sabato 15 novembre 2014

Folding masts used on trailer boat

Da Popular Mechanics, febbraio 1916
To permit the masts of a small sailing boat to be folded back out of the way, an Illinois sportsman, who frequently transports his craft on a motorcycle trailer, has secured a short substantial post aft of the cockpit and at the bow. When erected, each mast is leashed at the top of one of these permanent uprights and held in place at the bottom by a fork which is fastened to one end of the boom. It is a matter of but a moment's time to raise them for sailing, and when they are lowered, crosscountry runs may be made easily and without danger of the masts striking the lower limbs of trees or other overhead obstructions which might snap them off. The arrangement also permits the craft to be used for paddling without serious inconvenience. 

By Providing Permanent Posts to Which They may be Leashed. the Masts may be Taken Down Quickly for Portages, as is Shown in the Photograph at the Left. Below, the Sails are Raised to Show the Manner in Which the Masts are Held by the Uprights. (Da Popular Mechanics, febbraio 1916)

Più che dalla traduzione, come abbia fatto questo "sportivo" dell'Illinois a trasportare la sua canoa con il sidecar con gli alberi abbattibili è abbastanza evidente dalle immagini. 
Ha montato due piccoli alberini alla cui base ci sono incernierati i due alberi con le vele già inferite e i boma montati e ripiegati. Con le drizze, che arrivano sulla cima dei due alberini, si tirano su gli alberi con le vele che si spiegano grazie al peso dei boma..... e via a veleggiare in un attimo e "senza inconvenienti".
Ma, a parte questo, non potevo fare a meno di pubblicare la foto del sidecar con la canoa a vela trainata, è magnifica!


venerdì 14 novembre 2014


L'interessante complesso di scivoli del Puerto De Vilanova De Arousa in Galizia



E' la prima volta che vedo attuato un complesso di scivoli per il varo ed alaggio così articolato, sia per quantità, come vedete nella Google Maps ce ne sono ben sei, che per orientamento, ed infine per la protezione. Mi sembra proprio di percepire una vera e propria cultura della rampa tanto da voler garantire il massimo della sicurezza.
Veramente interessante.
Foto tratta dal sito Marinadearousa

J22 del 1997 in vendita a Passignano sul Trasimeno

J22 su Subito.it
Del J22 ne abbiamo parlato in più occasioni e non è certo una barca che ha bisogno di presentazioni. Credo che sia ottima per chi dalla vela vuol ricevere prestazioni e soddisfazioni nonché una buona dose di sicurezza. Non sono un regatante ed un tecnico ma se lo fossi credo che sceglierei questa barca.
E' in vendita su Subito.it, a Passignano sul Trasimeno, per 9000 € carrello incluso.
J22, eccoveli in regata alle Cayman, null'altro da dire.



giovedì 13 novembre 2014

Ngalawa Sailing at Bomani Beach, Tanzania



Bello, bello, bello, ..... meraviglioso! Questa è la vela, senza nulla togliere a tutti coloro che corrono su quegli scafandri di plastica ai quali la nostra nautica ci ha fin troppo abituato.

Le "ngalawas" sono canoe tradizionali africane. Sono dotate di stabilizzatori e vele. I piccoli trimarani, possono andare abbastanza veloci e sono eccellenti barche da pesca.


Older Old Town sailing canoe, e non solo

Old Town sailing canoe, dal forum songofthepaddle
Nel forum songofthepaddle si parla di questa meravigliosa canoa Old Town attrezzata con armo velico che è stata messa in vendita dal Chesapeake Bay Maritime Museum per 2800 $.
Nel forum potrete trovare altre due foto che vale davvero la pena di guardare perché questa canoa a vela d'epoca è veramente fantastica.
Periodicamente il Chesapeake Bay Maritime Museum mette in vendita sul suo sito barche ricevute da donazioni per autofinanziarsi.
Molto bellino anche l'O'DAY NARINER in vendita per soli 650$. Ci farei una scappatina.

O'Day Mariner in vendita al Chesapeake Bay Maritime Museum
Inserisco anche questa Old Town 18 trovata sul Social Network, davvero bellissima!





mercoledì 12 novembre 2014

Eagle 525/ Skipper 17, a small sailing cruiser

Eagle 525 in vendita su Boat4Sale
Eagle 525/ Skipper 17 è un piccolo cruiser carrellabile prodotto in varie versioni e modelli fino alla fine del secolo scorso, in vendita per poche migliaia di Euro su Boat4Sale, comprensivo di carrello, motore e, come potete osservare voi stessi, una nutrita lista di accessori.
Questo modello in vendita mi sembra molto carino, ben tenuto e ben accessoriato. Mi piace, dovrebbe essere quello che si vede nel video, difficilmente si vedono barche così ben tenute.


martedì 11 novembre 2014

Sailbird: Segeln mit dem Schlauchboot

Dal sito Sailbird
La prestigiosa rivista di vela tedesca Yacht.de ha presentato il Sailbird, un interessante kit velico per gommoni proposto in due versioni, per lunghezze da 2,20 a 2.50 m e da 2.50 a 3.30 m, completo di tutto ciò che è necessario per navigare a vela, dall'armo velico, al timone, fino alle derive. 
Il suo costo è di 986 €, IVA inclusa.
Secondo le lunghezze, la superficie della vela latina può essere di 3.4 mq oppure di 4.2 mq.
Il peso delle due comode borse necessarie per il suo trasporto è di 17 ke e la loro lunghezza massima è di 1.17 m.
Il kit velico è applicabile ai seguenti tipi di gommoni, ma la lista non è esaustiva:
Achilles, Allpa, Allroundmarine, Aqua Marine, Arimar, Avon, Bauhaus, Bombard, Brig, Callegari, Caribe, DSB, e.Sea, Grand Marine, Gugel, Honda, Jago, Jilong, Lodestar, Lomac, Maxxon, Mercury, Metzeler, A.W.Niemeyer, Plastimo, Seago, Selva, Sevylor, Solid Marine, Suzuki, Talamex, Tohatsu, Viamare, Walker Bay, Wehnke, Wiking, Quicksilver, Yamaha, Zodiac u. a.

Direi molto carino.

Dal sito Sailbird


Applicare la deriva centrale al gommone a vela

Da "Катера и Яхты", ottobre 2010
Sulla rivista russa Катера и Яхты (barche e yacht), nell'ottobre 2010, è apparso un interessante articolo di Vladlen Lisovik (Владлен Лисовик) in cui ha spiegato come realizzare la cassa della deriva per un gommone.
Grazie alla mia esperienza maturata nel "Famigerato Circolo dell'Inchiostro a China" ne traduco solo l'introduzione confidando nella vostra conoscenza della lingua russa visto considerato che solo i lettori con una sconfinata cultura leggono questo blog, e comunque le foto sono sufficientemente esplicative.

E' davvero conveniente attrezzare un gommone gonfiabile con una vela? La risposta è, di norma, affermativa soprattutto per lo spazio contenuto che la barca occupa durante il rimessaggio ed il trasporto nonché per la sua leggerezza. Purtroppo però, come tutti sappiamo, ci sono delle controindicazioni dovute sostanzialmente alle linee d'acqua dello scafo ed alla sua scarsa rigidità. Poi ci sono da aggiungere l'efficienza relativa delle derive laterali la cui applicazione su di un telaio occupa gran parte dello spazio libero a bordo limitandone l'abitabilità. Come abbiamo già accennato, altro inconveniente dei gommoni gonfiabili è causato dalla forma della chiglia che offre una grande superficie “bagnata” che ne riduce la velocità, in confronto con un catamarano gonfiabile in cui la superficie degli scafi è più piccola la velocità è di due o tre volte inferiore anche se i tempi di montaggio di un catamarano normalmente richiedono tempi più lunghi. L'articolo dimostra come migliorare l'efficienza di un gommone gonfiabile applicandogli una deriva centrale ma anche aumentando lo spazio a bordo.


Come realizzare la cassa della deriva ad un gommone in sei immagini


Il porto a secco di Mazagon Marina in Spagna

Mazagon Marina, da GoogleMaps
Scivoli a gogò anche con la Spagna, dopo che avevo inserito Italia, Croazia, Istria, Francia, Inghilterra (questi ultimi due da directory esterne) e tra un po' anche la Grecia.
Con il tempo e la pazienza la cartina di Terraferma Sailors raccoglierà informazioni sugli scivoli, e non solo, in buona parte del mondo.
Ma il post non riguarda questo, piuttosto la gradita sorpresa che in Spagna, esattamente al Mazagon Marina in Andalusia, ho visto realizzato un porto a secco veramente interessante. Barche parcheggiate su loro stallo con tanto di scivolo e travel lift a disposizione, potete constatare voi stessi.
Anche se sinceramente all'asfalto preferisco i grigliati con il prato questo dovrebbe essere un porto a secco da prendere come esempio..
All'esterno ci sono tutti i servizi accessori come parcheggi, etc. Bello, ma immaginatevelo con meno cemento e asfalto, più prato ed alberi e confrontatelo con il porto accanto.
L'impatto ambientale è ridotto al minimo, in più le barche non avrebbero bisogno di antivegetativa, quindi sarebbero meno inquinanti, durerebbero molto di più e costerebbero meno.


lunedì 10 novembre 2014

Neris, frameless catamaran

Dal sito Neris
Mi piace molto questo catamarano prodotto dall'azienda ucraina NERIS, completamente ed esclusivamente gonfiabile, adatto per ogni condizione acquatica, incluse le rapide, e che si monta in soli 15 minuti.
Vi chiederete, ma le vele dove sono? E' bé, io ci metterei quelle dell'Optimist, mi sembrerebbe davvero ottimo. 
Per la struttura che regge l'albero basterebbe realizzare una cassa con una base semicilindrica da fissare con due cinghie alla struttura pneumatica, lo stesso vale per il timone.

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 360 cm
Larghezza: 180 cm
Capacità di carico: 250 kg
Peso a vuoto: 25 kg
Sup velica: 3.3 mq

Dal sito Kathua


Kayak e bici nella regione di Perm



La regione di Perm' è situata ad ovest della catena degli Urali, al confine tra Europa e Asia. Confina a nord con la repubblica dei Comi, ad est con l'Oblast' di Sverdlovsk, a sud con la repubblica di Bashkortostan ed a ovest con la repubblica di Udmurtia e l'Oblast' di Kirov. Il territorio è caratterizzato ad occidente e nell’area centrale da catene di basse colline tra le quali si stende la valle del fiume Kama. Il Kama scorre da nord a sud e poi dopo aver bagnato Perm piega verso sud-ovest per raggiungere la foce nel Volga. A oriente si ergono i rilievi montuosi degli Urali che superano i 1100 metri. Il Kama riceve numerosi affluenti nel territorio del kraj. Tra i principali affluenti sono da ricordare: Višera, Sylva, Irfen e Čusovaja. Lo sbarramento del Kama forma il lago artificiale di Kamaskoe di 1915 km² posto nell'area centrale. La capitale è Perm, posta sulla riva orientale del fiume Kama. (tratto da Wikipedia).

Timofey, dal 22 giugno al 2 luglio 2014 ha deciso di esplorare la Regione di Perm con la sua bicicletta e la canoa appresso, 425 km in undici giorni dei quali 240 in acqua. Uulteriori e dettagliate informazioni relative a questo fantastico viaggio con molte fotografie le potrete trovare su forum guns.

Tutta l'alttrezzatura di Timofey, dal forum guns


domenica 9 novembre 2014


sabato 8 novembre 2014

Scoperta in Nuova Zelanda una canoa a vela polinesiana di 600 anni fa

By Sci-news
Gli archeologi dell'Università di Auckland, sulla costa della Nuova Zelanda, hanno trovato una sezione di grandi dimensioni di una canoa polinesiana a vela risalente al XV secolo.

La colonizzazione dei mari da parte dei popoli polinesiani ha ricoperto una notevole importanza nella storia delle migrazioni umane e della marineria. 
I primi polinesiani erano un popolo marinaro con capacità di navigazione altamente sviluppate. 
Questo popolo ha colonizzato le isole dell'Oceano Pacifico percorrendo anche lunghissime distanze in canoa.
Ci sono prove che intorno al 1280 D.C. si sono stabiliti in un ​​vasto triangolo che raggiungeva ad uno dei suoi apici l'Isola di Pasqua, a nord le Hawaii  e a sud la Nuova Zelanda. 
Fino ad oggi le ricostruzioni delle canoe utilizzate dai polinesiani si erano basate principalmente su osservazioni effettuate da esploratori europei in epoche molto successive. 
Nel 2012 l'archeologo Dilys Johns e i suoi colleghi dell'Università di Auckland hanno trovato una sezione lunga 6 metri di un'antica canoa posta in una zona remota sul lato nord-occidentale della Nuova Zelanda, ad una breve distanza dalla foce dell'Anaweka River. 
Secondo un nuovo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences la canoa, soprannominata Anaweka, è stata costruita in legno in Nuova Zelanda e ha fatto il suo ultimo viaggio intorno al 1400 D.C..

Si suppone che fosse originariamente lunga 20 metri e costruita con Prumnopytis Taxifolia neozelandese.
La canoa, come si vede dalle foto, ha una tartaruga di mare scolpita sulla carena tipica delle rappresentazioni simboliche ancestrali e artistiche della cultura polinesiana. (estratto dall'originale e maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo).

Tutte le altre interessantissime informazioni su questa formidabile scoperta le potrete trovare nell'articolo originale pubblicato su Sci-News.

Su Google Map il luogo approssimativo della scoperta.



venerdì 7 novembre 2014


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