giovedì 12 agosto 2010

Alcune regole fondamentali per trainare la barca

Aspirina, quasi pronta per la partenza

La condizione della barca e il carico: L'armatore deve assicurarsi che la barca sia in ottime condizioni, senza bulloni non serrati, spigoli vivi, crepe strutturali, ecc Prima di rimorchiare la barca accertarsi che il peso complessivo della vostra barca con il rimorchio e le attrezzature a bordo non ecceda la capacità di traino del veicolo. Tenete presente che se il rimorchio è "non frenato" la capacità di traino del veicolo va ridotta del 50%.
Attenzione: Quando si effettua il trasporto della barca lo spazio di frenata aumenta, così come il tempo necessario per accelerare. Quando si gira intorno agli angoli il raggio di sterzata aumenterà a causa della maggiore lunghezza del veicolo e del rimorchio.

Tipologia di rimorchio: Per prima cosa è necessario che il rimorchio sia corretto per il tipo di barca che si vuol trasportare, per esempio se la barca è a vela il rimorchio deve essere predisposto per una barca a vela, infatti lo stesso dovrebbe sostenere strutturalmente la barca da prua a poppa con il peso della barca equamente distribuiti. I rulli, le slitte o le culle devono essere mantenuti in buono stato per proteggere lo scafo da eventuali danni. E' importate che il peso della barca sia distribuito principalmente lungo tutto l'asse della chiglia che è la parte più resistente dello scafo. Sulle slitte o sui rulli laterali il peso deve essere distribuito equamente e deve essere molto minore a quello che dovranno sopportare i rulli centrali, questo per evitare deformazioni dello scafo nel punto di pressione sullo stesso. Si consiglia di allentare la deriva mobile tanto quanto basta da farla appoggiare sugli assi trasversali del carrello in modo che il peso della stessa si scarichi sul carrello e non sullo scafo.

In questo caso la deriva mobile poggia sul rullo centrale

Nota: Se si carica la barca con le attrezzature è inoltre necessario accertarsi che sia equamente distribuito, facendo attenzione a non sovraccaricare il rimorchio e che le stesse siano ben fissate all'interno e non eccedano le dimensioni massime di lunghezza e larghezza ammessi. Tutti i rimorchi hanno la targhetta di identificazione con espressa la capacità; assicuratevi che la barca non superi la capacità del rimorchio che comprende il peso aggiuntivo delle attrezzature e del motore. Se la targhetta non è più visibile informatevi presso il produttore del rimorchio per determinare se il rimorchio è corretto per l'uso che se ne vuol fare.

I rulli laterali devono essere regolati in modo da non sovraccaricare il punto di contatto

Gancio e accoppiamento del rimorchio all'auto: Assicuratevi di eseguire alla lettera tutte le istruzioni fornite dal costruttore per attuare correttamente il processo di accoppiamento tra auto e rimorchio. E 'indispensabile che questa operazione venga effettuata correttamente e che il gancio sia idoneo per il rimorchio che si va ad accoppiare, infatti anche il gancio ha un limite di capacità espresso nel libretto di circolazione che deve corrispondere a quanto dichiarato nella targhetta del rimorchio.  E' necessario collegare un cavo in acciaio o una catena di sicurezza tra l'auto e il rimorchio. Collegate le parti elettriche facendo attenzione che il numero di poli della presa e della spina corrispondano, altrimenti vi dovrete procurare un idoneo adattatore, Vi sembrerà impossibile ma, di domenica, ho dovuto rimandare un viaggio perché all'ultimo momento mi sono accordo che il numero di poli tra presa e spina non corrispondevano.

Accoppiamento auto/ rimorchio, operazione delicata

Fissaggio della barca: Le funi e il cavo in acciaio dell'argano devono essere in grado di garantire il perfetto fissaggio della barca che non deve rimbalzare né scivolare nel rimorchio. L'ausilio del cavo di acciaio dell'argano è un buona base di partenza per fissare la barca ma bisogna fare attenzione alla resistenza dichiarata dal costruttore e che i denti di arresto dell'argano siano perfettamente funzionanti, infatti alcuni prodotti a buon mercato rischiano di fallire. La fase successiva è fissare la barca con le cinghie, due la devono tirare in avanti verso il basso e due la devono tirare indietro verso il basso. Anche le cinghie devono essere di buona qualità così come, ovviamente, le legature e i fissaggi alla barca e al rimorchio. Se la barca ha un occhione di prua accertarsi che sia assicurato al rimorchio. Altre cinghie supplementari  e corde possono essere necessarie per fissare il motore, l'albero e il sartiame.

La Targhetta di un carrello idoneo al trasporto di un Meteor

Capacità dell'auto: Prima di acquistare un rimorchio accertarsi che la vostra auto possa trainare il peso complessivo della barca con il rimorchio e le attrezzature e quindi che tutto ciò non superi la capacità di traino del veicolo. La capacità di traino del veicolo deve comprendere il peso delle persone a bordo del veicolo più il peso dei bagagli e delle attrezzature stivate a bordo dell'auto. Eventualmente contattate il costruttore del veicolo per le informazioni relative alla corretta capacità dell'auto anche in riferimento alla potenza del motore, per la trasmissione, i freni, ecc. Può essere necessario installare un sistema di raffreddamento più  grande nel caso si facciano lunghi percorsi a pieno carico.

L'estensione deve essere ben fissata e controllate il funzionamento delle luci

Capacità della barca: Non sovraccaricare mai la barca, non imbarcare a bordo un numero maggiore delle persone ammesse  dichiarate nella targhetta. Se la vostra barca non ha la targhetta informatevi presso il costruttore o un'associazione di proprietari che normalmente sono in possesso dei documenti originali. Anche le attrezzature e i bagagli trasportati a bordo non devono superare il limite massimo consentito.

La targhetta a bordo del Phoenix600, alias VIKO20

In strada: Prima di partire e andare in strada con la barca a rimorchio si devono prima controllare i freni e determinare quanto tempo ci vorrebbe per fermare rapidamente il treno auto + rimorchio. Il luogo migliore per controllare i freni è un grande parcheggio oltre, naturalmente, il vostro meccanico di fiducia. Progressivamente andare sempre più veloce (in modo sicuro), fermandosi a varie velocità per determinare la distanza di arresto. Durante questo test dovete controllare anche il corretto utilizzo degli specchi e se sono sufficienti per vedere tutto il lato della barca. In caso contrario, provvedete all'acquisto degli specchi con l'estensione. Controllate anche che funzionino correttamente tutte le luci, in particolare le luci dei freni. Assicuratevi che la palla del gancio sia completamente coperta dal accoppiatore e sia bloccata in posizione. Considerate inoltre che troppo peso sulla parte posteriore di un rimorchio può generare  la "coda di pesce" oppure, al contrario, troppo peso sul gancio di traino può rendere difficile la sterzatura, e così via. E' infine indispensabile assicurarsi di collegare il cavo di sicurezza in modo che se il rimorchio si staccasse dal gancio questo rimarrebbe comunque collegato alla vostra auto almeno per il tempo necessario per accostare la macchina da un lato e fermarla. Assicuratevi che l'estensione del rimorchio con il gruppo luci e la targa sia correttamente fissata. Controllare regolarmente la pressione ottimale dei pneumatici dell'auto e del rimorchio e lo stato dei cuscinetti ogni qual volta questi vengano immersi in acqua.
Nota: La targa ripetitrice gialla a norma di legge è quella rilasciata dalla Motorizzazione Civile salvo presentazione del libretto del rimorchio e pagamento di un bollettino. Provvedete in anticipo a svolgere questa operazione, se non ha già provveduto il rivenditore del carrello.

Attenzione alle targhe, devono essere a norma di legge

Trainare correttamente: Non dimenticate mai che quando trainate il rimorchio lo spazio di frenata aumenta, così come il tempo per accelerare. Quando si gira il raggio di sterzata aumenta a causa della maggiore lunghezza del veicolo e del rimorchio.
Attenzione: E' indispensabile rimanere entro i limiti di velocità consentiti.

Regole per il varo: Aspetta il tuo turno e prepara la barca nel parcheggio prima di avviarti alla rampa. Ciò include l'installazione del motore nello specchio di poppa, il carico delle attrezzature, la messa dei parabordi, l'installazione corretta dell'albero, il controllo del carburante, messa a punto accensione e spegnimento motore, e così via. Fai tutto ciò che è necessario prima in modo da occupare la minor quantità di tempo quando sarai sopra la rampa.

Prima di arrivare sullo scivolo per varare la barca controllare che:
  • tutte le attrezzature siano già in barca;
  • non ci siano danni causati dal trasporto;
  • il motore sia sollevato in modo che non venga danneggiato durante l'operazione di varo; 
  • la barca a vela sia stata alberata e fissate le sartie, altrimenti, appena eseguita l'operazione spostarsi in un luogo tranquillo dove poter effettuare questa operazione con calma ed in sicurezza;
  • rimuovere l'estensione gruppo luci e targa;
  • siano state rimosse le funi e le cinghie di fissaggio meno il cavo collegato all'argano e alla barca nell'occhione di prua; 
  • siano tate predisposte delle cime collegate alla barca e a disposizione a terra per poter gestire la barca una volta che è stata varata; 
  • lo scivolo sia idoneo, che non ci siano rocce o strapiombi e che non sia troppo ripido  per la potenza dell'auto. Le catene da neve potrebbero essere utili in caso di forte pendenza e/ o terreno scivoloso, quindi controllare che siano a bordo;
  • la temperatura dell'acqua non sia troppo fredda.
Lo scivolo di Porto Santo Stefano

Una volta che tutto è stato controllato due o più volte, sarebbe meglio avere una persona che vi assiste durante il varo e se sei da solo fai tutto con estrema cautela. Non lasciare che altri si avvicinino alla barca durante le operazioni di varo. Prima di lasciare definitivamente la barca in acqua è bene provare un paio di volte su e giù con l'auto in modo da essere sicuri che il fondo sia buono anche nelle operazioni di alaggio.
Non ascoltare i suggerimenti degli avventori dell'ultim'ora sempre pronti a dare consigli. E' sempre meglio, anche se non sempre possibile, tenere le ruote posteriori e il tubo di scarico fuori dall'acqua. E' preferibile tenere immerse le ruote del carrello fino a metà, in modo che il gruppo frenante e l'asse delle ruote non vengano intaccate dall'acqua. Quando si è arrivati al punto esatto del varo attivare il freno di stazionamento e, se si hanno, mettere dei cunei ai pneumatici dell'auto. Assicuratevi che qualcuno tenga la barca tramite le cime. Quando si è pronti varare la barca lentamente spingendola in acqua e liberando lentamente la cinghia dell'argano finché non la si vede galleggiare completamente. Abbassare il motore e spostarsi dalla rampa verificando che non ci siano perdite di carburante. Una volta avviato il motore, stando attenti che ci sia adeguata profondità, assicurarsi che esca l'acqua dal circuito di raffreddamento. Allontanarsi dalla rampa lentamente, assicurare la barca in un ormeggio e rimuovere l'auto e il rimorchio dalla rampa. Prima di procedere a tutte le operazioni di varo, anzi prima della partenza, bisogna accertarsi che nei pressi dello scivolo ci sia a disposizione del posto per parcheggiare auto e rimorchio in sicurezza.

Regole per l'alaggio: Quando si procede all'alaggio della barca sul rimorchio basta invertire le fasi del varo. Spostare la barca verso la rampa, alzate il motore (sulle barche a vela alzare anche la deriva mobile e assicurarsi tutte le cime siano sono a bordo). Fissare la barca al rimorchio collegando il cavo del verricello all'occhione di prua e cominciare ad azionare lentamente l'argano con la manovella. Guidare la barca sul rimorchio con l'ausilio dell'argano finché non è completamente fuori dall'acqua e posizionata correttamente sullo stesso. 

Prima di rimettersi in viaggio ricontrollare la barca, il rimorchio, e il veicolo verificando l'eventuale presenza di sporco e parassiti. Ci sono molti tipi di erbacce invasive e animali che possono chiedere un passaggio, quindi assicuratevi la pulizia di tutto il "treno", magari sciacquando abbondantemente il tutto con acqua dolce. E' indispensabile sciacquare le ruote del rimorchio, l'asse delle ruote e il gruppo frenante con acqua dolce e pulita.

Quasi pronti per partire, dopo aver messo giù l'albero ovviamente

Rimessaggio:  Coprire la barca con un telo avvolgendola. Mettere i blocchi alle ruote del rimorchio e possibilmente leggermente sollevato con dei mattoni in modo che il peso, durante l'inverno, non si scarichi tutto sulle ruote.. Le vele e i dispositivi di sicurezza devono essere conservati in un luogo asciutto e non devono essere lasciati sulla barca durante l'inverno e con la pioggia.
Attenzione: Durante le fasi di "mast raising" assicurarsi di controllare sempre la presenza di eventuali linee elettriche e che non siano nel raggio di caduta dell'albero, regola valida per ogni angolo anche in caso di caduta accidentale.

Rimessaggio invernale

Tipologia di patente in considerazione dell'auto e del rimorchio: E' fondamentale verificare se la patente che si possiede è compatibile con "treno" composto da auto + rimorchio + barca. Per far ciò è stato realizzato un foglio di calcolo idoneo allo scopo: Formulario Trasporto TATS ..... salvo errori ed interpretazioni legislative.



martedì 10 agosto 2010

Melonseed di Roger Crawford

Melonseed Skiff

10.000 USD in una barca così? Ce li spenderei eccome, è bellissima. Purtroppo si trovano solo in America ma a me piace sognare e desiderare barche del genere, certamente non quelle che si vedono nei porti e nei mari del nostro Bel Paese. Il sito del suo costruttore: Melonseed

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.2 m
larghezza: 1.3 m
Peso: 113.4 kg
Sup. velica: 5.7 mq

Immagini dal loro Rendezvous:




Sicurezza in mare: carte nautiche


Negli Stati Uniti d'America i naviganti hanno una nuova forma di assistenza. Il governo mette a disposizione carte nautiche gratuite on-line stampabili in formato Adobe Acrobat. Vengono chiamate "booklet charts", sono di piccolo formato e forniscono tutte le indicazioni utili alla navigazione. Questo è il sito da dove si possono scaricare: Booklet Charts.

E in Europa? Non sia mai detto che gli Enti Governativi rilascino qualcosa gratuitamente nonostante che in Italia siamo tra i paesi più tassati del mondo. Chiudo la polemica con tre quesiti: 
  1. quanto si guadagna con la "rivendita" delle carte nautiche e a quanto ammontano i costi "sociali" degli incidenti in mare? 
  2. è più importante la sicurezza in mare e divulgarne la cultura o guadagnare quattro soldi con la "rivendita delle carte nautiche"?
  3. è possibile mai finirla con questa mentalità da bottegai?
In riferimento al punto 1., tra l'altro, il mio sospetto è che gli Enti Governativi ci guadagnino quattro soldi lasciando tutto il resto agli editori privati, un po' come si fa con i pontili: 1500€ pagati allo stato annualmente, decine di migliaia incassate dai gestori privati.
Il mio spazio dedicato alle carte nautiche free: Mappe




lunedì 9 agosto 2010

La nautica in Italia: la mia risposta ad un appassionato

La nautica in Italia

La  mia risposta a Luca che mi ha fatto i complimenti per il blog, penso che valga la pena pubblicarla:

Ciao Luca,
e grazie per i complimenti, fa sempre piacere riceverli soprattutto se si parla di questo mondo della nautica oramai attento solo al guadagno e pochissimo sensibile a tutto ciò che è assolutamente gratuito. Alcune considerazioni su quello che mi hai scritto cominciando dalla cosa più importante.
Fai bene a fare il corso di patente nautica su una barca a vela di discrete dimensioni. Questo ti permetterà di affrontare la navigazione d'altura con i charter che, al di là delle possibilità economiche di ciascuno, offrono sempre ottime opportunità durante tutto il corso dell'anno in qualsiasi luogo del mondo. Ho un amico appassionato di vela da sempre che ha fatto esattamente così, un buon corso di vela e patente nautica all'inizio e poi charter tutti gli anni, magari nei periodi meno costosi. Non conosco la tua situazione economica ma è diventato impossibile mantenersi una barca a vela di dimensioni adeguate alla crociera se non si è sufficientemente ricchi, e non si può parlare di stipendi lordi non inferiori agli 80-100k euro annui altrimenti si soffre e basta. Infatti alle spese di ormeggio, manutenzione e mantenimento vanno aggiunti quelli delle crociere, insomma per un dieci metri si può andare ben oltre i 12k/aa. Ma il problema dei costi non è l'unico e quello più importante, bensì la mentalità che vige nel mondo della nautica: qualsiasi cosa tu debba fare c'è sempre qualcuno disposto a "rapinarti", quasi sempre con poca professionalità, cortesia e competenza. E parlo delle cose più semplici come ormeggiare una notte in un porto, fare un pieno di benzina o semplicemente sostituire un pezzo che si è rotto, figuriamoci quando ci sono problemi più seri da affrontare.
Questa è solo la premessa perché poi c'è il contesto "personale" che diventa ancora più importante: chi è che viene in barca con me, moglie, figli, amici? Ebbene bisogna sapere che la vita di mare è faticosa e la vela in particolare, la conduzione di una barca, dormire in rada, il vento, il sole, le condizioni meteo mettono a dura prova chiunque, anche i marinai più esperti. Siamo proprio sicuri che chi vive con noi, magari dopo un anno di duro lavoro è disposto a sacrificare il suo tempo libero per "stancarsi" in una barca a vela per quanto meraviglioso sia navigarci? Nel contesto personale poi c'è anche il tempo che si può dedicare alla nautica in funzione di quanto si spende: ha senso spendere 10k all'anno se si va in barca non più di 20 gg? Insomma tutte cose risapute ma che non vanno assolutamente dimenticate salvo prendersi delle paurose cantonate e dover svendere in fretta la tanto agognata barca dopo solo un anno di "scarso" utilizzo, con la grande soddisfazione di chi si potrà godere un buon affare alle tue spalle.
Quindi occhio, io stesso per quanto oculato negli acquisti e nelle cose da fare sono andato incontro a diverse scottature che proseguono tutt'ora che ho una barca piccola e carrellabile. Pensa che al Circolo Velico dove sono socio il prezzo è salito di punto in bianco a 750 €/ aa e parlo di un lago poco frequentato e di un circolo velico sportivo. Questo significa che se volessi far crociera l'estate portando la barchetta al mare per un mesetto posso andare a spendere anche 2k/ aa. Non è tanto .... ma con i figli che iniziano l'università comincia da essere preoccupante. Diciamo che la cifra massima dei 2k si può ottenere solo con una carrellabile, in funzione soprattutto dello spazio che si ha per tenerla o se si ha un ormeggio a secco poco costoso a disposizione. Nella zona di Genova probabilmente l'ideale sarebbe di tenerla a secco l'inverno e metterla in acqua solo i tre mesi estivi, anche se probabilmente la soluzione più economica è quella della "boa" in un porticciolo francese.
Se sei uno sportivo valuta anche piccole carrellabili tipo SEASCAPE 18, offrono grande divertimento, soddisfazione, sportività, economicità e tutto sommato qualche notte ci si può passare, così come una bella deriva che non posso citare perché ce ne sono tante. Se sei orientato verso una carrellabile da crociera dipende dal "bacino" di navigazione: VIKO20 a detta di molti sembra più adatto ai laghi anche se io non ne sarei così convinto, comunque ci sono il FIRST210/211, il SUN2000, il SUNFAST20, il vecchio FIRST18, lo STAG18, etc ..... andando giù con i pesi e i costi che permettono una gestione molto più semplice. Insomma ce né per farsi una cultura e dipende tutto, come sempre, dalle condizioni di base, cioè le disponibilità economiche, quello che si può fare e quello che si vuol fare con la barca. Comunque se l'hai visto nel blog ho citato un charter proprio nella tua zona dove affittano anche per un solo fine settimana un FIRST210, conviene provare prima di orientarsi nell'acquisto.
Torno alle cose meno importanti e al mio blog. Attualmente ho più di 2000 visite al mese in più di 30 nazioni del mondo ed è attivo da 3 o 4 anni, non mi ricordo, forse anche più. Ebbene l'unico che ha avuto la sensibilità di menzionarmi è stato uno dei pochi onesti nel settore, cioè Sergio Mistro nel suo blog. Addirittura segnalai il sito a Bolina, dopo una settimana mi cancellarono dalla lista e quando misi in vendita il mio FIRST24 sulla loro bacheca dopo qualche giorno tolsero l'inserzione. Il bello è che mi bastarono quei pochi giorni per rivenderla, quando la barca è buona ed il prezzo è onesto basta un giorno per rivendere. Non conosco proprio i motivi di questo "trattamento", non faccio pubblicità, è tutto gratuito e solo per passione .... sono costernato ma non mi stupisco, questa è la nautica in Italia anche se Bolina continuo a leggerlo così come continuo ad illudermi che prima o poi le cose cambino.
Spero di non averti scoraggiato ma è bene essere consapevoli che per poter mantenere questa meravigliosa passione che è la vela per tutta la vita bisogna conoscere la realtà fino in fondo.
Un saluto e buon vento.
Francesco

domenica 8 agosto 2010

Autocostruirsi una piccola barca, il Tiknot


Si chiama Tiknot, il suo progetto è gratuito, scaricabile da qui: TIKNOT e queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.55 m
Larghezza: 1.26 m
Peso: 55 kg
Sup. velica: 4.1 mq
Persone max: 2
Questo è il sito dedicato a lei da un autocostruttore: Mirmily
Insomma, veramente una bella barchetta ma soprattutto accessibile a tutti, piacerebbe molto anche a me autocostruirmela.

Tiknot

Il progetto è stato segnalato su "Barche autocostruite".

giovedì 29 luglio 2010

Come non comprare un buco nell'acqua


Qualche giorno fa un noto broker francese metteva in vendita un 28 piedi in ottime condizioni per soli 6000€ adducendo la necessità del proprietario di utilizzare il posto barca per quella nuova. Giustamente qualcuno in un altrettanto noto forum asseriva: "ma la barca ha un valore senza un posto barca?". Questa domanda la giro a tutti voi assieme a tutta una serie di considerazioni che si dovrebbero fare prima di acquistare una barca (maldestramente tradotto ed interpretato da: BoatsafeBlog).

Controllare attentamente il ponte, le attrezzature e lo stato di manutenzione del motore

Prima dell'apertura di tutte le fiere nautiche invernali ho pensato bene di predisporre una sorta di decalogo per i nuovi armatori. Gli aneddoti più utilizzati per definire le imbarcazioni sono: "buchi nell'acqua, in cui si gettano i soldi" e "l giorni più felici della vita dell'armatore di una barca sono il giorno in cui compra la barca e il giorno in cui la rivende". Anche se molti sanno bene quanto questi assiomi siano veri, pur tuttavia sembrano dimenticarsene non appena si avvicinano alle barche e ai loro armatori.

Guarda bene prima di acquistare
Molti armatori sono infelici semplicemente perché comprano la barca sbagliata, perciò sarebbe utile porsi alcune domande preventive:
  1. Chi userà la barca? Solo in famiglia o si inviteranno amici? Questo può influire sulle dimensioni.
  2. Come pensate di utilizzare la barca? Per la pesca, lo sci nautico, la crociera, le escursioni giornaliere, i weekend o le lunghe settimane di crociera?
  3. Quando e quanto spesso potrò utilizzare la barca? Avete la barca a disposizione tutto l'anno o solo stagionalmente?
  4. Dove si naviga? In laghi, fiumi, baie, o sul mare?
  5. Quanto si può permettersi di spendere? Non dimenticare il costo iniziale di acquisto è solo l'inizio. Ci sarà la manutenzione, assicurazione, spese di registrazione e di istruzioni e tariffe dei corsi di sicurezza, le crociere costano.
  6. Che tipo di imbarcazione è più adatta alle tua personalità e temperamento? Preferite spostarvi da un luogo ad un altro con grande velocità oppure pensate di poter raggiungere la vostra destinazione comodamente a vela?
Sii sempre consapevole che venderai una "barca vecchia"
Certamente esistono molti libri sull'argomento tanto che tutto ciò si potrebbe conoscere meglio andando in libreria. Comunque secondo me è indispensabile conoscere la terminologia della navigazione, indugiare molto nei porti turistici e parlare con la gente sull'argomento barche e navigazione. Parlando con i proprietari della barca scoprirete quali sono i problemi che hanno incontrato e come i diversi tipi di imbarcazioni si comportano. Scoprirete anche quali sono le caratteristiche che a loro piacciono o non piacciono. Tutto ciò non lo potrete trovare nei libri.
E' sempre opportuno considerare una barca in termini di:
  • Sicurezza
  • Stato di conservazione
  • Opzioni e accessori
  • Bellezza
  • Performance
  • Costo
  • Nuovo o usato
Un marchio famoso o una nuova barca possono essere belli sognare e da guardare ma è necessario essere consapevoli che comunque possano esserci dei problemi. Certamente anche se le barche nuove sono coperte da garanzia nessuno ha da spendere tempo per la loro manutenzione e le riparazioni, e non è possibile utilizzare la barca quando è in riparazione.
Tantissimi sono gli esempi che si potrebbero citare in cui nuovi armatori hanno avuto grossi problemi con barche nuove e pochissima assistenza. Il punto è, anche se una barca nuova è qualcosa di cui fare tesoro, può essere opportuno prendere in considerazione anche una barca usata.

Diventa un tecnico


Controllare attentamente lo stato della carena e della deriva

Sia che si utilizzi un professionista o meno per la scelta della barca usata, è necessario conoscere alcune cose importanti prima di acquistare una barca usata. Un occhio attento, un buon orecchio e una lista di controllo vi condurrà a potenziali problemi. Alcune delle cose da cercare sono:

Vernici non corrispondenti: ciò potrebbe indicare che la barca ha avuto un incidente e relative riparazioni. Anche se questo di per sé non può squalificare la barca, se non è stato detto che cosa altro potrebbe non essere stato raccontato?
Posizione e stato della chiglia: La chiglia è diritta sia orizzontalmente che verticalmente? Quale è lo stato della vite di serraggio e quando è stata sostituita ed eventualmente resinata?
Linee d'acqua all'interno della barca o sul motore: E' presente della ruggine nella zona inferiore del motore? Ciò potrebbe indicare che la barca ha preso parecchia acqua.
Movimento dell'entrobordo: quando si accende l'entrobordo la barca oscilla? 
Scheggiature o crepe: sono presenti?
Parti meccaniche: non dovrebbero essere in grado di muoversi molto. 
Scafo e carena: Prendete una gomma di piccole dimensioni o un piccolo martello di gomma e battete leggermente lo scafo intorno alla barca. Se si sentono vuoti in fibra di vetro ci potrebbero essere problemi di riparazioni, vesciche, o delaminazione.
Ponte: passeggiate su e giù per li ponte e sulla prua , non si dovrebbero trovare punti deboli.
Pavimenti: come sono i pavimenti all'interno? ci sono macchie e punti deboli?
Timone: la rotazione del timone è libera e facile da spostare?
Rivestimento: il rivestimento è in buone condizioni?
Aperture e oblò: controlla intorno agli oblò, ai passaumo e alle finestre: vedete macchie d'acqua? Se è così, provate a schizzare acqua all'esterno.
Muffe: C'è qualche cosa di ammuffito oppure odore di muffa all'interno? Questo potrebbe indicare delle perdite, danni causati in precedenza dall'acqua o semplicemente incuria.
Attrezzature di bordo: Assicurarsi che sia siano legalmente in regola tutte le attrezzature necessarie.
Corrimano: tutto in buono stato inclusi i candelieri?
Identificazioni nello scafo: corrispondono alla documentazione di bordo?
Avvio del motore: quando si avvia il motore si dispone di un buon flusso di acqua?
Tubi e scarichi: controllare la presenza di eventuali incrinature o usura nei tubi e negli scarichi. 
Olio motore: controllare l'olio utilizzando le dita, se si sente una qualsiasi forma di grana, controllarne il colore e l'odore.  Si potrebbe voler inviare un campione di olio e del fluido di trasmissione ad un laboratorio per i test. Controllare il fluido di trasmissione con lo stesso processo dell'olio.
Girante motore: controllare la girante.
Filtro motore: controllare il filtro.
Apertura/ chiusura valvole a mare: verificare che le valvole a mare si aprano e si chiudano e la loro facilità di spostamento.
Fatture di manutenzione: verificarne l'esistenza e l'eventuale ricorrere di problemi.
Proprietari: chiedere dei precedenti proprietari e acquisire eventuali informazioni
Aspetti finanziari: verificare eventuali situazioni passive dei proprietari in merito alla barca.
Inclinazione motore: verificare allineamento.
Corrosioni: verificarne la presenza dentro e fuori.
Vele, attrezzature di coperta, sartie: rifare una qualsiasi di queste cose costa una cifra.
Tutte queste cose dovrebbero tenervi occupati ma soprattutto per frustrare il venditore, abbiamo visto troppa gente bruciata da quello che sembrava essere un buon affare. Come ogni altra cosa, se sembra troppo bello per essere vero probabilmente lo è.
Questo è solo un breve elenco di cose da considerare quando si intende acquistare una barca, e se l'investimento è importante conviene rivolgersi anche ad un tecnico qualificato.

Controllare attentamente gli scarichi e le linee d'acqua

Comprare o non comprare, questo è il dilemma
Spesso e volentieri ha poco senso possedere una barca visto che per l'utilizzo che se ne fa può bastare un charter, soprattutto se si ha poco tempo per utilizzarla. Oltre la spesa di acquisto ci sono da considerare molti altri aspetti tanto che, appena la si è acquistata, siamo solo al 20% di quello che andremo a spendere.

VOCECosto annuale
I pagamenti mensili X 12
Quote di iscrizione
Attrezzatura
Assicurazione
Spese di registrazione
Ormeggio
Manutenzione / Riparazioni
Tasse
Carburante e olio
Stoccaggio invernale (se necessario)
Totale

Una volta stimati i costi è bene guardarsi in giro sui prezzi dei charter e lasciare da parte l'ambizione e l'orgoglio. Per questi potrebbe bastare una bella deriva, infatti se l'uso della vostra barca è limitata solo alla stagione estiva o da altri fattori, questa può essere la scelta più saggia.
Ora che vi ho completamente frustrato e confuso con pro e contro non scoraggiatevi. Possedere e prendersi cura di una barca può essere un'esperienza molto piacevole. Può essere un diversivo rilassante di un mondo altrimenti frenetico ed è uno sport in cui tutta la famiglia può partecipare.

Una nota finale importante: quando si diventa proprietari di una barca nuova o usata, assicuratevi di fare un corso di sicurezza in barca. Assicuratevi che tutti coloro che verranno in barca ne conoscono il funzionamento e le modalità per condurla in qualsiasi situazione. Se siete una famiglia di naviganti, fate il corso insieme. Potreste essere sorpresi da ciò che anch'io non conosco.


martedì 27 luglio 2010

Isola Polvese, l'isola del tesoro

E' proprio vero, si fanno migliaia di chilometri per arrivare ad un isola e invece basterebbe farne pochissimi per accorgersi del meraviglioso tesoro che abbiamo vicino a casa (dal sito della Provincia di Perugia).


giovedì 22 luglio 2010

A Saint Malo con il Beniguet




Cosa mai vi racconterò tra un mese se non mi trattengo a scrivere tutte le idee malsane che mi passano per la testa? Però è troppo importante da tenere a mente, ed io tendo a dimenticarmi delle cose, quindi mi appunto questa vacanza da fare, magari tra qualche anno, per quando i figli saranno sistemati e io ed Elena ci chiederemo come potremmo passare qualche giorno in completo relax ma anche divertimento. In questo caso ho scelto la Normandia e una piccolo Sloop Aurico cabinato che mi ha sempre affascinato, il Beniguet del Cantiere Grand Largue. Il cantiere offre la possibilità di una "location"per una settimana ad un prezzo modico che va da 500 a 850 € la settimana, secondo la stagione. Ovviamente se non ci si accontenta delle due cuccette in barca, considerato che è sostanzialmente un day sailer, i residence e gli hotel nella zona non mancano. Ne segnalo uno proprio nella spiaggia di Saint Malo: Residence Reine Marine. Le tariffe settimanali degli appartamenti non sembrano male per il lusso che viene offerto. Insomma chi è che non è attratto da una settimana di vela nell'Oceano Atlantico, basta non pensare di schiantarsi nelle Bianche Scogliere di Dover, come fecero i francesi quella volta che si misero in testa di invadere l'Inghilterra.

Ma torniamo alla barca, il Beniguet è bellissimo, oltre che facilmente carrellabile da un auto di media cilindrata, e in questo modo abbiamo la possibilità di osservarlo e provarlo, magari con l'intenzione di acquistarlo in un secondo momento. La barca può essere fornita completa o in kit.


Queste sono le sue caratteristiche:
Lunghezza: 5.85 m
Lunghezza al galleggiamento: 5.25 m
Larghezza: 2.10 m
Pescaggio: 0.43 - 1.20 m
Peso a vuoto: 700 kg
Peso deriva: 150 kg
Superficie velica: 20.3 mq
Classe di navigazione: C
Persone: 5

Insomma facciamocela questa settimana sul Golfo di Saint Malo con il Beniguet.

mercoledì 21 luglio 2010

VIKO 23 al circolo velico

VIKO 23 al circolo velico
Abbiamo un VIKO 23 al circolo velico, proprio vicino ad Aspirina, perciò non ho potuto resistere a fare qualche foto e a riportare le prime impressioni. Da osservare che alcune di queste foto sono state fatte vicino al Delphia 24 e voi stessi potrete constatare che le "linee d'acqua" sono del tutto similari. E' vero, il bordo libero è molto alto rispetto al baglio massimo ma questa è l'unico aspetto che per i "puristi delle linee" possa lasciare qualche dubbio estetico, ma d'altro canto, essendo una barca carrellabile e da crociera, il progettista credo che non avesse altre possibilità.


Sono rimasto impressionato dalla finitura di questa barca, ha le caratteristiche di un grande yacht da crociera, molto ben rifinito e curatissimo nei particolari. Non si può credere che chi l'ha acquistato l'abbia pagato meno di 20000 € tutto compreso. Sono sincero, mi è piaciuto molto.


Pozzetto molto ampio e grandissima abitabilità interna, insomma tutto ciò che serve per andarsene in crociera in famiglia con tranquillità.



Avrete capito che il VIKO 23 mi piace, ecco le sue caratteristiche principali:

Total length 6,80 m
Beam 2,55 m
Draught (swing keel) 1,20/0,30 m
Total mass 1200/1400 kg
Ballast/keel version 250/400 kg
Water ballast
(masa balastu) 300 kg
Sail area 21/26 m²
Berths 4-6
Height in cockpit max 1,70 m
CE category C/B
Design André Koschel


Recentemente ho fatto anche qualche foto mentre il VIKO 23 era in regata e "buon vento" al suo armatore, penso che abbia fatto un'ottima scelta:




lunedì 19 luglio 2010

La Gazelle des Sables, tra modernità e tradizione

A volte, quasi casualmente, si trovano in rete informazioni di piccole barche che mi stupiscono per la loro rara bellezza, ed è proprio il caso della Gazelle des Sables!. Non credo di essere esagerato se confesso che mi prende una insana invidia nell'osservare gli appassionati di questo piccolo sloop aurico di neanche tre metri che si ritrovano a condividere una vera e propria passione.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Long. 2,70m - Long. hors-tout 4,00 m - Larg. 1,22m,
Tirant d'eau 45cm - Poids : 55kg env., ballast liquide 65 l.
Construction polyester (fibre de verre ou fibre végétale), Insubmersible
Catégorie D de navigation, Conçue pour 2 adultes/180kg
Voilure évolutive : de 1 à 4 voiles, de 3,9 à 11,80 m²
Il suo prezzo si aggira intorno ai 6000 € tutto compreso e sinceramente penso che li valga tutti.

La Gazelle sul suo rimorchio, ideale per la bici. dal sito Gazelle des Sables
C'è da aggiungere che gli interni sono molto rifiniti.

Dal sito Gazelle des Sables
C'è anche un bel video:


Credo che potrebbe essere la barca ideale per essere trasportata in bici, se riuscissi a far rientrare i suoi 2,70 m nella lunghezza totale del treno bici+rimorchio, magari abbinata ad una bici in "formato retrò.


domenica 18 luglio 2010

Man of the River, una barca e un uomo attraverso l'Europa


Ben 5200 chilometri attraverso l'Europa, questo è il progetto di Giacomo "Man of the River" , "Sui fiumi del Vecchio Continente per restituire l’uomo alla natura, la natura all’uomo, l’uomo all’uomo. Per un uomo Nuovo" come dice lui stesso nel suo blog, dal quale ripropongo in estratto parte del suo progetto:

Le cifre. 5.200 chilometri, 6 mesi su una barca a remi, giorno e notte, 1 milione di vogate sul Reno e il Danubio, dalla Manica al Mar Nero; ad aiutarlo – attraverso 15 paesi, da Londra ad Istanbul, passando attraverso Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Serbia, Bulgaria, Romania e Turchia – ci sarà solo il vento, una vela. Tutto questo non per una performance sportiva, ma per raccontare un nuovo rapporto con la natura, con l’acqua, con i fiumi.
È l’impresa di Giacomo De Stefano, astigiano ma veneziano d’adozione, 44 anni. Qualcosa di più di un ambientalista, lui si definisce un “viandante del nuovo mondo”. Il miracolo dell’impresa sta scritto alla voce budget: 0 euro. Tutto ruota attorno ad un’ “economia de dono”, della gratuità. Aziende private, amici, partner: lavorano con lui, gli stanno fornendo mezzi e idee; tutti stanno creando le condizioni per rendere possibile un qualcosa che ha dell’eccezionale.
Man on the river. Ad aprile, partirà da Londra, con “Man onthe River”. Sei mesi in barca a remi, farà leva solo sulle sue braccia, le braccia di un uomo: un uomo che racconta un nuovo umanesimo, oltre la tecnica dei motori a mille cavalli.

Invito i lettori a seguirlo nei suoi sogni ed in tutto ciò a cui crede: "Cambiare si può".


giovedì 15 luglio 2010

I luoghi della piccola nautica: Quercianella



Come si legge chiaramente nel sito ufficiale di Quercianella: "I luoghi come Quercianella non si addicono agli irrequieti ....", ed è proprio questo il motivo per cui mi piace, niente caos, poca gente in giro, tanto silenzio e tranquillità, solo vita di vento e di mare. Una termica costante permette di veleggiare sempre con un Maestrale intorno ai 15 nodi ed il porticciolo, frequentabile solo da piccole barche con poco pescaggio, ha un comodo avamporto con ormeggio libero. Se sicuramente è arduo trovare un posto nei periodi di assalto da parte di natanti di ogni specie, nei periodi tra giugno e metà luglio e dopo la prima metà di agosto Quercianella è certamente un "paradiso". Come si vede dalla foto il piccolo Marina ha un comodissimo scivolo per piccole barche, per il resto  niente di niente. Nei dintorni il mare è meraviglioso caratterizzato da scogliere, spiagge sassose ed una flora in cui pini e lecci la fanno da padroni. A questo punto come si suol dire .... "buon vento".

Ed infine un bel video di chi c'è stato con il suo piccolo cabinato, un Leisure 17, una barca veramente carina: 



Queste sono le sue caratteristiche principali:

Fabbricante: Cobramold in England
Materiale: vetroresina
Lunghezza: 5,18 m
Larghezza: 2,13 m
Pescaggio: 0,65 m
Peso: 670 kg

ecco un depliant dell'epoca preso da Leisure 17 KK:




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