giovedì 23 maggio 2013

Suzukino, il piccolo SUV

Suzuki Jimny Rock am Ring, dal sito mobile.de
Oggi forse i giovani sognano altre cose ma sfido chiunque della mia generazione di non averlo desiderato almeno una volta, il Suzukino, oggi in versione Jimny. Ed infatti sono più i cinquantenni che ci si vedono girellare per la campagna toscana che i giovani, magari con un carretto attaccato dietro pieno di legna o il decespugiatore e gli attrezzi per il campo dove coltivano insalata.
Di rilievo la possibilità di avere un peso trainabile di 1300 kg, attenzione però, essendo il peso in ordine di marcia di 1135 kg per poterlo sfruttare tutto occorre la patente BE, a meno che non si abbia un carrello di 1100 kg allora può bastare la patente B.
Il suo prezzo è di circa 17.000 €, da QUI potete scaricare il catalogo per sapere tutte le altre informazioni tecniche.
Su Wikipedia c'è riassunta tutta la storia del Suzukino, dai primi modelli, poi il mitico Santana fino ai giorni nostri.

Scomodo da morire, ma troppo forte il Santana, immagine tratta da Wikipedia
E ricordate, come viene citato nel sito Jimny-Crew, "non esiste null'altro di meglio sulla terra che possedere una barca  .. e il suo Jimny".

Col suzukino in spiaggia con la barca, dal sito Jimny-Crew


mercoledì 22 maggio 2013

Warington Baden Powell e il suo Nautilus

Il Nautilus, dal sito forum.woodenboat
E' stato Axel di Bootsbaugarage a ricordarci che fu proprio il fratello del fondatore degli scout, il più conosciuto Robert, Warington Baden Powell a costruire la prima canoa a vela che riuscisse a risalire il vento. Mi era proprio passato di mente benché io stesso sia uno scout con tanto di insegne Gilwell e più di una volta nei nostri sogni da ragazzi ci è venuto in mente di costruirla sulla base dei disegni che venivano riportati su "esploratore".
Lui stesso ce ne parla nel suo libro Canoe Travelling, log of a cruise on the Baltic, and practical hints, on building and fitting canoesQUI, si possono vedere i dettagli del progetto originale del 1875, ma ne sono state realizzate varie VERSIONI dal 1870 al 1896.

Immagine storica del Nautilus e Baden Powell trovata su Opensailing
Un magnifico Nautilus del 1887 messo all'asta in Inghilterra, lo potete vedere nel sito forum.woodenboat, "Sabrina" è stata venduta per una cifra che va dalle 6000 alle 10000 £, ritengo che li valga tutti questi soldi, è bellissima.

Nel libro di Warington Baden Powell c'è anche descritto come realizzare il carretto per trasportare la canoa.
Il carretto per trasportare il Nautilus, dal libro di Warington Baden Powell
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.72 m
Larghezza: 1.16 m
Peso: 37.65 kg
Sup. velica: 5.57 mq
Ci si può dormire dentro con una tenda messa sopra.



martedì 21 maggio 2013


lunedì 20 maggio 2013

Mal de mer, la solution Boarding Ring

Dal sito Boarding Ring
Alla Boarding Ring producono occhiali speciali, sovrapponibili anche agli occhiali da vista, che a loro detta non fanno venire il mal di mare. Il segreto sta nel fatto che tenendo in vista  un liquido blu sempre in orizzontale  si evita il disorientamento che provoca questo fastidiosissimo malessere.
Costano 55 € ma questo sarebbe il problema minore se funzionano, non vi dico le sofferenze indicibili che ha patito la Rachele durante le nostre navigazioni al mare, averlo saputo li avrei comprati subito prima di tornare al lago.
La ragazzina del video sembra poco convinta, l'unico dubbio è che poi non venga il mal d'occhiali.



Фотоархив

Dal sito Parusa.narod.ru
Una bella ed interessante COLLEZIONE FOTOGRAFICA sullo yachting russo prima del crollo del muro di Berlino. Prescindendo dai giudizi politici che lasciamo alla storia credo che ci sia molto da imparare su questo tipo di approccio "popolare" alla vela, certamente non riconducibile solo ad aspetti socio-economici ma, come ho già detto altre volte, a condizioni territoriali dovute principalmente al clima, alle distanze e alla geomorfologia. 
In occidente momenti importanti di congiunzione si ritrovano con le produzioni germaniche delle aziende Klepper e Grabner ma come non tenere presente lo sviluppo enorme che ha avuto il "gonfiable" nelle barche a motore anche qui in Italia. Perché non è stato così anche con la vela? 
La lezione da trarre non è da sottovalutare, il territorio e la società non sono più in grado assorbire una concezione di una vela che sia solo grande e costosa, o è solo per ricchi o niente, al più per i regatanti della domenica.
Con questo vogliamo dimostrare che la vela, come lo sci, l'equitazione, il golf, etc., è una passione che può essere alla portata di tutti purché se ne sappiano scegliere adeguatamente i mezzi.


Barchette di carta: Capitan Miranda, velero escuela

Capitan Miranda, dal sito Paper Craft Square
Varato nel 1930 come nave da trasporto merci, nel 1960 il Capitan Miranda fu destinato alla ricerca oceanografica dalla Marina Militare Uruguaiana. Questa bella nave prende il suo nome dal Capitano Francisco Miranda, navigante uruguaiano di origine spagnola che aveva grande ed illustre tradizione nella marineria di quel paese. 
Nel 1978 la nave è diventata "nave scuola" per la formazione dei futuri ufficiali uruguaiani.
Da QUI puoi scaricare direttamente il modellino di carta.



domenica 19 maggio 2013

Esplorando antichi mestieri e imbarcazioni tradizionali, Lago Trasimeno




Alex Revelli Sorini nel programma televisivo esplorando, con la regia di Giuliano e Giulietta Sodi, propone un itinerario dedicato all'attività dell'Arbit associazione culturale che promuove la valorizzazione degli antichi mestieri legati alle imbarcazioni tradizionali delle acque interne. Ci guida nel percorso Guido Materazzi presidente Arbit.

Nel video oltre alle tante interessantissime cose che si dicono si vedono i fantastici luoghi dove naviga Aspirina. Da lontano, lontano si vede anche questa volta!




sabato 18 maggio 2013

Con una canoa a vela intorno all'isola d'Elba

Dal sito Bootsbaugarage
Bootsbaugarage costruisce barche classiche in legno fino a 20 metri: kayak, canoe, dinghy su commissione o su progetto dello stesso fabbricante. Tra queste barche c'è una bellissima canoa a vela di nome Bufflehead con cui Axel Schmid ha realizzato il periplo dell'Elba partendo dalla terraferma, da un campeggio situato a 12 km a nord di Piombino.
La navigazione durerà da sabato a giovedì e come si vede dalla cartina le tappe sono:
  • La Torraccia (Piombino) - Enfola
  • Enfola - Pomonte
  • Pomonte - Marina di Campo
  • Marina di Campo - Porto Azzurro
  • Porto Azzurro - La Torraccia (Piombino)
Quando si scoprono di questi racconti nella rete non servono tante parole per intuirne la grandezza, "...la felicità di essere più vicino possibile al vento e alle onde....", questa è la frase che mi ha colpito di più, perché solo con una canoa a vela credo che si possa provare questa sensazione.
Axel nel suo racconto ci da tutta una serie di indicazioni e sensazioni tra cui gli incontri che è riuscito a fare grazie all'interesse che quella canoa con le vele rosse e i listelli in mogano ha suscitato nei villeggianti.
".... Quando si naviga tutto il giorno le notti sono colorate. Nel sonno sento le voci dal passato e il ricordo di vecchie amicizie ...." , sono le stesse sensazioni che ho provato anch'io quando feci il giro dell'Elba in barca con un mio amico, steso, avvolto nel sacco a pelo sotto le stelle nelle vicinanze delle miniere di Rio Marina. 
Grazie Axel!

La magnifica canoa a vela di Axel, dal sito Bootsbaugarage


venerdì 17 maggio 2013

Villaggi sulla spiaggia con ormeggio sulla costa dell'Ardizio

Dal sito della Provincia di Pesaro e Urbino
" Il promontorio del colle Ardizio è costituito da una serie di rilievi costieri, Monte Ardizio, Monte Granaro con quote prossime ai 140 m slm che si affacciano sul mare Adriatico grazie ad una falesia costiera inattiva separata dal mare da una fascia sabbiosa continua di origine marina e da una falda detritica proveniente dallo smantellamento del versante, a mare, del rilievo. Il rilievo fiancheggia per circa 4 Km, a partire dal torrente Genica situato a Sud-Est dell’abitato di Pesaro, la strada statale n.16 Adriatica, per poi decrescere rapidamente sino ad annullarsi in prossimità del fosso Seyore che rappresenta il limite estremo, di Sud-Est, del Comune di Pesaro con il Comune di Fano........" (Dal sito della Provincia di Pesaro e Urbino)

Poco a sud di Pesaro, verso Fano, si trovano due Camping Village, affiancati l'uno a l'altro, direttamente sulla spiaggia che, oltre la possibilità di soggiornare fronte mare, offrono un servizio di rimessaggio sulla battigia o di ormeggio di piccole barche dietro la foranea. Per questo servizio sono previsti anche abbonamenti stagionali.
I due Camping sono il Camping Norina e il Camping Village Marinella, nei listini potrete trovare la voce relativa agli ormeggi. Insomma, una gran comodità quella di vivere proprio a due passi dal mare con la propria barchina.
La costa offre dei paesaggi suggestivi, sia a ridosso del Colle Ardizio che il Parco Naturale del Monte San Bartolo situato poco a nord di Pesaro dove è situato un ottimo SCIVOLO per il varo e l'alaggio della barca.
Oltre a tutto questo ci sono il mare e l'accoglienza tipica della costa adriatica adatti a chi ama il relax,  il divertimento e anche una bella PISTA CICLABILE.


Ampliamento del Porticciolo nella Baia di Vallugola San Bartolo, fermateli!



Un altro progetto di ampliamento sconsiderato in una delle perle del Mare Adriatico, il porticciolo nella Baia di Vallugola. Ma proprio lì si dovevano ricavare 100 miserabili posti barca in più, devastando completamente il paesaggio in una delle più belle aree naturali del Mar Adriatico? Per il resto no comment, rimango basito.


Lightning, World Championship 2013

Un magnifico Lightning ci passa accanto al Trasimeno
La storia del Lightning corre veloce assieme a quella del Pirat perché anch'esso fu varato per la prima volta nel 1938, ma oltreoceano dall'americano Olin Stephens, architetto navale fondatore della Sparkman&Stephens. Nel 2013 ricorre il 75° Anniversario anche per il Lightning, una curiosa coincidenza.
Il Lightning è una deriva leggermente più grande del Pirat, comunque ancora agevolmente carrellabile e facilmente gestibile.

Piano velico, da Wikipedia

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.8 m
Larghezza: 1.50 m
Peso: 320 kg
Sup. velica: 16.4 mq (randa + fiocco)
Anche il Lighting è in produzione, ad oggi ne sono stati prodotti circa 15.000 esemplari in tutto il mondo dei quali circa 6.000 ancora presenti solo negli Stati Uniti. Nickels Boat Works è uno di questi, il suo prezzo completo si aggira intorno ai 20.000 $, ma si può ordinare solo lo scafo per la metà del prezzo. Non so se esistono produttori italiani.
Quest'anno, che come abbiamo detto ricorre il 75°, il Trasimeno avrà il grande privilegio di ospitare il prestigiosissimo World Championship 2013 nei giorni che vanno da lunedì 3 giugno a venerdì 7 giugno, con la partecipazione di moltissimi equipaggi. Credo che sarà un evento spettacolare.

Dal sito della Classe Lighting
E per concludere un bel video di Lightning in regata.


giovedì 16 maggio 2013

Affidamento spiaggia attrezzata di Tuoro sul Trasimeno

La sovrapposizione della planimetria su Google Earth
Tra il Camping di Punta Navaccia e il Porto Turistico di Tuoro la Provincia di Perugia ha emesso un Bando di Manifestazione d'Interesse per la concessione di un tratto di spiaggia  consistente in:
  • porzione di terreno demaniale adibito ad attività balneare e ad eventuali altre attività ricreative connesse, della superficie di mq.3.685,00 (di cui mq.1.400,00 da utilizzare come spiaggia attrezzata da dotare con le attrezzature necessarie (sdraio, lettini, ombrelloni, ecc.);
  • n.2 Jolly box delle dimensioni di metri 2,90x6,00 ciascuno (h.2,40), per una superficie complessiva di mq.34,80 e adibiti a rimessa attrezzature balneari e pronto soccorso; 
  • n.8 cabine spogliatoio e servizi igienici delle dimensioni di metri 2,00x1,40 ciascuno (h.2,40), della superficie complessiva di mq. 25,08; 
  • Docce costituite da un manufatto chiuso su tre lati e delle dimensioni di metri 3,70x2,30 h.2,40) per una superficie di mq. 8,51.
Il canone di concessione avrà una base d'asta di 3025 €/ annue e avrà una durata di 9 anni. Questa è la planimetria:
Planimetria
E queste sono le strutture:

Strutture
Considerato la base d'asta due giovani volenterosi potrebbero fare qualche soldarello affittando anche barche, catamarani e kayak a vela e surf gonfiabili e/ o smontabili.

Aquaglide Multisport è solo un esempio, potrebbero essere Ducky, Minicat, Tiwal, DinghyGo, Smartkat, Klepper, etc.
I prezzi potrebbero essere questi:

1 ora: € 24.
1/2 giornata: € 45
1 giorno: € 60
2 giorni € 105
3 giorni: € 140
4 giorni: € 170
5 giorni: € 200
6 giorni:€ 230
7 giorni: € 250
14 giorni: € 430
1 stagione € 690
Quelli dei lettini e degli sdraio non me li chiedete..... dal 1 maggio al 1 ottobre

Forza e coraggio!


I dieci comandamenti di Ivan

La felicità di veleggiare al tramonto non ha uguali con qualsiasi barca, dal sito Parusa.narod.ru
Tutte le nostre esistenze sono segnate da scelte e affinché queste possano risultare soddisfacenti in molti credono che alla base di esse ci debba essere questa consapevolezza: "l'importante non è fare ciò che si vuole, ma ciò che si può".
Da Sant'Agostino a Oscar Wilde, ed oggi con Ivan, riscopriamo ogni volta il segreto della felicità ovvero amare ciò che si ha, limitandosi nel desiderare "l'irraggiungibile" e quando, e se, necessario ridimensionare la propria esistenza ed obiettivi senza farsi troppi problemi.
Nel tema barche ne abbiamo parlato più volte, sviscerando l'argomento in ogni suo aspetto, ed abbiamo scoperto che non sempre la scelta della dimensione della barca dipende dall'avere più o meno soldi, al contrario questa dipende quasi sempre solo dall'ambizione, ma da tanti altri fattori come il tempo che si ha a disposizione, il luogo dove si abita, i compagni di avventura che ci stanno accanto, l'esperienza di navigazione, la capacità di adattamento, eccetera, eccetera.
Ivan, dopo un lungo processo di spremitura del cervello ci delinea, attraverso i suoi "dieci comandamenti" il percorso che ha attuato per la realizzazione della sua barca, un bellissimo trikayak a vela.

Prima cosa i dieci comandamenti:
  1. Innanzi a tutto il peso, la barca più è leggera e meglio è (il carico, lo scarico, il trasporto, il montaggio e lo smontaggio devono poter essere effettuati da una sola persona senza ammazzarsi di fatica).
  2. Le dimensioni della barca imballata devono essere ridotte.
  3. La barca imballata deve entrare nel bagagliaio della macchina (dover comprare e mantenere un rimorchio non è accettabile).
  4. Il montaggio e lo smontaggio della barca deve essere abbastanza veloce, al massimo 1 ora.
  5. La barca deve poter navigare sia a vela che a remi, e la sua conversione deve essere veloce.
  6. La sicurezza al primo posto. Che sia un fiume o un lago si naviga ad una distanza relativamente breve dalla battigia, in due persone ci si può fare un lungo viaggio, in tre ci si sta in spiaggia. Le condizioni di navigazione non possono essere estreme e bisogna avere sempre il tempo di ritornare a riva a causa del maltempo o per altri motivi. Deve essere stabile, facile da usare, pratica e semplice da manovrare sia a vela che e a remi.
  7. La barca deve essere attraente, (semplice ma completa di tutto ciò che serve, non di più).
  8. Il costo deve essere basso, deve essere anche facilmente reperibile nel mercato e pronta "alla boa" da subito.
  9. Non bisogna avere la necessità di conoscere troppe cose da fare e da tenerne a mente, (non c'è tempo per questo).
  10. L'ultimo, e forse il più importante, la possibilità di partecipare a gare e regate.
La filosofia di realizzazione del trikayak si è basata sul testo di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, Kayak, catamarani, trimarani e gommoni a vela di Valery Peregudov e dal quale Ivan ha tratto una serie di interessanti citazioni che lo hanno guidato.

Il kayak scelto è a due posti Varzuga II di produzione Triton

Kayak Triton Varzuga II, dal sito Parusa.narod.ru
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.82 m
Larghezza: 0.81 m
Peso: 26 kg
Dimensioni imballo: 1.2 x 0.4 x 0.25 m
Persone trasportabili: 2
La struttura di questo kayak è in alluminio con alcune parti gonfiabili che lo rendono inaffondabile.
Da questa base Ivan è passato alla realizzazione del trimarano ma oggi Triton, come abbiamo già visto in alcuni post precedenti, come cyclojachting per esempio, offre la possibilità di avere i kit completi per trimarani a vela: Rig Cet. Sicuramente più convenienti che farseli da soli.

Rig Cet, dal sito Triton

Ivan conclude che ci sarà un futuro per questo tipo di imbarcazioni, non che saranno un nuovo fenomeno della nautica di gran moda, ma al contrario nuovi mezzi per la nautica popolare soprattutto dove la mobilità pone dei limiti, oggi imposti anche dal prezzo elevato della benzina, e dove sono a disposizione nelle vicinanze laghi e fiumi. Oppure quando la nostra vacanza si limita ad un weekend, quindi non si possono perdere ore a montare e smontare, o se non volendo allontanarsi troppo dalla costa non è necessario essere dei marinai esperti, il trimarano perdona gli errori che le altre barche non perdonano.
Ivan conclude così: "Molti potrebbero non essere d'accordo con me. Ma io non voglio litigare con nessuno e non pretendo di avere ragione a tutti i costi. Queste sono la mia visione e la mia scelta. E se altri sono interessati, credo che faranno bene. La diversità di opinioni è legittima in ogni cosa, la natura stessa è piena di diversità ed è su questa diversità che si nutre il grano dell'evoluzione!"

Sono completamente d'accordo con Ivan.



mercoledì 15 maggio 2013

Tragedia di Genova, si va nella giusta direzione?

Foto tratta da Melty.it
Smentite le mie affermazioni dal lettore Francesco, e dai primi esiti dell'indagine peraltro ancora in corso, in merito ai miei dubbi espressi sul comportamento del cargo torno sull'argomento ponendo solo degli interrogativi, sempre che gli organi di informazione diano tutte le notizie, ed in modo corretto, perché per me è l'unico modo per farmi un'idea personale.
Le ultime novità dell'indagine ricondurrebbero l'incidente ad un guasto temporaneo al governo della nave, eventualità che Francesco, ex Direttore di Macchina, ha considerato a suo parere plausibile. Non lo metto in dubbio, anzi lo prendo assolutamente per buono confidando nella sua esperienza.
Allora mi chiedo, se un guasto nelle prime operazioni di una nave è plausibile, a rigor di logica credo sia staticamente probabile anche uno scontro con la banchina. 
La prima domanda è: quanti scontri  con la banchina vengono registrati all'anno?
Io sono una schiappa ma, o perché il motore mi si ferma proprio al momento "clou", eventualità molto probabile perché è sempre al minimo dei giri, o per velocità eccessiva, o per cause dipendenti da altri, almeno il 20% delle volte che ormeggio vado a battere da qualche parte, ma questo non farebbe testo.
Comunque sia, e vado a memoria con le notizie dei TG, è accaduto varie volte quindi come minimo Categoria P3 - Possibile.
Altra domanda è: quanto può essere grave il danno se un cargo fa crollare quella maledetta torre?
A questa domanda rispondono i fatti: Categoria G4 - Gravissimo, infortunio o episodio con effetti letali o lesioni molto gravi e irreversibili e invalidità totale ........ In questo caso ci sono state nove vittime.
Altra domanda è: al momento della sua realizzazione così vicino a bordo acqua, è stata calcolata la resistenza della torre ad un urto con una nave di 40000 tonnellate?
Sempre che gli organi di informazione dicano tutto, ad oggi non risultano indagati altri se non i "naviganti", tanto che addirittura giornalisti della RAI sono andati ad intervistare il progettista della torre con tanto di progetti alla mano. Credo che se ci fossero stati altri indagati questo non sarebbe stato possibile.
Altra domanda è: perché il magistrato non ha messo tutto sotto sequestro, oltre la nave?
Progetti, valutazioni dei rischi, registrazioni di incidenti nel porto, segnalazioni da parte del rappresentante dei lavoratori, azioni correttive e preventivate per la sicurezza, comunicazioni, luogo dell'incidente e quant'altro?
Ultima domanda: perché il magistrato non ha indagato anche i responsabili del porto?
La tragedia di Genova non è una tragica fatalità, come probabilmente si vorrà dimostrare, ma un vero e proprio incidente sul lavoro.

Matrice del RISCHIO; immagine tratta dal sito NECSI
Come si vede dalla matrice del rischio se la probabilità di accadimento è P3 - Possibile, lo dimostrano i fatti, e la gravità avvenimento è G4 - Gravissimo, lo dimostrano i fatti, dovevano essere attuate azioni correttive come, per esempio, l'allungamento della banchina davanti alla torre. Infatti in questo caso il livello di rischio è come minimo A12. (L'immagine della matrice dei rischi l'ho tratta dal sito NECSI del quale invito tutti alla lettura)
Nella mia esperienza di Responsabile della Sicurezza in un industria elettrochimica di substrati per l'elettronica ho avuto solo un incidente classificabile come "grave". La causa fu identificata subito, due addetti alla manutenzione effettuarono un operazione sbagliata, fortunatamente conclusasi con danni gravi alle persone ma non permanenti. Dopo i primi momenti di concitazione, ambulanze, rapporti, contatti con la USL e i Carabinieri mi accorsi troppo tardi di non aver segregato l'area dell'incidente e, soprattutto, di non aver fatto le foto alla posizione di qualsiasi attrezzo, tubo, foglio, macchia di sangue, vite, bullone e quant'altro fosse presente. E' stato uno dei più gravi errori che abbia mai fatto, perché, benché la causa fosse certa, non vi potete immaginare quanto sia importante capire la genesi dell'incidente anche nei suoi aspetti apparentemente insignificanti. Le testimonianze delle persone erano tutte incredibilmente contrastanti.
L'aspetto più preoccupante relativo a questo disastro, a mio modesto parere, è che se non si indagherà in tutte le direzioni il risultato sarà quello solito: "tragica fatalità" e soprattutto se non si farà presto più tempo passa meno sarà possibile accertare fatti e responsabilità.


martedì 14 maggio 2013

Papì con l'albero e la vela

Papì nella rampa del garage
Ecco Papì completamente montato a parte la deriva e la pala del timone che non sono stati infilati negli appositi "fori" per ovvi motivi. A questo punto manca la prova del vento e delle onde che spero di attuare quanto prima; certo il perno "posticcio" alla base dell'albero sarà sempre una preoccupazione, anche se non si è mosso, ma si potrà pensare di ordinarlo come pezzo di ricambio alla WindGlider e farcelo saldare da chi fa le riparazioni ai gommoni se ci fossero problemi.


Non ho messo il boma del windsurf perché ritengo sia troppo pesante, qualora ce ne fosse il bisogno ne farò uno con una leggera stecca di legno.


Ecco la barra del timone ricavata da una vecchia racchetta da sci, non uso più le racchette da molto tempo quando scio.


Non è stato semplice arrivare a questo risultato ma mi sembra soddisfacente.


Il cosiddetto punto di mura, e per concludere una bella vista dall'alto.




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