sabato 10 gennaio 2015

Charlie Hebdo, un insolente che ha fatto ridere anche il mondo della vela

Dal sito Voliemagazine
"Noi non rimpiangiamo i giorni in cui la vela è stata al primo posto nelle pagine dei media. Non oggi, mentre il dolore ci pervade. 
Per questo motivo questa copertina del settimanale Charlie ci suona come il ricordo di un insolente che ci ha fatto ridere. 
Il più giovane di noi è dei tempi in cui il Pen Duick VI di Tabarly, partecipando alla prima edizione della Whitbread Round, dovette ritirarsi per aver disalberato.
Osservando più attentamente, questa copertura è del 7 gennaio. 7 gennaio 1974. Una brutta coincidenza, ma non di quelle che ci fanno sorridere."
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo Voilemagazine).





giovedì 8 gennaio 2015

Ciao Aspirina

Aspirina, ovunque la si metta fa sempre la sua gran bella figura
Sabato Aspirina lascerà le terre e le acque del Trasimeno per navigare tra la Laguna e l'Adriatico. Non c'è nessuna malinconia in me ma solo l'orgoglio di averla tenuta e di averci navigato meravigliosamente per ben sei anni con la mia famiglia, sono stati anni bellissimi e non rimpiango neanche un centesimo di quelli che ho speso per lei ma soprattutto per noi e per la nostra felicità.
Impegni economici di diverso tipo nonché l'affidamento ad un privato della darsena di Castiglione del Lago e non per ultimo il dato di fatto che i nostri figli non vengono più con noi, ci hanno fatto fare questa scelta. Come già detto prenderemo una barca più piccola e molto meno impegnativa.
Con il tecnico che effettuerà il trasporto della barca fino a Mestre, proprietario di un bel cantiere di Castiglione del Lago, abbiamo verificato il fondo. Appariva qualche bollicina ma era solo superficiale, tra gli strati di vernice e lo scafo che è assolutamente integro. Il tecnico mi è sembrato molto in gamba e degno della massima fiducia.
Ciao Aspirina e Buon Vento!




mercoledì 7 gennaio 2015


Cartopping, le considerazioni di Andrea

Il 420 di Andrea sul tetto della sua Skoda SW
Con molto piacere e gratitudine per l'intervento vi giro le considerazioni del lettore Andrea sulla trasportabilità della sua barca sul tetto dell'auto.

Buongiorno, 
leggo spesso con interesse gli articoli pubblicati e volevo essere di aiuto, se posso, per sostenere la effettiva possibilità del trasporto di una deriva sul tetto dell'auto, penso che un 10 piedi sia sicuramente trasportabile sul tetto. 
Nelle foto che allego c'è il mio x4 (4,20 metri per circa 70kg di peso) caricato sulla Skoda Fabia con cui l'ho trasferito per vari anni dal lago di Bracciano (dimora invernale) al litorale abruzzese, dove passava l'estate in spiaggia. E ritorno a fine estate, ovviamente. Più di 250 km a tratta che la prima volta ho percorso a 90 km/h, poi progressivamente mi sono fidato a tenere una velocità di crociera di 110 km/h (ma ho constatato, in discesa o in punti in cui mi sono distratto, che anche a 130 km/h nulla cambiava). 
L'importante è assicurare bene il carico, sia trasversalmente che longitudinalmente. 
Evviva la trasportabilità
Andrea



Cartopping, è più sicuro di quello che sembra?

Carrello vs portapacchi, da sailingforums
Su sailingforums si può trovare un'interessante discussione relativa alla scelta carrello vs portapacchi, argomento che stiamo studiando proprio in questi giorni per definire le modalità di trasporto della nostra futura barchina che non sarà un Laser come quello in figura ma il piccolo dinghy 10' piedi di cui abbiamo già parlato.
Certamente si tratterà di provare perché mettere un portapacchi significa spendere poco più di 100 euro e poi basta, mentre il carrello prevede un maggiore impegno, sia nell'acquisto che nella gestione annuale. 
Insomma vedremo perché qui da noi sia il carrellare che il trasporto della barca sul tetto dell'auto sono consuetudini poco utilizzate tanto che Elena, nel prospettargli la soluzione del cartopping, mi ha detto che non ne ha mai viste in giro. Saremo forse i primi da queste parti? Speriamo di non finire a viaggiare nel modo come si vede nel video, anche se lì c'è solo un materasso.


Mi auguro che non rimanga un mito come lo è stato il cabinato carrellabile, almeno per noi che ci siamo attaccati fin troppo al nostro lago, sia per la sua bellezza che per la nostra pigrizia, ma rimane sempre valido il concetto che, o si va in barca e si veleggia o si fa qualcos'altro, che sia costruire, che sia trasportare, che sia verniciare o lustrare, o semplicemente solamente sognare barche che non ci apparterranno mai  come fanno in molti e il tempo scorre troppo veloce per non desiderare di assaporare le gioie della propulsione silenziosa all'istante.
Non appena sarà tutto pronto comunque farò un reportage fotografico con tanto di considerazioni tecniche. La speranza è quella che il cartopping sia una soluzione praticabile anche all'alternativa di tenere la deriva a terra in un porto a secco vicino all'acqua che non sia il garage di casa.

La Walkerbay sul tetto dell'auto, dal Vladivostok Boat Show
Un'altra Walkerbay sul tetto dell'auto, foto trovata in rete non mi ricordo dove, mi perdoni l'autore
Ed infine nel video ufficiale di Walkerbay la si vede tranquillamente trasportata sul tetto dell'auto: rowing, sailing, motoring and cartopping, sembra davvero "simply smart!"



martedì 6 gennaio 2015


domenica 4 gennaio 2015


sabato 3 gennaio 2015

Dalla Badminton Library degli sport e passatempi, Yachting

Yachting Vol.I e Yachting Vol.II
Yachting Vol. I e Yachting Vol. II dalla Badminton Library degli sport e passatempi, liberamente a disposizione di tutti grazie alla Gutemberg Library, edito da Sua Grazia il Duca di Beaufort nel 1894.

Ogni volta che trovo piccoli gioielli come questo mi prende la voglia di mettermi a capofitto e tradurli per i miei lettori, ma mi sembra che la nautica che interessi qui da noi sia solo quella dei sognatori sui camper galleggianti, nessuno mi ha scritto di aver letto e apprezzato la mia traduzione di "Camping Out". Sinceramente mi è un po' dispiaciuto ma tutto sommato in prima istanza l'ho fatto per me.

..... dall'Introduzione di Sir Edward Sullivan, Bart. 

Si racconta che il cinico Crisippo, si sia ucciso in modo che egli potesse godere prima possibile dei piaceri del Paradiso. I filosofi fanno cose strane, a volte. 
Molti di coloro che non sono filosofi si uccidono in modo da evitare le miserie di questo mondo; ma, per quanto ne so, quello di Crisippo è l'unico caso registrato di un uomo che si uccide per l'impazienza di godere dei piaceri dell'aldilà. 
Le idee sul Paradiso sono estremamente varie. 
Per gli antichi il Paradiso significava un dolce far niente nei Campi Elisi; per gli indiani del Nord America significava un felice terreno di caccia popolato di bufali grassi e succulenti. 
Gli sciti credevano in un Paradiso in cui ubriacarsi bevendo il sangue nei teschi dei loro nemici, e il Paradiso che oggi influenza la convinzione di un quarto del genere umano è contenuto nel capitolo X del Corano. 
Per madame de Chevreuse significava chiacchierare con i suoi amici in eterno.
Per un mio amico significava galoppare per l'eternità in un prato d'erba senza cancelli. 
Per un altro significava governare quattro cavalli, con Tim Carter seduto al suo fianco. 
Per alcuni, credo, il Paradiso significa lo "yachting" e, per quanto mi riguarda, penso che una goletta di 200 tonnellate, una brezza di dieci nodi, ed un mare estivo sia difficile da battere come Paradiso ideale. 
Che lo yachting si avvicini ad una vera concezione del Paradiso, penso però che riguardi ben pochi di noi perché anche se non si soffre di mal di mare non si può pensare di vivere in eterno sulle onde dell'oceano, così fresco e vitale e così diverso in ogni momento. 
(.....). Ho visto due o tre tempeste in mare e non vi ho trovato nulla di piacevole, anzi il contrario. C'è la grandezza, se vi piace, ma c'è anche il terrore e l'orrore. ...... (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da "Yachting", Vol. I).

Dal Vol. II di Yachting



venerdì 2 gennaio 2015

Harken 4 Point Hoister System, ovvero il porto a secco in garage

Dal video Harken Hoister
Dovrebbe essere più o meno così il nostro futuro porto a secco, sul soffitto del garage, probabilmente grazie a Harken Hoister , un sistema di sollevamento e stoccaggio barca che permette la sistemazione della stessa direttamente sulle barre dell'auto. Tra spese di spedizione ed acquisto dovrebbe venire intorno ai 200 €, per sempre!

Dal Manuale Harken Hoister
Era proprio così che lo volevo il mio futuro posto barca.



Perciò la barchina sarà proprio lei, no motore, no posto barca, no ormeggio, no posto a terra, no circolo velico (no cene, no pranzi, no riunioni, no presidenti, no marinai, no istruttori, no "me lo faccia per favore"), no antivegetativa, no carrelli, no ganci, no assicurazioni (se non quella dell'auto), ovvero zero spese di mantenimento per la barca ..... "and remember, the wind is free".

... e ricorda, il vento è gratis ma anche libero


giovedì 1 gennaio 2015

Launching and Sailing "POCKETSHIP"



Il "Pocketship" è un barchino veramente delizioso.

Pubblicato il 31 dic 2014 
Il PocketShip  della Chesapeake Light Craft è una barca a vela di 15 piedi per due persone, che è sorprendentemente agile sotto la vela.
Ci sono costruttori amatoriali che hanno realizzato il Pocketship con il kit completo o più semplicemente dai piani  di costruzione che vivono in sei continenti diversi.
Per maggiori informazioni consultare clcboats


mercoledì 31 dicembre 2014


martedì 30 dicembre 2014

Sistemazione del carico sull'auto


La decisione è presa e se la nostra nuova barchina dovrà essere trasportata sul tetto dell'auto prima dell'acquisto bisogna essere sicuri di poterlo fare in perfetta sicurezza in relazione alle possibilità e agli spazi disponibili.
Il nostro porto a secco, coerenti con la filosofia che "la passione della vela è meravigliosa ..... purché inizi e finisca con la barca nel giardino di casa", almeno per noi che siamo terricoli, sarà sulla scesina del garage.

Il porto a secco della nostra uova barchina
L'auto, che è una Ford Fiesta 5P, verrà dotata di barre portatutto tipo FARAD da 130 cm, poiché il baglio massimo di appoggio della barca è di 135 cm, e con portaggio massimo di 100 kg. La barca pesa dai 57 ai 68 kg., secondo se c'è installato il tubolare o meno. L'eventuale ingombro del tubolare non è rilevante ai fini dell'appoggio della barca sul portatutto, semmai nella larghezza massima consentita ma che rientra comunque nei 30 cm di eccedenza laterale oltre la larghezza massima dell'auto prevista dal Codice della Strada,

Barre tipo FARAD da 130 cm
Per quanto riguarda la sistemazione del carico sui veicoli il Codice della Strada dice questo:

TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO 

Art. 164. Sistemazione del carico sui veicoli. 

1. Il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo da evitare la caduta o la dispersione dello stesso; da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; da non compromettere la stabilità del veicolo; da non mascherare dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva né le targhe di riconoscimento e i segnali fatti col braccio. 

2. Il carico non deve superare i limiti di sagoma stabiliti dall'art. 61 e non può sporgere longitudinalmente dalla parte anteriore del veicolo; può sporgere longitudinalmente dalla parte posteriore, se costituito da cose indivisibili, fino ai 3/10 della lunghezza del veicolo stesso, purché nei limiti stabiliti dall'art. 61. 

3. Fermi restando i limiti massimi di sagoma di cui all'art. 61, comma 1, possono essere trasportate cose che sporgono lateralmente fuori della sagoma del veicolo, purché la sporgenza da ciascuna parte non superi 30 cm di distanza dalle luci di posizione anteriori e posteriori. Pali, sbarre, lastre o carichi simili difficilmente percepibili, collocati orizzontalmente, non possono comunque sporgere lateralmente oltre la sagoma propria del veicolo. 

4. Gli accessori mobili non devono sporgere nelle oscillazioni al di fuori della sagoma propria del veicolo e non devono strisciare sul terreno. 

5. È vietato trasportare o trainare cose che striscino sul terreno, anche se in parte sostenute da ruote. 

6. Se il carico sporge oltre la sagoma propria del veicolo, devono essere adottate tutte le cautele idonee ad evitare pericolo agli altri utenti della strada. In ogni caso la sporgenza longitudinale deve essere segnalata mediante uno o due speciali pannelli quadrangolari, rivestiti di materiale retroriflettente, posti alle estremità della sporgenza in modo da risultare costantemente normali all'asse del veicolo. 

7. Nel regolamento sono stabilite le caratteristiche e le modalità di approvazione dei pannelli. Il pannello deve essere conforme al modello approvato e riportare gli estremi dell'approvazione. 

8. Chiunque viola le disposizioni dei commi precedenti è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335

9. Il veicolo non può proseguire il viaggio se il conducente non abbia provveduto a sistemare il carico secondo le modalità stabilite dal presente articolo. Perciò l'organo accertatore, nel caso che trattasi di veicolo a motore, oltre all'applicazione della sanzione di cui al comma 8, procede al ritiro immediato della carta di circolazione e della patente di guida, provvedendo con tutte le cautele che il veicolo sia condotto in luogo idoneo per la detta sistemazione; del ritiro è fatta menzione nel verbale di contestazione della violazione. I documenti sono restituiti all'avente diritto allorché il carico sia stato sistemato in conformità delle presenti norme. Le modalità della restituzione sono fissate dal regolamento.

Dal sito della walker bay


domenica 28 dicembre 2014


mercoledì 24 dicembre 2014

La guerra delle spiagge, un argomento poco affrontato

La guerre des plages est déclarée, da Nauticaltrek
L'idea di prendere una barca più piccola con cui spostarsi con più facilità io ed Elena, oramai senza figli, mi ha spinto ad approfondire un argomento che mi è stato solleticato qualche giorno fa da un lettore il quale sollevava alcune perplessità in merito all'utilizzo di un catamarano gonfiabile sulla spiaggia considerati i divieti.
A questo punto quale sistema migliore se non navigare un po' nella rete e vedere cosa dicono e, con immenso stupore, nonostante gli 8000 chilometri di coste qui da noi sembra che questo sia un problema che non interessi troppo, almeno fino a quando non si prendono delle salatissime multe emesse dalle Capitanerie di Porto. Anche i prestigiosi forum di gommoni trattano l'argomento un po' qua e là ma senza troppa convinzione, forse con un po' di sufficienza, quella che contraddistingue noi italioti naviganti dell'ultim'ora ai quali la "piccola nautica" interessa marginalmente.
Un bell'articolo invece l'ho trovato su Nauticaltrek, "La guerre des plages est déclarée", semplicemente digitando sul motore di ricerca la parola "bouee jaune", che significa "boa gialla", quella che serve a delimitare i "corridoi di lancio" posti dal bagnasciuga per 250 - 300 metri per permettere ai natanti l'avvicinamento a riva.

Plage aménagée, dal sito naugeur-sauveteur
Anche l'esistenza di quali siano i corridoi di lancio presenti sulle nostre coste sembra sia un approfondimento che interessa poco, solo i surfisti e i kite-surfer si sono preoccupati di segnalarne alcuni ai loro colleghi, quasi che le eliche di gommoni o semplicemente gli scafi di derive che sfrecciano a tutta velocità tra le teste dei bagnanti sia un argomento che crea scandalo solo quando accade un incidente.
Per quanto riguarda le regole qui da noi la cosa certa è che la distanza di rispetto va dai 200 ai 500 metri, comunque stabilita dalle Capitanerie di Porto competenti territorialmente. Si fa anche riferimento alla presenza o meno di bagnanti ma questo aspetto mi sembra fin troppo aleatorio e di certo la motovedetta della Capitaneria non si metterà a contare i presenti.
Così ho deciso di fare ciò che ho fatto con scivoli, porti a secco e gavitelli creando una nuova mappa nella quale verranno segnalati progressivamente i corridoi di lancio presenti sulle nostre coste. Qualsiai segnalazione da parte dei lettori è gradita.


Ovviamente ho iniziato con l'Etruria, la mia patria, ma estenderò la ricerca a tutta l'Italia e poi a tutto il mondo come sto facendo con gli scivoli.
Abbiamo già deciso quello che sarà il primo che frequenteremo, a un'ora e mezzo da casa, in un luogo in cui vento ed onda la fanno da padroni.

Immagine salvata da Google Earth


domenica 21 dicembre 2014


sabato 20 dicembre 2014

Minicat 460 ESPRIT



Un altro bel catamarano gonfiabile della serie Minicat, il Minicat 460 Esprit.

Le caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.60 m
Larghezza: 2.20 m
Altezza albero: 6.10 m
Peso: 58 kg
Diametro scafi: 46 cm
Randa: 8 mq
Fiocco: 3.50 mq
Dimensioni trampolino: 190 x 145 cm
Categoria di navigazione: D
Peso sostenibile: 450 kg
Persone trasportabili: 4
Packaging: 2 borse da 1750 x 300 x 300 mm; 1 borsa da 1000 x 300 x 300 mm
Prezzo: a partire da 5590 €

Dal sito FACEBOOK di Minicat

venerdì 19 dicembre 2014


giovedì 18 dicembre 2014

The New Grabner Happy Cat Evolution, test all'Elba e nel Mar Egeo



Per Bacco che meraviglia!

Dal sito FACEBOOK di Happy Cat Evolution
Eccovi il nuovo Happy cat Evolution, c'è tutto nella BROCHURE
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza x larghezza: 465 x 220 cm
Dimensioni trampolino: 190 x 150 cm
Altezza albero: 610 cm
Lunghezza boma: 173 cm
Peso con armo velico: 75 kg
Dimensioni borse 1 e 2: 180 x 25 x 25 cm
Dimensioni borsa 3: 7' x 40 x 25 cm
Peso massimo borse: 25 kg
Persone trasportabili: 4
Peso trasportabile: 500 kg
Sup. velica (randa + fiocco + gen): 8 + 3,5 + 11 mq
Prezzo di partenza: 5700 €

Fantastico!


Questo video è imperdibile.



Rublo ai minimi storici? Un'ottima occasione per provare la Katainen

Dal sito freewindfw
Di cose da comprare in Russia in questo momento favorevole per lo scambio Euro/ Rublo ce ne sarebbero diverse, una tra tutte i magnifici catamarani gonfiabili che ho riportato nel RIEPILOGO.
Però pensare di spendere solo qualche centinaio di Euro e portarsi a casa questa interessante VELA KATAINEN della quale ho parlato in più occasioni mi alletterebbe parecchio. 
I faraboloni della vela sempre presenti nei forum di massimo prestigio la disprezzano ma io non sono così convinto che le loro reali conoscenze teoriche della fisica combacino esattamente con quelli che sono i risultati pratici in navigazione con una barca di piccole dimensioni.
Alex, di Ruskemping, l'ha comprata e provata e, a parte qualche piccolo problema tecnico poi risolto dal fabbricante, sembra abbia avuto un risultato positivo. Abbiamo anche il video della prova.


mercoledì 17 dicembre 2014


Un mare di plastica

Il sito dell'Istituto 5Gyres che ha condotto la ricerca
Oramai siamo a conoscenza da anni che ci sono enormi quantità di plastica che galleggiano nel mare. L'Istituto 5Gyres di Los Angeles ha calcolato che questi consistono esattamente in cinque miliardi e duecentocinquanta milioni di pezzi.
L'istituto ha inoltre realizzato una infografica impressionante e alcuni video sulla famigeratoa 'zuppa di plastica'. Si tratta di un ampio studio condotto da Marcus Eriksen, dove sono stati confrontati i dati provenienti da 24 studi differenti.
Inoltre, sono stati esaminati più di 1500 campioni provenienti da diversi oceani, così i ricercatori sono arrivati ​​ai cinque miliardi e passa di pezzi di plastica, che corrispondono a circa 269.000 tonnellate di plastica.

Infografica sulla presenza della plastica negli oceani in funzione delle dimensioni
I ricercatori hanno verificato che lungo le rive galleggiano i pezzi di plastica più grandi, come le bottiglie e le reti da pesca, mentre nei cinque grandi vortici nel mare creati dalle correnti e situati a migliaia di chilometri dalle coste, galleggiano le particelle più piccole.
L'indagine cerca di stabilire l'impatto di questo grave inquinamento ambientale. Attraverso le belle infografiche e i video, i ricercatori mostrano esattamente che cosa sta accadendo e perché questo è un problema.
Il seguente video mostra come l'inquinamento si diffonde nei mari e negli oceani:

Questo video dimostra quanta plastica invisibile c'è negli oceani:


Quest'altro invece ci dimostra come la plastica entri pericolosamente nella catena alimentare:


martedì 16 dicembre 2014


Un nuovo carrello per Lazy Lady, il Micropomo di Luca


Luca mi ha gentilmente inviato qualche foto del nuovo carrello di Lazy Lady, il suo Micropomo. Il desiderio di spostarla e di fare qualche crociera anche al di fuori del Lago d'Iseo, nonché di partecipare alle regate della Classe Micro, hanno convinto Luca a fare il grande passo del "marinaio carrellatore". In bocca al lupo Luca, per tante nuove avventure con Lazy Lady!





lunedì 15 dicembre 2014



domenica 14 dicembre 2014


venerdì 12 dicembre 2014


Sea Eagle 435ps Sailing Package di Giuseppe, alcune informazioni

Giuseppe sul suo Sea Eagle 435ps Paddleski
Giuseppe mi ha gentilmente inviato alcune informazioni che gli avevo richiesto sul suo nuovo Sea Eagle Paddleski, anche se dalle foto vedo che il suo è il modello che ha ancora il boma. 
La prima risposta che mi ha dato sono le dimensioni delle borse, che sono 3:
  • kit velico: 200 x 40 x 40 cm
  • catyak: 130 x 40 x 60 cm
  • accessori: sacchetto
Il loro peso totale non supera i 35 kg.

I sacchi del Sea Eagle 435ps Paddleski
L'altra interessante informazione sono i tempi di assemblaggio che corrispondono a circa mezz'ora. Poi Giuseppe mi ha aggiunto che ha fatto realizzare un timone classico, più comodo di quello che si vede in figura.


Per ultimo Giuseppe mi ha informato che ha acquistato il Sea Eagle Paddleski su internet dalla concessionaria inglese, poiché non esiste concessionario in Italia. Tutto questo per sognare un bel SailOnBike Tour con il Sea Eagle Paddleski.

Combinatozione Brompton+Hinterher+Paddleski
Si sa che c'è già chi lo fa.

Dal blog di Sea Eagle


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