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giovedì 27 febbraio 2014

Claude Monet, le sue marine e le sue barche


Claude Monet è stato il pittore impressionista più impressionista di tutti e se tutti hanno dipinto scene marine, barche, fiumi e porti credo che mai nessuno di loro sia arrivato al punto di costruirsi in giardino una rimessa per barche per poter dipingere nell'acqua. 
Nella pubblicazione che ho inserito nel post potrete vedere moltissime delle sue meravigliose barche a vela navigare sulla Senna e nel mare della Normandia.


martedì 17 dicembre 2013

La casa in vetrina


La foto non rende onore a questa piccola opera d'architettura che si trova nei pressi della bellissima Piazza San Domenico ad Arezzo, una casa in vetrina. In pratica tutto ciò che una famiglia può fare normalmente durante il suo soggiorno in casa è visibile ai fortunati passanti attraverso la vetrina.
Con internet e i social network la vita di ciascuno di noi è cambiata radicalmente a causa di una visibilità fino a pochi anni fa riservata solo a i divi della televisione e del cinema; con questa casa vetrina anche gli aspetti più intimi e riservati della vita vengono "esposti". Una scelta interessante, certamente discutibile, ma che desta l'attenzione che solo le opere dei bravi artisti sanno suscitare.
Piazza San Domenico è uno dei luoghi di Arezzo più belli, sconosciuta ai più, nella Chiesa vi è esposto il Crocifisso del Cimabue e credo che l'omonimo convento sia stata la sede della prima Università al mondo, luogo attualmente in stato di abbandono. Ho passato gran parte della mia gioventù in questa piazza perché la mia sede scout era proprio dietro la Chiesa, ricordi indimenticabili in un luogo unico.



Il Comune di Arezzo ha attuato una pregevole iniziativa destinando nuovi locali agli extra comunitari nella ex caserma, bé, è l'ora di cominciare a pensare anche alla cultura visto e considerato che ieri abbiamo partecipato al saggio di musica di Tommaso alla scuola "F. Coradini", convenzionata con il Conservatorio di Cesena, in una sala che poteva contenere appena un quarto delle persone presenti, in un appartamento che per quanto decoroso e ben tenuto nulla ha a che vedere con una scuola di musica.

Tommaso al saggio


venerdì 29 novembre 2013

Iseo, il Lago di Tosi


Seppur senza averlo mai visto sono affezionato a questo lago perché proprio davanti a me e alla mia scrivania, sempre quando scrivo, ho un bel dipinto di Arturo Tosi, "la Punta di Predore", lasciatami da mio padre che era un suo estimatore. 

Arturo Tosi, "La Punta di Predore", litografia
L'altra sera, con Elena, abbiamo aggiunto un nuovo "affiche illustreè", verso la zona notte, che ci è piaciuto molto: "il lago di Tosi", la locandina della mostra antologica di Arturo Tosi organizzata dal Comune di Iseo nel 1984 dove mio padre era andato appositamente per vederla.

Locandina della mostra antologica di Tosi del 1984
Arturo Tosi è stato un Maestro del paesaggio del '900 italiano e i suoi dipinti sono conservati nei Musei d'Arte Moderna di tutto il mondo. Anche a me, come a mio padre, piace molto la sua forma espressiva che trae forza dalla dolcezza dei suoi paesaggi.
Ma torniamo a Iseo, l'immagine che ho tratto da Google Maps non può che confermare l'impressione di quanto sia bello e così, quasi casualmente, vi ho segnalato anche uno scivolo pubblico con un ampio e bel parcheggio a ridosso, cose assai rare da trovare tutte assieme. E' stato un caso anche che dallo scivolo che ho individuato si veda proprio la Punta di Predore.
Certo rimango ogni giorno stupito di quante cose belle abbiamo nel nostro paese e mi chiedo, invece di costruire brutti capannoni in ogni dove forse non sarebbe stato meglio sviluppare un'industria turistica più efficiente, più economica, più diffusa e più colta? Fabbriche e capannoni, come prevedibile, si stanno svuotando e si svuoteranno sempre di più perché oramai di qualsiasi cosa si abbia bisogno si riesce a trovare di ottima qualità e a metà prezzo anche se realizzata in Cina, o in Africa, o in Sudamerica. E' arrivato il loro momento ed il momento per noi è quello buono di "alzare il tiro" offrendo ciò che abbiamo, scienza e conoscenza attraverso i servizi ma anche svago e cultura con il turismo. Credo che quando giornalmente i nostri politici parlano di lavoro lo debbano fare pensando al futuro, non al passato, e il futuro è la cultura, non l'industria manifatturiera che, per quanto possa rimanere presente nel nostro paese, non sarà mai più la colonna portante del nostro P.I.L.
Ho potuto constatare con piacere che tutti i camping - village presenti sulle sponde del Lago di Iseo offrono la possibilità di ormeggiare in un porticciolo o alla boa:
E per chi ama le comodità c'è l'Hotel Rivalago con il suo bel porticciolo privato.

Hotel Rivalago

domenica 7 luglio 2013

Dai Macchiaioli al Novecento, Opere dalla Collezione Olschki

Locandina della mostra
Da Giovedì 4 luglio la Casa Museo di Ivan Bruschi, ad Arezzo, apre al pubblico la mostra "Dai Macchiaioli al Novecento. Opere dalla Collezione Olschki", che durerà fino al prossimo 10 novembre 2013. Un'occasione per ammirare opere di Fattori, Mochi, Nomellini, Lloyd e molti altri, in un percorso che segue la storia della famiglia Olschki. Una passione per il collezionismo d'arte che accomuna i fondatori della celebre Casa Editrice con l'antiquario aretino Ivan Bruschi, nella cui Casa Museo è ospitata la mostra.

Bellissima ed estremamente delicata questa selezione di dipinti facenti parte di una collezione ben più ampia che ci immerge tra la cultura di fine ottocento e quella dei primi decenni del secolo scorso, contraddittoriamente epoche di grandissimi stravolgimenti che qui vengono rappresentate in una forma raffinata della quale si percepisce il mutamento percorrendo le sale della mostra. Le forme perdono via via  consistenza e i colori si accendono presagendo il momento in cui la tradizione figurativa entrerà definitivamente in crisi con le poetiche del "colore" e del "segno" che caratterizzeranno le future espressioni dell'arte moderna e contemporanea.
Notevole anche il repertorio fotografico che introduce il visitatore alle "case della vita", la costa livornese, la Liguria e l'isola d'Elba, le barche, i paesaggi e le abitazioni colorate che rappresenteranno la svolta stilistica determinata dalle teorie del "divisionismo" a cui appartengono i primi lavori di Lloyd, Discovolo e Lori.
Credo che non si possa parlare d'arte senza conoscere e comprendere questo importante e fondamentale passaggio che ha caratterizzato la cultura europea a cavallo tra i due secoli.
La mostra è egregiamente immersa in uno dei grandi tesori di Arezzo, la Casa Museo di Ivan Bruschi, una raccolta di oggetti di antiquariato che testimonia la cultura, la passione e la curiosità dell'antiquario aretino, fondatore della Fiera Antiquaria di Arezzo.
La Casa Museo Ivan Bruschi, è "un luogo di suggestioni e di stati d'animo, atmosfere e dettagli".


... è bé, come non citare uno dei numerosi "segni" lasciati da Ivan Bruschi a casa mia, la seggiolina medievale. Ne noterete diverse nella sua Casa Museo.



mercoledì 12 giugno 2013

Arezzo Icastica

Elena accanto ad una delle opere esposte di Icastica
ICASTICA, dall'8 giugno Arezzo da spazio alle donne: 40 artiste internazionali in più di 20 location per riscoprire la città.


Stamani con Elena abbiamo fatto un giro per Arezzo alla scoperta di Icastica, questa bella ed importante manifestazione culturale che finalmente la nostra amministrazione è riuscita ad organizzare e a curare con intelligenza e spirito visionario.


ICASTICA è una manifestazione della cultura estetica internazionale. Le espressioni creative coinvolgono la dimensione di arte, architettura, design, teatro, musica, danza, in una sorta di prassi del saper mostrare, basata sulla forza della sintesi e dell’evidenza: per una struttura teorica della forma, abilitata all’esaltazione sostanziale immediata. ICASTICA saprà raccogliere la qualità formale da tutto il mondo, accanto a momenti di riflessione di approfondimento in grado di condurre la prima edizione a un tema che cade sull’attualità della condizione femminile. Tale concetto è riassunto dalla parola “glocal” (insieme di “globale” e “locale”), alludendo alla territorialità quale ascendente politico. Il termine Glocalisationnasce negli anni Ottanta in Giappone, ma viene importato un decennio più tardi nella lingua inglese dal sociologo Roland Robertson, per venire sviluppato in seguito dal filosofo polacco Zygmunt Bauman. Nel Duemila, in effetti, l’energia di una cultura è cultura dell’appartenenza, che arriva a uniformare attraverso i caratteri della singolarità. Si formano, così, i tratti caratteristici dell’unica possibile universalità: l’espressione quotidiana più vicina all’individuo del presente, ossia l’apparenza, la valenza linguistica come semantica di una moda da seguire e praticare in una sola maniera. E ciò nella donna si compie quale esasperazione di un concetto che la riguarda di più per tendenza antropologica, ruolo che è ormai stile. Dai marciapiede delle metropoli di tutto il mondo si guarda l’aspetto uniformato degli adolescenti – esplicito e codificato modello di espressività individuale, che diviene, in questo modo, universale con la proposta di giovani cinesi uguali a giovani americani, e di africani uguali ad australiani, e di europei uguali ad indiani. Come dato etnologico contemporaneo si rende esperibile la divulgazione di un’estetica dell’appartenenza, che trasporta via con sé i limiti della diversità quale chiusura, manifestando invece i vantaggi dell’atipicità locale che assurge al ruolo di promozione espressiva globale poiché globalizzante. (dal sito di Icastica)


Certamente un'occasione in più per tutti i miei lettori per venire a vedere Arezzo, la nostra città, una città stupenda nel suo centro medievale, un po' meno già nella prima cintura a ridosso delle antiche mura che in gran parte sono andate distrutte assieme alla fascia ottocentesca, incomprensibilmente e assurdamente rasi al suolo nel primo dopoguerra per dare spazio a brutture di ogni genere perpetrate fino ad oggi.


La città storica però merita una visita, e la merita ancora di più con Icastica che rende la nostra città, come ha detto Elena, accogliente ai visitatori. E' stato un piacere ed una gioia stamani riscoprire una città così bella, affascinante e colta, non mi era mai successo ad Arezzo.


Non avendo pensato a fare il biglietto, dal costo di 7€ comprensivo di tutte le mostre "indoor" sparse per la città, non abbiamo potuto vedere ancora tutto, provvederemo nei prossimi giorni.


Comunque sia passeggiare per il centro storico di Arezzo fa sempre piacere, per le sue meraviglie storiche e architettoniche.


Abbiamo avuto anche occasione di passare davanti al set del nuovo film di Leonardo Pieraccioni, "Un fantastico via vai", mentre giravano dentro al ristorante cinese in via Madonna del Prato. Lui stava girando all'interno altrimenti gli avrei detto "Ciao Leo!".

La sedia di Pieraccioni sul set del film "un fantastico via vai"
E come sempre, ingenuamente, ci siamo fatti una foto. Questa è la FOTOGALLERY completa.




venerdì 11 gennaio 2013

Il caso Bas Jan Ader e la fine dell'Ocean Wave

La schermata del sito Bas Jan Ader
Più di una volta ci siamo trovati a narrare le avventure epiche di navigatori che hanno attraversato gli oceani con i loro gusci di noce, a volte è andata bene, altre no, ma in questo caso la scomparsa in mare del protagonista della storia non assume le connotazioni di una tragedia ma di un qualcosa di misterioso, credo l'evoluzione di un destino, non cercato, forse inevitabile, culmine dell'esistenza di questo grandissimo artista troppo poco conosciuto, Bas Jan Ader.
Pensate, sono arrivato a conoscere la vita di questo interessante autore seguendo le tracce della sua barca l'Ocean Wave, un pocket cruiser di nome Guppy 13. Il Guppy 13 è una delle più piccole barche a vela cabinate del mondo e ne sono stati prodotti solo 300 esemplari dalla azienda americana Melen Marine tra il 1974 e il 1975.

Il Vanabbe Museum
Ma torniamo indietro e ricominciamo dall'inizio. Bas Jan Ader, figlio di Johanna Adriana Ader-Appels e del ministro cristiano Bastiaan Jan Ader. Suo padre fu ucciso dai nazisti nel 1944 per aver aiutato degli ebrei. Studente ribelle, frequenta la Rietveld Academy ad Amsterdam seguendo corsi di arte. L'amico Ger van Elk racconta che Ader usava un solo foglio per l'intero semestre, cancellando ogni volta i disegni appena dopo averli eseguiti. All'età di 19 anni parte in autostop verso il Marocco, dove si imbarca come marinaio su una nave diretta in America. La nave naufragò in California, dove Ader si stabilì. Iscrittosi all'Otis College of Art and Design vi si laureò nel 1965. Dopo la laurea insegna arte e filosofia in diverse istituzioni, fra le quali il Mount San Antonio College e la University of California, Irvine. A Los Angeles conosce Mary Sue Andersen, figlia del direttore dell'Otis College. La coppia si sposerà poi a Las Vegas; durante la cerimonia Ader porta un paio di stampelle. 

Fall II, del sito Bas Jan Ader
La più celebre opera di Ader, I'm too sad to tell you, consiste in un breve filmato dell'artista che piange davanti alla macchina da presa. Famosi anche i filmati delle sue cadute: dal tetto della sua casa a Los Angeles (intitolata Fall I), in bicicletta in un canale ad Amsterdam (Fall II), una da un ramo di un albero (Broken fall (organic)) e spinto dal vento (Broken fall (geometric)) La sua opera nel complesso è vicina a quella di altri artisti concettuali degli anni 70, come Chris Burden e Bruce Nauman. (via: Wikipedia).

Bas Jan Ader in partenza con l'Ocean Wave
L'artista olandese lasciò Cape Cod a bordo dell'Ocean Wave il 9 luglio 1975 con l'intento di attraversare l'Atlantico in 60 giorni. Il coraggioso viaggio doveva essere parte di una performance artistica intitolata In Search of the Miraculous. Nove mesi dopo, la barca fu ritrovata semiaffondata a circa 240 chilometri dalle coste irlandesi da un peschereccio spagnolo, il corpo dell'artista non fu mai ritrovato. La barca fu portata a La Coruña, in Spagna, per ulteriori indagini ma, stranamente, poche settimane dopo, la barca è stata rubata e non è mai stata trovata.

La barca di ÖGUT, il Guppy 13 uguale a quello di Bas Jan Ader ,esposto al Vanabbe Museum
L'artista curdo-turco Ahmet ÖGUT, che lavora ad Amsterdam, ha creato un'opera chiamata Guppy 13 vs Ocean Wave, con lo scopo di immedesimarsi nell'esperienza di Bas Jan Ader. Per la prima volta nel 2010 ÖGUT ha invitato il pubblico a sedersi sul Guppy 13 per qualche minuto in modo da sperimentare ciò che Bas Jan Ader deve aver provato in mare. L'unica regola è che i membri del pubblico devono salire sulla barca da soli.
Anche la barca di ÖGUT è scomparsa in modo molto curioso. Infatti il ​​Guppy 13 è stata rubata ad Amsterdam dopo sei settimane la sua prima esposizione, ma è stata ritrovata quattro mesi dopo. Il rapporto della polizia del furto è mostrato nel museo, accanto alla foto, il video e la barca. (Via: GUPPY 13 VS OCEAN WAVE; A BAS JAN ADER EXPERIENCE, 2010 - Ahmet Öğüt).

La riproduzione dell'Ocean Wave, dal sito di Ahmet Ogut
Il video, che è stato creato è un documentario fittizio in cui il Guppy 13 procede all'indietro con una persona diversa ogni volta. La musica è stata composta da Henry Russel, ed è riprodotta al contrario. Tutto ciò faceva parte del ultimo progetto Bas Jan Ader e il video è in realtà un viaggio a ritroso nel tempo.  Altre informazioni e foto le potrete trovare nel sito di Ahmet Öğüt.



sabato 14 luglio 2012


lunedì 13 febbraio 2012

Navigare le apparenze liquide della realtà nel tempo futurista di Lacerba

Visualizzabile e scaricabile su Googledocs
E' una navigazione nel tempo futurista, indietro di circa cento anni, alla ricerca delle origini di un dipinto di Umberto Boccioni, lasciatomi dai miei genitori, non riconosciuto dalla "critica ufficiale". E' stata una delle più belle esperienze della mia vita che ho voluto raccogliere e condividere in questa piccola pubblicazione.


sabato 11 febbraio 2012


mercoledì 13 luglio 2011

Una ballata del mare salato



Un omaggio a Corto Maltese a bordo di "Bagadou", un fantastico veliero tradizionale che naviga nelle meravigliose acque dell'Ile de Groix, in Bretagna. Colgo l'occasione per informarvi, e con un po' di orgoglio di italiano finalmente, che dal 17 marzo al 18 agosto presso la Pinacoteca di Parigi si terrà una mostra dedicata ad uno dei più straordinari artisti italiani, "Le voyage immaginaire d'Hugo Pratt", il creatore di Corto Maltese.


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