sabato 26 dicembre 2015
venerdì 25 dicembre 2015
7 year old sailing the walker bay
Walker Bay, una barchina divertente per tutti, adulti e bambini.
mercoledì 23 dicembre 2015
A cabin for your boat
A cabin for your boat - Popular Mechanics, giugno 1950 |
Di seguito maldestramente traduco ed interpreto parte di un interessante articoletto intitolato "Una cabina per la tua barca", da Popular Mechanics del giugno 1950.
Ogni armatore di una piccola barca che ha sentito la sferza pungente della pioggia mentre era in navigazione ha desiderato possedere una cabina accogliente.
John Gartner di Long Beach, in California., ha deciso di realizzare una vera e propria cabina contro le intemperie che non sia il solito tendalino.
Grazie alla semplicità costruttiva, qualsiasi altro armatore può adattare quest'idea alla sua barca.
La cabina, in multistrato, può essere smontata, pesa meno di 50 chili e richiede meno di cinque minuti di tempo e un paio di bulloni per essere assemblata.
John Gartner di Long Beach, in California., ha deciso di realizzare una vera e propria cabina contro le intemperie che non sia il solito tendalino.
Grazie alla semplicità costruttiva, qualsiasi altro armatore può adattare quest'idea alla sua barca.
La cabina, in multistrato, può essere smontata, pesa meno di 50 chili e richiede meno di cinque minuti di tempo e un paio di bulloni per essere assemblata.
Le parti della cabina smontata, da Popular Mechanics |
L'unico elemento essenziale sulla barca è una sorta di mastra su cui può essere montata la cabina.
I lati e il tetto della cabina sono in compensato impermeabile di 1/8 di pollice e rinforzati con strisce di 3/4 di pollice quadrati di abete o rovere e alcuni pezzi di compensato di 1/4 di pollice.
Le fasi di montaggio della cabina, da Popular Mechanics |
Il resto dell'articolo tratta delle fasi di assemblaggio che iniziano con il fissaggio delle pareti laterali e poi del tetto, fasi che sono sufficientemente chiare guardando le figure. Gli oblò sono realizzati in plexiglass successivamente avvitati alle paratie.
Non proprio il massimo della bellezza ma interessante il concetto di cui avevamo trattato nel post, Nauticab, la cabina ripiegabile per ogni tipo di barca.
giovedì 17 dicembre 2015
Come costruire un "weekender", parte 1
"weekender", dal sito Stevenson Projects |
Roman Shklovskiy ha realizzato un interessante video sulla auto costruzione di un "weekender" di Stevenson Projects.
Il "weekender" è un bel cabinatino carrellabile di piccole dimensioni e facilmente trasportabile con un carrello, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza FT: 5,97 m
Lunghezza scafo: 4,87 m
Larghezza: 1,82 m
Pescaggio: 0,3 - 0,9 m
Peso a vuoto: 250 kg
Sup. velica: 11 mq
Perone trasportabili: 4
Costo del progetto: dai 100 ai 200 $ circa
Il "weekender" è un bel cabinatino carrellabile di piccole dimensioni e facilmente trasportabile con un carrello, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza FT: 5,97 m
Lunghezza scafo: 4,87 m
Larghezza: 1,82 m
Pescaggio: 0,3 - 0,9 m
Peso a vuoto: 250 kg
Sup. velica: 11 mq
Perone trasportabili: 4
Costo del progetto: dai 100 ai 200 $ circa
Fasi cistruttive del "weekender", dal sito Stevenson Projects |
E questo è il video di Roman Shklovskiy, parte 1:
martedì 15 dicembre 2015
La Vela Democratica, una passione libera
Immagine tratta dal sito "una vela per l'infanzia" |
E' solo di qualche giorno fa la notizia pubblicata su yacht.de che l'ISAF, la Federazione Mondiale della Vela, avrà un nuovo nome, World Sailing, e un nuovo motto, Uno Sport per la Vita.
Se questo cambiamento comprenderà davvero i quattro obiettivi principali che avrà l'associazione non lo so, ovvero "maggiore trasparenza, una migliore comunicazione, una leadership più forte e una maggiore responsabilità", ma quello che mi auguro io è una maggiore attenzione nei confronti dei più piccoli e, in senso stretto, anche alla vela cosiddetta "democratica".
Già in un mio precedente post, "la vela è la nostra libertà", avevo indicato quanto questo sport sia inclusivo tanto che effettivamente il nuovo motto ne riassume tutte le prerogative.
Nei giorni scorsi ho ritrovato un vecchio scritto che non avevo mai pubblicato e che credo, in questa occasione, possa essere utile a far riflettere e ad indirizzare verso un reale cambiamento:
Non so esattamente quando si sia cominciato a “democratizzare” la vela, forse ufficialmente fin dai tempi di Rob Roy e di Baden Powell con le loro canoe modificate, poi successivamente sviluppate con i Glenans, gli architetti navali francesi, quei “gusci di noce” cabinati e carrellabili, per passare attraverso il “socialismo reale” con le pieghevoli e i catamarani gonfiabili, uniche imbarcazioni che potevano essere possedute privatamente dai cittadini sovietici, fino ai giorni nostri con una completa e variegata offerta di piccoli grandi velieri facilmente trasportabili con carrelli, borse o portapacchi.
Tutto ciò è accaduto per la vela perché per quanto riguarda la nautica a motore pochi sono i dubbi nell'asserire che questa si è democratizzata definitivamente e stabilmente con la diffusione del gommone, fin dagli anni cinquanta qualsiasi famiglia in ogni parte del mondo ha avuto la possibilità di praticare una nautica a basso costo gonfiando e sgonfiando il proprio canotto all'occorrenza e con questo godere degli stessi identici privilegi dei ricchi, una bellissima baia vista a cinquecento metri dalla riva era la stessa sia per la famigliola che possedeva un piccolo gommone che per il ricco proprietario di un grande yacht.
Quante volte con i miei, da bambino, mi sono sentito immensamente felice nel godere lo spettacolo della natura e del mare seduto su dei tubolari gonfiabili, per nulla intimorito e sottomesso da chi aveva una barca più grande della nostra poiché l'avevamo sempre considerata come una “scelta” e non uno “status symbol”, opzione quest'ultima peraltro faticosa in quanto sapevamo bene come fosse impegnativa la vita a bordo, in quel mare solcato per secoli dai nostri antenati.
Tutto il resto e quanto ci hanno inculcato negli ultimi devastanti decenni di consumismo sconsiderato sono altre faccende che non rientrano nella sfera della navigazione e del suo approccio con l'acqua e la natura ma nella sfera dell'uomo e della sua psicologia, argomento che in questa sede non ci interessa, né siamo all'altezza di trattare.
In questo piccolo blog che gestisco non c'è nulla di originale, vengono semplicemente riproposte soluzioni ed esperienze vissute da altri, spesso a titolo di esempio, affinché la pratica della vela possa essere avvicinata da un maggior numero possibile di persone e famiglie, a basso costo, con pochi soldi e con un impatto sull'ambiente ridotto al minimo.
Personalmente credo che nella vita non sia importante pensare a cosa “possedere” ma è assolutamente necessario sapere cosa fare, che sia negli impegni di tutti i giorni che nel tempo libero.
Purtroppo quest'ultima è una considerazione tanto ovvia quanto inascoltata.
L''assenza del verbo essere non è casuale poiché “La Vela Democratica” va considerata in “stricto sensu”, cioè una tipologia di vela, quella libera; in termini più generali la vela al giorno d'oggi non è di per sé stessa democratica poiché soggetta alle restrizioni imposte dai marina e dai circoli velici che la rendono dipendente dal tempo, dalla partecipazione, dal denaro e/ o dalla proprietà, quindi non più libera.
Se si può azzardare un paragone è la stessa differenza che corre tra il volo che si pratica negli aeroclub e negli aeroporti, assolutamente dipendente dalle dimensioni del proprio conto in banca, e il “volo libero” e leggero, praticato con deltaplani, paracaduti e ultraleggeri, però nei prati anziché nelle spiagge.
Nel nuovo logo della World Sailing la barca a vela assume, certo casualmente, l'immagine di una "D", che la vela diventi finalmente "democratica"?
Il nuovo logo dell'Federazione Mondiale della Vela |
Barchette di carta: il Botter olandese
Botter olandese, dal sito Softart Design |
Il botter, il nome deriva forse da boat, un pesce locale, è il modello più diffuso (in Olanda, ndr.). Nato nelle acque della parte più interna della Zuiderzee, è un’imbarcazione priva di corpo cilindrico (la porzione dello scafo in cui la sezione rimane costante) con una larghezza massima decisamente spostata verso la prua.
L’attrezzatura velica comprende una randa al terzo con il tipico picco incurvato delle imbarcazioni olandesi, un grande fiocco murato al dritto di prue ed eventualmente un fiocco più piccolo murati all’estremità di un lungo bompresso. (Dal sito del Politecnico di Milano).
Softart Design, il sito da dove potete scaricare la barchetta di carta de Botter
" .. Dopo quasi tre anni ho finalmente finito di colorarlo. Digitando sul link potete scaricare i file per realizzarlo. Questo modello di Zuiderzee Botter è un'idea di Lubbert Schenk. Ci sono diversi pescherecci e altre imbarcazioni da pesca trovate in vecchie fotografie molto simili a questo. Per idee, suggerimenti e domande o commenti mi potete contattare tramite il mio indirizzo email (info@softart.nl)..."
Questo Zuiderzee Botter mi sembra una barchetta di carta molto bella ma che ci racconta anche la storia della marineria olandese.
Ne avevamo già parlato QUI ma allora non era stato ancora colorato.
Ne avevamo già parlato QUI ma allora non era stato ancora colorato.
Formula 550, il catamarano gonfiabile di Alexander Yakunenko
L'idea del suo progettista è quella di creare un prodotto da diporto a prezzi accessibili, così come dichiarato dallo stesso Yakunenko nella rivista RUS Yachting.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5,50 m
Larghezza: 2.50 m
Sup.velica: randa: 13.5 mq; genoa: 3.75 mq; gennaker: 17.5 mq
Peso a vuoto: 140 kg
Tempo di assemblaggio: 2 ore circa
Le borse per il trasporto del Formula 550, dal sito RUS Yachting |
Come ben sappiamo, il catamarano pieghevole con scafi gonfiabili ha un certo numero di vantaggi operativi:
- Trasporto: può essere trasportato con qualsiasi mezzo (auto, treno, aereo) e sul portapacchi della propria vettura.
- Borse: non assemblato il catamarano è contenuto in borse di lunghezza non superiore a 2.2 m. che possono essere tranquillamente conservate in un armadio di casa.
- Sicurezza di funzionamento: la struttura "morbida" degli scafi non teme gli urti e sono dotati di 4 compartimenti stagni.
- Manutenzione: non richiede manutenzioni specializzate.
Normalmente i catamarani gonfiabili non possono garantire le stesse prestazioni garantite da quelli con scafi rigidi, nel caso del Formula 550 sono stati inserite delle parti rigide a prua e a poppa che li rendono molto simili ai multiscafi in vetroresina, pur mantenendo la comodità del gonfiabile.
Il costo di realizzazione del prototipo si aggira sui 4.000 Euro.
Ulteriori informazioni su questo progetto, inclusi molti dettagli tecnici sulle sue fasi costruttive, le potrete trovare su: FORDAK
venerdì 11 dicembre 2015
Klakboat, una barca forse non classificabile ma certamente pieghevole
Klakboat, una barca non classificabile ma pieghevole, è così che la rivista francese Bateaux definisce questo nuovo prodotto del mercato nautico delle trasportabili da spiaggia.
Come noterete dalle caratteristiche tecniche Klakboat è la barca ideale per divertirsi senza pensieri, si trasporta con qualunque mezzo, anche a mano, va a remi, a motore e a vela ed infine costa relativamente poco.
Dal sito Twitter di Klakboat |
Disponibile in due misure, 2,60 e 2,90 metri, l'assemblaggio non richiede più di cinque minuti; costruita in polietilene è forte e flessibile.
Dal sito Twitter di Klakboat |
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2,60 m (Klakboat 260); 2,90 m (Klakboat 290)
Larghezza: 0,90 m (Klakboat 260); 1,00 m (Klakboat 290)
Pescaggio: 1,00 m (Klakboat 260); 1,00 m (Klakboat 290)
Peso: 12 kg (Klakboat 260); 14 kg (Klakboat 290)
Prezzo: a partire da 890€ (Klakboat 260); da 990€ (Klakboat 290)
Tenete presente che il modello armato a vela completo di tutto viene sui 2150 €.
Impossibile non notare ed apprezzare i 12 kg di peso e i 10 cm di spessore quando è richiusa.
Dal sito Twitter di Klakboat |
Via: Bateaux
giovedì 10 dicembre 2015
Foro passa albero per il tendalino di MAE
Elena ha cucito un elastico nel foro passa albero che avevo praticato nel tendalino per MAE, il lavoro non è risultato perfetto ma accettabile.
La verifica mi ha permesso di effettuare un ulteriore montaggio e fare pratica qualora ce ne fosse la necessità la prossima estate.
mercoledì 9 dicembre 2015
E' la "Snark" la barca a vela più venduta al mondo, chiediamoci perché
Lo Snark da una pubblicità del tempo, foto tratta da Popular Mchanics/ Wikipedia |
La "Snark" è una barca a vela che ha tra le sue caratteristiche peculiari quelle di essere molto leggera e facilmente attrezzabile. Armata a vela latina, viene attualmente commercializzata in cinque modelli e può portare da due a quattro persone con lunghezze che vanno da 11 a 12 piedi e pesi tra i 30 ed i 60 kg circa.
Per questi motivi la Snark è la barca cartoppabile per eccellenza, il modello più leggero lo si può sollevare completamente con la forza delle sole braccia.
Realizzate con un "sandwich" in polistirene espanso rivestito chiamato Corelite e brevettato come Armorclad le Snark possono essere ordinate per corrispondenza e consegnate in scatola in tutto il mondo, e con una discreta quantità di accessori e varianti, da SailBoatsToGo.
Una Snark in navigazione, dal sito Meyersboat |
Un'altra delle sue caratteristiche è che è molto economica, negli States costa poco più di 1000 Dollari, non so in Europa ma anche se ci si mettono tasse ed accessori credo che non si vada molto oltre i 1500 €.
La Snark sul tetto di una Ford Fiesta berlina, dal sito Fiestafaction |
Su Wikipedia potete trovare la storia completa di questa barca della quale si stima ne siano state vendute più di mezzo milione di modelli, è la barca a vela più venduta al mondo dal 1958 anno di inizio della produzione fino ad oggi.
Nel 1971 la rivista americana "Boating Magazine" la definirà la Volkswagen delle barche a vela e nello stesso anno una marca di sigarette la utilizzerà come "marchio immagine" tanto che con solo questo logo ne furono venduti ben 18.000 esemplari.
Quello di affibbiare un logo immagine ad una barca potrebbe essere un'idea interessante anche oggi, penso.
Bé, a questo punto credo che, date queste quattro informazioni, sia inutile chiedersi tanti perché.
lunedì 7 dicembre 2015
Corridoio di lancio a Salivoli - Piombino
Ho scoperto che in prossimità del Marina di Salivoli, come punto di partenza per la meravigliosa costa in direzione del Golfo di Baratti, c'è un bel corridoio di lancio posto tra la diga foranea del porto turistico ed una spiaggia libera dotata di una grande rampa di accesso. La zona è dotata di ampi parcheggi e il porto a secco della Lega Navale Italiana sez. Piombino.
Nell'aprire la mappa dei Corridoi di Lancio per aggiornarla ho notato che ha avuto 55.344 visualizzazioni, un risultato inaspettato!
Nell'aprire la mappa dei Corridoi di Lancio per aggiornarla ho notato che ha avuto 55.344 visualizzazioni, un risultato inaspettato!
Immagine tratta dal sito di "I Tulipani", locazione appartamenti |
Il posizionamento del corridoio si vede bene dall'alto in questa foto tratta dal sito de "I Tulipani", locazione appartamenti.
Alain Bombard, le naufragé volontaire
Alan Bombard era un studioso francese che decise di dimostrare che si poteva sopravvivere in mezzo all'Oceano Atlantico con una scialuppa di salvataggio a vela, addirittura attraversandolo dalle Canarie fino alle coste americane. La sua fu definita come una missione suicida ma il successo di quest'esperienza gli rese una grande popolarità poiché da "eretico", questo era il nome della sua scialuppa, dimostrò che non erano la fame e la sete che uccidevano i naufraghi, ma il terrore e la disperazione. Successivamente alla traversata Alain Bombard pubblicherà un libro intitolato "Naufragé Volontaire" nella quale racconterà i 113 giorni della sua esperienza. Questo eroe dei tempi moderni ci ha lasciato il 19 luglio del 2005, all'età di 83 anni, dopo una vita dedicata alla protezione dell'ambiente e allo studio della biologia umana.
Sicuramente un libro da leggere.
La versione illustrata per bambini, Ed. de Paris, 1953 |
sabato 5 dicembre 2015
Novità NAUTIC Paris 2015: NAU, una sola risposta per navigare in modi diversi
LE CONCEPT NAU |
NAU è un concetto innovativo di barca modulare e personalizzabile. Il sistema è semplice, consente all'utilizzatore di NAU di farne usi differenti provando sensazioni diverse con gli stessi moduli di base.
Si può montare, o scegliere, la barca secondo le proprie necessità, possibilità e desideri.
Le barche NAU si adatteranno per la navigazione costiera così come quella sui laghi o sui fiumi.
Potranno essere applicate tutte le tipologie di propulsione: a remi, a motore o a vela. (maldestramente tradotto da me medesimo dal sito NAU).
Si può montare, o scegliere, la barca secondo le proprie necessità, possibilità e desideri.
Le barche NAU si adatteranno per la navigazione costiera così come quella sui laghi o sui fiumi.
Potranno essere applicate tutte le tipologie di propulsione: a remi, a motore o a vela. (maldestramente tradotto da me medesimo dal sito NAU).
NAU esposta al Nautic di Paris, dal sito FACEBOOK di NAU |
Questa soluzione è, a mio parere, veramente intelligente ed una novità assoluta nel settore della nautica. Considerate che il modulo base di NAU è lungo solamente 2.5 metri e pesa 50 kg per arrivare all'assemblaggio completo di un catamarano di 4.0 metri e un peso di 180 kg.
Mi piace!
Via: Salon Nautique Paris
ePropulsion Spirit 1.0, il nuovo fuoribordo elettrico con batteria incorporata
Spirit 1.0, dal sito ePropulsion |
ePropulsion Spirit 1.0, mi piace parecchio questo nuovo fuoribordo elettrico con batteria incorporata di produzione orientale.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Potenza: 1017 W che corrispondono a 3 Cv
Autonomia:
- bassa velocità a 3.5 km/h, 17 ore di funzionamento
- media velocità a 5.2 km/h, 5:11 ore di funzionamento
- alta velocità a 9 km/h, 1 ora di funzionamento
Peso: 16 kg
Batteria tipo Li-Po rimovibile del peso di 7.5 kg
Display LCD integrato con informazioni sulla carica della batteria
Prezzo: non dichiarato
venerdì 4 dicembre 2015
Pikofolkboat 360, il tender formato yacht
Dal sito di Pikofolkboat |
Pikofolkboat 360, ne vado assolutamente pazzo perché è il mio yacht ideale: piccolo, leggero, economico, facilmente trasportabile e gestibile da spiaggia e da casa, cabinatino per due ...., molto carino da vedersi. Un vero e proprio "tender" formato yacht insomma.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.60 m
Larghezza: 1,60 m
Pescaggio: 0.20 / 0.90 m
Peso con zavorra: 130/180 kg
Superficie velica: 7,0 mq
Posti letto: 2
Materiale: compensato marino con finiture in mogano
Prezzo di partenza: 4000 € (anticipo 50%, costruzione in 2 mesi), escluse spese, tasse e accessori
Dimenticavo, è possibile anche acquistare i soli piani di costruzione per meno di 100 €, sempre al netto di tutte le spese.
Tutta la sua storia ed altre informazioni la potete trovare QUI.
Larghezza: 1,60 m
Pescaggio: 0.20 / 0.90 m
Peso con zavorra: 130/180 kg
Superficie velica: 7,0 mq
Posti letto: 2
Materiale: compensato marino con finiture in mogano
Prezzo di partenza: 4000 € (anticipo 50%, costruzione in 2 mesi), escluse spese, tasse e accessori
Dimenticavo, è possibile anche acquistare i soli piani di costruzione per meno di 100 €, sempre al netto di tutte le spese.
Tutta la sua storia ed altre informazioni la potete trovare QUI.
mercoledì 2 dicembre 2015
martedì 1 dicembre 2015
Signa Maris, l'Italia che il mare racconta
SIGNA MARIS |
UNA NUOVA PORTA DI ACCESSO ALLE RICCHEZZE DEL TERRITORIO ITALIANO
Obiettivo del progetto Signa Maris è quello di presentare e promuovere in maniera diversa e innovativa gli innumerevoli attrattori naturali e culturali dell’Italia del Sud.
Il primo risultato di questo obiettivo è stato la creazione di una rete della portualità turistica intesa come una nuova modalità di accesso e fruizione delle eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche che il Bel Paese offre.
Focus dell'intervento sono le regioni del sud Italia interessate dal POIn "Attrattori culturali, naturali e turismo" e cioè Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Con questo obiettivo dichiarato, il progetto Signa Maris interpreta le marine diffuse sulla costa come porte di accesso al territorio per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dei siti di accoglienza, parte integrante del valore esprimibile dal porto turistico stesso.
È perciò in quest'ottica che Signa Maris vuole presentare la nautica quale declinazione del turismo, promuovendo il diporto come leva di ulteriore valorizzazione della capacità di attrazione turistica dei territori.
Il porto turistico viene quindi presentato come un elemento che accresce l’accessibilità al patrimonio culturale e naturalistico, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali, veicolando flussi turistici aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti. (Dal sito Signa Maris)
Via: Yacht.de
Obiettivo del progetto Signa Maris è quello di presentare e promuovere in maniera diversa e innovativa gli innumerevoli attrattori naturali e culturali dell’Italia del Sud.
Il primo risultato di questo obiettivo è stato la creazione di una rete della portualità turistica intesa come una nuova modalità di accesso e fruizione delle eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche che il Bel Paese offre.
Focus dell'intervento sono le regioni del sud Italia interessate dal POIn "Attrattori culturali, naturali e turismo" e cioè Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Con questo obiettivo dichiarato, il progetto Signa Maris interpreta le marine diffuse sulla costa come porte di accesso al territorio per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dei siti di accoglienza, parte integrante del valore esprimibile dal porto turistico stesso.
È perciò in quest'ottica che Signa Maris vuole presentare la nautica quale declinazione del turismo, promuovendo il diporto come leva di ulteriore valorizzazione della capacità di attrazione turistica dei territori.
Il porto turistico viene quindi presentato come un elemento che accresce l’accessibilità al patrimonio culturale e naturalistico, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali, veicolando flussi turistici aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti. (Dal sito Signa Maris)
Google Maps di Signa Maris |
lunedì 30 novembre 2015
Le parti di una barca a vela
Termini nautici maldestramente tradotti da me medesimo dall'inglese ed una, del tutto personale. rielaborazione grafica di una barca a vela con armo aurico.
sabato 28 novembre 2015
UMBRIA - LAGO TRASIMENO - COLORI INVERNALI
Imperdibile video di Claudio Mortini, immagini e musica meravigliose.
venerdì 27 novembre 2015
In bici fino al mare con il mio nuovo "kanoyawl" danese
Si sta parlando di "Ethel", una delle più belle canoe a vela che siano state mai pensate e realizzate. Il suo progettista è George Holmes e i piani di costruzione sono stati resi pubblici da Dixon Kemp nel trattato "A Manual of Boat and Yacht Sailing", a pagina 504. Ne parleremo ancora.
E' assolutamente libidonoso, almeno per me, osservare come una tale meraviglia sia stata trasportata con una bicicletta elettrica.
Tutto ciò che volete sapere su questa esperienza di autocostruzione e trasporto lo potrete trovare sul suo sito Facebook.
Dal dito Facebook Kano Yawl Hjemmebyg |
mercoledì 25 novembre 2015
The Dandy Rig, ovvero l'armo Dandy che si differenzia dall'armo Yawl
Dal sito Thomassondesign |
Questo "vecchio e affascinante" armo velico, così come definito nel sito di Thomassondesign per reclamizzare questa stupenda Canoe Yawl 400, in realtà non è un vero e proprio armo "Yawl-Rig" ma il cosidetto "Dandy-Rig".
La differenza tra i due armi la si comprende bene dalle figure che vi propongo ma anche come descritto nel libro che già conosciamo bene di Henry Coleman Folkard "The Sailing Boat, a Treatise on Sailing Boats and Small Yachts, ....", a pagina 43.
Il Dandy-rig ha una somiglianza impressionante con il Yawl-rig, l'unica differenza
sta nella vela di mezzana che nel Dandy-rig è Bermuda, in alternativa alla forma triangolare a fiocco; il vantaggio sta nel fatto che i due tipi di armo possono essere gestiti senza l'ausilio di un boma che appesantirebbe lo scafo.
Dal sito Sailingskiffs |
Certo, ultima considerazione da fare è che non si finisce mai di imparare, ma anche quella che esistono delle piccole barche a vela meravigliose, molto più belle ed affascinanti dei camper galleggianti che sono andati molto in voga negli ultimi cinquant'anni, voga che sta perdendo la sua forza a causa dei costi insostenibili di manutenzione e di mantenimento nei marina, costi che hanno fatto perdere completamente a gran parte degli appassionati la voglia di sognare una barca ...... ma osservate voi stessi: ancora si può sognare.
One-design class sailboat handbook
Un trattato che, anche se un po' datato, rende l'idea di cosa è l'one-design class, la classe delle classi in materia di vela da competizione, che non va confusa con il monotipo, l'handicap e la formula e nella quale il successo nella regata dipende molto di più dalla bravura dello skipper piuttosto che dalla sua capacità di investire in una barca più competitiva rispetto alle sue gemelle. In pratica si parla di regate tra barche che hanno le stesse specifiche e misure ma senza il vincolo di regole stringenti e dove vince sempre e solo chi arriva per primo.
lunedì 23 novembre 2015
La Lindona - construcción de mi primer pequeño velero
Il blog della Lindona |
Del TIKNOT, questo meraviglioso barchino di otto piedi del quale è possibile scaricare gratuitamente i piani ne avevamo già parlato, ma osservarlo così ben fatto in costruzione amatoriale fa sempre un gran piacere, La Lindona.
C'è anche un documentatissimo canale di Youtube con tutte le fasi costruttive già visibili nel blog, nonché le fasi di scarico dall'auto.
Grazie Federico!
Grazie Federico!
sabato 21 novembre 2015
2.9m tender, autocostruirsi il barchino a vela
2.9Tender, dal sito Dinghy.pl |
Su dinghy.pl si possono scaricare i piani di costruzione completi di questo barchino classe diecipiedi assolutamente cartoppabile. E' molto semplice da realizzare e, come asserisce il progettista, non sono necessarie ulteriori parti per costruirselo se non quelle che si vedono in figura. Quasi quasi me lo faccio!
Comunque, qualora si volesse, si possono realizzare barche ben più grandi e complesse come questo meraviglioso "schooner" o "yawl" di 5 metri.
5.0m dayboat, dal sito dinghy.pl |
venerdì 20 novembre 2015
Hartley 10 piedi, un bene durevole e divertente
Hartley 10, dal sito Landfallnavigation |
L'Hartley 10 è un bene durevole, semplice, una deriva stabile adatta sia per imparare che per divertirsi. Con un ampio pozzetto, abbastanza grande per due, un piano velico semplice e con un boma posizionato in alto, la Hartley 10 offre tanto per essere una piccola barca.
Deriva e timone in alluminio, la costruzione in "rotomolded" duro e il pacchetto opzionale a remi rendono la barca molto versatile.
La possibilità di montare anche un piccolo motore lo rende utile come tender.
Hartley 10, dal sito Zimsailing |
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.94 m
Larghezza; 1,28 m
Peso: 45 kg
Sup. velica: 3.7 mq/ 5.1 mq
Capacità: 2 persone (circa 200 kg)
Prezzo: circa 3500 £
Credo sia un'ottima barca per il cartopping e per divertirsi parecchio senza tanti pensieri.
mercoledì 18 novembre 2015
Melonseed Skiff in vendita in Italia
Melonseed Skiff in vendita su Subito.it |
Facendo seguito ad una gentile segnalazione effettuata sul post che feci nel lontano 2010, Melonseed di Roger Crawford, giro ai miei lettori la vendita di questa meravigliosa barca su Subito.it.
Salve,
vi segnalo questo Melonseed in vendita in Italia. Credo che sia l'unico in circolazione in Europa. Nuovo di cantiere.
E' bellissimo!
lunedì 16 novembre 2015
Una bella stagione Smartkat 2015
Impressioni dalla stagione Smartkat 2015 che parte da Finikounda / Peloponneso in Grecia, poi a Silvaplana in Svizzera per proseguire fino a Le Lavandou / Côte d'Azur in Francia. Altre destinazioni sono state il lago di Gérardmer sempre in Francia, i laghi di Müritz e Ammersee in Germania ed infine il lago di Davos in Svizzera. Tutto sommato una bella stagione con ottimi venti.
Imperdibile!
Imperdibile!