lunedì 10 marzo 2014

Lazy Lady è tornata alle origini


Dopo oltre 30 anni di peregrinare tra lagune e mari italiani e stranieri .... Lazy Lady è tornata al lago d'Iseo, luogo da cui è nata presso il cantiere Cadei. A breve seguiranno foto meno stradali e più lacustri! (Da: Luca, il suo armatore).

Di Lazy Lady ne abbiamo parlato più volte, una per tutte quando pubblicammo il suo Diario di Bordo Mestre Premantura, ma anche la Rai su LineaBlu.


Bella Barca, ma soprattutto bellissima famiglia.


Non c'è verso, senza la copertina nel tambuccio ci si trova a mollo!


I tramonti al lago sono impareggiabili.



domenica 9 marzo 2014

ALPA 550 con carrello motorizzato a Falconara Marittima su Subito.it

Alpa 550 su Subito.it
Alpa 550 a Falconara Marittima con carrello elettrico per alaggio e varo a 2500 €. 
Una barca storica, tenuta in questo modo in un posto così, come faccio a non segnalarla. Andrei di corsa a vederla.


Altre Alpa 550 fotografate da me al Club Velico a Castiglione del Lago.



Entre la terre et la mer: Voile et Canotage d'Anjou

VOILE ED CANOTAGE D'ANJOU
Voile et Canotage d'Anjou, un blog che è una piccola e grande meraviglia, tante foto che ci mostrano una nautica popolare rispettosa dell'ambiente e delle tradizioni in un ambiente rispettato. 
Ometto ulteriori considerazioni sul nostro paese e la nostra civiltà del capannone e dell'incuria che, "vogalonga" a parte così come Venezia, nulla hanno più a che vedere con il resto dell'Europa.


venerdì 7 marzo 2014

Wohowoooh, è uscito il sole ci si prepara per la stagione

Il Mercury dopo la pulizia in tutto il suo splendore
Ebbene si, ogni anno le solite cose e i soliti riti, è così per ogni velista che si rispetti fino alla morte, che la sua barca sia lunga tre metri come ventiquattro non importa. Si fanno sempre le stesse cose, i soliti controlli, le solite verifiche, i rabbocchi e le pulizie delle vele, del motore, dello scafo e quant'altro debba essere lucidato. 
Oggi è uscito un po' di sole ed è toccato al motore, la prossima settimana, tempo permettendo, lo rimetto in barca assieme al timone che avevo riverniciato. Poi si ricomincia a veleggiare fino ad ottobre.

Il magazzino di "Aspirina" pronto per essere svuotato
Una visitina al magazzino di Aspirina per controllare che sia tutto pronto e asciutto per la prossima stagione, poi partiamo con la manutenzione al motore. Prima il lavaggio con acqua e sapone.

Con il lavaggio tutti i bisognini dei ragnetti del Trasimeno sono stati asportati
Dopo il lavaggio e relativa sciacquatura il Mercury sembra tornato nuovo

Il Mercury come nuovo
.Poi si procede alla pulizia del foro di uscita dell'acqua di raffreddamento.

Il foro di uscita dell'acqua di raffreddamento deve essere libero
Si riempie il bidone dell'acqua.

Senza bidone dell'acqua il motore si brucia
Poi si verificano i livelli benzina e olio motore con eventuale rabbocco. La candela se non mi fa le bizze all'accensione neanche la guardo.

Tutto a posto
Benzina,olio, candela, filtro, ingrassaggio parti mobili e connessioni: tutto a posto.

Il Mercury parte subito
Giusto quattro colpi per permettere alla benzina di raggiungere il carburatore poi il motore parte subito.

Tranquilli, l'acqua esce
L'acqua di raffreddamento esce copiosa e abbondante dal foro. Infine un'ultima pulitina attorno alle parti ingrassate. Chi avesse un motore simile a questo si ricordi SEMPRE DI FAR CONSUMARE TUTTA LA BENZINA NEL CARBURATORE PRIMA DI SPEGNERLO. Da quando faccio così non ho avuto più nessun problema con il Mercury, dipende dal fatto che la benzina nel carburatore quando il motore è fermo si asciuga e lascia residui che lo sporcano.

Motore pronto per la prossima stagione velica
Per concludere si rimette tutto a posto per la prossima settimana. Non vedo l'ora.

Il Mercury tornato al coperto, non per molto però

giovedì 6 marzo 2014

Echoes of the Eskampaba



"Noi siamo una coppia normale, come tanti altri, con un lavoro a tempo pieno che ci tiene lontano dall'acqua e dal deserto. Non abbiamo nessun addestramento speciale, non siamo atleti e non siamo alla ricerca di record. Ci piace solamente vivere insieme in mezzo all natura ... Benvenuti a bordo di U-Boat, il nostro Long Haul Mark II Commando, un kayak pieghevole, per un viaggio lungo 86 minuti, a vela attraverso il bellissimo Parco Nazionale delle Everglades, da Everglades City a Flamingo. Tirate pure fuori i pop corn!"

(Maldestramente tradotto ed interpretato da me  medesimo da: travelotherapy).

Sono veramente eccezionali questa coppia di americani che vivono assieme l'avventura della vela in un kayak in modo del tutto particolare ed originale, mai visto fino ad ora. Bravi, buon vento e grazie, avete trovato un modo fantastico di festeggiare il compleanno .... squaletto a parte!

.... e ricordate:

"Un viaggio non comincia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile."
(RYSZARD KAPUSCINSKI, In viaggio con Erodoto).

Il Long Haul Mark II Commando dei "two nomads", dalla loro FOTOGALLERY


mercoledì 5 marzo 2014

Attraverso la "Via di Orione" su di un trimarano autocostruito

Passaggio a Nord Ovest, dal sito La Via di Orione
Il 16 settembre 2011 via CBC News:

Con una barca auto costruita attraverso il Passaggio a Nord Ovest:

Un gruppo di marinai russi sono quasi riusciti a condurre una barca fatta in casa attraverso il Passaggio a Nord Ovest.
La barca, un trimarano gonfiabile a vela di 7.6 metri, si trovava a sud ovest delle Victoria Island Giovedi scorso, "Stiamo navigando da Nunavut attraverso le acque dei territori del Northwest", ci ha comunicato con il telefono satellitare il membro dell'equipaggio Aleksey Skripov. 
I quattro uomini stanno prendendo parte alla Orion Expedition, un viaggio intorno al mondo trans-artico che prevede varie tappe annuali. 
Hanno lasciato San Pietroburgo pochi mesi fa, conducendo la barca attraverso i mari Baltico e del Nord e al di là dell'Atlantico. Il loro trimarano è dotato di un albero costituito di grandi pezzi di bambù e come sartiame utilizza corda e nastro adesivo. 
Il Rus, questo è il suo nome, va a vela e motore. Quando il mese scorso si sono presentati a Clyde River, nel Nunavut, un abitante del posto ci ha detto che sembravano appena usciti dalla serie televisiva Gillingan Island. L'equipaggio apparentemente aveva avuto alcuni problemi tecnici. Olga Volynkina, la figlia di un membro dell'equipaggio, ha detto che il motore principale della Rus si era guastato e gli uomini stavano utilizzando quello di riserva. Nel frattempo speravano di trovare un nuovo motore a Barrow, in Alaska, la prossima settimana. 
Secondo la Volynkina, era assolutamente indispensabile attraversare in tutta sicurezza la Stretto di Bering in Russia. 
La fine del viaggio è previsto ad Anadyr, nella regione di Chukotka in Russia, alla fine di ottobre o all'inizio di novembre. La spedizione sarà oggetto di un libro e documentario sulla natura e gli abitanti dell'Artico.
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da CBC News).

Se volete conoscere tutto su questa fantastica avventura trans artica potete consultare il sito La Via di Orione oppure Orionexpedition.

Il Rus, dal sito La Via di Orione


Sailing the Catapult Catamaran vs. плавание на Простор

Dal sito Catapultcats
Dal mio Catamarani Gonfiabili, riepilogo ne sono rimasti fuori veramente pochi e questo Catapult Catamaran è sicuramente uno degli ultimi e forse tra i più interessanti, non tanto per l'armo velico quanto per la forma degli scafi e più in generale per tutta la "meccanica" della barca, semplice ma estremamente ingegnosa.
Ed in questo caso credo che ci si possa permettere il lusso di scomodare lo scultore rumeno Constantin Brâncuşi con la sua più celebre frase in cui asseriva che "la semplicità nell'arte è, in generale, una complessità risolta", citazione che ritengo possa essere adattata anche al caso in questione. D'altro canto l'hanno fatto pensatori molto più in voga di me, lo posso fare anch'io di tirare fuori la "citazione" ed appiccicare una verità ad una qualsiasi circostanza.
Devo premettere che questo catamarano è molto simile al russo Prostor ma non essendo il cirillico il mio forte non mi sono potuto chiarire le idee su quali siano le sue origini e, anche se in fondo non è questo che ci interessa, è possibile che quest'ultimo sia una copia del Catapult dove nel sito a lui dedicato potrete trovare tutta la sua genesi e storia.
Di sicuro sappiamo che il primo Catapult è uscito nel 1982 dalla penna di Jon Montgomery. Nel sito russo Parusa.narod si asserisce che "Questo catamarano è stato progettato da un team di dipendenti di un'azienda di beni di largo consumo su propria iniziativa (non si cita quale). Seguendo le indicazioni dei disegni, sono stati realizzati dei prototipi successivamente presentati alla commissione interministeriale per un test. Le prove hanno avuto successo, e si sta predisponendo la produzione in serie, che presto entrerà a far parte della gamma dei velieri presenti nella rete commerciale russa". Questo articolo risulta essere del 1988, molto più tardo dell'uscita del Catapult al Southampton Boat Show nel 1982. Davvero intrigante questo dilemma perché se le prove sono tutte a favore del Catapult il design è quasi certamente di ispirazione sovietica.
Misteri a parte, nel mercato russo il Prostor sembra essere il prodotto più economico nella sua fascia di appartenenza, come si può vedere nel sito Masterkat.
Credo di aver detto abbastanza su questo catamarano gonfiabile e facilmente trasportabile che, per non dilungarmi troppo su caratteristiche tecniche che potete leggere voi stessi, è di 5.5 metri di lunghezza e del peso intono ai 90 kg.
E se Michael il Prostor se l'è portato in moto...

Dal sito di Michael
... c'è chi il Catapult se lo porta in bici.

Dal sito Catapultcats
Abbiamo anche un bel video di un Catapult in navigazione.



martedì 4 marzo 2014


lunedì 3 marzo 2014

Albatross, navigare in acque interne tra forma e colore

Albatross, dal blog Peker.ru
Mi piace molto questo catamarano gonfiabile progettato da V.M. Peregudov intorno agli anni ottanta inizialmente con il nome "Argonauta" e successivamente introdotto nel mercato russo con varie modifiche e chiamato "Albatross". Nel sito Peker.ru, dal quale ho tratto la bella foto, viene effettuato un test di confronto in navigazione con un altro modello ma personalmente sono molto attratto dalle sue linee e dai suoi colori più che dalle sue prestazioni. 
Nel libro di Peregudov potrete leggere che questo catamarano era originariamente stato progettato per essere un "catamarano tenda", in pratica è un piccolo cabinato trasportabile in qualche borsa, modello credo ancora assolutamente unico nel suo genere.
Argonauta (poi Albatross) il catamarano tenda, dal libro di Peregudov
Le sue caratteristiche tecniche coincidevano con le necessità reali dei diportisti russi, avere a disposizione una barca facilmente trasportabile i tre sacchetti, due da 75 x 43 x 25 cm e uno da 190 x 30 cm, per un equipaggio di 2-3 persone, del peso tra i 50 e 60 kg, una superficie velica totale di circa 8 mq, adatto alla navigazione in acque interne fino ad un massimo (medio) di 15 nodi di vento e mezzo metro d'onda.
E se vi ricordo che a quei tempi la "barca smontabile" era l'unica barca ammessa tra le proprietà private in Unione Sovietica credo che questa poi, tutto sommato, abbia coinciso con l'enorme sviluppo dei gommoni anche qui da noi in Occidente. La mia stessa famiglia tra il 1960 fino al 2000 ha posseduto una discreta serie di gommoni "gonfiabili", credo non meno di dieci. L'unica caratteristica diversa è stata la propulsione e questo probabilmente è dipeso molto dalla possibilità di trasportare il tutto con più facilità in una conformazione geo morfologica e territoriale completamente differente. 
Il piano velico dell'Argonauta, poi diventato Albatross, dal libro di Peregudov
Nella rivista Катера и яхты (Barche e Yachts) del 1980, № 4 (86), с.21, В. И. Бирюлин (VI Biryulin), scriveva:

Di recente, l'industria nautica ha sviluppato un catamarano con tubolari gonfiabili a remi molto versatile, progettato per i diportisti attivi durante il week end e adatto a gite nelle acque interne del nostro paese. Il catamarano "Albatross" garantisce una navigazione sicura in fiumi, bacini idrici, laghi e golfi, nelle zone costiere, con venti fino a 7 m / s (circa 13 nodi) ed altezza delle onde fino a 0,3 m.
Il catamarano è stato progettato per trasportare un carico fino a 320 kg (due o tre persone e attrezzature da campeggio del peso di circa 100 kg). 
Queste sono le sue dimensioni principali: lunghezza: 4,5 m, larghezza totale: 2,2 m. 
Ci è sembrato che questo catamarano possa offrire ai diportisti una maggiore sicurezza rispetto ad altre imbarcazioni simili disponibili nel mercato. Ovviamente, la sua maggiore qualità è quella che il catamarano possa procedere sia a vela che a remi, ma anche con un piccolo motore fuoribordo. 
Le sue dimensioni permettono inoltre il posizionamento di un ponte che garantisce un buon comfort per due o tre persone e, se necessario, la possibilità di passare la notte a bordo. 
Una volta "imballato" questo catamarano può essere trasportato con qualsiasi mezzo, in treno, in autobus o con un trolley.
Si presume che il peso totale delle borse sia di circa 60 kg, e che il montaggio o lo smontaggio non richieda più di mezz'ora. 
Il catamarano consiste in due tubolari gonfiabili galleggianti (di tessuto a tenuta stagna); ponte con pozzetto protetto, armo velico di 5-7 mq., due derive laterali, timone e due remi.
Con il catamarano a pieno carico si può procedere anche con venti sopra i 20 nodi ed una altezza d'onda di 1 m. 
In catamarano viene fornito di una pompa a pedale, ancora e catena, kit di riparazione e, facoltativamente, un trolley. (...) (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Parusa.narod.ru)

In Italia un catamarano usato del genere era in vendita nel "Forum dei Timonieri" al modico prezzo di 800 €, dove c'è una foto con la tendina montata. Non si vede neanche nei siti russi!

L'Albratross con la tendina montata, dal Forum dei Timonieri
Davvero fantastico l'Albatross, se potessi me lo farei rifare esattamente così.


domenica 2 marzo 2014


sabato 1 marzo 2014



Vindö 22 Inkl trailer Tidslös mkt vacker

Vindö 22, dal sito Blocket

Per me questo Vindö 22 in vendita su Blocket con carrello incluso per portarselo a casa per la modica cifra di 7342.56 € non è solo molto bello, è stupendo!
Questa è un'altra barca che se potessi andrei di corsa a prendermela. Se volete qualche informazione tecnica in più la potrete trovare su Vindonet.
Anzi, quasi quasi visto l'aria che tira qui da noi forse rimarrei in Svezia, ho già trovato il posto, un'isoletta sul Mar Baltico chiamata Lilla Orrholmen, anche lei in vendita.
C'è già li il pontilino pronto che aspetta me con la Vindö 22, e il focolare acceso naturalmente.

Lilla Orrholmen in vendita su Vladi.de


venerdì 28 febbraio 2014

Test di ribaltamento di un Deltania 20.5 e un Jollenkreuzer

tv.yacht.de
Il test di ribaltamento visibile su tv.yacht.de è stato effettuato con 18 nodi di vento con due tipi di barche diverse, un Deltania 20.5 e un Jollenkreuzer d'epoca.
A prescindere dalle considerazioni tecniche che vengono esposte si può vedere che in condizioni di vento non estreme barche a vela di questo tipo possono scuffiare e ribaltarsi. 
E' evidente che il test è stato condotto da persone esperte, prima nel simulare le condizioni di ribaltamento che peraltro possono verificarsi a causa di inesperienza o imprudenza e poi, e soprattutto, nel fare in modo che la barca non si capovolga completamente.
Un video che deve far riflettere.



Holzboot Charter, das blaue paradies

HOLZBOOT CHARTER
Non rimpiango i tempi in cui prendevo la mia valigetta per andare in giro da clienti e fornitori, spessissimo in Italia, qualche volta in Germania, ma di quest'ultimo paese ho un bellissimo ricordo, delle sue acque, delle sue foreste, delle sue casette immerse nel verde intenso di dolci colline ed infine della gente che, per quanto seria nel lavoro, non è mai stata avara di sorrisi e disponibilità.
Ho molta nostalgia della Germania e mi piacerebbe tornarci, questa volta con Elena, e sono sicuro che piacerebbe anche a lei.
Allora perché non in una meravigliosa barchetta in legno d'epoca presa da Holzboot Charter nel "blaue paradies", nei laghi di Postdam o nel Brandeburg Havel ma volendo anche nel Mar Baltico, con dei PREZZI che vanno per un week end a meno di 200 € fino ad un massimo di 1000 € per una settimana in alta stagione, ma c'è anche la possibilità di uscite giornaliere.
Sarebbe davvero fantastico!



giovedì 27 febbraio 2014

Claude Monet, le sue marine e le sue barche


Claude Monet è stato il pittore impressionista più impressionista di tutti e se tutti hanno dipinto scene marine, barche, fiumi e porti credo che mai nessuno di loro sia arrivato al punto di costruirsi in giardino una rimessa per barche per poter dipingere nell'acqua. 
Nella pubblicazione che ho inserito nel post potrete vedere moltissime delle sue meravigliose barche a vela navigare sulla Senna e nel mare della Normandia.


mercoledì 26 febbraio 2014

Assicurazioni, la Top Ten delle rivalse in USA

BOATUS
10° Posizione: Fulmine
Anche se solo l'1.2 % delle rivalse riguarda questo tipo di incidente rimane uno dei più costosi, più della collisione, a causa dei danni molto estesi allo scafo o delle ferite mortali. Purtroppo in questo caso dare consigli veramente validi è anche molto difficile.

9° Posizione: Furto
Il furto è il tipo di rivalsa più caro in assoluto, pur essendo al nono posto in quantità. Il 90% dei furti avviene su barche che sono sul loro rimorchio.

8° Posizione: Ferite
Quasi tutti gli incidenti che provocano ferite riguardano ospiti o equipaggio inesperto. Per questo motivo è assolutamente indispensabile avere un'assicurazione e segnalare agli ospiti i pericoli come le superfici scivolose e quant'altro.

7° Posizione: Impatto con gli scogli
Buone carte nautiche, esperienza nella loro lettura ed ecoscandaglio prevengono in buona parte questo tipo di incidente.

6° Posizione: Collisione
La maggior parte delle collisioni sono il risultato di una combinazione di tre fattori: la disattenzione, i punti ciechi, e la troppa velocità. Normalmente questi avvengono tra due imbarcazioni ma anche "incontri ravvicinati" con pontili, boe, moli ed altri oggetti fissi, questi ultimi provocano molto meno danni.

5° Posizione: Incendio/ esplosione
La rivalsa relativa ai danni è seconda solo al furto poiché normalmente l'incendio e l'esplosione provocano la perdita totale della barca. Le cause principali dipendono dai cablaggi di approvvigionamento gas e combustibile difettosi. Oltre i doverosi controlli agli impianti, assicuratevi sempre di avere un estintore a bordo.

4° Posizione: Collisione con oggetti semisommersi
A differenza del caso precedente è difficile arrivare alla perdita totale della barca, anche se si possono provocare danni gravi. Quando si sente un tonfo è sempre buona norma controllare attentamente lo scafo.

3° Posizione: Meteo/ vento
Ovviamente non si parla di uragani che è al primo posto, ma le condizioni meteo estreme sono sempre una causa importante di incidenti anche quando la barca è ormeggiata. Il consiglio è di tenerla in un luogo protetto.

2° Posizione: Naufragio
La prima regola della navigazione è tenere l'acqua fuori dalla barca, troppo spesso però questa regola viene disattesa. Nel 2011 i sinistri pagati per l'affondamento hanno superato quelli dell'Uragano Irene. L'acqua molto spesso trova la sua strada attraverso quei buchi fastidiosi posti al di sotto della linea di galleggiamento.
Molti fori subacquei hanno un sistema per essere tenuti chiusi quando non sono necessari, sono le prese a mare, ma le prese a mare spesso rimangono aperte grazie all'utilizzo di raccordi e tubi che tengono l'acqua fuori.
Controllate sempre, spremete, e tirate tutti i raccordi sotto la linea di galleggiamento almeno una volta per stagione per assicurarsi che la vostra barca rimanga a galla.

1° Posizione: Uragano
Tra il 2008 e il 2012, ci sono stati tre grandi uragani, Ike, Irene e Sandy, gli ultimi due hanno avuto un numero di sinistri che contavano migliaia di barche danneggiate. Il payout medio per sinistro, però, arriva per ultimo perché l'imbarcazione nella maggior parte dei casi può essere recuperata. Difendersi da un uragano significa preparare un piano di protezione della barca ben congegnato.

(Maldestramente tradotto, ma soprattutto interpretato da me medesimo, da: Boatus).

Via: Dailyboater

Con un catamarano gonfiabile alle Isole Shantar, nel Mare di Okhotsk



Di un'avventura simile effettuata in queste latitudini ne avevamo già parlato nel post "Navigare l'Arcipelago delle Curili, tra le Isole del Nord ed un secolo e mezzo di controversie". 
Oggi vi propongo un video in cui si naviga con un catamarano gonfiabile della classe Stalker nell'Arcipelago dell'Isola di Shantar, sempre nel Mare di Okhotsk, per circa 1100 km, accolti da megattere, balene beluga, narvali, orsi e banchi di salmoni rosa che depositano le uova. Imperdibile.



martedì 25 febbraio 2014

Prova di tenuta albero e satiame di Papì


Tanto per dimostrare ulteriormente la praticità di questa "deriva gonfiabile" vi posso assicurare che ho fatto tutto in tre quarti d'ora, montaggio, smontaggio e test di tenuta dell'albero e del sartiame.
Per prima cosa ho deciso di utilizzare il boma originale, è ugualmente leggero e qualora si volesse fare il surf è lì pronto.
Ovviamente per effettuare il test non c'è stato bisogno di montare deriva e timone.


La prova è consistita nel ruotare prima il boma e la vela e poi la barca fino a ribaltarla completamente.


L'albero non si è mosso dal vano che lo contiene.....


.... nel quale è infilato per circa 30 mm e fissato con dei cordini alla base.


Unica modifica che ho deciso di apportare riguarda il fissaggio delle "sartie", costituite da due cimette, con un morsetto fissa cavi del tipo in figura, il semplice nodo potrebbe non essere sufficiente, in questo modo invece le continue sollecitazioni sull'albero non andranno a modificare più di tanto la tensione delle sartie.


Concludendo, il test mi è sembrato soddisfacente, come si vede dall'ultima foto l'albero e il sartiame nonostante le sollecitazioni e i ribaltamenti sono rimasti al loro posto.


Il prossimo test sarà al mare.


lunedì 24 febbraio 2014


domenica 23 febbraio 2014

VOILIER - CORSAIRE su Leboncoin

Voilier Corsaire (Morin) su Leboncoin
E' un'altra di quelle barche che se ne avessi la possibilità l'andrei a prendere senza pensarci un attimo. Ce ne sono due modelli bellissimi in vendita su Leboncoin, quello nella figura sopra a 4700€, quello nella figura sotto a 8000€. Mitico il Corsaire di J.J. Herbulot.

Voilier Corsaire de 2007 su Leboncoin


sabato 22 febbraio 2014

Yachtshipyard, qualche suggerimento per una piacevole piccola crociera

«Большие мелочи» для малой яхты.
In un post dell'interessante blog russo Yachtshipyard danno alcuni suggerimenti per rendere più piacevole la crociera anche in piccoli cabinati.
Uno di questi, e certamente il più interessante a parte le tre grazie a bordo, è il boma rollabile che qui da noi rimane incomprensibilmente un privilegio solo per le barche più grandi.
Eppure, come si vede nelle immagini sottostanti, si tratta di mettere due cuscinetti, uno in fondo ed uno in cima al boma, in modo che questo possa ruotare liberamente. Ovviamente occorre qualche accorgimento per la scotta della randa e del vang. Nella figura hanno posizionato la prima in fondo al boma, nello stesso punto di aggancio dell'amantiglio, il secondo invece ha la possibilità di allungarsi secondo la rotazione del boma. Comunque sia si potrebbe risolvere tutto con un piccolo "carter" indipendente dalla rotazione del boma.

«Большие мелочи» для малой яхты.


venerdì 21 febbraio 2014

Lavori a bordo di Papì


Finalmente ho potuto mettere mano al mio amato Papì che ha atteso pazientemente diversi mesi di essere messo nuovamente in condizioni di navigare. Avevamo detto che i punti di fissaggio dell'albero erano deboli e necessitavano di un imbullonamento alla base che, come vedete, ho realizzato con la modica spesa di 4 €. 
La base dell'albero ho preferito non vincolarla con un perno per permettere l'utilizzo di Papì anche come "windsurf", l'albero rimarrà semplicemente infilato per circa 3 cm nel suo vano con dei cordini che lo tengono. Se ci fossero problemi di tenuta in futuro potrei mettere il perno ma credo che sia meglio procedere passo passo cercando di evitare il più possibile modifiche invasive. Infatti l'inserimento del perno mi obbligherebbe a staccare circa 40 cm della copertura del pianale per poi doverla incollare di nuovo, operazione che vorrei evitare.


Ho effettuato la prima prova di tenuta, avrei dovuto farla prima, ruotando Papì di 90°. Il risultato è stato ottimo, nessun segno di cedimento. Comunque nei prossimi giorni provvederò a rimontare completamente l'armo velico in giardino per rifare la stessa prova con tutta l'attrezzatura montata.


Non vedo l'ora di riprovare Papì in mare, con il vento sostenuto e costante della meravigliosa Costa Etrusca, credo i primi giorni di Giugno, un giorno infrasettimanale quando le lunghissime spiagge a ridosso del Parco Regionale della Maremma sono pressoché deserte.


A presto Papì!


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