giovedì 30 giugno 2011


mercoledì 29 giugno 2011


Quattro piccoli Germani Reali al Trasimeno



Erano proprio come li vediamo in questo filmato i piccolissimi di Germano Reale che ieri abbiamo visto mentre rientravamo nella darsena di Castiglione del Lago, appena usciti dall'uovo. Purtroppo, forse per la stanchezza o solo per l'apprensione del rientro, non siamo stati pronti nel fare qualche foto. Mi piace però ricordare l'evento, oltre al bel pomeriggio sul lago che io ed Elena abbiamo passato. Inizialmente il vento c'era, poi è andato via via calando, ma siamo sempre andati. Dopo anni passati ad insegnare ai nostri figli mi ritrovo a ricominciare completamente daccapo ad insegnare ad Elena, e devo stare ben attento a non farmene accorgere, trovando tutte le scuse per "mollargli" il timone e tra un discorso e l'altro fargli cazzare le drizze o spiegare cosa si deve fare in caso di pericolo:
  • se il motore è acceso e cado in acqua, tirare il cordino rosso del motore e lanciare la ciambella;
  • per fermare la barca mettersi nel letto del vento e cazzare la scotta della randa, mollare la drizza e tirare giù la vela
  • come accendere e spegnere il motore
  • timonare fino al porto .... e così via piano piano ed un po' alla volta.
Abbiamo provato anche a mettere i terzaroli, con qualche difficoltà nella regolazione ma alla fine ci siamo riusciti.
Bella anche la "regina" che ci è guizzata vicino quasi fosse un delfino venuto a salutarci e che al Trasimeno riescono a fare in porchetta, deve essere proprio buona! Insomma, fantastici questi seppur brevi momenti di felicità nel nostro Lago Trasimeno su Aspirina.

Veleggiare all'ombra del "Leone" è sempre un'esperienza fantastica

Easy on bike

Dal sito M2M Boats
Un altro interessante trolley per canoe, kayak e piccole barche a vela, EasyOnBike, molto leggero e completamente smontabile tanto da essere facilmente stivato durante i trasferimenti in "acqua". Bello, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3,34 m
Larghezza: 0.70 m
Altezza: 0.60 m
Peso: 7 kg
Carico utile: 90 kg


Peccato constatare quanto i fabbricanti siano avari di foto e video dimostrativi ed esplicativi, oramai non dovrebbe essere neanche necessario dirlo!


lunedì 27 giugno 2011

Il Tesabase, forse il più dimenticato



Il tesabase, o tesabugna, sul boma, sembrerà strano, ma dicono che sia uno dei dispositivi più dimenticati in una barca a vela. Devo essere sincero, il mio è veramente poco efficiente, e certamente dipende molto dalla qualità del boma dove nel migliore dei casi è già previsto. Nel video è mostrato come può essere attrezzato qualora non si avesse a disposizione.
Ogni velista che si rispetta sa bene che quello di ridurre il "grasso" è un aspetto critico, cito il Glenans:
"Regolare le vele per il vento che rinforza - Le regolazioni della randa: Per ridurre il grasso (concavità) si mette in forza tutto quello che è possibile: drizza, tesabugna e scotta. Aprite la vela spostando il carrello della scotta, se c'è, completamente sottovento. Accentuate lo svergolamento della randa flettendo l'albero verso poppa agendo sul paterazzo. In questo modo la parte alta della vela si dispone sul letto del vento, riducendo la coppia di sbandamento."
Ovviamente vale il contrario quando c'è poco vento e bisogna ridare "grasso" alla vela e nel video si vede come  la randa possa assumere una grande "concavità" per aumentare la velocità in condizioni di vento debole.


venerdì 24 giugno 2011


martedì 21 giugno 2011

Finalmente a vela


Ieri mattina finalmente la prima uscita della stagione, tra lavori e brutto tempo non ce n'era stata la possibilità. Siamo passati a Passignano all'Ispettorato del Porto per consegnare dei documenti e firmare il disciplinare della navigazione e poi via da Aspirina. Da oggi il posto barca è ufficialmente nostro! Nell'uscire mi sono dimenticato la deriva su e quindi sono potuto andare solo in retromarcia, solita figuraccia, poi notata la dimenticanza è filato tutto liscio. E' stata una delle prime volte che ero solo con Elena, senza figli, ma ce la siamo cavata bene, il vento era poco e siamo andati senza tante preoccupazioni riscaldandosi al sole. Il lago era bellissimo, non c'era nessuno, un paradiso incantato da non credere tutto per noi due. Insomma tutto bene, anche il motore revisionato e le pagaie nuove che abbiamo collaudato: Aspirina si manovra e procede anche a forza di braccia e non è un aspetto secondario per un piccolo cabinato. 
Le pagaie si sono pagate 18 € l'una
La scelta di lasciare il circolo velico per la darsena ci ha imposto diverse riflessioni, anche qua i prezzi sono saliti ed è assurdo pensare di pagare un mutuo per tenere una barca, eravamo davanti ad un bivio, o si prende una barca più piccola da tenere in giardino o si prova ad ottenere il posto nella darsena pubblica ad un prezzo veramente conveniente. Fortunatamente ci siamo riusciti, tra l'altro in un luogo splendido all'ombra del Castello del Leone.

La darsena provinciale di Castiglione del Lago, un luogo fantastico!
Altro argomento di riflessione è stato quello di valutare attentamente la sostituzione del motore a benzina con un motore elettrico, il maggior rispetto dell'ambiente in un contesto naturalistico estremamente delicato nonché, anche in questo caso, minori preoccupazioni dal punto di vista economico ci fa propendere seriamente per questa scelta.


Vi ricordate? Il Test con il Torqeedo T801 l'avevamo fatto e ritengo che se dotiamo la barca di una buona riserva di batteria con un piccolo pannello solare non ci saranno sicuramente problemi, è solo questione di abitudine, così come sta accadendo da anni in Germania ed in Austria. Il nostro orientamento però è verso un motore meno costoso ed un gruppo batterie più importante. C'è da aggiungere che l'attuale congiuntura economica e sociale ci impone scelte coraggiose, per noi ogni euro risparmiato è un guadagno e se questo vale per tutto, come per esempio le auto, tanto più vale per il motore di Aspirina. Infatti, e non in ultima analisi, va considerato l'aspetto fiscale, la nostra è una piccola barca a vela, non un grande yacht, e molti di voi avranno notato che, promesse a parte, i nostri governanti stanno grattando il fondo del barile; io ritengo che il settore nautico sarà sicuramente il primo a cui metteranno mano, meglio essere preparati scegliendo conservazione dell'ambiente ed economicità. 


Comunque, a parte tutte queste considerazioni, la mattinata è stata meravigliosa, dal lago si torna sempre un po' stanchi ma felici!

A presto Aspirina, la foto è dell'altra volta perché ieri la giornata era veramente tersa e il cielo azzurrissimo!

domenica 19 giugno 2011

Don't say "fisher cat" if it is not in the bag

Dal sito Howard Boats
Mi piace proprio questo Fisher Cat  della Howard Boats, è veramente fantastico. Bel Cat Boat classico dalle ottime caratteristiche di trasportabilità, sicurezza e maneggevolezza.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.3 m
Larghezza: 1.85 m
Pescaggio: 0.25 - 0.8 m
Peso: 283 kg
Sup. velica: 15 mq

Dal sito Howard Boats
Visto e considerato che sono andato a vederla proprio oggi rimanendone impressionato per l'eleganza, la cura nei particolari, la bellezza ed il fascino, del tutto similari al Fisher Cat, la abbinerei con la nuova Lancia Ypsilon, anche lei veramente fantastica. Complimenti anche al design ed allo stile italiano.

Dal sito Lancia


venerdì 17 giugno 2011

Il battesimo di Zo

Dal sito Arwen Marine
Ve la ricordate Pocketship la barca dandy? Allora gustatevi questa bella fotogallery del primo varo di "Zo", un bellissimo Pocketship del cantiere Arwen Marine che viene battezzata in compagnia di tante altre bellissime barche di legno, radunatesi per questa grande occasione. Per visualizzare la fotogallery aprire la sezione "Les Nouvelles" e poi "Rassemblement pour le baptéme de Zo"



giovedì 16 giugno 2011


Haven 12 1/2, un piccolo yacht classico e sicuro

Dal sito Woodenboat
Oh my God! E' bellissimo questo piccolo sloop trasportabile progettato nel lontano 1914 da Nathanaël Herreshoff per navigare nella Baia di Buzzard. Ma questa realizzazione dell'Haven 12 1/2 non è solo bella, è soprattutto elegante e raffinata, insomma  mi piace parecchio.

Dal sito Woodenboat
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.48 m
Larghezza: 1.85 m
Pescaggio: 0.46 - 1.02 m
Peso a vuoto: 640 kg
Peso deriva: 265 kg
Sup. velica: 12.35 mq



martedì 14 giugno 2011



lunedì 13 giugno 2011


sabato 11 giugno 2011

Trispada, a precious Trikayak

Dal sito Nordic Canoe
Stupendo trikayak a vela questo Trispada della Nordic Canoe. Nella foto, tra l'altro, oltre alla sua bellezza potete constatare un piano velico di tutto rispetto, normalmente più ridotto nei kayak a vela. 
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza f.t.: 5.52 m
Larghezza f.t.: 3.00 m
Peso: 77 kg circa
Sup. velica: 6.36 mq

Dal sito Nordic Canoe
E' bellissimo, e lo potrete ammirare nel video assieme alla produzione della Nordic Canoe. Sfido chiunque dei miei lettori a non desiderare di possedere un "atelier" di questo tipo:





venerdì 10 giugno 2011

Nella storia Jeanneau c'è un Alizé

Una bella immagine di un Alizé presa da Forum-bateau
Progettato dal grande Van de Stadt, l'Alizé è stato uno dei primi velieri costruiti da quello che sarà tra i più importanti cantieri del mondo, il Jeanneau. E' stato prodotto dal 1964 al 1975 in 350 esemplari e sicuramente può essere interessante valutare il suo acquisto: Leboncin , sia per la sua bella ed originale linea che per il suo valore storico.
Dal sito Bateauthéque
Nel sito Bateauthéque viene descritto come un "day sailer che rispetta i suoi programmi", ritengo che sia la migliore descrizione che si possa dare di questa bella barca che oramai appartiene alla storia della piccola nautica da diporto.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.05 m
Larghezza: 2.05 m
Pescaggio: 0.40 - 1.20 m
Peso: 450 kg
Peso chiglia: 150 kg
Sup. velica: 29 mq
Anche la rivista on line Bateau.ouest-atlantis ne fa una bella descrizione.


giovedì 9 giugno 2011

Leisure 17, un piccolo e fantastico cabinato a vela



Torno su questa piccola barca perché ho avuto l'occasione di ammirarla a Castiglione del Lago negli scorsi giorni. Credo che a questo punto potrebbe definirsi una piccola barca a vela d'epoca, visto e considerato che la sua produzione è iniziata in Inghilterra nel lontano 1968, ben 42 anni fa. Esiste anche una nutrita associazione di proprietari, la Leisure Owner Association che ovviamente comprende tutti i proprietari degli Yacht Leisure. Secondo loro il Leisure 17 è uno dei piccoli yacht di successo mai costruiti e credo proprio che abbiano ragione. Se leggete bene nel sito troverete anche scritto che uno dei primi modelli di questa barca a vela attraversò l'Atlantico da solo, e non mi si venga a parlare dei record odierni con i loro immensi barconi super tecnologici perché mi viene solo da sorridere di fronte a queste imprese, i veri marinai si scoprono solo nelle piccole barche.


Nel mercato dell'usato il Leisure 17 si trova a prezzi abbastanza contenuti, intorno ai 3000 €, secondo come è messo, ma per un vero amatore spendere qualche migliaio d'euro in più per questo delizioso barchino potrebbe non essere un problema.


Ribadisco concetti espressi più volte: se si ama la vela, se si vogliono coprire distanze non superiori alle 20 miglia giornaliere, se si vuole uscire comodamente per una giornata o per un week-end anche in quattro persone non c'è bisogno di acquistare un 10 metri e spendere anche 12000 € annue per mantenerlo. Basta esattamente una barca come il Leisure 17, una barca a vela facilmente carrellabile, solida, marina ed economica, sia nell'acquisto che nel mantenimento. Ovviamente non sarà un salotto, ma la vela anche se è una passione rimane pur sempre uno sport, e chi vuol praticare gli sport in salotto non ne praticherà mai a lungo nessuno. A buon intenditore .....


Questo è un video di un Leisure 17 che naviga nella Stavoren olandese con 6 Bft:



Ed infine un estratto dalle prime brochure che potrete trovare per intero nel nel sito degli "owners" sopra citato:


Il vecchio e il mare, un simbolo più che mai attuale

La copertina originale del Vecchio e il Mare, tratta da Wikipedia
L'ho letto, mi è piaciuto e ve lo suggerisco nelle vostre piacevoli navigazioni in barca a vela. Ma non è questo il motivo per cui proprio oggi vi parlo di questo bellissimo romanzo di Hernest Hemingway, credo attuale oggi più che mai come simbolo di una sconfitta, nonostante tutto.
Destra, sinistra, SI, NO? Cambierà qualcosa? Non credo proprio! Ritenete che se oggi non siamo ridotti come Grecia o Portogallo sia merito di qualcuno? Io penso che sia merito di "qualcosa" che fa e farà comodo a "loro", di qualunque colore si dipingano. Si parla di acqua e di tariffe solo per fare un esempio, e voi ritenete che a qualsiasi governo non facciano gola accise, irpef, irap, iva, tasse dirette ed indirette che ogni cittadino paga su bollette sempre più care? E aggiungiamoci tutto il resto, come la benzina, il 730, e così via.
Eppure in questa situazione in cui le famiglie, inclusa la mia, fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e a mantenersi un minimo di svago l'unica cosa che sono stati capaci di fare è stato quello di sempre, tagliare alla scuola e all'università, mandare a casa i precari, togliere il sostegno ai disabili, bloccare aumenti e scatti di anzianità a stipendi già i più bassi d'Europa, e così via dicendo. Non accuso nessuno è, la buonanima da doppio cognome è stato l'iniziatore, secondo le indicazioni dell'attuale capo dell'opposizione. E ora hanno anche il coraggio di parlare di ridurre le tasse, mi facciano il piacere!
Una cosa mi chiedo, perché loro sono ancora tutti, e dico tutti, al loro posto con il loro altrettanto lucroso stipendio in vista di un altrettanto lucrosa e facile pensione? E mi chiedo ancora, tanto per fare un esempio venuto alla ribalta di recente, all'Elba ci sono otto Comuni, otto sindaci, otto vicesindaci, otto presidenti, otto vicepresidenti, decine di consiglieri comunali, decine di assessori, decine di edifici pubblici in affitto, mi dite a che servono in un territorio così piccolo? 
Siamo il paese più povero dei paesi ricchi con i costi della politica e dell'amministrazione pubblica (parlo di amministrazione non dei dipendenti fancazzieri, come li hanno definiti gli attuali governanti) più alta del mondo, in questi anni nessuno ne ha mai parlato, nessuno ha mai fatto niente e nessuno ne parlerà. Loro sono e saranno tutti al loro posto.
Come faccio a non sentirmi sconfitto, anche se questa volta, forse, riuscirò a portare a casa una qualche preda azzannata dai pescecani!



Atelier de marine "Lignes d'Eau"

Dal sito Lignes d'Eau
La cosa più bella che offre questo Atelier de Marine Lignes d'Eau è che, fissando un appuntamento, si potrebbe andare a costruirsi assieme a loro la propria barca facendo uno stage. Mi sembra un'opportunità fantastica! Più di una volta mi avete visto scrivere "se potessi ... la comprerei!", ma onestamente una delle cose che mi piacerebbe di più fare è proprio quella di costruirmi la barca con le mie mani e, non avendo capacità, spazi e attrezzature idonei, questo potrebbe essere il giusto compromesso.
C'è da aggiungere che questi velieri dalle forme classiche sono fantastici e si va dalla barca da 2.3 m fino agli 8 m circa. Conoscendo i miei gusti per le piccole le mie preferite sono l'Antioche 5.55, trasportabile con una piccola utilitaria:

Dal sito Lignes d'Eau
e la piccolissima Minimome 2.35, sicuramente trasportabile con la bicicletta anche qui in Italia, come descritto su SailOnBike:

Dal sito Lignes d'Eau

Infatti questo bel barchino classico in legno pesa solo 30 kg, è lungo 2.35 m, è largo 1.10 m e può trasportare fino a 130 kg, insomma l'ideale per il trasporto su bici anche il Italia.




martedì 7 giugno 2011

La Corsica del Sud a bordo di un Globe 530.4


Un bel viaggio raccontato su Nauticaltrek: La Corse du Sud en Globe 530.4, sicuramente da leggere con interesse visto e considerato che il Globe 530.4 è un piccolo veliero a dislocamento leggero con "water ballast".


Dal sito Nauticaltrek
Molto bellino il Globe 530.4 che mi risulta fabbricato dalla FTMarines, facilmente carrellabile, piccolo, leggero, con una bella linea filante e sicuro per la sua "zavorra ad acqua". Il suo prezzo al nuovo si aggira intorno ai 20000€, rimorchio compreso.

Dalla rivista Allboatsavenue
La rivista Allboatsavenue ne fa una bella recensione incluso un interessante video, in questa descrizione viene citato il cantiere Les 3C Yachting a cui non risponde più il link. Su questo bel SITO invece troverete numerose altre navigazioni effettuate con il Globe 530.4, ma non solo.

Dal sito Ponant2001
Nella foto sopra il Globe 530.4 davanti a Villefranche sur Mer, magnifique!
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.35 m
Larghezza: 2.08 m
Peso: 380 kg di cui 120 kg di zavorra liquida
Sup. velica: 17.4 mq


lunedì 6 giugno 2011

PB Flyer Paddleboy, il dinghy trailer per la bici

Dal sito Seattlesportco

E' un vero e proprio carrello porta barca per bici questo PB Flyer della Paddleboy Boat Carts. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Peso: 6.35 kg
Peso trasportabile: 34.02 kg
Lunghezza trasportabile: fino a 4.57 m
Lunghezza aggiustabile: da 2.13 m a 2.89 m
Distanza tra le ruote: 83.81 cm
Diametro ruote: 40.63 cm
Dimensioni: L:2.48 m x W:0.96 m x H:0.45 m
Dal sito Seattlesportco

Utilizzabile in gran parte dei paesi europei, sembra di no in Italia. E' il trailer ideale per trasportare un Optimist o il piccolo Walkerbay 8 (P: 32-40 kg; L: 2.51-2.75 m; B: 1.32-1.72 m)
Un bel video del trasporto di un kayak con il Paddlebaoy PB Flyer:




sabato 4 giugno 2011

Dal Micropomo di Cadei al Pajnik 550

Dal sito Pajnik
Chi conosce bene la storia del Micropomo del C.N. Cadei sa che il Pajnik 550 è la sua rivisitazione in chiave moderna, in pratica lo scafo è lo stesso con qualche modifica alla tuga. 
Questo è il Micropomo di Capitanmao, ma ci sono tanti altri appassionati armatori di questa fantastica barca a vela.
Il blog del Micropomo
Tornando al Pajnik 550 devo dire che si avvicina molto al piccolo veliero carrellabile ideale per le seguenti caratteristiche:
  • dimensioni e peso contenuti
  • prezzo
  • sportività
Dal sito Pajnik
Il suo prezzo, dall'usato al nuovo, va dai 10000 ai 20000 €. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:

Lunghezza fuori tutto: 5.50 m
Lunghezza al galleggiamento: 4.75 m
Larghezza: 2.36 m
Pescaggio: 0.20 - 1.10 m
Peso a vuoto: 560 kg
Peso chiglia + deriva: 60+70 kg
Sup. velica: 18.28 mq
Altezza in cabina: 1.36 m

Dal sito Pajnik
Insomma, a me piace molto ed eccovi un bel video di un Pajnik 550 in navigazione:


venerdì 3 giugno 2011

Surprise Archambault, il monotipo di riferimento

Dal sito Archambault

Non so voi come la pensiate ma quando si parla del Surprise, questo bel veliero prodotto dal cantiere Archamault, si entra in una concezione di qualità ed estetica sicuramente superiore, non dico a tutte ma quasi.  Che dire, mi piace? Sì! Se potessi permettermelo lo comprerei? Si!
Ci sono tre versioni a deriva fissa, doppia e mobile che potrete valutare nella BROCHURE. Queste sono le  caratteristiche principali della versione a deriva mobile:
Lunghezza f.t.: 7.65 m
Lunghezza al galleggiamento: 6.60 m
Larghezza: 2.48 m
Peso a vuoto: 1350 kg
Peso chiglia: 600 kg
Pescaggio: 0.80 - 1.60 m
Sup. velica: 33.5 mq
All'occhio esperto queste dimensioni già indicano le potenzialità del Surprise, nient'altro da dire.

Dal sito Archambault
Un bel video del Campionato Italiano Classe Surprise, una classe forte, un campionato importante:




giovedì 2 giugno 2011


mercoledì 1 giugno 2011


martedì 31 maggio 2011

Flying Cruiser S, un compromesso di qualità

Foto tratta da Nauticaltrek
Non è troppo conosciuta qui in Italia la Flying Cruiser S del Cantiere BWC, una bella barca costruita in Germania ma che, secondo me, meriterebbe una maggiore attenzione per i molti motivi a me più cari: il prezzo, la qualità, la carrellabilità e la linea. Lunga poco più di 5 m e larga 2, nella versione "dinghy" a chiglia retrattile pesa circa 300 kg. Ha una piccolissima cabina con due posti letto e costa poco più di 10.000€, IVA inclusa. Insomma molto maneggevole pur essendo un piccolo cabinato, sicuramente ottimo per un day sailing senza pensieri perché è un veliero che si potrebbe tenere tranquillamente a terra e/ o sotto casa.
Inoltre, essendo una barca molto conosciuta in Germania, lì si possono trovare delle ottime occasioni nel mercato dell'usato, anche sotto i 5000€.

Foto tratta dal sito BWC
Ecco un video in cui la potete ammirare (versione con chiglia), nonché valutare la sua facilità di gestione.




domenica 29 maggio 2011

Phoenix e il mito della Fenice


Ho una Fenice a prua della barca, bisognerà pur conoscerne il suo mito, non credete? Tra tutte le leggende però mi piace di più quella cinese, chiamata Tan Niao, la cavalcatura celeste degli Immortali.

Il simbolo Phoenix
Phoenix, dal latino Phoenix-ìcis. Il mito della Fenice può avere due modi differenti di comprensione. Stando alla prima interpretazione, Fenice è simbolo della ricerca o della conoscenza che supera ogni ostacolo. Ne farebbero fede le leggende di Fenice re dei Dolòpi, consigliere attento e riservato dell'eroe Achille ed esempio di virtù per l'armata greca nella piana di Troia. La seconda interpretazione, che fa capo al mito del leggendario uccello semidivino, l'Araba Fenice, è più complessa, in essa si intrecciano elementi della religione cristiana a cognizioni arabe in ambito astronomico.  

"E l'amore degli amanti
come l'araba fenice
che vi sia, ciascun lo dice;
dove sia, nessun lo sa
                    (Metastasio)

Stando alla mitologia classica greca, un primo Fenice sarebbe stato uno dei tanti figli di Agenore re di Tiro. Questi lo avrebbe inviato insieme agli altri fratelli alla ricerca, risultata vana, della loro sorella Europa rapita da Zeus in sembianze di toro che dopo innumerevoli peripezie, stanco di vagabondare e di cercare, si sarebbe fermato nei pressi della futura città di Sidone, nella Fenicia meridionale, territorio al quale dovette successivamente il nome. Un altro eroe greco con nome uguale sarebbe stato figlio di Amintore, re di Eleone, città della Beozia. Per motivi d'acredine tra genitori, Fenice sarebbe stato fatto accecare dal padre, ma soccorso da un servo fedele fu da lui consegnato al centauro Chitone che, grazie agli infusi di erbe, ne avrebbe guarito la cecità. In altri racconti, a condurlo dal centauro sarebbe stato il padre dell'eroe Achille, Peleo. A guarigione avvenuta, Peleo avrebbe fatto di Fenice l'aio del figlio, erigendolo anche a sovrano del popolo dei Dolopi. Stando ad Omero, Fenice sarebbe poi partito con il suo indomito allievo per la guerra di Troia, facendo parte dell'ambasceria dei guerrieri Mirmidoni presso re Agamennone ed avrebbe preso parte come cantore, e come giudice delle corse dei carri, ai giochi funebri in onore della la morte di Patroclo. Al ritorno dei Greci da Troia, avrebbe seguito l'eroe Neottolemo per via terra, ma sarebbe morto ormai vecchio durante il viaggio nei pressi del torrente Karas. In questi racconti la figura di Fenice fu prospettata come quella di un persona solare e saggia, conoscitrice profonda delle cose nascoste della terra e del cielo, ma soprattutto dell'animo degli uomini. Fu, come s'è detto, un esempio di filosofo, di maitre a pénser per dirla alla francese, modello di vita per comandanti insigni e per semplici soldati, cui la cultura classica greca tanto fu affezionata.

Achille cura Patroclo, allievi di Fenice
Già menzionata dal poeta Esiodo, l'Araba Fenice fu descritta compiutamente da Erodoto, storiografo di Alicarnasso vissuto nel quinto secolo ante Cristo. Egli scrisse nelle “Storie” che la Fenice fosse un uccello originario dell'Etiopia. Il suo piumaggio sarebbe stato colorato variamente ed il suo aspetto simile a quello di una grossa aquila. Avrebbe potuto vivere fino a cinquecento anni, ma per altri autori fino 1461 e perfino quasi tredicimila anni. Il mito di Fenice riguardò principalmente la fisiologia: essendo esemplare unico della sua specie, non avrebbe potuto riprodursi come gli altri animali, ed una volta morta sarebbe sempre rinata: quando la Fenice avrebbe avuto il sentore di morte, sarebbe volata in un luogo segreto dell'Arabia (da qui l'appellativo “araba”) e, dopo essersi raccolta in un nido fatto di ramoscelli d'incenso, si sarebbe lasciata morire. Erodoto sostenne che dopo la morte si sarebbe sviluppato un fuoco inspiegabile, dal quale il leggendario uccello sarebbe sorto più vigoroso di prima. Tale mitica particolarità presso i cristiani delle origini, e per tutto il Medioevo, portò alla valutazione della Fenice quale simbolo di resurrezione e di rinascita ciclica ed a volte fu identificata con la figura dello stesso Cristo. Autori posteriori ad Erodoto sostennero che la Fenice, dopo la resurrezione dal fuoco sarebbe volata fino alla città egizia di Eliopoli portando la sua vecchia carcassa ai sacerdoti del dio Sole. Poi sarebbe tornata in Etiopia, dove sarebbe vissuta cibandosi di perle d'incenso fino alla fine dei suoi giorni. Il ciclo sarebbe poi nuovamente continuato con la morte, con l‘incendio del corpo e con una nuova rinascita. 
La Fenice nel bestiario medioevale, simbolo della Resurrezione Cristiana (Giovanni, 10-18)
Fenice fu una figura conosciuta anche il altre civiltà, nell'antico Egitto, Fenice fu chiamata Bennu ed associata la ciclo quotidiano del sole ed al ciclo annuale delle piene del Nilo. Forse anche per questo motivo si sarebbe verificata l'associazione del suo mito con quelli della rigenerazione e della vita. Presso la cultura religiosa egizia, evocava anche il fuoco e la luce della vita oltremondana. Fu spesso raffigurata sulla prora delle barche sacre funebri che veleggiavano verso l'immenso oceano della luminosità di un'altra dimensione di esistenza, dell'anima universale di Osiride che creava in continuazione se stessa fino alla fine dei tempi. 

Barchetta sacra egizia al MAEC di Cortona con la Fenice rappresentata a prua
Anche nella cultura cinese è presente la figura mitologica di questo uccello. Ebbe nome di Tan Niao, ovvero “uccello di cinabro”, dal colore rosso fuoco con cui sarebbero state colorate le piume.Secondo i Cinesi sarebbe stato l'uccello del fuoco e dell'estate impregnata della canicola del sole, e la cavalcatura celeste degli immortali. Creatura indifferenziata sessualmente, Tan Niao sarebbe stata androgina, sia maschio che femmina: nel suo aspetto maschile sarebbe stata emblema della felicità, in quello femminile simbolo delle regine in contrapposizione al drago degli imperatori. Le fenici chiamate Hisiao Chi e Lung Yu (quest'ultimo è un nome femminile abbastanza comune tra le popolazioni odierne del territorio di Canton e beneaugurate di felicità coniugale) avrebbero condotto sulle ali le anime degli sposi virtuosi nel Paradiso degli Immortali.

La Fenice cinese, conduce gli sposi virtuosi nel Paradiso degli Immortali
Secondo la cultura araba sufi, e precisamente secondo il filosofo Moahm Al Jili, Fenice fu il simbolo di tutto ciò che trae esistenza unicamente da se stesso. Sarebbe ciò che sfugge dai pensieri e dall'intelligenza. Così come l'idea di Fenice potrebbe essere compresa solamente attraverso il nome che la identifica, così la natura di Iddio Allah potrebbe essere colta solo mediante la meditazione sul suo nome e sulla sue ineffabili qualità. 

Testo tratto da:  Astercenter , “Eternità, miti ed eroi classici”, di Jean Colin - Edizioni Mondadori - 1958



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...