giovedì 24 novembre 2011

Novità 2012, Little Wing diventa Tandem

LW Tandem, dal sito WarrenLightCraft
Bellissimo l'LW Tandem, questo sailyak a due posti fratello maggiore del Little Wing, di cui abbiamo già parlato. Facile da condurre e da gestire si porta sull'auto e poi è fantastico per due.
Queste sono le sue caratteristiche principali:

Lunghezza (LOA): 20' 0"
Larghezza (BOA) 12' 6"
Sup. velica (Randa +  fiocco) 127 sq. ft.
Peso: 118 lbs
Carico massimo: 600 lbs

E anche per questo un bel video di presentazione:


mercoledì 23 novembre 2011

Quanto pesa il materiale in barca


Facendo seguito all'articolo precedente, Carrellabili: attenzione ai pesi, ho fatto un controllo sul peso del materiale nella mia barca (la cifra riportata è in kg):

Cuscineria completa: 11
Vele (randa, fiocchetto, gen): 7
Borsa con documenti, strumenti, chiavi, manuali, set minimo di attrezzi: 5
Porta Potti vuoto: 4
Serbatoio acqua vuoto: 1
Kit 4 salvagente: 3
Anulare: 2
Batteria: 12V 44Ah: 11
Cime varie: 1.5
Secchio: 0.5
Ancora Bruce con catena e cima: 14
Ancorotto di rispetto con catena e cima: 5
Materiali vari (estintore, bussola, tendalino, mezzomarinaio, razzi, tromba, liquidi porta potti, etc.): 12
Sei parabordi: 3
Motore 4CV 4T: 27
2 Pagaie: 2
Bombola del gas: 5
Fornello a due fuochi con tubo: 1
Bompresso + rollagen + cimetta: 2
Passascotte + bozzelli + attrezzature varie di coperta + cime varie: 3
Frigo portatile elettrico vuoto: 4
Tanichetta benzina con beccuccio da 5 litri: 1
Vettovaglie per quattro persone (piatti, bicchieri, posate, tazze, contenitori porta cibo, due tegami e una padella, caffettiera): 3
TOTALE: 128 kg 
Conclusioni: quanto dedotto nel precedente articolo è compatibile, infatti i 300 kg in più sul peso nominale della barca vanno sicuramente considerati, comprendenti i pesi sopra verificati, la tolleranza sul nominale e tutto ciò che è necessario quando si parte per una crociera.


martedì 22 novembre 2011

Windkart, le concept evolutif

Dal sito Windkart
A me piace parecchio questo Windkart, per la sua semplicità, per la sua facilità d'uso, per la sua maneggevolezza, per la sua comodità, ....., per la sua trasportabilità anche sul tetto dell'auto. Non ci sono sartie né fiocco, ma solo una randa steccata come nel Laser, si monta in quindici minuti e ti permette di praticare lo sport della vela in tutta comodità. Dal costo di circa 7000 €, è lungo 3.65 m, pesa in totale 110 kg e ha una superficie velica di 8.5 mq. Altre e dettagliate informazioni le potrete trovare nella sua BROCHURE.
Insomma, davvero interessante e bello.

Dal sito Windkart
E c'è anche un bel video esplicativo:


Ma sapete cos'è la cosa che mi piace di più in queste soluzioni semplici, comode ed innovative? La possibilità di arrivare in prossimità della spiaggia con l'auto, montare tutto in quattro e quattr'otto e via, partire. Come in questo accesso libero alla spiaggia alle Bocche d'Albegna, nei pressi dell'Argentario, che meraviglia!


lunedì 21 novembre 2011

Violino 18, un day sailer che fa ancora sognare

Il Violino 18, dal sito di Angelo Paiardi
Torno su di una delle barche di Angelo Paiardi, il Violino 18 poiché l'amico Damiano mi ha chiesto cosa ne pensavo visto il recente articolo sull'R18S. Come voi tutti sapete io non sono un esperto o un tecnico della vela, mi ci rilasso con la famiglia, pertanto gli ho potuto esprimere solamente la mia approvazione per quanto riguarda l'aspetto estetico, è una barca a vela stupenda, e per la sua facilità di gestione considerando il peso e le dimensioni. Credo che sia uno dei migliori day sailer che esistano in commercio e ad un prezzo eccezionale; una barca con cui andare da soli o in famiglia in tutta sicurezza, senza doversi ammazzare di fatica o svenarsi per l'acquisto e il mantenimento. Queste sono le cose che ho risposto a Damiano e di seguito riporto le sue osservazioni tecniche che volentieri pubblico, sono veramente interessanti:

Ciao Francesco, 
grazie per la risposa ed il parere espresso. Sinceramente anche io sono più orientato al daysailer in quanto già per un piccolo cabinato che comunque deve stare all’ormeggio uscire con una sola persona diventa difficoltoso. Questa estate siamo andati in uno degli specchi d’acqua più interessanti dal punto di vista velico della Toscana e cioè al Puntone di Scarlino. Ho purtroppo mio malgrado constatato che là non c’è nessuna intenzione a voler sviluppare la nautica come piace a noi. Ho parlato con il comune di Follonica e la C.P. di Castiglione della Pescaia (ufficio territoriale di competenza) e mi hanno detto che sulla spiaggia non è possibile lasciare nessun natante nemmeno in cima alla spiaggia, il che si ridurrebbe o a portarla all’unico rimessaggio a terra vicino allo scivolo a dei prezzi alti e poi dovresti tutti i giorni prendere la macchina per mettere la barca in acqua oppure andare a parlare con il Circolo pescatori di CalaViolina (quello fuori Follonica dir. Puntone) e vedere come sono organizzati a terra ed eventualmente metterla là visto che con la famiglia in due pedalate ci si arriva. Purtroppo ho il problema che io in estate voglio spostarmi in bici in quanto mi fa troppo caldo l’idea di dover prendere la macchina e andare qua e là. Vediamo ora mai per il prossimo anno se riesco a prendere la barca. Ti volevo spiegare quali sono state le mie riflessioni in merito alla scelta del violino 18. L’ho confrontato con barche simili come il tridente, il naos nikan, il mirage 5000, il sailhorse, il fusilla 5 e tra tutte mi è parsa la barca più leggera, più invelata e con baglio max contenuto (circa 2 mt). Considera che vengo dalle regate con i laser, ho fatto anni di regate d’altura e non mi piacciono le barche con baglio max tutto arretrato perché ovvio che sono stabili, ovvio che portano tanto gennaker ma le boline? Un patimento ovvio, visto che non stringono nemmeno se piangi in turco. Avevo anche visto barche più blasonate come il Pisces 21, rustler 24, i vari tofinou, lo scandinavian cruiser SC20 (20000 Euro per una barca costruita in Cina mi sembrano eccessivi e poi già il fatto che la parte alta dell’albero non è insartitata, me la dice lunga sulle qualità della barca e cantiere), l’Alphena One (quando ho visto il prezzo a Genova sono svenuto), ma poi oggettivamente servono budget troppo elevati per me. Avevo visto su BCA DEMCO anche un progetto per un day sailer di 24 piedi molto carino che poi hanno fatto realizzare anche da un cantiere ( Ninfayachts ) ma ho sentito un preventivo e mi hanno chiesto solo 50000 euro (con 56 ci compro un bavaria 32!). Il mio sogno sarebbe quello di avere una barca con delle linee d’acqua come il Dragone ( per me è il sogno della mia vita se non è che servisse il posto barca in un marina! ) ma con la deriva basculante o a baionetta come lo SC20 per poter essere alata su un carrello e poi a dei costi contenuti. Purtroppo sembra che in italia quello che costa poco sia sinonomo di scarsa qualità ma non sempre è vero. Reputo che una barca di 5,5,mt / 6 mt, a vela stile deriva o day sailer debba avere un prezzo sui 8000/10000 max 12000 e già sarebbe tanto (ovviamente non attrezzata Harken ma io per esempio ho regatato su un laser quasi del tutto attrezzato Viadana e non ha dato problemi oppure al max Ronstan). Io non capisco perché nessun progettista o cantiere si metta in idea di iniziare a rilanciare partendo dalle nostre origini marinaresche ( sempre ammettendo che ci sia gente in barca che le ha queste tradizioni ) riscopra la vela, il veleggiare il day sailer classico con stile, quello che io dico “con il sigaro tra i denti ed il berretto da comandante sulle 23. Credo purtroppo che per arrivare a tutto ciò bisogna che prima di tutto si abbattano certi pregiudizi ed un modo di pensare fortemente radicato nella maggioranza degli italiani ed arrivare a dire di nuovo con vero senso civico “ l’Italia s’è desta” e riscoprire chi siamo davvero. Detto questo, scusa la mia prosopopea, ma mi pareva giusto che ti facessi un’idea di chi sono e come penso ed il perché sono arrivato a valutare per le mie aspettative una barca come il Violino 18 la barca per me. Fondamentalmente sono un romantico sognatore della vela, uno di altri tempi. 
Ciao Damiano 
PS: Ti do una dritta per un nuovo interessante approfondimento per il tuo blog Theevenkeel

Uno stupendo Violino 18 al Geosvelacolico, segnalato da Damiano
Concludo le osservazioni di Damiano esternando il mio sconcerto sulle scelte sconsiderate che i nostri amministratori pubblici hanno fatto sulle nostre coste. Hanno permesso la realizzazione di obbrobri in ogni dove, marina che hanno deturpato il paesaggio, palazzi, grattacieli, ville, case mostruose di fronte a spiagge meravigliose, il tutto per fare arricchire pochi a scapito della povera gente che non solo non può appoggiare la barchetta sulla battigia ma non può neanche avvicinarsi a riva. Lo sviluppo della piccola nautica potrebbe essere una delle leve per la salvezza di questo paese azzannato dai pescecani che ci hanno governato finora. Vergogna!


sabato 19 novembre 2011

Come costruire la cappottina Spray Hood

Cappottina Spray Hood, dal sito Tourdemondeenvoilier
Ne avevamo parlato visto che per le nostre piccole barche sembra si possa trovare a buon prezzo, Cappottina Spray Hood per i nostri piccoli velieri, ma l'opportunità di fabbricarsela da soli offre tutta un'altra soddisfazione.
Il modo per poterla realizzare è dettagliatamente descritto nel sito Tourdemondeenvoilier.
In più questo sistema per cucire mi sembra portentoso: Stitch  It  Awl




KELT 5.50, la 2CV de la mer

Dalla pubblicità dell'epoca del Kelt 5.50, dal sito di Doana II
Mi ero quasi dimenticato di riproporvi il Kelt 5.50, questo piccolo gioiello che ancora, volendo, si trova nel mercato dell'usato ad ottimi prezzi nei nostri grandi laghi del nord. La pubblicità dell'epoca poi è una vera e propria opera d'arte, come la stessa barchina d'altronde che a me piace molto. Come per altri velieri che ho menzionato nei post precedenti vale la stessa considerazione: come hanno fatto ad abbandonarlo! 

Doana II
Queste sono le sue caratteristiche principali che le potrete trovare anche su Le site du Kelt 550, fortuna che esistono appassionati delle loro barchine che ci offrono la possibilità di ammirarle ancora e di trovare tantissime informazioni come il suo MANUALE.
Lunghezza: 5.50 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.30 - 1.10 m oppure 0.75 m
Peso a vuoto: 550 kg
Peso deriva: 150 kg
Sup. velica: da 18 mq
Insomma, perché no la 2CV de la mer!

Un bel KELT 550 sul carrello, dal Forum del Kelt 550


giovedì 17 novembre 2011

Novità 2012, l'Albatros di Finot


In anteprima assoluta abbiamo Jean Marie Finot che prova la sua nuova creazione, l'Albatros. A me sembra una deriva molto bella ma non essendo uno sportivo non mi posso sbilanciare in giudizi. Albero in carbonio, deriva a "pendolo", scafo planante, bompresso retrattile ed infine una linea meravigliosa che si ispira ad un 60 piedi che ha partecipato al Vendée Globe. La rivista Voiles et Voilier ne ha fatto una bella recensione e qui abbiamo un Dossier de Presse molto esplicativo.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.30 m
Larghezza: 1.95 m 
Pescaggio: 0.38 - 1.22 m
Peso totale; 118 kg
Peso deriva: 30 kg
Sup. velica: 14.50 mq
Prezzo: 6000 €
La barca verrà esposta al Salone Nautico di Parigi che si terrà dal 3 all'11 dicembre 2011.



Novità 2012, Happy Cat diventa Ultralight


Interessante questo nuovo catamarano gonfiabile della Grabner, l'Happy Cat Ultalight. In anteprima assoluta vi ripropongo il video del prototipo in navigazione. Trasportabile con due borse da 24.5 kg, si monta in meno di dieci minuti, è velocissimo e sarà una novità del 2012. Mi piace sempre di più questa soluzione di barche a vela gonfiabili facilmente trasportabili anche con la bicicletta,

e in più l'Happy Cat entra comodamente nel bagagliaio.

Dal sito Happy Cat


martedì 15 novembre 2011


R18S di Angelo Paiardi

R18S dal sito di Angelo Paiardi
Trovare le parole per definire le barche a vela di Angelo Paiardi non è difficile: qualità, tradizione, prezzo, affidabilità. Sostanzialmente un day sailer, questo R18S possiede origini di tutto rispetto, il mitico Alpa 5.50. La linea e le caratteristiche sono certamente quelle, grande spazio in pozzetto,  piccola cabina a prua, peso contenuto, buone prestazioni veliche, insomma ottima barca carrellabile per le uscite giornaliere, crociere in due e/ o campeggio nautico, regate ed infine la scuola. Avete notato che ci si può fare di tutto? La linea è quella classica degli anni dei Lanaverre e dei Tabasco, ma anche del più recente Farr 640, si assomigliano molto; Angelo Paiardi ha avuto il coraggio e la perseveranza di credere in questa opportunità ed il tempo gli ha dato ragione. Se si vuol sapere di più su questo piccolo veliero carrellabile basta contattare il Circolo Velico Casanova a Venezia, ritengo che per loro questa barca sia come una "mascotte", e già questo significa molto visto che lì ci fanno scuola e regate.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.50 m
Larghezza: 2.10 m
Dislocamento: 350 kg
Pescaggio max: 1.3 m (deriva mobile a scomparsa)
Sup. velica: 17 mq
Un R18S in navigazione, dal sito Angelo Paiardi
E' anche la barca ideale per essere gestita terra - mare con un carrello, infatti se ne vedono molte nelle spiagge dell'Adriatico ed in giro si trova dell'ottimo usato ad un prezzo contenuto, come per il nuovo d'altronde. Insomma, una barca che non ha motivi per non essere comprata, consiglio di pensarci seriamente soprattutto in funzione della sua gestione semplice ed economica e per la sua trasportabilità con un auto di piccola cilindrata. La vela, anche ad alti livelli, può essere praticata da chiunque, senza avere grandi disponibilità economiche, è sufficiente organizzarsi e scegliere la barca giusta.
Un bel video con tante R18S in navigazione:


sabato 12 novembre 2011


venerdì 11 novembre 2011


giovedì 10 novembre 2011

I primi 50 anni di Happy Cat



Una bella storia di attaccamento e di grande passione verso ciò che si è realizzato con il proprio lavoro. Da guardare, anche se non si comprendono le parole valgono le immagini.



mercoledì 9 novembre 2011

Camping Out with the British Canoe Association


E' assolutamente da leggere questo piccolo libro pubblicato nel 1891 a Liverpool dalla British Canoe Association. Nel tradurre le poche pagine che vi propongo di seguito la memoria è ritornata al libro preferito della mia fanciullezza, "Scouting for Boys" di Robert Baden Powell, il fondatore dello scoutismo, movimento a cui ho aderito fino all'età di trent'anni, momento della nascita dei miei due figli.
Purtroppo sono più di dieci anni che non parlo inglese, lingua che invece mi ha aiutato tantissimo nella mia carriera lavorativa, e non ho potuto tradurvelo tutto a causa del tempo che mi occorrerebbe anche se mi sarebbe piaciuto, questo libro è veramente bello e lo spirito dei "canoisti a vela" della fine dell'ottocento si avvicina molto al nostro modo di concepire la nautica. Buona lettura!

CAMPING OUT
with the
BRITISH CANOE ASSOCIATION

PREFAZIONE 
Questo piccolo libro deve la sua origine agli appunti scritti dall’autore nel corso di due Conferenze tenute dalla British Canoe Association. Quanto raccolto durante queste manifestazioni ha evidenziato una tale passione verso il campeggio nautico da parte di questo gruppo di amici tanto da incoraggiare la redazione di questo piccolo libro. In un primo momento l'intenzione era quella di limitarne la pubblicazione ad un gruppo ristretto di persone, ma il successo che ha sviluppato l’originaltà di queste note ha portato alla decisione di mettere qualche copia in vendita. Ovviamente, per una produzione così modesta, non aspiriamo ad una frenetica richiesta da parte dei lettori. Le illustrazioni, salvo qualche eccezione, sono o fotografie scattate dall'autore, o degli schizzi fatti da lui stesso. Si coglie l'occasione per ringraziare l’ amica M.W e il signor A. Fownes che hanno collaborato alla stesura dei bozzetti. Nonostante l'origine umile di questa appassionata trascrittura, certamente frettolosa nella sua preparazione, l’autore confida in una critica del tutto paragonabile a cui vengono sottomesse produzioni letterarie ben più pretenziose. Come gli argomenti che vi vengono trattati, questo libro è poco profondo, non tratta di carichi preziosi, non percorre grandi distanze, piuttosto richiede buon vento e bel tempo, con prudenza non ambisce a navigazioni ambiziose: "Più grande è l’imbarcazione maggiore è la possibilità di avventurarsi, ma altrettanto minore è la possibilità di avvicinarsi a riva".  Se, tuttavia, questi modesti appunti, mostrando le gioie trascorse dai nostri amici in barca, trasferiscono ad altri l’interesse per il nostro glorioso sport allora verrà soddisfatto lo scopo principale dell’autore. La mia speranza, è che i membri della British Canoe Association considerino questa pubblicazione come un tentativo per promuovere la loro causa.

The Rear Commodore. Liverpool, 1891. 


Foto tratta da Camping Out

lunedì 7 novembre 2011

Big Dummy, trekking velonautico e mobilità sostenibile

Dal sito Xtracycle

Il Big Dummy mi sembra un'ottima soluzione per praticare trekking velonautico portandosi dietro sailyak, tenda e tutto l'occorrente per fare tanto sport e vacanze indimenticabili tra terra e mare, sotto il cielo del nostro meraviglioso paese. Il rappresentate per l'Italia di Xtracycle è Veloplissé che non è neanche tanto lontano da casa mia, in Toscana.
Occorrono una bici cargo tipo la Surly Bikes, il Big Dummy con pianale e borsoni, un sailyak Hobie Mirage i9S con kit vela, una Ferrino per esempio, insomma tutto quello che serve per viaggiare e tanta voglia di divertirsi con poco.

Hobie Mirage i9S, da Sail Magazine
Ed ecco l'immagine del suo borsone:

Borsone dell' Hobie Mirage i9S, da Sail Magazine
Anche questo Xtracycke Wide Loader potrebbe offrire una soluzione ideale per il bike trailering:

Xtracycke Wide Loader, dal sito Veloplissé
E la tenda? Bé, le Ferrino sono tutte belle:

La Geo4, la mia preferita delle Ferrino



Un percorso che farei molto volentieri con questo cargo sarebbe la Sardegna Nord Orientale: Costa Smeralda

Per vedere il percorso accedi al sito PISTE CICLABILI
Lo sapete cosa penso? Che centinaia di piccole attività di locazione di Cargo Bike con Sailyak e tenda, oltre ad offrire l'opportunità a tanti turisti di divertirsi, darebbe la possibilità a molti giovani di lavorare divertendosi e creare una famiglia. Un chioschetto in legno e dieci cargo con un investimento iniziale inferiore ai 40.000 € permetterebbe un fatturato annuale sicuramente superiore ai 50.000 €. Infatti un "charter" di 400 € a settimana, per tutto il cargo completo, considerando una media di 6 cargo per 20 settimane di lavoro fanno più o meno questo fatturato. I costi di apertura di attività verrebbero estinti in due o tre anni.

Il chiosco in legno per la locazione dei Cargo Bike, dal sito Chaletlegno


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