"Robert Heine è un imprenditore, padre di quattro figli e un appassionato campeggiatore. Dopo essersi innamorato della barca a vela italiana “ Paper8 ” (PaperOtto) cinque anni fa e aver capito che non poteva essere consegnata in Germania, ha deciso di commercializzare la barca a vela pieghevole nel suo paese. Da allora va due o tre volte l'anno con il REACHA e il suo Paper8 in vacanza in campeggio in acque diverse e adatte alla pratica della vela. Il REACHA SPORT può trascinare il PaperOtto in baie difficili da raggiungere e montarlo lì. Nel blog di REACHA puoi vedere come viene utilizzato il versatile trolley durante una vacanza in campeggio nel sud della Francia con tutta la famiglia."
Torno sul FARR640 - Winning Cat che in questi giorni sta scatenando la mia invidia, in particolare quello dell'armatore Frank che naviga nelle acque di Portovenere. Secondo voi chi invidierò di più, Frank o quelli che dimorano in quell'albergo galleggiante? Vuoi mettere, portare la barca sul carrello a Portovenere e veleggiare come mi pare mettendola alla boa anche per solo qualche giorno. Bellissimo!
Jim Morrison cantava ".... fai attenzione alle piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi ....". E' proprio così, e proprio così è stato con le nostre piccole grandi barchine, ovunque le abbiamo fatte navigare.
L'interpretazione delle fonti, e non solo nella storia della navigazione, è uno dei miei interessi preferiti e su questo "rilievo di Torlonia", così ben descritto nel sito di Ostia Antica, non potevo esimermi da aggiungere qualche considerazione e dettaglio personali.
La prima osservazione, direi macroscopica, è che più di uno studioso parla di due imbarcazioni mentre, se questo è pur vero dal punto di vista figurativo, a mio parere mi sembra evidente che la nave sia la stessa rappresentata in due momenti diversi della navigazione quindi, partendo dalla parte sinistra a quella destra della tavoletta, si tratterebbe di una sequenza temporale. Questa nuova luce dovrebbe cambiare un po' di cose sulla interpretazione di quanto raffigurato e questo, per lo meno a me che osservo soprattutto ciò che concerne la navigazione, mi sembra abbastanza evidente. Per semplicità elenco per punti le differenze nei due momenti della navigazione:
1) le onde del mare: in mare aperto sono più grandi, il mare è più mosso, mentre all'interno del porto le onde sono più piccole ed il mare più placido;
2) il rimorchiatore in azione: salendo, la prima cosa che si nota è il rimorchiatore. Lo chiamo così perché questa è la definizione che alcuni studiosi gli avrebbero dato ma non sarei del tutto certo che si tratti di un'unità esterna alla nave, bensì potrebbe appartenere all'equipaggio e all'attrezzatura navale stessi. Prima di entrare in porto il marinaio sopra il rimorchiatore, posto a poppa della nave, blocca i timoni con una cima passante tra due fori interposti tra l'asta e la pala. Una volta ormeggiata la nave il rimorchiatore è fissato anch'esso a prua della nave ed è il motivo per cui non ci può essere certezza che questo non appartenga tanto al porto quanto alla nave, quindi si tratterebbe di un mezzo navale in dotazione con funzione di appoggio come i nostri "tender";
3) l'equipaggio: l'equipaggio cambia la sua composizione, nella nave in alto mare si notano il timoniere a poppa, anche se la figura è parziale, tre figure attorno ad un fuoco, che taluni studiosi asseriscono facenti parte di un cerimoniale anche se potrebbero essere semplicemente cuochi mentre cucinano per l'equipaggio, un marinaio alle drizze, un marinaio con funzione non identificata, un maestro d'ascia in azione, e un marinaio addetto al corvo, o alla passerella d'attracco. Nella barca oramai attraccata alla bitta d'ormeggio, che si trattava di una grossa pietra squadrata e forata per il passaggio della cima, si contano almeno cinque marinai intenti a riporre le vele e un marinaio che attraversa la passerella abbassata con un oggetto in mano e un'anfora sulla schiena.
4) le vele: interessante la rappresentazione di alcune attrezzature di coperta utilizzate ancora nei velieri di fine Ottocento e nelle vele storiche odierne. Le vele oltre alla rappresentazione della lupa che allatta Romolo e Remo, a mio parere, contengono semplicemente un numero che potrebbe rappresentare la flotta o la nave, non gli darei altro significato simbolico poiché i numeri nell'esercito romano, e quindi nella flotta, indicavano un importante senso di appartenenza.
5) il faro e il porto: dovrebbero essere rappresentai un faro, piedistalli, sculture ed edifici tipici dell'architettura romana sui quali non entro in merito.
6) le figure allegoriche: l'occhio che sembra appeso al pennone non mi sembra una figura allegorica come le tre statue poste al centro e ai lati in alto e anche le tre donne rappresentate sulla estrema destra sembrano più che altro affaccendate in lavori di pulizia. Mi potrei sbagliare ma, essendo l'occhio appeso al pennone, credo che rappresenti una particolare unità come per esempio una vedetta. In mezzo a tutto c'è il dio Nettuno, la divinità di tutte le acque e questa è la figura simbolica per eccellenza.
Per quanto oggi i rapporti con la Russia siano alquanto difficili continuo ad apprezzare questi prodotti per la vela popolare, la nautica intesa per tutti come i "gommoni" a motore che vengono utilizzati nei nostri mari da quasi un secolo.
Yarkat, piccoli natanti a vela facili da montare, da trasportare e da montare, mantenimento a costo zero. Fantastico!
Personalmente ritengo che le ragioni dei popoli non si debbano mai risolvere con le armi poiché questo rischia di distruggere, oltre che la vita e la dignità della persona umana, anche il lavoro e il sacrificio di tutti.
Ritorniamo ad essere amici e risolviamo i problemi con il dialogo, non colla guerra. La guerra genera solo dei vinti.
E' uscito un nuovo modello di Tiwal, il Tiwal 2L , di dimensioni maggiori delle sorelle e adatto a piccole famiglie. Come per le altre gonfiabili a vela che Tiwal propone, il PREZZO è un po' più alto rispetto a ciò che si trova in prodotti simili ma personalmente ritengo che, nel complesso, valga sicuramente la pena spendere qualcosa di più in termini di affidabilità, qualità e prestazioni. Bello!
Questo post di velisti ucraini che parlava del loro progetto di veleggiare con gli amici di tutto il mondo nel Mar Nero lo pubblicai nel 2013. Come slogan avevano preso la famosa frase dello scrittore e drammaturgo latino Publilio Siro che significa "Riuscire con il consenso". E' un augurio che faccio a tutti i popoli del mondo e ...... BUON VENTO Ucraina!
Ibi victoria ubi concordia, vi è sempre vittoria dove vi è concordia, è la frase più celebre di Publilio Siro, scrittore e drammaturgo latino vissuto all'epoca in cui la Repubblica passò a Principato, contemporaneo di Cesare e di chi lo seguì dopo la sua morte. Ora mi chiederete cosa c'entra, c'entra, c'entra perché questo motto è stato adottato da un gruppo di appassionati di camping nautico ucraini che navigano lungo le frontiere marittime del loro paese nel Mar Nero. Bel progetto e bei VIDEO di cui vi consiglio la visione.
"Riuscire con il consenso" è una frase che di questi tempi ci dovrebbe far riflettere. Troppo forti e fantastiche le coste del Mar Nero!
E finalmente siamo arrivati alla fine, alla seduta di poppa sotto la quale potrà essere applicata una riserva di galleggiamento stile "optimist" qualora si volesse utilizzare la Walker Bay 10 in versione "just like a dink", e non gommone con i tubolari laterali. In questo modo la riduzione del peso totale, come detto, sarà intorno ai 15 kg, passando dai 65-70 kg ai 50-55 kg, un peso maggiormente conforme e consigliabile per il trasporto sul tetto dell'auto, insomma fare cartopping, nonché per una movimentazione meno faticosa. Se si volessero poi applicare i tubolari laterali per sentirsi maggiormente sicuri in giornate particolarmente ventose basta premunirsi di un mini avvitatore a batteria che ne permetterebbe il montaggio e lo smontaggio in pochi minuti.
Dal web, avvitatore ricaricabile che vendono all'IKEA per 23 €
Di avvitatori che sono sufficienti per l'applicazione dei tubolari si trovano anche a 8 € ma con batterie asportabili mentre è sicuramente consigliabile prenderne uno con caricatore a spina, meglio anche con quella dell'accendisigari dell'auto.
L’As Vaurien Italia ti invita all’evento di commemorazione del 60esimo anniversario del Vaurien Italiano: UNA REGATA INTERNAZIONALE SOLO PER LE BARCHE IN LEGNO!
L’evento si terrà a Rosignano dal 19 al 21 agosto 2022.
Varrà sicuramente la pena andare a vedere un evento del genere, nella splendida cornice di Rosignano e Castiglioncello, dove i cantieri Gavazzi e Faccenda lo costruirono per primi in Italia.
Di seguito un bel Vaurien Gavazzi in vendita su subito.it, lo comprerei se non altro per partecipare a questo evento, oltre al fatto che è bellissimo.
Per alleggerire la barca di altri 6-7 kg ho tolto i tubolari laterali che verranno utilizzati solo all'occorrenza, in caso di vento ed onda. Per montarli ci vuole una ventina di minuti e non vale senz'altro la pena applicarli a priori, non solo per facilitare la gestione del "cartopping" ma anche per non usurarli inutilmente. Come riserva di galleggiamento utilizzerò quelli da 48 litri dell'Optimist, due saranno più che sufficienti. Just like a dink.
Ecco realizzata la tavoletta/ seduta in formato "leggera" idonea ad un corretto inserimento della deriva di MAE, in questo caso siamo passati da 12-14 kg a 3-4 kg di peso. Il materiale che ho usato è paniforte laccato molto resistente che poi ho riverniciato. Il taglio e l'asola per la deriva li ho realizzati a mano riprendendo le forme dagli originali. Già nel corso dell'operazione di rovesciamento della barca dalla sua stazione di riposo al posizionamento sul carrello ho fatto molto meno fatica.
Intendo realizzare anche due piccole sedute longitudinali in fondo utilizzando i fori di fissaggio della ingombrante seduta originale.
Nello specchio di poppa ho inserito una vite con dado a scorrimento per bloccare il timone qualora la barca si ribaltasse. In questo modo il timone è assolutamente sicuro poiché il cardine in ferro ne garantisce funzionalità e sicurezza.
Dopo aver costruito le sedute a poppa credo che acquisterò un motore elettrico da 12V per maggiore sicurezza e realizzerò un piccolo para-spuzzi (spray-hood) tra l'albero e la deriva in modo da avere un semi-cabinatino cartoppabile.
Ho deciso di alleggerire MAE per consentire un trasporto più agevole, più sicuro sul tetto dell'auto, e meno impegnativo dal punto di vista fisico. Sapendo che la barca con tutte le sedute e i tubulari pesa tra i 60 e i 70 kg ho dedotto che togliendo le due sedute in fondo e in mezzo la barca si alleggerirebbe di 10 kg, quindi si passerebbe tra i 50 e 60 kg. La riduzione di peso è importante anche se, per il principio della leva, carrello e trampoli permettono di ridurre della metà il peso da sollevare. Togliendo anche i tubolari, che però servono da riserva di galleggiamento, avrei una barca del peso massimo di 50 kg. Ovviamente dovrei provvedere con delle riserve di galleggiamento asportabili. Su questo punto però devo ancora decidere perché i tubolari consentono anche l'utilizzo del fiocchetto e una navigazione più stabile, per contro la presenza dei tubolari lungo la fiancata rende un po' più complicata la manipolazione della barca a terra, anche se sgonfi.
Sono arrivato alla decisione perché, tra le altre cose, le sedute trasversali non servono al velista, ritengo sia sufficiente una pellicola antiscivolo da applicare sul fondo, personalmente non le ho mai usate. Ovviamente in corrispondenza della vecchia seduta centrale ci dovrò mettere una semplice e leggera tavola trasversale per favorire il corretto inserimento e sollevamento della deriva.
Certo la barca perde un po' delle sue caratteristiche ma è inutile averla perfetta se poi non la si può usare perché è troppo faticoso, alla mia età, gestirla.
Ho fatto anche una modifica al perno del timone in ferro che inizialmente avevo applicato in una tavoletta di legno mentre mi sono accorto che è sufficiente inserirlo e fissarlo con due viti nell'apposito incavo già previsto nello specchio di poppa. Così la modifica che feci per evitare di utilizzare il perno di plastica della Walker Bay appare molto più pulita e funzionale, oltre che più sicura visto che il perno in plastica si rompeva facilmente.
Tra le altre cose la Walker Bay, con un laconico messaggio mail, mi ha comunicato che la produzione dei modelli WB8 e WB10 è terminata e saranno disponibili pezzi di ricambio per i prossimi 5 anni.
L'Albatros, questo catamarano gonfiabile corredato della sua cabina tenda originale è semplicemente meraviglioso. Sicuramente un pezzo da collezionisti. In vendita su subito.it per 2600 €.
E' un video di qualche anno fa che mi ha commosso, per la bellezza delle barche che vengono costruite a Nauticalodi, il Meteor di Van de Stadt e il Dinghy 12', ma soprattutto per le persone che ci lavorano e l'amore e la passione che ci mettono, pensando alla qualità e alla bontà delle loro imbarazioni e non ai soldi. Imperdibile, davvero bello!
Un bellissimo Meteor ormeggiato a Castiglione del Lago
La storia di Procida dalle origini ai giorni nostri secondo Michele Parascandolo, del 1893, ora visualizzabile online. Ci sono anche i miei antenati di nonna materna.
Nel libro c'è scritto che nel terreno dei Guarracino posto nei pressi dell'attuale Palazzo Guarracino alle Centane furono trovati i resti di un uomo di dimensioni innaturali per il tempo, molto grandi. L'ipotesi è che fosse stato uno schiavo di origine germanica e i procidani abitanti quei luoghi antichi navigatori romani, nel mio caso forse i "corvinus", da cui "coracinus" o "corazzino" e poi "guarracino".
Approfitto di questo interessante annuncio per segnalare il Nautikit Group su Facebook che mi sembra davvero pregevole specialmente per chi si vuole accingere all'autocostruzione.
Normalmente in versione dinghy, questo modello molto bellino è cabinato, mantenendo così uno scafo di dimensioni ridotte, 4,70 metri circa, e peso contenuto, credo non più di 150 kg. Il piano velico è quello del 470, quindi ritengo che l'albero possa essere gestito con altrettanta facilità, particolare di non poca importanza per i cabinati carrellabili che per questo motivo hanno quasi sempre bisogno della gru.
Insomma un piccolo yacht senza pensieri per piccole crociere sotto costa.
L'amico e lettore Tommy mi ha gentilmente segnalato questo ritorno, direi alla grande visto che si tratta di una Classe S, in precedenza costruita dal mitico Cantiere Alpa fin dal 1956. Vedi la scheda di Bolina. Bella e affascinante davvero!
Il periplo di Rügen in 4 giorni, circumnavigando 260 km con il Minicat 420 Emotion. Con vento forte (fino a 6 Bft, con raffiche a 7!) ho usato la randa più piccola (3,75 metri quadrati) del Minicat 310.
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