lunedì 12 luglio 2010

Il ritorno del Nettuno

Conoscete tutti la mia predilezione per questa barca la cui storia è legata a quella della Classe Micro con il suo progenitore il Neptune 5.50. Dietro l'insistenza degli appassionati a questa classe il cantiere francese Go Yachting ne ha ricominciato, qualche anno fa, la produzione con un nuovo modello chiamato GO 5.50. Ero quasi arrivato ad acquistarlo usato dall'amico marinaio da carrello Roger ma il trasporto dalla Svizzera ed il costo di un nuovo motore mi avrebbe fatto andare fuori "budget". La sua linea è incredibilmente bella e moderna, sembra un grande yacht di piccole dimensioni, ha una grande pozzetto ed una piccola cabina con quattro cuccette. Sostanzialmente è un day sailer, ma ci si possono fare anche delle piccole crociere. Il suo peso, di poco superiore ai 500 kg, permette un'ottima carrellabilità con un auto di media cilindrata ma anche un'ottima risposta alle brezze leggere. E' una barca sportiva, molto ben curata, con un armo semplice, efficace e di qualità.

Queste sono le sue caratteristiche:
Longueur H.T : 5, 50 m
Longueur flotaison : 5, 25 m
Largeur : 2, 45 m
Hauteur sous barrots : 1, 25 m
Tirant d'eau dérive haute : 0, 30 m
Tirant d'eau dérive basse : 1, 10 m
Tirant d'air hors tout : 8, 80 m
Déplacement lège : 540 kg
Poids du lest : 200 kg
Jauge en douane : 2, 19 Tx
Catégorie Conception Insubmersible : C

Il prezzo della barca pronta a navigare è intorno ai 20000 Euro, non se ne trovano molte nel mercato dell'usato.



Di seguito le impressioni di Roger: Mon Go est un bateau de croisière

domenica 11 luglio 2010

Barche usate, i prezzi colano a picco


E' certamente un buon periodo per chi vuol fare degli ottimi affari, non credo però per il settore nautico che sta raccogliendo ciò che ha seminato, e sull'argomento non vado oltre perché mi sono dilungato abbastanza. Non c'è da stupirsi perché il valore medio di un ottimo usato, di qualunque tipo sia, è solo di circa 5 - 6  volte il costo di mantenimento per un anno. La gallina ingorda strozza!




venerdì 9 luglio 2010

VIKO 20, Deltania 20, barche oneste con armatori consapevoli

Viko 20

Non è facile per me parlare ancora della mia barca, ma mi sento di dover dire qualcosa su questo barchino che, come per tutto il mondo della nautica carrellabile, ha dalla sua parte grandissimi estimatori ma anche feroci detrattori. Alcuni ne sono rimasti delusi, magari perché erano solo dei principianti ed è molto facile che accada, altri perché avevano avuto esperienze con barche completamente diverse, a qualcuno semplicemente non piaceva la sua linea, la sua forma o non credevano nelle sue caratteristiche, che l'abbiano poi acquistata oppure no. Una persona con cui sono stato in contatto per un po' di tempo è andato fino in Croazia a vederla e a provarla, l'ha vista, ci è salito, ci ha veleggiato mezza giornata e poi non l'ha acquistata. E' così che si dovrebbe fare prima di acquistare una barca. Tantissimi altri come me, invece, ne sono felicemente soddisfatti: Yann De CaseneuveKatrina, Beluga, etc.
Una cosa è certa, questa piccola barchetta dal costo poco superiore ai 10000 euro e costruita in Polonia da NAVIKOM si è riappropriata di un mercato, quello dei 20 piedi, dato per morto e sepolto. Chi ha creduto in lei ha avuto un successo enorme ed è stato difficile per molti concorrenti buttare giù il rospo, ma questa non è la cosa importante.
Per prima cosa va considerato che i primi modelli hanno avuto qualche problema, questo accade ed è accaduto anche che le attrezzature di coperta non fossero della migliore qualità. Anche questo può succedere quando si parte con una produzione di serie a basso costo. Oggi non è più così, le attrezzature di coperta fornite da DELTANIA, per esempio, sono di ottima qualità, fabbricate in Germania e garantite con gli stessi prezzi ed un'assistenza tecnica molto superiore.
Il VIKO 20, o il Deltania 20, sono piccole barche progettate solo per il divertimento, non certo per gratificare l'esperienza e l'ego del velista medio, sono molto spaziose all'interno e di facile gestione, a terra e in acqua.

Sunshine 20

Ultima considerazione molto importante è che questa barca non è stata progettata né per venti forti né per il mare grosso. E' l'ideale per venti deboli perché molto leggera, pertanto ha la qualità di muoversi sempre senza scarrocciare fino ai venti moderati e le onde oltre una certa altezza potrebbero causare seri problemi. Con questa barca si esce in condizioni di tempo ottimali e, nelle peggiori condizioni, si ha la possibilità di ridurre all'estremo la tela e di procedere, ovviamente, con discreti rollio e/ o beccheggio, secondo i casi. Di rilievo il fatto che la barca è inaffondabile.
Questo è tutto quello che c'è da dire su questa barca ed è ciò che i suoi distributori dicono, oramai, da anni: "una barca onesta, una barca buona, costruita da marinai per i marinai con un rapporto di fiducia mantenuto nel tempo attraverso il lavoro, l'assistenza e la disponibilità (Doebis Hilmar, GmbH DELTANIA)".



giovedì 8 luglio 2010

Semplice e divertente, insomma BUG


Per me il LASER BUG è la barca per tutti, semplice, divertente, creata per i ragazzi ma utilizzabile anche dagli adulti. Si trasporta sul tetto dell'auto e, perché no, anche con la bici se si accetta di essere fuori "regola" in lunghezza di qualche decina di centimetri. Si arma e si parte come se fosse un Surf e questo non è poco perché invece è una barca a vela.

Queste sono le sue caratteristiche:
Lunghezza: 2.6 m
Larghezza: 1.30 m
Pescaggio: 0.90 m
Sup. velica: 3.80 mq
Peso: 46 kg
Capacità: 1-2 persone (peso ottimale 30/70 kg)

Insomma, ci si va ovunque senza problemi e ci si diverte.



mercoledì 7 luglio 2010

A Portovenere con il "firstino"


Lo potrebbero fare tutti, anche senza possedere una barca e la patente nautica, basta un po' di esperienza. Un weekend o addirittura tutta la settimana nei luoghi tra i più meravigliosi del nostro paese, a Portovenere. Tutto ciò è possibile grazie ad uno tra i più conosciuti Charter: Horcamiseria .
La barca chi non la conosce: il mitico FIRST 211 di Finot, è bellissimo:

Queste sono le sue caratteristiche:
Lunghezza fuori tutto: 6.4 m
Lunghezza scafo: 6.2 m
Baglio max: 2.48
Immersione: 0.70-1.80
Dislocamento: 1100 kg
Peso deriva: 350 kg
Superficie velica: 25.2 mq
Cuccette: 4

Questi sono i prezzi del charter, mi sembrano ottimi .... ma è veramente conveniente comprarsi una barca che non sia più grande di una deriva di 4 metri?



Nautica Sociale e Porti Verdi


Nella mappa il porto a secco di Punta San Giuliano a Mestre - Venezia.

Non sono il primo che ne parla ed in fondo la vera marineria è proprio così, una nautica per tutti, ovvero “sociale”, a disposizione di ognuno per divertimento ma anche per lavoro, il più delle volte duro e faticoso. Eppure, se la vera vocazione della nautica è questa, negli ultimi anni abbiamo assistito al suo totale stravolgimento da parte di “lobbies” affaristico – politiche in cui si è inteso di renderla soprattutto fruibile ai ricchi e ai potenti.

I piccoli porti negli arenili delle spiagge ci sono sempre stati, ma il primo a parlarne negli ultimi anni e a riscoprirne il valore è stato il compianto giornalista della rivista “Nautica” Franco Bechini, una flebile voce inascoltata in mezzo a questa vera e propria appropriazione che è stata perpetrata da parte di pochi.

C’è da aggiungere il mostruoso impatto ambientale che i nuovi porti turistici stanno causando alle nostre amate coste. In fondo bastava pianificare, progettare, sviluppare strutture diversificate in modo che si potesse sviluppare sia la nautica minore, a disposizione di tutti, e accontentare i più grandi con una maggiore attenzione all’ambiente e alla natura. Credo anche che una politica oculata e diversificata avrebbe portato molti vantaggi economici in più rispetto alla attuale.
Ecco la mia proposta :
Finalità del progetto “Nautica Sociale e Porti Verdi”: da proporre alle Regioni e alle Provincie la realizzazione di una rete di porti a basso impatto ambientale per medie e piccole imbarcazioni munite di carrello, tra laghi e coste. Questa rete potrà essere estesa, nel futuro, alle aree marine protette.
Scopo del progetto:
a) ridurre l’impatto ambientale dei “marina”;
b) aumentare la disponibilità portuale per la piccola nautica favorendo l’utilizzo “alternativo” del Porto Verde;

c) promuovere e sviluppare anche in Italia, già molto diffuso nei paesi anglosassoni, il turismo nautico del natante carrellabile, itinerante, ecologico e sociale.
Localizzazione: privilegiare aree destinata alla riqualificazione ambientale, paesaggistica e turistica entro un chilometro dalla costa.
Generalità del progetto: i “Porti verdi” dovranno essere costituiti da un ampio parcheggio per auto e relativo carrello della capienza di circa 150 posti, strada di collegamento dal parcheggio alla spiaggia/ costa, scivolo a quattro corsie sul lago/ mare dotato arganetto, eventuale piccola diga foranea di protezione dai frangenti ove necessario, campo boe della capienza di 25 posti.
Il parcheggio: Il parcheggio, posizionato a qualche centinaio di metri dalla spiaggia/ costa verrà inserito in un contesto paesaggistico e naturale costituito da prati e piante ad alto fusto. Il parcheggio sarà adeguatamente protetto , dotato di servizi igienici, area ristoro e pic-nic e parco giochi per bambini.
Fabbricati e pavimentazioni dovranno rispettare i canoni della bioedilizia in quanto “ecologicamente orientati” evitando, per esempio, l’uso dell’asfalto ma idonee pavimentazioni “a prato” oppure tecnologie costruttive bioedili ed impianti a basso dispendio energetico.
Collegamento al lago/ mare: strada a doppia corsia che collega il parcheggio fino alla spiaggia/ costa, dove questa si interrompe.
Passaggio sulla spiaggia: il collegamento dalla strada agli scivoli dovrà garantire il minimo impatto visivo, quindi costituito da materiali che siano compatibili con il colore tipico della sabbia/ costa.
Scivoli: Scivolo a quattro corsie, munito di eventuale arganetto mobile, pendenza naturale 10-12%. Gli scivoli saranno mobili, e quindi asportabili durante la stagione invernale.
Diga foranea: eventuale piccola diga foranea di protezione dai frangenti, se necessaria, di lunghezza adeguata e posta da una distanza tale da garantire la sicurezza dei natanti in entrata e in uscita.
Campo boe: costituito da 25 posti per circa la metà protetti dalla diga.
Uso: i “Porti verdi” hanno come priorità l’uso “sociale” e lo sviluppo della nautica minore, pertanto il loro utilizzo non deve essere destinato agli “stanziali”, che già sono privilegiati nell’utilizzo dei porti marini, ma per il turista che si muove. Gestione e costi dovranno essere del tutto paragonabili a quelli di un’area di sosta camper/ parcheggio.
Nella mappa il Columbia Point Marina Park.


Ovviamente gli scivoli devono essere progettati e realizzati a regola d'arte, eventualità quest'ultima che sembra impossibile da ottenere in un paese di geometri, ingegneri ed architetti, oltre che di avvocati.

Foto tratta da Columbia Point Marina Park

sabato 3 luglio 2010

Affrontare i problemi da un solo punto di vista

Nel rispondere ad un giornalista dell'Espresso sul tema "nuovi porti e posti barca" mi sono improvvisamente reso conto che la tragica situazione in cui ci hanno messo i nostri amministratori dipende dall'approccio che hanno avuto nell'affrontare l'argomento. Durante la mia seppur modesta esperienza lavorativa chi mi ha spinto ed insegnato a diventare un "manager della qualità" mi ha sempre indotto a considerare i problemi da più punti di vista e ad affrontarli allo stesso modo. Questa tecnica, se così la vogliamo chiamare, mi ha condotto sempre ed inevitabilmente al successo, almeno finché non ho cominciato a considerare le cose solo dal punto di vista "personale" e lì c'è stato poco da fare: ho stupidamente capitolato.
Sono evidenti, in questo caso, i termini della scelta: nautica significa grandi yacht e relativo business. Non si è pensato alle migliaia di piccoli diportisti, non si è pensato alle loro necessità e a dove poter sistemare le loro piccole barche, non si è pensato a quanto avrebbero speso in alberghi, ristoranti, campeggi, gelati ..... per loro non si è pensato a niente, come se non esistessero. L'aspetto della "nautica sociale" non è stato assolutamente affrontato, neanche dagli pseudo governanti assatanati  di soldi e di potere della sinistra italiana, altrettanto nausebondi quanto quelli di destra.
Quale altra considerazione finale può essere fatta se non che "affrontare i problemi solo da un punto di vista porta inevitabilmente all'insuccesso"?

Un immagine del piccolo Laser Pico

venerdì 2 luglio 2010

New Hobie Mirage Tandem Island, dove ci andrei?


Per prima cosa voglio presentare questo bellissimo e nuovissimo kajak a vela per due persone della Hobie Cat , è semplicemente meraviglioso, inutile insistere ne vado pazzo!
Queste sono le sue caratteristiche tecniche:

Length Overall: 18' 6" / 5.64 m
Ama Length: 13' 4" / 4.06 m
Width W/ Amas Out: 10' / 3.05 m
Width W/ Amas Floded in: 4' / 1.22 m
Width (hull only): 30" / 0.76 m
Mast Height: 18' / 5.49 m
Sail Area : 90 sq. ft. / 8.4 m2
MirageDrive Weight x2: 6.6 lbs / 3 kg
Rigged Weight: 190 lbs. / 86.18 kg
Capacity: 600 lbs. / 272 kg

Un'immagine:


e un video di presentazione:



Un posto dove andrei sicuramente assieme a Elena con questa barca è il Camping Punta Ala che dispone di tutti i servizi di spiaggia utili al rimessaggio, varo e alaggio imbarcazioni di piccole dimensioni. Nei fine settimana di maggio, giugno e settembre nei periodi in cui la pazza folla se ne sta in città deve essere proprio fantastico. I luoghi e la natura sono meravigliosi e se ne può approfittare sia con una semplice ed economica tenda ma anche in un lussuoso e confortevole bungalow. 


Sapete cosa penso? Si può vivere da ricchi anche con poco!


giovedì 1 luglio 2010

I luoghi della piccola nautica: Calambrone


Cominciamo con l'individuare luoghi dove è possibile fare nautica e navigazione senza essere dei milionari e divertendosi parecchio ugualmente. Alla fine ci ritroviamo tutti negli stessi luoghi, che si possegga una deriva o un diciotto metri, il vento, il mare, la natura ed il paesaggio non cambiano, allora vale la pena spendere tanti soldi?
In questo caso si parla del Centro Vela Sunset a Calambrone, destinato soprattutto a derive e piccoli catamarani. Situato a Nord di Livorno con la vista sulle strutture del porto magari non è il massimo dal punto di vista visivo, ma eccezionale da quello della natura e del vento. Infatti il Centro è posizionato subito a ridosso delle dune naturali del Parco naturale di Migliarino-San Rossore e Massaciuccoli.
Notevoli i servizi offerti, oltre il rimessaggio delle piccole barche e la scuola di vela, come piscina, residence, camping e albergo, oltre tutti i servizi sulla spiaggia: Vacanze a Tirrenia 
Le Secche della Meloria permettono di veleggiare in pace senza essere disturbarti dai grossi motoscafi o dalle navi e la conformazione della costa offre un'ottima e costante ventilazione, ve lo assicuro che ci sono passato più di una volta. Insomma, da farci un pensierino, anche perché i prezzi mi sembrano buoni, per una gestione in economia della passione per il mare e la vela.

Dal sito SUNSET Centrovela


domenica 27 giugno 2010

Walkerbay 10 High Performance, comfort e sicurezza in poco spazio


Di questi "dinghy" ne abbiamo già parlato in alcuni post precedenti per il trasporto su bici ma qui voglio solo accennare al modello più "grande" il Walkerbay 10 High Performance. Le sue caratteristiche tecniche già ci fanno capire la versatilità di questa imbarcazione:
1) è leggera: 70 kg circa;
2) è poco ingombrante: 3.1 x 1.83 m
3) ha una discreta superficie velica: 5.5 + 1.4 sqm 
4) ha una eccezionale capacità per le sue dimensioni:  3 - 4 persone (255 kg);
6) si può applicare un motore fino a 6CV;
7) ha il bordo gonfiabile per aumentare la sicurezza in navigazione e durante gli ormeggi;
8) è spaziosa, sicura e confortevole anche se piccola.
Normalmente altre imbarcazioni di queste dimensioni riescono a trasportare 1 o 2 persone. Certamente non ha le linee d'acqua di altre derive da corsa e divertimento estremo, diciamo però che può essere ottima come barca scuola e per le piccole uscite con i familiari. Nota di non poca importanza è che le sue dimensioni permettono veramente di tenersela in casa e di caricarla sul tetto della macchina
Tutte le informazioni si possono trovare su: Walkerbay
Nota importante: il suo prezzo completa di tutto è veramente competitivo, intorno ai 2500 euro ma, secondo le opzioni, si parte da 1500 euro.


martedì 22 giugno 2010

Trasportare la barca con la bicicletta


Ebbene si può fare, ma solo con un piccolo "dinghy" da 8 piedi (2,51 m) ed una bicicletta non troppo ingombrante. Le possibilità sulla base della normativa sono già state valutate nei post precedenti che hanno trattato ampiamente l'argomento.

L'argomento è stato approfondito e trattato su Sail on Bike.

lunedì 21 giugno 2010


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