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lunedì 7 ottobre 2013

Hugo Pratt, I Luoghi dell'Avventura

La mia postazione di "lavoro", solo per modo di dire. Da oggi invece "luogo dell'avventura"
In vita mia credo di aver azzeccato due regali su cento, e questo la dice lunga sul mio carattere distratto e introverso. Invece ieri sera la Rachele mi ha fatto un regalo tanto desiderato quanto inaspettato, il libro "Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura". 
Ho cominciato a leggerlo subito e proseguirò stamani, è bellissimo.
I suoi autori, il fotografo Marco D'Anna e lo scrittore Marco Steiner, "hanno realizzato quattordici reportage che introducessero i lettori a tutte le storie di Hugo Pratt sui luoghi percorsi da Corto Maltese nei primi anni del Novecento. Il concetto era quello di tracciare un ritratto di quegli ambienti e descrivere l'attualità di quelle situazioni geografiche con dei racconti che rispettassero la precisione storica, ma anche la suggestione di tutte le storie prattiane. (......) Le persone non fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone, diceva John Steinbeck, ma viaggiare secondo le rotte immaginarie di Corto, provando a seguire i percorsi culturali, artistici e le imprecise geografie di Hugo Pratt è un'esperienza rigenerante, forse una vera rinascita. (.....) Leggere una storia di Corto può sicuramente divertire, intrigare, incuriosire o stimolare, ma fare un viaggio per seguirla può rendere davvero felici".

Ed è proprio una sensazione di felicità che provo sempre quando leggo le storie di Corto, una sorta di immedesimazione che, per quanto improbabile, è resa possibile da quella atmosfera tra sogno e immaginazione in cui Hugo Pratt riesce ad immergermi fin da subito. 
Il sogno mi appartiene quanto la realtà e quanto il primo riesce a coinvolgermi come se vivessi la storia da protagonista tanto più il mio pensiero si adegua, si conforma, si adatta ad uno spirito avventuroso che non mi lascia neppure nella grigie giornate di una persona qualunque. E così una qualsiasi mia piccola esperienza, su Aspirina al lago per esempio alla ricerca del Santo Graal, sarà come veleggiare sulle leggendarie barche di giunco che solcano l'Oceano Pacifico, così come affrontare gli oscuri personaggi con cui Corto si trova a fianco. Ma quanti di questi ci troviamo di fronte ogni giorno, con l'ambiguità che caratterizza ogni animo umano?
Dalla locandina della mostra di Corto Maltese in mostra da Lugano, da Viaggi24 - Il Sole24Ore
Quanto documentato nel libro che mi ha regalato la Rachele è stata oggetto di una mostra tenutasi al Museo dell'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre 2011.

Il cappello da marinaio calcato sugli occhi, la giubba blu con i bottoni dorati, l'eterna sigaretta tra le labbra. 
Corto Maltese è certamente il personaggio più famoso uscito dalla penna di Hugo Pratt (1927-1995), uno dei più importanti fumettisti italiani. 
Ed è a lui, soprattutto, che è dedicata la mostra Hugo Pratt. I luoghi dell'avventura al Museo d'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre. 
Acquarelli, studi e tavole, disegni originali in bianco e nero e a colori, strisce di fumetti e materiali documentari: l'esposizione ripercorre le avventure del celebre marinaio e ne segue le tracce nei luoghi dei suoi numerosi viaggi. (.......). (Da: Viaggi24 - Il Sole24Ore).

Nel video Corto Maltese raccontato da Hugo Pratt.



mercoledì 17 luglio 2013


mercoledì 10 luglio 2013

Four months in a Sneak-box, di Nathaniel H. Bishop



Quattro mesi in uno Sneak-box, un viaggio in barca di 2600 miglia dall'Ohio, lungo il Mississipi, fino al Golfo del Messico.

"Non desideravo vivere nelle città e negli alberghi, ma nella mia barca giorno e notte, portandomi dietro un bel po' di provviste e navigando più comodamente possibile. Così adottai una piccola barca di 12 piedi, comoda, forte, rigida, asciutta e sicura, che potesse andare bene sia a remi che a vela così come comandano il vento, il meteo o le forze, leggera e facile da trasportare ."

Pubblicato nel 1879

L'autore ci narra della sua navigazione attraverso le vie navigabili interne dell'America nel corso del 1874. A quei tempi questo tipo di avventura era molto popolare in Europa tanto che lo yachting divenne il passatempo ideale per la classe media. 
Bishop fu un avventuriero di fama internazionale e questa è stata una delle sue tante imprese.
Gli Sneakboxes, in forma moderna, sono ancora utilizzati nella zona della Barnegat Bay, nel New Jersey, per la caccia e le regate.

(maldestramente tradotto da me medesimo da Ria Press Classic Books)

Lo Sneak-box, dal libro di Bishop


lunedì 1 luglio 2013

Sailing Across Europe di Negley Farson



Sailing Across Europe di Negley Farson

Negley Farson era figlio della guerra civile americana, essendo nato nel 1890. Dopo la prima guerra mondiale venne impiegato come corrispondente da Londra del Chicago Daily News. 
Farson era un ragazzo interessante ed eclettico: noto giornalista, bevitore, un po' maledetto e straordinario scrittore, capace di produrre la prosa più incandescente. 
Il suo libro è un noto esempio del racconto di una crociera che diventa letteratura. 
Con la sua barca, il Flame, un yawl di 26 piedi in legno, accompagnato dalla moglie, egli ci porta attraverso l'Europa orientale a pochi anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e nelle molte regioni che verranno visitate si coglieranno i segni premonitori  agghiaccianti del fascismo in cui l'uomo comincerà a mostrare il suo volto peggiore. 
La scrittura, come consueto con Farson, è molto fine e la descrizione dei luoghi di navigazione è rappresentata in modo tale da far capire la genesi che porterà il mondo al più grande conflitto di tutti i tempi ma, ancora più interessante, gli eventi che caratterizzarono gli ultimi anni dell'esistenza della Boznia / Erzegovina e degli stati vicini. 

La navigazione, iniziata il 15 giugno del 1925 dal Mare del Nord, proseguirà lungo i grandi fiumi dell'Europa Centrale per concludersi il 10 Dicembre 1925 nel Mar Nero.

(Recensione maldestramente tradotta ed interpretata da me medesimo da dngoodchild)

Conoscere la storia e la sua evoluzione attraverso i racconti di chi l'ha vissuta può educarci a non ripetere gli stessi errori, per non rivedere i segni premonitori e agghiaccianti del totalitarismo: mezzi di informazione tenuti in mano da pochissime persone, denigrazione del sistema giudiziario, impunità per i potenti, corruzione e arroganza della classe politica dirigente, opposizione inetta e divisa .... e quant'altro stiamo osservando oggi. 

Negley sul Flame


lunedì 10 giugno 2013

Small Yacht Construction and Rigging


Un bel manuale d'epoca che ci spiega come costruire piccole barche in legno con assi, viti di ottone e ascia.
Il suo autore, Linton Hope, è stato un famoso navigante e architetto navale inglese vissuto a cavallo tra la seconda metà dell'ottocento e i primi del novecento.
Un grandioso piano velico riportato nel libro di Linton Hope


sabato 1 giugno 2013

A Manual of Yacht and Boat Sailing



Interessantissimo questo Manuale del 1880 in cui Dixon Kemp ci parla delle barche a vela e delle loro caratteristiche tecniche, dalla stabilità al piano velico fino alla navigazione, insomma tante nozioni che ancora si trovano scritte nei libri moderni e che hanno fatto scuola.
Yacht and Boat Sailing è anche un bel manuale di costruzione ma l'aspetto straordinario è che ci si trovano i piani di alcune imbarcazioni come il NAUTILUS di cui abbiamo già parlato in precedenza.
Stupendi i piani e le figure che risvegliano la voglia, mai sopita, di ricostruirne una, tal quale come allora. Insomma, bello, bello, bello!
Il piano velico del Nautilisu, dal libro Manual of Yacht and Boat Sailing

Del Nautilus ho creato una CARTELLA in cui ho raccolto tutta la documentazione trovata in rete con tanto  di foto, disegni, piani e testi.
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martedì 21 maggio 2013


venerdì 19 aprile 2013

Zizzania a bordo, come evitare i conflitti in barca

Zizanies à bord, ed. Glénat
Zizanies à bord di Francis Giniaux tratta di un argomento tanto trascurato quanto frequente che può accadere durante una crociera. Questo fenomeno non risparmia né amici di lunga data né coppie stagionate, un pò meno gli equipaggi addestrati. Questa guida pratica si propone di analizzare le principali cause di attrito e identifica il comportamento più appropriato per anticipare, gestire e superare i conflitti. Come si può formare una buona squadra? Come si possono disinnescare le tensioni? Qual è il ruolo dello skipper nella risoluzione dei conflitti? Supportato da molti esempi, il libro fornisce al lettore una vera e propria cassetta di emergenza incluso un test di compatibilità tra lo skipper e l'equipaggio. Se si applicano alla vita di bordo,molti consigli possono essere utili quando si torna a terra. Prezzo: 14.95 € (Via: Glénat Livres).

Le Figaro Nautisme ha fatto un 'intervista al suo autore che traduco ed interpreto maldestramente:

Le Figaro Nautisme: Cosa ti ha portato a scrivere questo libro? 

Francis Giniaux: personalmente ho navigato per molti anni. Due anni fa, ho partecipato come membro dell'equipaggio di un transatlantico tra le Indie Occidentali e la Francia e ho incontrato una grande tensione con un altro compagno di squadra che si è intensificato durante un turno di notte. Col senno di poi e parlandone con altri componenti della crociera, mi sono reso conto che le tensioni in barca si materializzano di frequente, ma questo è un problema che non è mai stato affrontato sufficientemente. 

Sei uno psicologo esperto e hai a lungo diretto un istituto di gestione in un grande gruppo. C'è una somiglianza tra i conflitti in una barca e in un business, secondo te? 
Negli affari, come in barca, il rapporto tra i membri del team può influenzare la qualità del lavoro. Come i manager di una società, un equipaggio aderisce a un obiettivo comune: per muoversi da un punto a un altro spostando la barca. Ma a differenza del business, l'equipaggio dovrà inevitabilmente incontrare dei pericoli durante la navigazione: maltempo inatteso, rottura o guasto ... Il susseguirsi di situazioni inaspettate aumenta le tensioni che alla fine sfociano nei conflitti. Il più classico dei conflitti è la sfida per l'autorità del leader a bordo. 

Qual è il ruolo del leader  di bordo nella gestione delle tensioni? 
L'autorità del capitano non dovrebbe essere mai messa in discussione. Nel mondo degli affari ci sono forme di gestione partecipativa, ma su una barca, lo skipper deve essere l'unico responsabile. Egli detiene la responsabilità civile e penale nei confronti delle autorità, e questo non è mai sufficientemente compreso dall'equipaggio. Se il comandante richiede che il materiale venga sempre stivato nello stesso luogo, esso dovrà essere considerato un ordine, ne va della sicurezza a bordo. Ma è ancora necessario approfondire il discorso. Spesso il leader di bordo è preoccupato per la navigazione della sua barca e non presta molta attenzione alle domande che i membri dell'equipaggio gli porgono. Ci sono dei "segni premonitori" che non devono essere trascurati: un compagno di squadra che si isola più spesso, che parla di meno ... il leader deve intervenire disinnescando la tensione con un po' di umorismo per esempio o perdendo il suo tempo prezioso in lunghe conversazioni con gli interessati. Finalmente a bordo, ma è necessario conoscere tutto in anticipo: il meteo, le manovre ma anche la possibilità che si scatenino conflitti! 

Ti sei trovato in queste situazioni. Quali sono le più rischiose? 
Tutte possono essere una fonte di tensione. Anche navigando in solitario! Che siate una coppia, con la famiglia, gli amici o un equipaggio sconosciuto, talvolta esistono rischi che provengono da semplice curiosità! In una barca si lavora "a porte chiuse" senza il controllo sociale e dell'occhio esterno. Pertanto, un semplice malinteso in merito alle faccende domestiche, per esempio, può facilmente degenerare. Ma con un po' di buon senso, è possibile evitare questo tipo di tensioni. Certo, se si esce il fine settimana con qualche amico sussistono meno pericoli che invece possono costituire un equipaggio per diverse settimane di crociera. Da parte mia faccio sempre una piccola prova di qualche giorno di navigazione con i compagni che avrò nella squadra. Non mi vorrei trovare a bordo con un equipaggio che sogna di rilassarsi sotto gli alberi di cocco, o uno che sostiene di sapere tutto di tutto, dopo un corso di base ai Glénans ... 

Tu proponi un modello di convenzione d'imbarco, perché? 
Quando si tratta di lunghe crociere con un equipaggio di estranei è importante stabilire delle garanzie sia per lo skipper che per l'equipaggio. Stabilire ruoli e responsabilità operative e gestionali per iscritto può impedire la nascita di tensioni a bordo. 

Infine, qual'è la chiave di successo di una crociera? 
Si debbono fare le scelte giuste e questo vale sia per lo skipper che per l'equipaggio. Bisogna chiarire bene le cose prima di partire e soprattutto bisogna mostrare noi stessi come realmente siamo, esporre i propri difetti e limiti senza sopravvalutarsi. A bordo, non dobbiamo trascurare questo aspetto delle tensioni. Questa è una condizione essenziale per navigare con soddisfazione.

Via: Le Figaro Nautisme

Quando Tommaso è in barca urla, berci e inc ... ure, non riconosce l'autorità dello skipper


mercoledì 27 febbraio 2013

Ansichten eines Clowns

La copertina di "Opinioni di un Clown", Edizioni Mondadori

Abbiamo scomodato il nostro caro Presidente per far capire ad uno stupido che prima di parlare bisogna accendere il cervello ma credo che non ce ne sarebbe stato proprio bisogno.
Era tempo che volevo consigliare ai lettori di questo blog uno dei miei libri preferiti, le "Opinioni di un clown" di Heinrich Böll, un classico della letteratura tedesca del dopo guerra. Heinrich Böll ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 1972.
Questo libro è un "manifesto" contro l'ipocrisia e le convenzioni della società borghese, un romanzo che con la sua atroce e disperata condanna della società bigotta e falsa rimane per me uno dei capolavori della letteratura contemporanea, per quanto fortemente discusso dalla critica.
"Opinioni di un clown", assieme a pochi altri, è sempre sopra la mia scrivania  ... forse un giorno lo rileggerò per la terza volta.
Credo proprio che a questo punto l'aspirante Cancelliere Steinbrueck abbia solo dimostrato a se stesso e a tutto il mondo che, oltre a capire poco, è anche poco affezionato alla cultura, alla storia e al senso civico del suo paese.


martedì 18 dicembre 2012


martedì 4 dicembre 2012

ПАРУСНЫЕ БАЙДАРКИ, КАТАМАРАНЫ, ТРИМАРАНЫ И НАДУВНЫЕ ЛОДКИ

Kayak, catamarani, trimarani e gommoni a vela
Certo il mio russo non è più quello di una volta, quando il mio nome in codice era "Джулио", infiltrato speciale presso il famigerato "Circolo dell'inchiostro a china" fino ai tempi del crollo del muro, ma questa dovrebbe essere la traduzione esatta del titolo di questo libro: Kayak, catamarani, trimarani e gommoni a vela, di Valery Peregudov.
Ricordi a parte, questo testo liberamente messo in rete è fantastico, una vera e propria opera di ingegneria navale che ci fa capire quanto fossero avanti a noi nel campeggio nautico, fin dagli anni '50, i paesi dell'Est, soprattutto in quello che solo oggi, dalle nostre parti, si sta sviluppando nel "gonfiabile/ smontabile".
La filosofia di Terraferma Sailors prende piena e totale ispirazione da questo libro che da oggi ne diventa uno dei capisaldi.

Il catamarano gonfiabile "confezionato", già si faceva "sailonbike"
"Valery Peregudov, è stato uno dei fondatori e organizzatori del campeggio nautico in Russia. Per più di 30 anni, ha progettato e costruito piccole barche a vela che i diportisti potessero trasportare da soli in tutte le acque del nostro paese viaggiando attraverso i tre fondamentali elementi naturali; la terra, l'acqua e il vento. Questo tipo di turismo è diventato di massa grazie alla nascita di club velici in numerose città e paesi. Tra gli anni '70-80 VM Peregudov ha guidato il club nautico di Mosca ed è stato l'iniziatore delle regate per le migliori barche a vela gonfiabili/ smontabili. Il risultato di questa attività è stato il miglioramento dei progetti e della produzione di questo tipo di imbarcazioni e la creazione di classi veliche, adatte a svolgere diporto nautico in diverse condizioni. I disegni sviluppati da VM Peregudov e da altri designer amatoriali sono stati fonte di ispirazione per la realizzazione di barche a vela di ogni genere e tipo. Nella prima parte del libro viene fornita una panoramica delle imbarcazioni a vela pieghevoli, che vanno dal semplice kayak con le vele ausiliarie e le prestazioni  dei catamarani e trimarani multiposto. L'approfondimento delle conoscenze in merito permetterà ai lettori di scegliere il tipo di imbarcazione che meglio si adatta alle proprie esigenze e gusti. Nella sezione teorica l'autore introduce la teoria di base della vela con i principi di interazione tra i flussi di aria e acqua con la barca e le leggi della sua gestione. Nonostante la complessità dei temi trattati, gli argomenti vengono presentati in modo semplice e chiaro anche per il principiante. Questi sono solo alcuni degli argomenti trattati: il grado di "rigidità" e la gestione delle vele, come migliorare l'efficienza aerodinamica, le forse in gioco e i carichi presenti su vele di diverso tipo, il calcolo degli alberi in base all'aerodinamica delle carene, la realizzazione di vele a due strati, l'importanza della regolazione delle vele, le varie tipologie di timoni, la forma della deriva, etc. L'autore rivela la relazione che esiste tra la stabilità e la forma delle imbarcazioni, che a prima vista non è evidente. In particolare si disquisisce su come combinare materiali "rigidi" ed "elastici", le forze che entrano in gioco, i relativi vantaggi e svantaggi, e le loro applicazioni. Le linee guida dell'autore e le soluzioni tecniche prospettate aiuteranno i lettori ad autocostruirsi la barca a vela dei propri sogni. La sezione principale del libro è la descrizione delle strutture di differenti tipi di barche a vela per la loro realizzazione. I particolari progettuali sono molto dettagliati e viene data particolare attenzione alla scelta di materiali in modo che la barca possa essere costruita in casa con quello che c'è a disposizione. Attualmente i naviganti più esperti, costruiscono le loro barche a vela con materiali e dispositivi più complessi sfruttando la tecnologia moderna e i materiali di alta qualità in modo che questi catamarani gonfiabili possano navigare con più di 10 m2 di vela . Tuttavia, l'autore descrive il processo di realizzazione delle barche utilizzando materiali semplici e a basso costo, adatti per i diportisti principianti. (.........). Pertanto questo libro può essere un testo fondamentale per i diportisti che non hanno esperienza nell'uso delle vele. Il libro potrà essere letto con interesse da tutti gli amanti della vela, esperti e non, che navighino su grandi yacht o su dei semplici gommoni a vela smontabili. La familiarità che il lettore potrà raggiungere con le barche e la gestione delle loro attrezzature allargherà l'orizzonte dei velisti e forse aiutarli a migliorare la loro navigazione anche nelle barche da crociera. Il libro è scritto con un un elevato livello ingegneristico e tecnologico e può essere di interesse per un vasto bacino di lettori, c'era urgente bisogno di pubblicarlo.

(Tradotto, interpretato e adattato da me medesimo, nome in codice Джулио, infiltrato speciale presso il famigerato "Circolo dell'inchiostro a china").

Bada là, questo è un vero e proprio "sgommino", noi non abbiamo inventato nulla
Comunque, se vi interessa questo argomento e ne volete sapere di più QUI troverete di tutto e da QUI vi potrete fare una cultura in merito.
Ma quello che mi ha davvero strabiliato in tutto questo materiale che ho trovato in rete è la "vela sospesa", è fantastica! Questo tipo di vela viene prodotta e commercializzata da LIBERO WIND FW.

Dal sito Libero Wind FW
Questa vela è una vera e propria opera di ingegneria navale ma l'aspetto più sensazionale è che, se non ho sbagliato i conti, il suo prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 €.

Dal sito Libero Wind FW
Non ha caso la ditta produttrice di questa vela si chiama "vento gratuito", anche se le origini del progetto dovrebbero essere finlandesi, come si evince da: Подвесной парус Антеро Катайнена на мерной миле «КиЯ». Questo è il progetto originale:

Dal sito Spasik.ru
Queste erano le sue caratteristiche tecniche principali:
Superficie velica: 3,5 metri quadrati 
Deriva: 0,5 metri quadrati
Peso: 12 kg
Lunghezza del montante e sprit: 2.34 m
La vela è stata progettata per l'installazione su gommoni e barche a motore di  3 - 4,5 m di lunghezza, di peso fino a 250 kg.  la prima ditta che l'ha commercializzata era finlandese, la Meco Thuot-Oh.
C'è anche qualche piccolo video dimostrativo su YouTube.




Ovviamente per questo tipo di soluzione ci sono dei limiti e questo è un compromesso, come tanti altri di cui parliamo. Come descritto nell'articolo in russo che vi ho citato il vento non può superare i 6 nodi, la barca non può essere più lunga di 4.5 metri, c'è difficoltà ad avanzare di bolina stretta ed infine vanno fatti aggiustamenti con il timone. Comunque è una curiosità da tenere presente, mi piacerebbe davvero provare la "vela sospesa".


venerdì 5 ottobre 2012

mercoledì 3 ottobre 2012

Il Manifesto dell'Essere

Erich Fromm, dal Social Network Decrescita Felice

Su questo argomento basai il mio tema all'esame di maturità, assai deludente per tutto il resto ma che mi permise di ottenere il quarantotto finale. Lessi "Avere o Essere?" di Erich Fromm  il giorno prima della prova di italiano e mi portai dietro il libro da tenere sotto il banco tanto che ne citai per intero la frase finale di Albert Schweitzer:

"Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla constatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini e più siamo disumani......."

Fu una formidabile intuizione quella che un libro del genere mi avrebbe salvato in ogni occasione e visto che il titolo verteva sulla "classe operaia" riuscii ad elaborare una quasi "mistica" previsione del futuro: sì all'emancipazione del proletariato, ricordiamoci che eravamo negli anni settanta, ma attenzione a non dimenticarsi che assieme alla cultura dell'avere dovevamo camminare di pari passo con una cultura dell'essere.
Ieri sera, dopo aver visto la trasmissione Ballarò, sono andato a letto sconcertato e umiliato da quanto ho ascoltato e se il sentimento che provo verso tutta la classe politica che ci governa è quanto meno di disgusto non posso fare a meno di considerare che tutto ciò è il frutto della nostra cultura, la cultura dell'avere che ha pervaso questa società proprio dagli anni settanta in poi.
Come riportato in un bell'articolo che ho letto nel Social Network Decrescita Felice, estraggo la parte che va per punti in cui vengono stilate le caratteristiche che dovrebbe riscoprire l'Uomo se vuole continuare a vivere nel rispetto di se stesso e della Terra, secondo Erich Fromm:

  • Disponibilità a rinunciare a tutte le forme di avere, per essere senza residui. 
  • Sicurezza, sentimento di identità e fiducia fondati sulla fede in ciò che si è, nel proprio bisogno di rapporti, interessi, amore, solidarietà con il mondo circostante, anziché sul proprio desiderio di avere, di possedere, di controllare il mondo, divenendo così schiavo dei propri possessi. 
  • Accettazione del fatto che nessuno e nulla al di fuori di noi può dare significato alla propria vita, ma che questa indipendenza e distacco radicali dalle cose possono diventare la condizione della piena attività volta alla compartecipazione e all’interesse per gli altri. 
  • Essere davvero presenti nel luogo in cui ci si trova. 
  • La gioia che proviene dal dare e condividere, non già dall’accumulare e sfruttare. 
  • Amore e rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni, con la consapevolezza che non le cose, il potere e tutto ciò che è morto, bensì la vita e tutto quanto pertiene alla sua crescita hanno carattere sacro. 
  • Tentare di ridurre, nel limite del possibile, brama di possesso, odio e illusioni
  • Sviluppo della propria capacità di amare, oltre che della propria capacità di pensare in maniera critica senza abbandonarsi a sentimentalismi. 
  • Capacità di rinunciare al proprio narcisismo e di accettare le tragiche limitazioni implicite nell’esistenza umana. 
  • Fare della piena crescita di se stessi e dei propri simili lo scopo supremo dell’esistenza. Rendersi conto che, per raggiungere tale meta, sono indispensabili la disciplina e il riconoscimento della realtà di fatto.
  • Rendersi inoltre conto che una crescita non è sana se non avviene nell’ambito di una determinata struttura, ma in pari tempo riconoscere le differenze tra la struttura intesa quale un attributo della vita e l’”ordine” inteso quale un attributo della non vita, di ciò che è morto. 
  • Sviluppare la propria fantasia, non come una fuga da circostanze intollerabili, bensì come anticipazione di possibilità concrete, come un mezzo per superare circostanze intollerabili. 
  • Non ingannare gli altri, ma non lasciarsene neppure ingannare; si può accettare di essere definiti innocenti, non ingenui. 
  • Conoscere se stessi, intendendo con questo non soltanto il sé di cui si ha nozione, ma anche il sé che si ignora, benché si abbia una vaga intuizione di ciò che non si conosce. 
  • Avvertire la propria identità con ogni forma di vita, e quindi rinunciare al proposito di conquistare la natura, di sottometterla, sfruttarla, violentarla, distruggerla, tentando invece di capirla e di collaborare con essa. 
  • Far proprio una libertà che non sia arbitrarietà, ma equivalga alla possibilità di essere se stessi, intendendo con questo non già un coacervo di desideri e brame di possesso, bensì una struttura dal delicato equilibrio che a ogni istante si trova di fronte alla scelta tra crescita o declino, vita o morte. 
  • Rendersi conto che il male e la distruttività sono conseguenze necessarie del fallimento del proposito di crescere. 
  • Rendersi conto che solo pochi individui hanno raggiunto la perfezione per quanto attiene a tutte queste qualità, rinunciando d’altro canto all’ambizione di riuscire a propria volta a “raggiungere l’obbiettivo”, con la consapevolezza che un’ambizione del genere non è che un’altra forma di bramosia, un’altra versione dell’avere. 
  • Trovare la felicità nel processo di una continua, vivente crescita, quale che sia il punto massimo che il destino permette a ciascuno di raggiungere, dal momento che vivere nella maniera più piena possibile al singolo è fonte di tale soddisfazione, che la preoccupazione per ciò che si potrebbe o non si può raggiungere ha scarse possibilità di rendersi avvertita.
Bé, questa è la risposta a tutto ciò che abbiamo vissuto, sentito ed ascoltato in questi ultimi vent'anni della nostra storia, certo non siamo passati attraverso la violenza e la disperazione che hanno vissuto i nostri genitori e i nostri nonni con le grandi guerre ma di sicuro le nostre anime si sono svuotate dei valori rendendoci degli animali alla ricerca di quel cibo chiamato ricchezza, dimenticandosi cosa siamo: "uomini".

Anch'io ho fatto molti sbagli nella mia vita e non sono certo un santo, intravedo però di nuovo un cammino al quale ho creduto in giovane età.

Era proprio così la copertina del libro della Mondadori



lunedì 3 settembre 2012

Lerici legge il mare


Lerici Legge il mare è la rassegna italiana interamente dedicata alla letteratura e alla cultura del mare. Organizzata dal Comune di Lerici, dalla Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici, in collaborazione con la casa editrice Mursia e l'Autorità Portuale della Spezia, la rassegna si tiene il 7 - 8- 9 settembre nel comune del Golfo dei Poeti. Incontri con gli scrittori di storie di mare, convegni, mostre fotografiche, spettacoli, film, animazioni per bambini: tre giorni per scoprire lo spirito del mare.
Siamo tutti invitati, rimane un sogno nel cassetto partecipare.


giovedì 5 luglio 2012


mercoledì 4 luglio 2012


martedì 26 giugno 2012

Deep Sea Sailing "for pleasure"



Deep Sea Sailing è un bellissimo manuale di Errol Bruce, uscito nel 1953 in Inghilterra, utile per chi vuole affrontare gli oceani con una barca relativamente piccola, ma non solo perché contiene tanti suggerimenti per arrangiarsi, per il "fai da te", per pianificare, vivere, sopravvivere e per navigare in condizioni difficili. La barca a vela di cui si parla è il Samuel Pepys, un meraviglioso 37 piedi in legno che è stato per anni il mio sogno nel cassetto finché non mi sono scontrato con la dura e triste realtà della nautica "di consumo" in Italia, come tutto il resto d'altronde. 
La traduzione del testo dall'inglese è faticosa ma non troppo perché il linguaggio è molto tecnico, insomma da leggere e perché no da rivivere allo stesso identico modo, magari potrebbe essere un'idea per qualche facoltoso ..... Dai, queste si che sono avventure!
E' una meraviglia questa barca
Una barca così l'avevo trovata in vendita nei pressi di Lugano, una decina d'anni fa, ma allora mi avrebbe svuotato completamente il conto e tutti sappiamo che l'acquisto della barca è solo una piccola parte dell'investimento.


lunedì 11 giugno 2012


domenica 3 giugno 2012


sabato 12 maggio 2012

Dizionario nautico in quattro lingue di Jean-Luc Garnier

Copertina del dizionario, dal sito LivresBoiBel
Dizionario Marittimo in quattro lingue - Jean-Luc Garnier - De Vecchi: "La navigazione ha un vocabolario ricco e spesso molto poetico ...... Ma il mare è per sua natura uno spazio internazionale. Oggi gli equipaggi provengono da tutto il mondo e un marinaio deve saper comunicare in francese, in inglese, spagnolo o italiano. E' quindi essenziale essere in grado di cavarsela in queste quattro lingue per capire in modo inequivocabile un messaggio radio, nominare una manovra, leggere una cartina meteo o trovare il pezzo mancante in un porto straniero. Diviso in diciassette sezioni, dal sartiame alla manutenzione della barca, dagli sport acquatici  come il windsurf, le derive o le immersioni fino alle regate, ecc, questo dizionario definisce più di 1500 termini utili per la navigazione e fornisce loro un esatto equivalente in tutte e quattro le lingue (francese, inglese, spagnolo e italiano). Chiaro, facile da utilizzare, riccamente illustrato, questo dizionario è per tutti coloro che vogliono allargare i propri orizzonti, sia a vela che a motore. Un libro essenziale che al più presto va messo nel borsone." (Tradotto maldestramente da me medesimo da: LivresBoiBel).

Prezzo: 22 €

Via: Allboatsavenue


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