venerdì 6 gennaio 2012

Sail canoeing with "Teepee" style

Adventure, dal sito Grabner
Credo che fare canoa a vela sia una delle esperienze più emozionanti che esistano, se non altro perché è possibile esplorare tutti gli ambienti acquatici, fiumi, laghi e mari. Grabner, con la canoa a vela Adventure,  offre la possibilità di praticare questo sport senza pensieri di movimentazione e stoccaggio tanto che le canoe sono trasportabili con Sailonbike per le loro dimensioni contenute. Sapete bene che questa opportunità mi appassiona molto, così come il glamping, in questo caso in puro stile Teepee. A questo scopo ho trovato una meravigliosa tenda australiana del tutto simile ai "teepee" originali indiani, si chiama "Tipis" ed è bellissima.

Tipis, da Origintents
Ovviamente anche l'abbigliamento deve essere quello ispirato ai nativi americani, fantastica la Pendleton "Portland Collection":

Portland Collection, dal Portland Collection Blog
La bicicletta non potrà essere che un modello "american old style", quindi una Nirve per esempio ed il trolley idoneo per un trasporto così importante è un Bill Trailer della Surley.

La Nirve con il Bill Trailer
Il bacino di navigazione potrebbe essere lungo il fiume Po, da Mantova fino al Delta, per poi proseguire lungo le coste adriatiche. Alcune informazioni per la navigazione le potrete trovare qui: Un altro Po oppure Visit Po River. Il percorso cicloturistico è quello sulla destra del Po:

Dal sito Bicicletta Bonavoglia
Il Delta del Po, dove fare glamping in canoa a vela, bici e teepee. Grande!


Umbria Jazz Winter su RAI 5

Umbria Jazz Winter
Segnalatomi da chi ne ha effettuato il montaggio e che vive sulle sponde del Trasimeno, invito tutti i nostri lettori a guardare, stasera venerdì 6 gennaio, alle 17.05, su RAI5, lo speciale che ripercorre i quattro giorni di Festival "Umbria Jazz Winter" tenutosi ad Orvieto, una delle città dell'Umbria più ricche di storia e di cultura. Qualora foste impossibilitati a causa di impegni familiari potrete guardarvelo con più calma nei prossimi sette giorni con RAI Replay. Da non perdere.


mercoledì 4 gennaio 2012

Weyers wunder

Weyer 510, dal sito Weyer Boote

Davvero meraviglioso questo Weyer 510, non molto altro da aggiungere se non il fatto che mi sembra la barca  a vela a cui affidarsi totalmente perché è bella e di qualità. Credo che valga assolutamente la pena pensarci seriamente anche perché il prezzo sembra essere competitivo.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.10 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.25 - 1.25 m
Peso a vuoto: 620 kg
Zavorra: 160 kg
Sup. velica: 13.5 mq
Cuccette: 4
Categoria: C
Prezzo: parte da 13.000 € IVA inclusa

Il Weyer 510 sul suo carrello, un'ottima barca carrellabile per fare daysailing e piccola crociera costiera.

Weyer 510, dal sito Weyer Boote


martedì 3 gennaio 2012

Lavori a bordo: la barra del timone

La barra del timone smontata pronta per i lavori
Ieri ho pensato bene di fare una capatina da Aspirina, prima per vedere come stava, poi per smontare la barra del timone e fare un po' di manutenzione: scartatura, stuccatura e riverniciatura.
Il lago come sempre era meraviglioso anche se oggi era freddo ed umido e per quanto riguarda Aspirina è sempre un piacere rivederla, l'ho anche baciata. Di seguito la FOTOGALLERY. A presto con la relazione sui lavori.

lunedì 2 gennaio 2012

Sea Joule, una piccola pompa di sentina automatica con pannello solare

Una semplice applicazione dal blog Newsfromthebow
Sea Joule, molto interessante questa soluzione semplice ed economica, costa circa 200 Sterline, che risolve il problema dell'acqua in sentina. Si carica con un pannello solare, secondo quale opzione si scelga a luce diretta o con pannello separato, si appoggia in sentina e via preoccupazioni, la pompa funziona da sola quando è necessario. Mi sembra un'ottima idea.



venerdì 30 dicembre 2011

Portland Pudgy, molto più che una scialuppa

Dal sito Portland Pudgy
Il Portland Pudgy è una piccola barca progettata come scialuppa per imbarcazioni più grandi ma che offre potenzialità ben maggiori ed inaspettate: dinghy a vela e/ o a motore e remi, tender ed infine scialuppa di salvataggio. Realizzato con uno scafo doppio a intercapedine e riserva di galleggiamento è inaffondabile e facilmente raddrizzabile in caso di capovolgimento, ma la lista delle sue caratteristiche e peculiarità è lunghissima, ci si può fare praticamente di tutto, anche il camping nautico. Lo scafo pesa circa 60 kg, può trasportare fino a 4 persone e i suoi optional comprendono oltre il kit "base", il kit "vela" ed il kit "salvataggio". A bordo c'è la possibilità di avere corrente ed un quadro elettrico che possa alimentare strumentazione e luci, una tenda gonfiabile come riparo dalle onde, il sole e per la notte, i remi, un pannello solare, tutte le dotazioni di sicurezza, un'ancora galleggiante e molto di più. Il Portland Pudgy è un piccolo gioiello di tecnologia e creatività che non può passare inosservato ai naviganti più esperti ed esigenti. Qui potrete trovare le sue caratteristiche tecniche principali: Dimensions and Basic Specs for Dinghy.
Il Portland Pudgy nelle versioni dinghy a vela e salvataggio, dal sito Portland Pudgy
Qualche particolare sulla qualità esecutiva di questa meravigliosa barchina:

Particolari del Portland Pudgy, dal sito Portland Pudgy
Ecco un video di presentazione trovato su Boatinglocal:


Dimenticavo, trasportare il Portland Pudgy è un gioco da ragazzi, probabilmente ci si può fare anche Sailonbike.

Movimentazione del Portland Pudgy, dal sito Portland Pudgy


giovedì 29 dicembre 2011

The Falcon On The Baltic


The Falcon on The Baltic di E.F. Knight, una navigazione a vela alla fine dell'ottocento. Nella primavera del 1887 l'autore del libro rompe gli ormeggi a Londra per recarsi in Olanda, attraverserà i suoi canali per proseguire fino al Mar Baltico che esplorerà fino al 1895. Un'avventura fantastica, da leggere per credere, questo libro è considerato tra i più bei racconti di navigazione a vela mai scritti.

Il fantastico viaggio di E.F. Knight, da The Falcon On The Baltic


Esox Flaviae, scoperto il luccio del Trasimeno

Il luccio, da Umbrialeft
Grande scoperta dei ricercatori dell'Università di Perugia pubblicata dalla rivista scientifica Plos One che ha rivelato l'esistenza di una nuova specie di luccio, chiamata Esox Flaviae, presente nelle acque incontaminate del Lago Trasimeno.

"Questa scoperta è, inoltre, importantissima per la Regione Umbria, dato che l’unica popolazione pura di E. flaviae per ora rinvenuta in Italia è quella del Lago Trasimeno. Questa popolazione deve la sua purezza alla particolare natura del Lago, ma anche all’assidua e costante attività della Provincia di Perugia con il Centro Ittiogenico del Trasimeno, che impiegando solamente riproduttori pescati in loco, ha garantito la sopravvivenza di un patrimonio genetico unico al mondo."


mercoledì 28 dicembre 2011

Nasce il blog "Gli amici dell'Explorer 20"

Annina la barca di Fiorenzo, dal sito Amici dell'Explorer 20
Sinceramente Fiorenzo mi aveva mandato un'altra foto per fare la presentazione del suo blog Gli amici dell'Explorer 20 ma non ho potuto resistere, è troppo bella Annina. Ne avevamo già parlato di questo fantastico veliero carrellabile di fabbricazione italiana, Explorer 20, il mitico e successivamente a questo articolo Fiorenzo mi aveva contattato comunicandomi l'intenzione di realizzare uno spazio web da dedicargli. Bellissima idea, non ho potuto far altro che incoraggiare Fiorenzo ed il risultato è veramente apprezzabile, tanto più che i numerosi armatori già affiliati possono partecipare direttamente alla gestione del blog, davvero complimenti e Buon Vento Amici dell'Explorer 20!
Un bel video di Annina in navigazione:


martedì 27 dicembre 2011

Leisystem LS4, il rollaboma

Leisystem LS4, dal sito Timar
I velisti più esperti storceranno un po' il naso, ma a me questo attrezzo ispira parecchia fiducia. D'altro canto quelli della mia età, sulla cinquantina, si ricorderanno che storsero il naso anche con il rollafiocco, e ce ne volle per farglielo accettare: oggi una barca a vela di una certa dimensione senza rollafiocco non esiste più.  Unico dubbio è che il boma più pesante potrebbe creare qualche scompenso nell'assetto della barca nelle portanti e nella strambata, ma in questo caso mi sembra che siano stati utilizzati materiali molto leggeri. Il modello Leisystem LS4 dovrebbe andar bene anche per barche relativamente piccole, insomma molto interessante. Di rilevo l'aspetto che il sistema funge anche da lazy bag.

Leisystem LS4, dal sito Timar


lunedì 26 dicembre 2011


venerdì 23 dicembre 2011

Romilly e il suo dinghy

Romilly, dal sito Romilly&Roxane

E' la terza volta che vi parlo di barche olandesi e sono certo che anche oggi non vi deluderò. Romilly l'ho scovata, come sempre in rete, mentre ero alla ricerca del dinghy che vorrei trasportare con la mia bici, a questo punto tassativamente olandesi tutti e due.

ME2, dal sito Romilly&Roxane

Me2 è proprio quello che cercavo, pesa solamente 24 kg ed è lungo 2.13 m, quindi ideale per il trasporto su bici ma volendo utilizzabile come tender per i nostri piccoli yacht.
Sailonbike com Me2

Sicuramente i tanti olandesi che frequentano il Trasimeno d'estate ne andrebbero pazzi. Tornando a Romilly è un day sailer meraviglioso, queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 7.00 m
Larghezza: 2.10 m
Pescaggio massimo: 0.50 - 1.49 m 
Peso: 1100 kg
Sup. velica: 19.15 mq
Altra caratteristica notevole, oltre la sua bellezza, è il fatto che il motore ausiliario è un elettrico ibrido denominato IBA, e del quale detengono il brevetto. Fenomenale!

L'assist di Romilly, dal sito Romilly&Roxane

Quindi non era poi così peregrina la mia idea del motore ibrido: Il motore ibrido, una scelta sostenibile e sicura.

Romilly in tutta la sua bellezza in navigazione, dal sito Romilly&Roxane

Dimenticavo, Romilly è un due alberi e può essere utilizzata sia a vela che a motore. Questo è un bel video di presentazione degli yacht Romilly, non c'è nulla che non mi entusiasmi.



mercoledì 21 dicembre 2011

Lunne, kanotsegling

Una bellissima canoa a vela, dal sito Lunne
Ho un debole per le canoe a vela perché hanno il fascino antico, mai abbandonato, dei grandi esploratori del passato, che navigano tra i canyon, nei fiumi e nei laghi, nei mari sconosciuti e lontani. E non poteva essere altro che una "casa" svedese a realizzare questa piccola meraviglia, il Lunne, una canoa  a vela dalle caratteristiche mozzafiato, come essi stessi la definiscono. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6 m
Larghezza: 1.75 m
Peso: 170 kg
Pescaggio: 0.16 - 1.20 m
Utilizzabile anche da due persone è la canoa ideale per fare camping nautico e, a questo scopo, è stata  attrezzata rendendola in pratica un piccolissimo cabinato. Fantastica!

Una piccola cabina tenda, dal sito Lunne
C'è da aggiungere che con i suoi 170 kg di peso Lunne è un piccolo veliero facilmente carrellabile e gestibile sia da casa che dalla spiaggia.

Sul carrello, dal sito Lunne 
Lunne in navigazione, è proprio bella e le spenderei volentieri le circa 20000 £ che costa.

In navigazione, dal sito Lunne 
Un bel video in cui si vede anche la sorella maggiore, Tejst:



martedì 20 dicembre 2011

Happy Glampers with sailing


Opera, vista esterna

Sarà di nuovo colpa della crisi ma il camping è tornato alla ribalta in modo alquanto inaspettato, il Glamping, parola che deriva dall'unione delle parole "camping" e "glamour", insomma un camping chic, comunque lo si voglia chiamare un campeggio all'insegna della comodità e del lusso.

Opera, il carrello


Una delle più belle proposte di "glamping mobile" è l'Opera un mix tra un camper ed una tenda, che il suo progettista ha voluto modellare sulla Opera House di Sidney. Sebbene il suo acquisto sia abbastanza impegnativo, intorno ai 30.000 €, questa soluzione è molto interessante ed innovativa, infatti al suo interno ci sono tutte le comodità che avremmo a casa nostra ma allo stesso tempo con la possibilità di muoversi in completa libertà.

Opera, vista davanti
Devo essere sincero, nel sito dell'Opera non si trovano informazioni dettagliate sui pesi, mi sembra di aver letto da qualche parte che la massa totale si aggiri sui 1200 kg, le altre dimensioni invece le troviamo nella sua BROCHURE. Libertà con stile ed eleganza, questo è il nuovo modo di viaggiare e fare vacanza che Opera propone, decisamente bello ed attraente.

Opera, interni
Ad uno stile ed eleganza del genere potrei abbinare la più bella deriva attualmente esistente nel mercato, semplicemente appoggiandola e fissandola sopra il pianale di Opera. Parlo del TRUC 12, di CrusYacht. Ne convenite?

Fantastico TRUC12, dal sito CrusYacht

Immaginatevi di fare glamping con Opera e Truc12 in un posto così:


Glamping al mare,  Opera
E c'è anche un video dimostrativo.



lunedì 19 dicembre 2011

A vela o a motore? Perché dover scegliere!

Skellig M a vela, dal sito Plasmor
Veramente degna di nota ed interessante questa scelta del cantiere francese Plasmor nel proporre lo Skellig M, una barca "ibrida" con la quale si può decidere se andare a vela o a motore. Classificato come day boat per la crociera costiera ha un bel pozzetto ed una cabina comunque abitabile per due, ha inoltre la bella linea classica delle barche da pesca bretoni ed è facilmente carrellabile per il suo peso contenuto.

Skellig M a motore, dal sito Plasmor
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.35 m
Larghezza: 2.35 m
Peso: 430 kg
Sup. velica: 9 mq
Pescaggio: 0.35 m
Prezzo: intorno ai 18000 € tutto compreso.
Insomma mi piace questa soluzione ibrida per ogni occasione e facilmente gestibile. Bella!
Nella foto seguente lo scafo di un modello precedente, tanto per percepirne la bellezza e le rifiniture.

Skellig 2 ancien modèle, dal sito Plasmor
Abbiamo già parlato del Little Skellig, ma parleremo ancora delle belle barche bretoni e delle canoe a vela del cantiere Plasmor.


E' nato "Stupor Mundi"

"Stupor Mundi"
Una vita fa, quando ero un "manager" o meglio uno "yesman", nel promuovere un progetto scuola-lavoro ho insegnato per tre anni presso un Istituto Tecnico Professionale la materia di Total Manufacturing Management. Nelle lezioni spiegavo agli alunni come avrebbero potuto, una volta usciti dalla scuola, porre le basi per iniziare una piccola attività artigianale; abbiamo realizzato delle apparecchiature elettroniche vere e proprie partendo dal circuito stampato fino all'assemblaggio completo e, tra le altre cose, per concludere abbiamo simulato il loro lancio nel mercato. Come tutte le attività che ho portato avanti nel mio lavoro per me è stato un divertimento e occasione di grande soddisfazione, almeno finché in fabbrica le cose non sono cambiate, ma questo è un altro discorso. Avessi l'opportunità di insegnare oggi le stesse materie, ma in un altro ambito, proporrei questo progetto di personalizzazione di un piccolo yacht a vela.
Con scafo base Navikom di colore Dark Blue,  l'ho chiamato "Stupor Mundi" con il simbolo del leone rampante in omaggio a colui il quale nelle terre del Lago Trasimeno ha fatto costruire un bellissimo castello.

La base di partenza del mio "Stupor Mundi"
Il veliero verrebbe assemblato con tutto l'occorrente e le migliori rifiniture possibili per l'effettuazione di lunghe crociere in mare, fornito anche di idoneo carrello per lunghi percorsi a terra, insomma un prodotto chiavi in mano di lusso, ma allo stesso tempo relativamente economico nell'acquisto e nella gestione.
Rispetto a quanto fornito dal fabbricante il veliero avrebbe il ponte verniciato color panna chiaro così come le vele. Verrebbero poi aggiunti loghi e scritte personalizzati, anch'essi color panna chiaro o blu scuro. Lazy yack, spray hood, fascia anti UV per il genoa rollabile, tendalino, copri winch e copri timone saranno in stoffa impermeabile di color blu scuro. Altre caratteristiche di pregio dovrebbero essere il pozzetto e ponte rifiniti in teak sintetico, verrebbe montato l'oblò che si affaccia in pozzetto dalla cabina di poppa, l'impianto elettrico sarebbe gestito da un quadro elettrico con relativa impiantistica per collegamento alla rete, poi verrebbe inserito un piccolo lavabo nel bagnetto e una doccetta in pozzetto, infine la barca ovviamente verrebbe consegnata con tutto quanto necessario dal punto di vista dell'elettronica come l'ecoscandaglio, il GPS, il segnavento, stazione meteo, VHF, TV, etc. e della sicurezza inclusi i salvagente e le dotazioni previste per la navigazione entro le sei miglia. Non ultimo il kit per gestire le fasi di mast raising da una sola persona. 
Gli interni dei nuovi modelli del Viko 20 sono molto eleganti. 

Gli interni del Viko 20, dal sito Navikom
E gli spazi non sono mai mancati:
Gli interni , dal sito di Yann de Caseneuve
Il motore installato dovrebbe essere un 4CV 4T con accensione elettronica, comandi separati e carica batteria. Il carrello scelto sarebbe sicuramente un mono asse con una portata complessiva di 1300 kg, basculante, completo di rulliere, argano, supporto per l'albero e quanto necessario per facilitare il varo e l'alaggio da scivolo. Il prezzo della barca completa di tutto, tasse, trasporto  e carrello inclusi si dovrebbe aggirare intorno ai 25.000 €.
Spero di avervi stupito!

Il pozzetto di Stupor  Mundi rifinito in Teak.
L'oblò della cuccetta di poppa che da nel pozzetto installato da Yann su Passe Par Tout:

L'oblò , dal sito di Yann de Caseneuve
Questo è il quadro elettrico che monterei, esattamente sotto le scalette:

Il quadro elettrico
"Stupor Mundi" come potrebbe essere:


Una simulazione di Stupor Mundi, da un'iimagine tratta da Bootsplanen

sabato 17 dicembre 2011

L'ardua tassazione dei disonesti



Mia moglie fa l'insegnante elementare e guadagna poco più di 1500 euro al mese dopo vent'anni di lavoro, il suo stipendio è fermo da anni e lo sarà ancora per molto. Qualche anno fa il Governo decise che i dipendenti statali erano tutti dei fannulloni e che andavano puniti quindi da allora ad ogni giorno di malattia vengono detratti, mi sembra, intorno ai 15 €. Elena ha sempre lavorato seriamente forgiando al meglio i suoi studenti e fortunatamente non è stata mai in malattia. Questa umiliazione purtroppo l'ha dovuta sopportare, non solo a causa di cattivi governanti, ma anche per la disonestà di colleghi che con i certificati medici si facevano le settimane bianche. E' quello che sta succedendo con i falsi invalidi, la scure punisce tutti per colpa dei disonesti. 
Ugualmente vale per questa tassa sul lusso, al Presidente di UCINA è sfuggita una triste realtà: i nostri porti sono pieni di mega yacht intestati a società di comodo situate nei paradisi fiscali con i quali migliaia di evasori disonesti fanno le loro vacanze nel loro, e nostro, Bel Paese d'origine. Dicono tutti che questi "Signori" se ne andranno, che se ne vadano e, per favore, che non si facciano più vedere. E' anche per questa ragione che ieri l'altro non ho voluto guardare in TV il bel concerto di un noto cantante lirico italiano, lui non so se abbia un mega yacht ma ha certamente portato la sua residenza all'estero. Mi faccia il favore anche lui, non ci degni più della sua presenza che, per quanto apprezzabile, oggi mi è solo fastidiosa.
Il momento "clou" è al minuto 6.46.


venerdì 16 dicembre 2011

Meraviglioso piccolo boat/yawl


Questo barchino è semplicemente meraviglioso, stavo pensando che realizzato su di una base leggera si potrebbe portare anche con la bici. Fantastico, un 9 piedi cabinato con motore elettrico non s'era mai visto.


giovedì 15 dicembre 2011

Il natante da diporto e la sua lunghezza

Aspirina in tutta la sua lunghezza, ovvero 5.5 metri
Qualche chiarimento vista la preoccupazione di molti (non mi assumo responsabilità):

Art. 3. (D.Lgs 171/05)
Unita' da diporto
........
d) natante da diporto: si intende ogni unita' da diporto a remi, o con scafo di lunghezza pari o inferiore a dieci metri, misurata secondo le norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666 per la misurazione dei natanti e delle imbarcazioni da diporto.

" ....Ai fini delle convenzioni internazionali, la "lunghezza fuori tutto" indica la lunghezza massima dello scafo, escluse le eventuali "appendici", ovvero plancette, bompressi, delfiniere, spoiler, e comunque qualsiasi cosa sia sporgente oltre la lunghezza dello scafo vero e proprio, ma non ne faccia parte ai fini strutturali. L'appendice, quindi, è qualcosa che viene "aggiunto" allo scafo, ma non ne è parte integrante ed eccede, con il suo ingombro, oltre la lunghezza dello scafo vero e proprio, e non viene conteggiato ai fini del calcolo della "lunghezza fuori tutto". Tale accezione è stata recepita dalla normativa italiana del diporto nautico, per definire le misure di lunghezza delle unità da diporto fino all'entrata in vigore della legge n° 172 dell'8 luglio 2003 "Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico", La legge 172 dell'8 luglio 2003, nel recepire le direttive CE in materia, introduce, come parametro di riferimento per la misura della lunghezza delle unità da diporto, le norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666. In quest'ottica viene intesa la "lunghezza massima" di un'unità da diporto come la distanza fra due piani perpendicolari alle estremità prodiera e poppiera della barca, quindi comprensiva di qualunque "appendice" dello scafo, inclusi bompressi, delfiniere od altro, mentre la "lunghezza scafo" è la distanza fra due piani perpendicolari alle parti più estreme dello scafo escludendo solo quelle appendici che siano non soltanto non strutturali, ma che possano essere rimosse senza azione distruttiva. Per esempio, un "bompresso" amovibile di una barca a vela, o una plancetta o una delfiniera che siano state applicate alla barca mediante giunzioni facilmente asportabili, non vengono computati ai fini della lunghezza dello scafo, ma se uno di questi elementi aderisce alla struttura dell'unità al punto da richiedere un'azione di taglio o simili interventi "distruttivi", appunto, per separarsi dal corpo galleggiante, tale elemento viene, a differenza di quanto avveniva precedentemente, valutato nella misura della lunghezza dello scafo. Il più recente D.L. 171 del 18 luglio 2005, in ottemperanza alla già citata direttiva CE, ricalca pienamente tale visione della misura delle unità da diporto, riconducendola appunto alle mensionate "norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666 ....". 

Fonte: Scuola Nautica

Salvare la barca dalla crisi

STATO ATTUALE
Ecco il mio progetto "Salva Barca" in risposta a ciò che il futuro potrebbe riservare anche alla nautica minore poiché ho il triste presentimento che siamo solo all'inizio.

Attualmente dove è previsto il rimessaggio c'è un bellissimo cedro che però sta diventando pericoloso per le sue dimensioni, dovrà comunque essere abbattuto. Al suo posto sono stati piantati altri alberi.
STATO MODIFICATO
Il piccolo piazzale, pavimentato con "grigliato erboso" potrebbe avere una funzione polivalente, oltre al rimessaggio per la barca potrebbe contenere una piccola piscina prefabbricata o un gazebo.

STATO MODIFICATO CON BARCA
Ed ecco infine il rimessaggio di Aspirina, forse così potrò salvare la barca dalla crisi. Stiamo colando a picco anche se molti non se ne sono accorti.


Il Decreto Salva Italia e la tassa sulle imbarcazioni, ultime modifiche

Mario Monti, dal Sole24Ore
Nota: Il Decreto è stato ulteriormente e definitivamente modificato. Nella modifica interessa il seguente articolo 15-ter:
La tassa di cui ai commi 2 e 3 è ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione dell'unità da diporto, rispettivamente, del 15, del 30 e del 45 per cento. I predetti periodi decorrono dal 1 o gennaio dell'anno successivo a quello di costruzione. 
In pratica viene ristabilito l'articolo 5. che era stato eliminato. In soldoni un 14 metri di 10 anni paga un migliaio di euro.

2. Dal 1° maggio 2012 le unità da diporto che stazionino in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa annuale di stazionamento, calcolata per ogni giorno, o frazione di esso, nelle misure di seguito indicate:
a) euro 5 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri;
b) euro 8 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri;
c) euro 10 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri;
d) euro 30 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 24 metri;
e) euro 90 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri;
f) euro 207 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri;
g) euro 372 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri;
h) euro 521 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri;
i) euro 703 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri.
3. La tassa di cui al comma 3 è ridotta alla metà per le unità con scafo di lunghezza fino ad 12 metri utilizzate esclusivamente dai proprietari residenti, come propri ordinari mezzi di locomozione, nei comuni ubicati nelle isole minori e della Laguna di Venezia, nonché per le unità a vela con motore ausiliario.
4. La tassa di cui al comma 3 non si applica alle unità di proprietà o in uso allo Stato e ad altri enti pubblici, a quelle obbligatorie di salvataggio, ai battelli di servizio, purché questi rechino l’indicazione dell’unità da diporto al cui servizio sono posti, nonché alle unità di cui al medesimo comma 4 che si trovino in un’area di rimessaggio e per i giorni di effettiva permanenza in rimessaggio.
5. Sono esenti dalla tassa di cui al comma 3 le unità da diporto possedute ed utilizzate da enti ed associazioni di volontariato esclusivamente ai fini di assistenza sanitaria e pronto soccorso.
6. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui ai commi 3 e 4 la lunghezza è misurata secondo le norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666 per la misurazione dei natanti e delle imbarcazioni da diporto.

7. Sono tenuti al pagamento della tassa di cui al comma 3 i proprietari, gli usufruttuari, gli acquirenti con patto di riservato dominio o gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le modalità ed i termini di pagamento della tassa, di comunicazione dei dati identificativi dell’unità da diporto e delle informazioni necessarie all’attività di controllo. I pagamenti sono eseguiti anche con moneta elettronica senza oneri a carico del bilancio dello Stato. Il gettito della tassa di cui al comma 1 affluisce all’entrata del bilancio dello Stato 10. 
8. La ricevuta di pagamento, anche elettronica, della tassa di cui al comma 3 è esibita dal comandante dell’unità da diporto all’Agenzia delle Dogane ovvero all’impianto di distribuzione di carburante, per l’annotazione nei registri di carico-scarico ed i controlli a posteriori, al fine di ottenere l’uso agevolato del carburante per lo stazionamento o la navigazione.9. Le Capitanerie di porto, le forze preposte alla tutela della sicurezza e alla vigilanza in mare, nonché le altre forze preposte alla pubblica sicurezza o gli altri organi di polizia giudiziaria e tributaria vigilano sul corretto assolvimento degli obblighi derivanti dal presente articolo ed elevano, in caso di violazione, apposito processo verbale di constatazione che trasmettono alla direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate competente per territorio, in relazione al luogo della commissione della violazione, per l’accertamento delle stesse. Per l’accertamento, la riscossione e il contenzioso si applicano le disposizioni in materia di imposte sui redditi; per l’irrogazione delle sanzioni si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, esclusa la definizione ivi prevista.
Le violazioni possono essere definite entro sessanta giorni dalla elevazione del processo verbale di constatazione mediante il pagamento dell’ imposta e della sanzione minima ridotta al cinquanta per cento. Le controversie concernenti l’imposta di cui al comma 1 sono devolute alla giurisdizione delle commissioni tributarie ai sensi del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.
10. Per l’omesso, ritardato o parziale versamento dell’imposta si applica una sanzione amministrativa tributaria dal 200 al 300 per cento dell’importo non versato, oltre all’importo della tassa dovuta.

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