Dal 18 novembre al 5 maggio presso il
MAEC di Cortona, a pochi passi dal Trasimeno, si terrà questa bella mostra su oggetti mai visti rinvenuti nel siti archeologici del territorio cortonese, oltre 150 pezzi riferibili alla fine del VII secolo a.C. ed altri. Un'occasione strabiliante per venire a visitare questo magnifico territorio e a conoscere la sua storia, Cortona e il Trasimeno.
E qui la storia si fonde con quella della mia famiglia, del mio trisnonno, ingegnere e direttore operativo degli scavi archeologici della
Società Colombaria svoltisi in Toscana tra il 1858 e il 1866, su questo argomento è stato scritto un libro,
Gli Etruschi e gli scavi etruschi nel Risorgimento, ma anch'io ho svolto le mie ricerche tra le
PUBBLICAZIONI rinvenute a riguardo nell'Archivio Storico Italiano del
Gabinetto Vieusseux e la corrispondenza conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze intercorsa tra il mio trisnonno e alcuni dei protagonisti di questa grande avventura, tra questi Giovan Pietro Vieusseux, una delle figure più importanti della cultura europea dell'ottocento. Tante sarebbero le cose da scrivere su questa ricerca che mi ha riempito di orgoglio ma anche stupito su come a quei tempi la società fosse controllata da principi e regole ferree, forse più di oggi, come il seguire i lavori con un attenzione particolare alla sicurezza nei luoghi di lavori nonché alla cura nella manipolazione dei reperti, ma non solo. Infatti nella corrispondenza si parla di svolgimento di concorsi per ottenere posti pubblici, della puntuale tenuta dei conti e delle spese, dell'acquisto, tramite il Gabinetto Vieusseux e assieme all'ingegnere aretino
Carlo Gatteschi suo futuro datore di lavoro come Ingegnere Capo della Provincia di Arezzo, degli Annali Francesi "
Des Ponts et Chaussées", annali della prestigiosa istituzione del Genio Civile francese. Questo è il
LINK alla corrispondenza che ho trascritto dagli originali depositati presso la BNCF.
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Statua femminile, una delle più importanti scoperte del mio trisnonno |
A quei tempi il mio trisnonno, come si evince dai documenti, lavorò molto negli scavi intorno a Cortona, ma nel "
Melone Francois", scoperto nel 1842 dall'archeologo e erudito Alessandro Francois, e nel Melone del Sodo gli archeologi dovettero attendere il 1909 per scavare scientificamente a causa dell'opposizione dei proprietari dei terreni. Tutti i reperti trovati durante gli scavi della Società Colombaria sono oggi conservati presso il
Museo Archeologico Nazionale di Firenze. I documenti a riguardo in possesso della Società Colombaria sono andati distrutti il 4 agosto del 1944 durante la ritirata dei tedeschi dalla città di Firenze che, per salvare Ponte Vecchio, distrussero tutti i palazzi che gli erano intorno tra cui il palazzo della "erudita società".