venerdì 23 gennaio 2015

Travel 375T, la "boathouse"

Travel 375T, dal sito Boat House
Davvero carino questo TRAVEL 375T, un catamarano gonfiabile attrezzato con tendina, ideale per il campeggio nautico senza pensieri.

Travel 375T, dal sito Boat House
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza x larghezza: 375 x 170 cm
Dimensioni pozzetto: 190 x 130 cm
Peso: 39 kg
Passeggeri: 4
Prezzo: 1148 $

Travel 375T, dal sito Boat House
Questo modello non è attrezzato a vela, anche se abbiamo visto che lo si può fare facilmente, ma è ugualmente molto interessante per ogni bacino di navigazione e per la pesca.




lunedì 19 gennaio 2015


domenica 18 gennaio 2015

Tutto pronto per il "cartopping"

Simulazione del processo di carico
Sono arrivate le barre che, come potete osservare sono da 140 cm in modo da poter contenere tutta la larghezza della barca. Le barre, in alluminio,  rientrano entro la larghezza dell'auto che è di 172 cm ed hanno una portata di 100 kg. Il carico totale sul tetto dell'auto, incluse le barre che pesano 5 kg, non sarà superiore a 62 kg.

Simulazione del carico terminato
Certo, l'immagine è inconsueta da queste parti, l'importante è che sia facile da realizzare senza ammazzarsi di fatica ma questo lo potremo verificare con la barca a casa che dovrebbe arrivare tra un mesetto, per ora accontentiamoci delle simulazioni.


Le barre sono della ditta FARAD che mi ha assistito e consigliato nell'acquisto, effettuato presso un concessionario qui ad Arezzo. Il loro prezzo è di 170 €.


Non vedo l'ora che arrivi la barca e provare. Sarà il "cartopping" il futuro della nautica in Italia?


Il carrellino per il trasporto si smonta e si mette nell'auto, assieme agli accessori della barca.



sabato 17 gennaio 2015



venerdì 16 gennaio 2015


Sinne 610 Expedition for adventurers

Sinne 610, dal sito Puuvenepiste
"In Finlandia, la terra del sole a mezzanotte, ci sono almeno 187.888 laghi che attendono di essere visitati da intrepidi esploratori, da oggi anche con barche appositamente dedicate. 
Immaginatevi di far parte di una spedizione in barca in una natura incontaminata e tranquilla!  
Verso la metà del 2011, Puuvenepiste è stata contattata da un appassionato che praticava canottaggio da lungo tempo e che aveva sognato questo tipo di avventura già da un bel po'. 
Era finalmente giunto il momento di trasformare il suo sogno in realtà, un sogno molto dettagliato, così costituito:
  • una barca a remi completamente attrezzata e con spazio per mettere una tenda; 
  • due aperture per i membri della spedizione;
  • ruote rimovibili per un facile trasporto a terra; 
  • molto spazio di stivaggio a tenuta stagna;
  • la barca doveva essere leggera, forte e bella. 
Queste richieste alla fine hanno generato un progetto che può essere considerato come incrocio tra una barca tradizionale a remi di tipo "Savo" e un battello fluviale della Finlandia settentrionale. Infine "Sinne" è stata esposta all'Helsinki Boat Show nel febbraio 2012. 
I collaudi effettuati dal nostro avventuroso cliente nell'estate del 2012 hanno dimostrato che si tratta di una vera barca da spedizione."
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: puuvenepiste).

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Peso totale: 90 kg
Lunghezza: 610 cm
Larghezza: 159 cm
Capacità di carico (dislocamento totale): 400 kg

Cosa altro possiamo aggiungere se non che questa barca è bellissima, sia per la linea che per le opportunità di meravigliose avventure che offre nella terra del sole a mezzanotte.

VIDEO da ulkonatv.fi


giovedì 15 gennaio 2015

MAE


MAE è il suo nome
MAE, è la dea etrusca citata in un antichissimo reperto denominato "Fegato di Piacenza" che alcuni studiosi ritengono rappresenti il nostro bel lago Trasimeno. 
Ma MAE per il romani era anche la dea della fertilità MAIA.


Perché abbiamo scelto una Walker Bay 10'
Conclusasi l'esperienza del cabinato, divenuto troppo impegnativo per motivi non solo economici, scegliere una barchetta a vela per me ed Elena non è stato facile anche se avevo messo l'occhio su questo dinghy da molto tempo. 
Riassumo sui termini della scelta nei confronti di altre tipologie di barche:
  • catamarano gonfiabile: mi attrae molto, in partcolar modo quelli piccoli, da 3 a 4 metri, che si portano di due borse. Unico limite insormontabile è stato Elena, non ci sarebbe mai salita su di una barca così sportiva. Lo stesso identico discorso vale per canoe, kayak, sit-on-top a vela.
  • gommone a vela: altrettanto interessante ma più limitato dal punto di vista prettamente velico e comunque le dimensioni ed il peso delle sacche rimangono abbastanza importanti se si voleva rimanere su di un imbarcazione per 3 o 4 persone;
  • deriva gonfiabile: ho già Papì ed Elena comunque anche su questa non mi ci sarebbe mai salita, troppo sportiva e poi i prezzi di una deriva professionale sono ancora abbastanza alti e non si trova l'usato;
  • altre derive simili: se ne trovano poche in giro e se si vuol trasportare la barca sul tetto dell'auto e non sul carrello stradale anche mezzo metro o dieci chilogrammi in più contano parecchio.
Riassumo in merito alle caratteristiche generali:
  • porta 3 o 4 persone;
  • è lunga tre metri;
  • non pesa più di 60 chilogrammi;
  • si carica facilmente sul tetto dell'auto e la si può portare ovunque si voglia andare;
  • ha un armo semplicissimo da montare, bastano dieci minuti;
  • è facile da usare;
  • è più sicura grazie al suo tubolare gonfiabile laterale che in ogni caso si può togliere;
  • è carina da vedere;
  • il suo prezzo al nuovo è abbastanza basso.
Tenete presente che la Walker Bay 10' è una barca leggera perciò bisogna stare sempre attenti ai posizionamenti mentre siamo in acqua ed è in plastica, caratteristica che la rende soggetta alle rigature. Durante il carico e lo scarico dall'auto e/ o dal carrellino conviene sempre avere una coperta ed è assolutamente e completamente gestibile da una sola persona.


La sua trasportabilità, gestione e carico-scarico dall'auto, anche se la barca è dotata di un ruotino, è maggiormente garantita grazie all'ausilio di un carrellino smontabile che ho acquistato online da Negri Nautica. Il modello è il Practic - Alaggio Laser Bug.
Ecco le sue caratteristiche:
  • Ingombro massimo chiuso: 152 x 38 x 20 cm
  • N.ro pezzi chiuso: 5 (2 ruote + 3 pezzi in alluminio)
  • Peso: 9 kg
  • Ingombro massimo aperto: 200 x 152 x 50 cm
  • Tempo di montaggio/ smontaggio: 1 minuto

Le specifiche della Walker Bay 10'
Abbiamo acquistato MAE presso Zabeo Mare che ci ha inviato la barca per corriere. Il produttore dello scafo nonché dell'armo denominato Breeze 10' Sail Kit è la Walker Bay e si trova in USA; il concessionario europeo si trova in Spagna.


Queste sono le sue SPECIFICHE tecniche principali, come da BROCHURE:
  • Lunghezza: 2.95 metri; con tubolare 3.10 metri
  • Larghezza: 1.45 metri; con tubolare 1.83 metri (per il portapacchi considerare 1.50 metri, 75 kg portata)
  • Peso: 55 - 65 kg circa
  • Portata: 3 persone (204 kg)
  • Superficie velica: 5.2 mq
  • Altezza albero 3.68 metri (suddivisibile in due pezzi)
  • Prezzo al nuovo intorno ai 4000 €, comprensivo di tutto.
L'usato si trova ad ottimi prezzi (prezzo medio della barca completa intorno ai 1500 €) ma fate bene attenzione alle rigature sullo scafo ed allo stato di conservazione della plastica nonché allo stato dei tubolari (buchi, valvole, etc.).


Considerazioni finali
Abbiamo scelto una barca del genere principalmente perché è facilmente trasportabile con l'auto senza carrello, è abbastanza sicura, è economica e la si può tenere in garage senza che occupi troppo spazio. Personalmente ho deciso di tenerla sotto le bici che tengo appese al soffitto del garage.


La Walker Bay 10' è una barca da spiaggia,


ma ci si potrebbe fare tranquillamente campeggio nautico,


oppure, in caso di necessità, la si potrebbe trasportare con la bicicletta.


Per concludere, il video del suo varo, a Castiglione del Lago sul Trasimeno.



mercoledì 14 gennaio 2015

"Accessible Recreation Destinations" nello Stato di New York


Nella Google Maps, vengono indicate le destinazioni ricreative dotate di strutture organizzate per i disabili nello Stato di New York.

Sostanzialmente io non avrei nulla da ridire sul fatto che le nostre Amministrazioni statali, regionali o provinciali, secondo l'autonomia concessa ai governi locali, abbiano assunto migliaia di impiegati negli Uffici del Corpo Forestale dello Stato, anche se, sinceramente, tutte le volte che ci passiamo davanti, per ignoranza e per invidia, ci interroghiamo sempre come stiano occupando il loro personale. 
Forse è solo un problema di comunicazione, forse non si parla abbastanza del loro lavoro ed alla fine l'ignoranza favorisce il qualunquismo, quel qualunquismo che ci ha fatto parlare per mesi delle ottocento guardie forestali che sono state assunte in Sicilia, credo più di tutte quelle che sono in forza in Canada.
Ieri sera sono capitato per caso nel sito del New York State Department of Environmental Conservation e con piacere ho visto come si parla dell'ambiente e della sua tutela, ma anche di nautica, di pesca, di turismo, di natura ed infine di accessibilità per disabili, anche quando devono andare in canoa o debbano scaricare la loro barchetta in un lago.
Premesso ciò, credo che qui da noi il problema non sia di numeri ma di qualità del lavoro, qualità di come si DIRIGONO le strutture, qualità nelle capacità, in questo caso NON IMPRENDITORIALI, ma GESTIONALI perché dove non c'è l'impresa e c'è il governo ci deve essere comunque un'ORGANIZZAZIONE EFFICENTE.
Allora al caro Sig. Matteo Renzi che ci hai deliziato per mesi su come trovare il modo di licenziare i dipendenti privati, e tra non molto anche quelli pubblici, cominci a deliziarci su come mandare a casa migliaia di dirigenti pubblici incapaci e strapagati, messi lì grazie a concorsi farlocchi e appoggiati dalla altrettanto incapace classe politica che ci governa, quindi irremovibili. Allora forse, un giorno, riusciremo a far lavorare tutti senza avere il bisogno di trovare il modo di come mandarli a casa ma soprattutto avremo un governo ed uno stato efficiente, come quello di New York.

Key of Accessible Icons, da Accessible Recreation Destination dello Stato di New York


martedì 13 gennaio 2015


London Boat Show 2015, le foto di Franco


Con piacere pubblico le foto e il testo che il lettore Franco mi ha inviato dal London Boat Show 2015. Mi sono ritrovato in tutto e per tutto nelle sue parole e ritengo anch'io le Nestaway molto belle ed interessanti, purtroppo in Italia non si trovano usate e sul nuovo, per quello che mi riguarda purtroppo, andrei fuori budget.
Grazie Franco, ci hai inviato delle bellissime foto.

Egregio Sig. Lenzi, 
oggi sono andato a visitare il salone nautico di Londra per vedere se c'erano della novità nella nautica carrellabile o topping car. 
Non ho visto grandi novità rispetto all'ultimo salone nautico che vidi a Genova 3 anni fa. L’unica cosa interessante è il Nestaway la barca smontabile in 2 pezzi di cui ho letto recentemente un suo post. La ditta costruttrice produce, a vela, una barca che sembra un Dinghy Mirror di 8 piedi ed un altra da 9 piedi che sembra il nostro dinghy da 12 piedi. È carina davvero ed un pensiero per l'acquisto l'ho fatto. Considerato che mia moglie non ama la barca, che da solo non ho la forza di tirar giù dal detto qualsiasi deriva, già faccio fatica con una sola canoa, l'idea di una barca smontabile, dove ciascun pezzo pesa circa 25 kg, mi sembra una buona alternativa. 
Devo dire che la vela con armo alla portoghese, credo che si dica così, non mi da idea di grande efficienza ma certamente non ho più né età, né la volontà di grandi prestazioni. Adoro la lentezza ormai, anche per ragioni anagrafiche. Si può anche mettere un fuori bordo di qualche cavallo. Per trasportarla è necessario una piattaforma da appoggiare sul gancio di traino. L'unico dubbio è che lo sviluppo in altezza dei 2 pezzi è alto. Se ha un furgone non c'è problema con una vettura non conosco le regole ma si ha l'oscuramento totale del vetro posteriore. Non so se sia possibile secondo il nostro codice della strada. 
Al salone ho visto il Wayfarer da 16 piedi. Con una barca simile Frank Dye fece l'impossibile nel 1963 andando dalla Scozia all'Islanda. Però è una barca troppo tecnica. 
Di gonfiabile c'erano solo delle canoe ma nessun catamarano. Il resto mi sembrava ordinario. Anche loro non hanno più grandi navigatori da celebrare la nautica annaspa anche da queste parti. 
Le invio alcune foto. 
La saluto cordialmente










lunedì 12 gennaio 2015


domenica 11 gennaio 2015

Un nuovo carrellino per MAE


Eccolo qua il nuovo carrellino per la nostra futura barchina che abbiamo deciso che si chiamerà MAE, come la dea etrusca citata nel "Fegato di Piacenza" che alcuni studiosi ritengono rappresenti il nostro bel lago Trasimeno. Ma MAE per il romani era anche la dea MAIA che, come ben sapete è anche l'ape amica di quel Willy che proprio mi assomiglia in tutto e per tutto. Ed infine MAE significa anche "Mon Amour Elena" il modo con cui ho esternato i miei sentimenti nei confronti di Elena per anni prima di soccombere ad un semplice e diretto "ti amo". Dimenticavo, MAE è anche il nome con cui chiamano Elena i suoi piccoli alunni.

Tornando al carrellino l'ho acquistato da Negri Nautica, è il carrello Practic per il Laser Bug. L'ho pagato, consegnato a casa in meno di 24 ore, 200,09 € in contrassegno.
E' un carrellino di varo e alaggio per piccole derive fino a 3 metri di lunghezza ed è completamente smontabile, facilissimo da gestire. Come potete constatare dalla foto mi sembra molto curato ed è dotato di tutto ciò che serve, le ruote sono gonfiabili.
Queste sono le caratteristiche tecniche che ho rilevato:

Ingombro massimo chiuso: 152 x 38 x 20 cm
N.ro pezzi chiuso: 5 (2 ruote + 3 pezzi in alluminio)
Peso: 9 kg
Ingombro massimo aperto: 200 x 152 x 50 cm
Tempo di montaggio/ smontaggio: 1 minuto



sabato 10 gennaio 2015


Our Paddleski experiences untill now (2014)




Questo video è  il riassunto delle nostre esperienze con il kayak vela Sea Eagle Paddleski dal momento in cui l'abbiamo comprato, nell'autunno del 2009, fino al 2014. 
Il video inizia con il Nilo in Egitto, dove abbiamo avuto la nostra prima ispirazione di iniziare a cercare una barca come questa e ci auguriamo di riuscire a mostrarvi ciò che è possibile farci per la sua versatilità, nonché le modifiche che ci abbiamo fatto per migliorarla. 
Quasi tutti i video sono stati effettuati al mare, il mare Mediterraneo, talvolta con vento sostenuto e mare agitato.

This video is about our experiences with the Sea Eagle Paddleski sailing kayak from the moment that we bought it - autumn 2009 - till 2014. The video will start on the Nile in Egypt where we got our first inspiration to start lookig for a boat like this and we hope to show what is possible with this very versatile boat and the modifications we made to improve it even more. Almost all video's are taken at sea - the Mediterranean sea - and sometimes under very windy and wild circumstances.


Charlie Hebdo, un insolente che ha fatto ridere anche il mondo della vela

Dal sito Voliemagazine
"Noi non rimpiangiamo i giorni in cui la vela è stata al primo posto nelle pagine dei media. Non oggi, mentre il dolore ci pervade. 
Per questo motivo questa copertina del settimanale Charlie ci suona come il ricordo di un insolente che ci ha fatto ridere. 
Il più giovane di noi è dei tempi in cui il Pen Duick VI di Tabarly, partecipando alla prima edizione della Whitbread Round, dovette ritirarsi per aver disalberato.
Osservando più attentamente, questa copertura è del 7 gennaio. 7 gennaio 1974. Una brutta coincidenza, ma non di quelle che ci fanno sorridere."
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo Voilemagazine).





giovedì 8 gennaio 2015

Ciao Aspirina

Aspirina, ovunque la si metta fa sempre la sua gran bella figura
Sabato Aspirina lascerà le terre e le acque del Trasimeno per navigare tra la Laguna e l'Adriatico. Non c'è nessuna malinconia in me ma solo l'orgoglio di averla tenuta e di averci navigato meravigliosamente per ben sei anni con la mia famiglia, sono stati anni bellissimi e non rimpiango neanche un centesimo di quelli che ho speso per lei ma soprattutto per noi e per la nostra felicità.
Impegni economici di diverso tipo nonché l'affidamento ad un privato della darsena di Castiglione del Lago e non per ultimo il dato di fatto che i nostri figli non vengono più con noi, ci hanno fatto fare questa scelta. Come già detto prenderemo una barca più piccola e molto meno impegnativa.
Con il tecnico che effettuerà il trasporto della barca fino a Mestre, proprietario di un bel cantiere di Castiglione del Lago, abbiamo verificato il fondo. Appariva qualche bollicina ma era solo superficiale, tra gli strati di vernice e lo scafo che è assolutamente integro. Il tecnico mi è sembrato molto in gamba e degno della massima fiducia.
Ciao Aspirina e Buon Vento!




mercoledì 7 gennaio 2015


Cartopping, le considerazioni di Andrea

Il 420 di Andrea sul tetto della sua Skoda SW
Con molto piacere e gratitudine per l'intervento vi giro le considerazioni del lettore Andrea sulla trasportabilità della sua barca sul tetto dell'auto.

Buongiorno, 
leggo spesso con interesse gli articoli pubblicati e volevo essere di aiuto, se posso, per sostenere la effettiva possibilità del trasporto di una deriva sul tetto dell'auto, penso che un 10 piedi sia sicuramente trasportabile sul tetto. 
Nelle foto che allego c'è il mio x4 (4,20 metri per circa 70kg di peso) caricato sulla Skoda Fabia con cui l'ho trasferito per vari anni dal lago di Bracciano (dimora invernale) al litorale abruzzese, dove passava l'estate in spiaggia. E ritorno a fine estate, ovviamente. Più di 250 km a tratta che la prima volta ho percorso a 90 km/h, poi progressivamente mi sono fidato a tenere una velocità di crociera di 110 km/h (ma ho constatato, in discesa o in punti in cui mi sono distratto, che anche a 130 km/h nulla cambiava). 
L'importante è assicurare bene il carico, sia trasversalmente che longitudinalmente. 
Evviva la trasportabilità
Andrea



Cartopping, è più sicuro di quello che sembra?

Carrello vs portapacchi, da sailingforums
Su sailingforums si può trovare un'interessante discussione relativa alla scelta carrello vs portapacchi, argomento che stiamo studiando proprio in questi giorni per definire le modalità di trasporto della nostra futura barchina che non sarà un Laser come quello in figura ma il piccolo dinghy 10' piedi di cui abbiamo già parlato.
Certamente si tratterà di provare perché mettere un portapacchi significa spendere poco più di 100 euro e poi basta, mentre il carrello prevede un maggiore impegno, sia nell'acquisto che nella gestione annuale. 
Insomma vedremo perché qui da noi sia il carrellare che il trasporto della barca sul tetto dell'auto sono consuetudini poco utilizzate tanto che Elena, nel prospettargli la soluzione del cartopping, mi ha detto che non ne ha mai viste in giro. Saremo forse i primi da queste parti? Speriamo di non finire a viaggiare nel modo come si vede nel video, anche se lì c'è solo un materasso.


Mi auguro che non rimanga un mito come lo è stato il cabinato carrellabile, almeno per noi che ci siamo attaccati fin troppo al nostro lago, sia per la sua bellezza che per la nostra pigrizia, ma rimane sempre valido il concetto che, o si va in barca e si veleggia o si fa qualcos'altro, che sia costruire, che sia trasportare, che sia verniciare o lustrare, o semplicemente solamente sognare barche che non ci apparterranno mai  come fanno in molti e il tempo scorre troppo veloce per non desiderare di assaporare le gioie della propulsione silenziosa all'istante.
Non appena sarà tutto pronto comunque farò un reportage fotografico con tanto di considerazioni tecniche. La speranza è quella che il cartopping sia una soluzione praticabile anche all'alternativa di tenere la deriva a terra in un porto a secco vicino all'acqua che non sia il garage di casa.

La Walkerbay sul tetto dell'auto, dal Vladivostok Boat Show
Un'altra Walkerbay sul tetto dell'auto, foto trovata in rete non mi ricordo dove, mi perdoni l'autore
Ed infine nel video ufficiale di Walkerbay la si vede tranquillamente trasportata sul tetto dell'auto: rowing, sailing, motoring and cartopping, sembra davvero "simply smart!"



martedì 6 gennaio 2015


domenica 4 gennaio 2015


sabato 3 gennaio 2015

Dalla Badminton Library degli sport e passatempi, Yachting

Yachting Vol.I e Yachting Vol.II
Yachting Vol. I e Yachting Vol. II dalla Badminton Library degli sport e passatempi, liberamente a disposizione di tutti grazie alla Gutemberg Library, edito da Sua Grazia il Duca di Beaufort nel 1894.

Ogni volta che trovo piccoli gioielli come questo mi prende la voglia di mettermi a capofitto e tradurli per i miei lettori, ma mi sembra che la nautica che interessi qui da noi sia solo quella dei sognatori sui camper galleggianti, nessuno mi ha scritto di aver letto e apprezzato la mia traduzione di "Camping Out". Sinceramente mi è un po' dispiaciuto ma tutto sommato in prima istanza l'ho fatto per me.

..... dall'Introduzione di Sir Edward Sullivan, Bart. 

Si racconta che il cinico Crisippo, si sia ucciso in modo che egli potesse godere prima possibile dei piaceri del Paradiso. I filosofi fanno cose strane, a volte. 
Molti di coloro che non sono filosofi si uccidono in modo da evitare le miserie di questo mondo; ma, per quanto ne so, quello di Crisippo è l'unico caso registrato di un uomo che si uccide per l'impazienza di godere dei piaceri dell'aldilà. 
Le idee sul Paradiso sono estremamente varie. 
Per gli antichi il Paradiso significava un dolce far niente nei Campi Elisi; per gli indiani del Nord America significava un felice terreno di caccia popolato di bufali grassi e succulenti. 
Gli sciti credevano in un Paradiso in cui ubriacarsi bevendo il sangue nei teschi dei loro nemici, e il Paradiso che oggi influenza la convinzione di un quarto del genere umano è contenuto nel capitolo X del Corano. 
Per madame de Chevreuse significava chiacchierare con i suoi amici in eterno.
Per un mio amico significava galoppare per l'eternità in un prato d'erba senza cancelli. 
Per un altro significava governare quattro cavalli, con Tim Carter seduto al suo fianco. 
Per alcuni, credo, il Paradiso significa lo "yachting" e, per quanto mi riguarda, penso che una goletta di 200 tonnellate, una brezza di dieci nodi, ed un mare estivo sia difficile da battere come Paradiso ideale. 
Che lo yachting si avvicini ad una vera concezione del Paradiso, penso però che riguardi ben pochi di noi perché anche se non si soffre di mal di mare non si può pensare di vivere in eterno sulle onde dell'oceano, così fresco e vitale e così diverso in ogni momento. 
(.....). Ho visto due o tre tempeste in mare e non vi ho trovato nulla di piacevole, anzi il contrario. C'è la grandezza, se vi piace, ma c'è anche il terrore e l'orrore. ...... (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da "Yachting", Vol. I).

Dal Vol. II di Yachting


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