lunedì 11 gennaio 2016

London Boat Show 2016 e la nostalgia dei mitici anni sessanta

60's Revival al London Boat Show 2016, su Practical Boat Owner

Nella rivista Practical Boat Owner e nel sito ufficiale del London Boat Show si parla di questa lodevole iniziativa sulla quale mi voglio soffermare brevemente e con piacere:

Gli anni '60 furono un periodo di grande cambiamento, una vera epoca di avventura, pionieri e innovazione. Ha visto imporsi la controcultura, i Beatles, i Monkees e il primo uomo a camminare sulla luna. Ma soprattutto ha visto l'arrivo del Dinghy Mirror e Sir Francis Chichester diventare il primo navigatore in solitario intorno al mondo con un solo scalo. (maldestramente tradotto ed interpretato da London Boat Show)

Io mi interrogo ogni giorno sempre di più se la vela di oggi non sia altro che una grande ostentazione di se stessi e del denaro, in ogni situazione, dall'ormai ricchissimo imprenditore che acquista una barca fino ai trofei e le solite corse intorno al mondo che, sinceramente, annoiano sempre di più, per non dire che infastidiscono. E non  i si venga a dire che non è vero che chi ha una grande barca oggi non è necessariamente ricco perché o è così o è semplicemente uno stupido.
Non c'è più niente nelle immagini odierne della classe del Dinghy Mirror e della Jaguar E-Type, se si vogliono allargare gli orizzonti. Da accapponare la pelle l'esordio "in società" della World Sailing con il pasticcio della Malesia che non  mi voglio abbassare a commentare.
Certamente auspicare un ritorno al passato è impossibile, se non ridicolo, ma io chiederei solamente un po' di "democrazia", di spalmare gli interessi in ogni direzione, che non siano solo i capelli al vento e gli occhialetti dei regatanti e i mega bussoloni dei ricchi imprenditori.
In questi ultimi vent'anni di democratici dell'ultim'ora e di berlusconiani della prima la classe media è stata spazzata via, nessuno di noi ha più intenzione di indebitarsi per una barca o per una bella auto per il gusto di averla, acquistiamo solo ciò che si può perché non vediamo nulla oltre il nostro naso.
Le speranze le osserviamo tutti i giorni nelle tabaccherie e  nei "gratta e vinci" o negli speculatori della "borsa e delle obbligazioni" che poi, guarda caso, si sentono truffati se viene messa una tassa, poi tolta dagli amici, o se arriva il giorno in cui devono pagare il conto.
Mi si faccia il piacere, e poi da ora i poi i miei eroi saranno giusto quelli che andranno su Marte, avessi età, cervello e fisico non ci penserei due volte.


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