martedì 29 marzo 2016

L'area archeologica di Castelsecco con le sue mura ciclopiche, ad Arezzo


Mi sento un privilegiato nell'avere la possibilità di vedere l'area archeologica di Castelsecco quando la mattina apro le finestre di casa eppure, nonostante questo, erano diversi anni che non ci tornavo. Purtroppo lo scandaloso interramento dei tesori che oggi nasconde mi ha fatto desistere dal visitarla ancora, l'oblio in cui è stata volontariamente sprofondata è molto comune negli aretini e più in generale monumento assolutamente sconosciuto al resto dell'umanità.
Castelsecco è il simbolo dell'incapacità, dell'inettitudine, dell'incoscienza e della sconsideratezza dei nostri amministratori pubblici, nonché dei magnati della finanza e dell'industria che da questa città hanno preso e basta, forse inconsciamente consapevoli di essere talmente mentecatti di non saper gestire una tale ricchezza se non pensando bene che l'unica cosa da fare fosse quella di sotterrare tutto di nuovo in modo da conservarla per i posteri, forse migliori di loro. Qualcosa a dire il vero hanno fatto, oltre a nascondere, come il restauro della chiesetta San Cornelio e San Cipriano nonché la risistemazione dell'area a parco pubblico, ma nulla di più. Infatti mentre ciò che è sotto terra si può supporre che si stia conservando abbastanza bene le mura ciclopiche etrusche mostrano i segni del tempo e della scarsa manutenzione poiché ci crescono erba e alberelli che, come ben sappiamo, sono micidiali strumenti di distruzione per questo tipo di opere murarie.


Questo è quanto si trova in rete sull'argomento:
"Il teatro che si trova sulle mura, è forse l'unico esempio di "omaggio alla vita" che gli etruschi abbiano mai costruito. Un teatro dedicato alla bellezza femminile che fu ricoperto di terra poco dopo la scoperta, per evitarne il deterioramento. La copertura è stata effettuata dopo che tutta l'area è stata rivestita con del materiale impermeabile, per garantirne la migliore conservazione. Un'azione questa che fu duramente criticata. Il fatto è che in tanti anni, il sito dove si trova il teatro, non ha mai avuto il giusto interesse che avrebbe dovuto avere un simile posto." (fonte: ruderimedievali)

Castelsecco com'era quando fu scoperta
La dea etrusca in onore e devozione alla quale era stato edificato questo monumento consistente in un teatro ed in un tempio posto nella collinetta sovrastante le mura ed il teatro stesso si chiamava UNI, "era la suprema dea del Pantheon etrusco e patrona di Perugia. Formava con Tinia e Menrva un potentissimo triumvirato. Uni era la madre di Hercle, suo marito Tinia ne era il padre. Equivale nella mitologia greca a Hera mentre in quella romana a Giunone" (fonte: wikipedia).


La visita che abbiamo fatto con Elena ci ha fatto venir voglia di tornarci presto, magari a piedi da casa visto che si sta parlando di poco più di due chilometri in linea d'aria, per starci tutto il giorno con un pic-nic nella piccola area attrezzata, ovviamente assolutamente deserta.


Una particolarità di grandissima importanza che vorrei notassero i lettori è la geometria delle mura consistente in nicchie semicircolari comprese tra contrafforti. Questo fa presupporre che all'interno delle nicchie ci potessero essere sistemate delle statue completando e valorizzando la funzione pubblica e religiosa del complesso. Doveva essere un monumento di straordinaria bellezza, unico nel suo genere ed inserito in un anfiteatro naturale incontaminato.




sabato 26 marzo 2016

Una "daycation" tra archeologia, natura e storia

La scalinata monumentale del Melone II del Sodo a Cortona
Venerdì Santo all'insegna dell'archeologia, della natura e della storia, un po' per proseguire l'Etruscan Tour, un po' per anticipare le nostre prossime uscite in barca che vorremo fare anche nella parte sud est del lago Trasimeno, tra San Feliciano e Monte del Lago.
Abbiamo iniziato la giornata con una vista alle tanelle, "Angori" e di "Pitagora", due tombe etrusche ellenistiche a forma cilindrica che ricordano in piccolo le "moli" ben più possenti presenti nella Roma Imperiale, risalenti con molta probabilità al II secolo a.C.

La "Tanella di Pitagora"
Ma la scoperta più bella ed inattesa è stata la possibilità di visitare il II Melone del Sodo che trovammo chiuso quando andammo al MAEC di Cortona; è semplicemente meraviglioso con la sua scalinata monumentale. In merito a questo monumento e alle sue origini mi sento in completo dissenso nei confronti degli studiosi che lo ritengono un accesso alla sommità del tumulo o ad un altare bensì, al contrario, io lo credo un accesso al mondo sotterraneo ultraterreno degli etruschi, in perfetta coerenza con le "vie cave" che abbiamo già visitato a Sovana, infatti secondo me questa scalinata serviva a discendere, non a salire. E' un monumento unico e di straordinaria bellezza e finitura, lo potrete vedere dalle foto.
Purtroppo abbiamo anche constatato che i lavori di scavo alle tombe presenti nel tumulo, iniziati diversi anni fa, sono rimasti bloccati a causa di mancanza di fondi. Eh bé, ritengo giusto che vengano pagati prima i vitalizi a tutti gli ex deputati, senatori, consiglieri regionali e ai figli degli ex Presidenti della Repubblica, nonché alla Cicciolina e alla Minetti tanto per fare qualche nome, prima  di investire i soldi delle nostre tasse in questi tesori ben meno importanti. Bisogna certo pensare prima ai simboli della nostra democrazia e non al nostro "vero petrolio"; altro che trivelle! 

Lavori di scavo in completo stato di "interruzione"
Questo scandaloso abbandono degli scavi mi ha lasciato così sconcertato che ho concluso che non sarà un nome o un partito ad orientare il mio prossimo voto alle elezioni politiche ma semplicemente verso chiunque abbia intenzioni serie nel cacciare questi malfattori che ci stanno governando e ci hanno governato in tutti questi anni, dai Cavalieri, agli amici dei Bertinotti, fino all'inqualificabile "rottamatore" Renzi. Ma torniamo alle cose belle e dimentichiamoci delle nefandezze.
A mangiare delle ottime schiacciatine farcite che avevamo comprato a Castiglion Fiorentino ci siamo fermati nella stupenda cornice del lago Trasimeno che si vede da Borghetto, dove eravamo già stati a fare cartopping la scorsa estate, Vi ricordate? La Bella Vita!

Borghetto, un posticino attrezzato anche per il pic-nic
E poi via verso Monte del Lago, un luogo pieno di fascino e poesia, ma prima ci siamo fermati al Lido Santino.

Lido Santino, un bel posto dove fare "cartopping"
Purtroppo non ci eravamo accorti che a Borghetto l'otturatore si era appannato e le tanto agognate foto che volevo fare da tempo a Monte del Lago sono venute un po' "paradisiache".

Il famosissimo scorcio di Monte del Lago che tutti fotografano
Monte del Lago vale assolutamente una visita, per un attimo avevo pensato che Villa Aganoor Pompilj e la maestosa Villa Schnabl potessero essere visitabili grazie alla "Settimana del FAI", ma sarei stato in ogni caso in ritardo.

Dalla poesia "Trasimeno" di Vittoria Aganoor Pompilj
Questa targa apposta in una casa nei pressi di Villa Aganoor Pompilj mi ha ricordato la tragica ma allo stesso tempo grandissima storia d'amore tra la nota poetessa di origini armene e suo marito Guido. Se vi ricordate ne avevo parlato in un vecchio post, "Luminoso e giocondo come di maggio".
Infine abbiamo concluso come due giovani fidanzatini innamorati nel lungolago di San Feliciano. Insomma, una "daycation" fantastica!



mercoledì 23 marzo 2016


martedì 22 marzo 2016

Introductory Keelboat, un interessante ed intuitivo manuale di vela


Introductory Keelboat 
Yachting Australia's Keelboat Instructor text book that outlines the fundamentals of sailing a keelboat.

Fondamenti di vela spiegati da un istruttore australiano, Iain Murray, in maniera semplice ed intuitiva attraverso l'ausilio delle immagini. Da Yachting Australia.

Il J22, immagine tratta dal libro di Murray
All'interno del libro è stato preso come veliero di riferimento il J22, una delle barche che preferisco.


domenica 20 marzo 2016


venerdì 18 marzo 2016

Ora anche il Presidente Ceco Milos Zeman ha la sua Walker Bay

Insolito regalo al Presidente Ceco Zeman, dal sito Novinky.cz
"Se non le dispiace, Signor Presidente, abbiamo pensato di farle un piccolo regalo poiché abbiamo notato che lei è un accanito "rematore", e perché no quindi una piccola barca?", ha esordito il Sindaco di Františkovy, Josef Ciglianska, ma quella di donare la barca al Presidente è stata un'idea dei dipendenti, che hanno visto le fotografie della sua barca nel piccolo lago Veselovskij.
"E' il regalo più incredibile che abbia mai avuto", ha risposto il presidente divertito al pubblico presente quando si è trovato di fronte una barchetta di plastica lunga circa tre metri e larga due dotata dei suoi remi.
"Sapete che ho già una barca? Ma è gonfiabile e mi è costata duemila corone (74 €). Ma quando la stagione invernale è passata e si avvicina l'estate il lavoro di rigonfiarla è abbastanza complicato", ha detto Zeman.

"Grazie mille ha proseguito Zeman e vi assicuro che farà il suo bel figurone sul piccolo lago Veselovskij stagno", strappando un fragoroso applauso del pubblico. 
Poi, osservando la barca più da vicino ha notato che è a due posti, "rispetto alla barca ad un posto solo ha il vantaggio che qualcuno mi può portare. Così quando qualcuno verrà a trovarmi a New Veseli, io gli chiederò di fare per un giro intorno al laghetto, mi dovrà aiutare a varare ed alare e in più gli darò i remi in mano. Eccellente." ha concluso, mentre una parte della sua scorta tra di se scherzava sul fatto che che cose per il Presidente non potranno andare certamente in quella maniera.

Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Novinky.cz


Via: Walker Bay Boats Facebook


giovedì 17 marzo 2016

Whisper, revolutie in zeilen

VolansSailing
Something’s got a hold on me, and I don’t know what, Oh, something’s got a hold on me and I don’t know what, It’s the beginning of a new age, It’s the beginning of a new age, it’s a new age. (New Age - The Velvet Underground)


Qualcosa mi ha afferrato ma non so cosa sia, oh qualcosa mi ha afferrato ma non so cosa sia, E’ l’inizio di una nuova era, è l’inizio di una nuova era, è una nuova era.


E' proprio una nuova era, e se era cominciata con quei mostri volanti che si vedono gareggiare all'America's Cup, con questo Whisper - Volans Sailing ci siamo già dentro fino al collo anche noi comuni mortali.
Queste le sue caratteristiche tecniche:
Lunghezza: 5.9 metri
Lunghezza ft: 6.2 metri
Larghezza: 2.4 metri
Peso totale: 98 kg
Randa: 12.9 mq
Fiocco: 3.2 mq
Spi: 14 mq
Si solleva con 5 nodi in acqua e può raggiungere una velocità di 25 - 35 nodi! 
Prezzo: 28000 €

Null'altro da dire se non quello di invitarvi as osservarlo volare nell'acqua.




mercoledì 16 marzo 2016

Il lago di Santa Croce, uno specchio di bellezza



Ho fatto mio l'appellativo che è stato dato al lago di Santa Croce nel sito del Camping Sarathei, situato nell'immediata prossimità delle sue sponde.
Il lago di Santa Croce è uno dei laghi minori italiani e uno dei luoghi che mi piacerebbe visitare tanto più che, a quanto pare, il lago è sempre attraversato da un vento termico che garantisce un divertimento assicurato. Per questo motivo esiste un Circolo Velico gestito dalla LNI che ha ben due SEDI nello stesso lago.
Un nostro affezionato lettore, che ringrazio, ci ha inviato alcune foto ed una descrizione dei luoghi che pubblico volentieri.


... il lago di Santa Croce si trova nella provincia di Belluno, nella zona dell'Alpago e nelle vicinanze dell'altopiano del Cansiglio. Ovviamente circondato da montagne che scaricano di più nel pomeriggio, il vento che sale da sud e che arriva dalla pianura. 



In questi ultimi anni stanno lavorando per costruire un anello ciclabile pedonale tutto intorno al lago, per ora ci sono solo dei piccoli tratti pronti. 



Nel 2014, come puoi vedere dalle foto, c'è stato il Campionato Europeo di fj: le barche in legno mi hanno impressionato, gli mancava la parola!! Sembravano vive ...altro che quelle amorfe in vetroresina!!! 



La struttura del circolo è sorta nell'area di un ex campeggio e ci stanno lavorando per renderla più efficiente, confortevole e moderna, dotata di un edificio in vetro cemento rispetto a quello che prima era un capanno in tenso-struttura e tre baite in legno. 



La flotta sociale è composta da optimist, 420, laser, un fj ed un tridente 16, mentre la flotta privata è mista: si va dai molti contender, laser e qualche 470 per finire con un alpaesse, fj, un laser eps, un laser doppio, un alpa brise, un rs vareo senza dimenticarsi dei vari catamarani come il boston whaler 16 o 18, un k2 topcat, un classe a ed alri... 



Nella parte est del lago, che presenta una "spiaggia" con tanto di bar e angolo giochi per i bimbi, in navigazione bisogna fare attenzione in quanto ci sono i windsurf e kitesurf, scuola e privati,  ...









lunedì 14 marzo 2016

La remoderiva di Iperegocentrico



Il nostro fedele lettore Iperegocentrico mi ha inviato un'altra delle sue straordinarie creazioni, vi ricorderete senz'altro la bellissima rappresentazione del VIKO 20 su SketchUp.
Questo è un progetto per "sailonbiker" veramente interessante e se analizzate bene il video lo è in ogni suo aspetto, dal piccolo catamarano a  vela e pedale, la strepitosa "remoderiva", fino all'assemblaggio del treno per il trasporto su bici, il tutto rispettando dimensioni e pesi contenuti.
Pubblico volentieri le note di Iperegocentrico che hanno accompagnato questo video, spero non me ne vorrà, ma spiegano da sole davvero tutto:

..... da tempo mi ero posto una domanda (è immaginabile una barchetta fluviale in grado di portare una bicicletta che rimontata in altro modo diventi un rimorchio per biciclette?) e credo di aver trovato una risposta interessante. 
Ne ho tratto il cortometraggio con cui iniziare la mia nuova e spero brillante carriera cinematografica, vorrei poter contare ancora sulla tua ospitalità. trama:  Brunus il possente, nelle vesti di "Salty Dog" parte dalla sua isola, (citazione inevitabile: una spiaggia così bianca/ un mare così blu/ non erano di questo mondo). 
Lungo il viaggio il vento cade e passa alla trazione meccanica. 
Raggiunge la sua meta e converte alla versione stradale. 
Un minimalismo da far invidia al miglior Antonioni, in effetti avevo come punto di riferimento "l'eclisse", e non temo il confronto con un simile capolavoro. 
Se non altro ho speso ancora meno. 
Lascio a te la prima visione ed eventuali critiche, tanto niente mi toglierà dalla testa che sono l' unico vero erede della Nouvelle Vague tedesca. 
Buon vento, e sii comprensivo con la mia opera prima p.s. so che le apparenze sono contro, ma nessun cane salato è stato maltrattato per realizzare questo film.

.... la remoderiva ... rappresenta la molteplicità dei ruoli da affrontare, oppure mi risparmia di caricare i remi, che su un catamarano dovrebbero essere lunghissimi. 

Per dirla tutta l' idea della barchina nasceva da lì, una rivisitazione moderna del remo tradizionale asiatico, che anziché uscire dall'acqua ruota per minimizzare l'attrito. 
L'animazione invece nasce dalla presa in giro di un amico molto permaloso, solo dopo ho pensato che poteva essere un buon modo per spiegare la trasformazione in stile Ikea. 
A proposito, spero si capisca l' importanza strutturale delle cinghie, a me sembra chiara ma non sono un buon arbitro. .... 
Dimenticavo, un ringraziamento al sito Archive3d.net per il disegno della bici.

Inizialmente mi sono perso a condividere le pretese artistiche di Iperegocentrico nel confronto con il magnifico film di Antonioni e la straordinaria Monica Vitti che mi ha fatto sentire Alain Delon, poi riguardando il video ho sognato di poter realizzare veramente questo progetto, magari prima o poi se lui è d'accordo mi deciderò a fare un project financing con crowdfunding ..... ma se qualcuno dei lettori avesse qualche soldarello da investire è ben accetto.

Brunus parte dalla sua isola a vela
Il vento cala si attiva la remoderiva
Brunus raggiunge la terraferma
Il treno assemblato
Insomma, grazie Iperegocentrico e Brunus, in bocca al lupo .... di mare!




venerdì 11 marzo 2016

La dolce mobilità sul Weissensee

WEISSENSEE
Questo è quanto mi ha segnalato un lettore:
"... poco dopo il confine con l'Italia, ed entrando in Austria, ho scoperto il lago di Weiss, un bacino naturale dalla forma allungata e poco profondo. A ovest c'è un campeggio mentre a est una spiaggia ed al centro ci sono dei paesetti dove ogni casa ha un appezzamento di terra che confina con l'acqua, con il suo porticciolo e un natante ormeggiato. 
Mi è parso di notare un piccolo club velico ma non avendo un posto auto sono finito in centro...."




Non ho potuto fare a meno di cercare qualche informazione su questo paradiso naturale dove, a quanto pare, le piccole barche a vela possono placidamente navigare sulle sue acque trasparenti. 
Si dice che il Weissensee Naturpark sia il lago più alto e più pulito di tutte le Alpi, la sua acqua è potabile e può raggiungere la temperatura di 24 gradi.
Se siete brocchi come me vi converrà navigare sulla costa est del lago dove questo "presenta un costante levante" mentre "la parte ovest invece è caratterizzata da un vento a folate tipico per laghi alpini, che richiede abilità da chi pratica la vela o il surf".
QUI potete trovare un'interessante mappa interattiva della zona. M'è presa voglia di andarci.




giovedì 10 marzo 2016

Terraferma Sailors New Look


L'ancora e la carta nautica sono i simboli di ciò che tiene ogni navigante legato al luogo che gli è più congeniale, la terraferma. E quest'ultima affermazione non è una figura retorica, semmai il contrario, perché il navigare, per quanto meraviglioso, fa sì parte della vita dell'uomo ma solo per necessità o per diletto: l'acqua, il mare, i fiumi e i laghi non sono il nostro ambiente naturale. C'è sempre un legame tra la terra e l'uomo e questo legame garantisce  a quest'ultimo la sopravvivenza.
Chiunque si appresta a salpare, anche per brevissime percorrenze, dovrebbe avere un'ancora ed una carta nautica a disposizione, io sono per l'obbligatorietà in ogni natante ed in ogni imbarcazione, di qualsiasi tipo, a qualsiasi distanza dalla terraferma.
Chi ha seguito il mio blog fin dall'inizio è ha conoscenza del fatto che la carta nautica è stato sempre il mio pallino, una passione che ho messo al servizio dei lettori con la creazione della carta degli scivoli, porti a secco gavitelli e corridoi di lancio, vorrei che questa fosse qualcosa di veramente utile per tutti coloro che condividono la voglia di navigare mettendola "al centro" di qualsiasi altra notizia.
Un ringraziamento doveroso e particolare va a NAVIONICS che mi ha concesso, con la fornitura di una "chiave di accesso", l'utilizzo gratuito on line delle sue carte nel mio blog, la NAVIONICS è un'azienda di Viareggio che conosco fin dai suoi esordi, quando produceva apparati.
Terraferma Sailors è solo il mio piccolo "brand", ma ciascun navigante è di terraferma.


Una crociera nel Volga con un gommone a vela

Immagine tratta dal forum Fordak
Di questo magnifico gommoncino armato a vela ne avevamo già parlato QUI, oggi vi ripropongo un interessante viaggio condotto da due intrepidi naviganti lungo il Basso Volga, precisamente da Nizhny Novgorod fino a Volvograd, circa 1624 km dei quali il 50% in acqua. Ci sono voluti circa due mesi a Segey e Costantino per rievocare il settantesimo anniversario della vittoria del popolo russo contro l'invasione nazista fermata proprio lungo il Volga e, per quanto falci e martelli risultino oramai memoria di un tempo passato e senza ritorno, il risultato è degno di nota ed apprezzabile. Abbiamo già consegnato alla storia l'inesorabile giudizio di ciò che è stato, il compito che ci attende oggi è quello di combattere da una parte gli eccessi di un capitalismo e materialismo esasperato, dall'altro il radicalismo religioso che sfocia in frustrazione e violenza.
Il resoconto, anche se in lingua russa, è facilmente comprensibile con il traduttore automatico di Google, lo potete trovare QUI.

Dal sito Parusanarod
C'è anche il video:


Insomma, una strabiliante avventura di "campeggio nautico" lungo il percorso di un fiume che in certi tratti sembra un mare.


mercoledì 9 marzo 2016


martedì 8 marzo 2016


sabato 5 marzo 2016

LEGO Ideas - legovelamania

Trimarano a vela dal sito LEGO Ideas
Che con i mattoncini della LEGO ci si potesse costruire la nave dei pirati lo sapevo anch'io ma arrivare a ricostruire la mitica Joshua di Bernard Moitissier, o l'Hydroptére, fino ad arrivare ad un bel Elan 210 sul suo rimorchio, questo proprio non me l'aspettavo.

Elan 210 sul rimorchio dal sito LEGO Ideas
Per vedere le realizzazioni e provare a rifarle basta entrare nel motore di ricerca di LEGO Ideas oppure in questa interessante FOTOGALLERY. Insomma, evviva la LEGO velamania.

Il moth dal sito Lego ideas



martedì 1 marzo 2016

BBCo Sailboat Kit, a classic boat building kit

Dal sito Facebook fi The Balmain Boat Company
BBCo Sailboat Kit è un vero e proprio IKEA Dinghy, viene fornito dalla Balmain Boat Company pronto per essere assemblato con poche e semplici operazioni descritte in questo MANUALE.
Lunga 3 metri, larga 1.30 metri, pesa circa 50 kg, è la barca ideale per essere utilizzata come tender ma anche per fare car-top boating, chiaramente dopo essersi cimentati come autocostruttori. La barca a vela ideale per cominciare in tutti i sensi.
Molto carina.
Nel video si vede, martello, trapano, cacciavite, stucco, vernice e poco più, mooooolto interessante!


venerdì 26 febbraio 2016

Tour du monde du Beligou

Dal sito Beligou
Negli anni '60 in molti hanno sognato di costruire la loro barca in ferro cemento, legno o acciaio, ma in quanti sono riusciti a realizzare questo sogno? 
A volte queste auto-costruzioni navali hanno avuto successo ma, nella maggior parte dei casi, i più numerosi non hanno mai visto il mare. 
Non è per nulla facile diventare architetto navale e costruttore così, all'improvviso. 
Allora, quale potrebbe essere la soluzione? Oggi, ci rivolgiamo al mercato dell'usato, che offre una vasta gamma, ma negli anni sessanta questo non era possibile. Questo è il motivo per cui, consapevoli di tutto ciò, tre appassionati di barche e di mare, nonché naviganti, hanno optato per la costruzione della loro barca.

Tre naviganti determinati 
Due marinai, Guy Quiesse (comandante di navi mercantili), Jean Claude Bazin (Ufficiale delle Comunicazioni) e Claude Quiesse (fotografo e pittore) hanno deciso, nei primi anni '60, di lasciare tutto per fare il giro del mondo in barca a vela . 
Restava da trovare la barca. Dopo aver setacciato la costa da Dunkerque a Bayonne senza trovare nulla di interessante che li potesse soddisfare, hanno optato per la costruzione in un piccolo yacht tradizionale. 
Dopo varie indagini, il progetto vincente è stato quello di Maurice Cadou a Saint Jean de Monts, un cutter attrezzato "Marconi Norwegian", costruzione classica in iroko e quercia. Le sue dimensioni erano  di 10,75 m di lunghezza, di 3 m di larghezza e 1,65 m di pescaggio. 
La costruzione è iniziata nei primi mesi del 1964. La messa in acqua ha avuto luogo nel mese di ottobre del 1964 e la partenza nel mese di agosto del 1966. 

La strumentazione 
Oggi anche una piccola imbarcazione da diporto non avrebbe problemi ad attraversare l'Atlantico con la strumentazione a disposizione. Naturalmente, questa rimane pur sempre un'avventura: preparare la barca, trovare un equipaggio, scegliere il momento giusto, le tappe, etc. Poi ci sono i molti supporti elettronici alla navigazione come i GPS, la cartografia, il telefono satellitare e il pilota automatico. Ma cinquant'anni fa non esisteva nulla di tutto ciò. Si utilizzavano il sestante, la navigazione astronomica e le comunicazioni via radio. Non c'era neppure uno strumento che misurasse la profondità dell'acqua se non una sonda a mano. (.......).

Il percorso 
Partiti nell'agosto del 1966 da Saint-Gilles-Croix-de- Vie , il viaggio è stato completato nel luglio 1968 nello stesso luogo di partenza. 
Nel corso di questi due anni, hanno viaggiato 32.000 miglia con 95 tappe dove hanno potuto visitare la costa iberica, i Caraibi, le Galapagos, la Polinesia, la Nuova Caledonia, Reunion, le Mauritius, il Sud Africa, l'Ascensione e al ritorno nel Vendee passando per le Azzorre. 

La storia di questo viaggio è disponibile gratuitamente online nel sito www.beligou.fr . 


Le recit du Beligou
Il libro di 300 pagine, con una prefazione di La JY Tourmelin, contiene più di 400 foto, c'è anche una sezione a parte sulla costruzione della barca e un libro degli ospiti con oltre 160 firme. 
Il Beligou naviga ancora a vela in tutto il suo splendore.

Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, via: Le Figaro Nautisme


giovedì 25 febbraio 2016

Vento, onde e scuffie all'Atlantic Rally for Cruisers 2015 a Las Palmas



Alla fine di novembre, come ogni anno, l'Atlantic Rally for Cruisers (ARC) riesce a radunare più di 200 barche a vela per il Rally di Santa Lucia, nel Mar dei Caraibi. 
All'evento ci siamo incontrati con molte altre barche locali. Si tratta di una fiera del mare! 
Per noi è una sfida a vela poiché, normalmente, il tempo non è molto buono ... quest'anno le onde hanno fatto da padrone. 
Quando eravamo a circa 3 miglia prima di arrivare a destinazione il Tandem Island Seahawk con Jose e Victor a bordo si è capovolto ... ma è meglio guardare il video!

Imperdibile, questo è il mare! (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Youtube).


NO ALLE TRIVELLE, per chi ama il mare ed il nostro paese condividete il logo e i contenuti


IL 17 APRILE VOTA SI AL REFERENDUM

Non boicottate il referendum che favorisce solo l'arricchimento dei petrolieri, il costo della benzina non diminuirà, a scapito della bellezza e della sicurezza del nostro territorio, già fragile. Il 17 aprile andate a votare e votate "SI". In Medio Oriente si stanno ammazzando e attuando un genocidio per il petrolio in eccesso e in un futuro non troppo lontano dovremmo cominciare a farne a meno sempre di più a causa degli evidenti cambiamenti climatici. Dimostrate ai potenti, ai finanzieri e ai corrotti che il vostro pensiero vale di più della loro cupidigia. L'indipendenza energetica è un mito in mano a pochi a scapito di tutti.


mercoledì 24 febbraio 2016

Was ist "Open5"? La Micro-Class amplia i suoi orizzonti


Open5 è una nuova classe velica che ha l'ambizione di offrire una possibilità in più di navigare e di partecipare a delle regate con la maggior parte dei cabinati nella gamma tra i 5 e i 6 metri di lunghezza. 
L'obiettivo è quello di realizzare gare emozionanti che altrimenti non sarebbero possibili con imbarcazioni molto più grandi essendo diversi i potenziali di velocità.
In particolare l'intento dell'associazione è quello di ampliare la gamma dai limiti imposti dalla micro-class, allineata intorno ai  5,50 metri.
Le regate si terranno in Germania, nell'ambito delle regate previste per la Microcuppper e delle altre classi attinenti le imbarcazioni, se interessate
Nelle regate ci sarà un vincitore assoluto e un vincitore per ogni tipologia di classe partecipante, o tra barche con potenziale di velocità simile gareggiando nello stesso campo di regata in modo che la competizione desti il maggior interesse possibile.

A questa classe potranno rientrare le barche aventi le seguenti caratteristiche:
  • Monoscafi
  • Lunghezza fuori tutto: 5.00 m - 6.00 m (solo lunghezza dello scafo)
  • Baglio massimo: 1.80 m - 2.50 m
  • Chiglia, chiglia basculante, zavorra che garantiscano un momento raddrizzante a 90° senza l'equipaggio sulla chiglia
  • cabina chiudibile con almeno una superficie piana, che può essere utilizzata come letto
  • equipaggio: min. 2
  • trapezio non ammesso 
  • un massimo di due derive subacquee mobili oltre la chiglia 

Barche ammissibili alla classe Open 5:
  • Microcupper 
  • Varianta 18 
  • Seascape 18 
  • Dehler 18 (Red Riding Hood) 
  • FarEast 18 
  • I550 
  • Sailart 17 
  • Sailart 19 
  • Sailart 20 
  • Mariner 20 
  • Żagle classe 500, per esempio, S500 o Twins 
  • Six fot 4 Cruiser 
  • Viko 20/20 Deltania 
  • Sportina 600 
  • 517er 
  • Avar 18 
  • Corsaire 
  • Condor 55 
  • Edel 2 
  • Edel 5 
  • Elan 19 
  • Fam 
  • Fan Balt 17 
  • Flying Cruiser 
  • Hai 590 
  • Leisure 17 
  • L17 
  • Manta 19 
  • Rügen Jolle 
  • Tes 550 
  • Ultra 550 
  • Waarship 570 
  • Oceaan 18 
  • (...)
Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, fatti salvi eventuali errori di comprensione dal sito Open 5.

Via: yacht.de

martedì 23 febbraio 2016

Non boicottate il referendum sulle trivelle




Qualunque sia la vostra idea non boicottate il referendum, è uno strumento di democrazia. Salvaguardiamo il nostro mare e il nostro territorio cercando di valorizzarlo, tanto il petrolio ce lo fanno pagare caro ugualmente. IL 17 APRILE ANDATE A VOTARE, DIMOSTRATE A QUESTA CLASSE POLITICA CORROTTA CHE GLI IDEALI DI OGNI CITTADINO CONTANO CONTRO LA PREPOTENZA DEI POTENTI.


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