"Scendo! Scendo!" grida angosciata Sini mentre la Guardia Costiera russa spara attorno ai nostri attivisti colpi di arma da fuoco.
Nel video la drammatica sequenza dell'arresto degli attivisti di Greenpeace che, colpevoli di pacifismo, sono stati presi a fucilate.
Se sei d'accordo con me invia un'email a questo INDIRIZZO e chiedi di liberarli nonché di fermare le trivelle.
La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe.
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti.
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk.
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini.
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend.
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza.
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International.
Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk.
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini.
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend.
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza.
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International.
Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!
Attivisti in prigione, liberiamoli. Geeenpeace |