domenica 5 settembre 2010

La sicurezza e il comfort degli animali domestici in barca

La MEG sfinita dopo una giornata in barca

Molti di noi portano i propri animali domestici a bordo per una giornata o durante una crociera, a me è capitato sia nell'uno che nell'altro caso con la mia adorata Fox Terrier chiamata Meg. Sinceramente prima di partire non ho mai pensato che anche lei avrebbe dovuto avere l'opportunità di passare delle giornate piacevoli ed in sicurezza, come tutto il resto dell'equipaggio.

La MEG vuol prendere il posto del timoniere

Ragionandoci a freddo mi sentirei quindi di consigliare i seguenti accorgimenti:

Prendere le cose con lentezza, specialmente se l'animale è a bordo per la prima volta, anche il rumore del motore troppo accellerato potrebbe dare fastidio.

Tieni a bordo anche i giubbotto personale per il tuo animale, anche lui ha diritto di un dispositivo di galleggiamento in caso di incidente; la maggior parte di questi giubbotti hanno anche una maniglia sul retro per sollevare l'animale dall'acqua in caso di caduta.

Dal sito Rafnet

Predisponi un luogo dove lui possa stazionare comodamente e trovagli una posizione ottimale e riparata mettendo a terra un pezzo di tappeto di gomma o una stuoia (considerando che l'animale non indossa scarpe da barca).

Controlla spesso la temperatura in barca, in coperta può diventare piuttosto caldo e l'animale potrebbe soffrire specialmente alle zampette.

E' fondamentale considerare l'animale alla stregua di qualsiasi altro membro dell'equipaggio sia dal punto di vista del comfort che della sicurezza. L'animale deve indossare il giubbotto salvagente ogni qual volta sia necessario come per gli altri membri dell'equipaggio.

Scendere a terra per quanto possibile e necessario per far si che l'animale possa fare i suoi bisogni, per ogni animale non è solo una necessità fisica ma anche psicologica.

Tenere sempre a disposizione dell'animale la ciotola dell'acqua.

OOOOOOOPSSSS dove faccio la pipi?


La MEG davanti alle coste viareggine, pronta per andare a morsicare le onde

sabato 4 settembre 2010

The wind is free

I colori del lago Trasimeno poco prima dell'arrivo del vento

Nonostante che Elena mi abbia sempre detto che, secondo lei, questa frase tradotta dall'inglese significhi "il vento è gratis" io mi ostino ad interpretarla in modo molto meno commerciale e più poetico sostituendo quel gratis con libero. Ed è proprio così che è andata ieri al lago, le previsioni davano sopra gli otto nodi già dal primo pomeriggio invece alla quattro e mezza eravamo ancora con calma piatta. La barchina procedeva inesorabilmente lenta sotto il sole caldo ma io non ho avuto neanche un attimo di incertezza, a momenti arriva. E come previsto è arrivato, prima leggero, trasportandoci piacevolmente tra le acque tranquille del lago procedendo tra i due e i tre nodi poi, notando le lievi increspature in lontananza mi sono detto: eccolo, è quello vero. Eravamo in poppa, la barca ha acquistato progressivamente velocità, quasi si surfava a sei nodi, sembrava di volare e il piacevole fruscio della barca sull'acqua si è trasformato in un vero e proprio rumore con lo scafo che lasciava una scia come fossimo un motoscafo. Era bello procedere in poppa in quelle condizioni, ma le acque basse del lago verso Sant'Arcangelo cominciavano a farsi troppo vicine e, per quanto avessimo potuto sollevare la deriva, poi sarebbe stato impossibile tornare indietro di bolina con la deriva alzata. Dopo la virata, con il potente Maestrale in faccia, il vento ha fatto sentire tutta la sua potenza e la barca ha cominciato a sbandare sempre di più tanto che se avessimo voluto continuare era necessario procedere con i terzaroli, ma oramai erano quasi le sei e mezza e tra rientrare in porto e ritornare a casa avremmo fatto le otto, a malincuore  abbiamo deciso di ammainare le vele e rientrare. Devo essere sincero quando sei lì che la barca sbanda parecchio la paura ti assale, è inutile negarlo, unico rammarico come sempre è la consapevolezza di non essere mai abbastanza preparati a controllare le vele ed il vento e per questo ci vogliono esperienza ed attrezzature adeguate e la nostra barca ha una attrezzatura "tarata" per venti deboli e medi. Una cosa è certa, non sono le barche che fanno i marinai e ritengo che, a parte lo sfortunato caso di ritrovarsi in una vera e propria tempesta, qualsiasi barca a vela adeguatamente attrezzata e con equipaggio addestrato possa superare condizioni meteo marine estreme.
Abbiamo vissuto ancora un'esperienza bellissima e la possibilità di raggiungere il lago in poco tempo e poterne godere specialmente in questo periodo tra settembre ed ottobre quando il clima è ancora temperato è una grande opportunità. E' proprio vero, the wind is free, Trasimeno is cool!
Imperdibili i tramonti al rientro a casa.

Tramonti imperdibili

giovedì 2 settembre 2010

Grande Skrzat

Dal sito di Andrzej Skrzat

Sono numerosi e belli gli Yacht di Andrzej Skrzat, tanto che definirlo "grande" è un eufemismo e credo che, senza esagerare, oramai sia divenuto una componente importante della storia della architettura navale mondiale. Solo alcuni nomi come Delphia, Tango, Solina, Sportina, Viva, Cobra ci riportano alla memoria imbarcazioni dalle più piccole fino ai grandi yacht da crociera. Nel suo lavoro mi ha colpito l'attenzione e la cura che ha messo nel realizzare piccoli yacht come se fossero "grandi", quasi come se si volessero annullare le inevitabili differenze sociali dei loro destinatari, e credo proprio che ci sia riuscito. Mi piace questa filosofia, abbandonata da tempo dai nostri cantieri e progettisti italiani che da oltre mezzo secolo non progettano più e non realizzano barche di piccole dimensioni, casi rarissimi a parte. Io credo che sia anche una questione di sensibilità e di intelligenza che ognuno, nella propria professione, dovrebbe sempre tenere ben a mente, non è né bello né edificante "servire" solo una classe sociale per ottenere un determinato "target" economico, secondo me è svilente, incompleto, poco onesto anche dal punto di vista professionale ed intelletuale.
Attualmente, a mio parere, dal punto di vista della carrellabilità e allo stesso tempo per l'ottima abitabilità la VIVA600 è sicuramente una delle piccole barche meglio riuscite.

VIVA600 dal sito di Andrzej Skrzat

Sinceramente però la barca che più amo di questo progettista è lo Jantar23. Mi è sempre piaciuta la sua linea che mi ricorda le belle barche realizzate nel Nord Europa, ma soprattutto mi entusiasmano i suoi grandi spazi, pur essendo una barca di soli 6.60 m., insomma una barca per tutta la famiglia, comoda spaziosa, abitabile e anche, seppur con qualche difficoltà, carrellabile. Non so se potrò mai permettermela, ma senz'altro in futuro ci farò un pensierino.


Queste sono le sue caratteristiche principali:
Length: 6,60 m
Beam: 2,48 m
Draft: 0,30/1,40 m
Weight: 1,70 t
Ballast: 0,35 t
Main sail: 13,00 m2
Jib: 9,50 m2
Genoa: 12,20 m2
Spinnaker: 35,00 m2
Crew: 5
CE Category: C





Foto tratte da un charter nei bei laghi della Masuria

Un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale

Propongo un esempio di un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale. Speriamo che qualcuno di quelli che contano lo vedano e gli venga una illuminazione, almeno avessero la capacità di appropriarsi di un'idea o di un'intuizione, invece che sempre e solo dei soliti noiosissimi e lucrosi stipendi, appannaggi, privilegi, appartamenti. Ma cambierà un giorno questa pietosa, incolta, cinica, arida e stupida umanità? In una società così dinamica, fluida e globalizzata è ancora così importante accumulare? Serve veramente a qualcosa? Pongo questa domanda perché sono sempre più perplesso nel vedere infelici che si agitano ad accumulare ciò che non si potranno mai godere. "Vinti" li aveva chiamati l'amato Verga, infatti assieme alla Nedda, l'umiliata e l'offesa, ci aveva messo anche il Mastro Don Gesualdo.


martedì 31 agosto 2010

Indicatori di Stabilità Comparativa

Nella foto una bella O'day Mariner messa a dura prova

Più di una volta abbiamo parlato di questo argomento e certamente siamo bel lontani da trarre delle conclusioni con un minimo di attendibilità. Quello che vi propongo di seguito è solo un tentativo di confrontare alcuni parametri significativi rilevati per alcune barche carrellabili conosciute. Premetto che i dati possono essere imprecisi e le conclusioni errate perché la "ricerca" non possiede le adeguate basi tecniche e/ o scientifiche necessarie. Questo è solo una piccola ricerca personale in embrione che molto probabilmente rimarrà tale poiché i fabbricanti non mettono a disposizione tutti i dati necessari per poter effettuare calcoli più accurati. Se però vogliamo proprio mettere un primo e approssimativo punto fermo è che per tutte le barche, con l'aumento progressivo delle dimensioni, i risultati sono assolutamente comparabili.

Capsize Risk: un valore inferiore a 2 è considerato relativamente buono, la barca dovrebbe essere abbastanza sicura anche in cattive condizioni. Più alto è il numero al di sopra del 2 più vulnerabile è la barca. Questa è solo una cifra approssimativa e il suo utilizzo è controverso.

Ballast Ratio: il rapporto di zavorra è il rapporto percentuale tra il dislocamento a vuoto e la zavorra. Può dare qualche indicazione sulla rigidità barca. Si noti che non tiene conto della posizione della zavorra o della forma dello scafo della barca.

Hull Speed: è la velocità massima della carena dislocante. Per le barche leggere è possibile raggiungere una maggiore velocità di quella nominale calcolata.

Sail Area to Displacement: è il rapporto tra superficie velica e dislocamento, normalmente per le barche da corsa quanto più grande è la superficie velica tanto più piccolo è il peso. Il valore di riferimento ottimale è tra 14 e 18.

Displacement to LWL: è il rapporto tra il dislocamento e la lunghezza al galleggiamento. Un valore buono dovrebbe essere intorno a 200. 300 sarebbe troppo elevato e 100 troppo basso. Le barche con valori troppo bassi sono scomode e difficili da condurre, ecco perché si dice sempre "barche piccole, grandi marinai!".

LWL to Beam: è il rapporto tra la lunghezza e la larghezza al galleggiamento. Un valore buono potrebbe essere 2.7. 3.0 è troppo alto e 2.3 troppo basso.

Motion Comfort: è un valore calcolato su di una formula empirica, comunque più alto è il suo valore, maggiore è il comfort in mare. Un buon valore di "comfort" parte da 25 in su.

Stability index: è un valore calcolato su di una formula empirica che tiene conto dei possibili "rollio" e "beccheggio" durante la navigazione con onda. Il valore ottimale dovrebbe essere compreso tra 1 e 1.5.


lunedì 30 agosto 2010

Il Microchallenger, una barca che merita

Ci sono almeno quattro armatori che possiedono questo piccolo veliero di fabbricazione francese e, da quello che so, ne sono felicemente soddisfatti. Per quel che mi riguarda l'avevo notato vicino ad Aspirina nel ricovero a secco e mi aveva colpito molto, la prima cosa per la precisione quasi maniacale con la quale il proprietario lo conservava e poi il colore grigio, azzurro e bianco, veramente originale, interessante e bello.

Il Microchallenger vicino ad Aspirina

Giusto la scorsa settimana ho potuto fare altre foto nelle quali è possibile ammirarlo in acqua, insomma, anche questa è proprio una bella barca carrellabile.


Questo è un sito interessante a lui dedicato Micro Challenger dove si possono trovare una marea di informazioni utili per appassionati ed eventuali acquirenti. Attualmente il Micro Challenger è una barca che con 4-5000 € si può acquistare in ottime condizioni e con carrello incluso.


Le caratteristiche tecniche sono allettanti, soprattutto per la stabilità ed allo stesso tempo carrellabilità e maneggevolezza. Anche chi ha avuto solo modo di provarlo ne è rimasto favorevolmente impressionato.
Gli interni sono piuttosto angusti, come per tutte le barche di questa categoria, quindi per la crociera basta arrangiarsi ma per il day-sailing è ottimo grazie al suo ampio e comodo pozzetto.
Concludo asserendo che sono veramente contento di pubblicare alcune sue foto che mi sono procurato di fare appena l'ho visto a Castiglione del Lago, in modo che possibili estimatori possano apprezzarne almeno le caratteristiche estetiche. Ritengo che non si parli mai abbastanza delle barche e delle loro prestazioni, chissà perché, forse perché poi tutti questi grandi esperti non sono così tanto tali? Questa è una constatazione che, purtroppo, ho dovuto desolatamente osservare in più di una occasione.


E dove ci andrei a veleggiare con una bella barchetta del genere, mi viene in mente Torbole sul Garda, luogo incantevole e meraviglioso.


sabato 28 agosto 2010


Dehlya 22 + 25: video promo di barche carrellabili

Abbiamo parlato molto del Veliero carrellabile tra mito e realtà. Questo bel video promozionale di due modelli Dehler, anche se un po' datati, ci mostra come la carrellabilità sia possibile con barche di discrete dimensioni e peso. Certamente con barche di grandi dimensioni l'utilizzo meno impegnativo e più redditizio è quello di spostarle per le vacanze ed in luoghi tutte le volte differenti, una volta all'anno, ma dipende molto dalla capacità di ciascuno di organizzarsi.




mercoledì 25 agosto 2010

Sicurezza in mare: i giubbotti

La recente Circolare 18 marzo 2009 n. 4866 (da Nautica) in materia di "dispositivi individuali di galleggiamento" ha definito i criteri scelta per gli utilizzatori e le normative di riferimento per i fabbricanti. Per l'utilizzo di tutto ciò che avevate in barca Nautica On Line ne chiarisce eventuali incomprensioni ed interpretazioni, pertanto non mi dilungo in merito a questi particolari. Nello specifico invece invito tutti i naviganti ad utilizzare i giubbotti secondo la normativa prevista e della quale faccio un breve riassunto.


Questi giubbotti possono essere utilizzati solo per acque calme e salvataggi veloci. Vengono utilizzati da persone che svolgono attività sportive o ricreative, per le quali è obbligatorio indossare permanentemente un dispositivo. Non garantiscono una sicurezza tale da mantenere sempre ed in ogni condizione la testa fuori dall'acqua.


Anche questi giubbotti sono buoni per acque calme e salvataggi veloci. Sono obbligatori per le unità che svolgono navigazione dai 300 metri di distanza dalla costa ed entro le 6 miglia nautiche o in acque interne. Non garantiscono una sicurezza tale da mantenere sempre ed in ogni condizione la testa fuori dall'acqua.


Questi giubbotti sono buoni per acque agitate e l'alto mare in cui il salvataggio potrebbe richiedere diverso tempo. Sono obbligatori per le unità che svolgono navigazione oltre le 6 miglia nautiche di distanza dalla costa e sono eccellenti per il galleggiamento tanto che riescono a mantenere sempre la testa fuori dall'acqua, idonei anche per persone che abbiano ricevuto lesioni al midollo spinale.

martedì 24 agosto 2010

Calcolo della Superficie Velica


Voglio iniziare a realizzare qualche programma di calcolo on-line cominciando con un modello semplice basato, in questo caso, sulla Formula di Erone.
E' il calcolo della Superficie Velica della vostra barca a vela: inserite le misure in cm dei tre lati di randa e fiocco ed otterrete i risultati intermedi e finali. Insomma a presto con qualche calcolo più complesso.
 
E cm
cm 
cm   Area randa     m2 
  
J cm 
cm
cm   Area fiocco     m2
       Area totale       m

lunedì 23 agosto 2010

Un Diario di Bordo on-line

Visualizza Diario di bordo: Isola Polvese (23/06/08) in una mappa di dimensioni maggiori

Il modo più semplice per realizzare un Diario di Bordo è quello di utilizzare Google Maps, ovviamente dopo essersi registrati su Google, creando delle mappe e percorsi personalizzati con la possibilità di inserire segnaposto, percorsi, fotografie e commenti. Ho realizzato ad hoc un piccolo esempio su di una gita alla Polvese realizzata un paio di anni fa. Il Diario di Bordo potrebbe essere pubblico, come in questo caso ma, in alternativa, privato e quindi visualizzabile solo da chi lo ha creato. Il vantaggio più grande è quello di non perdere mai le informazioni che rimangono sempre on-line finché non le volessimo volutamente cancellare.  Questa è una delle tante opportunità gratuite offerte da Google, ma ce ne sono altre come, per esempio, Picasa che permette di memorizzare gratuitamente un gran numero di fotografie. In questo caso ho inserito nei percorsi e segnaposto foto già memorizzate nel mio spazio di Picasa. Come tutto ciò che si gestisce sul web bisogna però fare attenzione a non mettere in rete immagini troppo "personali", insomma bisogna vedere solo ciò che è normalmente visibile in situazioni normali, cercando di evitare momenti troppo intimi perché quelli dovrebbero rimanere nell'area della privacy. C'è la possibilità, comunque, di non mettere nulla come "pubblico" e mantenerlo solo nel proprio "privato".
Ovviamente è conveniente gestire il diario con il più grande dettaglio possibile in modo da memorizzare il maggior numero di informazioni, magari aggiungendo dettagli sul meteo, i punti di attracco, gli ormeggi, gli ostacoli, etc. , dettagli che potrebbero essere utili a chi si volesse apprestare a realizzare lo stesso tipo di itinerario.
C'è anche la possibilità di gestire i propri itinerari con diari di bordo "collettivi" come per esempio YouPosition. Un altro diario di bordo che ho trovato in rete molto interessante e ben fatto è questo: Saild


Immagine tratta da Velablog che ne fa una bella recensione


mercoledì 18 agosto 2010

"Maybe" in Italia, da Rosignano a Procida

Dal sito di Maybe

636 miglia con "Maybe", un piccolo cabinato carrellabile di poco più di sei metri, il Kerkena 6.1, barca di produzione francese (Indigo Yacht) molto interessante e marina. Il suo armatore è un amico "marinaio da carrello", lo svizzero  Roger che ha attraversato la frontiera e ha varato la sua barca nel Porto di Rosignano Marittimo. Una crociera fino a Procida e ritorno, attraverso coste frastagliate e meravigliose isole: veramente bella ed interessante che evidenzia luci ed ombre della nostra portualità, ma anche l'amore per il nostro bellissimo paese: Maybe.
Un apprezzamento per gli amici procidani che lo hanno accolto con gentilezza e disponibilità, qualità che non ho messo in dubbio neanche per un attimo quando, prima di partire, gli avevo mostrato la mia felicità nel sapere che sarebbe andato a visitare luoghi che ho molto amato nella mia infanzia. Grazie Roger per il tuo racconto e ancora "Buon Vento".

"Maybe" est amarré juste devant l'ancien cinéma de l'île (Procida)

domenica 15 agosto 2010

I nuovi motori elettrici Torqueedo Travel 503/ 1003 un sogno che si realizza?

Dal sito della Commerciale Selva

Il Travel 1003 con la sua potenza di 3HP alimenta le speranze di tutti coloro che, come me, sognano di poter navigare con un motore elettrico. In futuro non potrò fare a meno di valutarne seriamente l'acquisto, ovviamente con una bella batteria di riserva e il pannello solare di ricarica.

Colgo l'occasione per sollecitare tutte le autorità competenti alla gestione dei nostri bacini lacustri ed in particolare Regioni e Provincie nel promuovere, attraverso agevolazioni e sconti, la sostituzione dei motori a scoppio con questo tipo di motori elettrici. Già la abolizione dell'IVA potrebbe offrire una grandissima opportunità a molti ma soprattutto all'ambiente con pochissima spesa per le casse dello Stato, spesa che comunque verrebbe ampiamente recuperata in "natura".

Dal sito: Il Marinaio

GPS integrato e sistema di informazione: fornisce informazioni precise in tempo reale sullo stato di carica della batteria, sulla distanza rimanente alla velocità vigente, sulla velocità istantanea e sul assorbimento di potenza (il GPS è collocato nella batteria ed il display informativo si trova sul maniglione). Grande robustezza e totale compatibilità per utilizzo in ambiente marino. Nuovo sistema anti corrosione non necessita di anodo sacrificale. Potenza maggiorata del 20% e circa 10% di efficienza in più di rispetto ai modelli precedenti, eccezionale silenziosità di marcia. Sistema di sgancio automatico in caso di urto. Sul modello Travel 1003 la capacità della batteria è superiore del 30% rispetto al Travel 503. Su tutti i modelli, possibilità di carica con energia solare durante il funzionamento. Allarme sonoro quando lo stato di carica della batteria scende sotto il 30%. Modelli completamente impermeabili, IP 67 (Tutti i componenti possono essere immersi per 1 ora ad 1m. di profondità senza subire danni). Informazione presa da : Il Marinaio dove troverete ampi dettagli.

Dal sito: Il Marinaio

Un vero gioiellino, mi piace proprio.

sabato 14 agosto 2010

Come sollevare la barca dal carrello ed effettuare i lavori

Dal sito del fabbricante: Brownwell Boats Stands

No, non lo vogliamo fare di rivolgersi nuovamente agli sgrassatori e spendere 200€ tra gru e noleggio del supporto. Nei paesi anglosassoni, ben più marinai da carrello di noi, hanno trovato una soluzione semplice ed economica: Boat Lifting System. Veramente interessante, abbiamo anche il video su come fare. E se l'attrezzo "made in USA con orgoglio" non si trova in Italia? A buon intenditor poche parole, oppure magari qualcuno potrebbe cominciare a pensare di importarlo e commercializzarlo anche da noi.


venerdì 13 agosto 2010

Il Tour delle due Lagune

Visualizza Tour delle due Lagune in una mappa di dimensioni maggiori

Per chi non lo sapesse la Palù de Sora e la Palù de Soto sono rispettivamente le parti occidentale e orientali della Laguna di Grado. La prima collega la Laguna di Grado con la Laguna di Marano, luogo da dove partiremo per il nostro Tour che si sviluppa da Aprilia Marittima fino a Grado e i suoi dintorni fino all'isola di Barbana. Le Palù, situate tra la Laguna Veneta e Trieste offrono la possibilità di attraversare Oasi e Riserve Naturali di pregio nonché paesaggi ricchissimi di storia, tradizione ed arte.


Possedendo una piccola barca carrellabile non sarà difficile prenotare un porto privato per una settimana proprio ad Aprilia Marittima con la formula Terra Mare. Una villa con giardino privato, posto auto e posto barca nelle Terremare Capo Nord, questi sono i prezzi settimanali: Prezzi. Agli inquilini è riservato anche l'accesso a due piscine, una per adulti e una per bambini. Ovviamente il periodo migliore per effettuare il Tour è nelle prime settimane di giugno potendo usufruire, tra l'altro, di prezzi più vantaggiosi.


E' la base di partenza per il Tour delle Lagune di Marano e Grado ma, volendo, si possono allungare le rotte fino a Trieste o Venezia, oltre che il periodo della vacanza.

Questi sono i porti di riferimento:
Darsena Centrale Aprilia Marittima
Punta dei Gabbiani Marina
Lignano Sabbiadoro
Marano Lagunare Marina
Grado

E se siamo della zona c'è la possibilità di usufruire di un "dry marina", porto a secco ad una cifra che, se pur sempre alta, offre l'opportunità di poter mantenersi una barca senza "svenarsi" e con un rapporto qualità dei servizi offerti e prezzo sicuramente vantaggioso. Parlo del dry marina di Punta Gabbiani nel quale il prezzo del porto a secco per l'intero anno è di 2100 € (Tariffe), tariffe che includono il varo e l'alaggio tutto l'anno, l'uso delle piscine, il parcheggio dell'auto, etc.


Visualizzazione ingrandita della mappa

E con quale barca potrei fare questo Tour? Con Aspirina ovviamente, carrellabile, deriva mobile, ottima per bacini protetti.

Aspirina

giovedì 12 agosto 2010

Alcune regole fondamentali per trainare la barca

Aspirina, quasi pronta per la partenza

La condizione della barca e il carico: L'armatore deve assicurarsi che la barca sia in ottime condizioni, senza bulloni non serrati, spigoli vivi, crepe strutturali, ecc Prima di rimorchiare la barca accertarsi che il peso complessivo della vostra barca con il rimorchio e le attrezzature a bordo non ecceda la capacità di traino del veicolo. Tenete presente che se il rimorchio è "non frenato" la capacità di traino del veicolo va ridotta del 50%.
Attenzione: Quando si effettua il trasporto della barca lo spazio di frenata aumenta, così come il tempo necessario per accelerare. Quando si gira intorno agli angoli il raggio di sterzata aumenterà a causa della maggiore lunghezza del veicolo e del rimorchio.

Tipologia di rimorchio: Per prima cosa è necessario che il rimorchio sia corretto per il tipo di barca che si vuol trasportare, per esempio se la barca è a vela il rimorchio deve essere predisposto per una barca a vela, infatti lo stesso dovrebbe sostenere strutturalmente la barca da prua a poppa con il peso della barca equamente distribuiti. I rulli, le slitte o le culle devono essere mantenuti in buono stato per proteggere lo scafo da eventuali danni. E' importate che il peso della barca sia distribuito principalmente lungo tutto l'asse della chiglia che è la parte più resistente dello scafo. Sulle slitte o sui rulli laterali il peso deve essere distribuito equamente e deve essere molto minore a quello che dovranno sopportare i rulli centrali, questo per evitare deformazioni dello scafo nel punto di pressione sullo stesso. Si consiglia di allentare la deriva mobile tanto quanto basta da farla appoggiare sugli assi trasversali del carrello in modo che il peso della stessa si scarichi sul carrello e non sullo scafo.

In questo caso la deriva mobile poggia sul rullo centrale

Nota: Se si carica la barca con le attrezzature è inoltre necessario accertarsi che sia equamente distribuito, facendo attenzione a non sovraccaricare il rimorchio e che le stesse siano ben fissate all'interno e non eccedano le dimensioni massime di lunghezza e larghezza ammessi. Tutti i rimorchi hanno la targhetta di identificazione con espressa la capacità; assicuratevi che la barca non superi la capacità del rimorchio che comprende il peso aggiuntivo delle attrezzature e del motore. Se la targhetta non è più visibile informatevi presso il produttore del rimorchio per determinare se il rimorchio è corretto per l'uso che se ne vuol fare.

I rulli laterali devono essere regolati in modo da non sovraccaricare il punto di contatto

Gancio e accoppiamento del rimorchio all'auto: Assicuratevi di eseguire alla lettera tutte le istruzioni fornite dal costruttore per attuare correttamente il processo di accoppiamento tra auto e rimorchio. E 'indispensabile che questa operazione venga effettuata correttamente e che il gancio sia idoneo per il rimorchio che si va ad accoppiare, infatti anche il gancio ha un limite di capacità espresso nel libretto di circolazione che deve corrispondere a quanto dichiarato nella targhetta del rimorchio.  E' necessario collegare un cavo in acciaio o una catena di sicurezza tra l'auto e il rimorchio. Collegate le parti elettriche facendo attenzione che il numero di poli della presa e della spina corrispondano, altrimenti vi dovrete procurare un idoneo adattatore, Vi sembrerà impossibile ma, di domenica, ho dovuto rimandare un viaggio perché all'ultimo momento mi sono accordo che il numero di poli tra presa e spina non corrispondevano.

Accoppiamento auto/ rimorchio, operazione delicata

Fissaggio della barca: Le funi e il cavo in acciaio dell'argano devono essere in grado di garantire il perfetto fissaggio della barca che non deve rimbalzare né scivolare nel rimorchio. L'ausilio del cavo di acciaio dell'argano è un buona base di partenza per fissare la barca ma bisogna fare attenzione alla resistenza dichiarata dal costruttore e che i denti di arresto dell'argano siano perfettamente funzionanti, infatti alcuni prodotti a buon mercato rischiano di fallire. La fase successiva è fissare la barca con le cinghie, due la devono tirare in avanti verso il basso e due la devono tirare indietro verso il basso. Anche le cinghie devono essere di buona qualità così come, ovviamente, le legature e i fissaggi alla barca e al rimorchio. Se la barca ha un occhione di prua accertarsi che sia assicurato al rimorchio. Altre cinghie supplementari  e corde possono essere necessarie per fissare il motore, l'albero e il sartiame.

La Targhetta di un carrello idoneo al trasporto di un Meteor

Capacità dell'auto: Prima di acquistare un rimorchio accertarsi che la vostra auto possa trainare il peso complessivo della barca con il rimorchio e le attrezzature e quindi che tutto ciò non superi la capacità di traino del veicolo. La capacità di traino del veicolo deve comprendere il peso delle persone a bordo del veicolo più il peso dei bagagli e delle attrezzature stivate a bordo dell'auto. Eventualmente contattate il costruttore del veicolo per le informazioni relative alla corretta capacità dell'auto anche in riferimento alla potenza del motore, per la trasmissione, i freni, ecc. Può essere necessario installare un sistema di raffreddamento più  grande nel caso si facciano lunghi percorsi a pieno carico.

L'estensione deve essere ben fissata e controllate il funzionamento delle luci

Capacità della barca: Non sovraccaricare mai la barca, non imbarcare a bordo un numero maggiore delle persone ammesse  dichiarate nella targhetta. Se la vostra barca non ha la targhetta informatevi presso il costruttore o un'associazione di proprietari che normalmente sono in possesso dei documenti originali. Anche le attrezzature e i bagagli trasportati a bordo non devono superare il limite massimo consentito.

La targhetta a bordo del Phoenix600, alias VIKO20

In strada: Prima di partire e andare in strada con la barca a rimorchio si devono prima controllare i freni e determinare quanto tempo ci vorrebbe per fermare rapidamente il treno auto + rimorchio. Il luogo migliore per controllare i freni è un grande parcheggio oltre, naturalmente, il vostro meccanico di fiducia. Progressivamente andare sempre più veloce (in modo sicuro), fermandosi a varie velocità per determinare la distanza di arresto. Durante questo test dovete controllare anche il corretto utilizzo degli specchi e se sono sufficienti per vedere tutto il lato della barca. In caso contrario, provvedete all'acquisto degli specchi con l'estensione. Controllate anche che funzionino correttamente tutte le luci, in particolare le luci dei freni. Assicuratevi che la palla del gancio sia completamente coperta dal accoppiatore e sia bloccata in posizione. Considerate inoltre che troppo peso sulla parte posteriore di un rimorchio può generare  la "coda di pesce" oppure, al contrario, troppo peso sul gancio di traino può rendere difficile la sterzatura, e così via. E' infine indispensabile assicurarsi di collegare il cavo di sicurezza in modo che se il rimorchio si staccasse dal gancio questo rimarrebbe comunque collegato alla vostra auto almeno per il tempo necessario per accostare la macchina da un lato e fermarla. Assicuratevi che l'estensione del rimorchio con il gruppo luci e la targa sia correttamente fissata. Controllare regolarmente la pressione ottimale dei pneumatici dell'auto e del rimorchio e lo stato dei cuscinetti ogni qual volta questi vengano immersi in acqua.
Nota: La targa ripetitrice gialla a norma di legge è quella rilasciata dalla Motorizzazione Civile salvo presentazione del libretto del rimorchio e pagamento di un bollettino. Provvedete in anticipo a svolgere questa operazione, se non ha già provveduto il rivenditore del carrello.

Attenzione alle targhe, devono essere a norma di legge

Trainare correttamente: Non dimenticate mai che quando trainate il rimorchio lo spazio di frenata aumenta, così come il tempo per accelerare. Quando si gira il raggio di sterzata aumenta a causa della maggiore lunghezza del veicolo e del rimorchio.
Attenzione: E' indispensabile rimanere entro i limiti di velocità consentiti.

Regole per il varo: Aspetta il tuo turno e prepara la barca nel parcheggio prima di avviarti alla rampa. Ciò include l'installazione del motore nello specchio di poppa, il carico delle attrezzature, la messa dei parabordi, l'installazione corretta dell'albero, il controllo del carburante, messa a punto accensione e spegnimento motore, e così via. Fai tutto ciò che è necessario prima in modo da occupare la minor quantità di tempo quando sarai sopra la rampa.

Prima di arrivare sullo scivolo per varare la barca controllare che:
  • tutte le attrezzature siano già in barca;
  • non ci siano danni causati dal trasporto;
  • il motore sia sollevato in modo che non venga danneggiato durante l'operazione di varo; 
  • la barca a vela sia stata alberata e fissate le sartie, altrimenti, appena eseguita l'operazione spostarsi in un luogo tranquillo dove poter effettuare questa operazione con calma ed in sicurezza;
  • rimuovere l'estensione gruppo luci e targa;
  • siano state rimosse le funi e le cinghie di fissaggio meno il cavo collegato all'argano e alla barca nell'occhione di prua; 
  • siano tate predisposte delle cime collegate alla barca e a disposizione a terra per poter gestire la barca una volta che è stata varata; 
  • lo scivolo sia idoneo, che non ci siano rocce o strapiombi e che non sia troppo ripido  per la potenza dell'auto. Le catene da neve potrebbero essere utili in caso di forte pendenza e/ o terreno scivoloso, quindi controllare che siano a bordo;
  • la temperatura dell'acqua non sia troppo fredda.
Lo scivolo di Porto Santo Stefano

Una volta che tutto è stato controllato due o più volte, sarebbe meglio avere una persona che vi assiste durante il varo e se sei da solo fai tutto con estrema cautela. Non lasciare che altri si avvicinino alla barca durante le operazioni di varo. Prima di lasciare definitivamente la barca in acqua è bene provare un paio di volte su e giù con l'auto in modo da essere sicuri che il fondo sia buono anche nelle operazioni di alaggio.
Non ascoltare i suggerimenti degli avventori dell'ultim'ora sempre pronti a dare consigli. E' sempre meglio, anche se non sempre possibile, tenere le ruote posteriori e il tubo di scarico fuori dall'acqua. E' preferibile tenere immerse le ruote del carrello fino a metà, in modo che il gruppo frenante e l'asse delle ruote non vengano intaccate dall'acqua. Quando si è arrivati al punto esatto del varo attivare il freno di stazionamento e, se si hanno, mettere dei cunei ai pneumatici dell'auto. Assicuratevi che qualcuno tenga la barca tramite le cime. Quando si è pronti varare la barca lentamente spingendola in acqua e liberando lentamente la cinghia dell'argano finché non la si vede galleggiare completamente. Abbassare il motore e spostarsi dalla rampa verificando che non ci siano perdite di carburante. Una volta avviato il motore, stando attenti che ci sia adeguata profondità, assicurarsi che esca l'acqua dal circuito di raffreddamento. Allontanarsi dalla rampa lentamente, assicurare la barca in un ormeggio e rimuovere l'auto e il rimorchio dalla rampa. Prima di procedere a tutte le operazioni di varo, anzi prima della partenza, bisogna accertarsi che nei pressi dello scivolo ci sia a disposizione del posto per parcheggiare auto e rimorchio in sicurezza.

Regole per l'alaggio: Quando si procede all'alaggio della barca sul rimorchio basta invertire le fasi del varo. Spostare la barca verso la rampa, alzate il motore (sulle barche a vela alzare anche la deriva mobile e assicurarsi tutte le cime siano sono a bordo). Fissare la barca al rimorchio collegando il cavo del verricello all'occhione di prua e cominciare ad azionare lentamente l'argano con la manovella. Guidare la barca sul rimorchio con l'ausilio dell'argano finché non è completamente fuori dall'acqua e posizionata correttamente sullo stesso. 

Prima di rimettersi in viaggio ricontrollare la barca, il rimorchio, e il veicolo verificando l'eventuale presenza di sporco e parassiti. Ci sono molti tipi di erbacce invasive e animali che possono chiedere un passaggio, quindi assicuratevi la pulizia di tutto il "treno", magari sciacquando abbondantemente il tutto con acqua dolce. E' indispensabile sciacquare le ruote del rimorchio, l'asse delle ruote e il gruppo frenante con acqua dolce e pulita.

Quasi pronti per partire, dopo aver messo giù l'albero ovviamente

Rimessaggio:  Coprire la barca con un telo avvolgendola. Mettere i blocchi alle ruote del rimorchio e possibilmente leggermente sollevato con dei mattoni in modo che il peso, durante l'inverno, non si scarichi tutto sulle ruote.. Le vele e i dispositivi di sicurezza devono essere conservati in un luogo asciutto e non devono essere lasciati sulla barca durante l'inverno e con la pioggia.
Attenzione: Durante le fasi di "mast raising" assicurarsi di controllare sempre la presenza di eventuali linee elettriche e che non siano nel raggio di caduta dell'albero, regola valida per ogni angolo anche in caso di caduta accidentale.

Rimessaggio invernale

Tipologia di patente in considerazione dell'auto e del rimorchio: E' fondamentale verificare se la patente che si possiede è compatibile con "treno" composto da auto + rimorchio + barca. Per far ciò è stato realizzato un foglio di calcolo idoneo allo scopo: Formulario Trasporto TATS ..... salvo errori ed interpretazioni legislative.



martedì 10 agosto 2010

Melonseed di Roger Crawford

Melonseed Skiff

10.000 USD in una barca così? Ce li spenderei eccome, è bellissima. Purtroppo si trovano solo in America ma a me piace sognare e desiderare barche del genere, certamente non quelle che si vedono nei porti e nei mari del nostro Bel Paese. Il sito del suo costruttore: Melonseed

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.2 m
larghezza: 1.3 m
Peso: 113.4 kg
Sup. velica: 5.7 mq

Immagini dal loro Rendezvous:




Sicurezza in mare: carte nautiche


Negli Stati Uniti d'America i naviganti hanno una nuova forma di assistenza. Il governo mette a disposizione carte nautiche gratuite on-line stampabili in formato Adobe Acrobat. Vengono chiamate "booklet charts", sono di piccolo formato e forniscono tutte le indicazioni utili alla navigazione. Questo è il sito da dove si possono scaricare: Booklet Charts.

E in Europa? Non sia mai detto che gli Enti Governativi rilascino qualcosa gratuitamente nonostante che in Italia siamo tra i paesi più tassati del mondo. Chiudo la polemica con tre quesiti: 
  1. quanto si guadagna con la "rivendita" delle carte nautiche e a quanto ammontano i costi "sociali" degli incidenti in mare? 
  2. è più importante la sicurezza in mare e divulgarne la cultura o guadagnare quattro soldi con la "rivendita delle carte nautiche"?
  3. è possibile mai finirla con questa mentalità da bottegai?
In riferimento al punto 1., tra l'altro, il mio sospetto è che gli Enti Governativi ci guadagnino quattro soldi lasciando tutto il resto agli editori privati, un po' come si fa con i pontili: 1500€ pagati allo stato annualmente, decine di migliaia incassate dai gestori privati.
Il mio spazio dedicato alle carte nautiche free: Mappe




lunedì 9 agosto 2010

La nautica in Italia: la mia risposta ad un appassionato

La nautica in Italia

La  mia risposta a Luca che mi ha fatto i complimenti per il blog, penso che valga la pena pubblicarla:

Ciao Luca,
e grazie per i complimenti, fa sempre piacere riceverli soprattutto se si parla di questo mondo della nautica oramai attento solo al guadagno e pochissimo sensibile a tutto ciò che è assolutamente gratuito. Alcune considerazioni su quello che mi hai scritto cominciando dalla cosa più importante.
Fai bene a fare il corso di patente nautica su una barca a vela di discrete dimensioni. Questo ti permetterà di affrontare la navigazione d'altura con i charter che, al di là delle possibilità economiche di ciascuno, offrono sempre ottime opportunità durante tutto il corso dell'anno in qualsiasi luogo del mondo. Ho un amico appassionato di vela da sempre che ha fatto esattamente così, un buon corso di vela e patente nautica all'inizio e poi charter tutti gli anni, magari nei periodi meno costosi. Non conosco la tua situazione economica ma è diventato impossibile mantenersi una barca a vela di dimensioni adeguate alla crociera se non si è sufficientemente ricchi, e non si può parlare di stipendi lordi non inferiori agli 80-100k euro annui altrimenti si soffre e basta. Infatti alle spese di ormeggio, manutenzione e mantenimento vanno aggiunti quelli delle crociere, insomma per un dieci metri si può andare ben oltre i 12k/aa. Ma il problema dei costi non è l'unico e quello più importante, bensì la mentalità che vige nel mondo della nautica: qualsiasi cosa tu debba fare c'è sempre qualcuno disposto a "rapinarti", quasi sempre con poca professionalità, cortesia e competenza. E parlo delle cose più semplici come ormeggiare una notte in un porto, fare un pieno di benzina o semplicemente sostituire un pezzo che si è rotto, figuriamoci quando ci sono problemi più seri da affrontare.
Questa è solo la premessa perché poi c'è il contesto "personale" che diventa ancora più importante: chi è che viene in barca con me, moglie, figli, amici? Ebbene bisogna sapere che la vita di mare è faticosa e la vela in particolare, la conduzione di una barca, dormire in rada, il vento, il sole, le condizioni meteo mettono a dura prova chiunque, anche i marinai più esperti. Siamo proprio sicuri che chi vive con noi, magari dopo un anno di duro lavoro è disposto a sacrificare il suo tempo libero per "stancarsi" in una barca a vela per quanto meraviglioso sia navigarci? Nel contesto personale poi c'è anche il tempo che si può dedicare alla nautica in funzione di quanto si spende: ha senso spendere 10k all'anno se si va in barca non più di 20 gg? Insomma tutte cose risapute ma che non vanno assolutamente dimenticate salvo prendersi delle paurose cantonate e dover svendere in fretta la tanto agognata barca dopo solo un anno di "scarso" utilizzo, con la grande soddisfazione di chi si potrà godere un buon affare alle tue spalle.
Quindi occhio, io stesso per quanto oculato negli acquisti e nelle cose da fare sono andato incontro a diverse scottature che proseguono tutt'ora che ho una barca piccola e carrellabile. Pensa che al Circolo Velico dove sono socio il prezzo è salito di punto in bianco a 750 €/ aa e parlo di un lago poco frequentato e di un circolo velico sportivo. Questo significa che se volessi far crociera l'estate portando la barchetta al mare per un mesetto posso andare a spendere anche 2k/ aa. Non è tanto .... ma con i figli che iniziano l'università comincia da essere preoccupante. Diciamo che la cifra massima dei 2k si può ottenere solo con una carrellabile, in funzione soprattutto dello spazio che si ha per tenerla o se si ha un ormeggio a secco poco costoso a disposizione. Nella zona di Genova probabilmente l'ideale sarebbe di tenerla a secco l'inverno e metterla in acqua solo i tre mesi estivi, anche se probabilmente la soluzione più economica è quella della "boa" in un porticciolo francese.
Se sei uno sportivo valuta anche piccole carrellabili tipo SEASCAPE 18, offrono grande divertimento, soddisfazione, sportività, economicità e tutto sommato qualche notte ci si può passare, così come una bella deriva che non posso citare perché ce ne sono tante. Se sei orientato verso una carrellabile da crociera dipende dal "bacino" di navigazione: VIKO20 a detta di molti sembra più adatto ai laghi anche se io non ne sarei così convinto, comunque ci sono il FIRST210/211, il SUN2000, il SUNFAST20, il vecchio FIRST18, lo STAG18, etc ..... andando giù con i pesi e i costi che permettono una gestione molto più semplice. Insomma ce né per farsi una cultura e dipende tutto, come sempre, dalle condizioni di base, cioè le disponibilità economiche, quello che si può fare e quello che si vuol fare con la barca. Comunque se l'hai visto nel blog ho citato un charter proprio nella tua zona dove affittano anche per un solo fine settimana un FIRST210, conviene provare prima di orientarsi nell'acquisto.
Torno alle cose meno importanti e al mio blog. Attualmente ho più di 2000 visite al mese in più di 30 nazioni del mondo ed è attivo da 3 o 4 anni, non mi ricordo, forse anche più. Ebbene l'unico che ha avuto la sensibilità di menzionarmi è stato uno dei pochi onesti nel settore, cioè Sergio Mistro nel suo blog. Addirittura segnalai il sito a Bolina, dopo una settimana mi cancellarono dalla lista e quando misi in vendita il mio FIRST24 sulla loro bacheca dopo qualche giorno tolsero l'inserzione. Il bello è che mi bastarono quei pochi giorni per rivenderla, quando la barca è buona ed il prezzo è onesto basta un giorno per rivendere. Non conosco proprio i motivi di questo "trattamento", non faccio pubblicità, è tutto gratuito e solo per passione .... sono costernato ma non mi stupisco, questa è la nautica in Italia anche se Bolina continuo a leggerlo così come continuo ad illudermi che prima o poi le cose cambino.
Spero di non averti scoraggiato ma è bene essere consapevoli che per poter mantenere questa meravigliosa passione che è la vela per tutta la vita bisogna conoscere la realtà fino in fondo.
Un saluto e buon vento.
Francesco

domenica 8 agosto 2010

Autocostruirsi una piccola barca, il Tiknot


Si chiama Tiknot, il suo progetto è gratuito, scaricabile da qui: TIKNOT e queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.55 m
Larghezza: 1.26 m
Peso: 55 kg
Sup. velica: 4.1 mq
Persone max: 2
Questo è il sito dedicato a lei da un autocostruttore: Mirmily
Insomma, veramente una bella barchetta ma soprattutto accessibile a tutti, piacerebbe molto anche a me autocostruirmela.

Tiknot

Il progetto è stato segnalato su "Barche autocostruite".

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