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domenica 17 gennaio 2016

If IKEA built boats

Lo schema di montaggio della mia Walker Bay 10' Breeze, come se fosse un mobilino IKEA
Qualche anno fa mi ero fortemente indispettito del "pesce d'aprile" che mi aveva fatto la rivista yacht.de con "Nasce l'IKEA Dinghy", e mi ero risentito a tal punto che, una volta scoperto l'inganno, avevo mostrato tutto il mio disappunto in un post successivo "La vera storia dell'IKEA Dinghy". Effettivamente non ho mai accettato quel pesce d'aprile, pesce d'aprile che invece ho accettato di buon grado quando mi fecero intendere che stavano guardando il mio blog niente popò di meno che dalla Stazione Spaziale Internazionale. Google Analytics in quell'occasione fu davvero grande!
Oggi ho avuto il mio riscatto nei confronti della rivista yacht.de perché ho trovato un interessante articoletto sulla rivista americana Boating Magazine in cui le barche Walker Bay vengono definite esattamente come delle IKEA Dinghy, tanto più che poi la Walker Bay me la sono comprata.

La mia Walker Bay 10' Breeze subito dopo il suo primo montaggio
Se all'IKEA costruissero barche
L'approccio alla nautica di Walker Bay è del tutto originale e non si limita allo scafo. L'intero processo, dallo stampaggio fino alla spedizione ai concessionari e ai distributori, reca il marchio unico della compagnia. In sostanza, Walker Bay ha immaginato se stessa come l'IKEA della nautica, sì, l'azienda che produce mobili assemblabili fai-da-te. Lo si può vedere nell'efficienza dell'approccio basato sul pallet della società di trasporto. 
Barche che rimandano alle linee classiche di barche costruite in fasciame con il metodo "clinker", le Walker Bay non sembrano solo buone, sono anche progettate per contenersi alla Dixie Cups, in modo da facilitarne la spedizione. Componenti, come i sedili, i remi e l'armo velico, sono contenuti in comodi pacchetti in modo efficiente. 
Le parti più piccole sono bloccate  su basi di cartone e film trasparente in modo da consentire a chiunque di visionarne il contenuto prima della spedizione e dell'assemblaggio, nulla deve mancare, nenanche un bullone, mancanza che, seppur piccola, aggraverebbe i costi di spedizione. 
Tutte le parti della barca completa sono confezionati in "box" singoli per tipologia e dimensioni che vengono ordinatamente impilati nel kit di spedizione. 
Una volta che il proprietario della barca riceve il suo kit, il montaggio è semplice e sorprendentemente rapido poiché Walker Bay include nella consegna anche il cacciavite per serrare i dadi necessari a collegare le varie parti nelle loro sedi. 
E come accade per i mobili dell'IKEA, le barche in plastica della Walker Bay sono accessibili, durevoli e di facile manutenzione. 
Esse hanno anche un nutrito numero di componenti aggiuntivi come tubi gonfiabili, accessori per caccia e pesca, coperture, e armo velico, come nella tradizione IKEA in cui ogni accessorio può essere aggiunto al pacchetto base. 
Lo stesso marchio Walker Bay indica l'approccio, due componenti che formano un sistema. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medismo dalla rivista Boating Magazine del luglio 2004).

Ma tutte queste considerazioni a parte, dopo undici anni di ormeggi in porti e marina al lago e al mare e dopo una vita in cui con mio padre ci siamo sempre ingegnati su come e dove tenere motoscafi e gommoni senza doversi svenare, ho potuto sperimentare la vera "tranquillità" e come si vive la nautica a costo zero.

MAE prima di andare a dormire in garage


giovedì 10 dicembre 2015


Foro passa albero per il tendalino di MAE


Elena ha cucito un elastico nel foro passa albero che avevo praticato nel tendalino per MAE, il lavoro non è risultato perfetto ma accettabile. 


La verifica mi ha permesso di effettuare un ulteriore montaggio e fare pratica qualora ce ne fosse la necessità la prossima estate.


lunedì 16 novembre 2015


sabato 14 novembre 2015


venerdì 13 novembre 2015

La Walker Bay sulla FIAT 500L Lounge

MAE sulla FIAT 500L Lounge
Ho studiato l'eventuale disposizione di MAE qualora ci decidessimo di acquistare una FIAT 500L Lounge a GPL al posto delle due auto più piccole che possediamo attualmente. Quest'auto ci permetterebbe un maggiore spazio utile per trasportare bagagli ed accessori della barca garantendoci anche maggiori percorrenze a minor costo.
Mi sembra ottima perché il portapacchi rimovibile dovrebbe essere già disponibile nel mercato come kit personalizzabile della Thule, infatti come pesi ci siamo ma le barre dovranno essere lunghe 150 cm.

FIAT 500L Lounge con il portapacchi della Thule
Negli USA, come si vede dalle pubblicità, si promuove il "cartopping" con la FIAT 500 L Lounge.

Immagini tratte da FIAT500USA


lunedì 26 ottobre 2015

Un bompresso per MAE


Avrei aggiunto un bompresso a MAE, consistente in un tubo di alluminio lungo 130 cm, con due fori passanti alle due estremità per il fissaggio. 
I motivi di questa aggiunta sono due, il primo ed il più ovvio è quello di prevedere l'utilizzo di un piccolo gennaker per le andature portanti, l'uso del gennaker in una barca a vela è straordinario e questa possibilità va sempre tenuta in considerazione.
L'altro è quello di provare ad utilizzarlo anche per il fiocchetto in modo da renderlo autovirante e quindi facilitare la navigazione senza dover sempre spostarsi a prua a far passare la scotta successivamente ad un cambiamento di bordo. Gli esperti mi hanno già detto che la barca avrà una tendenza maggiormente poggiera ma in ogni caso di provare, perché no.


Fissare il bompresso è stato molto semplice perché la barca è già predisposta con un foro e l'occhione a prua. Fantastica!



giovedì 24 settembre 2015

Un tendalino per MAE


Ecco il tendalino per MAE, la mia Walker Bay 10' modello Breeze. Non pensavo che sarebbe venuto così bene e preciso visto che non ho speso assolutamente nulla ma ho semplicemente recuperato un sopra tenda di una tendina da due, degli anni ottanta, e che non utilizzavamo più da lungo tempo.


L'idea iniziale era quella di appoggiare il tendalino sopra il boma, ma se ho utilizzato il boma per fissarlo a poppa l'ho tirato su con una drizza a prua, sfruttando i fori e gli occhioni per la paleria delle vecchie tende, paleria che oggi non viene più usata nelle tende di nuova generazione. I bordi sono stati fissati con degli elastici che passano sotto o sul fianco dello scafo.


Questo sistema mi ha permesso di creare molto spazio all'interno, lo stesso di una tendina da due, basterà appoggiare un ripiano tra le due panche tanto che si potrebbe tranquillamente dormirci dentro.


Nella foto sopra si vede come sono posizionati il boma e il telo.


Per fare passare l'albero ho scucito qualche centimetro di stoffa tra le giunzioni del sopra tenda, scucitura che dovrà essere rifinita con un bordo, a questo ci penserà Elena.


Anche l'ingresso è piuttosto agevole, manca solo una chiusura che potrà essere realizzata in maniera molto semplice


Non appena ho finito il lavoro è iniziato a piovere, così ho potuto verificare l'isolamento della barca dall'acqua.


Che dite, quasi quasi stanotte ci dormo!


QUI, c'è la fotogallery completa, con qualche foto in più .

domenica 20 settembre 2015

Segnavento tricolore per MAE


Mancavano un segnavento e la bandierina, per MAE ho preferito non doverli gestire con attrezzi complicati applicando un semplice nastrino tricolore in corrispondenza dell'inserimento della stecca, nastrino che svolge egregiamente tutte e due le funzioni: indicatore della direzione del vento e bandiera.


lunedì 7 settembre 2015

Trasporto eccezionale

Con la Walker Bay 10 trainata dalla bici
Diciamo che si fa, anche se con un po' di fatica e prescindendo dal fatto che la barca si muoveva troppo. Credo che con qualche accorgimento si possano migliorare le "performance" ma sostanzialmente trasportare 60/ 70 kg è abbastanza faticoso e non so se conviene. Sicuramente consigliabile l'uso di una bicicletta elettrica.
Tutt'altra cosa è stato Papì con (la mia versione precedente dell'Aquagide Multisport) che con i suoi 25/ 30 kg è molto più facile e leggero da portarsi dietro con la bici.

LINK AL FILMATO
Comunque bisognava provare.



venerdì 4 settembre 2015

Bilancio di un'estate e di un cambiamento

Con MAE a Castiglione del Lago
Questo è l'undicesimo anno che abbiamo una barca a vela, dieci di cabinato ed uno di deriva. 
Di bilanci ne abbiamo fatti tanti e mai ci siamo pentiti delle scelte, sono stati anni bellissimi e quando riguardo gli album delle foto scattate mi rendo conto di quanto esse esprimano la pace, la serenità e la gioia che ci ha offerto questo nostro modo di fare la vela, certo inconsueto, mai esagerato, mai spinto a voler far cose impegnative e faticose.
L'altro giorno nel rispondere ad un amico lettore gli ho scritto questo, penso che renda l'idea:

".... ho dei meravigliosi ricordi dei 10 anni passati con la mia famiglia in barca a vela, posso dire di non avere né rimorsi né rimpianti, solo felicità. 
Avremmo potuto fare molto di più con i mezzi che avevamo, con il FIRST24 c'è chi ci è arrivato in Grecia, ma ho rispettato le esigenze di tutti, il mal di mare della Rachele, i timori di Elena, l'esigenza e la necessità di spendere più per i figli che crescevano che per le crociere. 
Ci ho provato ma è stato bello anche così, noi tutti insieme al lago nelle bellissime giornate primaverili ed estive. 
In barca noi abbiamo preso le decisioni più importanti della nostra vita perché è solo lì che i nostri figli riuscivano a parlare con noi, la scuola, gli esami di stato, l'università, è in barca che abbiamo saputo a quali facoltà si sarebbero iscritti ed è in barca che abbiamo parlato dei loro fidanzatini. ..."

Mai sbandato fino alla falchetta, ma un po' si è!
Credo, in passato, di non essere stato capito dai molti colleghi velisti con cui sono stato in contatto nel web e che concepiscono il modo di andare in barca a vela del tutto diverso, o macinando chilometri e miglia, o sbandando la barca fino alla falchetta. Così non è stato per noi e mai lo sarà.
Ma guardiamo all'oggi e la scelta della deriva. Bé, ci è piaciuto molto, visitare e scoprire luoghi diversi combinando la nostra passione per la storia, la natura e l'architettura della nostra Italia con la voglia di farsi trasportare dal vento nell'acqua.
Lo faremo anche il prossimo anno, sicuramente allungando un po' le sortite, passare da quella giornaliera ai tre giorni o più al mare, o perché no in un bel lago delle Dolomiti che ci piacciono tanto.
Purtroppo quest'estate la stagione è finita in anticipo per colpa mia, il dottore mi ha trovato la pressione arteriosa un po' alta ed ora sono sotto controllo per stabilire la cura migliore, se ce ne sarà bisogno. Abbiamo dovuto rinunciare a Populonia e ad almeno altre due veleggiate al Trasimeno. Peccato, se Dio lo vorrà sarà per l'anno prossimo e d'altro canto quello che ho passato per i miei occhi acciaccati, glaucoma, vitrectomia, laser con un numero imprecisato di mesi passati in ospedale mi è bastato, per quanto mi abbiano seguito equipe mediche di tutto rispetto e grandi capacità, al Santa Chiara di Pisa  e qui all'Ospedale di Arezzo.

Caricare e scaricare la barca, per nulla faticoso, solo apparenza
Ultima nota è sul cartopping, calcolato al millimetro prima degli acquisti, considerando pesi, ingombri e dimensioni; direi ottimo e comodo, molto più del carrello. La barchina è leggera e questo è un vantaggio e anche un limite ma i tubolari laterali offrono molta sicurezza e stabilità.
Insomma, da rifare e guardiamo avanti.

Sul Lago di Bolsena
NOTA PER I LETTORI: purtroppo ho scoperto che non appena faccio una modifica al layout mi scompaiono "i blog che seguo", problema che mi comporta il loro reinserimento. Sono un dimenticone e di sicuro non ne ho inserito qualcuno di quelli storici; via via che mi ritornano alla mente li metto ma se me li volete segnalare non vi vergognate. Grazie!


venerdì 31 luglio 2015

Da Sovana al mare, con la barca

Il parco archeologico "Città del Tufo"
Il desiderio di vistare i luoghi in cui il mio trisnonno, tra il 1859 e il 1860, aveva trovato numerosi reperti etruschi oggi conservati presso il Museo Nazionale Archeologico di Firenze era forte e finalmente ci sono riuscito, cercando di combinare il bisogno di Elena di rilassarsi assieme alla mia passione per la vela.

La barchina ormeggiata davanti all'Hotel Resort Sovana
Saremmo riusciti a fare tutto se non fosse stato che al Club Velico Grosseto non ci avessero consigliato di non uscire, c'era troppa onda e vento ed in effetti, a parte qualche barca di grandi dimensioni in lontananza, non è uscito nessuno per tutto il giorno.

Il demone alato, angeli e demoni fin dalla notte dei tempi
La visita al Parco Archeologico di Sovana che comprendeva la Necropoli Etrusca e le Vie Cave è stata semplicemente meravigliosa, la scoperta di un qualcosa di incredibile e di unico, ma anche il paesino di Sovana ci ha stupito per la sua bellezza.


Non sarei più coerente con la mia proverbiale brevità nell'esposizione se descrivessi con dovizia di particolari tutto ciò che abbiamo visto, le immagini parlano da sole, l'unica considerazione che mi viene da fare è che qui da noi in Italia non abbiamo capito proprio un bel nulla: lungo la strada pochissime indicazioni per arrivare in un posto così meraviglioso invece ho visto tantissimi capannoni e decine di fabbriche di cucine. Mi chiedo, ma chi le compra più le cucine? Non è che dovremmo cominciare a pensare a valorizzare meglio il nostro territorio unico per archeologia, arte, cultura, architettura, storia, natura e bellezza?
Non è arrivato il momento di pensare di cambiare rotta? Ditemi un po' voi, tanto più che in tutto ciò dovremmo essere i primi al mondo.

La piscina dell'Hotel Resort Sovana, tutta per noi e per pochi altri
L'elegantissimo Hotel Resort Sovana era quasi esclusivamente a nostra disposizione e di pochi altri provenienti da oltre oceano; così non abbiamo invidiato coloro che il giorno dopo abbiamo visto assiepati nelle spiagge dell'Argentario, luogo che abbiamo prontamente abbandonato.

Il Club Velico Grosseto a Principina a Mare
Al mare, nei pressi di Principina a Mare, ho individuato il luogo dove parcheggiare l'auto liberamente, scaricare la barca ed il corridoio per trasportarla fino all'acqua, il tutto nei pressi del Club Velico Grosseto e del Bagno Petite Europe, una struttura che mi è sembrata ben organizzata, pulita ed efficiente.

Il corridoio per il trasporto della barca dal parcheggio
Sono giunto alla conclusione che con la Walkerbay, nella passerella per l'accesso alla spiaggia libera o al corridoio di lancio, non conviene utilizzare il carrello bensì la ruotina posta sulla chiglia della barca stessa, credo si faccia molta meno fatica a causa della sabbia che si impasterebbe nelle ruote.


Insomma, mare mosso parte, questa gita tra Sovana ed il mare con la barca è stata meravigliosa. Imperdibile la FOTOGALLERY completa, a breve monterò anche un filmatino di noi tra le "vie cave" alla ricerca del Siglillo del Re Salomone.



lunedì 20 luglio 2015

La bella vita

Rsitorante "la bella vita" a Borghetto di Tuoro
Stamani quando Elena ha insistito di andare al Trasimeno ho, in cuor mio, pensato che ambisse alla vedovanza, la previsione dei 43 gradi percepiti non mi convincevano affatto. Alla fine però mi sono fidato dei suoi "sensori" e devo dire che ho fatto benissimo.


Un piacevole venticello proveniente da meridione, dopo aver attraversato il lago, ci ha mantenuto freschi tutto il tempo che siamo rimasti nella spiaggetta di Borghetto di Tuoro, all'ombra dei bei tigli che si affacciano sull'acqua.


Borghetto è perfetto, una piccola darsena, un bel risorantino, dei tavolini per il pic nic in alternativa, bagni pubblici efficienti e puliti, un parco gioco per bambini, un bel prato ed infine il lago che, una volta usciti dalla piccola insenatura, si profila in tutta la sua bellezza e maestosità.


Il vento c'è stato e finalmente mi ha permesso di assaporare le gioie che anche la deriva può regalarti, il dolce fruscio dell'acqua che corre sotto lo scafo, il dondolio sulle onde, lo sbandamento e il vento sul viso. E' stato bellissimo, peccato che anche oggi Elena abbia preferito rimanere a terra, non sa cosa si è persa ma credo che, tutto sommato, sia stata bene anche lei.


Abbandonati i cappellini da velista, forse un po' troppo pretenziosi per la nostra barchina da passeggio, gli abbiamo preferito un comodo cappello di paglia.


Insomma, una giornata meravigliosa in un luogo stupendo. Solo una pecca, il fondo in quel punto del lago è un po' limaccioso e non è proprio il massimo per fare il bagno, ma davvero tutto non si può avere.


domenica 19 luglio 2015

Are you ready? We are more than ready


Indecisi fino all'ultimo se sfidare o meno il caldo torrido di questi giorni alla fine ci siamo decisi, domani si va in barca. Tutto pronto in poco più di mezz'ora.
Domani si val al lago, a fine mese si torna nell'agro soanese alla ricerca di tesori perduti e poi questa volta sul mare dell'Argentario.



venerdì 3 luglio 2015

Da Sorano al Lago di Bolsena, con la barca


Con la nostra barchina sul tetto dell'auto abbiamo visitato, e poi navigato, luoghi di straordinaria bellezza.

Sorano, parco archeologico "città del tufo"
Prima la cittadella di Sorano, un borgo caratterizzato da un dedalo di vicoli, cortili, archetti, portali bugnati, scale esterne, logge e cantine scavate nel tufo oltre che da edifici civili, religiosi e militari di grandissimo pregio. Sicuramente da non perdere una vista al "ghetto ebraico", alla "fortezza Orsini" e al "masso leopoldino".


Poi alle Terme di Sorano abbiamo trascorso un pomeriggio ed una nottata all'insegna del relax e dei bagni termali.


Elena ha potuto riposarsi dopo le fatiche di un anno scolastico impegnativo, formare i suoi alunni con serietà non è compito facile e privo di fatica sia fisica che mentale. E' per questo motivo che ho preferito alternare e combinare la mia passione per la vela con attività che si confacessero anche alle sue necessità.


Le Terme di Sorano è un complesso residenziale immerso nel verde della Maremma toscana dotato di un centro benessere e una piscina termale all'aperto con acqua ad una temperatura di 37°C. Il centro è stato costruito intorno ad un antico monastero, la casetta dove abbiamo soggiornato è proprio quella che si vede vicino alla chiesa. Nelle vicinanze delle piscine "moderne" si trova l'antica vasca termale del "bagno dei frati". 


Infine, il giorno dopo ci siamo orientati verso il Lago di Bolsena, molto più vicino, a soli trenta chilometri da Sorano, e non verso il mare dell'Argentario, località che per quanto meravigliosa ci avrebbe privato di un bel po' di tempo per veleggiare.. 


Ne è valsa assolutamente la pena, in questo bellissimo lago del nostro centro Italia siamo stati ospiti del Bolsena Yachting, un piccolo circolo velico situato sulle sue sponde dove non è mancata disponibilità e cortesia.


Il vento non è stato tantissimo, rafficato solo a tratti,  ma a me piace così: orientarmi tra i refoli a ricercare l'andatura giusta per volteggiare sempre e comunque, con la speranza che anche Elena trovi il coraggio di salire in barca con me.
Questa è la FOTOGALLERY completa. Stiamo già pensando di tornare in zona entro breve tempo per visitare le tombe etrusche, i cavoni e tante altre cose poste nelle vicinanze tra Sorano, Sovana, Bolsena e Orvieto.
Il viaggio con la barca sul tetto dell'auto non ha creato alcun problema, in autostrada al ritorno sarei riuscito a procedere a velocità ben superiori agli 80 km/ h ma ho cercato di mantenermi entro i limiti di legge pur essendo molto fastidioso farsi superare dagli enormi autoarticolati che la percorrono.
Conclusione: una gita fantastica!









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