Giornata durissima e faticosa, sotto 35°C in pieno sole dalle 15.30 alle 19, "il 26 di maggio!!!". Nel tirare su l'albero si è piegata una vite dell'arridatoio, fortuna che l'abbiamo potuto ricomprare (21€ è il suo prezzo), ora è tutto a posto.
Ieri più che mai questo interrogativo ha pervaso i miei pensieri. Un lavoretto che non doveva durare più di un'oretta ci ha impegnato per tre ore sotto un sole cocente ed insopportabile.
L'alberatura non è un qualcosa di automatico, si va a posizionare un albero che, oltre ad essere fissato, deve essere regolato in sicurezza. Probabilmente se non fosse successo l'inconveniente della vite piegata ci avremmo messo molto meno, ma... cose che succedono, un attimo di distrazione nel non aver visto l'arridatoio mal posizionato sull'occhione ed è bastata la forza dell'albero che si issava a piegare la vite.
Certo è che quando mi si rimprovera di non essere un vero carrellatore forse non si capisce che, in questo caso, ci si trova di fronte ad un bivio: o si sceglie di tenere la barca sostanzialmente in un posto, sul carrello o in acqua, tutta attrezzata e la si usa come minimo sei mesi, oppure la si arma e la si disarma per le vacanze in crociera. Questi due mi sembra che siano i casi più realisticamente e frequentemente attuati. Decisamente quindi, secondo me, è molto impegnativa l'idea di armarla e disarmarla per più di qualche volta l'anno. E credo di essere onesto se asserisco che il VIKO 20 è uno dei cabinati più semplici da gestire perché è relativamente piccolo ed i pesi in gioco sono inferiori alle sorelline maggiori.
Ovviamente poi si può fare tutto, i regatanti ne sanno qualcosa, loro armano e disarmano, probabilmente, anche una decina di volte l'anno ma una cosa è lo sport, un'altra è il diporto nautico, il divertimento o lo svago.
Insomma tirate voi le conclusioni, se vi va.