Più di una volta ci siamo trovati a narrare le avventure epiche di navigatori che hanno attraversato gli oceani con i loro gusci di noce, a volte è andata bene, altre no, ma in questo caso la scomparsa in mare del protagonista della storia non assume le connotazioni di una tragedia ma di un qualcosa di misterioso, credo l'evoluzione di un destino, non cercato, forse inevitabile, culmine dell'esistenza di questo grandissimo artista troppo poco conosciuto,
Bas Jan Ader.
Pensate, sono arrivato a conoscere la vita di questo interessante autore seguendo le tracce della sua barca l'Ocean Wave, un pocket cruiser di nome Guppy 13. Il
Guppy 13 è una delle più piccole barche a vela cabinate del mondo e ne sono stati prodotti solo 300 esemplari dalla azienda americana Melen Marine tra il 1974 e il 1975.
Ma torniamo indietro e ricominciamo dall'inizio. Bas Jan Ader, figlio di Johanna Adriana Ader-Appels e del ministro cristiano Bastiaan Jan Ader. Suo padre fu ucciso dai nazisti nel 1944 per aver aiutato degli ebrei.
Studente ribelle, frequenta la Rietveld Academy ad Amsterdam seguendo corsi di arte. L'amico Ger van Elk racconta che Ader usava un solo foglio per l'intero semestre, cancellando ogni volta i disegni appena dopo averli eseguiti.
All'età di 19 anni parte in autostop verso il Marocco, dove si imbarca come marinaio su una nave diretta in America. La nave naufragò in California, dove Ader si stabilì.
Iscrittosi all'Otis College of Art and Design vi si laureò nel 1965.
Dopo la laurea insegna arte e filosofia in diverse istituzioni, fra le quali il Mount San Antonio College e la University of California, Irvine.
A Los Angeles conosce Mary Sue Andersen, figlia del direttore dell'Otis College. La coppia si sposerà poi a Las Vegas; durante la cerimonia Ader porta un paio di stampelle.
La più celebre opera di Ader,
I'm too sad to tell you, consiste in un breve filmato dell'artista che piange davanti alla macchina da presa.
Famosi anche i filmati delle sue cadute: dal tetto della sua casa a Los Angeles (intitolata
Fall I), in bicicletta in un canale ad Amsterdam (
Fall II), una da un ramo di un albero (
Broken fall (organic)) e spinto dal vento (
Broken fall (geometric))
La sua opera nel complesso è vicina a quella di altri artisti concettuali degli anni 70, come Chris Burden e Bruce Nauman. (via:
Wikipedia).
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Bas Jan Ader in partenza con l'Ocean Wave |
L'artista olandese lasciò Cape Cod a bordo dell'Ocean Wave il 9 luglio 1975 con l'intento di attraversare l'Atlantico in 60 giorni. Il coraggioso viaggio doveva essere parte di una performance artistica intitolata
In Search of the Miraculous. Nove mesi dopo, la barca fu ritrovata semiaffondata a circa 240 chilometri dalle coste irlandesi da un peschereccio spagnolo, il corpo dell'artista non fu mai ritrovato. La barca fu portata a La Coruña, in Spagna, per ulteriori indagini ma, stranamente, poche settimane dopo, la barca è stata rubata e non è mai stata trovata.
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La barca di ÖGUT, il Guppy 13 uguale a quello di Bas Jan Ader ,esposto al Vanabbe Museum |
L'artista curdo-turco Ahmet ÖGUT, che lavora ad Amsterdam, ha creato un'opera chiamata G
uppy 13 vs Ocean Wave, con lo scopo di immedesimarsi nell'esperienza di Bas Jan Ader. Per la prima volta nel 2010 ÖGUT ha invitato il pubblico a sedersi sul Guppy 13 per qualche minuto in modo da sperimentare ciò che Bas Jan Ader deve aver provato in mare. L'unica regola è che i membri del pubblico devono salire sulla barca da soli.
Anche la barca di ÖGUT è scomparsa in modo molto curioso. Infatti il Guppy 13 è stata rubata ad Amsterdam dopo sei settimane la sua prima esposizione, ma è stata ritrovata quattro mesi dopo. Il rapporto della polizia del furto è mostrato nel museo, accanto alla foto, il video e la barca. (Via:
GUPPY 13 VS OCEAN WAVE; A BAS JAN ADER EXPERIENCE, 2010 - Ahmet Öğüt).
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La riproduzione dell'Ocean Wave, dal sito di Ahmet Ogut |
Il video, che è stato creato è un documentario fittizio in cui il Guppy 13 procede all'indietro con una persona diversa ogni volta. La musica è stata composta da Henry Russel, ed è riprodotta al contrario. Tutto ciò faceva parte del ultimo progetto Bas Jan Ader e il video è in realtà un viaggio a ritroso nel tempo. Altre informazioni e foto le potrete trovare nel sito di
Ahmet Öğüt.