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lunedì 7 luglio 2014

Al via gli scavi all'interno del Castello del Leone



CASTIGLIONE DEL LAGO - Verrà avviata, a partire da 27 maggio e per 5 settimane, la prima campagna di scavi archeologici nel territorio del Comune di Castiglione del Lago che avranno luogo in pieno centro storico, nell'area della rocca, nei mesi di maggio e giugno 2014. Le indagini vedranno all'opera archeologi e studenti dell' Umbria Institute di Perugia provenienti da varie Università degli Stati Uniti d’America, sotto la direzione scientifica del Dott. Paolo Bruschetti, con la concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la supervisione della Dott.ssa Marisa Scarpignato della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e il contributo tecnico di Intrageo - Impresa Archeologica di Todi. (Leggi tutto su UmbriaLeft).

Così quando troveranno lì sepolto il Santo Graal, nascosto ai piedi del mastio triangolare verso la metà del Duecento da Frate Elia da Cortona, potranno dire "il Lenzi l'aveva detto!" su: Il Castello del Leone, la Sequenza di Fibonacci e il Santo Graal.
Attenzione però, "solo l'uomo penitente potrà passare!"



martedì 10 dicembre 2013

Seduzione Etrusca

MAEC, Seduzione Etrusca
Una mostra-evento ricostruisce tra dipinti, disegni, reperti archeologici, documenti e oggetti, la nascita dell’etruscologia moderna nel XVIII secolo e la passione degli anglosassoni e dell’Europa per gli Etruschi. Prestiti eccezionali per la prima volta in Italia dal British Museum e dalla residenza di Holkham Hall e i più noti capolavori etruschi accostati ai disegni originali del De Etruria Regali.

Dal sito del MAEC è possibile scaricare una elaborata e completa cartella informativa sull'evento che si terrà a Cortona, Palazzo Casali, dal 21 marzo al 31 luglio 2014.
Un'altra ottima occasione per venire a vistare Arezzo e i suoi dintorni, Cortona e i laghi "chiari", il Trasimeno, Chiusi e Montepulciano con le loro ricchezze naturali, storiche, culturali ed archeologiche. Da non perdere.

Via: MAEC


mercoledì 16 ottobre 2013

Il tesoro sommerso del Trasimeno


Visualizza La Battaglia di Annibale in una mappa di dimensioni maggiori

Non c'è nascosto solamente il Santo Graal al Lago Trasimeno,  ma un tesoro altrettanto importante dal punto di vista storico ed archeologico.

La teoria di fondo parte dalla storia e si mescola alla leggenda: 
La battaglia del Trasimeno, svoltasi nel giugno del 217 a.C. (II Guerra Punica), vide come teatro di svolgimento, secondo la più recente ricostruzione scientifica dei luoghi della battaglia (Gambini-Brizzi, 2008), la piana di Tuoro. Polibio dice infatti che alcuni legionari tentarono di salvarsi gettandosi in acqua, ma il peso delle armature li trascinò a fondo. Di questi reperti non si son mai cercate le tracce. Almeno fino ad oggi. Ed è possibile dunque che siano custodite sotto metri di sabbie in questo tratto del lago di Tuoro, importanti testimonianze dello storico episodio .......

Se volete conoscere tutta la storia leggete l'articolo "Sulle tracce di Annibale", da Tuttoggi.


Fu una carneficina mai dimenticata nella gloriosa e millenaria storia di Roma, certo viene da riflettere che solo oggi, dopo ben 2230 anni, si pensi di andare a cercare qualche reperto archeologico anche in fondo al lago. Le ricerche vengono condotte dall'ISMAR del CNR, ulteriori informazioni sulla ricerca le potete trovare nel blog de "La Rotta dei Fenici", II Fase delle indagini al Trasimeno per confermare le teorie sulla Battaglia di Annibale.

I tecnici del CNR al lavoro per analizzare il fondale, foto tratta da frescodiweb


lunedì 17 giugno 2013

Dalla Royal Ship of Cheops alle borose di Akhenaton

Source of drawing: C.R.Lepsius, Denkmäler aus Aegypten und Aethiopien,1897
Nell'antico Egitto le vele erano rettangolari. Durante l'Antico Regno la parte superiore della vela era legata ad una trave, mentre la parte inferiore era legata alla murata, successivamente la vela venne fissata tra un longherone superiore ed uno inferiore. 
Al tempo di Akhenaton entrò in uso un circuito consistente in piccole corde che rendevano l'avvolgimento della vela più facile.
(Maldestramente tradotto da Reshafim.)

Akhenaton, vissuto intorno al 1350 a.C. apparteneva alla XVIII dinastia del Nuovo Regno, fu uomo di gusti raffinati, abile diplomatico è passato alla storia come il faraone eretico per il tentativo di introdurre il culto monoteista del Dio Aton.
Akhenaton ebbe tra le sue mogli la bellissima Nefertiti e di recente, grazie a complesse indagini sul DNA, è stato dimostrato che fu il padre del faraone bambino Tutankhamon, Re Tut.
Da oggi si è scoperto che è stato anche il padre del "circuito delle borose"::

Akhenaton e Nefertiti, immagini tratte da Wikipedia
La Royal Ship of Cheops invece è una delle imbarcazioni più antiche del mondo.
Fu scoperta dagli archeologi nel 1954 nella piana di Giza, in una fossa sul lato sud della grande piramide di Cheope. Racchiusa in una camera ermeticamente sigillata, la barca era scomposta in 1224 pezzi, il cui legno si è conservato intatto per più di 4600 anni. Per ricostruirla sono occorsi 13 anni. Lunga circa 43 metri, ha cinque remi per lato più due a poppa, con funzione di timoni e, dal 1982, è esposta in un museo creato appositamente a fianco della piramide e progettato dall'architetto italiano Franco Minissi. Poco dopo fu scoperta un'altra barca che però, a causa delle cattive condizioni di conservazione, è stata lasciata all'interno della “galleria” originaria.
(Tratto da Wikipedia)

Cheope vissuto intorno al 2550 a.C., apparteneva alla IV Dinastia dell'Antico Regno. Questo è l'interessantissimo ed affascinate resoconto della ricostruzione della nave che sarebbe servita a Cheope per raggiungere il regno di Osiride.

King Cheop's Royal Ship


mercoledì 18 aprile 2012

Da Arezzo al Trasimeno lungo il Sentiero della Bonifica


"La bonifica della Val di Chiana è stato un tormentone storico ambientale che si è trascinato per secoli, ma la soluzione decisiva è arrivata nell'arco dei decenni che vanno da Pietro Leopoldo I e Leopoldo II. Poco sensibili alla "grandeur" celebrativa, i granduchi lorensi erano sensibilissimi alle opere pubbliche, e in particolare alle infrastrutture, indispensabili allo sviluppo economico. Ebbero (anzi scelsero) come collaboratori una batteria di amministratori e di tecnici di alto livello,: il più importante fu Vittorio Fossombroni, vero "deus ex machina" della bonifica, del quale Napoleone in persona ebbe a dire che un uomo così grande non meritava di essere ministro di uno stato così piccolo come il Granducato" .... (da Etruria Oggi, n° 82).

Copertina di Etruria Oggi, n° 82
E' se è consigliabile leggere l'interessante articolo scritto su Etruria Oggi da Marco Hagge, "L'invenzione della Val di Chiana", lo è altrettanto ripercorrere il Sentiero della Bonifica fino ai laghi di Chiusi e del Trasimeno concludendo con la pista ciclabile del Trasimeno.

Le tappe del Sentiero della Bonfica,  dal sito  Sentiero della Bonifica
Il Canale Maestro della Chiana comincia dal Lago di Chiusi e si conclude con la Chiusa dei Monaci, nei pressi di Arezzo, definito nella stessa rivista come uno stupefacente manufatto di pietre squadrate che ha l'imponenza di una fortezza. Ma tante sono le cose da vedere negli oltre 100 chilometri del percorso da fare tassativamente, per l'appunto, in bici e canoa appresso: dai laghi del Trasimeno, Chiusi e Montepulciano, poi le fattorie, le case coloniche chiamate "leopoldine", le opere idrauliche ed infine, di non secondaria importanza, tutto il comprensorio archeologico tra Cortona e Chiusi del quale il mio trisnonno fu uno dei principali artefici come vice direttore degli scavi. Di questo grande progetto realizzato a cavallo tra il Granducato dei Lorena ed il Regno d'Italia se ne parla in una interessante pubblicazione: Gli Etruschi e gli scavi in Toscana nel Risorgimento. I lavori della Società Colombaria tra il 1858 e il 1866

Gli Etruschi e gli scavi in Toscana nel Risorgimento
"Per oltre mezzo secolo, dal 1821 al 1871, Firenze e la Toscana svolsero un ruolo determinante nel processo dell'Unità italiana, dalla formazione della coscienza nazionale alla unificazione territoriale. Alla gloria delle lettere e delle arti deve essere, tuttavia, aggiunto anche il recupero del passato etrusco della regione e, più latamente, della nazione, questione che nell'arco del quindicennio a cavallo dell'Unità non resta relegata al solo, ristretto ambito accademico, ma investe, con tutta la sua forza, la stessa coscienza nazionale, aggregandosi attorno al problema della creazione di un Museo Nazionale Etrusco. Nella prospettiva di cristallizzare l'identità nazionale anche nel nome degli Etruschi, nel 1852 il progetto, vagheggiato da Alessandro François fin dalla metà degli anni trenta, cominciò a prendere corpo in seno al gruppo dei liberali moderati capeggiato da Gino Capponi e nel 1 858, grazie a una sottoscrizione pubblica, a cui contribuirono i più bei nomi dell'intera Toscana e di gran parte d'Italia, iniziò la serie di campagne di scavo che fino al 1 866 si svolsero in molte zone dell'antica Etruria toscana. L'impresa, tenacemente voluta dal Capponi, da Pietro Capei e da Giovan Pietro Vieusseux, portò alla realizzazione del Museo Etrusco di Firenze, in un primo momento previsto, nel quadro delle iniziative tese a trasformare Firenze nella "Atene d'Italia", nell'antico Palagio del Podestà, inaugurato nel 1871 nel Cenacolo di Fuligno, a fianco del Museo Egizio."  dal sito Ibs.it

In bici lungo il Canale Maestro della Chiana, dal sito Sentiero della Bonifica
Del Grande Anello del Trasimeno ne abbiamo già parlato su "Benvenuti sul Lago Trasimeno", certamente il sailyak della Hobie in questo caso è consigliabile anche per esplorare i laghi di Chiusi e Montepulciano.

Dal forum HobieCat


martedì 13 dicembre 2011

Quando gli Egizi navigarono sul Mar Rosso


Sulle pareti del tempio di Deir el Bahari a Luxor, un bassorilievo ha lasciato a lungo perplessi gli archeologi e gli egittologi. Si vedono cinque imbarcazioni a vela che navigano verso la misteriosa "terra di Punt" su richiesta della potente regina Hatshepsut. Mentre fino ad oggi si era creduto che la flotta dei Faraoni fosse stata confinata solo nelle acque interne del Nilo, ora l'affresco di Luxor suggerisce un'altra ipotesi: la spedizione di Hatshepsut avrebbe attraversato il Mar Rosso per salvare le coste a sud dell'Impero ... E' possibile immaginare che un tale viaggio potesse essere effettuato con le capacità tecniche di allora? La domanda che è una sfida alle nostre conoscenze è a lungo rimasta senza risposta. Recenti esplorazioni archeologiche effettuate a Mersa Gawasis, sulla costa egiziana del Mar Rosso, hanno rianimato il dibattito. Un team di archeologi ha fatto importanti scoperte tra le quali alcune parti delle navi di Hatshepsut. Come si fa a provare la capacità tecnologica dei naviganti Egizi? Per l'archeologo americano Cheryl Ward, uno specialista in navigazione antica, l'unica soluzione era quella di ricostruire una delle navi della flotta di Hatshepsut e verificarne le doti marine. E' questa l'avventura che racconta il film, ripercorre le fasi della costruzione di Min, la barca e i pericoli occorsi durante la navigazione. Un viaggio favoloso!
Il film completo lo potrete vedere su ARTE', la nuova data di diffusione è Giovedì 22 Dicembre alle 10.15. Da vedere.

Via: Videos Arté TV

Barchetta sacra egizia al MAEC di Cortona

venerdì 12 agosto 2011


sabato 14 novembre 2009

Thalassokràtores


"Il Dio del Sole", esposto a Cortona dai tesori dell'Ermitage presa da "Il Sole24ore"

Nonostante che i sogni siano tanti non so se riuscirò mai a navigare luoghi diversi dal mio Trasimeno e della vicina "Costa Etrusca", e parlo di una costa meravigliosa che comprende l'Arcipelago Toscano, l'Argentario, il Parco Naturale della Maremma e via dicendo lungo tutta la costa della Toscana fino al Lazio. Quando ripenso a queste meraviglie naturali, ma non solo, anche artistiche e storiche faccio sempre le stesse considerazioni, in fondo mi posso accontentare, sono già tanto fortunato ad essere nato qui ed aver avuto la possibilità fin da piccolo di vivere in questi luoghi. E poi ci sono ancora paesi e coste stupendi da vedere e da scoprire.

Qualche mese fa a Cortona, al MAEC, hanno esposto alcuni reperti provenienti dal Museo dell'Ermitage ed uno in particolare mi ha colpito, una rappresentazione del Dio del Sole, e la memoria è tornata agli studi liceali sugli etruschi, questa comunità misteriosa e poco conosciuta. Sono andato a ricercare qualche informazione che andasse oltre i vaghi ricordi che me lo rappresentavano come un popolo mite, dedito principalmente all'agricoltura e al culto della morte. Ed invece su Archeosub ho trovato, tra le altre, questa frase:

Dionigi d'Alicarnasso decanta comunque l'esperienza marinara e la grande potenza navale dei rasenna e li definisce thalassokràtores ovvero «dominatori del mare» (Ant. Rom. I, 11). Tale talassocrazia, nella tradizione storica greca, era fatta risalire ad epoca remotissima, sino a confondersi con il mito, come testimonia l'episodio appunto mitico del dio del vino Dioniso, rapito da insolenti «pirati» etruschi che finiscono, però, per essere trasformati in delfini (Inno omerico «a Dioniso»).

Nave etrusca, da scientia antiquitatis
... gli Etruschi, un poplo di terricoli che dominarono i mari! E' stata un pò una sorpresa, anche se tutti sappiamo che si sono insediati nelle nostra terre proveniendo dal mare, forse dall'Africa o dai lontani paesi dell'Asia che si affacciavano nel Mediterraneo. E d'altro canto tanti sono i luoghi presenti nella nostra costa che ce li ricordano, e basta citarne alcuni come Vada, Populonia, Portoferraio, Talamone e via dicendo, tutti luoghi che ho visitato, e forse solo ora mi rendo conto senza la necessaria attenzione.

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