giovedì 15 novembre 2012

Feldkamp Katamarane, catamarani gonfiabili

Feldkamp K 100 S, dal sito Feldkamp
Sono davvero belli ed interessanti questi catamarani gonfiabili prodotti dalla Feldkamp-Katamarane, in varie dimensioni, tipologie e prezzi che, come da LISTINO;  ci confermano come si possa coniugare la passione e lo sport della vela con la economicità nell'acquisto e nella gestione. I modelli sono sei e si va da una lunghezza di 3.60 metri fino a 5.30 metri con portata da 400 fino a 1000 kg. I prezzi di partenza, che vanno da 2450 a 5350 €, non dovrebbero essere comprensivi di IVA, comunque sia si parte da circa 3100 €, mica male!
Un'altra cosa che mi attira parecchio è che la Feldkamp Katamarane vende anche gli scafi singoli in modo che se un giorno mi volessi accingere all'autocostruzione, potrei ordinarli separatamente. Fantastico, perché una cosa sono le lavorazioni meccaniche di profilati in alluminio e poco più, altro è la realizzazione di una barca tradizionale in legno. Insomma, potrei riuscire a farcela anch'io a costruirmi una barca a vela.

I tubolari Feldkamp, dal sito Feldkamp

E c'è anche un bel video. Dimenticavo, dovrò aggiungerli a "Catamarani gonfiabili riepilogo".





mercoledì 14 novembre 2012

Etap 21i, una vera Etap



Questo blog è molto frequentato e spesso i miei commenti sulle barche, e non solo, appaiono in bella mostra nella prima pagina dei motori di ricerca tanto che mi viene da pensare che qualcuno dei veramente esperti, dei rivenditori e dei produttori potrebbe osservare "ma questo tizio che spessore tecnico ha per esprimersi?", anche se io parlo sempre bene dei piccoli velieri presenti nel mercato ed è solo la passione che mi guida. E questo è quello che potrebbe pensare l'ing. Tamburrano, concessionario per l'Italia delle Etap con "Le inaffondabili", persona notoriamente gentile, competente e disponibile che si prodigò subito di inviarmi una dettagliatissima documentazione sulle Etap quando gli richiesi un'offerta. Credo che sia stata la mia prima richiesta di offerta quando decisi di comprare una barca a vela e devo dire che non avevo affatto sbagliato, le Etap sono barche meravigliose.
Non mi perdonerò mai di non avergli risposto per ringrazialo e non sono giustificato dal fatto che purtroppo arrivai alla conclusione di non potermi permettere di acquistare la bellissima Etap 21i. Se osservate le foto nel sito de "Le inaffondabili" non verrebbe in mente a nessuno che l'Etap 21i è un modello che ha certamente più di otto anni, visto e considerato che richiesi l'offerta nel 2004. E non si può neanche sperare di trovarne di usate perché di Etap 21i  in vendita se ne trovano veramente poche, e chi penserebbe mai di rivendere un gioiello del genere?
Nel sito de "Le inaffondabili" troverete anche articoli tecnici sulla INAFFONDABILITA', argomento di sicuro interesse per tutte le barche di cui si parla in questo blog, i piccoli velieri carrellabili.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza F.T.: 6.56 m
Larghezza: 2.49 m
Pescaggio: 0.70 - 1.30 m
Dislocamento: 1180 kg
Peso chiglia: 300 kg
Sup. velica: 23.90 (randa + fiocco/ genoa)
Prezzo di partenza esclusa IVA: 21051€
Se si decide di comprare una barca a vela non si può non sognare una Etap.


martedì 13 novembre 2012

PowerPot, produci elettricità mentre cucini

PowerPot, immagine tratta da Gearjunkie

PowerPot è un nuovo generatore termoelettrico che utilizza il calore della cucina per produrre elettricità. In pratica, qualsiasi fiamma si utilizzi per cucinare, che sia fuoco, la piastra o il fornellino a gas, questa pentola su cui potete cucinare pasta, minestroni o quant'altro trasforma il calore utilizzato in elettricità. Mi sembra un'idea fantastica. Ovviamente ci si possono caricare telecamere, GPS, portatili e/ o Tablet, VHF, etc., insomma tutti oggetti utilissimi in barca. 

PowerPot in azione, immagine tratta da Gearjunkie
Il suo prezzo oltre oceano è di 149 $, quindi qui da noi non dovrebbe superare i 200 €. Oltre il prezzo, di notevole interesse è  il test effettuato da Gearjunkie il cui risultato ha evidenziato tempi di ricarica velocissimi, al contrario di altre attrezzature come i pannelli solari che richiedono tempi molto lunghi.
E' c'è anche un piccolo video dimostrativo.




Restaurando la storia, l'alba dei principi etruschi

Il sito del MAEC a Cortona

Dal 18 novembre al 5 maggio presso il MAEC di Cortona, a pochi passi dal Trasimeno, si terrà questa bella mostra su oggetti mai visti rinvenuti nel siti archeologici del territorio cortonese, oltre 150 pezzi riferibili alla fine del VII secolo a.C. ed altri. Un'occasione strabiliante per venire a visitare questo magnifico territorio e a conoscere la sua storia, Cortona e il Trasimeno.

"A pochi anni dall’apertura del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona e della clamorosa scoperta dei due circoli orientalizzanti del Sodo, Il Comune di Cortona, l’Accademia Etrusca e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, della Banca Popolare di Cortona, della Fondazione Nicodemo Settembrini e del Rotary Club Cortona Valdichiana e quello di Arezzo compiono un nuovo, fondamentale passo avanti nel quadro della valorizzazione dei beni archeologici. La mostra “Restaurando la storia. L’alba dei principi etruschi” (corredata da catalogo scientifico), è stata realizzata grazie all’impegno dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che ha condotto gli scavi nel Parco Archeologico di Cortona, e successivamente, grazie ad un lavoro avanzato di studio e restauro, ha garantito la possibilità di esporre per la prima volta al grande pubblico questi straordinari reperti. Si tratta dei corredi del Secondo Circolo funerario del Sodo, costituito da oltre 15 tombe intatte databili tra la fine del VII secolo e gli inizi del VI a.C. ed una serie di oggetti mai visti rinvenuti nei siti archeologici del territorio (dal palazzo principesco di Fossa del Lupo alla Villa Romana di Ossaia) esaminati sotto un nuovo punto di vista, quello del restauro. Obiettivo della mostra è quello di offrire un viaggio che porti il visitatore indietro di 2700 anni fino all’alba della civiltà etrusca cortonese. Gli oggetti sono esposti grazie ad un allestimento originale sia per il valore storicoeducativo che per quello spettacolare e tecnologico. Una delle più significative novità di questa mostra, infatti, è l’impiego delle nuove tecnologie e sistemi di comunicazione con uso del 3D (realizzato grazie alla collaborazione di Studio Gallorini Engineering), video, computer grafica, filmati ed altro. Un percorso che presenta i vari stadi del recupero illustrando tutte le fasi di quella “catena di montaggio” che va dallo scavo archeologico, al recupero dei materiali, alla diagnostica, fino al completamento del restauro, in vista di una definitiva esposizione al MAEC. La presentazione di tanti inediti di età Orientalizzante consente di far luce sulle fasi più antiche di Cortona, quelle che addirittura precedono l’avvento dei Principi (ecco quindi il richiamo all’alba, nel senso di inizio della loro cultura), benché, in realtà, se ne possono cogliere anche i massimi sviluppi di età arcaica (grazie a spettacolari reperti relativi a vecchi scavi mai pubblicati provenienti dal tumulo II del Sodo) ed il progressivo smantellamento dell’identità e delle tradizioni, pur con certe resistenze, con l’avvento di Roma (come testimoniano i materiali della villa rustica di Ossaia). Tra gli oggetti in mostra (oltre 200 pezzi) si segnalano preziosi vasi in bucchero, gioielli e collane in ambra, monili in avorio, armi e suppellettili in bronzo che raccontano 2700 anni fa dalle nebbie del mito la nascita dei principi etruschi la vita delle “élites” etrusche della Cortona del VII secolo a.C., connotata da aristocrazie guerriere ma anche da una solida economia basata su commercio, agricoltura e allevamento. In particolare emerge il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice ma anche attenta agli equilibri di potere della società. La mostra “Restaurando la storia. L’alba dei Principi Etruschi” conferma quanto già gli storici antichi avevano narrato di Cortona, ritraendola come una città multiculturale, con aspetti umbri, italici ed etruschi, ma aperta anche al fascino della cultura greca ed orientale. Per Cortona è un passo nel progetto del grande MAEC inserito nel contesto dei maggiori musei archeologici europei che non sono semplicemente luoghi di conservazione ma centri di produzione culturale, ricerca e innovazione in grado di stimolare l’interesse del pubblico. Dopo l’esperienza con il Museo dell’Ermitage (2009), con il Louvre (2011) il Comune di Cortona e l’Accademia Etrusca stanno lavorando ad un progetto straordinario con il British Museum di Londra per il 2014. Una mostra che chiuderà un ideale percorso di riscoperta dell’immenso patrimonio etrusco sparso nei maggiori musei europei e che pone Cortona al centro di questo disegno. A suggellare, anche in questa occasione, la tradizione di collaborazione tra grandi Istituzioni Culturali ed il MAEC la mostra ospita preziosi reperti del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e, in particolare, una straordinaria armatura in bronzo del IV sec. a.C. con elmo crestato proveniente da una collezione privata." (dal Comunicato scaricabile dal MAEC).

Particolare di fibula in oro conformato a pantera (580 a.C.), scaricabile dal sito del MAEC
E qui la storia si fonde con quella della mia famiglia, del mio trisnonno, ingegnere e direttore operativo degli scavi archeologici della Società Colombaria svoltisi in Toscana tra il 1858 e il 1866, su questo argomento è stato scritto un libro, Gli Etruschi e gli scavi etruschi nel Risorgimento, ma anch'io ho svolto le mie ricerche tra le PUBBLICAZIONI rinvenute a riguardo nell'Archivio Storico Italiano del Gabinetto Vieusseux e la corrispondenza conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze intercorsa tra il mio trisnonno e alcuni dei protagonisti di questa grande avventura, tra questi Giovan Pietro Vieusseux, una delle figure più importanti della cultura europea dell'ottocento. Tante sarebbero le cose da scrivere su questa ricerca che mi ha riempito di orgoglio ma anche stupito su come a quei tempi la società fosse controllata da principi e regole ferree, forse più di oggi, come il seguire i lavori con un attenzione particolare alla sicurezza nei luoghi di lavori nonché alla cura nella manipolazione dei reperti, ma non solo. Infatti nella corrispondenza si parla di svolgimento di concorsi per ottenere posti pubblici, della puntuale tenuta dei conti e delle spese, dell'acquisto, tramite il Gabinetto Vieusseux e assieme all'ingegnere aretino Carlo Gatteschi suo futuro datore di lavoro come Ingegnere Capo della Provincia di Arezzo, degli Annali Francesi "Des Ponts et Chaussées", annali della prestigiosa istituzione del Genio Civile francese. Questo è il LINK alla corrispondenza che ho trascritto dagli originali depositati presso la BNCF.

Statua femminile, una delle più importanti scoperte del mio trisnonno
A quei tempi il mio trisnonno, come si evince dai documenti, lavorò molto negli scavi intorno a Cortona,  ma nel "Melone Francois", scoperto nel 1842 dall'archeologo e erudito Alessandro Francois, e nel Melone del Sodo gli archeologi dovettero attendere il 1909 per scavare scientificamente a causa dell'opposizione dei proprietari dei terreni. Tutti i reperti trovati durante gli scavi della Società Colombaria sono oggi conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze. I documenti  a riguardo in possesso della Società Colombaria sono andati distrutti il 4 agosto del 1944 durante la ritirata dei tedeschi dalla città di Firenze che, per salvare Ponte Vecchio, distrussero tutti i palazzi che gli erano intorno tra cui il palazzo della "erudita società".
Reperti degli scavi della Società Colombaria, dal libro "Gli Scavi Etruschi nel Risorgimento"
Non so se alcuni di questi reperti saranno presenti alla mostra, sarà davvero interessante andare a vedere.


sabato 10 novembre 2012

What is a Tinker?

Tinker al raduno di Chirchester, dal sito Tinker Class Owners Association

Non è una petroliera! Il vero Tinker è stato disegnato da Fred Beyon-Tinker (così ora sapete da dove viene il suo nome). La Classe Tinker è nata più di 25 anni fa grazie al suo primo produttore, la Henshaw Inflatables Ltd. Da quei tempi il Tinker si è evoluto con opzioni importanti come la zattera autogonfiabile e la tenda di sopravvivenza gonfiabile. La forma dello scafo è stata aggiornata nel 2001 con cambiamenti nei profili dimensionali in aggiunta al punto di attacco del fiocco più avanzato. 
Esistono quattro modelli di base della gamma Tinker:
  • Traveller - (lunghezza: 3.66 m, sup velica: 5.45 m2) 
  • Tramp - (lunghezza: 2.75 m, sup velica: 4.83 m2)    
  • Foldaway Rib - (lunghezza: 2.75 m, sup velica: 5.50 m2)  
  • Funsail - (lunghezza: 3.15 m, sup velica: 4.83 m2)  
Con il kit "sailing performance" che include fiocco e rollafiocco il modello Traveller diventerà Star Traveller e il Tramp sarà Super Tramp. Tutti i Tinker sono gonfiabili e possono essere attrezzati a vela, a remi e a motore. Una volta sgonfiato e piegato il Tinker occupa poco spazio tanto da poter essere trasportato da un auto di medie dimensioni, l'albero si articola in sezioni di lunghezza massima di 1.8 m. Tutti i Tinker possono essere condotti da una sola persona e con più membri di equipaggio e ci possono essere montati motori fuoribordo tra 4 e 5 CV. Il Tinker si attrezza completamente in circa 40 minuti. (tradotto, interpretato e integrato da me medesimo, dal sito Tinkerowners).

Il Tinker con la tenda gonfiabile, immagine tratta da sv-footprint 
Il peso totale del Tinker si aggira intorno ai 45 kg, quindi può essere trasportato con la bici e con idoneo trolley si rispettano i limiti delle più restrittive leggi italiane.

Il borsone del Tinker, immagine tratta da sv-footprint 
Il Tinker è dotato di deriva estraibile come un vero e proprio dinghy, inutile decantarne quindi le doti di sicurezza, stabilità, facilità d'uso ed infine buone performance veliche in condizioni di vento fino a 15 nodi. Ma anche il suo prezzo di partenza sembra davvero interessante poiché fino agli inizi del nuovo millennio si aggirava intorno alle 600 Sterline.
Attraverso la Tinker Class Owners Association è possibile partecipare a raduni che si svolgono in Inghilterra ed in tutta Europa, ecco il Calendario 2013

Tinker al raduno di Chirchester, dal sito Tinker Class Owners Association
Il sito dell'ultimo fabbricante del Tinker non risponde, spero proprio che non ne abbiano interrotta la produzione perché il Tinker è una deriva gonfiabile utilizzabile come tender e/ o per fare saiolonbike e campeggio nautico davvero interessante. E c'è anche un bel video, ma su Youtube se ne trovano altri come quello di KeepTurningLeft



giovedì 8 novembre 2012


Bay-Dream 5.5, un trimarano carrellabile vela/ motore


Attraverso questo video eccovi la conferma di quanto sia decisamente interessante ed innovativo il Bay-Dream 5.5, questo trimarano "ibrido" di Astus Boats e del quale avevamo preannunciato l'uscita nel mercato. Stabilità, trasportabilità, comfort, economicità, facilità di attrezzaggio con un solo grande fiocco, mica male! Mi piacerebbe davvero provarlo.

Dal sito Astus Boats


Cinquecento per mille

Foto e dati tecnici da Italiantestdriver

Sono ben mille i chilogrammi che possono essere trainati da questo nuovo modello della FIAT 500 "familiare", oggi chiamata 500L "lounge". Notevole anche il bagagliaio che può contenere fino a 400 litri con gli schienali posteriori alzati e 1310 litri con tutti i sedili giù, certamente utili per chi si sposta con la barca a rimorchio.
Questi sono i dati tecnici principali:
Lunghezza: 4,15 metri
Larghezza: 1,78 metri
Peso in ordine di marcia: da 1.245 kg (0.9 TwinAir) a 1.315 kg (1.3 diesel)
Peso rimorchiabile: 1.000 kg
Motorizzazioni: da 85 a 105 CV con alimentazione a benzina, diesel e metano
Prezzi: a partire da 15000 € circa.
Con la 500L possono essere trainate barche con un peso massimo intorno ai 550 kg, diciamo fino alla versione odierna del Micropomo, il Pajnik 550 che pesa 580 kg e perfettamente compatibile anche per la larghezza.

Pajnik 550 sul carrello, dal sito Pajnik
Do quasi per certo invece che non ci si può trainare il VIKO20 che, seppur dichiarati 580 kg, ha un peso reale intorno ai 750 kg anche per i primi modelli, quindi ci vuole un auto che come minimo traini 1200 kg.


martedì 6 novembre 2012

AVIATEUR 5,70 à l'approche de Penfret archipelle des GLENANS



L'Aviateur 5.70 è una bella barca carrellabile di produzione francese, ideale per la piccola crociera familiare ma anche per le navigazioni d'altura.

Aviateur 5.70 in navigazione, dal sito Pichavant
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza fuori tutto: 5,70 m
Lunghezza al galleggiamento: 5,70 m
Larghezza massima: 2,50 m
Pescaggio: - chiglia sollevata: 0,66 m - chiglia bassa: 1,30 m
Altezza massima: 8,88 m
Peso a vuoto: 625 kg
Peso zavorra: 230 kg
Randa: 14.4 m2
Genoa: 8.09 m2
asy Spinnaker: 27 m2

Di questa barca, nella versione più piccola, e per autocostruttori, chiamata "Soriceau", ne parlano gli amici di 312.thea: innamorato pazzo dove potrete trovare bellissime foto ed informazioni.

Soriceau 4.75, dal sito Henseval Design


Raduno dei "salcicciotti a vela" nell'Altmühlsee



In quest'altro VIDEO del raduno di settembre 2012 dei "Gummiwürste" si vede un Navigator 4 dotato di vele e di cabina, e non vi azzardate di chiedere al suo armatore di vendervelo .... al massimo vi dirà come fare a costruirlo: Intex Mariner with Sail and Cabin homemade dinghy sailboat

Dal video di daysailertogo


lunedì 5 novembre 2012


venerdì 2 novembre 2012

Un "Pirat" gratuito in cambio di un equipaggio

Il "Pirat" è una barca stupenda, dal sito Piraten-KV
La prestigiosa Associazione Tedesca Classe Pirat ha istituito un bando che prevede l'utilizzo gratuito e assicurato di un Pirat, incluso il rimorchio, da concedere ad una squadra motivata e di talento che voglia partecipare alle più importanti regate della Classe Pirat nel 2013. Alla fine della stagione la squadra potrà acquistare la barca ad un prezzo speciale, se vorrà.
Mi sembra una bellissima iniziativa, credo che sia questa la strada per motivare i giovani, in ogni campo. Dopo le delusioni olimpiche qualcuno della Federazione Italiana Vela ha detto che per i nostri atleti ci vorrebbe più severità, io credo invece che ci vogliano più iniziative di questo tipo, oltre che un maggiore controllo sulle attività dei circoli e dei loro  gestori.


Earth Day, raggiunto il miliardo di azioni "verdi"



Tra il miliardo di azioni "verdi" proposte in tutto il mondo tramite Earth Day c'è anche la mia, promuovere il "sailonbike", un modo di vivere la vela e la mobilità su strada combinandole in modo assolutamente eco-sostenibile, senza alcun tipo di inquinamento all'insegna dell'amore per la natura e dello sport.

Che ne dite del logo dei "sailonbiker"?


giovedì 1 novembre 2012

Nuove carrellabili, tra mito e realtà?

Shapire 27,  dal sito Shapireyachts

Sembra davvero bello ed interessante questo Shapire 27, di cui ci parlano nel sito degli Amici dell'Explorer 20. Come il Beneteau First Twenty, il Seascape 27, il Vikos 22, il Maxus 21 e altri bei velieri che vi ho segnalato, vengono pubblicizzati più sul carrello che in acqua, insomma sembrano davvero predestinati alla carrellabilità. Potremmo dire una nuova alba, o una rinascita, del "trailer sailing" ma un po' di esperienza e tante chiacchiere sull'argomento mi solleticano qualche considerazione che ritengo doveroso esternare, anche perché personalmente ho posseduto una barca da 1200 kg con relativo fuoristrada. Degni di nota sono anche il B/one ed il J/70 molto pubblicizzati nelle ultime fiere nautiche, con dimensioni del tutto simili ma con vocazioni diverse. E non dimentichiamoci neppure l'Elan 210, che pesa circa 250 kg in meno di quelle che ho citato ma che vogliono dire molto quando si parla di carrellare.
Certo in Svizzera,  nei paesi centro europei, lontano dalle coste e con poche possibilità di ormeggio quella del trailer sailing puro è certamente l'unica via praticabile e se alla fine i costi totali dell'operazione di acquisto e gestione sono comunque elevati le alternative sono ben poche.
Qui da noi è un altro paio di maniche, ottomila e passa chilometri di coste ci impongono la necessità di fare molto bene i conti e di valutare tutte le possibilità che credo, sostanzialmente, siano tre:
  • barca stanziale all'ormeggio
  • barca stanziale su porto a secco e/ o carrello motorizzato
  • barca su carrello da strada per ormeggiarla quando e dove si vuole
Indicativamente sappiamo che  una barca stanziale all'ormeggio di lunghezza compresa tra i 6 e i 10 metri ha dei costi totali di gestione che vanno dai 600 agli 800€ annui al metro, lasciando perdere privilegiati, fortunati o chi si accontenta dei fossi a 6 miglia dal mare.
Nella foto che ho messo in testa al post lo Shapire 27 è trainato da una Lexus, questa dovrebbe essere la sua Brochure, auto che ha un prezzo di circa 60000 € e che, rispetto ad una di media cilindrata, ha dei costi annuali di ammortamento e di gestione, su base decennale e a spanne, superiori almeno di 2/ 3000 €. E' ovvio che abitando in un paese in cui il mare si raggiunge mediamente in un ora e mezzo forse non è poi così conveniente mantenere un "treno" di queste caratteristiche. Infatti, ragionando con un amico su questi argomenti, mi sono accorto quanto non ci si renda conto cosa significhi dover trainare 1150 kg di peso, molti ritengono che lo si possa fare con qualcosa di più che Panda 4x4, questo purtroppo non è vero.
Entriamo nel dettaglio dei pesi:
  • Peso barca: 1150 kg
  • Peso carrello (consigliato biasse): 400 kg
  • Peso materiali e accessori: 200 kg
  • Tolleranza 10%: 175 kg 
Effettivamente siamo intorno ai 2000 kg e l'auto scelta per pubblicizzare lo Shapire 27 è quella giusta. Certamente si può acquistare anche un vecchio fuoristrada ma i costi annuali di gestione sono pur sempre abbastanza alti, bolli ed assicurazioni vanno pagati sulla base dei kW e non in base all'età dell'auto che comunque ha dei costi di manutenzione superiori di un auto nuova.
Di questi argomenti ne abbiamo parlato molto e a più riprese, quindi non rientro nel dettaglio, ripropongo invece il solito dilemma sulle carrellabili: mito o realtà?
Personalmente credo che il cabinato, in generale, offra la possibilità di navigare per tutto l'anno senza bagnarsi e con maggior sicurezza, contrariamente alle più sportive derive che si possono usare per qualche mese all'anno. Mantenere un cabinato costa e la barca  carrellabile è una soluzione ma qui in Italia, secondo me, è consigliabile trovare un compromesso tra pesi più contenuti e/ o la possibilità di gestire la barca da terra in un porto spiaggia o a secco. In questo modo credo che i costi di gestione di una barca di queste dimensioni si possano abbattere anche del 30%, molto più se la barca ha un peso molto inferiore dello Shapire 27 e delle sue sorelle.

dalla BROCHURE Beneteau First 20 Twenty
Se entriamo nel dettaglio dei pesi di una barca più leggera le cose cambiano:
  • Peso barca: 750 kg
  • Peso carrello (consigliato monoasse): 300 kg
  • Peso materiali ed accessori: 150 kg
  • Tolleranza 10%: 120 kg
In questo caso il rimorchio può essere trainato con una utilitaria di media cilindrata (1300 kg di massa trainabile) i cui costi di mantenimento non vanno ad incidere nella gestione della barca. L'Explorer 20, per esempio, è una bella barca carrellabile il cui peso dichiarato è di circa 750 kg.

Un bell'Explorer 20 in navigazione sul Trasimeno
Se abbandoniamo completamente la crociera e ci si orienta verso il day sailing, la barca può davvero non essere più considerata un lusso, sia dal punto di vista dell'investimento iniziale che per il mantenimento:
  • Peso barca: 400 kg
  • Peso carrello monoasse: 250 kg
  • Peso materiali ed accessori: 100 kg
  • Tolleranza 10%: 50 kg
Queste configurazioni, che possono comprendere un Seascape 18 e il Paiardi R18S per esempio, si trasportano con una Fiat Cinquecento (800 kg di massa trainabile) e il loro varo ed alaggio può essere gestito abbastanza facilmente anche da una spiaggia.

Dal sito Seascape
Faccio un'ultima considerazione in merito alle valutazioni da fare prima di acquistare una barca, deve essere fatta un'attenta analisi sul tempo che le si può dedicare, infatti se non ci si può permettere di navigarci per molti giorni e/ o per la gran parte dei mesi dell'anno è certamente consigliabile acquistare una deriva o comunque qualcosa di facilmente trasportabile da tenere in garage. Ce ne sono di bellissime, una tra le ultime? L'Albatros di Finot!


mercoledì 31 ottobre 2012

Lo scivolo di Talamone


Finalmente su Street View si può vedere per esteso lo scivolo di Talamone e da qui si comprende anche il perché la Capitaneria di Porto abbia imposto un limite al peso del rimorchio per il suo utilizzo, è abbastanza corto e ripido. Quindi prima di pensare di usarlo è tassativo informarsi. 
Talamone è un posto magnifico in cui mi reco sempre volentieri, per il suo mare, per i suoi scogli, per il suo vento e la sua storia.
Altre informazioni le potrete trovare su:


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