martedì 19 maggio 2015

MAE cabinata


Stamani mi sono divertito, avendo fatto prendere aria alla mia barchina, ho provato a metterci sopra la tendina con cui Tommaso era stato in Pratomagno in quest'ultimo fine settimana con gli scout.
Devo dire che ci sta a pennello, mancano solo due pianali richiudibili con cerniera da mettere tra le tre panche. L'albero potrebbe essere lasciato su, basterà togliere il boma e la vela.
Non credo che Elena verrà mai con me a dormire in tenda in barca ma da ragazzo l'ho fatto con il gommone perciò ve lo propongo in ogni modo.


Quando sei dentro la tendina è comoda come in qualsiasi altro posto della terra.


L'importante è adattarsi. Infine, come vedete ho completato l'applicazione dei nastrini con il velcro per facilitare il trasporto dei tubolari già montati.



sabato 16 maggio 2015


martedì 12 maggio 2015

The next "Walkerbayers" Tour


Not a conventional tour, se proprio lo si vuol vedere dal punto di vista nautico, ma noi siamo quelli di terraferma e per quanto "terricoli" sappiamo bene che anche gli etruschi sono stati "thalassokràtores", ovvero come li ha definiti Dionigi d'Alicarnasso "dominatori dei mari".
Oltre Chiusi e la visita all'ipotetica tomba del grande Re etrusco Porsenna, alla ricerca del suo tesoro perduto, ci spingeremo verso le cittadelle di Sorano, sede della magnifica Fortezza Orsini, e Sovana per visitare luoghi le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
In questi paesi perduti in mezzo alla Maremma il mio trisnonno, tra il 23 marzo e l'8 maggio 1860, ha escavato ben 104 tombe etrusche rinvenendo numerosissimi reperti oggi esposti al Museo Nazionale Etrusco di Firenze.
Cammineremo nella storia attraverso le Vie Cave, denominate anche Cavoni, che costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che collega vari insediamenti e necropoli nell'area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano, sviluppandosi prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo e poi la vista alle necropoli, quelle meno conosciute, quelle che si trovano solo negli archivi delle biblioteche, e dove si possono nascondere ancora immensi tesori.

Foto tratta da Wikipedia
Attraverso le Vie Cave ci spingeremo verso la stupenda Tomba Ildebranda per proseguire verso la Necropoli di Grezzano, la Valle Buona, il Poggio della Cava, il Felciaio, i Campi della Madonna, il Pischero e il Poggio di Brisca.

Tomba Ildebranda, via Wikipedia
Terminate le visite alle rovine etrusche e alla Fortezza degli Orsini, che si dice essere magnifica, ci fermeremo fino alla mattina seguente alle Terme di Sorano.

Hotel Terme di Sorano
Il mare, che lo raggiungeremo con la barchina sul tetto dell'auto, sarà quello dalle Bocche d'Albegna in poi, nei pressi di Albinia e dell'Argentario che, in caso di venti e mari sfavorevoli, ci permetterà di girargli attorno alla ricerca di acque più tranquille nelle quali veleggiare fino a sera, quando ce ne torneremo a casa.
Sotto, una bella baietta nei pressi di Porto Santo Stefano che potrebbe essere l'ideale per noi.




lunedì 11 maggio 2015


domenica 10 maggio 2015

Car Topping Inflatable Boats

Da inflatableboats4less
Car Topping Inflatable Boats, su questo articolo potrete trovare alcuni interessanti consigli su come fissare il vostro kayak/ canoa gonfiabile a vela sul portapacchi dell'auto. Lo spunto che mi sembra più utile è quello di non fissare le cinghie al kayak, che si potrebbe danneggiare, bensì comprimerlo e basta.
Abbiamo parlato più di una volta del SeaEagle Paddleski con armo velico, questo interessante ibrido tra catamarano e kayak gonfiabile che può essere trasportato facilmente grazie al suo peso e dimensioni contenuti quando è sgonfio. Allo stesso tempo la comodità di gonfiarselo a casa e di trasportarlo già pronto, a disposizione, per evitare perdite di tempo può essere una soluzione.

Il nuovo armo velico del Paddleski, dal sito SeaEagle


venerdì 8 maggio 2015

FLASH II, la Classe Star di JFK va all'asta

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Su Heritage Auctions, una tra le più grandi case d'asta al mondo, si può acquistare FLASH II, la Classe Star di John Fitzgerald Kennedy con un'offerta di apertura di 100.000 $. 
La barca è stata perfettamente restaurata in ogni particolare dai precedenti proprietari e se è pur tanto vero che una Classe Star in ottime condizioni la si può trovare ad un prezzo molto inferiore questa può essere considerata come un "pezzo della storia americana", quasi un oggetto da museo invece che da divertimento.


Flash II è stata acquistata dai fratelli Kennedy nel 1934 ed è stata utilizzata negli anni successivi sia per la navigazione da diporto che per le regate.
Registrata con il numero # 721 dall'International Star Class Yacht Racing Association, tutti i passaggi di proprietà effettuati fin dal 1930, anno della sua costruzione, sono stati documentati.
Lo scafo di questo bello sloop finito in lino e verniciato di bianco a base di olio, con accessori in bronzo lucido ed inserti in legno è lungo più di ventidue piedi con un albero di una trentina di piedi, secondo le regole stabilite dalla Classe Star.
I fratelli Kennedy si sono fatti una grande notorietà nelle regate Nantucket Sound Fleet con questa barca nel periodo tra il 1934 e il 1940.
Grazie al restauro straordinario e scrupoloso di un precedente proprietario, Flash II è "seaworthy" e pronta per la tua prossima avventura di "daysailing".

Lo Star è un natante a vela nato nel 1911 per mano del statunitense William Gardner, rientra nella categoria internazionale delle barche a chiglia ed ha partecipato a 16 edizioni dei Giochi olimpici. La classe è governata dalla International Star Class Yacht Racing Association.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.92 m
Larghezza: 1.73 m
Peso: 662 kg
Sup. velica: 26 mq
Equipaggio: 2 persone

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Attualmente sono ancora attive circa 2000 barche della Classe Star, molte di queste partecipanti a regate di vario genere.

"Io davvero non so come sia possibile che tutti noi siamo così attratti dal mare, penso che non dipenda solo dal fatto il mare subisce dei cambiamenti, anche le luci e le barche cambiano, ma forse perché siamo tutti venuti dal mare. E' un dato biologico interessante quello che tutti noi abbiamo, nelle nostre vene la stessa percentuale di sale che esiste nel mare e, quindi, se abbiamo sale nel nostro sangue lo abbiamo anche nel nostro sudore e nelle nostre lacrime. Siamo legati al mare. E quando torniamo al mare, sia che si tratti per andare in barca vela che solo per osservarlo, torniamo da dove siamo venuti. " - Il Presidente John F. Kennedy, a cena con l'ambasciatore australiano e gli equipaggi della Coppa America, il 14 settembre 1962.

Lo Star # 721 è stato originariamente costruito nel 1929-1930 da Ole Hope per il primo proprietario HB Atkin della Manhasset Bay, a Long Island, regatando nella Western Long Island Sound fleet con il nome di Jubilee dal 1930 al 1933.
Nel 1934 fu venduto a John F. e Joseph P. Kennedy che lo ribattezzarono con il nome Flash II (ndr: aaaarrrrrrghhhh, non si cambia nome ad una barca!!!) navigando con questo nome nel Nantucket Sound Star Fleet in proprietà congiunta fino al 1940. Questa è stata la loro seconda barca a vela della Classe Star (da qui il nome "II"). Essi avevano precedentemente acquistato una Classe Star, la # 902, che fu costruita per loro dalla Parkman Yachts di Brooklyn e fu chiamata Flash. I registri mostrano che hanno venduto la # 902 nel 1936.
Ovviamente la # 721 è stata una barca ad un livello superiore della precedente e partecipando a numerosi concorsi, tra cui il Nantucket Sound Star Class Championship nel 1936, i fratelli Kennedy sono risultati vincitori. (....). Dai successivi passaggi risulta che JFK ne diventò unico proprietario.

(maldestramente tradotto ed interpretato parzialmente da me medesimo da: Heritage Auctions).

Che altro vi posso dire, se avessi i soldi la comprerei subito e la esporrei nel mio Museo della Piccola Nautica che avrei aperto nell'antico Monastero di San Secondo all'Isola Polvese sul Trasimeno.

il chennedi del noantri
Via: yacht.de


mercoledì 6 maggio 2015


Thomas Boats, why put a price on beauty?

MacGregor by Iain Oughtred, Thomas Boats
Il progetto originale di questa barca, costruita da Thomas, è un MacGregor di Iain Oughtred e prende ispirazione dal noto libro di Scot John MacGregor, "A Thousand Miles in the Rob Roy Canoe".
Barca molto celebre alla fine del 19° secolo possiede ancora un fascino irresistibile con i suoi quasi cinque metri di lunghezza e 80 cm di baglio. E' anche una grande barca da mare!

Questa meravigliosa barca autocostruita era in vendita per 4000 $, è proprio vero quello che dice l'autore: "perché dare un prezzo alla bellezza?"

Aggiungo una piccola nota ad uso dei molti giovani disoccupati che oggi non sanno cosa fare: esistono diversi corsi per maestri d'ascia e costruttori di barche in legno, perché non provare a intraprendere questo mestiere? Io una barca così l'avrei comprata subito.

MacGregor by Iain Oughtred, Thomas Boats
In esclusiva per i miei lettori ho trovato il libro Scot John MacGregor, in versione originale del 1866:


martedì 5 maggio 2015


Cinque maggio del novanta

ieri
Solo due foto per festeggiare i nostri primi venticinque anni di matrimonio, e ventisette esatti che stiamo assieme.

oggi
Così ho dedicato a Elena una poesia alla "Jacques Prévert", anzi meglio:

“mille e poi mille e poi mille ancora sono gli attimi di felicità che mi hai donato, dalla maxieternità, da quando m'hai baciata, da quando t'ho baciata, quel cinque di maggio”


lunedì 4 maggio 2015

Il lago di Chiusi, lo specchio della Dea del Cielo



Fin dall’antichità il lago ha avuto una notevole importanza per Chiusi. Gli Etruschi lo chiamavano “Chiaro di luna” perché credevano che nelle sue limpide acque venisse a specchiarsi nelle notti serene la dea del cielo, Tiu. Secondo la tradizione cristiana Santa Mustiola, fuggendo da Roma, attraversò sul suo mantello le acque del lago lasciando una scia di luce che d’allora sembra riapparire ogni anno, all’alba del terzo giorno d’aprile. In alcune memorie del Quattrocento è ricordato lo Sposalizio delle Chiane, con il quale la città rivendicava simbolicamente il possesso delle acque del lago - che segna il conteso confine con l’Umbria - gettandovi un anello d’argento. In realtà il lago, che si trova a 5 Km dal centro storico, è una sorta di “reperto”: un piccolo specchio d’acqua sopravvissuto, insieme al Lago di Montepulciano, alla bonifica della Val di Chiana che trasformò in terreni fertili un’estesa palude malarica. Oggi il lago riveste una particolare importanza ambientale per le numerose specie di pesci che lo popolano, per le moltissime piante ed erbe palustri che vi crescono e per essere il rifugio, dall’autunno alla primavera, di numerosi uccelli migratori: vi nidificano molte specie di aironi che, tra i folti rami di salici e pioppi, hanno creato una delle più importanti colonie dell’Italia centro-meridionale. Insomma, un paradiso per gli amanti della natura, per gli appassionati non solo di bird-watching, ma anche delle escursioni a bordo lago a piedi o in bicicletta, oltre che per canoisti e pescatori. 

Fonte: Pubblicazione a cura dell’Apt Chianciano Terme Val di Chiana Ideazione e testi: Simone Marrucci


Nella nostra "gita fuoriporta" del primo di maggio non abbiamo potuto fare a meno di andare a visitare il piccolo lago di Chiusi che io avevo conosciuto solo per  motivi di lavoro nel corso di alcuni "audit" svolti su impianti per la gestione del ciclo idrico integrato situati in prossimità del lago stesso.
Effettivamente me lo ricordavo come un luogo ameno, tanto bello quanto poco frequentato e così mi è sembrato sia rimasto benché quel giorno ci fossero numerosi turisti che, provenienti dalla cittadella di Chiusi, si aspettavano di trovare un momento di relax dopo le visite culturali ai musei, alle tombe e alle rovine.
Purtroppo per loro così non è stato, in prossimità di questo meraviglioso specchio d'acqua ci sono ben poche aree attrezzate e, a  parte un paio di bar ristoranti situati a cinquecento metri l'uno dall'altro, nulla sembra voler attrarre a se famiglie con bambini, turisti di passaggio e amanti degli sport acquatici e della natura.


Una caratteristica che ho notato di questo lago è che seppur in quel momento ci fosse un bel venticello le sue acque erano rimaste tranquille, protette dalle dolci colline toscane situate a ridosso e forse anche per le sue dimensioni contenute. Insomma l'ideale per praticare sport quali la canoa, la vela, il kayak e il nuoto. 
Siamo a conoscenza del fatto che esiste un circolo canottieri ma da questo a farne un'attrazione turistica ce ne corre tanto che in acqua in quel momento non c'era assolutamente nessuno.


Io credo che in un contesto naturale d'eccezione come il lago di Chiusi, in prossimità di un importante centro archeologico quale è la cittadella etrusca e tutti i suoi dintorni, la sua promozione sia un qualcosa che debba avere una priorità a livello nazionale i termini di valorizzazione e sviluppo economico.
Smettiamola di dare i soldi ai petrolieri e ai gruppi imprenditoriali, grandi e piccoli, soldi che sono utili a gestire solamente l'arroganza di prepotenti senza scrupoli che si arricchiscono sempre di più, al contrario sviluppiamo al meglio il nostro territorio dando fiducia ai giovani e a chi voglia intraprendere iniziative in questo senso.


Questa barca affondata è il simbolo dell'abbandono di questo nostro meraviglioso paese in mano a maniche di ciarlatani, una dietro l'altra, troppo pagati per poter svolgere un lavoro onestamente. Ci è rimasta solo la bellezza di questi luoghi; quel "masaniello" di turno continua a dire che la bellezza salverà il mondo ma non certamente lui; ed ecco come una meravigliosa frase di Fedor Dostoevskij può diventare tanto stucchevole quanto antipatica.




sabato 2 maggio 2015

Alla ricerca del tesoro perduto di Re Porsenna


"Le tradizioni Toscane parlano del potente lucumone che, sentendo la morte arrivare, aveva fatto costruire un cocchio trainato da 12 cavalli tutto d'oro, così come una chioccia con cinquemila pulcini, anch'essi d'oro." 


Sulla base dei resoconti che il Conte Gian Carlo Conestabile della Staffa aveva fatto degli scavi etruschi effettuati in collaborazione col mio trisnonno sapevo che avevano escavato anche il "Tumulo di Poggio Gaiella" che per molti anni era stata ritenuta la possibile sepoltura del potente lucumone di Chiusi, quel Re Porsenna che mise sotto scacco Roma. Dopo la delusione avuta dal fatto che eravamo arrivati tardi per il giro delle tombe organizzata dal museo di Chiusi ci siamo avviati verso Poggio Gaiella. Per caso e solo per l'occhio acuto di Elena abbiamo trovato il tumulo che per un altro evento fortuito era stato ripulito proprio in questi giorni. Del tesoro perduto di Porsenna non abbiamo trovato neanche uno dei cinquemila pulcini d'oro ma la visita è stata bella lo stesso, soprattutto dopo aver apprezzato anche le catacombe di Santa Mustiola, il bellissimo museo di Chiusi, la città di Chiusi ed infine il suo stupendo lago.


Di seguito, nella mappa, sono riportati i luoghi di escavazione effettuati dal mio trisnonno, ingegnere, in collaborazione con la Società Colombaria, sotto la direzione del Conte Giovan Carlo Conestabile della Staffa nell'Agro Chiusino, nelle due campagne tra il 1858 e il 1859.


giovedì 30 aprile 2015

КэтБот "V-cat 550", reincarnare il romanticismo ed il fascino di un'intera epoca

V-cat 550, dal sito cat-boat.ru
La produzione russa di questo bel catboat V-cat 550 ha voluto reincarnare un'intera epoca, quella del romanticismo degli yacht classici, la loro nostalgia ed il loro fascino, ma non solo.
Infatti non sono solamente le linee d'acqua retrò che attirano gli acquirenti di questo piccolo yacht, ma anche alcune caratteristiche tecniche di rilievo quali la trasportabilità, la semplice installazione dell'albero, l'armo velico a gaff tanto meraviglioso quanto facile da predisporre e gestire, la deriva mobile completamente protetta ed infine la possibilità di gestire la navigazione in solitario.

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.50 m
Larghezza: 2.50 m
Peso: 530 kg
Capacità: 400 kg (4 passeggeri)
Pescaggio: 0.38 - 1.2 m
Sup. velica: 15 mq

Prezzo: a partire da 12.000 € nette.

Dalle FOTO mi sembra anche molto curato e ben fatto oltre che economico. Che altro dire, splendido questo cat-boat!



mercoledì 29 aprile 2015

MAE, tubolare fisso con fascette in velcro


Eccovi la soluzione ottimale per il fissaggio del tubolare sgonfio alla barca: fascette in velcro che, nel caso specifico, ai bei tempi utilizzavo per gli sci. Che ne dite? Mi sembra ottimo!
Le fascette si trovano a buon prezzo perché vengono utilizzate anche come fermacavi; certo potrebbero essere fornite in dotazione con il tubolare, magari di colore giallo.
Nastro in velcro, dal sito conrad



martedì 28 aprile 2015

MAE, tubolare fisso con nastrini


Quando siamo stati al Trasimeno nei giorni di Pasqua era andato quasi tutto bene, sia per il trasporto che per il montaggio della barca a meno del tubolare; infatti mi ero accorto che per montarlo sul posto ci avrei messo una buona mezz'oretta, troppo considerato che nello stesso tempo avevo fatto tutto il resto.
Visto che oggi sono stato sempre solo a casa, mi sono preso un po' di tempo per risolvere il problema e, pensa che ti ripensa, alla fine la soluzione è stata semplicissima: montare il tubolare fisso e arrotolarlo con dei nastrini.


Temporaneamente ho utilizzato dello spago giallo di plastica ma è ovvio che la soluzione migliore sono dei nastrini piatti con la fibbia in modo da evitare sfregamenti.


Essendo il tubolare già fissato alla barca basta avvolgerlo in tre parti in modo che si riduca di dimensione e non si muova mentre si effettuano le operazioni di carico, scarico e movimentazione.


Al termine del lavoro ho rimesso a dormire MAE sotto il suo coltrone. In questo modo i tubolari saranno subito pronti per il gonfiaggio.


Ecco il tipo di nastro che andrebbe applicato intorno ai tubolari sgonfi.
Nastro con fibbia, dal sito Conrad


lunedì 27 aprile 2015

Yaxta Laguna Kombi

Laguna Combi, dal sito Yellopub
Laguna Kombi, un piccolo dinghy di fabbricazione russa davvero carino, ideale per la famiglia ma anche per gli sportivi visto che nelle sue dotazioni è previsto anche lo spi con tanto di buttafuori.

Laguna Combi, dal sito Yellopub
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.54 m
Larghezza: 1.37 m
Peso: 59 kg
Sup. velica (randa+fiocchetto+spi): 6.8 + 1.7 + 5.1 mq
Capacità: 2-3 persone (250 kg)
Prezzo netto completo: 2800 € circa
Laguna Combi, dal sito Yellopub
Peso e dimensioni, come si vede dalle foto nella brochure, rendono questa barca trasportabile sul tetto dell'auto. Nel complesso mi sembra una barca molto intelligente e carina.
Laguna Combi, dal sito Yellopub
C'è anche un bel video.




Topaz Taz, alla ricerca della barca perfetta

In praise of the Topaz, dalla rivista Sailing World
Topaz Taz, la car - topper, l'abbiamo vista in bella mostra ed ultra decorata negli ultimi saloni nautici, credo davvero anch'io che sia la barca perfetta come Tim Zimmermann nella rivista Sailing World. Cartoppable, semplice, leggera, adatta sia ai bambini che agli adulti, performante, veloce ed infine molto bella.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.95 m
Larghezza: 1.20 m
Peso: 40 kg
Sup. velica: 5.39 mq (+ 1 mq fiocchetto)
Persone trasportabili: 1 - 2



Topaz Taz è stata "Best Small Boat Winner 2011" della rivista Sail Magazine. A mio parere se non avete, come me, la moglie da portarvi dietro ma magari un figlio ancora piccolo questa è il tipo di barca ideale, bella e che non da pensieri.

Dalla brochure di Topaz Taz


Cartoppare, le segnalazioni di Ernesto

Boat loader, da classediecipiedi
Vi giro con piacere una serie di link, a video e siti, molto interessanti riguardanti il carico e lo scarico della barca dal tetto dell'auto che l'amico e lettore Ernesto mi ha inviato:
  • https://www.youtube.com/watch?v=gCzEqVyS5OA
  • http://www.folliper.blogspot.it/2014/05/ci-siamo-quasi.html
  • https://www.youtube.com/watch?v=rEuY6_36VUs
  • https://www.youtube.com/watch?v=t25X9F08Np4
  • http://www.diecipiedi.it/ns/vario/salibarca/salibarcaFF.html
  • http://www.diecipiedi.it/ns/vario/salibarca/salibarca.html
  • http://www.gommonauti.it/ptopic21023_ralla_di_carico_per_gommone_smontabile.html
  • https://www.youtube.com/watch?v=Plus798MQ4Y
  • https://www.youtube.com/watch?v=1VUF1Hd4tIU
  • https://www.youtube.com/watch?v=Wg91tdXxJgg
Grazie Ernesto!


Un Astus 14.1 sul tetto di un'utilitaria, da Nautikaltrek

domenica 26 aprile 2015


sabato 25 aprile 2015

Il varo di MIRA, il Goat Island Skiff autocostruito della Polisportiva Franconi

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Non vedevo l'ora di comunicare questa notizia, la realizzazione completa di un bellissimo Goat Island Skiff (GIS) ed il suo varo. Finalmente dopo mesi di tagli, incollature, resinature, cuciture e verniciature eccovi il risultato: la magnifica navigazione sul Lago di Viverone di Enrico e della sua bella famiglia.
Tutto quello che c'è da sapere su questa eccezionale avventura lo potrete trovare nel loro blog: La Polisportiva Franconi.

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Vi rendete conto che Enrico è riuscito a trasportare una barca di quasi cinque metri sul tetto della sua auto e fare cartopping? A questo punto l'unica cosa che manca è un sistema di carico e scarico gestibile da una sola persona, ma non sarà certo un problema per loro realizzarlo.
Che altro dire se non che è bellissimo questo Goat Island Skiff (GIS) della Polisportiva Franconi. Grandi!

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Devo essere sincero, anche se la mia piccola barchina mi piace e ne sono soddisfatto non posso altro che esternare la mia invidia. Mira è bellissima, con il suo legno a vista negli interni e dallo scafo del colore azzurro del cielo. 
Ma perché chi va in barca a vela ha sempre il volto felice ed un sorriso sereno?

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio


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