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mercoledì 9 ottobre 2013

Mini Cup

Scribd - Mini Cup
Un bel progetto completo di una piccola deriva in legno tipo laser, il Mini Cup.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 12' (3.65 m)
Larghezza: 4' (1.21 m)
Peso: 125 Lbs (56.7 kg)
Sup. velica: 75 sq. feet (6.9 mq)
Persone trasportabili: 2

Mini Cup, dal sito Stevenson Projects
E c'è anche un video, accompagnati dalle Valchirie di Wagner.




giovedì 3 ottobre 2013

DUO 480 C, il pocket cruiser catamaran

DUO 480 C, dal sito K-Designs
Dopo Vado pazzo per Miss Cindy e Puddle Cat Adventure, un piccolo catamarano con armo biplano, eccovi un nuovo pocket cruiser in formato catamarano, il DUO 480 C, segnalatomi dal lettore Mike che sarebbe intenzionato a costruirselo.
Effettivamente è delizioso. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.80 m
Larghezza: 2.30 m
Peso: 180 kg
Portata: 450 kg
Sup. velica: 2 x 8 mq
Tempo di costruzione: circa 300 ore
Prezzo dei piani: 85 $

DUO 480 C, dal sito K-Designs


lunedì 23 settembre 2013

Costruire il Tinkerbelle II

La copertina del libro di Robert Manry su Tinkerbelle
De "La grande avventura di Tinkerbelle" ne avevo già parlato ma aver trovato i piani per realizzare la copia esatta della barca con cui Rober Manry ha attraversato l'Oceano Atlantico è  stato troppo bello, quindi mi sono messo subito a tradurre maldestramente, e solo parzialmente, le istruzioni per la sua costruzione. 
Il nome del progetto è Tinkerbelle II ed i piani sono stati estratti dalla rivista Machanix Illustrated dell'Agosto 1967, articolo di Victor Harasty, pubblicati nel sito The Cleveland Memory Project.

Il piano velico di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Nell'estate del 1965. Robert Manry, un uomo di 48 anni di Cleveland, Ohio, giornalista, ha attraversato l'Oceano Atlantico in solitario in 78 giorni, percorrendo 3200 miglia, in una deriva a vela di 13 ½ piedi, chiamata Tinkerbelle. Il cruiser oceanico in miniatura di Manry, uno dei più piccoli che abbia mai compiuto questa impresa, era in realtà un modello, successivamente modificato, prodotto dalla Old Town Canoe Co., di Old Town nel Maine, che si chiamava Whitecap.


Il Whitecap della Old Town Canoe utilizzato come "base" per il Tinkerbelle, dal sito WCHA Forum
Il design del nuovo Tinkerbelle è un adattamento e, in alcuni aspetti, mi sento di affermare, un deciso miglioramento rispetto l'originale. Le dimensioni sono le stesse, ma le linee sono un po 'più facili e la rendono più veloce, i baricentri sono posizionati più appropriatamente e la superficie velica è aumentata. Ma l'aspetto più interessante è che se l'originale è costruito a “clinker”, la nuova versione è a doppio spigolo, in compensato multistrato per renderla più adatta per l'autocostruzione. In cabina può ospitare due persone di medie dimensioni, trasportare una discreta quantità di materiale, e il grande gavone di poppa situato nel pozzetto potrà contenere tutta l'attrezzatura utile alla navigazione. 

Le dimensioni di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Come nell'originale, potrà esservi applicata un'adeguata riserva galleggiamento nelle zone inferiori della cabina. L'albero è abbattibile, incernierato sul ponte ed è facilmente gestibile con la drizza del fiocco fissata al musone di prua. La deriva è sufficientemente pesante, anche se in una disposizione più tradizionale. Nelle figure sono rappresentati due tipi di timoni, per le acque basse la lama con cerniera ha i suoi vantaggi. Anche il timone realizzato con un unico pezzo di legno può naturalmente essere sollevato, è un'opzione come altre quali la possibilità di fissare l'albero direttamente sul ponte oppure quella di una cabina aperta in versione “daysailer”, opzioni disponibili presso l'autore. In entrambe le versioni, la barca sarà sufficientemente veloce, rigida e performante in modo da offrire un gran divertimento, prima per la costruzione e poi nell'utilizzo. Tinkerbelle II è facilmente trasportabile e può essere costruita nel box per una singola auto. 

Il piano di coperta di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Si raccomanda che tutte le superfici esterne di compensato debbano essere coperte con 10 once di tessuto in fibra di vetro o di polipropilene tessuto, più leggero e più facile da gestire (tipo Vectra). Sarà utile raddoppiare il tessuto sugli spigoli, nella chiglia e nei bordi per aumentare la resistenza e la tenuta all'acqua Un attento studio dei piani vi mostrerà tutti i materiali e le quantità necessari. Ad eccezione degli offset, è sufficiente utilizzare un righello come riferimento alla scala. 
Se ci saranno piccole discordanze nelle dimensioni e nei materiali indicati non sarà grave. Una descrizione sommaria della procedura di costruzione potrebbe essere di aiuto a coloro che stanno costruendo una piccola barca per la prima volta. Il primo passo nella costruzione Tinkerbelle II è quello di fare un disegno in dimensioni reali dei prospetti e delle sezioni applicando le dimensioni indicate nella tabella degli offset.
Questo è tutto ciò che c'è di più misterioso e spaventoso nel lavoro. Utilizzare cartoncino bianco o disegnare direttamente sul foglio di compensato, che in seguito sarà possibile tagliare e utilizzare per altri componenti.
Disegnare le fiancate in entrambi i lati, avanti e indietro e poi assemblarle, partendo dalla prua utilizzando le traverse per dare forma allo scafo, poi aggiungere lo specchio di poppa, la chiglia e i listelli longitudinali. 
Nel rilevamento delle misure assicurarsi di detrarre il fasciame e lo spessore della coperta dai telai. 
Utilizzare a profusione colla Weldwood Recorcinol su tutte le superfici in legno che devono essere unite. Costruire lo scafo a testa in giù, su un supporto temporaneo realizzato con due assi da 2 pollici per 2 inchiodati al pavimento (…..). 

La realizzazione delle traverse di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Il metodo di costruzione è lo stesso che abbiamo visto su “step by step, come realizzare un tender di sei piedi alla vecchia maniera", oppure seguendo le indicazioni riportate su questo interessante libretto: "Wooden Boat – Getting Started in Boats". 



lunedì 16 settembre 2013

SKROWL 434, a la recherche du bateau ideal

Skrowl 434, dal sito Bigornick
Eric, l'autore dell'interessante articolo sui Tjotter pubblicato su Nauticaltrek che vi ho presentato qualche giorno fa, mi ha segnalato questa eccezionale novità nella ricerca e nella realizzazione di piccole barche a vela che offrano il massimo del rendimento in termini di vivibilità, trasportabilità, estetica, economicità e sicurezza in mare. 
Il progetto, realizzato da Yann Quenet, si chiama Scrowl 4.34, ha le caratteristiche di uno "scow", una barca a fondo piatto e largo con la prua arrotondata, come abbiamo visto nella Revolution 22.
Yann, già realizzatore di un altro piano pregevole quale il Bigornick, è in avanzata fase di realizzazione del suo Skrowl 434, come potete osservare nella FOTOGALLERY.

Lo scafo dello SKROWL 434 in via di completamento, dalla FOTOGALLERY di Yann
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.34 m
Larghezza: 2.38 m
Peso a vuoto: 672 kg
Dislocamento totale: 1066 kg
Sup. velica totale: 12.64 mq
Peso chiglia: 220 kg
Materiale scafo: compensato marino stratificato
Materiale albero: misto carbonio
Costo dell'autocostruzione: 8000 €
Tempi di costruzione stimati: 700 ore circa

La poppa dello SKROWL 434 in via di completamento, dalla FOTOGALLERY di Yann
Su Nauticaltrek, nella sezione "Noveau Petit Bateau Rigolos" di queste piccole barche dalle prestazioni eccezionali se ne parla da tempo ed io di certo non sono all'altezza di dare valutazioni oggettive dal punto di vista tecnico, certo è che questa ricerca è estremamente interessante e da approfondire.
Con il Bigornick, Yann ha anche realizzato un efficientissimo sistema di riduzione delle vele, come mostrato nel video assieme a questa bellissima barchina che egli stesso produce.




giovedì 12 settembre 2013

Step by step, come realizzare un tender a vela di sei piedi alla vecchia maniera

"Training Ship" for the young sailor, da Popular Mechanics Magazine
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Popular Mechanics Magazine)

Questo sei piedi, piccolo e costruito artigianalmente, non è solo una eccellente barca a vela ma è così leggero da poter essere trasportato in acqua su un piccolo trolley. Se il timone e l'albero vengono rimossi, può essere trasportato ovunque da una sola persona. 
Progettato e costruito da Stephen T. Crosby, di Balboa Island in California, per i suoi figli affinché potessero imparare l'arte della vela. Può trasportare due bambini o un adulto, e dispone di tutte le attrezzature necessarie di una vera e propria barca a vela. 

Figura 1, piano velico e dimensioni
Le dimensioni generali sono indicate nella fig. 1. Da questa potete notare che il boma è situato bel al di sopra del pozzetto in modo che lo skipper abbia una visione completa, e anche per evitare incidenti. 

Figura 2, piano di coperta
Il piano di coperta che è mostrato in fig. 2 evidenzia il baglio eccezionalmente ampio, diminuendo la possibilità di ribaltamento. 

Figura 3, il musone di prua
Ma iniziamo a costruire la barca con la prua, come mostrato in fig. 3. Sarà necessario un pezzo trapezoidale in legno di pino duro, la prua in quercia verrà avvitata alla fine. 

Figura 4, assemblaggio delle paratie laterali
Nei particolari in fig. 4 viene mostrato come, partendo dalla prua, le paratie laterali debbano essere piegate. Poi deve essere realizzato lo specchio di poppa, fig. 5. 

Figura 5, lo specchio di poppa e lo scafo in sezione
Si tratta di un pezzo unico in mogano o rovere con tacchetti di legno alle estremità. Per modellare le paratie dello scafo, che dovrebbero essere di circa un piede più lunghe del necessario, bisogna avvolgerle in un sacco di juta, una alla volta, e versarci sopra diversi secchi di acqua bollente. Dopo che l'acqua ha bagnato completamente tutto, e mentre le tavole sono ancora calde, assemblarle come mostrato in fig. 4. Alle estremità delle paratie, sul lato della poppa, vanno fissati quattro listelli provvisori (due per lato) in modo che servano da vano di scorrimento/ contenimento di una corda che, una volta legata, terrà le paratie a contatto con lo specchio di poppa, fig. 4. Per stringere la corda potrà essere utilizzato un bastoncino. A questo punto si possono avvitare le paratie ai listelli laterali fissati sullo specchio di poppa. Le viti da utilizzare devono essere in ottone a testa piatta. Il lavoro finito, apparirà come in fig. 4, dopo di che le parti di paratie eccedenti devono essere tagliate come indicato dalle linee tratteggiate.
Per sostenere il ponte dovrebbe essere applicata temporaneamente una traversa curva, come si vede in fig. 5, distante 15 pollici dalla prua con lo scopo contenere le paratie laterali. Questo sostegno può essere lasciato, oppure se si desidera rimosso in seguito. Altri dettagli costruttivi sono riportati nella figura successiva. 
Figura 6, costruzione dello scafo
Una volta fissate le paratie laterali dovranno essere applicati la chiglia ed i listelli che fanno parte dello scheletro dello scafo. Si tratta di listelli di quecia da ¾ x 1 in. I correnti che vanno da prua a poppa devono essere cotti a vapore o immersi nell'acqua calda per ottenere una piegatura simile a quella delle paratie laterali. I correnti dovranno essere fissati con viti in ottone a testa piatta distanziate di 1 ¼ di pollice l'una dall'altra. I bordi delle paratie laterali e dei correnti devono essere piallati in modo da offrire in buon supporto per le tavole da applicare sul fondo. Girare la barca a testa in giù e applicare le tavolette da 3/8 x 5 in. Queste devono essere piallate lateralmente (smussate) per ottenere tra le stesse una scanalatura a “V” in modo che alla fine possano essere riempite con il materiale per il calafataggio o le resine, figura 7. I pannelli devono essere leggermente più lunghi della larghezza della parte inferiore in modo che possano essere tagliati in modo uniforme dopo che sono stati fissati. Prima di avvitare i pannelli, applicare una guarnizione con colla/ silicone marino in modo da realizzare una giunzione a tenuta d'acqua. 
Figura 7, calatafaggio
Fatto questo è arrivato il momento di fissare il paramezzale e i listelli. Utilizzare chiodi zincati e sigillare la testa. Calatafare con cotone le scanalature a “V” poste su fondo, utilizzando uno sgherzino a freddo, e versando successivamente colla marina calda sopra di esso. La chiglia e skeg sono devono essere attaccanti. Si noti come la chiglia debba essere segata a poppa in modo che si crei una striscia continua lungo il fondo dello skeg e dello specchio di poppa. Fissare i listelli, le cornici e le costole che aiutano a sostenere le paratie ed il ponte come si vede in fig. 6. Sono previste anche due sedute, il vano di alloggiamento dell'albero la cassa della deriva che prevede un taglio. Le posizioni e le forme sono visibili in fig. 2 
Per quanto riguarda il ponte è prevista una copertura in tela che viene tirata tra la falchetta e la mastra. I bordi vengono coperti da una cornice. 

Figura 8, deriva e cassa della deriva
La realizzazione e le dimensioni della deriva sono rappresentate in fig. 5 e 8, utilizzando colla marina per le giunzioni tra i tacchetti di legno duro nelle parti superiori ed inferiori. Bisogna fare attenzione ad applicare una guarnizione imbevuta di colla marina/ silicone tra la cassa della deriva ed in paramezzale quando questi vengono uniti. All'interno della cassa della deriva dovrebbero essere applicate tre mani di vernice prima dell'assemblaggio visto che dopo, al suo interno, non sarà più possibile verniciare. La seduta, posta nel mezzo della barca, è costruita sopra la cassa della deriva, come mostrato in pianta. La deriva può essere realizzata con un pezzo singolo da ¾ x 11 in. e di 32 in. di lunghezza, tagliata sul lato superiore con l'angolo come mostrato in fig. 8. Due listelli posizionati in alto non permetteranno a questa di uscire dalla cassa. La deriva deve essere realizzata in modo che lo scivolamento nella cassa sia leggermente forzato. La quercia è un buon materiale per realizzare il timone a causa del suo peso. Per evitare che si rompa puoi mettere due listelli da ¼ x 1 ½ in, oppure due barre in ottone da ¼ in. 

Figura 9, timone, albero, boma, trozza e skeg
Il timone è attaccato allo specchio di poppa, sulla quale sono fissati due anelli, con due perni in ottone, come mostrato in fig. 9. 
L'albero può essere realizzato con un palo da tenda in legno duro avente un diametro di almeno 1 ½ in., idoneamente squadrato sul fondo per il suo vano di alloggiamento e leggermente rastremato nella parte superiore. Nella parte superiore dell'albero, come si vede in figura, deve essere realizzata un'asola nella quale inserire una puleggia con una ghiera per sollevare la vela in sicurezza. Per realizzare il boma è sufficiente un buon manico da giardino e dovrebbe essere lungo 5 piedi e 6 pollici x 1 in. di diametro. La trozza per il boma po' essere realizzata con due braccetti avvitati sul boma ed una striscia di pelle inchiodata all'interno, fig. 9. 
La vela può essere realizzata in cotone naturale, tagliata come in fig. 1 o ancora meglio nell'immagine di apertura. Si noti che nella vela non ci sono anelli poiché questa prevede solo due ampi orli per farla scorrere nell'albero e nel boma. La vela deve essere rinforzata con pezzetti di tela agli angoli e un anello zincato o di ottone deve essere cucito nel picco. Nella vela, nei punti indicati, devono essere cucite delle stecche in abete di 1/8 x 1 x 24 in. 
Con il bozzello, le bitte, l' anello e gli scalmi montati, la barca è pronta per essere dipinta. Sul fondo utilizzare una vernice a base rame, che viene fornita in colore rosso o verde, invece sui lati dare due mani di bianco. L'ultima mano può essere una miscela di biacca e trementina che una volta asciutta rimane "gessosa", per andare via lentamente mentre si usa la barca, in modo da mantenere lo scafo più pulito e più attraente. Tutte le parti in mogano e quercia, come il timone, dovrebbe essere rifinite nel loro colore naturale, con due mani di coppale. La deriva e la chiglia potranno essere dipinte di un rosso brillante. Per l'interno è indicata una mano di verde o grigio. 

Una barca facile da portare e gestire


sabato 31 agosto 2013

Construction and Sail Plan of a 10 foot Dinghy

10 foot Dinghy Plan, dal sito Yachtingmonthly
Nel 1912 il Royal Cruising Club organizzò un concorso per la progettazione di un Dinghy da 10 piedi da utilizzare per diporto nautico. Nel sito Yachtingmonthly si trovano una serie di disegni appartenenti ad alcuni dei partecipanti: Arthur Briscoe, T Harrison Butler, L Boughton-Chatwin and W S Draycott.


venerdì 30 agosto 2013


martedì 20 agosto 2013

Autocostruire un Drascombe

Drascombe, dal sito Vdnyimir.ru
Eccovi il progetto gratuito di una delle barche più belle ed interessanti per l'autocostruzione, il Drascombe. Inutile dire che al "fasciame paro" preferisco il "clinker" come metodo di costruzione.

Clinker di sopra e fasciame paro di sotto, dal sito  Vdnyimir.ru
Come sapete poi il Drascombe può essere realizzato anche con una piccola cabina.

Drascombe cabinato, dal sito Nauticaltrek


lunedì 22 luglio 2013

Skippy, a 9-ft junior sailer with big boat safety and performance

Skippy 9-ft, dal sito Polysail
Nel sito Polysail si trovano interessanti progetti "free" di piccole barche di legno d'epoca, anche cabinate. Uno di questi, lo Skippy 9-ft, mi sembra il progetto ideale per chi vuol cominciare, tra l'altro utilizzando metodi costruttivi  semplici  e tradizionali che lasciano spazio alla familiarità con il trapano e il seghetto ma soprattutto all'immaginazione.


giovedì 18 luglio 2013

La gozzetta di "Pon"

Piano velico della "gozzetta 570" di Pon
Molto carini i disegni di questa "gozzetta" di 5.70 metri che mi ha inviato "Pon", il suo ideatore. Il progetto è per autocostruttori, chi fosse interessato non esiti a contattarmi per avere l'indirizzo email. 
Altrimenti altre idee e progetti di Pietro Bastiani, detto "Pon", si trovano su Yacht Design - Progettazione Nautica, cercando tra i post, oppure nella sezione "voi".

Linesplan della "gozzetta 570" di Pon

mercoledì 17 luglio 2013


giovedì 11 luglio 2013

Romantik, scafi e stabilizzatori gonfiabili di ogni tipo, ma non solo

Scafi gonfiabili per catamarani L&K Elkan, dal sito Romantik
Come si dice dalle nostre parti sul gonfiabile e affini sul sito dei Romantik si trova "di ogni cosa". Bellissimi scafi gonfiabili, canoe, kayak gonfiabili e smontabili. Attenzione ai prezzi riportati che col traduttore automatico li riporta erroneamente da Rubli in Euro senza fare il cambio della valuta.
E ci sono anche gli stabilizzatori per kayak e canoe. Insomma belli, belli, belli!

Stabilizzatori gonfiabili per kayak e canoe, dal sito Romantik


sabato 6 luglio 2013

SP50 Deep Freeze, il motorsailer portatile

Dalla FOTOGALLERY di Deep Freeze
L'avevo chiamato Furore Giallo ma il suo vero nome è SP50 Deep Freeze (congelatore) questo bel catamarano gonfiabile autocostruito che va a vela e a motore, insomma un motorsailer.
E' interessante, un vero e proprio cabinato gonfiabile a vela, la nuova frontiera per gli amanti del camping nautico all'insegna dell'ecologia e della libertà totale dai vincoli dei porti, delle spese insostenibili, e dai "penso tutto io .... purché ci sia un bel portafogli gonfio".

Dalla FOTOGALLERY di Deep Freeze
Non posso abusare troppo nel pubblicare le foto di questa bella barca, vi rimando quindi alle sue FOTOGALLERY1 e FOTOGALLERY2 che riguardano alcune delle sue navigazioni, comunque nel sito di SP50 potrete trovare tutte le informazioni che eventualmente vi interessano.
C'è anche una sezione relativa alle sue CARATTERISTICHE TECNICHE principali:
Lunghezza: 6.9 m
Larghezza: 3.2 m
Peso: 290 kg
Sup. velica: 10+8 m2 (randa+fiocco)
Carico utile: 800 kg
Motore installato: 6 CV, 4 tempi
Per concludere un bel video del "congelatore" in navigazione.




martedì 2 luglio 2013


venerdì 21 giugno 2013

mercoledì 19 giugno 2013

Trolley per Papì in lavorazione

Il trolley di Papì
Non è stato per nulla difficile realizzare questo trolley, è bastata un po' di pazienza. La prima cosa da aspettare era la fine vita della cuccia della Meg, il suo telo si era completamente bucato, l'altra un paio di ruotine da bicicletta per bambini. Tutto quello che mancava erano quattro viti con relativi dadi e rondelle.

La cuccia della Meg ai bei tempi dei cucciolini
Mi sono mangiato le mani diversi mesi per il fatto di aver rottamato le vecchie biciclettine dei ragazzi ma occupavano spazio inutile. Pensate che le ho tenute per sei mesi in parrocchia con un cartello "si regalano", nessuno le ha mai prese tanto che le ho dovute portare in discarica benché nuovissime. Pertanto ho confidato nel consumismo della gente e così è successo, una famiglia di indiani ha lasciato accanto al bidone della spazzatura una biciclettina con due ruote fantastiche.
Ora siamo quasi pronti per portare Papì con il mio trolley autocostruito, manca il braccio di collegamento alla bici ed un piano di legno che ho già e che devo tagliare a misura.

La bici è della Rachele perché la mia l'anno rubata, notare il catenaccio


giovedì 13 giugno 2013

Tre per due, ovvero trikayak schooner

Trikayak schooner con base САЛЮТ, dal sito Gik.fordak,ru
La ragione principale che spinge un futuro armatore a orientarsi per uno "schooner" è quasi sempre puramente romantica. Infatti questo tipo di armo velico rimanda all'odore delle corde incatramate che stridolano al movimento della barca tra le onde dei mari del sud, alla ricerca di tesori in mezzo ai pirati.
Ma in questo caso la scelta è stata dettata dal senso pratico, un trikayak affidabile, facile da montare, con buone prestazioni, tenuta in mare ed infine adatto sia per le regate che il campeggio nautico.
Nel caso specifico è stato scelto un kayak smontabile Hucho-2, tutto il resto è stato autocostruito come ci viene mostrato nel sito Modelist-Konstructor.

Trikayak scooner, dal sito Modelist-Konstruktor

Viene spiegato anche come realizzare gli scafi laterali, le vele e quant'altro necessario così come mostrato nel libro di V.Peregudov di cui vi ho già parlato.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.0 m
Larghezza: 2,8 m
Altezza totale: 4.2 m
Sup. velica trinchetta e randa: 3.3 mq + 3.3 mq
Tempo di assemblaggio: 2.5 ore
Per concludere QUI potrete trovare le foto di un altro bellissimo trikayak schooner. In questo caso la base è della Triton, di cui abbiamo parlato più volte.

Vuoksa-3 schooner, dal sito gik.fordak.ru


mercoledì 12 giugno 2013


lunedì 10 giugno 2013

Small Yacht Construction and Rigging


Un bel manuale d'epoca che ci spiega come costruire piccole barche in legno con assi, viti di ottone e ascia.
Il suo autore, Linton Hope, è stato un famoso navigante e architetto navale inglese vissuto a cavallo tra la seconda metà dell'ottocento e i primi del novecento.
Un grandioso piano velico riportato nel libro di Linton Hope


sabato 1 giugno 2013

La legge di Murphy del “fai da te” in barca

Murphy's Law of Boat Care, da Sailnet-forum
Come spesso accade ho tradotto ed interpretato parzialmente ed in modo maldestro un curioso articolo trovato in rete, del quale riporto i punti principali e che mi sento di condividere in gran parte.
Da: Murphy's Law of Boat Care, Sailnet-Forum.
  • un piccolo problema da risolvere prima dell'inizio di una crociera si trasformerà sempre in un grande problema dopo che siamo partiti 
  • i problemi peggiori vengono fuori nel momento meno opportuno 
  • non importa quanti attrezzi hai nella tua cassetta, ti accorgerai che mancherà quello che serve al momento opportuno 
  • se si lascia cadere uno strumento a bordo, sarà quello più costoso che cadrà in acqua 
  • se si acquista una lattina di vernice o un tubetto di colla stai pur certo che sarà sufficiente solo per il 90% del lavoro 
  • mettere da soli colle o resine epossidiche significa risolvere il problema in uno dei seguenti modi: a) immediatamente, lasciando un grumo bozzoloso sulla barca b) mai, lasciando un grumo bozzoloso sul vasetto
  • la scartatura della carena si fa a mano mettendoci un tempo lunghissimo o con la levigatrice mettendoci molto meno tempo, ma se ce ne mettiamo troppo poco e si porta via la resina che si pretende di ripristinare nel modo di cui al punto precedente allora il sistema migliore per riparare il danno è quello di infarcire di fogli da 100 dollari la parete della vostra barca 
  • la barca andrà verniciata o riparata con le condizioni climatiche più favorevoli ma di sicuro il giorno che hai scelto per fare il lavoro pioverà o sarà molto freddo 
  • nel caso di un sistema a più componenti state pur certi che la parte guasta sarà quello che è sepolta nel punto più inaccessibile della barca 
  • una legge che vale per tutto e che ogni marinaio conosce, anche quelli che non fanno il “fai da te”: la vostra lista di cose da sistemare avrà sempre una voce in più di tutte quelle che avrete in mente.


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