mercoledì 18 novembre 2020
lunedì 9 novembre 2020
Gazelle des Sables, il "coltellino svizzero" delle barche costruito in Francia
Come un "coltellino svizzero" ma costruito in Francia, è così che Yacht TV definisce la Gazelle des Sables, questo straordinario e magnifico veliero di soli 2 metri e 70 con motore elettrico entrobordo incorporato, trasportabile con una bicicletta. Imperdibile!
martedì 3 novembre 2020
FARR 640, la signora in rosso
FARR 640 + carrello stradale 2018, su Subito.it |
Questo annuncio presente su subito.it mi era stato segnalato nel WhatsApp degli Armatori del FARR 640 al quale sono stato iscritto come socio onorario e, come tale, non posso che decantare le doti di questo bel veliero di Bruce Farr, altrimenti chiamato Winning Cat.
Ne abbiamo già parlato, e posso solo aggiungere che lo comprerei molto volentieri io stesso.
Il prezzo, considerate le condizioni della barca, dotata di carrello seminuovo, mi sembra onesto. Bellissimo anche il colore rosso.
Riporto quanto scritto nell'annuncio da Andrea che possiede un altro FARR 640:
F 640 progetto Farr, anno 2003, usato pochissimo solo su lago, sempre rimessato al coperto.
Gel coat lucido, come uscito nuovo dal cantiere.
2 cuccette, materiale : vetroresina.
Deriva mobile con escursione da 0.16 m. a 1.36 m.
Carrello stradale accessoriato e basculante, con prima revisione da effettuare nel 2021.
Randa con 2 mani di terzaroli;
Fiocco; - Spy;
Caratteristiche tecniche generali:
lunghezza : 6,40 m. - larghezza : 2,44 m - peso 350 kg .
Vendo con carrello compreso a 6.500 euro (senza carrello 4800 € trattabili). Visionabile a Rivoli (To).
venerdì 30 ottobre 2020
Master class di Anatoly Kulik. Crimea 2020
"Il Catamarano a vela gonfiabile: design, controllo e caratteristiche della navigazione in mare" (maldestramente tradotto ed interpretato dal russo da me medesimo, del famigerato Circolo dell'Inchiostro a China)
Nel 2020 ho tenuto una master class sul Mare d'Azov. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di provare i nostri modelli di barche a vela più popolari.
Le lezioni si sono svolte sui catamarani "SibKat-24S", "SibKat-21", "SibKat-18", "SibKat-16" e trimarano "Kulik-16". I partecipanti, come si suol dire, hanno potuto constatare di persona le capacità veliche di ciascun modello e hanno potuto determinare personalmente di quale imbarcazione avevano bisogno.
Le condizioni di vento-onda hanno coperto tutte le possibilità di navigazione, da una leggera brezza a una leggera tempesta.
Il quinto giorno abbiamo navigato intorno a Capo Kazantip per circa 35 km. Durante questa crociera, tutte le barche erano già sotto il pieno controllo dai partecipanti alla master class e l'hanno affrontata perfettamente! Tutti si sono sentiti i comandanti della loro barca e hanno acquisito una fiducia tale che sarebbero stati in grado di organizzare autonomamente le loro crociere tanto ho potuto constatare personalmente i frutti delle mie lezioni e rallegrarmi con i partecipanti dei loro successi.
Nella prossima stagione del 2021, continuerò sicuramente questa pratica di condurre corsi di perfezionamento, poiché sono convinto della loro importanza e vantaggio incondizionato per i partecipanti. Condurrò corsi di perfezionamento in diverse regioni della Russia. Il calendario degli eventi apparirà nei prossimi giorni sul nostro sito e sulle nostre pagine dei social media: Sibcat su Facebook, oppure Catamarani e trimarani a vela Kulik
di: Antony Kulik
Dalla pagina Facebook di Sibcat |
Notare questo deliziosissimo piccolo trimarano gonfiabile cabinato giallo in crociera in Italia. Notare le sedute nella struttura, un vero gioiellino da crociera, gonfiabile e smontabile.
Trimarano Sibcat Killer-Whale 18, dal sito Sibcat |
mercoledì 28 ottobre 2020
Way to Blue
Campeggio nautico con deriva gonfiabile TRIBORD 5S e tenda da campeggio FERRINO SHABA3.
"Se conosci la via vai verso il blu" (N.D.)
venerdì 23 ottobre 2020
Quand le requin ne dort
Requin in vendita su leboncoin.fr |
Vagabondando sui siti di annunci più accreditati mi sono soffermato su questo magnifico "Requin" (lo squalo) in vendita su leboncoin.fr. L'Hai-Requin è una barca bellissima, per certi aspetti molto simile al "Dragone", di cui abbiamo parlato tempo fa, però più abitabile pur rimanendo una barca carrellabile, per quanto con un certo impegno.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 9,60 m
Larghezza: 1,90 m
Peso a vuoto 1850 kg
Peso deriva: 1050 kg
Pescaggio: 1,10 m
Prezzi: vanno da 5000 € per barche da restaurare, fino ai 35000 € per l'usato in buono stato; il nuovo e/o il seminuovo va tra i 50000 e i 70000 €. Quindi l'offerta richiesta per questo Requin presente su Leboncoin non potrà essere certo paragonabile ai prezzi di cui andiamo normalmente parlando su questo blog, ma una cosa è certa, fossi ricco, ci farei un pensierino.
Che meraviglia, lo voglio! |
Esiste una classe-requin sul cui sito si trovano tutte le informazioni che servano senza che stia a rubare altre immagini o ad annoiarvi. Mi limiterò solamente a proporvi questo bel video esplicativo.
HAI HAI REQUIN!
martedì 20 ottobre 2020
Grabner SAILING ACADEMY
Benvenuti nella Grabner Sailing Academy! Grazie a questi video potrete imparare velocemente le più importanti manovre di base per la conduzione di una barca a vela; se avete da sempre desiderato imparare a navigare questi possono esservi di aiuto. Le sezioni sono strutturate in modo simile a quelli previsti per i corsi in una scuola di vela. Le spiegazioni sono semplici in modo che vi possiate concentrare sulle conoscenze essenziali.
In questo primo video conoscerai le parti più importanti della barca a vela. In questo caso si tratta di un catamarano a vela, il gonfiabile Grabner HAPPY CAT. La parte anteriore dello scafo è chiamata prua, la parte posteriore è chiamata poppa. C'è un comodo trampolino tra i due scafi. Visto nella direzione di marcia, quando si naviga a sinistra si fa sempre riferimento a babordo e a destra a tribordo. Il timone viene utilizzato per governare, per cui l'asta che tieni in mano è chiamata barra del timone. Al centro della barca c'è la deriva che può essere abbassata o alzata. La deriva riduce al minimo la deriva laterale: ti aiuta a navigare su una rotta più dritta possibile. Oltre al vento, la prua e la randa forniscono propulsione. La vela principale, o randa, ottiene il suo bellissimo profilo, simile all'ala di un aereo, tra le altre cose dalle stecche. Con vento leggero è possibile sostituire la classica vela di prua con il cosiddetto booster per una maggiore propulsione sull'HAPPY CAT. Anche i tre lati della vela hanno i loro nomi: l'inferitura (cateto) si estende lungo l'albero, poi ci sono la base (cateto) e la balumina (ipotenusa). La cima che viene usata per regolare la posizione della randa è chiamata scotta della randa. La posizione della vela di trinchetto viene cambiata con la scotta del fiocco o del fiocco. Opzionalmente è possibile fissare una boa anti-ribaltamento alla sommità dell'albero. Ciò semplifica la sistemazione della barca dopo la scuffia. Il team della Grabner Sailing Academy vi augura buon divertimento nella navigazione!
Nei due video successivi viene spiegato come salpare, navigare, ormeggiare, regolare le vele secondo le varie andature, ..... e molto altro.
domenica 27 settembre 2020
mercoledì 23 settembre 2020
sabato 12 settembre 2020
giovedì 10 settembre 2020
venerdì 28 agosto 2020
martedì 4 agosto 2020
lunedì 20 luglio 2020
venerdì 17 luglio 2020
domenica 12 luglio 2020
venerdì 3 luglio 2020
martedì 16 giugno 2020
Lite XP, finalmente un piccolo cabinato che si albera e disalbera come una deriva
Ne abbiamo già parlato almeno due volte del Lite XP, questo piccolo cabinato carrellabile a vela e remi norvegese, quindi non mi dilungo. Voglio solo far notare, attraverso questo video, come sia facile armarlo, senza gru e paranchi, ma con la sola forza delle braccia come in una deriva. In più, come potete osservare, il carrello di varo e alaggio è come quello di un dinghy, fantastico!
Per carità, per comprarselo ci vogliono un paio di decine di migliaia d'euro, ma poi veramente costi zero.
domenica 14 giugno 2020
Un corridoio di lancio tra Cala Galera e la Feniglia, con spiaggia attrezzata e parcheggi
Sono un bel po' di anni che non torno in questo luogo meraviglioso, la spiaggia della Feniglia, ideale per veleggiare con qualsiasi tipo di barca, deriva o cabinato.
Poiché ora la barchetta me la posso portare sul tetto dell'auto, ho potuto constatare che questo luogo è ottimo per fare car-topping poiché c'è tutto quello che serve: parcheggi, strada di accesso alla spiaggia con zona carico-scarico barca, area rimessaggio, bagni attrezzati o spiaggia libera ed infine il corridoio di lancio.
E vai, siamo pronti!
mercoledì 10 giugno 2020
Corinella Boat Ramp, un esempio su come ripensare la nautica in Italia
Recentemente in una nota rivista nautica è uscito un articolo in cui si invitavano i lettori a riflettere su alcuni aspetti della vita in barca, come per il fatto che questa sia sempre in movimento, oppure che le condizioni micro-climatiche al suo interno non sono sempre ideali, che si possono sentire odori a cui non siamo abituati, che gli spazi sono ristretti, etc. etc.
Ho condiviso nella sua totalità questo articolo, lo ritengo utile e affatto banale perché chiunque si avvicini alla passione della nautica deve conoscere bene quello a cui va incontro, in prima istanza per i tanti soldi che ci si potrebbero investire per poi pentirsene.
Ho constatato però con stupore che sui social questo articolo a detta degli "esperti" naviganti e "navigati" è apparso banale perché tutti i dubbi sollevati non erano veri, insomma come per dire la vita in barca è una vita perfetta.
Mi spiace deludere queste persone, che ho visto in gran parte essere operatori del settore, ma a mio parere non è così perché le barche sono veramente sempre in movimento, che al loro interno vi si sentono spesso odori anche insopportabili, che gli spazi sono ristretti, il microclima non è ideale, etc. etc..
La vita di mare, di barca o come la si voglia chiamare è meravigliosa ma non è una vita facile e spesso bisogna scendere a compromessi, ma questo vale per ogni passione o sport. Sfido qualunque scalatore ad affermare che la vita d'alta montagna è una vita facile.
Questo lungo preambolo spero serva a far capire a chi deve prendere delle decisioni che le ultime persone che vanno ascoltate per trovare delle soluzioni ad una rinascita della nautica nel nostro paese sono gli operatori del settore, bensì che vada ascoltata la gente, l'uomo della strada che vuol andare in barca per divertirsi, che sia a vela, a remi, a motore, per andare a pesca o solo per fare il bagno.
La nautica degli operatori del settore, dei saloni, dei grandi yacht, dei porti a me ha veramente e sinceramente stancato, anche perché è una nautica che si fa comodamente prendendo in affitto uno yacht in un qualsiasi luogo del mondo a cifre abbordabili. Di questa nautica se ne devono occupare gli operatori e basta, non la gente comune perché la gente comune deve pensare alla sua barchetta, su come gestirla ed utilizzarla spendendo il meno possibile. Insomma è come se gli albergatori o i proprietari di case chiedessero di condividere con la gente comune di come gestire i loro patrimoni. Ma si arrangino, ce l'hanno insegnato loro da anni "ubi maior, minor cessat!", no?. Ci hanno rotto le palle con i loro problemi!
E allora perché non pensare a chi ha il gommone e vuol andare a pesca, perché non pensare a chi ha un motoscafo e vuol andare a farsi una gita, perché non pensare al velista che vuol farsi accarezzare dal vento, magari per una giornata, senza sentirsi costretto in pochi metri quadri con altre cinque persone, in una cabina spesso puzzolente e umida. Meglio tornarsene a casa o in albergo e fare una bella doccia e dormire in un comodo letto, forse, o no?
In Australia, che sembrano un po' più pragmatici e di sicuro meno "grandeur" di noi ci hanno pensato con una rete di porti a secco come il Corinella Marine Boat Launching Ramp. Nella cartina del parco noterete che ce ne sono una serie infinita.
Col traduttore di Google si capisce facilmente cosa c'è scritto nel loro sito, soprattutto la prima cosa che è tutto gratis, a parte la licenza di pesca che te la vendono seduta stante per il tempo che desideri.
Inutile poi ripetere i discorsi già fatti, una nautica così arricchisce tutti e non i soliti quattro squali che frequentano i porti, loro hanno già sufficiente ciccia per i loro denti.
Col traduttore di Google si capisce facilmente cosa c'è scritto nel loro sito, soprattutto la prima cosa che è tutto gratis, a parte la licenza di pesca che te la vendono seduta stante per il tempo che desideri.
Inutile poi ripetere i discorsi già fatti, una nautica così arricchisce tutti e non i soliti quattro squali che frequentano i porti, loro hanno già sufficiente ciccia per i loro denti.
Corinella Boat Park visto su Google Maps |
lunedì 8 giugno 2020
REWIND: How small is too small?
West Wight Potter E-Type, da un articolo di Practical Boat Owner |
(Da un articolo di Practical Boat Owner trovato su West Wight Potter Owners, liberamente riassunto, tradotto ed interpretato da me medesimo. Perdonate errori ed omissioni ma una traduzione precisa e puntuale richiederebbe molto più tempo dell'oretta a cui ho potuto dedicargli).
Se gli yacht stanno diventando sempre più grandi e più sofisticati, perché qualcuno dovrebbe scegliere di navigare un micro cruiser di 14 piedi dagli anni '60?
David Harding ha cercato di scoprirlo sul West Wight Potter... How small is too small?
Se si vuole discutere in merito ai piaceri della crociera in una barca molto piccola basta chiedere ad uno qualsiasi dei proprietari di un West Wight Potter: “Potevo permettermi un nuovo 31 piedi ha detto uno di questi di recente, ma mia moglie non ama né il freddo né l’umido, e l’impegno di possedere una barca non ci lascerebbe il tempo per tutto il resto che vorremmo fare. Invece, teniamo il nostro Potter nel garage. Quando si vuole uscire in barca a vela, lo agganciamo all'auto e si va via per un paio di giorni sul Norfolk Broads, possiamo decidere di navigare lungo la costa orientale, oppure i laghi scozzesi, o dove ci pare e piace. Il Potter può essere varato, alato e attrezzato da una sola persona e, una volta tornati, lo rimettiamo di nuovo nel garage. Non esiste un modo più semplice di andare in barca.”
Un mondo in cui i materiali compositi ultra tecnologici, l’elettronica e i sistemi di climatizzazione gestiti da un cellulare prima di arrivare al porto sembrano averci fatto dimenticare che anche la semplice navigazione può essere divertente, così come riuscì a dimostrare Stanley Smith nei primi anni' anni '60, quando introdusse i primi Potter in compensato marino. Ma Stanley non è venuto alla ribalta con il Potter, bensì con la realizzazione di un dinghy cabinato costruito nel suo cantiere a Yarmouth, nell'Isola di Wight.
Nel 1949, più di un decennio prima dell’uscita del Potter, Stanley e suo fratello Colin, partirono dalla Nova Scotia a bordo di “Espero Nova”, un 20 piedi che avevano costruito nel seminterrato di una vecchia cappella. Con questo dinghy cabinato arrivarono in Inghilterra 11 giorni dopo e, non a caso, si sono trovati al centro dell'attenzione dei media. Dopo aver mostrato la barca al Festival della Gran Bretagna, l'anno successivo, questa volta con Stanley Charles Violet come equipaggio, hanno fatto la traversata di ritorno nel 1951, come raccontato nel suo libro "The Wind Calls The Tune".
Ma le sue imprese non finìrono lì. Convinto sostenitore della capacità che le piccole imbarcazioni a vela possano percorrere lunghe distanze in mare aperto, circa dieci anni dopo decise di consegnare un Potter, ordinato da un comandante di una nave cisterna svedese, al suo nuovo proprietario via mare. Ce la fece, nonostante che per tre giorni nel Mare del Nord ci fosse stata Forza 8-9 e si fosse arenato su di un banco di sabbia della costa danese. Con la barca che, in qualche modo sopravvisse quasi indenne, proseguì il viaggio verso l'entroterra, la Danimarca, ed infine, con l'acquisto di un fuoribordo di 6hp poté percorrere le ultime 60 miglia, attraverso il Kattegat, contro un vento gelido.
La letteratura occidentale del tempo riferisce l’effettuazione del viaggio del temibile Mr Smith con il Potter durante il mese di ottobre, ma si consigliano vivamente i potenziali proprietari di questa barca di non tentare traversate epocali durante questa stagione.
What a way to Potter
Si potrebbe pensare che ben poche persone avrebbero preso in considerazione il fatto di compiere un viaggio del genere su di un 14 piedi zavorrato solo da una piccola chiglia mobile in acciaio. Invece il Potter è stato progettato per la massima stabilità in mare e allo stesso tempo una grande maneggevolezza a terra. La lunghezza di 14 piedi era quella minima che potesse permettere a due adulti di pernottarci comodamente e a viverci in più persone durante il giorno, in più la possibilità di parcheggialo in un garage di dimensioni normali.
Stanley Smith, per ottenere buone prestazioni veliche, ridusse anche il baglio massimo e il bordo libero. Per quanto riguarda il peso il Potter doveva essere trainato da una Mini Morris, quindi contenuto entro i 280 kg. Nonostante queste modeste dimensioni e i tentativi del costruttore nel dissuadere i nuovi armatori ad emulare le imprese di questo progettista intrepido, molti altri Potterers non sono stati in grado di resistere al bisogno di libertà che questa piccola barca a vela poteva regalare (........)
Nota: si narra di numerose avventure, migliaia di miglia, giorni e giorni passati dai Potterers in mezzo agli oceani .
Stable by design
( ........ ) Se c’è poca acqua, basta alzare la deriva mobile, se c’è poco vento non ci sono problemi a muoversi e a bolinare, se ce n’è troppo non ci dobbiamo preoccupare dei limiti a causa della sua rigidità e poi molto dipende dal posizionamento dell’equipaggio, come in una deriva. Le ridotte dimensioni del Potter, il suo peso contenuto e l’armo semplice permettono di fare vela rimorchiando la barca di giorno in giorno. Con una barca come questa ci si può navigare anche in autunno, con qualsiasi tempo, quando le altre barche sono al rimessaggio, fino a spiaggiarla. E se il vento se ne dovesse andare si può anche condurla a remi, mentre le altre, più grandi, rimangono incollate in acqua. Ovviamente ci si può installare anche un motore, quello da 4 hp dovrebbe essere l’ideale, ma la barca si muove davvero bene anche a remi. Una volta tornati allo scivolo bastano 15 minuti per fare tutto, si mette la barca sul rimorchio con il verricello, si mettono via le vele e si butta giù l’albero in un batter d’occhio.
Se gli yacht stanno diventando sempre più grandi e più sofisticati, perché qualcuno dovrebbe scegliere di navigare un micro cruiser di 14 piedi dagli anni '60?
David Harding ha cercato di scoprirlo sul West Wight Potter... How small is too small?
Se si vuole discutere in merito ai piaceri della crociera in una barca molto piccola basta chiedere ad uno qualsiasi dei proprietari di un West Wight Potter: “Potevo permettermi un nuovo 31 piedi ha detto uno di questi di recente, ma mia moglie non ama né il freddo né l’umido, e l’impegno di possedere una barca non ci lascerebbe il tempo per tutto il resto che vorremmo fare. Invece, teniamo il nostro Potter nel garage. Quando si vuole uscire in barca a vela, lo agganciamo all'auto e si va via per un paio di giorni sul Norfolk Broads, possiamo decidere di navigare lungo la costa orientale, oppure i laghi scozzesi, o dove ci pare e piace. Il Potter può essere varato, alato e attrezzato da una sola persona e, una volta tornati, lo rimettiamo di nuovo nel garage. Non esiste un modo più semplice di andare in barca.”
Un mondo in cui i materiali compositi ultra tecnologici, l’elettronica e i sistemi di climatizzazione gestiti da un cellulare prima di arrivare al porto sembrano averci fatto dimenticare che anche la semplice navigazione può essere divertente, così come riuscì a dimostrare Stanley Smith nei primi anni' anni '60, quando introdusse i primi Potter in compensato marino. Ma Stanley non è venuto alla ribalta con il Potter, bensì con la realizzazione di un dinghy cabinato costruito nel suo cantiere a Yarmouth, nell'Isola di Wight.
Nel 1949, più di un decennio prima dell’uscita del Potter, Stanley e suo fratello Colin, partirono dalla Nova Scotia a bordo di “Espero Nova”, un 20 piedi che avevano costruito nel seminterrato di una vecchia cappella. Con questo dinghy cabinato arrivarono in Inghilterra 11 giorni dopo e, non a caso, si sono trovati al centro dell'attenzione dei media. Dopo aver mostrato la barca al Festival della Gran Bretagna, l'anno successivo, questa volta con Stanley Charles Violet come equipaggio, hanno fatto la traversata di ritorno nel 1951, come raccontato nel suo libro "The Wind Calls The Tune".
Ma le sue imprese non finìrono lì. Convinto sostenitore della capacità che le piccole imbarcazioni a vela possano percorrere lunghe distanze in mare aperto, circa dieci anni dopo decise di consegnare un Potter, ordinato da un comandante di una nave cisterna svedese, al suo nuovo proprietario via mare. Ce la fece, nonostante che per tre giorni nel Mare del Nord ci fosse stata Forza 8-9 e si fosse arenato su di un banco di sabbia della costa danese. Con la barca che, in qualche modo sopravvisse quasi indenne, proseguì il viaggio verso l'entroterra, la Danimarca, ed infine, con l'acquisto di un fuoribordo di 6hp poté percorrere le ultime 60 miglia, attraverso il Kattegat, contro un vento gelido.
La letteratura occidentale del tempo riferisce l’effettuazione del viaggio del temibile Mr Smith con il Potter durante il mese di ottobre, ma si consigliano vivamente i potenziali proprietari di questa barca di non tentare traversate epocali durante questa stagione.
What a way to Potter
Si potrebbe pensare che ben poche persone avrebbero preso in considerazione il fatto di compiere un viaggio del genere su di un 14 piedi zavorrato solo da una piccola chiglia mobile in acciaio. Invece il Potter è stato progettato per la massima stabilità in mare e allo stesso tempo una grande maneggevolezza a terra. La lunghezza di 14 piedi era quella minima che potesse permettere a due adulti di pernottarci comodamente e a viverci in più persone durante il giorno, in più la possibilità di parcheggialo in un garage di dimensioni normali.
Stanley Smith, per ottenere buone prestazioni veliche, ridusse anche il baglio massimo e il bordo libero. Per quanto riguarda il peso il Potter doveva essere trainato da una Mini Morris, quindi contenuto entro i 280 kg. Nonostante queste modeste dimensioni e i tentativi del costruttore nel dissuadere i nuovi armatori ad emulare le imprese di questo progettista intrepido, molti altri Potterers non sono stati in grado di resistere al bisogno di libertà che questa piccola barca a vela poteva regalare (........)
Nota: si narra di numerose avventure, migliaia di miglia, giorni e giorni passati dai Potterers in mezzo agli oceani .
Stable by design
( ........ ) Se c’è poca acqua, basta alzare la deriva mobile, se c’è poco vento non ci sono problemi a muoversi e a bolinare, se ce n’è troppo non ci dobbiamo preoccupare dei limiti a causa della sua rigidità e poi molto dipende dal posizionamento dell’equipaggio, come in una deriva. Le ridotte dimensioni del Potter, il suo peso contenuto e l’armo semplice permettono di fare vela rimorchiando la barca di giorno in giorno. Con una barca come questa ci si può navigare anche in autunno, con qualsiasi tempo, quando le altre barche sono al rimessaggio, fino a spiaggiarla. E se il vento se ne dovesse andare si può anche condurla a remi, mentre le altre, più grandi, rimangono incollate in acqua. Ovviamente ci si può installare anche un motore, quello da 4 hp dovrebbe essere l’ideale, ma la barca si muove davvero bene anche a remi. Una volta tornati allo scivolo bastano 15 minuti per fare tutto, si mette la barca sul rimorchio con il verricello, si mettono via le vele e si butta giù l’albero in un batter d’occhio.
E a questo punto viene da chiedersi del perché i naviganti hanno sempre il desiderio di avere qualcosa di più grande. E come disse Larry Brown nel suo “Sailing on a micro budget” , “.. più grande è la barca e più costa, meno la si utilizza e meno ci si diverte …”.
Non c’è nessun premio per chi indovina quale barca egli avesse.
La West Wight Polycraft produsse il primo Potter agli inizi degli anni ’60. Dal 1967 in poi il compensato marino lasciò il passo alla fibra di vetro, gli stampi furono prodotti dall’americano Herb Stewart che si preoccupò di spedirli all’Isola di Wight. Stewart iniziò la produzione in America su licenza con un grande successo e dove questa continuò con diverse migliaia di esemplari. Stewart, per ottenere lo stampo, dovette fare alcune modifiche al disegno originale delle prime barche vendute al Salone di Londra del 1961, a poco più delle 300$ di allora. L’anno successivo fu lanciato il C-Type che, sulla base delle richieste dei suoi investitori, fu modernizzato da Smith con riluttanza modificando il piano velico, gli spazi in cabina, le linee d’acqua, il pozzetto autodrenante, etc.
La produzione del Potter continuò anche nell’Isola di Wight con la Ring Marine fino alla metà degli anni ’70, fino a che Larry Rumbol non acquistò gli stampi nel 1984 fondando la Potter Boat Company nello stesso anno. Fu inizita la produzione con il D-Type, riammodernato rispetto alla produzione precedente. Successivamente i figli di Rumbol introdussero il Nova al quale applicarono ulteriori modifiche. Poi il Potter crebbe di un piede e diventò l’AX.
West Wight Potter E-Type, da un articolo di Practical Boat Owner |
Nel 1996, in onore del suo progettista, Stanley Smith, un Potter A-Type è stato ricostruito in compensato marino sulla base degli stampi del C-Type.
West Wight Potter E-Type, da un articolo di Practical Boat Owner |
sabato 30 maggio 2020
First 210 Cap Nord
Vacances d'été, Août 2016, dans les îles d'Hyeres, dans notre First 210 à coté des milliardaires...imperdibile!
Sotto un bellissimo Beneteau First 210 in vendita su Subito.it.
Beneteau First 210 in vendita su Subito.it |
venerdì 29 maggio 2020
Forever First!
Se n'era già parlato nel 2012 di questa barca a vela meravigliosa, la Beneteau First 20, e fin troppo tempo è passato poiché quella di cui parliamo oggi è già di sesta generazione, uscita nel 2017.
Che altro dire se non che è stupenda e che farei sicuramente un chiodo pur di averla e se, purtroppo, l'età e gli acciacchi non mi permettono più azioni azzardate almeno rimangono i sogni. Oramai appartengo a quella categoria maledetta di perditempo e sognatori.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza fuori tutto :
6.4 m
Lunghezza scafo : 6.25 m
Baglio scafo e baglio max : 2.48 m
Dislocamento leggero : 1 245 kg
Potenza motore : 10 CV
Propulsione : Fuori Bordo
Certificazione CE : C6/D6
Prezzo: credo che per prenderla compresa di tutto ci voglia un piano di finanziamento non inferiore ai 35.000 €.
Be the First!
Video in testa imperdibile, questo di seguito per vedere i particolari.
Lunghezza scafo : 6.25 m
Baglio scafo e baglio max : 2.48 m
Dislocamento leggero : 1 245 kg
Potenza motore : 10 CV
Propulsione : Fuori Bordo
Certificazione CE : C6/D6
Prezzo: credo che per prenderla compresa di tutto ci voglia un piano di finanziamento non inferiore ai 35.000 €.
Be the First!
First 20, dal sito Beneteau |
venerdì 22 maggio 2020
REWIND: Si vive meglio con una barca piccola
Da Seaward Fox
Di Don Casey, Sailnet (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo).
Quando facevo l'insegnante di business una vita fa, in uno dei miei corsi era previsto un caso di studio sugli alimenti e di come fare ad iniziare una nuova piantagione di ananas in una piccola isola del Pacifico. Prestate attenzione a questo caso, è veramente divertente e significativo. Per portare a termine il caso abbiamo assunto praticamente tutta la popolazione indigena, e alla fine il progetto ebbe successo. Ma la cosa curiosa è che dopo aver pagato tutti nessun nativo tornò a lavorare alla piantagione.
Ma diamine, che cosa era successo? Su questa isola remota i lussi consistevano in tutto ciò che il piccolo negozio aveva a disposizione: specchi, tessuto stampato, sedie di legno. Con il salario di due settimane i nativi furono in grado di acquistare tutti i beni di lusso che avessero mai immaginato di appartenere e poiché la loro vita non poteva essere migliorata di più non videro alcuna ragione per continuare a lavorare nella piantagione.
C'è una lezione per i marinai in questo racconto. L'essenza della vela è il momento in cui tutti i pensieri fastidiosi si perdono in una scia diritta, quando il movimento del timone è diretto dall'orecchio, quando le vele e il cuore si gonfiano in concerto. Ma per sperimentare questa magia è necessario solo uno scafo scivoloso e una vela decente.
Eppure l'impressione inevitabile che si ottiene dalla maggior parte degli articoli presenti in tutte le riviste patinate di nautica e di vela è quella che per ottenere il massimo del piacere dalla navigazione bisogna possedere una barca bella grande, un motore affidabile e avere tutte le ultime stregonerie elettroniche a disposizione. Io credo invece che, ironia della sorte, il divertimento della vela può essere mascherato o addirittura completamente annientato del tutto nel perseguimento di tutti questi elementi, o nella continua frustrazione della loro assenza.
Già da subito si corre il rischio di perdere il lume della ragione con la scelta della barca. In America si tende a pensare "grande è meglio", partendo dalle case più grandi, poi nelle automobili, fino agli hamburger. Ma a questo punto bisogna porsi una domanda: le barche a vela più grandi sono veramente più divertenti?
La verità è che alla fine della giornata abbiamo fatto un tale sforzo che le gite di piacere diventano eventi. Quando si ha una barca piccola è possibile navigare in un batter d'occhio, vantaggio estremamente importante per un passatempo totalmente dipendente dai capricci del vento. Le piccole imbarcazioni godono di altri vantaggi che sono in gran parte dimenticati dai media come il fatto che sono più facili da gestire e forse anche più sicure per un equipaggio ridotto. Le conseguenze di un errore come un incaglio o una collisione, per esempio, sono quasi sempre meno gravi, e il recupero dell'imbarcazione più facile. Le piccole imbarcazioni sono sempre a portata di mano, e possono essere utilizzate anche in acque protette e possono attraversare anche acque basse.
Le piccole imbarcazioni sono anche più economiche da acquistare, gestire e mantenere. Con tutte le altre attività che impegnano il tuo tempo libero, considerato il piccolo investimento, le barche più piccole possono rimanere molto più comodamente "inattive". Alla lunga questo aspetto ha un enorme impatto sulla godibilità della vela.
Non fraintendetemi, non sto qui a snobbare le barche grandi ma mi sto rendendo conto che nella comunità della vela ci si avvicina di molto ad una dinamica simile al principio di Peter, detto "principio di incompetenza" e cioè che ogni lavoratore tende a salire fino al proprio livello di incompetenza. In pratica i marinai si auto convincono a comprare barche sempre più grandi fino a quando la loro proprietà diventa così onerosa che la vela non è più divertente.
Come si fa a difendersi da questa sciagura? Io non lo so. Se ci fosse stato un supermercato su quell'isoletta del Pacifico ho pochi dubbi che la maggior parte degli indigeni sarebbe ancora al lavoro oggi, ma per la maggior parte, non per tutti.
Io penso che lo stratagemma migliore sia quello di possedere una barca sostanzialmente più piccola di quello che ci si possa permettere. In questo modo il divertimento è quasi certo, e il denaro risparmiato permetterà di equipaggiare la barca al meglio.
I veri piaceri poi sono nella navigazione e mai a terra. Inoltre tra il tempo e il denaro spesi per la barca, quello che dà sempre il ritorno maggiore è il tempo. Molti miei lettori che vogliono acquistare una nuova barca mi chiedono sempre una lista di "papabili" e una lista di quelle da evitare. La mia risposta, ovviamente, è che non ho sufficienti informazioni visto che che se si parla di qualità o prestazioni qualcosa la potrei dire, ma non so assolutamente niente sulla loro idoneità.
Tanto più che nessuna barca vi potrà mai soddisfare pienamente, la barca ideale non esiste. Se volete una barca che vi ispiri fiducia a prima vista non aspettatevi che sia brillante anche con vento leggero. Se invece una barca è divertente, tanto che renda emozionante un week-end, non è probabile che possa attraversare un oceano. Non aspettatevi mai forti accelerazioni e grande capacità di carico allo stesso tempo. È possibile acquistare una barca per correre in un club velico e poi una per fare il giro del mondo ma non ce ne sarà mai una che possa fare l'una e l'altra cosa contemporaneamente.
Sembra quindi logico che il primo passo per determinare quale barca si dovrebbe comprare dovrebbe essere quello di determinare in che modo avete intenzione di utilizzare la barca. Ma la passione della vela è più epifanica che razionale, più spirituale che pratica e trascurare questa verità ci mette a rischio di prendere la decisione sbagliata, nonostante tutti i ragionamenti che si possano fare.
Quindi per me il primo aspetto da prendere in considerazione è la bellezza. Molto di ciò che mi piace nella vela è l'aspetto estetico, se è la graziosa curva delle vele bianche contro il blu del cielo, oppure i dolci fruscii che solleticano i miei timpani abusati, o il calore inaspettato di una fuoriuscita di luce da un oblò nella notte. Di conseguenza trovo la bellezza in una barca più appagante che la velocità, o lo spazio, o il design innovativo. Quando mi faccio trascinare dalla mia barca mi accorgo che la mia testa è inclinata più o meno allo stesso modo di quando ammiro un'opera d'arte. Mi sento privilegiato di possedere una barca così bella. Questo senso di orgoglio ha sostenuto la nostra relazione per 25 anni. Qualunque sia la vostra idea di una barca bella è che dovrebbe comunque essere il punto di partenza nella ricerca.
Se la velocità non è importante per voi non lasciatevi condizionare da chi vi vuole scoraggiare dal comprare una barca che ti piace perché è "lenta".
Limitate le vostre aspirazioni e piuttosto pensate a come utilizzarla da subito. Anche la tanto discussa navigabilità o "marinità" sono concetti relativi, infatti la barca che si acquista dovrebbe fornire un elevato livello di sicurezza per il modo in cui la si utilizza quindi non sono valori assoluti, come la bellezza che è negli occhi di chi guarda. È possibile trovare una barca che è veloce e allo stesso tempo di avere lo spazio di un appartamento, ma se non ti senti un po' orgoglioso di essere il proprietario di una barca da pesca, sei già sulla buona strada per guardare per la tua prossima barca.
Se ti interessano le corse piuttosto che le crociere la velocità diventa l'aspetto prioritario e si può essere felici se la barca è veloce, ma.....
Non date troppa importanza alle performance perché, per esempio, la velocità è un concetto relativo. In una tipica giornata di vela la barca più veloce della flotta getterà l'ancora mentre sta arrivando la barca più lenta. In tema di velocità, mi si permetta una piccola digressione. Vedo spesso citata l'affermazione che le barche veloci sono anche più sicure. Questa logica troverebbe fondamento nel fatto che l'esposizione agli agenti atmosferici è ridotta. Ma allora questo ragionamento dovrebbe valere anche per le auto, premiamo sull'acceleratore così siamo meno esposti ai pericoli della guida. Mi piace la velocità nella guida, come chiunque altro, ma più veloce va la barca, più si corrono rischi di collisione, maggiore è lo stress sul rigging, e minore è il tempo per reagire agli imprevisti. Se si dispone di abbastanza cibo e acqua a bordo la semplice verità è che più la barca è lenta e più è sicura. Naturalmente, nessuno vorrebbe andare alla deriva in un oceano, ma non non ci convinciamo che siamo più sicuri in una barca veloce.
Tornando ai criteri di selezione, il costo è il numero 2 della mia lista. Per la maggior parte di noi la vela è sempre in concorrenza con altre attività in relazione al tempo libero che abbiamo. Se si spende troppo all'inizio si rischia di non potersi permettere la manutenzione e l'ormeggio e alla fine si può arrivare alla triste conclusione che non ci si può permettere la vela. Invece tutti possono permettersi la vela. Quello che non può ci si può permettere è solo una barca sbagliata. Altro aspetto importante da considerare è che la barca che si acquista sia adatta al tipo di navigazione si può fare adesso, non quello che si spera di fare in futuro.
Tutte le altre considerazioni che si possono fare hanno meno importanza, scegliere una barca è un lavoro duro, ma se sei onesto con te stesso, persistente e paziente, la barca perfetta sarà la tua ricompensa.
"L'essenza della vela è il momento in cui tutti i pensieri fastidiosi si perdono in una scia diritta, quando il movimento del timone è diretto dall'orecchio, quando le vele e il cuore si gonfiano in concerto."
mercoledì 20 maggio 2020
Jouet 17 Foxtrot et sa remorque
Jouet 17 Foxtrot et sa remorque, dal sito leboncoin.fr |
Davvero carino questo Jouet 17 Foxtrot in vendita su leboncoin.fr, ma poi per poco più di 1000 € si prende yacht con carrello. Certo non sarà al top delle condizioni ma meno di così ....
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza fuori tutto : 5.08 m
Larghezza : 1.98 m
Pescaggio massimo : 0.90 m
Pescaggio minimo : 0.35 m
Peso : 315 kg
Peso deriva : 80 kg
Tra l'altro si trova non lontano dalla costa mediterranea, sopra Montpellier, insomma da non farselo scappare perché se ne vedono molti nelle spiagge, quindi si alano e si varano senza bisogno di ormeggio.
Larghezza : 1.98 m
Pescaggio massimo : 0.90 m
Pescaggio minimo : 0.35 m
Peso : 315 kg
Peso deriva : 80 kg
Tra l'altro si trova non lontano dalla costa mediterranea, sopra Montpellier, insomma da non farselo scappare perché se ne vedono molti nelle spiagge, quindi si alano e si varano senza bisogno di ormeggio.
mercoledì 6 maggio 2020
Kayak Sail Kit, Hobie's top Accessory for adding SPEED and FUN!
Un gradito ritorno nelle promozioni video, il Sail Kit della Hobie che assieme ai pedali offre una combinazione perfetta per una navigazione semplice, sportiva e divertente. Si va dove si vuole sottocosta e si tiene la barca in casa.
lunedì 4 maggio 2020
Northeaster, yacht e grandi yacht carrellabili
TES 246 Versus, dal sito TES Yacht France su Facebook |
Premesso che a me piacerebbe molto il "piccolo" TES 550 Master, di cui ho già parlato nel blog, se non altro perché più alla mia portata in tutti i sensi, il rappresentante in Italia di diverse marche di imbarcazioni fabbricate in Polonia NORTHEASTER, nel proporre i suoi modelli fa una distinzione tra le carrellabili e le non carrellabili. Insomma, mette subito in chiaro le cose e questo è molto importante.
Infatti, il suddividere da subito le tipologie di barche in funzione della loro trasportabilità può essere utile al futuro armatore perché questo lo può orientare su come intenderà gestirla e, a mio parere, le differenze di costi sono interessanti.
Abbiamo già detto più di una volta che se è pur vero che occorrono un auto di grossa cilindrata e un carrello, la barca ricoverata in un porto a secco e messa in acqua solo quando la si utilizza praticamente dimezza i prezzi di ormeggio e manutenzione. Voglio precisare che il possedere un auto di grossa cilindrata non è obbligatorio se si fa portare subito barca e carrello in un porto a secco. Dopo non sarà più necessario neanche pagare l'assicurazione del carrello se non lo si fa transitare per strada ma solo, ovviamente, una polizza Responsabilità Civile che vale per tutto.
Facendo qualche conto, se si prende per esempio la bellissima TES 246 Versus rappresentata nella foto e nel video, se la ormeggiamo a mollo questa ci costerà come minimo 5000 € di posto barca più un'antivegetativa annuale, per un totale di circa 6000 €, ma se bastano.
Se invece la teniamo in un porto a secco con abbonamento annuale dell'uso della gru compreso o del trattore per il varo e alaggio da scivolo, io penso che si possano mantenere i costi ben al di sotto dei 3000€. Ecco un esempio di LISTINO a Palermo.
Non sono così aggiornato sui prezzi in generale però, per ottenere lo stesso risultato, e sicuramente migliore dal punto di vista ambientale, praticamente spendiamo la metà.
Credo meno nella possibilità di portarsi la barca avanti e indietro da casa perché in questo caso bisognerebbe avere, oltre obbligatoriamente un auto di grossa cilindrata, anche un posto dove tenerla e poi non è così semplice trasportarla, neanche se fosse di medio-piccole dimensioni. Questa possibilità lasciamola agli armatori che vivono in paesi con immense distese di terra, possibilità che a noi, tutto sommato, a meno che la barca non sia davvero piccola, rimane poco conveniente.
In testa al blog, nella cartina, potrete trovare molti porti a secco presenti e distribuiti nelle nostre meravigliose coste.
Oltre a fare, come sempre, complimenti a Marek per le sue bellissime barche fabbricate in Polonia, concludo che, se si può, è certamente più conveniente acquistare una grande carrellabile con tutte le sue comodità.
giovedì 30 aprile 2020
GO 550, voilier de 2007 en bon état
GO Neptune 550, dal sito leboncoin.fr |
Per me questo piccolo veliero di neanche sei metri in vendita su leboncoin.fr, costruito dal cantiere francese Indigo Yacht che credo non esista più, è bellissimo. Il GO 550 ha una linea essenziale ed eccezionale e, se potessi, davvero andrei a prendermelo in Bretagna. Una linea simile ce l'ha anche il Deltania 20.5 di costruzione polacca.
Le sue caratteristiche tecniche le potrete trovare descritte in un mio vecchio post, Il ritorno del Nettuno, quindi non mi dilungo.
Le sue caratteristiche tecniche le potrete trovare descritte in un mio vecchio post, Il ritorno del Nettuno, quindi non mi dilungo.
GO 550 ormeggiato su Microclass France |
martedì 28 aprile 2020
Barca a vela Leisure 17
Barca a vela Leisure 17, su Subito.it |
Lo sapete che questo piccolo yacht da crociera con doppia chiglia, con cui hanno attraversato anche l'Atlantico, mi è sempre piaciuto pertanto non posso fare a meno di segnalare questo annuncio presente su subito.it. Ne avevo già parlato nel post Leisure 17, un piccolo e fantastico cabinato a vela, quindi non mi dilungo, tutte le informazioni le potrete trovare lì.
Tra l'altro quel simpaticissimo Leisure 17 presente a Castiglione del Lago mi è sembrato di vederlo, per un certo tempo, in uno stato di semi abbandono e varrebbe la pena di andare a vedere se possa ancora convenire acquistarlo ad un buon prezzo.
Voglio solo far notare che nel prezzo di 3800 € che viene proposto nell'annuncio sono compresi motore e carrello, componenti che rendono l'oggetto veramente appetibile in quanto sembra anche ben restaurato ed in buone condizioni.
Certo, dalla Toscana, Palermo è lontano ma vi immaginate approfittare per visitare quella meravigliosa città e poi fare una puntatina alle isole, dalla più vicina isola delle Femmine fino a Favignana e Marettimo. Che meraviglia!