lunedì 21 aprile 2014

Goal Zero Camp Lantern 250, fornisce luce e ricarica in pozzetto

Goal Zero Lighthouse  250 Lantern
Goal Zero Lighthouse 250 è una lanterna con ricarica a manovella con le seguenti importanti caratteristiche tecniche:
  • può essere ricaricata a manovella, rendimento: un minuto di manovella corrisponde a 10 minuti di consumo;
  • può essere ricaricata da un pannello solare, da una presa a muro o dalla presa dell'auto, rendimento: 7 ore di ricarica corrispondono a 24 ore continuative di consumo;
  • è dotata di porta USB per la ricarica di tablet, cellulari ed elettronica, rendimento: in 15 minuti si ricarica il 10% di un tablet;
  • è leggera, pesa 1.1 kg, ed è poco ingombrante, misura in altezza 6 cm;
  • è luminosa, max 250 lumen, con sistema direzionabile;
  • è dotata di un sistema a LED di illuminazione di emergenza;
  • è dotata di un sistema di monitoraggio di ricarica delle batterie;
  • costa poco per quello che offre, circa 80 $.




domenica 20 aprile 2014



venerdì 18 aprile 2014

Punta San Giuliano 2014

VIKO 20 Dark Blue, dalla FOTOGALLERY di Northeaster
In una delle FOTOGALLERY di Northeaster, rappresentante in Italia di un buon numero di barche polacche, ho notato con piacere, anche se con un certo ritardo, la presenza di un bel VIKO 20 Dark Blue navigare in quel di Punta San Giuliano. Guardatelo bene perché con l'uscita del nuovo"Twenty" o "21" come lo si vorrà chiamare forse non se ne vedranno più molti in giro. Chissà.


giovedì 17 aprile 2014

DinghyGo è importato in Italia da Blue Dream

DinghyGo su BlueDream
Vi giro volentieri la segnalazione che gli eccezionali modelli dei tender a vela DinghyGo e DinghyGo S vengono ora commercializzati in Italia da BlueDream
Personalmente mi piacciono molto e certamente sono da valutare per il prezzo, per il peso contenuto, per la deriva centrale e l'interessante piano velico. Una vera e propria barchetta a vela gonfiabile pratica ed economica nonché un bel tender per il cabinato, se si possiede.


mercoledì 16 aprile 2014

Anteprima mondiale: Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli

Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli
Eccolo finalmente in anteprima, il nuovo VIKO Twenty  che la Sergio Lupoli Yacht Design ha progettato per Viko Yachts. Questi sono i parametri del progetto:
  • economicità di acquisto e di gestione
  • semplicità di conduzione e manutenzione 
  • temperamento sportivo
  • divertimento assicurato
e queste saranno le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza F.T.: 6.67 m
Lunghezza scafo: 6.35 m
Baglio massimo: 2.48 m
Dislocamento: 790 kg
Pescaggio: 0.46 - 1.30 m
Sup. velica: 25.60 mq (genoa 10.60 + randa 15 mq)
Altezza in cabina: 1.55 m
Persone trasportabili: 6
Categoria di navigazione: C
Qui c'è la SCHEDA TECNICA COMPLETA fornita da Yachthandel Hamburg, ancora non si parla di prezzi.

Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli
Impossibile non notare che sarà dotato di una semi chiglia con un peso totale di zavorra di 200 kg., e con questo si intuisce un importante cambiamento che lascio solo agli esperti commentare.
Davvero bello ed interessante il nuovo VIKO Twenty.


martedì 15 aprile 2014

UL20, UltraLight 20 di Warren Light Craft

UL20, Warren Light Craft
Carlo Giacomo Pestarino di VeuliahYachts è un assiduo e stimatissimo lettore di questo blog, stamani mi ha segnalato l'UL20, questo interessante trimarano prodotto dalla Warren Light Craft di cui avevamo visto i bellissimi kayak a vela, il Little Wing e il Little Wing Tandem, segnalazione che vi giro con piacere.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.2 m
Larghezza aperto: 4.6 m
Peso con armo velico: 100 kg
Sup. velica: 20.25 mq

UL20, Warren Light Craft
Il suo prezzo si aggira intorno ai 20.000 $ e, a detta del fabbricante, è facile da trasportare, da assemblare e da gestire. Sembra davvero molto bello.



Downshifting ovvero Semplicità Volontaria


Decalogo dal blog "semplicità volontaria"

  • La Semplicità Volontaria E’ una filosofia ed uno stile di vita, di pensiero di relazione. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il rifiuto volontario di ciò che è intimamente superfluo, dannoso, insoddisfacente.
  • La Semplicità Volontaria E’ un percorso individuale di ricerca. Attraverso un necessario contenimento esteriore, ed attraverso la sperimentazione di stili di vita e di relazione nuovi, l’individuo che la mette in pratica mira ad una maggiore e più profonda soddisfazione terrena: serenità, consapevolezza, libertà. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il riconoscimento che consumo, frenesia, egoismo, apparenza, ritualizzazione, allontano da ciò che è veramente benefico e sono spesso la causa di quello stato di NON SODDISFAZIONE che emerge in vario modo. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il centro di una rivoluzione culturale che mira prima di tutto alla liberazione ed alla soddisfazione del singolo individuo o dei piccoli gruppi.
  • La Semplicità Volontaria NON E’ ascetismo o rinuncia dolorosa. E’ anzi una ricerca energica di un piacere e di una ricchezza profonda e maggiore. 
  • La Semplicità Volontaria NON E’ un rifiuto né una fuga dal mondo, quanto la ristrutturazione della nostra vita rivolta unicamente alla ricerca in questa vita di una forma completa e bilanciata di piacere. 
  • La Semplicità Volontaria NON E’ una bizzarria recente o il risultato di un’incapacità di stare al passo con il presente, quanto una filosofia antica e radicata nella storia e nella personalità di una platea di filosofi, profeti, politici, letterati, scienziati, uomini comuni. 
  • La Semplicità Volontaria suggerisce una serie di principi, di atteggiamenti e di comportamenti. Abbiamo provato, senza alcuna pretesa, a riassumere in ordine sparso dieci tra gli aspetti centrali sui quali si può riflettere e che è possibile provare a sperimentare con modi, intensità e risultati personali.
  • (.......)


lunedì 14 aprile 2014


domenica 13 aprile 2014


giovedì 10 aprile 2014

Terzarolati e rientrati

LA FOTOGALLERY COMPLETA
Intorno ai 15 o 16 nodi, anche se terzarolati con una mano, sono troppi per noi da soli e siamo rientrati subito non appena Elena ha cominciato ad agitarsi. Ho fatto appena in tempo ad alzare la vela, non senza qualche difficoltà, e veder la barca sbandare che ho subito tirato tutto giù per tornare in darsena in tutta fretta. Peccato!


Ne ho approfittato per fare qualche lavoretto ed aggiustatura e constatare che l'anno prossimo la barca dovrà essere tirata su per l'antivegetativa e riviste le drizze.


Avevamo visto rientrare il VIKOS 22 ed un'altra barca, ce lo dovevamo immaginare che non era per noi. Sarà per la prossima.




Boat Like Air Mattress Run By Oars And Sail

Popular Mechanics, Giugno 1925
Che il gommone fosse nato prima dei fuoribordo era certo, come che si ritenesse venisse utilizzato a remi, ma che prima ancora dei fastidiosi gommonauti a motore fosse stato inventato a vela questo non lo sapevo. Ebbene, per chi avesse dei dubbi abbiamo le prove su Popular Mechanics del giugno del 1925 in cui si esordisce:

Una barca che si gonfia come un materassino, a remi e a vela 
Utilizzando uno scafo pieghevole in tessuto impermeabile, che viene gonfiato come un pneumatico, recentemente alla III Mostra Annuale sulla Caccia e Pesca di Belino in Germania  è stata esposta una barca che offre una nuova forma di navigazione in acque poco profonde e laghi. 
Lo scafo ha un bordo simile ad una salciccia costituito da un tessuto impermeabile gonfiato. Le derive poste su entrambi i lati servono a stabilizzare le forze agenti sul piccolo albero su cui è montata una vela. Il timone consiste in un remo fissato a poppa e, quando c'è assenza di vento, l'albero può essere abbattuto ed essere montati i remi sugli scalmi.
Grazie al suo peso estremamente leggero e la possibilità di essere sollevata con facilità, questa barca risulta particolarmente adatta nelle paludi per la caccia all'anatra, infatti con la vela abbassata e l'albero abbattuto questa può nascondersi facilmente alla vista degli animali. La barca è dichiarata praticamente inaffondabile. Trascinata a riva di notte, può essere utilizzata come materasso per dormire e, una volta smontata, è facilmente trasportabile. Anche se la barca può sostenere condizioni metomarine moderatamente intense questa è, ovviamente, consigliata per l'uso nelle acque tranquille di fiumi, laghi e insenature . (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Popular Mechanics, June 1925).


Popular Mechanics, Giugno 1925
Meno male che il vento era di poppa, sennò sai che buco!


mercoledì 9 aprile 2014

Greener boating, look and take notice



Su cosa accadde a Beeholm, a sud di Waterhead, sulla sponda opposta di Ambleside, nel lago di Windermere nel 1889, nel corso del primo Raduno della British Canoe Association, ne sto trattando nella traduzione del mio primo vero librino proprio in questi giorni.
Allora, senza che se ne rendessero conto, nasceva la nautica da diporto in Europa, ma non solo.
Per capire di che luoghi si parlava sono arrivato a questo video davvero curioso, ma soprattutto istruttivo.
Non posso resistere nel proporvi un  piccolo anticipo dal mio librino:

Oh Windermere e le tue incantevoli magie!
Non potrò mai dimenticare 
le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; 
Ma qui piove ora e poi, qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA!

Eh bé insomma, siamo in Inghilterra, su Google Maps Beeholm dalla sponda opposta del lago, nei pressi di Ambleside.



lunedì 7 aprile 2014

Trolley per bici autocostruito - collaudo a pieno carico


Il Test
Il Windglider, in versione deriva a vela da me modificata, pesa in tutto 22 kg, in più sotto ho aggiunto una scatola per tenerlo sollevato del peso di circa 8 kg che potrebbe corrispondere a quello di ulteriori attrezzature da campeggio, quindi il test è stato effettuato con un carico totale di circa 30 kg.
Il test è andato bene, non si è rotto nulla, né il gancio, né le ruotine, né la struttura del trolley. In pianura si procede molto facilmente, l'inerzia aiuta addirittura la pedalata e si fa poca fatica, in una salita abbastanza lieve si comincia a sentire il peso e si devono modificare i rapporti. Ho percorso circa un chilometro su asfalto, in pianura e con lievi pendenze.


Conclusioni
Le mie conclusioni sono che questo trolley può essere utile, forse indispensabile, in quelle situazioni in cui si vuole portare l'attrezzatura sportiva da casa/ albergo/ campeggio fino alla spiaggia senza usare l'auto. Per fare  molti chilometri invece ci vuole qualcosa di più professionale e realizzato in lega con idonee giunture.
L'essermi reso conto dei pesi che entrano realmente in gioco mi ha fatto capire che molti dei trolley commerciali che si trovano in rete non potrebbero trasportare più di 15 kg. 
Trenta chilogrammi da portare in bicicletta non sono tanti ma sufficientemente impegnativi soprattutto perché il selciato mette a dura prova la meccanica del trolley, sottoposto a continue sollecitazioni. Sono assolutamente da escludere i trolley con le ruotine troppo piccole e senza raggi.

Ulteriori considerazioni
Max consiglia questo tipo configurazione del braccio, sicuramente migliore di quella che ho realizzato io.



Trolley per bici autocostruito - collaudo a vuoto


La prima cosa che si è rotta dopo dieci metri è stato il gancio in rame, nulla di più semplice che sostituirlo con una "U" in ottone che avevo recuperato da una vecchia sdraio. Come si vede dalla figura ho anche applicato un cordino di sicurezza per non perdere il trolley in caso di distacco del gancio, come si  usa nei carrelli per le barche grandi. Un punto debole, purtroppo, è l'angolo in legno che ho rinforzato con un'altra squadretta., ma ho dei dubbi sulla sua tenuta per lunghe percorrenze. L'angolo è indispensabile perché il trolley ruota quando si gira con la bici, dal punto di vista progettuale però è perfetto.


Ora funziona tutto bene, la prossima fase di collaudo sarà quella di caricarlo con la barchina gonfiabile che dovrebbe pesare circa 25 kg. Ho collaudato il trolley su vari percorsi in salita ed in discesa e, a vuoto, è come non averlo. Con il peso bisognerà verificare anche la tenuta dei perni delle ruote.


Ovviamente la Meg ha voluto presenziare ad ogni fase del collaudo e dei lavori.


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