lunedì 15 luglio 2013

Lo scivolo di Maarup Havn, nell'isola di Samsø




Ovviamente mi sono voluto divertire perché bel difficilmente qualcuno di noi avrà il coraggio di arrivare fin quel tratto di mare che si trova tra la Svezia e la penisola danese chiamato Kattegat con una barca a rimorchio. Però non si sa mai, i luoghi sono meravigliosi.
Ma la notizia più interessante sull'isola di Samsø è che da anni oramai si è resa indipendente dai combustibili fossili grazie all'utilizzo di fonti rinnovabili, certamente loro non hanno l'Enel e i petrolieri al governo che sempre di più stanno impoverendo le famiglie di questo paese.

Windmills from Samsø - Denmark, dal sito Energiakademiet
A questo riguardo voglio puntualizzare che le fantomatiche liberalizzazioni del mercato dell'energia del Sig. Bersani sono quanto meno ridicole, andate pure a vedere su Sostariffe, fate una simulazione, guardate le differenze e poi non ditemi se non si è creato un "cartello". Ho acquistato grossi quantitativi di energia nel mercato libero, anche all'estero, per ben sei anni prima di smettere e ne ho viste di tutti i colori, dai contratti volutamente incomprensibili, alle soglie di consumo capestro per sconti ridicoli, fino agli errori nelle fatture sempre a loro vantaggio, chissà perché. Tanto più che le perniciose regole che legano il prezzo dell'energia e del gas a quello del petrolio rendono assolutamente incontrollabile la reale verifica sul risparmio, neanche da parte di un esperto. L'unica cosa vera e certa è che i fornitori di servizio pubblico, dall'acqua, all'energia, fino ai telefoni, si stanno arricchendo sempre di più contrariamente alla gente che vive e lavora solo per pagare le bollette, la benzina e il cibo, quando va bene.
Mi faccia il piacere Bersani, o si è socialisti e democratici e si pensa ai bisogni veri della gente o si è capitalisti e si pensa al proprio portafogli. Ma a nessuno è venuto in mente che basterebbe mettere un limite ai guadagni e alle speculazioni quando si offre un servizio pubblico continuativo? A mio parere, moralmente, non è conciliabile uno spropositato arricchimento privato con il servizio pubblico, di qualsiasi genere esso sia.
Ma torniamo alle cose belle, foto ed informazioni su quest'isola si trovano nel blog di Cathryn, una giovane canadese che studia in Danimarca.

Veleggiare nell'isola di Samsø, dal blog di Cathryn


domenica 14 luglio 2013

La modifica alla base dell'albero di Papì


Se ben vi ricordate mi ero rammaricato di non aver scattato alcune foto durante le modifiche che ho fatto a Papì, il vecchio Mistral Windglider, che non aveva l'opzione barchina a vela ma solo windsurf. 
Per poter realizzare il perno, che invece attualmente si può trovare nella nuova versione del Windglider Multisport, ho provveduto a fare come in figura estraendo il dado a vite in plastica utilizzato per il supporto dell'albero del windsurf. La foto l'ho trovata in un forum ungherese.
Successivamente ho preso un vecchio tubo da aspirapolvere e l'ho tagliato per una lunghezza di sei centimetri.


Poi all'estremità ci ho incollato il dado di plastica e, dopo che si è ben fissato e asciugato stando attendo ad inserirci della carta per non rovinarne la filettatura con la colla, ho sigillato tutto all'interno del foro ottenendo questo risultato. Per far entrare il perno perfettamente nel vano l'ho dovuto scartavetrare per ridurne leggermente il diametro. Come colla ho utilizzato la "Pattex - Plastica"


In questo modo posso ottenere il doppio risultato di utilizzare la base per l'albero del surf, come nell'originale,


oppure come perno per l'albero.


Nella foto noterete anche l'asola di ancoraggio del sartiame che serve per fissare l'albero, incollato sempre con "Pattex - Plastica" e fissato con due viti molto corte. Il sartiame è fissato all'albero attraverso dei fori passanti bloccati da un nodo semplice all'interno dell'albero.


Il risultato finale ve lo ricorderete.


Tempo permettendo il collaudo è previsto per sabato prossimo.


sabato 13 luglio 2013

Hotel Residence Cala di Mola, con pontile privato per attracco natanti di basso pescaggio


Hotel Residence Cala di Mola, ci sono passato davanti centinaia di volte perché proprio lì vicino aveva casa mio zio che, quando era all'Elba nel nostro stesso periodo, ci preparava degli ottimi spiedini di pesce. Di mio zio ho un bel ricordo, anche lui velista, con il suo bel Comet 700 era uno di quei "signori" che oggi non esistono più.
Il luogo è stupendo, situato nell'omonimo Golfo di Porto Azzurro, Cala di Mola è il posto ideale per l'ormeggio di piccoli natanti, ma non solo. Infatti le spiagge, le calette, il vento, il mare e i fondali sono semplicemente fantastici per chi ama navigare a vela. I prezzi dell'albergo e del residence, come potete vedere nel sito, sono assolutamente paragonabili a tutti gli altri, il luogo invece è sicuramente tra i più belli del Mediterraneo.

Il terrazzo, dal sito Hotel Residence Cala di Mola


Elia da Cortona, tra realtà e mito

Programma del Convegno, dal sito Diocesi di Arezzo
Con rammarico per il ritardo segnalo uno degli eventi culturali a cui non si dovrebbe assolutamente mancare. Elia da Cortona, di cui ho parlato più volte non certo da scienziato ma solo da fantasioso appassionato dei luoghi in cui navigo, a mio parere, è una delle figure più importanti del nostro medioevo e della nostra storia.

“Elia da Cortona tra realtà e mito”, questo il tema al centro dell’incontro studio organizzato a Cortona presso il Centro convegni Sant’Agostino venerdì 12 e sabato 13 luglio. 
L’importante evento è organizzato dalla diocesi, con il Patrocinio del Comune di Cortona in collaborazione con la Fondazione Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, il Centro interuniversitario di Studi francescani e la Società internazionale di Studi francescani e le Famiglie francescane di Cortona. 
Previsti numerosi interventi di studiosi e ricercatori per approfondire la figura del francescano cortonese. Tra gli interventi in programma, venerdì 12 luglio: Giulia Barone, dell’Università La Sapienza di Roma con “La storiografia su Elia da Sabatier a Manselli”; Maria Pia Alberzoni, dell’Università cattolica di Milano, affronterà il tema “Elia tra Chiara d’Assisi, Gregorio IX e Federico II”; chiuderà la giornata Paolo Capitani, dell’Istituto Teologico di Assisi, con "Francescani e alchimia fra realtà e mito: frate Elia da Assisi e Bonaventura da Iseo”. Sabato 13 luglio, invece, sarà la volta tra gli altri di: Michele Pellegrini, dell’Università di Siena, con l’intervento su “Ordini mendicanti e istituzioni religiose nel secolo XIII: il caso di Elia a Cortona"; "Elia e l’architettura” sarà, invece, il tema dell’intervento di Fulvio Cervini dell’Università di Firenze.

Tra i primi seguaci di San Francesco, fu vicario fu vicario generale dell’ordine francescano (1221-27), acquistandosi la stima e la simpatia del cardinale Ugolino dei Conti, vescovo di Ostia (poi Gregorio IX), con cui collaborò nel difficile compito di inquadrare e organizzare il movimento francescano. Dopo la morte e la canonizzazione di Francesco fu nominato ministro generale (1232-39). Promosse la costruzione della basilica di S. Francesco ad Assisi, ma è improbabile che ne sia stato anche architetto. Una figura a cui ora Cortona ha deciso di rendere omaggio con questo convegno.

(estratto dal sito della Diocesi di Arezzo).

Lo stupendo Eremo delle Celle, uno dei "luoghi" di Frà Elia, dal sito Eremo delle Celle



venerdì 12 luglio 2013

Match 4, the multifunction

Match-4, dal sito Bellamer
Match-4, un'altro scafo ibrido multifunzione dalle caratteristiche di tutto rispetto, progettato da Jo Richards, campione della British Olympia. 
Jo ha compreso cosa desiderava la maggior parte dei tanti frequentatori delle spiagge di tutto il mondo, possedere una barca facile da usare, da trasportare, divertente e che si attrezza in pochi minuti. 
Match-4, oltre ad essere tutto questo, è una barca a vela, un surf, una canoa e una barca a remi, insomma quattro cose in una, come abbiamo già visto per oggetti simili gonfiabili nei giorni precedenti.

Match-4, dal sito Bellamer
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.34 m
Larghezza: 1.12 m
Sup. velica: 3.6 m2
Peso totale: 36 kg
Non conosco il prezzo al nuovo, ma ce n'è in vendita uno usato su Subito.it per 800 €. Mi sembrerebbe ottima anche per il trasporto su bici per le sue dimensioni e peso contenuti.
C'è anche un ottimo video di presentazione.



giovedì 11 luglio 2013

Romantik, scafi e stabilizzatori gonfiabili di ogni tipo, ma non solo

Scafi gonfiabili per catamarani L&K Elkan, dal sito Romantik
Come si dice dalle nostre parti sul gonfiabile e affini sul sito dei Romantik si trova "di ogni cosa". Bellissimi scafi gonfiabili, canoe, kayak gonfiabili e smontabili. Attenzione ai prezzi riportati che col traduttore automatico li riporta erroneamente da Rubli in Euro senza fare il cambio della valuta.
E ci sono anche gli stabilizzatori per kayak e canoe. Insomma belli, belli, belli!

Stabilizzatori gonfiabili per kayak e canoe, dal sito Romantik


mercoledì 10 luglio 2013

Trasimeno, affonda barca a vela in una tempesta, salvati i due velisti

La barca affondata al Trasimeno, da Perugiatoday
"Un temporale improvviso con relativa tempesta ha gonfiato le acque del lago Trasimeno che hanno inghiottito completamente una barca con due velisti a bordo. I due sfortunati sono stati salvati dall'intervento tempestivo degli addetti di un traghetto di passaggio e dal personale dell'Ispettorato del Porto. Fondamentale è stato l'intervento di Massimo Mencarelli che è partito con la propria pilotina per recuperare l’uomo ancora in acqua. La donna infatti nel frattempo era già riuscita a salire a bordo del Traghetto. La coppia di velisti, ripresasi dal forte spavento, dovrà a breve provvedere al recupero del mezzo appoggiato sul fondo del lago." (estratto da Perugiatoday).

Immagine tratta da Giornale dell'Umbria
Le notizie dai Tg regionali li danno salvi per miracolo anche se i due velisti erano dotati di salvagente. Di tempeste improvvise nel Trasimeno ne abbiamo viste più d'una e più di una volta ho avuto paura e temuto per la mia famiglia. Se si alzano le onde in corrispondenza delle sue acque basse queste possono diventare micidiali e credo che non sia un caso se la barca la si vede affondata dal lato dell'Isola Polvese dove il livello delle acque è particolarmente poco profondo. Da quel lato dell'isola, dove è il pontile del traghetto, ci sono stato solo una volta quando avevo il SUN2000 e non ci sono più tornato perché a quei tempi, essendo il lago all'asciutto, rischiai di rovinare lo scafo pur avendo tirato completamente su la deriva. Qualche hanno fa in quel punto una barca a vela ci rimase "in secca" e dovette intervenire la Polizia Provinciale per rimuoverla. 

Immagine tratta da Giornale dell'Umbria
Non riesco a riconoscere il tipo di barca ma sembra essere di grandi dimensioni, questo dimostra quanto possano essere insidiose le acque di questo bel lago. 


Four months in a Sneak-box, di Nathaniel H. Bishop



Quattro mesi in uno Sneak-box, un viaggio in barca di 2600 miglia dall'Ohio, lungo il Mississipi, fino al Golfo del Messico.

"Non desideravo vivere nelle città e negli alberghi, ma nella mia barca giorno e notte, portandomi dietro un bel po' di provviste e navigando più comodamente possibile. Così adottai una piccola barca di 12 piedi, comoda, forte, rigida, asciutta e sicura, che potesse andare bene sia a remi che a vela così come comandano il vento, il meteo o le forze, leggera e facile da trasportare ."

Pubblicato nel 1879

L'autore ci narra della sua navigazione attraverso le vie navigabili interne dell'America nel corso del 1874. A quei tempi questo tipo di avventura era molto popolare in Europa tanto che lo yachting divenne il passatempo ideale per la classe media. 
Bishop fu un avventuriero di fama internazionale e questa è stata una delle sue tante imprese.
Gli Sneakboxes, in forma moderna, sono ancora utilizzati nella zona della Barnegat Bay, nel New Jersey, per la caccia e le regate.

(maldestramente tradotto da me medesimo da Ria Press Classic Books)

Lo Sneak-box, dal libro di Bishop



Outrigger for fun in the surf

Grabner Fun Board con kit velico
Ne abbiamo già parlato con l'Aquaglide Multisport, la tavola a vela Saturn ed ovviamente con Papì che ben presto vedrete in azione al mare, non vedo l'ora.  
Anche la mitica Grabner ha fatto la sua tavola che purtroppo però non risulta essere più commercializzata con l'armo velico compreso. Peccato, perché sembrerebbe un barchino di tutto rispetto, semplicissimo, facile da usare e leggerissimo da trasportare, ma c'è da aspettarsi che possa essere riproposto di nuovo considerato il successo che questi "ibridi" stanno avendo.
Personalmente ritengo che quello delle tavole a vela con l'armo velico sia la nuova frontiera del divertimento anche perché le si possono utilizzare in vari modi, come SUP Boards standoci in piedi, come canoe standoci seduti, come surf ovviamente, come trainabili ed infine come vere e proprie derive a vela.
Il pensiero di poter portare il tutto in una borsa per poter divertirsi in così tanti modi è veramente notevole, anche se credo che ancora il mercato non abbia compreso appieno questa "multi-opportunità".

I SUP gonfiabili della Mistral


martedì 9 luglio 2013

Rulle di fieno


Questo è il paesaggio che incontriamo la mattina sul presto, prima che inizi il caldo, mentre facciamo fare la passeggiatina alla MEG. Potrebbe essere la fonte di ispirazione di un quadro.



lunedì 8 luglio 2013

Lo scivolo di Marina Capo San Donato, a Finale Ligure


Marina di Capo San Donato, è il porto turistico nei pressi di Finale Ligure. Lo scivolo è a pagamento e fa parte della struttura portuale  che offre tutti gli altri servizi tra cui un porto a secco con abbonamento gru, ormeggi, parcheggi, etc. ect.
Altre informazioni le potrete trovare su:




domenica 7 luglio 2013

Dai Macchiaioli al Novecento, Opere dalla Collezione Olschki

Locandina della mostra
Da Giovedì 4 luglio la Casa Museo di Ivan Bruschi, ad Arezzo, apre al pubblico la mostra "Dai Macchiaioli al Novecento. Opere dalla Collezione Olschki", che durerà fino al prossimo 10 novembre 2013. Un'occasione per ammirare opere di Fattori, Mochi, Nomellini, Lloyd e molti altri, in un percorso che segue la storia della famiglia Olschki. Una passione per il collezionismo d'arte che accomuna i fondatori della celebre Casa Editrice con l'antiquario aretino Ivan Bruschi, nella cui Casa Museo è ospitata la mostra.

Bellissima ed estremamente delicata questa selezione di dipinti facenti parte di una collezione ben più ampia che ci immerge tra la cultura di fine ottocento e quella dei primi decenni del secolo scorso, contraddittoriamente epoche di grandissimi stravolgimenti che qui vengono rappresentate in una forma raffinata della quale si percepisce il mutamento percorrendo le sale della mostra. Le forme perdono via via  consistenza e i colori si accendono presagendo il momento in cui la tradizione figurativa entrerà definitivamente in crisi con le poetiche del "colore" e del "segno" che caratterizzeranno le future espressioni dell'arte moderna e contemporanea.
Notevole anche il repertorio fotografico che introduce il visitatore alle "case della vita", la costa livornese, la Liguria e l'isola d'Elba, le barche, i paesaggi e le abitazioni colorate che rappresenteranno la svolta stilistica determinata dalle teorie del "divisionismo" a cui appartengono i primi lavori di Lloyd, Discovolo e Lori.
Credo che non si possa parlare d'arte senza conoscere e comprendere questo importante e fondamentale passaggio che ha caratterizzato la cultura europea a cavallo tra i due secoli.
La mostra è egregiamente immersa in uno dei grandi tesori di Arezzo, la Casa Museo di Ivan Bruschi, una raccolta di oggetti di antiquariato che testimonia la cultura, la passione e la curiosità dell'antiquario aretino, fondatore della Fiera Antiquaria di Arezzo.
La Casa Museo Ivan Bruschi, è "un luogo di suggestioni e di stati d'animo, atmosfere e dettagli".


... è bé, come non citare uno dei numerosi "segni" lasciati da Ivan Bruschi a casa mia, la seggiolina medievale. Ne noterete diverse nella sua Casa Museo.




sabato 6 luglio 2013


SP50 Deep Freeze, il motorsailer portatile

Dalla FOTOGALLERY di Deep Freeze
L'avevo chiamato Furore Giallo ma il suo vero nome è SP50 Deep Freeze (congelatore) questo bel catamarano gonfiabile autocostruito che va a vela e a motore, insomma un motorsailer.
E' interessante, un vero e proprio cabinato gonfiabile a vela, la nuova frontiera per gli amanti del camping nautico all'insegna dell'ecologia e della libertà totale dai vincoli dei porti, delle spese insostenibili, e dai "penso tutto io .... purché ci sia un bel portafogli gonfio".

Dalla FOTOGALLERY di Deep Freeze
Non posso abusare troppo nel pubblicare le foto di questa bella barca, vi rimando quindi alle sue FOTOGALLERY1 e FOTOGALLERY2 che riguardano alcune delle sue navigazioni, comunque nel sito di SP50 potrete trovare tutte le informazioni che eventualmente vi interessano.
C'è anche una sezione relativa alle sue CARATTERISTICHE TECNICHE principali:
Lunghezza: 6.9 m
Larghezza: 3.2 m
Peso: 290 kg
Sup. velica: 10+8 m2 (randa+fiocco)
Carico utile: 800 kg
Motore installato: 6 CV, 4 tempi
Per concludere un bel video del "congelatore" in navigazione.




giovedì 4 luglio 2013

Novità 2013: FLAAR 20, ultralight high performance sailing

Flaar 20, dal sito Flaar
Verrà realizzata dall'azienda ungherese Flaar  questa potente deriva costruita completamente in carbonio. Bella, performante, spaziosa e veloce, sembra essere la risposta alle generazioni future di regatanti e sportivi della vela esigenti.
Flaar 20, dal sito Flaar
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.0 m
Larghezza: 2.4 m
Peso: 350 kg
Peso chiglia: 140 kg
Pescaggio max: 1.8 m
Sup. randa: 19 m2
Sup. fiocco 10 m2
Persone trasportabili: 5
Prezzo: sopra i 40.000 €
Come si vede dalla figura la barca è dotata di un sistema di derive basculanti laterali aggiuntive.

Via. Yacht.de


Barchette di carta: Nippon Maru

Nippon Maru, dal sito Canon Paper Craft
Utilizzata come nave scuola per l'Istituto Nazionale per la Formazione del Mare, il nuovo Nippon Maru salpò nel 1984, in sostituzione del precedente che portava lo stesso nome. Il nuovo Nippon Maru è stata la prima grande nave a vela costruita interamente in Giappone, dalla progettazione fino alla costruzione e al rigging.
Con prestazioni veliche notevolmente superiori alle molte navi a vela della sua classe, la Nippon Maru è una delle imbarcazioni a vela più veloci del mondo, dopo aver vinto il Boston Teapot Trophy, assegnato al veliero più veloce dell'anno, tre volte: nel 1986, 1989, e 1993.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Canon Paper Craft).


mercoledì 3 luglio 2013

Under the Trasimeno sky

La FOTOGALLERY completa
Nulla ci può ripagare di una mattinata come quella che abbiamo vissuto stamani sul nostro lago Trasimeno a bordo di Aspirina. L'acqua, il cielo, il vento, il verde, gli uccelli e i pesci del lago, tutto ciò che ci ha circondato è stato semplicemente meraviglioso..


Arrivati alla buon'ora e sbrigate alcune pratiche relative al motore  siamo partiti subito senza attendere un attimo. Un magnifico airone a preso il volo nel momento in sui siamo usciti dalla darsena ed è stato di buon auspicio, abbiamo trovato il vento giusto per noi che ci ha fatto filare con la barca appena sbandata per tutto il tempo, senza variazioni, salti e pause.


Nulla di particolarmente esaltante ma solo la grandissima emozione di trovarsi in un luogo stupendo, praticamente soli, immersi nella natura del lago Trasimeno, in pace, solitudine, tranquillità, trasportati da una leggera brezza che ci ha tenuti freschi e rilassati tutto il tempo.


Il vento ci ha sostenuto anche al rientro permettendoci di arrivare presso l'ingresso della darsena a vela, come si vede dalla foto col vento in poppa e con andatura a farfalla.


Insomma, come sempre, una mattinata indimenticabile. Le prossime probabilmente saranno con Papì da collaudare al mare e poi all'Isola Polvese tutto il giorno, io e Elena. Non vedo l'ora!




martedì 2 luglio 2013


Balt 17, in Italia da Northeaster

Balt 17 in navigazione, dalla FOTOGALLERY di Northester
Se non mi sbaglio il Balt 17, costruito in Polonia dalla Balt Yacht, in Italia rappresentata da Northeaster, dovrebbe essere la riedizione sullo stesso stampo del Sun Fast 17 della Jeanneau.
Personalmente è una piccola barca carrellabile che apprezzo molto, di dimensioni contenute, si trasporta con un auto di piccole - medie dimensioni (un carrello e una capacità di trasporto di 1000 kg dovrebbero bastare), ha una piccola cabina comoda, elegante e con la disponibilità di quattro cuccette.
Secondo me il Balt 17 è una delle piccole barche carrellabili ideali, carina, pratica e ancora moderna.

Un Balt 17 sul suo bel carrellino, dalla FOTOGALLERY di Northester
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.0 m
Larghezza: 2.3 m
Pescaggio: 0.24 . 1.0 m
Peso: 550 kg
Peso zavorra: 130 kg (deriva mobile 25 kg)
Sup. velica: 13.5 mq
Cuccette: 4
Il prezzo non viene ancora dichiarato nel LISTINO PREZZI, ma di sicuro non ci si svena. Per concludere Balt 17 "in actie".


lunedì 1 luglio 2013

Sailing Across Europe di Negley Farson



Sailing Across Europe di Negley Farson

Negley Farson era figlio della guerra civile americana, essendo nato nel 1890. Dopo la prima guerra mondiale venne impiegato come corrispondente da Londra del Chicago Daily News. 
Farson era un ragazzo interessante ed eclettico: noto giornalista, bevitore, un po' maledetto e straordinario scrittore, capace di produrre la prosa più incandescente. 
Il suo libro è un noto esempio del racconto di una crociera che diventa letteratura. 
Con la sua barca, il Flame, un yawl di 26 piedi in legno, accompagnato dalla moglie, egli ci porta attraverso l'Europa orientale a pochi anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e nelle molte regioni che verranno visitate si coglieranno i segni premonitori  agghiaccianti del fascismo in cui l'uomo comincerà a mostrare il suo volto peggiore. 
La scrittura, come consueto con Farson, è molto fine e la descrizione dei luoghi di navigazione è rappresentata in modo tale da far capire la genesi che porterà il mondo al più grande conflitto di tutti i tempi ma, ancora più interessante, gli eventi che caratterizzarono gli ultimi anni dell'esistenza della Boznia / Erzegovina e degli stati vicini. 

La navigazione, iniziata il 15 giugno del 1925 dal Mare del Nord, proseguirà lungo i grandi fiumi dell'Europa Centrale per concludersi il 10 Dicembre 1925 nel Mar Nero.

(Recensione maldestramente tradotta ed interpretata da me medesimo da dngoodchild)

Conoscere la storia e la sua evoluzione attraverso i racconti di chi l'ha vissuta può educarci a non ripetere gli stessi errori, per non rivedere i segni premonitori e agghiaccianti del totalitarismo: mezzi di informazione tenuti in mano da pochissime persone, denigrazione del sistema giudiziario, impunità per i potenti, corruzione e arroganza della classe politica dirigente, opposizione inetta e divisa .... e quant'altro stiamo osservando oggi. 

Negley sul Flame


domenica 30 giugno 2013

Butterfly, perché mai dover volare su di una farfalla?

Dalla BROCHURE del Butterfly
E' presto detto, perché è stato progettato per fare tante cose e bene. Grande abbastanza per ospitare più persone, abbastanza veloce per regatare, abbastanza pratico e leggero per essere gestito da una persona, infine praticamente esente da manutenzione.
Il Butterfly ha una importante Associazione Nazionale di Classe che detiene le regate del Campionato Nazionale USA.
Uno dei suoi più importanti produttori è Windwardboatworks, ma le informazioni che di seguito ho maldestramente tradotto ed interpretato le ho estratte da un fornitore, la Northern Lake Sailboats.

Ci si naviga "a secco"
L'ampio baglio combinato con 40 cm di profondità, mantiene la barca abbastanza all'asciutto offrendo buone capacità di trasporto. Il pozzetto autosvuotante mantiene l'acqua fuori dal vano piedi.

Ci si naviga al sicuro
In caso di scuffia, il Butterfly è a prova di galleggiamento in quanto il vano pozzetto è modellato nello scafo, formando un guscio unico e sigillato completamente a tenuta d'aria e d'acqua. Per una maggiore sicurezza vi è schiuma sufficiente all'interno dello scafo per far galleggiare la barca e l'equipaggio.

Ci si naviga comodamente
Il pozzetto è ampio e misura 65 x 40 cm. I correnti in mogano non solo aggiungono una classica bellezza alla barca, ma rendono la presa della mano sicura e pronta.

Ci si naviga ovunque
Può essere trasportato su un piccolo rimorchio o sul tetto della vostra auto, con il Butterfly è possibile entrare rapidamente in acqua, sempre pronti per il varo.

Ci si naviga facilmente
La  maneggevolezza e stabilità rendono il Butterfly ideale per i giovani velisti. Molti yacht club e scuole lo usano come barca scuola juniores. Per la sua grande capacità e più posti a sedere, è anche una barca che può essere goduta da tutta la famiglia.

Ci si naviga in "qualità"
Gli armatori apprezzano la qualità del Butterfly. L'estrema attenzione ad ogni dettaglio, in particolar modo sugli strati di vetroresina e la verniciatura, rassicura il marinaio più esigente rendendolo fiero di possederla.

Ci si naviga in "classe" 
Il Butterfly è un affermata classe monotipo a livello nazionale, gestita dal Butterfly Class Association. Le Regate Nazionali si tengono ogni anno, oltre a un sacco di eventi locali e regionali, promossi da decine di circoli in tutto il paese. Anche se la la regata non è il vostro divertimento, troverete che il Butterfly è una barca stimolante ed emozionante.

La sua breve storia 
Il Butterfly è stato progettato nei primi anni del 1960 da John Barnett ed è stato messo in produzione nel 1961. E' stato progettato per essere divertente e leggero, la versione in piccolo dell' ILYA C Scow.
E' uno dei primi modelli di Classe Monotipo a vela (One Design), il che significa che in regata tutte le barche sono identiche, quindi la gara offre una misura reale delle capacità del marinaio.
La versione attuale è rimasta praticamente invariata fin dal 1962. Gli aggiornamenti hanno migliorato solo la qualità complessiva della barca, le nuove barche sono state costruite uguali ma più forti e più durevoli con lo stesso livello di prestazioni.
Come tale, il Butterfly è preferito in regata regalando grandi soddisfazioni e spirito di competizione. Grazie alle sue piccole dimensioni, il peso leggero, la lunga durata, è un mezzo molto popolare e una barca da vacanza. Che tu viva lontano o vicino alla costa è sempre importante avere una barca che può essere  gestita facilmente, anche da parte di un ragazzo,  dopo tutto, non c'è nessun punto a favore nell'acquistare una barca a vela se è solo troppo pesante e passa la maggior parte della sua vita su un rimorchio o ferma in un porto. La deriva mobile e il timone sollevabile consentono al Butterfly di essere alato e varato su di una costa  sabbiosa, erbosa o da un rimorchio.
L'albero può essere facilmente sollevato e abbassato. Questa funzione consente alla vela del Butterfly di essere facilmente issata, anche dai più piccoli, e permette all'albero di rimanere sulla barca anche durante le pause.
Se c'è troppo vento la vela può essere facilmente ridotta, molte piccole barche a vela non godono di questa possibilità.
Il Butterfly è una barca comoda per i giovani, i meno giovani, insomma per tutti. Il suo pozzetto è molto più profondo di quanto lo sia nella maggior parte delle barche nella sua dimensione e classe di peso, lasciando spazio per gli adulti.
Il Butterfly lo si può trovare in molte località di vacanza, specialmente nei laghi, ed è una popolarissima barca scuola per i giovani.
Molti giovani hanno goduto della loro prima esperienza di navigazione sul Butterfly.

Dal sito Windwardboatworks
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.63 m
Larghezza: 1.37 m
Pescaggio: 0.66 m
Peso: 61 kg
Superficie velica : 7 m²
Designer ... John Barnett
Anno lancio: 1961


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