mercoledì 9 luglio 2014

Dieci anni, un sogno, tre barche e un salsicciotto


Il sogno
Ho sempre navigato fin da bambino con mio padre ma con barche a motore. La decisione di acquistare una barca a vela da condividere con la mia famiglia la presi una notte in ospedale mentre vegliavo Tommaso. Da quella notte in poi la mia vita ha cambiato completamente direzione, con la vela ho scelto la semplicità e l'affetto dei miei, a scapito del lavoro e di una carriera che, per quanto brillante, non era certo esaltante. 
Eravamo nel 2003, sono passati undici anni e non mi pento affatto di aver deciso di vivere un sogno, non so quanto durerà ma questi sono stati certamente anni meravigliosi.

Un po' di storia e di cifre
Ho acquistato la mia prima barca a vela il 1 luglio del 2004 e scegliemmo una fra le più belle delle piccole, un Jeanneau SUN 2000, usata poco dal 2001, armata di tutto punto e dotata di carrello per il prezzo di 19.500 €. Dopo aver constatato tutti assieme che la vela era un'esperienza meravigliosa decidemmo di comprarne una più grande da tenere al mare e la rivendemmo quasi allo stesso prezzo solamente dopo un anno. 
E' stato un errore di cui mi sono pentito anche se il Beneteau FIRST24,  pagato 18.000 €, è stata una barca fantastica. IL FIRST 24, anche se ben tenuto, aveva una ventina d'anni. L'abbiamo tenuto fino al 2008, ovvero fino a che non ci siamo resi conto di non essere né ricchi né lupi di mare e che quindi sarebbe stato opportuno tornare ad una barca più piccola ed economica. Il FIRST 24 la vendemmo a circa 15.000 €. 
Il Navikom Phoenix 600 (VIKO 20), che acquistammo nel 2008, tolto il trasporto fino ad Arezzo e con carrello incluso, lo pagammo circa  11.500 €. "Aspirina" è ancora di nostra proprietà, spero ancora per molto tempo, anche se è sempre più difficile mantenere un cabinato.
Il salsicciotto a vela l'ho avuto in regalo da un gentile e affezionato lettore in cambio di due libri su Arezzo che ho pagato circa 50 €. Spero di farne un piccolo gioiello.

I costi
L'argomento è molto complicato perché se oggi Aspirina non ci costa più di qualche centinaio di euro l'anno c'è da considerarne la svalutazione che, specialmente di questi tempi, galoppa. Diciamo che nel nostro caso la barca ci è venuta a costare da circa 1300 euro/ anno di oggi ai 3000 euro/ anno di quando l'abbiamo tenuta al mare. Se non ho fatto male i conti i costi ci dovrebbero essere compresi tutti gli oneri, incluso l'acquisto e il valore residuo dell'usato.
In pratica con questi soldi ci si sarebbe potuta fare una buona vacanza di un paio di settimane al mare, alberghino, ciabattine e coccodrillo gonfiabile sotto l'ascella. Abbiamo preferito avere la nostra barca a disposizione per almeno sei mesi l'anno anche se l'utilizzo, purtroppo, non è mai sufficiente per giustificare in pieno l'investimento.

Una valutazione globale
Ho fatto una valutazione globale, spero obiettiva, delle tre barche e se oggi posso assolutamente affermare che io personalmente comprerei già da subito un VIKO 20, al velista medio quest'ultimo non lo consiglierei. In generale consiglierei questo:
Al velista che cerca emozioni, tecnica e prestazioni: Jeanneau SUN 2000 (lago - mare)
Al crocerista che ama stare almeno due settimane in barca: Beneteau FIRST 24 (mare)
All'amante della passeggiatina (giornaliera o week end) e dello "slow sailing" in comodità:  NAVIKOM VIKO 20 (lago - golfo)

MODELLO SUN 2000 FIRST 24 VIKO 20
Estetica 9 8 6
Performance 9 8 6
Carico utile 8 9 6
Qualità attrezzature 8 8 6
Gestione e trasporto 6 4 9
Abitabilità esterna 8 8 7
Abitabilità interna 4 8 7
Prezzo acquisto nuovo 7 6 9
Prezzo acquisto usato 6 7 8
Sicurezza 7 9 5
Economicità 7 5 9

79 80 78

Come si vede dalla tabella pregi e difetti si compensano a tal punto che l'unica differenza tra le tre barche sta solo nel fatto di cosa ci si vuole fare. Inutile e dannoso il discorso di quella che perdona errori, la natura non perdona mai.


martedì 8 luglio 2014


Tuilik, kayak inshore

TUILIK
Con piacere vi giro quanto segnalatomi dall'amico lettore Enrico, d'altro canto a pagaia o a vela su di un kayak bisogna saperci andare e quale occasione migliore se non farsi un bel corso presso il Centro Velico Caprera con Tuilik?

Ciao Enrico, come promesso ti inoltro il collegamento al sito tuilik
In questo momento ci sono ancora dei posti disponibili per il corso che ho organizzato presso il Centro Velico Caprera. 
Ti sarei grato se potessi diffondere. 
 Ciao e buona domenica. 
 Guido 

 PS bellissimo il tuo progetto "cantiere"!

Guido Grugnola mobile +39 335 286 606
TUILIK srl Sea kayak courses, guiding, gear, lifestyle
Via Lampugnano, 175 20151 Milano
partita iva 08548100968
tuilik.com
rounditalycruise.it



lunedì 7 luglio 2014

Samara 2014



L'ansa di Samara è un grande tornante situato a circa la metà del fiume Volga alla confluenza del fiume Samara.
Lo scrittore russo Aleksej Tolstoj trascorse parte della sua vita a Samara e in suo onore venne eretto un monumento.
Durante la Seconda guerra mondiale visse a Samara il musicista Dmitrij Šostakovič che compose la sua Settima Sinfonia.
Imperdibili le belle foto della crociera con un catamarano gonfiabile a vela. Se poi osservate da Google Maps con lo Street View potrete capire come sia cambiata la Russia in questi ultimi venticinque anni.




Al via gli scavi all'interno del Castello del Leone



CASTIGLIONE DEL LAGO - Verrà avviata, a partire da 27 maggio e per 5 settimane, la prima campagna di scavi archeologici nel territorio del Comune di Castiglione del Lago che avranno luogo in pieno centro storico, nell'area della rocca, nei mesi di maggio e giugno 2014. Le indagini vedranno all'opera archeologi e studenti dell' Umbria Institute di Perugia provenienti da varie Università degli Stati Uniti d’America, sotto la direzione scientifica del Dott. Paolo Bruschetti, con la concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la supervisione della Dott.ssa Marisa Scarpignato della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e il contributo tecnico di Intrageo - Impresa Archeologica di Todi. (Leggi tutto su UmbriaLeft).

Così quando troveranno lì sepolto il Santo Graal, nascosto ai piedi del mastio triangolare verso la metà del Duecento da Frate Elia da Cortona, potranno dire "il Lenzi l'aveva detto!" su: Il Castello del Leone, la Sequenza di Fibonacci e il Santo Graal.
Attenzione però, "solo l'uomo penitente potrà passare!"



domenica 6 luglio 2014

OMG: portarsi via la boa



Al big match race a Marstrand in Svezia, l'equipaggio italiano di Simone Ferrarese ha preso una boa di poppa e se l'è portata via. Sorprendentemente, è rimasta in alto volando di poppa per lungo tempo.

Via: Yacht.de


Collapsible Catamaran, dal passato un catamarano pieghevole

Da Popular Mechanics, giugno 1960
A pagina 87 della rivista Popular Mechanics del giugno 1960 si trova un interessante articolo che tratta la realizzazione di un catamarano smontabile i cui scafi sono stati realizzati con due canoe pieghevoli. 
Di seguito riporto la mia maldestra traduzione ed interpretazione dell'articolo:

Nella figura sopra si può osservare che il catamarano, una volta assemblato, può navigare anche con un vento sostenuto e ad alta velocità. 
Dalla figura sotto, quella con la vista frontale, si può capire che le derive possono non essere necessarie. Poi si può vedere la sezione dello scafo smontato con le traverse e una sezione del ponte. 
Lo spazio a disposizione all'interno degli scafi può essere utile per le riserve di galleggiamento ma anche per lo stoccaggio di materiale. 
Una volta ripiegato, il catamarano può essere contenuto in una scatola da 60 x 90 x 500 cm e per il suo montaggio in spiaggia , il varo in acqua e la partenza bastano pochi minuti. 
Il segreto della sua rapidità di montaggio e facilità di gestione è lo scafo in neoprene dotato di una cerniera che permette l'adesione allo scheletro. 
L'albero in alluminio, di circa 6.70 metri, è suddivisibile in due sezioni, così come il trapezio autosvuotante.
Completamente attrezzato il catamarano ha una superficie velica di circa 15 metri quadrati, armato a sloop standard.
All'interno dei due scafi vengono contenuti quattro sacchi gonfiabili che fungono da riserva di galleggiamento.

Da Popular Mechanics, giugno 1960
Non aggiungo ulteriori commenti  se non la considerazione che questo interessante catamarano a vela potrebbe essere realizzato da chiunque, con pochi soldi, anche se non si possiede una grande esperienza di autocostruzione.


Petrignano del Lago, alla corte del sole


Petrignano del Lago è una frazione del Comune di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, situata lungo la strada etrusco-romana che da Chiusi, attraverso le colline del Trasimeno, si collega a Cortona ed Arezzo. Dista 12 km da Castiglione del Lago, 21 km da Chiusi, 17 km da Cortona, 18 km da Montepulciano, 48 km da Perugia, 59 km da Arezzo. (tratto da Wikipedia).


Siamo alla Corte del Sole, a solo qualche chilometro da Castiglione del Lago dove teniamo la nostra barchina, un luogo meraviglioso immerso nelle dolci colline tra Umbria e Toscana. Qui vengono da ogni parte del mondo a ricercare bellezza, calore e storia; abbiamo scoperto che c'è anche un appartamentino riservato al bel "George", quando passa dal lago di Como a quello del Trasimeno.
L'occasione per visitare questo magnifico luogo ci è stata offerta dalla nostra bella nipote Giulia che si è sposata con Gianluca.


Accidenti, da dove viene fuori quella trippetta???? Si va troppo poco in barca! 


Ma torniamo alle bellezze del nostro lago.


Che dite, sarà questo l'appartamentino del bel "George"?


E tra caratteristici casolari e sconfinati campi di grano e girasoli compare, in lontananza, il Trasimeno con delle belle vele bianche che spiccano tra l'azzurro del cielo, il turchese dell'acqua e l'oro della terra.


Per concludere con il solito "selfie", dalle facce si vede a che punto eravamo, un po' stanchi ma felici di tutto ciò che avevamo visto e vissuto non lontano dai luoghi che amiamo frequentare. 


Però, anche Arezzo non è male, ha solo un difetto, i suoi abitanti,a parte Elena ovviamente, la mia sposina.


Dimenticavo il girasole che ho "rubato" per Elena in un campo dopo essere sceso di macchina e attraversato un fosso, è il secondo  girasole che gli regalo, il primo glielo feci esattamente venticinque anni fa, qualche mese dopo che gi avevo chiesto di sposarmi.



venerdì 4 luglio 2014

Bagadou, espalmage a Port Tudy



"Espalmer" significa fare carena e l'obiettivo finale è quello di rendere la barca più bella, pronta per il suo ormeggio estivo. Questa è un'operazione che viene effettuata ogni anno dal suo armatore con cura ed amore.
Bagadou è una piccola barca a vela meravigliosa e poi ha i colori della nostra bella bandiera.


Wonderfulsail, e ogni specchio d'acqua è pronto per essere navigato!

Dal sito Canoavela
Di seguito riporto per esteso la presentazione di questi nuovi imprenditori nel settore della piccola nautica.

Wonderful srl e' un'azienda italiana nata nel 2007 fondata da Andrea e Marco Ballerini e si sviluppa in diversi settori aziendali non ultimo il settore nautico, dove nel 2013 ha acquistato il brevetto dell'originale canoa a vela dell' ing. Luigi Tambelli. 
Wonderful sail e' il kit velico per canoa gonfiabile, inventato, progettato e brevettato dall'ingeniere Luigi Tambelli. 
Wonderful srl con l'acquisizione del brevetto diventa l'unica azienda al mondo che produce la canoa a vela gonfiabile con il sistema velico a "scomparsa".

Si tratta dell'abbinamento tra una canoa a vela gonfiabile Sevylor Thaiti o Tahiti Plus e un kit velico ben progettato e costruito in alluminio, legno e tela.

Ingombro borse: una borsa da 120x35x35 cm per la canoa gonfiabile ed i pezzi lunghi, peso da piena circa 14 kg e una borsa da 90x35x35 per tutti gli altri pezzi, peso da piena circa 8 kg.

Nel loro sito è riportato il PREZZO, certamente questo prodotto è interessantissimo ed economico per navigare ovunque e anche per fare sailonbike e non poteva mancare la combinazione con la bici pieghevole verde e relativo trolley.
Dimenticavo, Wonderfulsail sono di Signa a Firenze, non tanto lontano da casa.
Kombinierte Faltrad in verde del Wonderfulsail



DI PANCE LISCE, GUSCI DI NOCE E PICCOLI MARINAI

Di pance lisce, gusci di noce e piccoli marinai
Di pance lisce, gusci di noce e piccoli marinai, di Luca Da Damos, Altro Mondo Editore.

La storia di una barca che si muove sulle ruote, la storia di un capitano che non sa navigare e di sua moglie che non sa nuotare.
E di tanti bambini birichini.
Un manuale di piccolo turismo nautico che è più un diario di viaggio.
Un racconto che è quasi una filosofia di vagabondaggio.

l'aUToRe
Luca Da Damos vive felice nella conca dell'Alpago, con sua moglie e i suoi numerosi bambini. Coltiva le passioni per il cielo, la montagna, il mare e la letteratura.

ScaRIca iL pRoLOgo »

Prezzo: 19 €, pagine 380

Con piacere vi giro la segnalazione di Luca sul suo libro che non mancherò certamente di acquistare e leggere, magari questa estate in barca a vela.


mercoledì 2 luglio 2014

First International Minicat Meeting - Lake Garda 2014

Minicat Meeting 2014 su Facebook
Dal 27 al 28 giugno, si è svolto a Torbole sul Garda il Primo Meeting Mondiale Minicat 2014 al quale hanno partecipato decine di equipaggi con i loro piccoli ed eccezionali catamarani gonfiabili. 
In questa importante occasione è stato presentato il nuovo Minicat 460 Esprit, un modello pensato principalmente per la regata ma anche per la famiglia.

Nuovo Minicat 460 dalla Fotogallery di Facebook
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza FT: 4.60 m
Larghezza: 2.20 m
Altezza albero: 6.00 m
Peso a vuoto: 60 kg
Sup. velica (randa + fiocco): 8.00 + 3.50 = 10 mq
Dimensioni trampolino: 190 x 145 cm
Carico utile: 450 kg
Persone trasportabili: 4
Categoria di navigazione: D
Il Meeting si è tenuto in prossimità del Camping Village Maroadi che ha messo a diosposizione le sue strutture per l'accoglienza.
Ho trovato anche un piccolo video.




martedì 1 luglio 2014

Smartkat Special Edition 2014



Smartkat, dalle borse è pronto alla navigazione in soli 20 minuti; non c'è bisogno di nessun attrezzo per montarlo né sono necessarie piccole parti; pesa 44 kg; si porta in due borse; si porta ovunque e con qualunque mezzo, braccia, trolley, bici, auto, treno, aereo, camper; è facile da manovrare ed è veloce; porta fino a 4 persone; può esserci installato un piccolo motore; non ha bisogno di un ormeggio o di un club; entra sotto il letto quando non lo si usa; gli armatori possono partecipare a raduni Smartkat in tutto il mondo; é eco-friendly e completamente riciclabile; si muove con venti leggeri ed è sicuro con venti sostenuti; un velista esperto può raggiungere velocità fino a 18 nodi.

Il prezzo del nuovo Smartkat Sailing Team Edition si aggira introno ai 5200 € completo di tutto.

Dal sito Smartkat



lunedì 30 giugno 2014

Corsari nel nostro mare

Museo della Marineria di Cesenatico
Corsari nel nostro mare Museo della Marineria – Cesenatico dal 5 luglio al 7 settembre 2014 

Al Museo della Marineria di Cesenatico, dal 5 luglio al 7 settembre 2014, una mostra dedicata alla storia affascinante e non molto nota dei corsari nel Mediterraneo, illustrata nei suoi vari e curiosi aspetti con immagini, carte nautiche, documenti. Una vicenda che ha condizionato la navigazione e le coste del mare nostrum tra XVI e XIX secolo, dando vita anche ad una intensa produzione di arte e folclore. 

Quella dei corsari è una delle tante storie che racconta il nostro mare, inteso sia come mare nostrum Mediterraneo, sia come il “più nostro” Adriatico sino alle coste di Romagna, le cui spiagge sono ora un luogo sicuro e familiare per eccellenza, ma dove tra le ultime incursioni di corsari e i primi stabilimenti balneari, tra 1820 e 1840, passarono solo due decenni. Anche il Mediterraneo ebbe infatti i suoi corsari, meno famosi ma certo non meno interessanti dei loro “colleghi” dei Caraibi; essi furono una presenza costante e pericolosa soprattutto tra la fine del sec. XVI e l’inizio del XIX, nel quadro della contrapposizione, ma anche della convivenza e del reciproco interesse e curiosità, tra il mondo degli stati cristiani e quello dell’Impero Ottomano, che dopo Lepanto vedono le loro forze e insediamenti in equilibrio sulle opposte sponde del Mediterraneo. Una “guerra inferiore”, come la definì il grande storico Fernand Braudel, che vide protagoniste le navi corsare che avevano le loro basi nelle “reggenze barbaresche” di Algeri, Tunisi, Tripoli, senza dimenticare tuttavia la miriade di piccole imbarcazioni che trovavano rifugio un po’ ovunque nei tantissimi anfratti delle coste del Mediterraneo, come ad esempio, in Adriatico, a Dulcigno e Valona.

Corsari, non pirati: la differenza può sembrare poca, e sicuramente lo fu spesso anche in pratica; ma la differenza c’era, perché i corsari agivano sempre grazie alla “patente di corsa” o “lettera di marca” rilasciata da uno stato sovrano - in questo caso le potenze contrapposte degli stati cristiani e dell’Impero Ottomano – che li autorizzava a depredare navi nemiche e catturare persone come schiave. Va detto infatti che la pratica della guerra di corsa era comune a entrambi i fronti, e dava vita ad una curiosa sarabanda di reciproche catture dov’era a volte difficile districarsi e nelle quali – come dicevano i contemporanei – “una volta o l’altra, tutto finisce in Barberìa”.
Legato strettamente alle azioni corsare era il fenomeno della schiavitù, che oltre agli equipaggi messi ai remi sulle galee, coinvolgeva anche i pescatori e le popolazioni costiere, abituate per secoli a temere l’arrivo dei “Turchi” sulle spiagge; e che ha dato vita anche ad una ricca produzione folclorica e artistica, dalle canzoni popolari come la celebre “All’armi all’armi la campana sona / li Turchi so’ arrivati alla marina”, sino a opere come L’Italiana in Algeri di Rossini.

La mostra al Museo della Marineria di Cesenatico intende raccontare al pubblico questa storia così varia e affascinante attraverso immagini, carte nautiche, documenti, esplorandone in sintesi i suoi aspetti: il Mediterraneo, piazza e crocevia di popoli, merci, culture; le incursioni e il sistema difensivo costiero; i suggestivi ex voto che illustrano con vivacità scene di attacchi e inseguimenti; il complesso fenomeno della schiavitù e del riscatto; e infine l’interessantissimo e ambiguo capitolo della reciproca fascinazione e attrazione che legava due mondi contrapposti – quello cristiano e quello Ottomano – che però hanno sempre mantenuto aperta una fitta rete di scambi e interessi; e dove da parte cristiana il “farsi Turco” era a volte una condizione di sopravvivenza, a volte una opportunità di riscatto economico e sociale, come mostrano le vicende di molti “rinnegati”.

La mostra si avvale della preziosa collaborazione di tre studiosi che hanno curato aspetti specifici: lo storico navale Marco Bonino descrive le navi utilizzate nell’ambito della guerra di corsa; Marco Asta, collezionista ed esperto di carte nautiche d’epoca, ha fornito il materiale cartografico in mostra corredandolo di interessanti note; mentre l’archivista Veronica Pari ha curato una approfondita indagine negli archivi locali alla scoperta di lettere e documenti che ci portano le voci preoccupate, dolenti o disperate dei protagonisti di questa storia.

Immagini e documenti in mostra, originali o riprodotti, sono stati resi disponibili grazie alla preziosa collaborazione di musei, biblioteche, archivi di tutta Italia. La mostra è organizzata dal Museo della Marineria di Cesenatico con il patrocinio della AMMM – Association of Mediterranean Maritime Museums, il network dei musei marittimi Mediterranei, e dell’ISTIAEN – Istituto di Storia e Archeologia Navale, con il prezioso supporto, come per tutte le attività del Museo della Marineria, di Gesturist Cesenatico S.p.A.

Il catalogo, a cura di D. Gnola con testi di M. Asta, M. Bonino, V. Pari, è pubblicato da Minerva Edizioni, Bologna.

Corsari nel nostro mare Museo della Marineria, Cesenatico dal 5 luglio al 7 settembre 2014, aperto tutti i giorni con orario 10-12, 17-23 inaugurazione sabato 5 luglio, ore 18:00



domenica 29 giugno 2014

2014 Velaraid 8th edition, Venice lagoon raid



Dal 10 al 14 giugno 2014 nella laguna veneta, 60 barche, 160 raiders da tutta europa hanno partecipato all'ottava edizione del Velaraid, organizzato dal Circolo Velico Casanova di Mestre. 5 giorni di regate itineranti, per barche a vela con o senza remi ausiliari, tra isole, lungo canali, alle prese con seraghe, cozzare e correnti di marea. Bragozzo cucina al seguito per i lunch; cene e pernottamenti in hotels e/o ostelli, oppure in barca propria. Gastronomia di eccellenza nelle cene di inaugurazione e congedo in collaborazione con Slowfood Veneto.


sabato 28 giugno 2014

Magnifica veleggiata


Avere a bordo i miei cognati, assieme ad Elena, mi ha permesso di veleggiare in tutta tranquillità con più di 12 nodi di vento (momenti che non si vedono nelle foto). Comunque per Elena ho tenuto sempre la barca poco sbandata , in certi momenti filando intorno ai 5 nodi. Una veleggiata meravigliosa in un lago fantastico per la sua natura, per i suoi colori, la sua storia e, naturalmente, il suo vento.



venerdì 27 giugno 2014

Una barca a vela semplice semplice

Dal sito The Mostly
Avevamo parlato del Corky, come convertire una ciambella in una barca a vela, stasera vi propongo un facile progetto di autocostruzione per ragazzi che può essere altrettanto divertente.
Due vecchi pneumatici per auto, un pezzo di tela e qualche pezzo di legno possono essere sufficienti per realizzare una barca a vela che è più facile da costruire che da spiegare.
Con una barca siffatta ci si può andare ovunque si voglia nonché andare a pesca o partecipare a "battaglie navali".
La figura è sufficiente per capire come debba essere costruita, non servono altre spiegazioni se non la raccomandazione di utilizzare il salvagente e di mantenersi vicino alla riva.

Dal sito The Mostly



giovedì 26 giugno 2014

Papì, le modifiche programmate

Le modifiche programmate su Papì il prossimo inverno
Lo "stato attuale" riguarda Papì nella versione che verrà collaudata nelle prossime settimane. Se il collaudo avrà successo, le modifiche previste per il prossimo inverno saranno l'adeguamento del piano velico con l'aggiunta del fiocchetto e l'aumento della superficie della randa. Lo strallo verrà agganciato in testa d'albero e sul bompresso. Poiché Papì, contrariamente ai nuovi Aquaglide Multisport, ha una base in legno, su di essa potranno esserci fissati sei passanti per le barre laterali di seduta in alluminio piegato, il bompresso ed il supporto del timone. Le barre laterali, suddivise in due parti, una volta inserite nei passanti vengono unite con un giunto a "T" assieme al supporto per il timone a poppa e al bompresso a prua. Questa struttura permetterà anche un miglioramento della base dell'albero.
Anche la forma della deriva, della barra e della pala del timone verranno modificate per migliorarne l'efficienza in navigazione, il materiale sarà il legno trattato e verniciato.
Tutte le modifiche previste non saranno distruttive ma semplici adeguamenti al progetto originario.
Con queste modifiche Papì sarà l'unica deriva a vela trasportabile in una borsa con un peso massimo di 26 kg e con dimensioni immutate rispetto alla tavola da surf Mistral Windglider originale, la borsa avrà le stesse dimensioni di 130 x 80 x 20 cm.
Il simbolo nella vela di colore rosso sarà quella della "congrega del salsicciotto".

Foto della copertina del manuale del Mistral Windglider trovata su ebay



mercoledì 25 giugno 2014

Nei dintorni di Mosca sono in voga i catamarani a vela

Mosca 360°
21.06.2014 - Questa estate tutti i corsi d'acqua vicini a Mosca saranno frequentati da catamarani a vela. Chiunque vuole può acquistane o noleggiane uno: i prezzi sono più che ragionevoli. 
E se in passato c'era l'obbligo di un patentino ora tutte le restrizioni sono state abolite e chiunque lo può condurre. Il prezzo di un catamarano parte da 70 mila rubli (circa 1500 €), che equivale al costo di un buon ciclomotore. Inoltre, può essere facilmente smontato e riposto nell'armadio quando non lo si usa. (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, via: Mosca 360°).

Quello che mi sconcerta nell'osservare questo video è la differenza di mentalità tra il velista medio italiano e queste famiglie che veleggiano tranquillamente nei fiumi nei dintorni di Mosca, solo per rilassarsi e divertirsi senza cercare adrenalina, angoli di bolina e risalite del vento a 10 nodi.
Questa è la vela che amo, quella che costa pochi soldi e fatica, quella che ti fa divertire senza sentire la necessita di sentirsi in competizione con qualcuno, quella che non serve ad arricchire i marina privati e i circoli  velici, veri o presunti, e dei quali tutto si può dire fuorché che non sono a scopo di lucro.


martedì 24 giugno 2014


Arezzo Icastica 2014 Outdoor

Io cammino in mezzo all'opera di Michal Trpak situata all'ingresso della stazione ferroviaria
Come di consueto anche quest'anno ci siamo avventurati in mezzo all'arte diffusa per le strade della nostra città grazie alla bella mostra Arezzo Icastica 2014. E come d'abitudine non ci cimenteremo nei commenti caratteristici dei critici d'arte, possiamo solo dire che questa iniziativa culturale pubblica che ha trasformato la bella Arezzo in un evento di rappresentazione artistica di grande spessore, tra contemporaneo e passato, ci è piaciuta tantissimo.

Elena accanto all'opera di Paolo Grassino, sotto le meravigliose Logge del Vasari
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi porta progressi; è nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i propri fallimenti, da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni; senza crisi non ci sono sfide, senza crisi non c'è merito: nella crisi emerge il meglio di ognuno di noi.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa: la tragedia di non voler lottare per superarla!
Albert Einstein"
(Tratto dalla brochure di Arezzo Icastica 2014).

Elena seduta accanto alle opere di Studio AFA ITALIA
Per oggi abbiamo potuto vedere e fotografare solo alcune delle opere "outdoor" più avanti penseremo a completare il giro e a guardare quelle "indoor".

Lavori in corso davanti ai portici di Arezzo, dalle opere di Studio AFA ITALIA
Il bello di questa mostra diffusa è che le opere possono essere avvicinate, toccate e fotografate con la gente accanto, come i tanti omini che ci si sono posizionati vicino apposta. Questi fanno parte del contesto.

Magritte, Mary Poppins o tutti e due? Opere di Michal Trpak in corso Italia
Nel 2013 ad Arezzo nasce ICASTICA: iniziativa culturale pubblica di carattere internazionale, che fonde l’ambito artistico strettamente visivo con momenti di spettacolo, teatro, danza, poesia, design, giornate di studio. Ogni estate la città si colora di caratteri e personalità lontane ma, grazie alla cultura, non più distanti. 


Don Chisciotte in Piazza Guido Monaco
Quasi quaranta le sedi: musei, palazzi, basiliche, piazze, vie – un centro storico di 4 km invaso d’istanti attivi in cui si può vivere diversamente la stasi della provincia… Il turista fotografa, racconta, viaggia; il cittadino sorride. Così la città ricorda d’esser stata rinascimentale: qui e ora l’arte più prestigiosa del presente, da mezzo mondo, riscopre Cimabue, Piero della Francesca, Giorgio Vasari. L’arte contemporanea più prestigiosa o innovativa sospinge quella eterna del passato, rifacendosi a questa poiché il contesto architettonico (con sedi e spazi) è espressione del medioevo aretino, e le opere d’arte sono così anche quelle dei grandi artisti toscani che hanno lasciato ad Arezzo l’inestimabile eredità di crocifissi o polittici trecenteschi e di affreschi del Quattrocento. Lo scopo è la coerenza: il rilancio dell’immagine aretina, di una città che ha donato i natali a tanti personaggi storici illustri (Carducci docet!). (Dal sito di Icastica).

Elena davanti ad  una delle opere di Javier Marin, in Piazza Guido Monaco
ICASTICA significa “arte di rappresentare la realtà”. Icàstico (aggettivo, dal greco εἰκαστικός «rappresentativo», derivazione di εἰκάζω «rappresentare») vuol dire rappresentazione efficace, incisiva, perciò suggestiva e, in questo senso, sintetica. 

Robert Barta e Yves Dana sono in Piazza San Francesco
ICASTICA si riferisce a qualcosa di elastico, di adattabile, che diventa turismo ed economia: vitalità moderna, insomma, nella sua forma da “recuperare” e “rivalutare”.  (Dal sito di Icastica).

Io tra mura etrusche e caprette, le opere di Pedro Cabrida Reis, in Via dei Pileati
ICASTICA è un fenomeno; un mondo nuovo o, forse, il ritorno a un mondo nuovo. ICASTICA vuol dire conoscere l’arte e riconoscere una città.  (Dal sito di Icastica).

Meraviglioso scorcio di Arezzo tra le opere di Pedro Cabrida Reis, in Via dei Pileati
In sezioni legate al concetto di RESTART 2014, tema di quest'anno, esercizi di archeologia, danza, design, musica, poesia, polifonico, teatro.

Ancora opere di Studio ASA Italia, ai portici
Nel sito è disponibile la MAPPA GENERALE di Arezzo Icastica 2014, ad Arezzo non c'è pericolo, non ci si perde.

Elena accanto all'opera di Javier Marin, in Piazza della Badia
Quasi tutto l'itinerario è visitabile gratuitamente a parte solo alcune SEDI che sono a pagamento.

Io faccio l'intellettuale seduto sull'opera di Javier Marin in Corso Italia
Visitare Arezzo Icastica è anche una magnifica occasione per accorgersi di nuovo quanto la nostra città sia meravigliosa.

Opera di Carlo Bernardini al Palazzo Comunale
E non si può far altro che visitarla a piedi e/ o in bicicletta.

Elena in bici davanti alle spettacolari "ombre" di Brigitte Zieger
E come sempre è davvero bello fare queste cose assieme.

E per finire il solito "selfie"

Aim Your Camera at the Camp

Boys' Life, giugno 1952
Nella rivista Boys' Life del giugno 1952 si trova un interessante articolo sulla fotografia al campo scout che maldestramente traduco ed interpreto. L'articolo è interessante sia dal punto di vista tecnico che da quello storico poiché si evince come la canoa a vela sia stata popolare per lunghi anni negli Stati Uniti d'America ed in Inghilterra, prima che le derive prendessero campo.

Il tramonto in bianco e nero è bello come se fosse a colori, basta ricordarsi di rappresentare la "vita" sullo sfondo, come dei canoisti ad esempio. L'esposizione è stata settata approssimativamente 1/25 a f/16 in Super XX con filtro k-2. Le foto rappresentate in questa pagina sono state scattate al Campo Yawgoog a Rhode Island.

Boys' Life, giugno 1952
Quando sarai in procinto di partire per il campo estivo non dimenticare la tua macchina fotografica. Questa ti regalerà molto divertimento e durante il corso dell'anno successivo potrai riguardare le fotografie con soddisfazione. 
Potrai immortalare l'acqua ed il cielo o il bosco con i tuoi nuovi amici, le attività di campo e le avventure. Basta orientare la macchina fotografica nella direzione e al momento giusto. Non c'è bisogno di possedere apparecchiature speciali per fare delle buone foto al campo estivo, poiché la maggior parte delle tue immagini verranno scattate all'aria aperta nel corso delle luminose giornate estive, potrà solamente essere di aiuto un filtro k-2. Se utilizzerai una macchina fotografica con questo filtro ricordati di caricare pellicole pancromatiche come le Super XX o le Superpan Press. In questo modo non dovrai preoccuparti della sotto esposizione poiché la luce viene filtrata.
Il flash potrà aiutarti a realizzare le foto di giorno e di notte nonché rischiarare le ombre e tutto ciò che è al buio. 
Cerca di ottenere il meglio dai tuoi paesaggi e dai momenti di vita vissuta, fotografa le persone mentre fanno qualcosa. Se devi mettere in posa qualcuno fai in modo che questi mostrino interesse al paesaggio o in quello che stanno facendo e non a te che li stai fotografando.
Dopo che avrai sviluppato le tue fotografie avrai tutto l'anno per riguardarle e ricordarti quanto ti sei divertito.
Potrai anche ricevere un bel premio se intendi partecipare al Concorso Fotografico di Boys' Life descritto a pag. 45.

Boys' Life, giugno 1952


domenica 22 giugno 2014

SeaEagle: New 435ps Sailing Package

Il nuovo armo velico del Paddleski, dal sito SeaEagle
Paddleski 435 ps "Sailing Package", considerate che si parla di una barca gonfiabile a vela, tra il catamarano ed il kayak, in cui si sta comodamente seduti, che si trasporta in due borse e con un peso totale inferiore ai 25 kg. Ovviamente lo si può usare ovunque, fiumi, laghi e laghetti, torrenti e mare, a vela e non, a remi e a motore.
Il nuovo armo velico del 2014 predisposto da SeaEagle è stato completamente ridisegnato, non prevede più l'utilizzo del boma ed è stata effettuata una serie di semplificazioni per facilitare il montaggio ed il trasporto.
Per queste barche è prevista la consegna in Italia dagli Stati Uniti e i prezzi, conversioni di moneta e tasse a parte, sembrano molto interessanti, credo che si spenda intorno ai 2000/ 2500 € al massimo. Insomma un modo per divertirsi parecchio con poca spesa.
E questa sarà la sua combinazione per il trasporto su bici.

Kombinierte Faltrad in blu e grigio metallizzato del SeaEagle Paddleski


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