venerdì 12 agosto 2011


Vento in poppa alla Polvese


Bellissima giornata ieri, una di quelle che non si possono dimenticare. I venti provenienti dall'Atlantico hanno mitigato la calura di queste giornate di agosto e, dopo il forte Grecale di ieri, era stato previsto un leggero venticello, e così è stato. Il vento tra i 4 e gli 8 nodi, questi ultimi solo una punta verso le 14, ci hanno permesso di andare sempre tra i 2 e i 3 nodi dandoci la possibilità di coprire a vela la distanza con l'Isola Polvese ed il ritorno, solo gli ultimi 500 metri, giusto perché era tardi ed il vento era calato, li abbiamo fatti a motore. All'andata siamo andati sempre in poppa, evento raro per il Trasimeno. Non abbiamo potuto fare a meno di fare il periplo dell'isola, io ho fatto anche il bagno. L'Isola Polvese è stata completamente risistematata dalla Provincia di Perugia, anche se non ho potuto visitare il Convento degli Olivetani, ed è bellissima, unica e meravigliosa. Come sempre pochissima gente, insomma un paradiso per gli amanti della solitudine, del silenzio, della storia e della natura. Sempre le stesse cose da anni, direte voi, ebbene sì non mi vergogno a dirlo, ma lo stesso vale per chi preferisce arrostirsi al sole di una qualsiasi spiaggia del nostro Bel Paese e per me non esiste vacanza "in acqua" che non sia con la barca, così come "in montagna" che non sia con gli scarponi ai piedi. Che altro dire se non che questi rari momenti riempiono il cuore di felicità: FOTOGALLERY


mercoledì 10 agosto 2011

La Cassetta del Pronto Soccorso in barca

Costa molto poco, da RICAMBIALO

La Cassetta del Pronto Soccorso, conforme alla Tabella "D" del DM 279/88, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

1) contenitore: di materiale rigido, a chiusura stagna, facilmente asportabile e galleggiante;
2) medicinali per uso esterno: disinfettante a base di ammonio quaternario (un flacone da 250 cc);
3) materiale per medicazione: ammoniaca (un flacone di vetro scuro), bende di cambric (5 confezioni di varie misure), cerotto adesivo (una confezione), cerotto medicato (una confezione), cotone idrofilo (un pacco da 250 gr), una forbice comune, garza idrofila compresse (una confezione di varia misura), garza vaselinata compresse (una confezione), un laccio emostatico, una stecca per fratture.

Molte più informazioni e consigli li potrete trovare su NAUTICA.



martedì 9 agosto 2011


lunedì 8 agosto 2011

Why a Tideway?

Tideway 10 Lugsail, dal sito Tidewaydinghies
Perchè una Tideway? Semplicemente perché sono spudoratamente belle, e penso sinceramente che sia vero. Ma quello che mi ha colpito di più nella loro descrizione è il fatto che per la prima volta un costruttore ammette che non sono le loro prestazioni l'aspetto più importante che le contraddistingue bensì altre cose come la facilità di utilizzo, la sicurezza, il divertimento, la bellezza tra modernità e tradizione, etc. etc. Finalmente c'è chi si vanta di costruire barche per famiglie e non per regatanti, "non vendiamo mute" hanno scritto nel loro sito.
Tideway costruisce vari tipi di dinghy in due versioni principali, da 10 e 14 piedi con pesi che vanno da 75 kg fino a 215 kg e, come già accennato, sono famose soprattutto non tanto per la velocità ma per il fatto che prima di scuffiare ce ne vuole di vento ed onda, insomma  barche sicure, facili e divertenti per tutta la famiglia.
Insomma, belle barchette da portarsi dietro con l'auto senza nessuna preoccupazione, si mantengono con poca spesa, si tengono facilmente in garage o in giardino, fatti tutti i conti sono "la barca ideale", anche perché ci si può vantare di possedere una bella barca classica.
Le Tideway sono fabbricate oltremanica ed il loro prezzo parte dalle 5000 sterline, anche se si trovano degli ottimi usati intorno alle 2000 - 3000 sterline. 



domenica 7 agosto 2011

Decreto sviluppo, misure a favore di quale nautica?

Il Parlamento, in una improbabile foto in cui quasi tutti sono presenti

Svegliati dal torpore che attanaglia potenti di destra e di sinistra arroccati sui propri privilegi, infatti ogni ricco pensa solo a se stesso, si sono messi in testa di adottare misure a favore della nautica applauditi dai soliti speranzosi in un futuro migliore: UCINA, testate giornalistiche lecchine, costruttori, etc. 
In soldoni mi si dice che verranno realizzati 40.000 posti barca in più e quindi i costi saranno più sostenibili anche per i piccoli, insomma un'equazione che ha sempre dimostrato il contrario. Aggiungo che, a mio parere, le tanto agognate misure mi sembrano, quando non sono ovvie come il discorso dei pontili galleggianti, il fare un logico ed inevitabile passo indietro sulle patenti nautiche ed infine l'alleggerimento della burocrazia nel "charter" giornaliero, uno specchietto per le allodole, fumose, generiche, insulse ed inutili come coloro che le hanno prodotte.
Tanto per non parlare a vanvera come loro darei qualche suggerimento, un po' meno ovvio però:
1) favorire lo sviluppo su tutto il territorio nazionale di "porti a secco" e di tutte le strutture ed infrastrutture necessarie, viabilità, parcheggi custoditi di auto e barche, spazi verdi, scivoli per varo e alaggio, gru, etc;
2) favorire il "merito" e non la lunghezza della barca, meno la si usa e più si paga, fino all'esclusione dal posto barca;
3) favorire la "rottamazione" di barche vecchie e vetuste che occupano inutilmente posti barca, nonché le relative attività di smaltimento e recupero dei materiali;
4) favorire la sostituzione di motori a scoppio con motori elettrici e batterie ricaricabili ad energia solare;
5) favorire la realizzazione di carrelli portabarche, motorizzati ed attrezzati per varo, alaggio e operazioni di "mast raising";
6) favorire il turismo nautico "itinerante" con la promozione dei "porti verdi", farli conoscere, credere nella loro enorme potenzialità economica e turistica;
7) favorire le concessioni dei porti spiaggia lungo il litorale e regolamentarne limiti e possibilità;
8) favorire la realizzazione ed il mantenimento nei porti dei "posti in transito", cavando di mezzo gli squali che li gestiscono;
9) favorire l'utilizzo di pontili mobili galleggianti in modo da aumentare il numero di posti barca;
10) favorire la piccola nautica concedendo ai piccoli natanti la possibilità di spiaggiare, per lo meno in una parte del litorale.
Queste sono le cose che mi vengono in mente così, fuori dai denti, senza neanche fare grandi sforzi cerebrali.
L'Italia, per cambiare, bisogna che si metta in testa che davanti a ciascun turista che visita e naviga nel nostro paese prima di tutto si mostrino correttezza e norme certe, non l'arroganza dei disonesti e dei cialtroni.


giovedì 28 luglio 2011

La nautica europea sceglie l'ambiente


Il 26 luglio 2011 la Commissione Europea ha proposto norme più restrittive per limitare le emissioni di ossidi di Azoto (NOx), idrocarburi e particolato di barche nuove a motore, a vela, moto d'acqua e barche da lavoro. 
La proposta intende migliorare anche la sorveglianza del mercato in merito alla marcatura CE, alla sicurezza dei natanti e sono state inserite norme più restrittive sulle emissioni acustiche.
I limiti più severi prevedono una riduzione del 20% in meno di HC + NOx ed il 34% in meno di particolato delle emissioni dei motori marini nonché emissioni sonore massime pari a quelle di un motore da 2 KW.
Altri due punti importanti sono espressi nei nuovi requisiti di progettazione che devono prevedere l'impossibilità del ribaltamento di un multiscafo oppure una sufficiente galleggiabilità in posizione rovesciata nonché l'impossibilità di scaricare i reflui fuoribordo prevedendo un serbatoio di raccolta. 
Inoltre sono state ridefinite le varie categorie di progettazione delle imbarcazioni, peraltro già note, che vanno dalla A (alto mare) fino alla D ( acque protette).
Nella direttiva verranno regolati anche tutta una serie di accorgimenti tecnici atti a prevenire incidenti ed inquinamento.
Tutto ciò è stato fatto per rafforzare la competitività del prodotto europeo e limitare la frammentazione delle normative nazionali.

L'artico completo lo potrete leggere su: Allboatsavenue


mercoledì 27 luglio 2011

Piove, si ripara l'arridatoio

Le fasi di riparazione dell'arridatoio
Vi ricordate? Quando abbiamo rialberato si è piegata la vite dell'arridatoio e abbiamo dovuto sostituirlo: Rialberare, che fatica!. Effettivamente quel giorno fu una giornata terribilmente ed inspiegabilmente calda e commettemmo alcuni errori. Mi rimanevano in borsa dei pezzi di arridatoio ed una vite piegata e, considerato che oggi  è piovuto tutto il giorno, mi sono messo al banchino di lavoro per ripararlo in modo da averlo di riserva. Nella foto si vedono la vite piegata, la vite nuova che ho provveduto ad accorciare e a limare nella testa. Ecco infine l'arridatoio pronto per essere riutilizzato, come regolarlo ne abbiamo già parlato: Regolare gli arridatoi.

Il mio nuovo arridatoio di riserva
Vi presento il mio banchino dove faccio i lavoretti:

Il mio banchino, perdonate la confusione!
Insomma, giornata lunghissima oggi da passare tutto il giorno in casa a causa della pioggia. Al Trasimeno sono caduti quasi sette centimetri d'acqua, con buona pace del lago che, per quest'anno, continuerà ad essere in ottima salute, come l'abbiamo visto ieri.

Quest'anno il lago è in ottima salute
Il prossimo lavoro da fare, come potrete osservare nella foto, è la risistemazione dei carrelli per la scotta del fiocco, avendone perso uno in acqua li dovrò sostituire tutti e due.
Non si smette mai di pensare al nostro barchino.

Aspirina ormeggiata, al primo posto nei pensieri e nei sogni

martedì 26 luglio 2011

Uno sprazzo di sole e di felicità



Bellissima veleggiata finché ha retto il bel tempo, sempre io ed Elena da soli, la Rachele è rimasta in paese con un'amica, Tommaso è al campo scout.
Il vento tra i 6 ed i 7 nodi ci ha permesso di andare sempre tra i due nodi e mezzo e i tre e mezzo. Bellissimo e meraviglioso il lago, come sempre in queste condizioni, tanto che sono riuscito così a far dimenticare ad Elena il brutto spavento che si era presa la volta precedente con vento ben sopra i 15 nodi e la vela terzarolata.
Siamo usciti dalla darsena con a fianco il bellissimo Piviere blu che è ormeggiato a Castiglione del Lago. Il Piviere ha sofferto un po' con i venti deboli, poi ci siamo separati e l'abbiamo visto partire a grande velocità sotto una raffica, e lì ha dimostrato tutte le sue doti marine.
Uno sprazzo di sole e di felicità.


lunedì 25 luglio 2011

La metamorfosi di una farfalla, il sea kayak trimaran

Il sea kayak trasformato in trimarano, da Smalltrimaran
Su Smalltrimarans, bel sito che ogni tanto mi piace frequentare, viene presentato il lavoro di una autocostruttrice di nome Pam che ha trasformato un kayak, il Chesapeake 18,  in un bellissimo trimarano a vela. Concordo con l'autore che questo "sea kayak trimaran" sia uno dei più belli mai visti in circolazione, oltre che per la sua bella linea slanciata anche per la qualità delle finiture. Non mi dilungo in particolari che vi invito a scoprire su Smalltrimarans, rubo solo un'altra foto perché non ne posso fare a meno, è veramente bello.

Il sea kayak trasformato in trimarano, da Smalltrimaran
Ed infine la bella intervista con Pam, che spettacolo:




domenica 24 luglio 2011


sabato 23 luglio 2011

L'avamporto di Quercianella e la costa livornese


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Ne avevamo parlato di Quercianella, del suo scivolo e del suo comodo avamporto, soprattutto per le piccole barche come le nostre a basso pescaggio e con deriva mobile. Infatti qui i grandi yacht non possono ormeggiare a causa del basso fondale perciò è da considerare come un luogo "privilegiato" per la piccola nautica. Ovviamente, anche se Quercianella è un porto tranquillo gran parte dell'anno, nelle prime settimane di agosto ci saranno problemi di affollamento anche qui. Come si vede su Google Maps, l'avamporto è comodissimo e gratuito ma soprattutto utile come riparo. 
Ho dei bellissimi ricordi di questo luogo, pace e tranquillità ma anche servizio ai più deboli nell'Opera Madonnina del Grappa che a Quercianella possiede una casa vacanze per anziani e bambini.

Il ricordo più bello del mio servizio alla Madonnina del Grappa, Aldo.


Lo scivolo di Porto Ercole su Google Maps


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Ci sono passato più di una volta ma lo scivolo è piuttosto piccolo e, onestamente, non l'avevo notato, al contrario si vede benissimo su Google Maps. Ritengo sia idoneo per barche di dimensioni ridotte, credo utilissimo per gommoni, derive e piccolissimi cabinati anche in funzione del fondo assolutamente inadatto per pesi eccessivi. C'è da aggiungere che l'area circostante è piuttosto ristretta, a causa della presenza delle case a ridosso del porto, quindi vanno considerati spazi di manovra estremamente ridotti. Porto Ercole è un luogo meraviglioso, si parte con la barca da lì e si veleggia tutto il giorno dall'Isolotto fino ad Ansedonia costeggiando la bellissima spiaggia della Feniglia. Cosa si vuole più dalla vita, qualsiasi barca si abbia.


Lo scivolo di Porto Santo Stefano su Google Maps


Finalmente è visibile anche su Google Maps. Bello, grande, comodo e gratuito con numerosi parcheggi a pagamento nelle vicinanze e liberi se ci si allontana di qualche chilometro dal paese. L'Argentario e le sue isole, un luogo sicuramente da frequentare.
Altre informazioni le potrete trovare su:


venerdì 22 luglio 2011

Veleggiando nel Golfo di Padenghe II




Il bel video della veleggiata di Federico nel Golfo di Padenghe con qualche particolare in più della nostra bella barchina. Come potete osservare le ultime versioni del VIKO o DELTANIA hanno il tambucio scorrevole e c'è anche la possibilità di avere l'oblò nella cabina di poppa. Quest'ultima versione è anche un po' più pesante e quindi anche più stabile, è veramente un piccolo grande yacht!


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