martedì 18 novembre 2014

SiXfor4, ist ein eleganter Kleinkreuzer im modernen Design



Il SiXfor4 (Mantra Yachts) è un elegante piccolo cruiser con un design moderno. L'ampiezza alla linea di galleggiamento, il basso centro di gravità e l'elevato momento raddrizzante rendono il SiXfor4 molto sicuro e capace di garantire un'elevata stabilità durante la navigazione a vela.
Il rig velico moderno, una randa fathead, il fiocco avvolgibile e la sofisticata attrezzatura forniscono la possibilità di ottenere ottime prestazioni e facilità d'uso tanto che il SiXfor4 può essere condotto anche in solitario. Il peso ridotto e lo standard Hubkiel rendono il SiXfor un'ottima barca carrellabile che può essere trainata da un'auto di piccole dimensioni benché nella sua cabina e in pozzetto ci sia molto spazio garantendo una quantità impressionante di comfort per un massimo di 4 persone 
Per chi lo volesse vedere, il SiXfor4 verrà esposto alla fiera BOAT & FUN BERLINO dal 27 al 30 novembre. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo dal loro sito).

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali, come da CATALOGO:
Lunghezza F.T.: 6.59 m
Lunghezza al galleggiamento: 5.98 m
Baglio massimo: 2.49 m
Pescaggio massimo: 1.40 m
Peso: 750 kg
Zavorra: 200 kg
Sup. velica (randa + genoa): 22 mq
Prezzo di partenza: intorno ai 23.000 €, 19%  IVA inclusa, come da LISTINO.

A me sembra davvero molto bello.

SiXfor4, dal sito Mantra Yachts

Via: Yacht.de


Dal 2018 anche in Germania la tassa sul lusso

Yacht
Pagare poco, pagare tutti, questa è la giusta filosofia che avrebbe dovuto contraddistinguere anche la nostra tassazione sulle imbarcazioni a suo tempo introdotta dal "professor Monti" e poi raffazzonata in qualche modo dai governi successivi. 
E invece no, d'altro canto siamo il paese degli "azzeccagarbugli".
Sembra che in Germania, dal 2018, vogliano introdurre una tassazione sulle imbarcazioni equivalente a 10 € al metro all'anno. Anche lì sono scoppiate delle polemiche benché ne siano stati chiaramente spiegati i motivi: coprire almeno in parte le spese sostenute dal governo federale per la conservazione delle coste e dei corsi d'acqua.
A me sembrerebbe una buon compromesso, reintroducendo però qui da noi anche il bollo sul motore, come pagano tutti gli altri, motorini, motociclette, auto, camper, etc. se non altro per l'alto grado di inquinamento che questi producono nell'ambiente.
Credo che in questo modo, qui da noi, nessuno si sarebbe lamentato e tutti avrebbero pagato zitti e contenti. Già, mai io non sono un "professore".


lunedì 17 novembre 2014


sabato 15 novembre 2014

In viaggio "pittorico" nella Toscana costiera



Una sorta di “Grand Tour” alla scoperta dei paesaggi costieri della nostra regione, attraverso scorci, panorami, ma anche leggende e storie dimenticate, dalla Versilia alla Maremma: c’è questo e molto altro nell’ultimo volume della collana “Le Città Ritrovate”. Parliamo del libro “Viaggio pittorico nella Toscana costiera. Fra Otto e Novecento”, che è stato presentato venerdì 14 novembre in Corso Italia ad Arezzo. A guidare la presentazione, lo storico dell’arte Carlo Sisi ed il professor Attilio Brilli, curatore del libro. “Le Città Ritrovate” è la collana che dedica ai luoghi più belli e famosi del territorio in cui opera, e che raccoglie le testimonianze di viaggio di illustri scrittori, artisti e viaggiatori europei e americani dal Cinquecento al Novecento. 
Riprese di Gianni Stanganini. TSD Notizie Flash del 15 novembre 2014.


Folding masts used on trailer boat

Da Popular Mechanics, febbraio 1916
To permit the masts of a small sailing boat to be folded back out of the way, an Illinois sportsman, who frequently transports his craft on a motorcycle trailer, has secured a short substantial post aft of the cockpit and at the bow. When erected, each mast is leashed at the top of one of these permanent uprights and held in place at the bottom by a fork which is fastened to one end of the boom. It is a matter of but a moment's time to raise them for sailing, and when they are lowered, crosscountry runs may be made easily and without danger of the masts striking the lower limbs of trees or other overhead obstructions which might snap them off. The arrangement also permits the craft to be used for paddling without serious inconvenience. 

By Providing Permanent Posts to Which They may be Leashed. the Masts may be Taken Down Quickly for Portages, as is Shown in the Photograph at the Left. Below, the Sails are Raised to Show the Manner in Which the Masts are Held by the Uprights. (Da Popular Mechanics, febbraio 1916)

Più che dalla traduzione, come abbia fatto questo "sportivo" dell'Illinois a trasportare la sua canoa con il sidecar con gli alberi abbattibili è abbastanza evidente dalle immagini. 
Ha montato due piccoli alberini alla cui base ci sono incernierati i due alberi con le vele già inferite e i boma montati e ripiegati. Con le drizze, che arrivano sulla cima dei due alberini, si tirano su gli alberi con le vele che si spiegano grazie al peso dei boma..... e via a veleggiare in un attimo e "senza inconvenienti".
Ma, a parte questo, non potevo fare a meno di pubblicare la foto del sidecar con la canoa a vela trainata, è magnifica!


venerdì 14 novembre 2014


L'interessante complesso di scivoli del Puerto De Vilanova De Arousa in Galizia



E' la prima volta che vedo attuato un complesso di scivoli per il varo ed alaggio così articolato, sia per quantità, come vedete nella Google Maps ce ne sono ben sei, che per orientamento, ed infine per la protezione. Mi sembra proprio di percepire una vera e propria cultura della rampa tanto da voler garantire il massimo della sicurezza.
Veramente interessante.
Foto tratta dal sito Marinadearousa

J22 del 1997 in vendita a Passignano sul Trasimeno

J22 su Subito.it
Del J22 ne abbiamo parlato in più occasioni e non è certo una barca che ha bisogno di presentazioni. Credo che sia ottima per chi dalla vela vuol ricevere prestazioni e soddisfazioni nonché una buona dose di sicurezza. Non sono un regatante ed un tecnico ma se lo fossi credo che sceglierei questa barca.
E' in vendita su Subito.it, a Passignano sul Trasimeno, per 9000 € carrello incluso.
J22, eccoveli in regata alle Cayman, null'altro da dire.



giovedì 13 novembre 2014

Ngalawa Sailing at Bomani Beach, Tanzania



Bello, bello, bello, ..... meraviglioso! Questa è la vela, senza nulla togliere a tutti coloro che corrono su quegli scafandri di plastica ai quali la nostra nautica ci ha fin troppo abituato.

Le "ngalawas" sono canoe tradizionali africane. Sono dotate di stabilizzatori e vele. I piccoli trimarani, possono andare abbastanza veloci e sono eccellenti barche da pesca.


Older Old Town sailing canoe, e non solo

Old Town sailing canoe, dal forum songofthepaddle
Nel forum songofthepaddle si parla di questa meravigliosa canoa Old Town attrezzata con armo velico che è stata messa in vendita dal Chesapeake Bay Maritime Museum per 2800 $.
Nel forum potrete trovare altre due foto che vale davvero la pena di guardare perché questa canoa a vela d'epoca è veramente fantastica.
Periodicamente il Chesapeake Bay Maritime Museum mette in vendita sul suo sito barche ricevute da donazioni per autofinanziarsi.
Molto bellino anche l'O'DAY NARINER in vendita per soli 650$. Ci farei una scappatina.

O'Day Mariner in vendita al Chesapeake Bay Maritime Museum
Inserisco anche questa Old Town 18 trovata sul Social Network, davvero bellissima!





mercoledì 12 novembre 2014

Eagle 525/ Skipper 17, a small sailing cruiser

Eagle 525 in vendita su Boat4Sale
Eagle 525/ Skipper 17 è un piccolo cruiser carrellabile prodotto in varie versioni e modelli fino alla fine del secolo scorso, in vendita per poche migliaia di Euro su Boat4Sale, comprensivo di carrello, motore e, come potete osservare voi stessi, una nutrita lista di accessori.
Questo modello in vendita mi sembra molto carino, ben tenuto e ben accessoriato. Mi piace, dovrebbe essere quello che si vede nel video, difficilmente si vedono barche così ben tenute.


martedì 11 novembre 2014

Sailbird: Segeln mit dem Schlauchboot

Dal sito Sailbird
La prestigiosa rivista di vela tedesca Yacht.de ha presentato il Sailbird, un interessante kit velico per gommoni proposto in due versioni, per lunghezze da 2,20 a 2.50 m e da 2.50 a 3.30 m, completo di tutto ciò che è necessario per navigare a vela, dall'armo velico, al timone, fino alle derive. 
Il suo costo è di 986 €, IVA inclusa.
Secondo le lunghezze, la superficie della vela latina può essere di 3.4 mq oppure di 4.2 mq.
Il peso delle due comode borse necessarie per il suo trasporto è di 17 ke e la loro lunghezza massima è di 1.17 m.
Il kit velico è applicabile ai seguenti tipi di gommoni, ma la lista non è esaustiva:
Achilles, Allpa, Allroundmarine, Aqua Marine, Arimar, Avon, Bauhaus, Bombard, Brig, Callegari, Caribe, DSB, e.Sea, Grand Marine, Gugel, Honda, Jago, Jilong, Lodestar, Lomac, Maxxon, Mercury, Metzeler, A.W.Niemeyer, Plastimo, Seago, Selva, Sevylor, Solid Marine, Suzuki, Talamex, Tohatsu, Viamare, Walker Bay, Wehnke, Wiking, Quicksilver, Yamaha, Zodiac u. a.

Direi molto carino.

Dal sito Sailbird


Applicare la deriva centrale al gommone a vela

Da "Катера и Яхты", ottobre 2010
Sulla rivista russa Катера и Яхты (barche e yacht), nell'ottobre 2010, è apparso un interessante articolo di Vladlen Lisovik (Владлен Лисовик) in cui ha spiegato come realizzare la cassa della deriva per un gommone.
Grazie alla mia esperienza maturata nel "Famigerato Circolo dell'Inchiostro a China" ne traduco solo l'introduzione confidando nella vostra conoscenza della lingua russa visto considerato che solo i lettori con una sconfinata cultura leggono questo blog, e comunque le foto sono sufficientemente esplicative.

E' davvero conveniente attrezzare un gommone gonfiabile con una vela? La risposta è, di norma, affermativa soprattutto per lo spazio contenuto che la barca occupa durante il rimessaggio ed il trasporto nonché per la sua leggerezza. Purtroppo però, come tutti sappiamo, ci sono delle controindicazioni dovute sostanzialmente alle linee d'acqua dello scafo ed alla sua scarsa rigidità. Poi ci sono da aggiungere l'efficienza relativa delle derive laterali la cui applicazione su di un telaio occupa gran parte dello spazio libero a bordo limitandone l'abitabilità. Come abbiamo già accennato, altro inconveniente dei gommoni gonfiabili è causato dalla forma della chiglia che offre una grande superficie “bagnata” che ne riduce la velocità, in confronto con un catamarano gonfiabile in cui la superficie degli scafi è più piccola la velocità è di due o tre volte inferiore anche se i tempi di montaggio di un catamarano normalmente richiedono tempi più lunghi. L'articolo dimostra come migliorare l'efficienza di un gommone gonfiabile applicandogli una deriva centrale ma anche aumentando lo spazio a bordo.


Come realizzare la cassa della deriva ad un gommone in sei immagini


Il porto a secco di Mazagon Marina in Spagna

Mazagon Marina, da GoogleMaps
Scivoli a gogò anche con la Spagna, dopo che avevo inserito Italia, Croazia, Istria, Francia, Inghilterra (questi ultimi due da directory esterne) e tra un po' anche la Grecia.
Con il tempo e la pazienza la cartina di Terraferma Sailors raccoglierà informazioni sugli scivoli, e non solo, in buona parte del mondo.
Ma il post non riguarda questo, piuttosto la gradita sorpresa che in Spagna, esattamente al Mazagon Marina in Andalusia, ho visto realizzato un porto a secco veramente interessante. Barche parcheggiate su loro stallo con tanto di scivolo e travel lift a disposizione, potete constatare voi stessi.
Anche se sinceramente all'asfalto preferisco i grigliati con il prato questo dovrebbe essere un porto a secco da prendere come esempio..
All'esterno ci sono tutti i servizi accessori come parcheggi, etc. Bello, ma immaginatevelo con meno cemento e asfalto, più prato ed alberi e confrontatelo con il porto accanto.
L'impatto ambientale è ridotto al minimo, in più le barche non avrebbero bisogno di antivegetativa, quindi sarebbero meno inquinanti, durerebbero molto di più e costerebbero meno.


lunedì 10 novembre 2014

Neris, frameless catamaran

Dal sito Neris
Mi piace molto questo catamarano prodotto dall'azienda ucraina NERIS, completamente ed esclusivamente gonfiabile, adatto per ogni condizione acquatica, incluse le rapide, e che si monta in soli 15 minuti.
Vi chiederete, ma le vele dove sono? E' bé, io ci metterei quelle dell'Optimist, mi sembrerebbe davvero ottimo. 
Per la struttura che regge l'albero basterebbe realizzare una cassa con una base semicilindrica da fissare con due cinghie alla struttura pneumatica, lo stesso vale per il timone.

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 360 cm
Larghezza: 180 cm
Capacità di carico: 250 kg
Peso a vuoto: 25 kg
Sup velica: 3.3 mq

Dal sito Kathua


Kayak e bici nella regione di Perm



La regione di Perm' è situata ad ovest della catena degli Urali, al confine tra Europa e Asia. Confina a nord con la repubblica dei Comi, ad est con l'Oblast' di Sverdlovsk, a sud con la repubblica di Bashkortostan ed a ovest con la repubblica di Udmurtia e l'Oblast' di Kirov. Il territorio è caratterizzato ad occidente e nell’area centrale da catene di basse colline tra le quali si stende la valle del fiume Kama. Il Kama scorre da nord a sud e poi dopo aver bagnato Perm piega verso sud-ovest per raggiungere la foce nel Volga. A oriente si ergono i rilievi montuosi degli Urali che superano i 1100 metri. Il Kama riceve numerosi affluenti nel territorio del kraj. Tra i principali affluenti sono da ricordare: Višera, Sylva, Irfen e Čusovaja. Lo sbarramento del Kama forma il lago artificiale di Kamaskoe di 1915 km² posto nell'area centrale. La capitale è Perm, posta sulla riva orientale del fiume Kama. (tratto da Wikipedia).

Timofey, dal 22 giugno al 2 luglio 2014 ha deciso di esplorare la Regione di Perm con la sua bicicletta e la canoa appresso, 425 km in undici giorni dei quali 240 in acqua. Uulteriori e dettagliate informazioni relative a questo fantastico viaggio con molte fotografie le potrete trovare su forum guns.

Tutta l'alttrezzatura di Timofey, dal forum guns


domenica 9 novembre 2014


sabato 8 novembre 2014

Scoperta in Nuova Zelanda una canoa a vela polinesiana di 600 anni fa

By Sci-news
Gli archeologi dell'Università di Auckland, sulla costa della Nuova Zelanda, hanno trovato una sezione di grandi dimensioni di una canoa polinesiana a vela risalente al XV secolo.

La colonizzazione dei mari da parte dei popoli polinesiani ha ricoperto una notevole importanza nella storia delle migrazioni umane e della marineria. 
I primi polinesiani erano un popolo marinaro con capacità di navigazione altamente sviluppate. 
Questo popolo ha colonizzato le isole dell'Oceano Pacifico percorrendo anche lunghissime distanze in canoa.
Ci sono prove che intorno al 1280 D.C. si sono stabiliti in un ​​vasto triangolo che raggiungeva ad uno dei suoi apici l'Isola di Pasqua, a nord le Hawaii  e a sud la Nuova Zelanda. 
Fino ad oggi le ricostruzioni delle canoe utilizzate dai polinesiani si erano basate principalmente su osservazioni effettuate da esploratori europei in epoche molto successive. 
Nel 2012 l'archeologo Dilys Johns e i suoi colleghi dell'Università di Auckland hanno trovato una sezione lunga 6 metri di un'antica canoa posta in una zona remota sul lato nord-occidentale della Nuova Zelanda, ad una breve distanza dalla foce dell'Anaweka River. 
Secondo un nuovo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences la canoa, soprannominata Anaweka, è stata costruita in legno in Nuova Zelanda e ha fatto il suo ultimo viaggio intorno al 1400 D.C..

Si suppone che fosse originariamente lunga 20 metri e costruita con Prumnopytis Taxifolia neozelandese.
La canoa, come si vede dalle foto, ha una tartaruga di mare scolpita sulla carena tipica delle rappresentazioni simboliche ancestrali e artistiche della cultura polinesiana. (estratto dall'originale e maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo).

Tutte le altre interessantissime informazioni su questa formidabile scoperta le potrete trovare nell'articolo originale pubblicato su Sci-News.

Su Google Map il luogo approssimativo della scoperta.



venerdì 7 novembre 2014



giovedì 6 novembre 2014

La vergognosa intervista di Bruno Vespa al TG1

Castellano e Eisenhower alla firma dell'armistizio a Cassibile, il 3 settembre 1943
Stasera al TG1 ho assistito ad una delle più vergognose esternazioni che un personaggio pubblico si sia mai permesso di rivolgere al popolo italiano attraverso il principale canale di informazione della nostra "repubblica", il TG1.
Il Signor Bruno Vespa, nel presentare il suo ultimo libro, ha affermato che uno tra i tanti "voltagabbana" di cui si fregia di scrivere sarebbe stato anche il Generale Badoglio. 
Devo dire che fino a questo punto, per quanto io non sia assolutamente d'accordo con questa visione della storia, ci si poteva stare. 
Personalmente ritengo che dare del voltagabbana a Badoglio è semplicemente ridicolo e superficiale perché sappiamo che i voltagabbana sono stati tutti quegli italiani che in Mussolini avevano creduto e in questo, per quanto deprecabile da altri, non c'era nulla di male. Il mondo, a quei tempi, era ancora in mano a re, imperatori, dittatori e uomini forti di ogni specie che riscuotevano più simpatie di quanto non si pensi, in ogni fronte, almeno fino al momento in cui i loro sostenitori non si fossero resi conto di che pasta erano fatti veramente. 
Ma quello che è stato oltraggioso e vergognoso, a mio parere, è l'aver asserito che Badoglio avrebbe tradito Benito Mussolini, sposando di fatto le teorie di un giornale fascista e piduista gravitante nell'area della destra berlusconiana nelle quali si è criminalizzato a più riprese il comportamento del Re e di Badoglio con l'atto della "resa". Credo invece fermamente che l'unico traditore, nel caso specifico, sia stato Benito Mussolini che, inizialmente "servo" del popolo italiano, ne è diventato il dittatore; quello di stravolgere la realtà e la storia in questo modo è tipico dei "neofascisti" di oggi.
E' sì, perché l'armistizio è stata solamente una resa, certamente pericolosa per il fatto che i nazisti erano ancora presenti in Italia, ma assolutamente necessaria. 
L'Italia non poteva essere lasciata in mano ad un uomo che progressivamente aveva mostrato segni di squilibrio e scarsa lucidità e che si era completamente asservito ad un criminale come Hitler che ha sterminato milioni di persone inermi ed innocenti, inclusi un milione e mezzo di bambini ebrei.
Se si sono voltate le spalle a due criminali del genere, una volta che ci eravamo resi conto in che situazione ci avevano messo, dovevamo sentirci dei traditori? Per me il Re e Badoglio per quanti errori abbiano commesso, e ne hanno fatti moltissimi, in quell'occasione hanno fatto la scelta giusta, come l'hanno fatta tutti quei soldati italiani che sono andati a combattere con le truppe alleate. Bisogna chiamare traditori anche quelli?
Mi vergogno di avere un Telegiornale Rai come quello che sono stato costretto a vedere stasera. Ometto commenti e giudizi sull'operato del Signor Bruno Vespa del quale non nutro alcuna stima, ritengo questa esternazione inaccettabile nei confronti del popolo italiano e della nostra democrazia che è costata la vita a milioni di uomini, donne, bambini e ai tanti soldati italiani, inglesi, americani, polacchi, marocchini, indiani ... che ci hanno liberati dalla dittatura nazi-fascista. 


Dériveur Little Skellig / PLASMOR su Leboncoin

Little Skellig/ Plasmor su Leboncoin
Su Leboncoin si trovano ottimi affari, barche di tutte le dimensioni, grandi e piccine, cabinate e non, ma se qualcuno di voi lettori desidera un piccolo veliero classico da poter tenere in garage e allo stesso tempo che sia di quelle barche che fanno girare le persone quando le vedono allora questo Little Skellig è la barca che fa per voi. 
E' carina da morire, completa di carrello e motore ad un prezzo abbordabile. Assolutamente da farci un pensierino e poi andarsela a prendere in un posto come Lorient, in Bretagna!
Mi sembra che la barchetta sia spiaggiata nei pressi del Museo Nazionale della Marineria a Port Louis, quello che si vede davanti, così ci scappa anche una bella vista al museo.







mercoledì 5 novembre 2014

Costruire un modellino di yacht a vela



Model Yachts and Model Yacht Sailing di James E. Walton, New York, 1880. E' uno dei miei sogni quello di realizzare un modellino di yacht a vela d'epoca come quello in figura. 
Il testo è in inglese, non sarebbe un problema tradurlo ed aggiungerlo alle mie pubblicazioni ma sinceramente non ho avuto quasi nessun riscontro di interesse dalle precedenti e a questo punto non so quanto ne valga davvero la pena.
Questa nautica italiana è un po' tutta così, o grandi sogni o niente e non c'è spazio per il piccolo, la stessa cosa che accade per tutto il resto, come in politica, grandi impostori, nessun risultato se non peggiorare le cose, maggiore povertà per molti e arricchimenti e privilegi sconsiderati per pochi. E' bé, stiamo arrivando al punto in cui qualsiasi soluzione sarà sempre migliore della precedente e questo è molto, molto pericoloso, è già arrivata l'ora di sbattere fuori quest'ultimo "masaniello".

Tratta dal libro "Model Yachts and Model Yachts Sailing"


martedì 4 novembre 2014

Model Sailing Boat with Mummy

Model sailing boat with mummy, Metropolitan Museum
Ne abbiamo già parlato in altre occasioni delle barche a vela egizie, una fra queste quella in cui parlammo di Akhenaton e delle sue borose, ma quando mi capita di trovare qualche immagine in rete non posso fare a meno di condividerle, come in questo caso, il "Model sailing boat with mummy" esposto al Metropolitan Museum of Art.
E meravigliosa! Si tratta probabilmente della rievocazione di un rito funebre avvenuto tra il 1900 e il 1985 avanti Cristo, nella regione di Menphite, sotto il Regno di Amenemhat II della 12 Dinastia  del Medio Regno.

Il popolo egiziano fu tra i primi, se non addirittura il primo, a sfruttare la navigazione come mezzo di trasporto per merci e informazioni. Il Nilo, che attraversa l'intero Egitto, è infatti un'ottima via di comunicazione grazie alle sue acque calme e al vento che, soffiando prevalentemente da nord, permette la navigazione controcorrente. ...
Le prime imbarcazioni 
I primi esempi di barca sono più simili a delle zattere fatte di papiri legati tra loro con delle corde. Esse permisero agli Egizi di effettuare già una buona esplorazione del Nilo e garantirono lo svilupppo del commercio. Questi primi esemplari sono da datarsi tra il 5000 a.C. e il 3500 a.C. ossia nel Periodo Predinastico. La forma delle zattere di papiro era piatta con le estremità rialzate a curva. Sul corpo centrale della barca, probabilmente, c'era una specie di tenda. Venivano spinte da pagaie ed erano piuttosto difficile da manovrare. La vita di queste barche era di breve durata: infatti, una volta che i papiri erano inzuppati d'acqua, marcivano rendendo la barca inservibile. Questi tipi di barche potevano trasportare materiale abbastanza pesante che però doveva essere posizionate sui fianchi dell'imbarcazione stessa. Il corpo piatto era infatti la parte più fragile della barca. Quando fu introdotta la vela (verso il 5000 a.C.) fu necessario impiantare un albero sulla barca. Gli Antichi Egizi, che forse furono gli inventori della vela, vi impiantarono un albero bipode, ossia con due appoggi proprio sui fianchi della barca. Le prime vele furono probabilmente fatte di foglie di palma, ma, verso il 4000-3000 a.C., comparvero le prime vele quadrate munite di boma e pennone. (tratto da: ombradeglidei)


lunedì 3 novembre 2014

Test anemometro per iPhone Zephirus

Dal sito Google Play
Non è stato semplice fare questo test perché dovremmo essere in due, meglio sarebbe confrontare la misura con un anemometro classico ma ho voluto provare con un metodo empirico che ritengo altrettanto valido, confrontare la misura dell'anemometro con la velocità della bicicletta.
Ho dato per scontato che il vento reale era pari a zero, perciò il vento apparente dovrebbe corrispondere velocità della bici. Nel corso del test non c'era presenza di vento né di rumori molesti.

Dal sito COLNAGO
Salvo errori marchiani, che sono abbastanza frequenti nel mio caso, il risultato sembra ottimo. 
Nel momento in cui ho effettuato la misura della velocità del vento la bicicletta andava a 19.19 km/ h che corrispondono a 5.33 m/ s, l'anemometro segnava 5.2 m/ s che corrispondono a 18.72 km/ h.
Non male!

Grafici rilevati da RUNTASTIC e FOTO sull'iPhone


Smart Compass

Foto inviata dall'iPhone
Smart Compass, una bussola, free in versione base, per iPhone che mi sembra molto ben fatta. Come si vede dalla foto questa bussola è dotata anche di inclinometro, altimetro, localizzatore GPS e misuratore di campo magnetico.


domenica 2 novembre 2014

Inclinometro free per iPhone

Clinometer + bubble level
Clinometer + bubble level, ho installato anche questo in modo da vedere a che angolo Elena comincia a fare i suoi piantini di preoccupazione. Lo si può scaricare gratuitamente da Google Play.
Mi ricordo che l'inclinometro era uno degli strumenti fondamentali da tenere d'occhio in aereo, dopo la bussola e l'altimetro ovviamente.

Io, secondo pilota di mio padre qualche annetto fa

sabato 1 novembre 2014

Hobie Islands Sail the Topock Gorge.



Un video che vale assolutamente la pena di guardare, stupendo!
Siamo all'interno della Gola di Topock sul Colorado River, lungo il confine tra Arizona e California, con due amici a bordo di un Hobie Adventure Island ed un Hobie Tandem Island.




venerdì 31 ottobre 2014

Zephyrus, anemometro free per iPhone

Zephyrus Wind Speed Meter
Zephyrus Wind Speed Meter, è un anemometro elettronico che si basa sul segnale rilevato dal microfono dell'iPhone. E' di fondamentale importanza fare le misurazioni in assenza di rumori forti, inoltre bisogna avere l'accortezza di tenere le dita lontano dal microfono del cellulare.
La velocità viene misurata in m/ s che corrispondono a 1.94 nodi.
Non vengono rilevati segnali sotto 1 m/ s e sopra 20 m/ s.
Nel cellulare vengono visualizzati 3 valori relativi alla velocità del vento: la misura istantanea, la media e il valore massimo.
Viene indicata anche la direzione del vento e riprodotto un grafico che riporta la velocità del vento in funzione del tempo.
L'applicazione base è gratuita ed è scaricabile su GooglePlay.
Nei prossimi giorni farò un test per verificarne il corretto funzionamento, intendo effettuare il controllo simulando una misurazione in bicicletta con velocità nota rilevata grazie a Runtastic.

Zephyrus Wind Speed Meter


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