giovedì 24 aprile 2014

Scrivere, tra passato e futuro


Ieri sera ho terminato di scrivere il mio primo librino, la traduzione in lingua italiana di "Camping Out". Lo pubblicherò soprattutto per la distribuzione on-line.
E' stata una grande soddisfazione arrivare in fondo, il libro è molto carino, vi anticipo le copertine.


Ma da oggi guardo già al futuro, ho appena scaricato l'originale del mio prossimo librino e trasferito su "testo" per la traduzione, il libro dei libri, la nostra "bibbia": A Manual of Yacht and Boat Sailing di Dixon Kemp.

A Manual of Yacht and Boat Sailing di Dixon Kemp


mercoledì 23 aprile 2014


martedì 22 aprile 2014

Ricordiamoci della Terra

Earth Day Italia
Oggi 22 aprile, come ogni anno, ricorre la Giornata Mondiale della Terra non dimentichiamocene. La Terra, come la Vita, è il bene più prezioso che abbiamo, cerchiamo di non sprecarlo. Sono tante le piccole cose che si possono fare tutti i giorni:
  • fare la raccolta differenziata e portare gli scarti elettronici e di qualsiasi altro tipo ai centri di raccolta. Se lo faccio, mi hanno dato un tesserino che mi permetterà di avere uno sconto sulla tariffa;
  • diluire il sapone per lavare i piatti. Se lo faccio, una confezione mi dura tre settimane;
  • camminare e andare in bici non solo non inquina ma fa bene alla salute e alla vita stessa. Se lo faccio dimagrisco in poche settimane di 6 kg., altro che diete;
  • ridurre il ciclo della lavatrice e lavare i piatti a mano. Se lo faccio risparmio energia;
  • utilizzare lampadine ed elettrodomestici a basso consumo. Se lo faccio risparmio sulla bolletta;
  • sprecare meno carta possibile e farsi mandare le bollette on-line. Se lo faccio forse ho salvato qualche albero;
  • controllare il riscaldamento in casa con il termostato e gli orari. Se lo faccio risparmio centinaia di Euro;
  • pianificare l'utilizzo delle auto, controllarle e fare manutenzione. Se lo faccio riduco le emissioni;
  • non gettare deiezioni e sapone in acqua dalla barca. Se lo faccio nessuno dovrà subirne le spiacevoli conseguenze.
  • vado in barca a vela. Se lo faccio vivo felice.



lunedì 21 aprile 2014

Goal Zero Camp Lantern 250, fornisce luce e ricarica in pozzetto

Goal Zero Lighthouse  250 Lantern
Goal Zero Lighthouse 250 è una lanterna con ricarica a manovella con le seguenti importanti caratteristiche tecniche:
  • può essere ricaricata a manovella, rendimento: un minuto di manovella corrisponde a 10 minuti di consumo;
  • può essere ricaricata da un pannello solare, da una presa a muro o dalla presa dell'auto, rendimento: 7 ore di ricarica corrispondono a 24 ore continuative di consumo;
  • è dotata di porta USB per la ricarica di tablet, cellulari ed elettronica, rendimento: in 15 minuti si ricarica il 10% di un tablet;
  • è leggera, pesa 1.1 kg, ed è poco ingombrante, misura in altezza 6 cm;
  • è luminosa, max 250 lumen, con sistema direzionabile;
  • è dotata di un sistema a LED di illuminazione di emergenza;
  • è dotata di un sistema di monitoraggio di ricarica delle batterie;
  • costa poco per quello che offre, circa 80 $.




domenica 20 aprile 2014



venerdì 18 aprile 2014

Punta San Giuliano 2014

VIKO 20 Dark Blue, dalla FOTOGALLERY di Northeaster
In una delle FOTOGALLERY di Northeaster, rappresentante in Italia di un buon numero di barche polacche, ho notato con piacere, anche se con un certo ritardo, la presenza di un bel VIKO 20 Dark Blue navigare in quel di Punta San Giuliano. Guardatelo bene perché con l'uscita del nuovo"Twenty" o "21" come lo si vorrà chiamare forse non se ne vedranno più molti in giro. Chissà.


giovedì 17 aprile 2014

DinghyGo è importato in Italia da Blue Dream

DinghyGo su BlueDream
Vi giro volentieri la segnalazione che gli eccezionali modelli dei tender a vela DinghyGo e DinghyGo S vengono ora commercializzati in Italia da BlueDream
Personalmente mi piacciono molto e certamente sono da valutare per il prezzo, per il peso contenuto, per la deriva centrale e l'interessante piano velico. Una vera e propria barchetta a vela gonfiabile pratica ed economica nonché un bel tender per il cabinato, se si possiede.


mercoledì 16 aprile 2014

Anteprima mondiale: Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli

Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli
Eccolo finalmente in anteprima, il nuovo VIKO Twenty  che la Sergio Lupoli Yacht Design ha progettato per Viko Yachts. Questi sono i parametri del progetto:
  • economicità di acquisto e di gestione
  • semplicità di conduzione e manutenzione 
  • temperamento sportivo
  • divertimento assicurato
e queste saranno le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza F.T.: 6.67 m
Lunghezza scafo: 6.35 m
Baglio massimo: 2.48 m
Dislocamento: 790 kg
Pescaggio: 0.46 - 1.30 m
Sup. velica: 25.60 mq (genoa 10.60 + randa 15 mq)
Altezza in cabina: 1.55 m
Persone trasportabili: 6
Categoria di navigazione: C
Qui c'è la SCHEDA TECNICA COMPLETA fornita da Yachthandel Hamburg, ancora non si parla di prezzi.

Twenty per Viko Yachts di Sergio Lupoli
Impossibile non notare che sarà dotato di una semi chiglia con un peso totale di zavorra di 200 kg., e con questo si intuisce un importante cambiamento che lascio solo agli esperti commentare.
Davvero bello ed interessante il nuovo VIKO Twenty.


martedì 15 aprile 2014

UL20, UltraLight 20 di Warren Light Craft

UL20, Warren Light Craft
Carlo Giacomo Pestarino di VeuliahYachts è un assiduo e stimatissimo lettore di questo blog, stamani mi ha segnalato l'UL20, questo interessante trimarano prodotto dalla Warren Light Craft di cui avevamo visto i bellissimi kayak a vela, il Little Wing e il Little Wing Tandem, segnalazione che vi giro con piacere.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.2 m
Larghezza aperto: 4.6 m
Peso con armo velico: 100 kg
Sup. velica: 20.25 mq

UL20, Warren Light Craft
Il suo prezzo si aggira intorno ai 20.000 $ e, a detta del fabbricante, è facile da trasportare, da assemblare e da gestire. Sembra davvero molto bello.



Downshifting ovvero Semplicità Volontaria


Decalogo dal blog "semplicità volontaria"

  • La Semplicità Volontaria E’ una filosofia ed uno stile di vita, di pensiero di relazione. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il rifiuto volontario di ciò che è intimamente superfluo, dannoso, insoddisfacente.
  • La Semplicità Volontaria E’ un percorso individuale di ricerca. Attraverso un necessario contenimento esteriore, ed attraverso la sperimentazione di stili di vita e di relazione nuovi, l’individuo che la mette in pratica mira ad una maggiore e più profonda soddisfazione terrena: serenità, consapevolezza, libertà. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il riconoscimento che consumo, frenesia, egoismo, apparenza, ritualizzazione, allontano da ciò che è veramente benefico e sono spesso la causa di quello stato di NON SODDISFAZIONE che emerge in vario modo. 
  • La Semplicità Volontaria E’ il centro di una rivoluzione culturale che mira prima di tutto alla liberazione ed alla soddisfazione del singolo individuo o dei piccoli gruppi.
  • La Semplicità Volontaria NON E’ ascetismo o rinuncia dolorosa. E’ anzi una ricerca energica di un piacere e di una ricchezza profonda e maggiore. 
  • La Semplicità Volontaria NON E’ un rifiuto né una fuga dal mondo, quanto la ristrutturazione della nostra vita rivolta unicamente alla ricerca in questa vita di una forma completa e bilanciata di piacere. 
  • La Semplicità Volontaria NON E’ una bizzarria recente o il risultato di un’incapacità di stare al passo con il presente, quanto una filosofia antica e radicata nella storia e nella personalità di una platea di filosofi, profeti, politici, letterati, scienziati, uomini comuni. 
  • La Semplicità Volontaria suggerisce una serie di principi, di atteggiamenti e di comportamenti. Abbiamo provato, senza alcuna pretesa, a riassumere in ordine sparso dieci tra gli aspetti centrali sui quali si può riflettere e che è possibile provare a sperimentare con modi, intensità e risultati personali.
  • (.......)


lunedì 14 aprile 2014


domenica 13 aprile 2014


giovedì 10 aprile 2014

Terzarolati e rientrati

LA FOTOGALLERY COMPLETA
Intorno ai 15 o 16 nodi, anche se terzarolati con una mano, sono troppi per noi da soli e siamo rientrati subito non appena Elena ha cominciato ad agitarsi. Ho fatto appena in tempo ad alzare la vela, non senza qualche difficoltà, e veder la barca sbandare che ho subito tirato tutto giù per tornare in darsena in tutta fretta. Peccato!


Ne ho approfittato per fare qualche lavoretto ed aggiustatura e constatare che l'anno prossimo la barca dovrà essere tirata su per l'antivegetativa e riviste le drizze.


Avevamo visto rientrare il VIKOS 22 ed un'altra barca, ce lo dovevamo immaginare che non era per noi. Sarà per la prossima.




Boat Like Air Mattress Run By Oars And Sail

Popular Mechanics, Giugno 1925
Che il gommone fosse nato prima dei fuoribordo era certo, come che si ritenesse venisse utilizzato a remi, ma che prima ancora dei fastidiosi gommonauti a motore fosse stato inventato a vela questo non lo sapevo. Ebbene, per chi avesse dei dubbi abbiamo le prove su Popular Mechanics del giugno del 1925 in cui si esordisce:

Una barca che si gonfia come un materassino, a remi e a vela 
Utilizzando uno scafo pieghevole in tessuto impermeabile, che viene gonfiato come un pneumatico, recentemente alla III Mostra Annuale sulla Caccia e Pesca di Belino in Germania  è stata esposta una barca che offre una nuova forma di navigazione in acque poco profonde e laghi. 
Lo scafo ha un bordo simile ad una salciccia costituito da un tessuto impermeabile gonfiato. Le derive poste su entrambi i lati servono a stabilizzare le forze agenti sul piccolo albero su cui è montata una vela. Il timone consiste in un remo fissato a poppa e, quando c'è assenza di vento, l'albero può essere abbattuto ed essere montati i remi sugli scalmi.
Grazie al suo peso estremamente leggero e la possibilità di essere sollevata con facilità, questa barca risulta particolarmente adatta nelle paludi per la caccia all'anatra, infatti con la vela abbassata e l'albero abbattuto questa può nascondersi facilmente alla vista degli animali. La barca è dichiarata praticamente inaffondabile. Trascinata a riva di notte, può essere utilizzata come materasso per dormire e, una volta smontata, è facilmente trasportabile. Anche se la barca può sostenere condizioni metomarine moderatamente intense questa è, ovviamente, consigliata per l'uso nelle acque tranquille di fiumi, laghi e insenature . (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Popular Mechanics, June 1925).


Popular Mechanics, Giugno 1925
Meno male che il vento era di poppa, sennò sai che buco!


mercoledì 9 aprile 2014

Greener boating, look and take notice



Su cosa accadde a Beeholm, a sud di Waterhead, sulla sponda opposta di Ambleside, nel lago di Windermere nel 1889, nel corso del primo Raduno della British Canoe Association, ne sto trattando nella traduzione del mio primo vero librino proprio in questi giorni.
Allora, senza che se ne rendessero conto, nasceva la nautica da diporto in Europa, ma non solo.
Per capire di che luoghi si parlava sono arrivato a questo video davvero curioso, ma soprattutto istruttivo.
Non posso resistere nel proporvi un  piccolo anticipo dal mio librino:

Oh Windermere e le tue incantevoli magie!
Non potrò mai dimenticare 
le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; 
Ma qui piove ora e poi, qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA!

Eh bé insomma, siamo in Inghilterra, su Google Maps Beeholm dalla sponda opposta del lago, nei pressi di Ambleside.



lunedì 7 aprile 2014

Trolley per bici autocostruito - collaudo a pieno carico


Il Test
Il Windglider, in versione deriva a vela da me modificata, pesa in tutto 22 kg, in più sotto ho aggiunto una scatola per tenerlo sollevato del peso di circa 8 kg che potrebbe corrispondere a quello di ulteriori attrezzature da campeggio, quindi il test è stato effettuato con un carico totale di circa 30 kg.
Il test è andato bene, non si è rotto nulla, né il gancio, né le ruotine, né la struttura del trolley. In pianura si procede molto facilmente, l'inerzia aiuta addirittura la pedalata e si fa poca fatica, in una salita abbastanza lieve si comincia a sentire il peso e si devono modificare i rapporti. Ho percorso circa un chilometro su asfalto, in pianura e con lievi pendenze.


Conclusioni
Le mie conclusioni sono che questo trolley può essere utile, forse indispensabile, in quelle situazioni in cui si vuole portare l'attrezzatura sportiva da casa/ albergo/ campeggio fino alla spiaggia senza usare l'auto. Per fare  molti chilometri invece ci vuole qualcosa di più professionale e realizzato in lega con idonee giunture.
L'essermi reso conto dei pesi che entrano realmente in gioco mi ha fatto capire che molti dei trolley commerciali che si trovano in rete non potrebbero trasportare più di 15 kg. 
Trenta chilogrammi da portare in bicicletta non sono tanti ma sufficientemente impegnativi soprattutto perché il selciato mette a dura prova la meccanica del trolley, sottoposto a continue sollecitazioni. Sono assolutamente da escludere i trolley con le ruotine troppo piccole e senza raggi.

Ulteriori considerazioni
Max consiglia questo tipo configurazione del braccio, sicuramente migliore di quella che ho realizzato io.



Trolley per bici autocostruito - collaudo a vuoto


La prima cosa che si è rotta dopo dieci metri è stato il gancio in rame, nulla di più semplice che sostituirlo con una "U" in ottone che avevo recuperato da una vecchia sdraio. Come si vede dalla figura ho anche applicato un cordino di sicurezza per non perdere il trolley in caso di distacco del gancio, come si  usa nei carrelli per le barche grandi. Un punto debole, purtroppo, è l'angolo in legno che ho rinforzato con un'altra squadretta., ma ho dei dubbi sulla sua tenuta per lunghe percorrenze. L'angolo è indispensabile perché il trolley ruota quando si gira con la bici, dal punto di vista progettuale però è perfetto.


Ora funziona tutto bene, la prossima fase di collaudo sarà quella di caricarlo con la barchina gonfiabile che dovrebbe pesare circa 25 kg. Ho collaudato il trolley su vari percorsi in salita ed in discesa e, a vuoto, è come non averlo. Con il peso bisognerà verificare anche la tenuta dei perni delle ruote.


Ovviamente la Meg ha voluto presenziare ad ogni fase del collaudo e dei lavori.


domenica 6 aprile 2014


Trolley per bici autocostruito completato


Neanche io ci credevo più, invece oggi tra il taglio del prato, il bagno al cane, l'applicazione dei ganci per le bici in garage, l'acqua alle piante e ai fiori, la passeggiatina con la Meg che, per l'appunto, si era rotolata nei bisognini di cavallo, sono riuscito a terminare il mio trolley per bici. 
Non ho resistito a postarlo, domani lo aggancio alla bici e poi ci caricherò Papì per vedere come va in funzione "sailonbike" e fare un test.


Il più grande pregio di questo trolley, e difetto poi vi spiego perché, è che l'ho pagato solo 2.70 €, cioè il costo delle squadrette di metallo, tutto il resto l'ho fatto con materiali riciclati. Anche il gancio di fissaggio alla bici non l'ho pagato niente perché l'ho trovato qualche mese fa per strada.


La vernice era d'avanzo, il legname faceva parte di qualche vecchio divano, il perno è un reggimensola comprato per sbaglio, le ruote erano di una biciclettina appoggiata al bidone della spazzatura, la molla l'ho sempre vista nella cassetta degli attrezzi assieme alle viti che ho usato.
Unico difetto è che appena l'ha visto Elena mi ha chiesto se ci andavo a raccogliere i cartoni, non gliel'ho perdonata, non gli parlo da un'ora. Per me è un meraviglioso carrettino da bici!




sabato 5 aprile 2014

Kid Yatha, costruire una barchina per bambini

Kid Yatha, il piano velico
Purtroppo non sono molto bravo nell'autocostruzione, riesco a fare solo cose molto semplici, e il più grande rammarico che ho è di non aver avuto il tempo di costruire una barchina per i miei figli quando erano ancora piccoli. Gli anni sono passati troppo in fretta e prima non ero abbastanza pronto. Chissà, se Dio vorrà, sarò sempre in tempo per farlo ai miei nipotini se i miei figli ne vorranno. Ho trovato il progetto ideale, la Kid Yatha, una barchina a vela semplice,  progettata per un ragazzo di età da dieci a quattordici anni che può navigare in acque calme, nei laghi, nelle baie e nei fiumi.


Lunga un metro e mezzo e larga poco più di mezzo, è costituita principalmente da pezzi tagliati in compensato multistrato, da sei millimetri. Una volta assemblata questa può essere verniciata con apposita vernice impermeabile, oppure, ancora meglio, ricoperta di vetroresina. Nelle figure che trovate nel sito che vi ho indicato potrete trovare tutte le dimensioni utili per la sua realizzazione, per l'assemblaggio si consiglia di utilizzare colla per legno e viti in ottone. Come già visto in altri progetti il montaggio inizia con la chiglia e lo specchio di poppa, ma dettagli universali per la costruzione di una barca a vela li potete trovare sul post "Costruire il Tinkerbelle II".


giovedì 3 aprile 2014

Ropeller, il fuoribordo a manovella

Ro-Peller, dal sito Liveauctioneers
Mi sembrava impossibile che non esistesse anche il fuoribordo a manovella, dopo che ne abbiamo visti in varie versioni, a vela, a mano, con decespugliatore ed infine con il trapano elettrico.
Questa è la sua descrizione:

Boat outboard motor on stand, Ro-Peller, "New creation replaces oars... operated by one hand w/steering lever on top", aluminum, weighing 14 lbs, moves boat forward & backward, mfgd by Ro-Peller Mfg. Co.-Connersville, IN, VG orig cond, 38"H.

Motore fuoribordo su supporto, Ro-Peller, "Nuova creazione che sostituisce i remi ... azionabile con una sola mano con una leva/ sterzo posizionata in alto", in alluminio, del peso di 14 Libbre, muove  la barca in avanti e all'indietro, fabbricato da Ro-Peller Mfg. Co .- Connersville, IN

Indubbiamente è interessante, certamente per barche molto piccole, ma è soprattutto un attrezzatura "vintage" che mi piacerebbe proprio avere. Quello nella figura sottostante è in vendita su ICollector per 450$.

Ropeller su ICollector
C'è anche un video sul suo funzionamento.



Ma la cosa più interessante è che c'è chi ce lo realizzerebbe con un trapano a manovella. Davvero fantastico!

Fuoribordo a manovella con trapano a mano, dal sito humea.narod.ru



mercoledì 2 aprile 2014

SeaRail 19, exciting, affordable, light weight, trailerable trimaran

SeaRail 19
Bello questo Searail 19, un trimarano d'oltreoceano distribuito in Europa dalla Corsair Germania, un "daysailor" di tutto rispetto che si presenta come: emozionante, a prezzi accessibili, leggero e carrellabile. Cosa si vuole di più? Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5,8 m
Larghezza aperto: 4,45 m
Larghezza chiuso sul carrello: 1,8 m
Pescaggio: 0,2 - 1.17 m
Peso pronta a salpare: 320 kg
Sup. velica: 16 + 7.7 mq (randa + fiocco)
Il suo prezzo si aggira intorno ai 28.000 $, ex cantiere Saigon, Vietnam.

Il SeaRail 19 sul carrello
Eccovelo in navigazione:




martedì 1 aprile 2014


sabato 29 marzo 2014

The "country" around our home

La mia nuova bici "Country"
Visto che Tommaso si è fatto derubare della mia bici l'abbiamo dovuta ricomprare e quale occasione migliore se non il mio compleanno che ricorre domani. Non abbiamo voluto spendere tanto visto che oramai le rubano a man bassa, così abbiamo trovato questo modello "Country" all'Ipercoop super scontata per soli 99 €. Anche se costa poco a me piace ed è la bici giusta per le nostre passeggiatine intorno a casa nella campagna Toscana, un po' come quelle al Lago con Aspirina.

Elena dietro alla meravigliosa Pieve di Sant'Eugenia al Bagnoro
Sono tantissime le cose meravigliose che abbiamo vicino casa, oltre il Lago Trasimeno e Aspirina ovviamente, come la Pieve di Sant'Eugenia al Bagnoro, un capolavoro di arte romanica risalente addirittura al V secolo. Poi ci sono delle fantastiche ville nobiliari.

Villa Occhini al Bagnoro
La villa dei Conti Occhini, famiglia di appartenenza della brava attrice Ilaria.

Villa I Bossi dei Marchesi Albergotti
La stupenda Villa I Bossi dei Marchesi Albergotti, e poi tante straordinarie case di nuova costruzione.

Una bella villa di nuova costruzione in quelle che erano le tenute degli Albergotti
Poi c'è la casa in pietra dove Elena raccoglie le pigne per il focolare.

Elena ha già raccolto le pigne
Ma sono solo alcuni esempi perché c'è anche Villalba, l'unica e vera Villalba in Toscana. Mi dispiace deludere gli estimatori del famoso serial televisivo "Le Tre Rose di Eva", ma la Villalba che si vede in televisione, seppur girata in luoghi meravigliosi tra Lazio e Toscana non esiste.

L'unica e vera Villalba è questa
Così come non esistono i Monforte e la loro tenuta, i veri Signori di Villalba abitano a pochi passi da casa nostra. Di Arezzo in quel serial televisivo c'è solo la bella Anna Safroncik.

La casa dei Signori di Villalba
Ecco cosa significa abitare in un bel posto, vedere tante meraviglie in una mezz'oretta di passeggiatina in bici, sembra di essere sempre in vacanza, forse lo siamo davvero.

Un bellissimo attrezzo agricolo d'epoca preso per caso
Fino a che non si torna a casa, c'è anche la Meg da portare a spasso.

Home sweet home

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