lunedì 10 gennaio 2011

Daysailing o crociera, le spese raddoppiano


Detto tra noi e fuori dai denti molti dei miei "colleghi" velisti mi sembrano un po' patetici, anzi lo sembriamo quasi tutti. Il motivo è perché si trovano tutte le giustificazioni plausibili per convincere se stessi e gli altri che ci sono mille motivi per continuare a sostenere spese "insostenibili" per mantenersi una barca: l'odore ed il sapore della salsedine, il dondolare delle onde, il caffè al tramonto in una baia, il lavoretti in barca, l'amore per la vela, il mare e la navigazione e alla fine mettiamoci un po' di orgoglio e amor proprio. Tutti motivi però, a parte gli ultimi due che ho menzionato, che non giustificano assolutamente la spesa di migliaia di euro all'anno per farsi al massimo un mese di navigazione che si potrebbe comunque fare sia con una barca piccola, e non uno yacht, che con un charter. 
Allora ricominciamo da capo, ma questa volta voglio sottolineare un aspetto molto importante al quale molti non danno peso e con il quale invece mi sono dovuto scontrare fin dal primo giorno in cui acquistai il mio 24 piedi, e che oggi non ho più. Si pensa alla spesa della barca, ok quelli sono in banca e una volta staccato l'assegno non ci si pensa più, poi c'è il posto barca, l'antivegetativa, il varo e l'alaggio, la manutenzione del motore ed infine qualche spesuccia di mantenimento. Tutti costi preventivati e se non la metto in un marina troppo "impegnativo" me la posso cavare con 300/€ mese, se in casa entrano 3-4000 €/ mese ci si può stare, non c'è bisogno di essere molto ricchi per mantenersi una barca! 
L'errore grave invece è quello di fermarsi qui, infatti se si acquista una barca da crociera, quindi da 7 metri in su la crociera va fatta e la crociera costa. Non mi metto a fare un elenco dettagliato per non dilungarmi ma, ad occhio e croce, le spese raddoppiano, quindi si va come minimo a 600€/ mese. Infatti è impensabile ritenere possibile di passare tutte le proprie notti in rada e così le spese salgono. Per contro mi sembrano ridicoli coloro che si mantengono una barca di certe dimensioni per farsi le uscitine giornaliere, e quanti ne ho visti.
Insomma, il 20% dello stipendio solo per la barca comincia ad essere veramente tanto, non si risparmia più niente, non bisogna avere un mutuo casa e tutte le altre spese come l'auto, la settimana bianca, i viaggi all'estero, l'università dei figli, etc. cominciano ad essere pesanti. Ed è a questo punto che tutte le giustificazioni diventano patetiche, tanto più quando ci sono annate di tempo perturbato o quando siamo oberati da impegni familiari e lavorativi. Dal patetico si passa al tragico quando scompaiano dall'orizzonte i figli/ equipaggio e ci si mette alla forsennata ricerca di improbabili amici/ equipaggio, lascio a voi immaginare cosa significa trovarsi a dover passare una vacanza/ crociera con persone che non sono assolutamente adatte allo scopo o che non ci stanno simpatici.
Faccio infine presente che finora ho parlato di importi netti e che non non ho considerato né i cosiddetti "oneri finanziari", quindi come minimo la svalutazione della barca, né i grossi imprevisti come il doversi far rimorchiare per un guasto o per il maltempo. A me è successo il primo giorno che uscii con la mia nuova barca per un guasto al motore, fortunatamente alle tre del pomeriggio si alzò il vento di mare che mi riportò diritto all'ormeggio, altrimenti quanto avrei speso per farmi trainare per tre miglia lungo l'Arno? Duecento, cinquecento, mille? Sei nelle mani del primo onesto o farabutto che ha un rimorchiatore ed una corda. 
Tutto qua, nient'altro da dire. Guadagnate centomila euro netti l'anno e potete permettervi di andare almeno un mese in barca? Allora compratevi pure un bel dodici metri, altrimenti vi do un consiglio: compratevi una barca a vela piccola piccola e fatevi portare dal vento quando vi pare e come vi pare, senza pensieri e con poca spesa, così la barca e la vela vi potranno dare grandissime soddisfazioni.  Insomma, classe media addio!
Vi consiglio infine di leggere questo bel blog dedicato a Lisbeth, una piccola barchina restaurata con amore dal suo attuale armatore, meditate gente di mare, meditate.

Lisbeth in navigazione nel Mar Baltico, dal sito di Lisbeth

domenica 9 gennaio 2011

Quando si dice "carrellare"

Dal sito Stockmann Boote, distributore Harbeck
Veramente bella questa foto, e significativa. On-line in questo sito anche i listini Harbeck suddivisi per piccoli e grandi trailer, interessanti da consultare: Listini Harbeck
Interessantissimi i carrelli con i trolley per il varo a mano. Altra cosa che ho notato nei carrelli per le barche a vela è che sono scomparse le rulliere ma si vedono solamente selle, mi sembra una scelta intelligente.

Dal sito della Harbeck

sabato 8 gennaio 2011

Scangaard, la vela nella sua purezza

Scangaard 21 - dal sito Dynamic Elements
Bellissima questa Scangaard 21, barca  a vela costruita in Germania e dalle linee decisamente classiche. Nel sito del suo produttore si trovano anche degli stupendi usati, sicuramente da valutare.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali, come descritto nella brochure:
Lunghezza: 6.60 m
Baglio: 1.97 m
Pescaggio: 0.96 m
Peso: 880 kg circa
Peso chiglia: 400 kg
Sup. velica: 18 mq

Un video di presentazione:





martedì 4 gennaio 2011

Tenuta di San Rossore - Gombo, si applicano le restrizioni


Visualizza Gombo - San Rossore in una mappa di dimensioni maggiori

Nessun toscano che si rispetti e che abbia avuto una barca come minimo di tre metri può negare di esser mai approdato sulle spiagge di San Rossore e/ o di essersi riparato dietro gli scogli artificiali del Gombo. E chi può negare poi di essersi inginocchiato sull'arenile e, facendosi cullare dolcemente dalle onde, di aver raccolto una quantità di telline sufficienti per una bella spaghettata serale? Le dune e la spiaggia di San Rossore sono un luogo tanto aspro quanto suggestivo, tanto arido quanto affascinante. Gli scogli del Gombo possono essere anche un ottimo riparo dopo ore di navigazione a vela, magari con mari e venti difficili e, nel caso di una forte libecciata, un luogo dove ripararsi.
Fino a qualche tempo fa c'era una certa tolleranza da parte delle autorità locali e l'ormeggio al Gombo veniva consentito, insomma si chiudeva un occhio.  Buona pace per chi ne ha approfittato, come noi, perché sembra che non sia più così e si rischiano multe salate. Mi dispiace, le disposizioni emanate dalla Capitaneria di Porto sono le seguenti:
  1. divieto di balneazione e approdo arenile della Tenuta di San Rossore che va dalla foce del fiume Arno fino alla foce del Serchio;
  2. la navigazione e l'ormeggio sono consentiti ad una distanza di 250 metri dalla battigia se non nei casi di necessità previsti dal Codice della Navigazione;
  3. non è consentito l'uso della balneazione al fine di conservare la sua naturalità (e, ovviamente, c'è il divieto di mettere ombrelloni e quant'altro);
  4. sono previste deroghe per i militari della vicina base e per i dipendenti della tenuta;
  5. la navigazione lungo i fiumi Arno e Serchio è consentita ad una velocità massima di 3 e 4 nodi rispettivamente.
Come si vede dall'immagine la distanza massima della foranea del Gombo è di 200 metri circa dalla riva, quindi non è possibile ormeggiare all'interno. Nell'immagine satellitare è evidente quanto, fino ad oggi, venisse tollerato l'ormeggio. 


Per chi c'è stato quindi ravvivo il ricordo su ciò che rimane: "telline che passione":


Preparazione 

Cuocere la pasta in acqua salata.

Lavate le telline e mettetele in una padella per farle aprire.

Sgusciatele e mettete da parte la loro acqua.
Fate soffriggere in una padella l'olio con due spicchi d'aglio tritati e un po' di prezzemolo tritato; unite poi i pelati, sale e pepe.
A metà cottura versate il vino e dieci minuti prima della fine cottura aggiungete le telline, la loro acqua ed un po' di prezzemolo tritato.
Scolate gli spaghetti e conditeli con la salsa.

Ingredienti e dosi per 4 persone
500 g di pasta tipo spaghetti
1000 g di telline
1 bicchiere di vino bianco
200 g di pomodori pelati
2 spicchi di aglio
Prezzemolo
Olio d'oliva
Sale
Pepe
Quando si sbarcava al Gombo a far telline ma soprattutto a sentirsi in "terraferma".




lunedì 3 gennaio 2011

Le aree marine protette, c'è qualcosa da sapere

Area Protetta delle Cinque Terre, dal sito Tutela Mare
La navigazione lungo costa mi ha spinto a fare un po' di chiarezza sull'argomento, visto e considerato che il mancato rispetto dei limiti imposti dalla legge comportano notevoli sanzioni. Tutte le informazioni si trovano nel sito del Ministero dell'Ambiente - Portale Tutela del Mare, dove si evince che:

"Le aree marine protette sono 26 oltre a 2 parchi sommersi che tutelano complessivamente circa 200 mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa. Ogni area è suddivisa, generalmente, in tre tipologie di zone con diversi gradi di tutela. Sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono. Vi è inoltre il Santuario Internazionale dei mammiferi marini, detto anche Santuario dei Cetacei."

Di fondamentale importanza è conoscere la suddivisione in zone:

Le aree marine protette generalmente sono suddivise al loro interno in diverse tipologie di zone denominate A, B e C. 

L'intento è quello di assicurare la massima protezione agli ambiti di maggior valore ambientale, che ricadono nelle zone di riserva integrale (zona A), applicando in modo rigoroso i vincoli stabiliti dalla legge. Con le zone B e C si vuole assicurare una gradualità di protezione attuando, attraverso i Decreti Istitutivi, delle eccezioni (deroghe) a tali vincoli al fine di coniugare la conservazione dei valori ambientali con la fruizione ed uso sostenibile dell'ambiente marino. Le tre tipologie di zone sono delimitate da coordinate geografiche e riportate nella cartografia allegata al Decreto Istitutivo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Zona A (nella cartografia evidenziata con il colore rosso), di riserva integrale, interdetta a tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all'ambiente marino. 

La zona A è il vero cuore della riserva. In tale zona, individuata in ambiti ridotti, sono consentite in genere unicamente le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio. 

Zona B (nella cartografia evidenziata con il colore giallo), di riserva generale, dove sono consentite, spesso regolamentate e autorizzate dall'organismo di gestione, una serie di attività che, pur concedendo una fruizione ed uso sostenibile dell'ambiente influiscono con il minor impatto possibile. Anche le zone B di solito non sono molto estese.

Zona C (nella cartografia evidenziata con il colore azzurro), di riserva parziale, che rappresenta la fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all'area marina protetta, dove sono consentite e regolamentate dall'organismo di gestione, oltre a quanto già consentito nelle altre zone, le attività di fruizione ed uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale. La maggior estensione dell'area marina protetta in genere ricade in zona C.

In generale la legge 394/91 vieta nelle aree marine protette:
A) la cattura, la raccolta e il danneggiamento delle specie animali e vegetali nonché l'asportazione di minerali e di reperti archeologici; 
B) l'alterazione dell'ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e idrobiologiche delle acque; 
C) lo svolgimento di attività pubblicitarie; 
D) l'introduzione di armi, di esplosivi e ogni altro mezzo distruttivo e di cattura; 
E) la navigazione a motore; F) ogni forma di discarica di rifiuti solidi e liquidi.

Nel sito Tutela del Mare si trova l'elenco delle Aree Marine Protette
Come vedete nel sito del Ministero dell'Ambiente potrete trovare tutti i dettagli inerenti alle zone ed ai relativi vincoli. 



Doris, alla portata di tutti

Il sito Dorissenkit

L'autocostruzione di una barca a vela può dare grandi soddisfazioni, ma altrettante delusioni se non si ha la capacità di riconoscere limiti e possibilità. Certamente la cosa migliore è cominciare con qualcosa di semplice e facile da realizzare e sembra proprio che Doris abbia queste caratteristiche. Fornita in kit con materiale pretagliato può essere realizzata in qualche fine settimana, insomma l'ideale per arrivare a realizzare una barca fatta con le proprie mani ma allo stesso tempo molto bella. Secondo le regole francesi per il rimorchio su bici il modello Doris - Fremousse può essere trasportato con la bicicletta.
E dove ci andrei con Doris e la bici? A fare il percorso ciclabile del litorale Provenza e Costa Azzurra.


domenica 2 gennaio 2011


sabato 1 gennaio 2011

Fricke & Dannhus, eleganza e raffinatezza


Per me l'HD20 Kaja è una barca bellissima, nel loro sito ne vedo una usata in vendita che costa intorno ai 16000 €. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.05 m
Larghezza: 1.90 m
Peso: 650 kg
Zavorra: 43%
... quindi carrellabile al 100%.
Non c'è altro da dire se non consigliarvi di consultare il loro sito: Fricke & Dannhus

Dal sito Fricke & Dannhus



giovedì 30 dicembre 2010


Dinghy Cruiser, si può realizzare un piccolo cabinato da 12 piedi?

Sparrow 12 - foto tratta da Potter Yachters

Ebbene si, almeno secondo Herb Stewart progettista del Potter 19 e che ha realizzato lo Sparrow 12 che vedete nella foto. Anche secondo me lo è e vi propongo lo schema di un piccolo Dinghy cabinato che ho battezzato "Dinghy Cruiser". Certamente è un day sailer da passeggio più che da crociera, ma mi sembra un buon compromesso tra una deriva e uno yacht, un po' tutti e due insomma.

La base è stata ripresa dal dinghy con armo aurico di Patrone Moreno, ma potrebbe essere utilizzato qualsiasi altro dinghy in commercio, poi serve il lavoro di un bravo falegname.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 3,366 m
Larghezza: 1,420 m
Peso: 165 kg circa
Sup. velica: 9,29 mq
Persone trasportabili: 4
Autosvuotante
Inaffondabile
2 cuccette
Categoria: D
Materiale: vetroresina e legno


mercoledì 29 dicembre 2010

Safaga - Lis Family: la vela non è nulla di speciale, è solo divertente

Foto tratta dal blog di Safaga

SafagaLis, è il blog dedicato a questo piccolo veliero che mi attira parecchio per la sua "maneggevolezza" e poi mi sembra veramente carino. Ne ho già parlato in un post precedente e quindi non mi dilungo: LIS-Family, piccolo è bello.
Anche i luoghi dove naviga Safaga sono meravigliosi:

Foto tratta dal blog di Safaga

martedì 28 dicembre 2010

Le Bounty, c'est deux bateaux en un




Bello questo piccolo veliero costruito in Bretagna dal Cantiere Grand Largue, quello del Beniguet di cui abbiamo già parlato. Anche questa barca è stata presentata con successo al Nautic 2010 di Parigi. Sul sito a lui dedicato, Bountyboat, potrete trovare tutte le informazioni e i prezzi.


Foto tratta da Bountyboat

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.70 m
Larghezza: 1.75 m
Peso: 200 kg
Sup. velica: 12.5 mq
Pescaggio: 0.2 - 0.99 m


lunedì 27 dicembre 2010

Finalmente Emozioni, la vela accessibile

Dal sito EOS Vela
Ci sono dei ricordi che rimangono sempre, uno di questi è quando circa trenta anni fa andai alla Mensa della Caritas di Roma a fare il cameriere per qualche giorno con il mio gruppo scout. Tra un servizio ed un altro passammo a visitare degli amici della Cooperativa Capodarco; con orgoglio ci mostrarono la loro piccola azienda di elettronica che era stata aperta da portatori di handicap e che stavano gestendo con grande soddisfazione e profitto. Ma la cosa che ci impressionò di più fu quando ci dissero che avevano una lista lunghissima di cosiddetti ragazzi "abili" che aspiravano ad essere assunti aggiungendo che prima o poi avrebbero dovuto prendere anche loro. Penserete, cosa c'entra? C'entra invece perché questa barca, secondo me, è bellissima per chiunque ed il fatto che sia stata progettata e realizzata per persone che non possono muoversi significa che ha delle potenzialità ben superiori a tutte le altre, così come l'aveva quella piccola azienda di elettronica. Poi basta leggere il progetto su EOS Vela  per capire i grandissimi pregi di "Emozioni": sicurezza, versatilità, praticità, facilità d'uso, e così via. Insomma mi piace questo bel trimarano, certamente facilmente carrellabile ed utilizzabile, tanto più che avendo le retine che si scollano facilmente nel mio unico occhio che funziona non potrei fare dei grandi "sforzi", anch'io ho una mia forma di disabilità.

Dal sito EOS Vela
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.26 m
Larghezza: 1.89 - 3.02 m
Peso: 150 kg
Sup. Velica: 10.5 mq
Altezza albero: 6.9 m
Equipaggio: max 2 persone
Ha i servocomandi e tutte le vele sono rollabili.

Dal sito EOS Vela
Un bel video di presentazione del trimarano accessibile ma soprattutto strafico:





domenica 26 dicembre 2010

Montgomery 15 photosite

Dal sito M15 named Scred

Mi piace perché è piccola, perché è comoda, perché costa poco, perché è sicura, perché è bella, perché la trasporto con la 500, perché la smuovo e la manovro facilmente da solo, perché la armo e la metto in acqua in mezz'ora, perché la alo e la varo anche da una spiaggia a sabbia dura ed infine perché mi entra in garage o nella sua rampa di accesso così non penso più a lei quando non la uso. Altro da dire? Direi proprio di no, solo da vedere le sue belle foto, M15 named Scred e chiedersi perché dalle nostre parti non se ne veda neanche una in giro.


venerdì 24 dicembre 2010

Cornish Shrimper 19, il day boat classico


Certo, costa un po' ma è meraviglioso il più famoso dei modelli della Cornish Crabber, lo Shrimper 19. Poco da dire oltre che sognare di navigarci ed ammirarlo, veramente fantastico.
Queste sono le sue caratteristiche principali:

Length overall 22' 6"
Length over deck 19' 3" Waterline 17' 7"
Beam 7' 2"
Draught 1' 6" - 4' 0"
Displacement 1065 kg

Standard boat price from (outboard version) £23,350.00 inc VAT @ 17.5%
Standard boat price from (inboard version) £31,250.00 inc VAT @ 17.5%



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