sabato 30 aprile 2016

LiteXP: una canoa a vela per il Race to Alaska, ma non solo

LiteXP dal video pubblicato da Lite Boat
Di cosa sia il R2AK - Race to Alaska ne abbiamo già parlato in un precedente post, quindi inutile dilungarsi, basta ricordarsi che qualsiasi mezzo per navigare va bene per raggiungere la meta purché non sia a motore. Nella figura sotto è rappresentato il tragitto che copre 750 miglia e va da Port Townsend nello stato di Washington fino a Ketchikan in Alaska.

Dal sito Race to Alaska
Ma quello che c'è di interessante e di nuovo che ho trovato sulla rivista online Boat Industry è la presentazione di questo nuovo trikayak a remi e a vela che a me pare fantastico. 


Race To Alaska
A Liteboat piacciono le sfide, ci piace l'avventura e amiamo la vela. La Race to Alaska, è un nuovo tipo di avventura giunta alla sua seconda edizione, questa esperienza offrirà una favolosa opportunità per l'azienda e il suo fondatore, Mathieu Bonnier, di dimostrare la propria esperienza nella progettazione e nella costruzione della barca. Il prototipo studiato per la spedizione del LiteXP ha una grande potenzialità dal punto di vista dell'innovazione coniugando al meglio la vela con il canottaggio. Progettata partendo da un modello LiteRace, questo trimarano consente la combinazione della forza del vento e del rematore con la possibilità di trasportare attrezzature per lunghi viaggi. Questo prototipo è stato costruito interamente da LITEBOAT dai piani di Sam Manuard. (maldestramente tradotto da me medesimo dal sito Liteboat).

Lo straordinario concetto remi e vela di LiteXP
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6 m 
Larghezza: 2.80 m 
Peso totale: 100 kg
Sup. Randa: 5,30 m² 
Sup Gennaker: 8 m² 
Dotata di deriva, timone e tenda Shelter

LiteXP cabinata, dal sito Lite Boat


giovedì 28 aprile 2016

A Sea Scout Tent

Sea Scout Tent, da Popular Mechanics del maggio 1937
Nella rivista Popular Mechanics del maggio 1937 si trova questa interessante soluzione di tenda da barca. Come potete vedere dalla figura, assieme al progetto di costruzione del Sea Scout, c'è anche lo schema di realizzazione del tendalino.
Mi piace molto il posizionamento della tenda sotto il boma, molto di più di ciò che ho realizzato con MAE, nei prossimi giorni provo a fare la modifica poi vedremo quale scegliere.



martedì 26 aprile 2016




domenica 24 aprile 2016


sabato 23 aprile 2016

Patresi, l'oasi degli dei


Di sicuro ci son passato ma proprio non me lo ricordavo questo scivolo a  Patresi all'Elba. C'è tutto quello che serve per chi possiede una piccola barca, uno scivolo, un piccolo rimessaggio, un pontile e il corridoio di lancio. Nelle vicinanze ci sono Bed and Breakfast, pensioni ed alberghi, ma non troppi. Insomma un luogo meraviglioso lungo la costa occidentale, forse la più bella e selvaggia dell'isola d'Elba. 
Meta ideale per chi pratica snorkeling ed immersioni, oltre che la vela ovviamente. Non è il posto adatto per chi cerca la ressa, straordinariamente bello per chi ama la solitudine.

Spiaggia di Patresi, dal sito Viaggiareoltre


venerdì 22 aprile 2016


giovedì 21 aprile 2016


mercoledì 20 aprile 2016

La nave di Teseo sul vaso François ed i suoi interrogativi ancora irrisolti

La nave di Teseo rappresentata sul vaso François
Il vaso François è così chiamato dal nome dell’archeologo italiano Alessandro François che lo scoprì nel 1845 nella necropoli etrusca di “Fonte Rotella” a Chiusi. Qualcuno si ricorderà che io ed Elena ci siamo stati "alla ricerca del tesoro perduto di Re Porsenna".

Lato A e lato B, per convenzione, del vaso François 
La forma del vaso è nota come cratere a volute, cioè un cratere con anse a volute. Si tratta del primo cratere a volute attico, e uno dei primi in Grecia. Più tardi i ceramisti amplieranno le volute, aggiungeranno un labbro all'apertura, cambieranno la forma del piede, la forma diverrà complessivamente più alta, ma il modello di Ergotimos rimase esempio insuperabile. (fonte Wikipedia).
Nel primo registro del lato A vediamo a sinistra una nave con un personaggio maschile che scende; davanti a lui un personaggio femminile, e poi un corteo che si dirige verso destra. Si tratta dell’episodio dello sbarco di Teseo, che sta tornando in patria con i giovani ateniesi liberati dal labirinto, e sbarca nell’isola di Delo, dove viene effettuata una danza denominata “il ballo della gru”. (fonte universitarianweb).
E qui nasce l'arcano che ha stimolato la mia curiosità così come avvenne nella "pesca miracolosa, a vela, nella Pieve di Romena" ma anche quando visitammo "Lucignano, la sua bellezza ed i suoi tesori".
La nave è rappresentata già ferma con la poppa a terra ed i marinai che presumibilmente si stanno muovendo, chi volgendo la testa, chi alzandosi e chi camminando. Su questa interpretazione però non tutti gli studiosi sono d'accordo poiché alcuni ritengono che parte dei marinai sarebbero rivolti verso poppa e parte verso prua cercando di dare conferma di come la voga di spalla sia quella consuetudinaria considerando come errore la rappresentazione dei rematori che guardano verso prua invece che verso la poppa. Siamo ancora davvero lontani a capire la reale natura del problema? Personalmente concordo con la prima ipotesi sulla base della disposizione dei remi a barca ferma, i remi in quella posizione possono essere messi solo con le spalle a prua, ma perché i rematori vengono rappresentati sia verso poppa che verso prua? Forse che sullo stesso remo agivano due rematori, uno con la schiena a prua ed uno con la schiena a poppa, in modo da aumentarne la potenza?
Ma c'è un altro particolare che sembra assolutamente ignorato dagli studiosi, il legno posto in mezzo alla barca tra i personaggi della storia. Si trattava dell'albero? Come mai veniva tirato giù in fase di ormeggio? Forse il porto dell'isola di Delo aveva un arco di ingresso? O era una consuetudine rimuovere l'albero a barca ferma?
Altra possibilità è che l'albero sia molto avanzato, e quindi nascosto alla vista a causa delle rotture del vaso, ed il legno sia l'antenna o il picco della vela. L'argomento è in ogni caso interessante ai fini dell'identificazione dell'armo, sia per la lunghezza del particolare in legno che, come già detto, per la posizione dell'albero. Se l'albero fosse stato molto avanzato, come presumibile, si può pensare che l'armo velico fosse costituito da una grande vela triangolare dotata di pennone, ma questa è solo un'ipotesi molto azzardata. In ogni caso la potenza e la forza della civiltà della Grecia in mare non poteva essere prodotta con armi velici che non stringessero il vento.
Nelle ricostruzioni che sono state fatte dell'antico porto di Delos non esistono archi pertanto è purtuttavia plausibile che quella di abbattere l'albero sia stata una consuetudine, sempre che di albero si sia trattato.
Molto interessante anche il sistema a timone con doppia pala che in ogni caso fa presumere che la barca sia stata effettivamente a remi e a vela, pertanto l'albero c'era di sicuro. E' impressionante la somiglianza di questa barca dipinta con i modellini trovati nella tomba di Tutankhamon e, più in generale, con le rappresentazioni di barche egizie che avevano come caratteristica la doppia timoneria e la poppa molto rialzata.

Ricostruzione del porto di Delos, dal sito Exploring the world on Blue Velvet on Sark'
Insomma, un bel mistero da risolvere!

lunedì 18 aprile 2016

sabato 16 aprile 2016

Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi


Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi

Il caso Dinghy 12 piedi: strategia di recupero e valorizzazione delle imbarcazioni di valore storico. Tesi di Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico di Chiara Polatti.

Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi


venerdì 15 aprile 2016

Le ragioni del si al referendum e del no alle trivelle


Non entro in merito ai contenuti specifici del Decreto Legislativo che si vuol abrogare, le mie motivazioni sono ben più generali e semplici che poco riguardano i cavilli burocratici utili a far arricchire petrolieri e governanti:
Il Mare Mediterraneo è un mare chiuso, le trivelle sono tutte a ridosso di qualche litorale, il nostro vero petrolio, la nostra vera ricchezza. Cosa accadrebbe in un caso di sversamento come è successo nel Golfo del Messico? Non voglio neppure immaginarne le conseguenze, senza tener conto che comunque anche se funzionano bene queste causano inquinamento ed un enorme impatto ambientale.
Il problema, tra l'altro, è molto simile a quello delle centrali nucleari che, teoricamente, sono sicure. Forse questo potrebbe essere vero in paesi come la Francia e la Germania. Vi sembra l'Italia un paese in cui ci si può affidare alla serietà di appaltatori ed appaltanti? Oggi no perché lo dimostrano i fatti, forse un giorno se ci dimostreranno il contrario
Poi ci sono le piattaforme da smaltire, con questo decreto non verrà fatto nulla per decenni, fino a che, ridotte ad ammassi di rottami per incuria, causeranno gli enormi danni ambientali di cui abbiamo già parlato e che non ci vogliamo immaginare.
Poi c'è l'arricchimento sconsiderato dei petrolieri e dei loro "lacché" al Governo di questo paese a scapito del cittadino. Avere il petrolio ed il gas in casa non ha portato alcun vantaggio e/ o sconto nelle bollette energetiche, anzi, sono aumentate a dismisura nel corso degli anni.
Inoltre c'è la situazione internazionale, di petrolio e gas ce n'è fin troppo tanto che è cagione delle stragi e delle guerre in Medio Oriente.
Per concludere ci sono le fonti energetiche alternative e rinnovabili che vanno promosse e sfruttate, devono essere attuate politiche serie nell'innovazione a scapito delle fonti tradizionali che inquinano.

Ieri il Presidente del Consiglio con un'arroganza che fa accapponare la pelle ha detto che le trivelle non esistono, esattamente così come il "padrino" con la Mafia.

Il 17 aprile votate SI al Referendum in difesa del nostro mare, NO alle trivelle, NO al Governo di Renzi e dei suoi affari.



giovedì 14 aprile 2016

Fugleskremmeren, basta merda degli uccelli sulla barca!

Dal sito sintas.no
Fugleskremmeren, scoraggia gli uccelli in quanto emette un suono acuto quando viene attivato il sensore di movimento. 
Il sensore ha una portata di circa 10 metri e funziona a 45 gradi di lato e a 30 gradi verso l'alto / basso. 
Le batterie (ricaricabili AA batt.) non richiedono manutenzione in quanto vengono ricaricate da un pannello solare posto sulla parte superiore. 
Il prodotto può essere fissato con viti o nastro in velcro inclusi nella fornitura. 
Fugleskremmeren è destinato principalmente a tenere lontano i gabbiani dalle coperture della barca, ma è stato testato anche contro altri tipi di uccelli. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo dal sito sintas.no).

Il suo prezzo è di 699 Corone norvegesi corrispondenti a 75 Euro circa e può essere ordinato on-line.
Dal sito sintas.no


mercoledì 13 aprile 2016


martedì 12 aprile 2016


Lo scivolo di Calceranica sul Lago di Caldonazzo


Un nostro lettore ci ha segnalato questo scivolo comunale molto panoramico situato in prossimità del Camping Penisola Verde e l'Hotel La Piroga, a Calceranica sul Lago di Caldonazzo. Tutte e due le strutture hanno un pontile che si affaccia sul lago.
Mi sembra una location molto bella, alternativa ai laghi più grandi che risentono di un impatto del turismo ben più importante ed impattante.

Il lago di Caldonazzo (Caldonazzosee o Gallnötschsee in tedesco) è un lago del Trentino, il maggiore tra quelli interamente entro confini della provincia ed anche l'unico tra questi in cui si può praticare lo sci nautico, la canoa e altri sport acquatici. Ci sono stabilimenti balneari e spiagge libere e assieme al lago di Levico formano i due laghi più caldi del Centro-Sud Europa. 
Per l'anno 2014 il Lago di Caldonazzo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento internazionale Bandiera Blu della FEE (Foundation for Environmental Education), grazie alle limpide acque, alla spiaggia e alle politiche di gestione turistico-ambientali ecosostenibili. (Fonte Wikipedia).

La penisola verde sul Lago di Caldonazzo, da sito Camping Penisola Verde



venerdì 8 aprile 2016


Aquaparx, nuovo motore a 4 tempi da 1.2 Cv a 199.99 Euro

Dal sito AQUAPARX
AQUAPARX 1.2 CV 4 tempi, leggero, silenzioso, pulito ed economico. costa solo 199.99 € e si compra online su Amazon.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:

  • 4 tempi 
  • raffreddato ad aria 
  • cilindro singolo 
  • On / off 
  • volano motore 
  • 37.68 cc 
  • 1,0 kW / 1.2HP 
  • reset manuale 
  • serbatoio 0,65 litri 
  • sistema di accensione CDI 
  • regime minimo 3.000 giri 
  • posizioni di commutazione: continua - neutra 
  • velocità 12-15 km / h 
  • peso 8,1 kg - 9,8 kg 
  • confezione da 106 x 32 cm 
  • materiali: alluminio e plastica resistente
Mi sembra il motorino adatto per MAE.


giovedì 7 aprile 2016


lunedì 4 aprile 2016


Crab, "il granchio", un bel barchino cartoppabile e facile da costruire armato Optimist

Dal sito barque.ru
Nel sito barque.ru potrete trovare i piani di questo bel barchino che può essere armato come un optimist, utilizzando tutte le attrezzature di coperta facilmente acquistabili online su "il marinaio" per esempio, ma non è l'unico rivenditore delle "optiparts".
Queste sono le sue catatteristiche tecniche principali:
Lunghezza ft: 2.30 m
Baglio massimo: 1.34 m
Pescaggio: 0.40 m
Sup. velica: 3.5 mq
Peso: 20 kg
Ma l'aspetto più straordinario di questa piccola barca, le cui varianti sono diverse, è che qualcuno ne ha realizzato una versione da 2.8 metri con cabina.



sabato 2 aprile 2016

venerdì 1 aprile 2016

Overslider, un pratico sistema giapponese di carico e scarico di piccole barche dal tetto dell'auto

factory-zero.co.jp
Overslider, un interessante sistema giapponese di carico e scarico di piccole barche dal tetto dell'auto. Per chi se lo fosse già costruito, o avesse intenzione di farlo, può anche essere un ottimo esempio da imitare se proprio non lo si vuol andare a compra in Giappone.
Nel BLOG si fanno molti esempi.


martedì 29 marzo 2016

L'area archeologica di Castelsecco con le sue mura ciclopiche, ad Arezzo


Mi sento un privilegiato nell'avere la possibilità di vedere l'area archeologica di Castelsecco quando la mattina apro le finestre di casa eppure, nonostante questo, erano diversi anni che non ci tornavo. Purtroppo lo scandaloso interramento dei tesori che oggi nasconde mi ha fatto desistere dal visitarla ancora, l'oblio in cui è stata volontariamente sprofondata è molto comune negli aretini e più in generale monumento assolutamente sconosciuto al resto dell'umanità.
Castelsecco è il simbolo dell'incapacità, dell'inettitudine, dell'incoscienza e della sconsideratezza dei nostri amministratori pubblici, nonché dei magnati della finanza e dell'industria che da questa città hanno preso e basta, forse inconsciamente consapevoli di essere talmente mentecatti di non saper gestire una tale ricchezza se non pensando bene che l'unica cosa da fare fosse quella di sotterrare tutto di nuovo in modo da conservarla per i posteri, forse migliori di loro. Qualcosa a dire il vero hanno fatto, oltre a nascondere, come il restauro della chiesetta San Cornelio e San Cipriano nonché la risistemazione dell'area a parco pubblico, ma nulla di più. Infatti mentre ciò che è sotto terra si può supporre che si stia conservando abbastanza bene le mura ciclopiche etrusche mostrano i segni del tempo e della scarsa manutenzione poiché ci crescono erba e alberelli che, come ben sappiamo, sono micidiali strumenti di distruzione per questo tipo di opere murarie.


Questo è quanto si trova in rete sull'argomento:
"Il teatro che si trova sulle mura, è forse l'unico esempio di "omaggio alla vita" che gli etruschi abbiano mai costruito. Un teatro dedicato alla bellezza femminile che fu ricoperto di terra poco dopo la scoperta, per evitarne il deterioramento. La copertura è stata effettuata dopo che tutta l'area è stata rivestita con del materiale impermeabile, per garantirne la migliore conservazione. Un'azione questa che fu duramente criticata. Il fatto è che in tanti anni, il sito dove si trova il teatro, non ha mai avuto il giusto interesse che avrebbe dovuto avere un simile posto." (fonte: ruderimedievali)

Castelsecco com'era quando fu scoperta
La dea etrusca in onore e devozione alla quale era stato edificato questo monumento consistente in un teatro ed in un tempio posto nella collinetta sovrastante le mura ed il teatro stesso si chiamava UNI, "era la suprema dea del Pantheon etrusco e patrona di Perugia. Formava con Tinia e Menrva un potentissimo triumvirato. Uni era la madre di Hercle, suo marito Tinia ne era il padre. Equivale nella mitologia greca a Hera mentre in quella romana a Giunone" (fonte: wikipedia).


La visita che abbiamo fatto con Elena ci ha fatto venir voglia di tornarci presto, magari a piedi da casa visto che si sta parlando di poco più di due chilometri in linea d'aria, per starci tutto il giorno con un pic-nic nella piccola area attrezzata, ovviamente assolutamente deserta.


Una particolarità di grandissima importanza che vorrei notassero i lettori è la geometria delle mura consistente in nicchie semicircolari comprese tra contrafforti. Questo fa presupporre che all'interno delle nicchie ci potessero essere sistemate delle statue completando e valorizzando la funzione pubblica e religiosa del complesso. Doveva essere un monumento di straordinaria bellezza, unico nel suo genere ed inserito in un anfiteatro naturale incontaminato.




sabato 26 marzo 2016

Una "daycation" tra archeologia, natura e storia

La scalinata monumentale del Melone II del Sodo a Cortona
Venerdì Santo all'insegna dell'archeologia, della natura e della storia, un po' per proseguire l'Etruscan Tour, un po' per anticipare le nostre prossime uscite in barca che vorremo fare anche nella parte sud est del lago Trasimeno, tra San Feliciano e Monte del Lago.
Abbiamo iniziato la giornata con una vista alle tanelle, "Angori" e di "Pitagora", due tombe etrusche ellenistiche a forma cilindrica che ricordano in piccolo le "moli" ben più possenti presenti nella Roma Imperiale, risalenti con molta probabilità al II secolo a.C.

La "Tanella di Pitagora"
Ma la scoperta più bella ed inattesa è stata la possibilità di visitare il II Melone del Sodo che trovammo chiuso quando andammo al MAEC di Cortona; è semplicemente meraviglioso con la sua scalinata monumentale. In merito a questo monumento e alle sue origini mi sento in completo dissenso nei confronti degli studiosi che lo ritengono un accesso alla sommità del tumulo o ad un altare bensì, al contrario, io lo credo un accesso al mondo sotterraneo ultraterreno degli etruschi, in perfetta coerenza con le "vie cave" che abbiamo già visitato a Sovana, infatti secondo me questa scalinata serviva a discendere, non a salire. E' un monumento unico e di straordinaria bellezza e finitura, lo potrete vedere dalle foto.
Purtroppo abbiamo anche constatato che i lavori di scavo alle tombe presenti nel tumulo, iniziati diversi anni fa, sono rimasti bloccati a causa di mancanza di fondi. Eh bé, ritengo giusto che vengano pagati prima i vitalizi a tutti gli ex deputati, senatori, consiglieri regionali e ai figli degli ex Presidenti della Repubblica, nonché alla Cicciolina e alla Minetti tanto per fare qualche nome, prima  di investire i soldi delle nostre tasse in questi tesori ben meno importanti. Bisogna certo pensare prima ai simboli della nostra democrazia e non al nostro "vero petrolio"; altro che trivelle! 

Lavori di scavo in completo stato di "interruzione"
Questo scandaloso abbandono degli scavi mi ha lasciato così sconcertato che ho concluso che non sarà un nome o un partito ad orientare il mio prossimo voto alle elezioni politiche ma semplicemente verso chiunque abbia intenzioni serie nel cacciare questi malfattori che ci stanno governando e ci hanno governato in tutti questi anni, dai Cavalieri, agli amici dei Bertinotti, fino all'inqualificabile "rottamatore" Renzi. Ma torniamo alle cose belle e dimentichiamoci delle nefandezze.
A mangiare delle ottime schiacciatine farcite che avevamo comprato a Castiglion Fiorentino ci siamo fermati nella stupenda cornice del lago Trasimeno che si vede da Borghetto, dove eravamo già stati a fare cartopping la scorsa estate, Vi ricordate? La Bella Vita!

Borghetto, un posticino attrezzato anche per il pic-nic
E poi via verso Monte del Lago, un luogo pieno di fascino e poesia, ma prima ci siamo fermati al Lido Santino.

Lido Santino, un bel posto dove fare "cartopping"
Purtroppo non ci eravamo accorti che a Borghetto l'otturatore si era appannato e le tanto agognate foto che volevo fare da tempo a Monte del Lago sono venute un po' "paradisiache".

Il famosissimo scorcio di Monte del Lago che tutti fotografano
Monte del Lago vale assolutamente una visita, per un attimo avevo pensato che Villa Aganoor Pompilj e la maestosa Villa Schnabl potessero essere visitabili grazie alla "Settimana del FAI", ma sarei stato in ogni caso in ritardo.

Dalla poesia "Trasimeno" di Vittoria Aganoor Pompilj
Questa targa apposta in una casa nei pressi di Villa Aganoor Pompilj mi ha ricordato la tragica ma allo stesso tempo grandissima storia d'amore tra la nota poetessa di origini armene e suo marito Guido. Se vi ricordate ne avevo parlato in un vecchio post, "Luminoso e giocondo come di maggio".
Infine abbiamo concluso come due giovani fidanzatini innamorati nel lungolago di San Feliciano. Insomma, una "daycation" fantastica!



mercoledì 23 marzo 2016


martedì 22 marzo 2016

Introductory Keelboat, un interessante ed intuitivo manuale di vela


Introductory Keelboat 
Yachting Australia's Keelboat Instructor text book that outlines the fundamentals of sailing a keelboat.

Fondamenti di vela spiegati da un istruttore australiano, Iain Murray, in maniera semplice ed intuitiva attraverso l'ausilio delle immagini. Da Yachting Australia.

Il J22, immagine tratta dal libro di Murray
All'interno del libro è stato preso come veliero di riferimento il J22, una delle barche che preferisco.


domenica 20 marzo 2016


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