Un paio di anni fa, quando misero all'asta la gestione della Fattoria il Poggio della Polvese, scrissi a qualche amico dicendogli che se ne avessi avuto le possibilità l'avrei presa io per farci una scuola nautica di alto profilo. Non ebbi risposta da nessuno ma evidentemente qualcun altro ha avuto la stessa idea ed è di qualche mese la proposta del Presidente della Provincia di Perugia di costituire nella stessa isola una scuola velica delle dimensioni ed importanza del centro Velico di Caprera. Io non avrei aspirato a tanto, insomma, mettersi in concorrenza con Caprera mi sembra un progetto molto ambizioso se non altro per le condizioni meteo - marine del tutto differenti. Il vento del lago infatti, che ben conosciamo noi che lo frequentiamo, è molto insidioso e presenta peculiarità di tutto rispetto ma, senza voler fare inutili confronti, non ha niente a che vedere con quello di Caprera. Insomma ci sono delle differenze e fare degli accostamenti mi sembra azzardato e prematuro.
L'idea invece, ovviamente, è straordinaria; in questo modo il lago Trasimeno e la sua maestosa bellezza potrà avere un occasione in più per essere conosciuto ed apprezzato per quello che merita. Chi segue quello che scrivo conosce il mio amore per questo lago e le sue terre che, per certi aspetti, considero come un gioiello racchiuso in uno scrigno e forse per questo motivo poco conosciuto. Quante volte sono uscito in mezzo al lago e non ho visto nessuno, non una vela, non una barca, non un rumore ma il silenzio e noi soli immersi in questo mondo fantastico, tutto nostro, tutto per noi ... il nostro lago. Sorge quindi spontanea la preoccupazione che tutto questo finisca e che anche il Trasimeno si trasformi in ciò che molti altri laghi italiani sono diventati, luoghi presi d'assalto dalla massa chiassosa dei turisti dell'ultim'ora, poco rispettosi del silenzio, della natura, della storia e dei luoghi, tesi solo ad un divertimento momentaneo. Mi viene da piangere solo al pensiero, ma allo stesso tempo ritengo giusto che questo luogo così bello debba avere uno sviluppo ed essere conosciuto ed apprezzato per quello che merita.
C'è però, secondo me, la possibilità di sviluppare il Trasimeno e le sue terre ed allo stesso tempo mantenerlo incontaminato: elevarlo a Parco Nazionale, inserirlo in una fascia di rispetto ambientale e paesaggistico più restrittiva ma allo stesso tempo di maggiore importanza. Ritengo però che tutto questo debba essere fatto nel contesto più ampio creando un "Distretto dei Laghi del Centro Italia" elevato a Parco Nazionale, come il Lake District inglese. Ovviamente questo comporterebbe delle grandi restrizioni, ma allo stesso tempo renderebbe una grande dignità ai nostri meravigliosi laghi del centro, valorizzandone le caratteristiche storiche, ambientali, paesaggistiche e turistiche.
Non posso e non voglio addentrarmi in argomenti tecnici suggerendo anche solo alcune modalità gestionali di un'impresa così importante ma certamente la creazione della "Rete dei Porti Verdi" già proposta in passato potrebbe essere un buon punto di partenza per far interagire il turismo nautico tra i vari laghi ma anche con i parchi marini: niente sbancamenti, niente banchine ma solo piccole barche appoggiate su prati e alate e varate con uno scivolo. Poche regioni, oramai, sono rimaste nelle mani di chi "dovrebbe" avere una maggiore sensibilità verso uno sviluppo sostenibile del territorio e di una nautica "sociale" ma questo purtroppo non sta accadendo. I porti che sono stati costruiti in Toscana e in Liguria, e cito solo due esempi, sono solo per maxi-yacht, solo per ricchi e stanno devastando le nostre coste: cosa accadrà con la famosa "riqualificazione ambientale" della meravigliosa baia di Talamone? Un maestoso e orribile porto per i ricchi.
Insomma, iniziano i lavori sulle sponde della Polvese per creare una scuola velica di prestigio: cominciamo da qui creando un progetto più importante e più globale, diamoci delle regole, siamo coerenti con le nostre idee, non facciamoci spaventare dai sogni.