mercoledì 24 dicembre 2014

La guerra delle spiagge, un argomento poco affrontato

La guerre des plages est déclarée, da Nauticaltrek
L'idea di prendere una barca più piccola con cui spostarsi con più facilità io ed Elena, oramai senza figli, mi ha spinto ad approfondire un argomento che mi è stato solleticato qualche giorno fa da un lettore il quale sollevava alcune perplessità in merito all'utilizzo di un catamarano gonfiabile sulla spiaggia considerati i divieti.
A questo punto quale sistema migliore se non navigare un po' nella rete e vedere cosa dicono e, con immenso stupore, nonostante gli 8000 chilometri di coste qui da noi sembra che questo sia un problema che non interessi troppo, almeno fino a quando non si prendono delle salatissime multe emesse dalle Capitanerie di Porto. Anche i prestigiosi forum di gommoni trattano l'argomento un po' qua e là ma senza troppa convinzione, forse con un po' di sufficienza, quella che contraddistingue noi italioti naviganti dell'ultim'ora ai quali la "piccola nautica" interessa marginalmente.
Un bell'articolo invece l'ho trovato su Nauticaltrek, "La guerre des plages est déclarée", semplicemente digitando sul motore di ricerca la parola "bouee jaune", che significa "boa gialla", quella che serve a delimitare i "corridoi di lancio" posti dal bagnasciuga per 250 - 300 metri per permettere ai natanti l'avvicinamento a riva.

Plage aménagée, dal sito naugeur-sauveteur
Anche l'esistenza di quali siano i corridoi di lancio presenti sulle nostre coste sembra sia un approfondimento che interessa poco, solo i surfisti e i kite-surfer si sono preoccupati di segnalarne alcuni ai loro colleghi, quasi che le eliche di gommoni o semplicemente gli scafi di derive che sfrecciano a tutta velocità tra le teste dei bagnanti sia un argomento che crea scandalo solo quando accade un incidente.
Per quanto riguarda le regole qui da noi la cosa certa è che la distanza di rispetto va dai 200 ai 500 metri, comunque stabilita dalle Capitanerie di Porto competenti territorialmente. Si fa anche riferimento alla presenza o meno di bagnanti ma questo aspetto mi sembra fin troppo aleatorio e di certo la motovedetta della Capitaneria non si metterà a contare i presenti.
Così ho deciso di fare ciò che ho fatto con scivoli, porti a secco e gavitelli creando una nuova mappa nella quale verranno segnalati progressivamente i corridoi di lancio presenti sulle nostre coste. Qualsiai segnalazione da parte dei lettori è gradita.


Ovviamente ho iniziato con l'Etruria, la mia patria, ma estenderò la ricerca a tutta l'Italia e poi a tutto il mondo come sto facendo con gli scivoli.
Abbiamo già deciso quello che sarà il primo che frequenteremo, a un'ora e mezzo da casa, in un luogo in cui vento ed onda la fanno da padroni.

Immagine salvata da Google Earth


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