giovedì 31 dicembre 2015

2015 in cifre e Buon 2016 a tutti

Immagine tratta da Google Analytics
Il cambio del nome del blog e un minor impegno da parte mia ha portato ad una discreta riduzione delle viste, pur sempre importanti per essere uno spazio personale e gratuito:

Pagine visualizzate: 153896
Sessioni: 34036
Utenti: 20652
Nazioni: 111  (80% Italia; 5% Francia; 2% USA. Germania, Svizzera, UK; 1% Spagna)

Grazie e Buon 2016 a tutti! Il mondo non basta ....

Immagine tratta da Google Analytics


mercoledì 30 dicembre 2015

Barchette di carta: Lelievlet la barca degli scout nautici olandesi e irlandesi


Il Lelievlet è una barca in acciaio a propulsione a vela e a remi, la più comunemente utilizzata dagli Scout Olandesi ma anche dal NWAC a Killaloe, in Irlanda.
Il suo design si basa sulla beenhakkervlet e il suo nome deriva dal logo internazionale degli scout, il giglio.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.60 m
Larghezza: 1,80 m
Peso: 650 kg
Sup. velica: 12.15 mq

La barchetta di carta è scaricabile gratuitamente dal sito di ELFRINK-BOUWPLATEN.

La barchetta di carta Lelievlet, scaricabile dal sito di Elfrink Bouwpalten

Via: Papermau


lunedì 28 dicembre 2015

Redningsselskapet, il salvataggio in mare si insegna fin da piccoli

Walker Bay 10', barche scuola nella "sommerskole" di Svolvaer tra i fiordi norvegesi
Redningsselskapet è un'associazione umanitaria norvegese ad adesione volontaria. Il suo scopo ha quattro priorità principali: salvare vite umane, recuperare persone ma anche cose, proteggere l'ambiente costiero e divulgare una cultura adeguata riguardo a questo problema ed infine prevenire gli infortuni per migliorare la sicurezza dei naviganti.
Attualmente questa associazione è fortemente impegnata nel progetto "Nessuno dovrebbe annegare nel Mediterraneo" volta a dare supporto alle squadre norvegesi di soccorso dei migranti Frontex "Poseidon" di stanza in Grecia in termini sia economici che di assistenza tramite volontari adeguatamente formati.
Tra le attività di questa associazione, di cui auspico la creazione anche qui da noi che, professionisti a parte, di naviganti abbiamo solo il nome e la grande spocchia, c'è quella di educare i bambini alle attività di navigazione e salvataggio in mare in cosiddette "sommerskole" distribuite lungo le meravigliose coste della Norvegia



sabato 26 dicembre 2015


venerdì 25 dicembre 2015


mercoledì 23 dicembre 2015


A cabin for your boat

A cabin for your boat - Popular Mechanics, giugno 1950
Di seguito maldestramente traduco ed interpreto parte di un interessante articoletto intitolato "Una cabina per la tua barca", da Popular Mechanics del giugno 1950.

Ogni armatore di una piccola barca che ha sentito la sferza pungente della pioggia mentre era in navigazione ha desiderato possedere una cabina accogliente. 
John Gartner di Long Beach, in California., ha deciso di realizzare una vera e propria cabina contro le intemperie che non sia il solito tendalino. 
Grazie alla semplicità costruttiva, qualsiasi altro armatore può adattare quest'idea alla sua barca.
La cabina, in multistrato, può essere smontata, pesa meno di 50 chili e richiede meno di cinque minuti di tempo e un paio di bulloni per essere assemblata. 


Le parti della cabina smontata, da Popular Mechanics
L'unico elemento essenziale sulla barca è una sorta di mastra su cui può essere montata la cabina. 
I lati e il tetto della cabina sono in compensato impermeabile di 1/8 di pollice e rinforzati con strisce di 3/4 di pollice quadrati di abete o rovere e alcuni pezzi di compensato di 1/4 di pollice. 

Le fasi di montaggio della cabina, da Popular Mechanics
Il resto dell'articolo tratta delle fasi di assemblaggio che iniziano con il fissaggio delle pareti laterali e poi del tetto, fasi che sono sufficientemente chiare guardando le figure. Gli oblò sono realizzati in plexiglass successivamente avvitati alle paratie.
Non proprio il massimo della bellezza ma interessante il concetto di cui avevamo trattato nel post, Nauticab, la cabina ripiegabile per ogni tipo di barca.


giovedì 17 dicembre 2015

Come costruire un "weekender", parte 1

"weekender", dal sito Stevenson Projects
Roman Shklovskiy ha realizzato un interessante video sulla auto costruzione di un "weekender" di Stevenson Projects.
Il "weekender" è un bel cabinatino carrellabile di piccole dimensioni e facilmente trasportabile con un carrello, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza FT: 5,97 m
Lunghezza scafo: 4,87 m
Larghezza: 1,82 m
Pescaggio: 0,3 - 0,9 m
Peso a vuoto: 250 kg
Sup. velica: 11 mq
Perone trasportabili: 4
Costo del progetto: dai 100 ai 200 $ circa

Fasi cistruttive del "weekender", dal sito Stevenson Projects
E questo è il video di Roman Shklovskiy, parte 1:



martedì 15 dicembre 2015

La Vela Democratica, una passione libera

Immagine tratta dal sito "una vela per l'infanzia"
E' solo di qualche giorno fa la notizia pubblicata su yacht.de che l'ISAF, la Federazione Mondiale della Vela, avrà un nuovo nome, World Sailing, e un nuovo motto, Uno Sport per la Vita.
Se questo cambiamento comprenderà davvero i quattro obiettivi principali che avrà l'associazione non lo so, ovvero "maggiore trasparenza, una migliore comunicazione, una leadership più forte e una maggiore responsabilità", ma quello che mi auguro io è una maggiore attenzione nei confronti dei più piccoli e, in senso stretto, anche alla vela cosiddetta "democratica".
Già in un mio precedente post, "la vela è la nostra libertà", avevo indicato quanto questo sport sia inclusivo tanto che effettivamente il nuovo motto ne riassume tutte le prerogative.
Nei giorni scorsi ho ritrovato un vecchio scritto che non avevo mai pubblicato e che credo, in questa occasione, possa essere utile a far riflettere e ad indirizzare verso un reale cambiamento:

Non so esattamente quando si sia cominciato a “democratizzare” la vela, forse ufficialmente fin dai tempi di Rob Roy e di Baden Powell con le loro canoe modificate, poi successivamente sviluppate con i Glenans, gli architetti navali francesi, quei “gusci di noce” cabinati e carrellabili, per passare attraverso il “socialismo reale” con le pieghevoli e i catamarani gonfiabili, uniche imbarcazioni che potevano essere possedute privatamente dai cittadini sovietici, fino ai giorni nostri con una completa e variegata offerta di piccoli grandi velieri facilmente trasportabili con carrelli, borse o portapacchi. Tutto ciò è accaduto per la vela perché per quanto riguarda la nautica a motore pochi sono i dubbi nell'asserire che questa si è democratizzata definitivamente e stabilmente con la diffusione del gommone, fin dagli anni cinquanta qualsiasi famiglia in ogni parte del mondo ha avuto la possibilità di praticare una nautica a basso costo gonfiando e sgonfiando il proprio canotto all'occorrenza e con questo godere degli stessi identici privilegi dei ricchi, una bellissima baia vista a cinquecento metri dalla riva era la stessa sia per la famigliola che possedeva un piccolo gommone che per il ricco proprietario di un grande yacht. Quante volte con i miei, da bambino, mi sono sentito immensamente felice nel godere lo spettacolo della natura e del mare seduto su dei tubolari gonfiabili, per nulla intimorito e sottomesso da chi aveva una barca più grande della nostra poiché l'avevamo sempre considerata come una “scelta” e non uno “status symbol”, opzione quest'ultima peraltro faticosa in quanto sapevamo bene come fosse impegnativa la vita a bordo, in quel mare solcato per secoli dai nostri antenati. Tutto il resto e quanto ci hanno inculcato negli ultimi devastanti decenni di consumismo sconsiderato sono altre faccende che non rientrano nella sfera della navigazione e del suo approccio con l'acqua e la natura ma nella sfera dell'uomo e della sua psicologia, argomento che in questa sede non ci interessa, né siamo all'altezza di trattare. In questo piccolo blog che gestisco non c'è nulla di originale, vengono semplicemente riproposte soluzioni ed esperienze vissute da altri, spesso a titolo di esempio, affinché la pratica della vela possa essere avvicinata da un maggior numero possibile di persone e famiglie, a basso costo, con pochi soldi e con un impatto sull'ambiente ridotto al minimo. Personalmente credo che nella vita non sia importante pensare a cosa “possedere” ma è assolutamente necessario sapere cosa fare, che sia negli impegni di tutti i giorni che nel tempo libero. Purtroppo quest'ultima è una considerazione tanto ovvia quanto inascoltata. 
L''assenza del verbo essere non è casuale poiché “La Vela Democratica” va considerata in “stricto sensu”, cioè una tipologia di vela, quella libera; in termini più generali la vela al giorno d'oggi non è di per sé stessa democratica poiché soggetta alle restrizioni imposte dai marina e dai circoli velici che la rendono dipendente dal tempo, dalla partecipazione, dal denaro e/ o dalla proprietà, quindi non più libera. Se si può azzardare un paragone è la stessa differenza che corre tra il volo che si pratica negli aeroclub e negli aeroporti, assolutamente dipendente dalle dimensioni del proprio conto in banca, e il “volo libero” e leggero, praticato con deltaplani, paracaduti e ultraleggeri, però nei prati anziché nelle spiagge.

Nel nuovo logo della World Sailing la barca a vela assume, certo casualmente, l'immagine di una "D", che la vela diventi finalmente "democratica"?

Il nuovo logo dell'Federazione Mondiale della Vela


Barchette di carta: il Botter olandese

Botter olandese, dal sito Softart Design
Il botter, il nome deriva forse da boat, un pesce locale, è il modello più diffuso (in Olanda, ndr.). Nato nelle acque della parte più interna della Zuiderzee, è un’imbarcazione priva di corpo cilindrico (la porzione dello scafo in cui la sezione rimane costante) con una larghezza massima decisamente spostata verso la prua. L’attrezzatura velica comprende una randa al terzo con il tipico picco incurvato delle imbarcazioni olandesi, un grande fiocco murato al dritto di prue ed eventualmente un fiocco più piccolo murati all’estremità di un lungo bompresso. (Dal sito del Politecnico di Milano).

Softart Design, il sito da dove potete scaricare la barchetta di carta de Botter
" .. Dopo quasi tre anni ho finalmente finito di colorarlo. Digitando sul link potete scaricare i file per realizzarlo. Questo modello di Zuiderzee Botter è un'idea di Lubbert Schenk. Ci sono diversi pescherecci e altre imbarcazioni da pesca trovate in vecchie fotografie molto simili a questo. Per idee, suggerimenti e domande o commenti mi potete contattare tramite il mio indirizzo email (info@softart.nl)..."

Questo Zuiderzee Botter mi sembra una barchetta di carta molto bella ma che ci racconta anche la storia della marineria olandese.
Ne avevamo già parlato QUI ma allora non era stato ancora colorato.


Formula 550, il catamarano gonfiabile di Alexander Yakunenko

L'idea del suo progettista è quella di creare un prodotto da diporto a prezzi accessibili, così come dichiarato dallo stesso Yakunenko nella rivista RUS Yachting.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5,50 m
Larghezza: 2.50 m
Sup.velica: randa: 13.5 mq; genoa: 3.75 mq; gennaker: 17.5 mq
Peso a vuoto: 140 kg
Tempo di assemblaggio: 2 ore circa

Le borse per il trasporto del Formula 550, dal sito RUS Yachting
Come ben sappiamo, il catamarano pieghevole con scafi gonfiabili ha un certo numero di vantaggi operativi: 
  1. Trasporto: può essere trasportato con qualsiasi mezzo (auto, treno, aereo) e sul portapacchi della propria vettura. 
  2. Borse: non assemblato il catamarano è contenuto in borse di lunghezza non superiore a 2.2 m. che possono essere tranquillamente conservate in un armadio di casa. 
  3. Sicurezza di funzionamento: la struttura "morbida" degli scafi non teme gli urti e sono dotati di 4 compartimenti stagni. 
  4. Manutenzione: non richiede manutenzioni specializzate.
Normalmente i catamarani gonfiabili non possono garantire le stesse prestazioni garantite da quelli con scafi rigidi, nel caso del Formula 550 sono stati inserite delle parti rigide a prua e a poppa che li rendono molto simili ai multiscafi in vetroresina, pur mantenendo la comodità del gonfiabile.
Il costo di realizzazione del prototipo si aggira sui 4.000 Euro.
Ulteriori informazioni su questo progetto, inclusi molti dettagli tecnici sulle sue fasi costruttive, le potrete trovare su: FORDAK


venerdì 11 dicembre 2015

Klakboat, una barca forse non classificabile ma certamente pieghevole



Klakboat, una barca non classificabile ma pieghevole, è così che la rivista francese Bateaux definisce questo nuovo prodotto del mercato nautico delle trasportabili da spiaggia.
Come noterete dalle caratteristiche tecniche Klakboat è la barca ideale per divertirsi senza pensieri, si trasporta con qualunque mezzo, anche a mano, va a remi, a motore e a vela ed infine costa relativamente poco.

Dal sito Twitter di Klakboat
Disponibile in due misure, 2,60 e 2,90 metri, l'assemblaggio non richiede più di cinque minuti; costruita in polietilene è forte e flessibile.

Dal sito Twitter di Klakboat
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2,60 m (Klakboat 260); 2,90 m (Klakboat 290)
Larghezza: 0,90 m (Klakboat 260); 1,00 m (Klakboat 290)
Pescaggio: 1,00 m (Klakboat 260); 1,00 m (Klakboat 290)
Peso: 12 kg (Klakboat 260); 14 kg (Klakboat 290)
Prezzo: a partire da 890€ (Klakboat 260); da 990€ (Klakboat 290)
Tenete presente che il modello armato a vela completo di tutto viene sui 2150 €.
Impossibile non notare ed apprezzare i 12 kg di peso e i 10 cm di spessore quando è richiusa.

Dal sito Twitter di Klakboat
Via: Bateaux


giovedì 10 dicembre 2015


Foro passa albero per il tendalino di MAE


Elena ha cucito un elastico nel foro passa albero che avevo praticato nel tendalino per MAE, il lavoro non è risultato perfetto ma accettabile. 


La verifica mi ha permesso di effettuare un ulteriore montaggio e fare pratica qualora ce ne fosse la necessità la prossima estate.


mercoledì 9 dicembre 2015

E' la "Snark" la barca a vela più venduta al mondo, chiediamoci perché

Lo Snark da una pubblicità del tempo, foto tratta da Popular Mchanics/ Wikipedia
La "Snark" è una barca a vela che ha tra le sue caratteristiche peculiari quelle di essere molto leggera e facilmente attrezzabile. Armata a vela latina, viene attualmente commercializzata in cinque modelli e può portare da due a quattro persone con lunghezze che vanno da 11 a 12 piedi e pesi tra i 30 ed i 60 kg circa.
Per questi motivi la Snark è la barca cartoppabile per eccellenza, il modello più leggero lo si può sollevare completamente con la forza delle sole braccia.



Realizzate con un "sandwich" in polistirene espanso rivestito chiamato Corelite e brevettato come Armorclad le Snark possono essere ordinate per corrispondenza e consegnate in scatola in tutto il mondo, e con una discreta quantità di accessori e varianti, da SailBoatsToGo.

Una Snark in navigazione, dal sito Meyersboat
Un'altra delle sue caratteristiche è che è molto economica, negli States costa poco più di 1000 Dollari, non so in Europa ma anche se ci si mettono tasse ed accessori credo che non si vada molto oltre i 1500 €.

La Snark sul tetto di una Ford Fiesta berlina, dal sito Fiestafaction
Su Wikipedia potete trovare la storia completa di questa barca della quale si stima ne siano state vendute più di mezzo milione di modelli, è la barca a vela più venduta al mondo dal 1958 anno di inizio della produzione fino ad oggi. 
Nel 1971 la rivista americana "Boating Magazine" la definirà la Volkswagen delle barche a vela e nello stesso anno una marca di sigarette la utilizzerà come "marchio immagine" tanto che con solo questo logo ne furono venduti ben 18.000 esemplari. 
Quello di affibbiare un logo immagine ad una barca potrebbe essere un'idea interessante anche oggi, penso.
Bé, a questo punto credo che, date queste quattro informazioni, sia inutile chiedersi tanti perché.


lunedì 7 dicembre 2015

Corridoio di lancio a Salivoli - Piombino


Ho scoperto che in prossimità del Marina di Salivoli, come punto di partenza per la meravigliosa costa in direzione del Golfo di Baratti, c'è un bel corridoio di lancio posto tra la diga foranea del porto turistico ed una spiaggia libera dotata di una grande rampa di accesso.  La zona è dotata di ampi parcheggi e il porto a secco della Lega Navale Italiana sez. Piombino.

Nell'aprire la mappa dei Corridoi di Lancio per aggiornarla ho notato che ha avuto 55.344 visualizzazioni, un risultato inaspettato!

Immagine tratta dal sito di "I Tulipani", locazione appartamenti
Il posizionamento del corridoio si vede bene dall'alto in questa foto tratta dal sito de "I Tulipani", locazione appartamenti.


Alain Bombard, le naufragé volontaire



Alan Bombard era un studioso francese che decise di dimostrare che si poteva sopravvivere in mezzo all'Oceano Atlantico con una scialuppa di salvataggio a vela, addirittura attraversandolo dalle Canarie fino alle coste americane. La sua fu definita come una missione suicida ma il successo di quest'esperienza gli rese una grande popolarità poiché da "eretico", questo era il nome della sua scialuppa, dimostrò che non erano la fame e la sete che uccidevano i naufraghi, ma il terrore e la disperazione. Successivamente alla traversata Alain Bombard pubblicherà un libro intitolato "Naufragé Volontaire" nella quale racconterà i 113 giorni della sua esperienza. Questo eroe dei tempi moderni ci ha lasciato il 19 luglio del 2005, all'età di 83 anni, dopo una vita dedicata alla protezione dell'ambiente e allo studio della biologia umana.
Sicuramente un libro da leggere.

La versione illustrata per bambini, Ed. de Paris, 1953


sabato 5 dicembre 2015

Novità NAUTIC Paris 2015: NAU, una sola risposta per navigare in modi diversi

LE CONCEPT NAU
NAU è un concetto innovativo di barca modulare e personalizzabile. Il sistema è semplice, consente all'utilizzatore di NAU di farne usi differenti provando sensazioni diverse con gli stessi moduli di base. 
Si può montare, o scegliere, la barca secondo le proprie necessità, possibilità e desideri. 
Le barche NAU si adatteranno per la navigazione costiera così come quella sui laghi o sui fiumi. 
Potranno essere applicate tutte le tipologie di propulsione: a remi, a motore o a vela. (maldestramente tradotto da me medesimo dal sito NAU).


NAU esposta al Nautic di Paris, dal sito FACEBOOK di NAU
Questa soluzione è, a mio parere, veramente intelligente ed una novità assoluta nel settore della nautica. Considerate che il modulo base di NAU è lungo solamente 2.5 metri e pesa 50 kg per arrivare all'assemblaggio completo di un catamarano di 4.0 metri e un peso di 180 kg. 
Mi piace!



ePropulsion Spirit 1.0, il nuovo fuoribordo elettrico con batteria incorporata

Spirit 1.0, dal sito ePropulsion
ePropulsion Spirit 1.0, mi piace parecchio questo nuovo fuoribordo elettrico con batteria incorporata di produzione orientale. 
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Potenza: 1017 W che corrispondono a 3 Cv
Autonomia: 
  • bassa velocità a 3.5 km/h, 17 ore di funzionamento
  • media velocità a 5.2 km/h, 5:11 ore di funzionamento
  • alta velocità a 9 km/h, 1 ora di funzionamento
Rumore max: 60 dB
Peso: 16 kg
Batteria tipo Li-Po rimovibile del peso di 7.5 kg
Display LCD integrato con informazioni sulla carica della batteria
Prezzo: non dichiarato

venerdì 4 dicembre 2015

Pikofolkboat 360, il tender formato yacht

Dal sito di Pikofolkboat
Pikofolkboat 360, ne vado assolutamente pazzo perché è il mio yacht ideale: piccolo, leggero, economico, facilmente trasportabile e gestibile da spiaggia e da casa, cabinatino per due ...., molto carino da vedersi. Un vero e proprio "tender" formato yacht insomma.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.60 m
Larghezza: 1,60 m
Pescaggio: 0.20 / 0.90 m
Peso con zavorra: 130/180 kg
Superficie velica: 7,0 mq
Posti letto: 2
Materiale: compensato marino con finiture in mogano
Prezzo di partenza: 4000 € (anticipo 50%, costruzione in 2 mesi), escluse spese, tasse e accessori
Dimenticavo, è possibile anche acquistare i soli piani di costruzione per meno di 100 €, sempre al netto di tutte le spese.
Tutta la sua storia ed altre informazioni la potete trovare QUI.


mercoledì 2 dicembre 2015


martedì 1 dicembre 2015

Signa Maris, l'Italia che il mare racconta

SIGNA MARIS
UNA NUOVA PORTA DI ACCESSO ALLE RICCHEZZE DEL TERRITORIO ITALIANO

Obiettivo del progetto Signa Maris è quello di presentare e promuovere in maniera diversa e innovativa gli innumerevoli attrattori naturali e culturali dell’Italia del Sud. 
Il primo risultato di questo obiettivo è stato la creazione di una rete della portualità turistica intesa come una nuova modalità di accesso e fruizione delle eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche che il Bel Paese offre. 
Focus dell'intervento sono le regioni del sud Italia interessate dal POIn "Attrattori culturali, naturali e turismo" e cioè Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 
Con questo obiettivo dichiarato, il progetto Signa Maris interpreta le marine diffuse sulla costa come porte di accesso al territorio per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dei siti di accoglienza, parte integrante del valore esprimibile dal porto turistico stesso. 
È perciò in quest'ottica che Signa Maris vuole presentare la nautica quale declinazione del turismo, promuovendo il diporto come leva di ulteriore valorizzazione della capacità di attrazione turistica dei territori. 
 Il porto turistico viene quindi presentato come un elemento che accresce l’accessibilità al patrimonio culturale e naturalistico, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali, veicolando flussi turistici aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti. (Dal sito Signa Maris)


Google Maps di Signa Maris
Via: Yacht.de


lunedì 30 novembre 2015


sabato 28 novembre 2015


venerdì 27 novembre 2015

In bici fino al mare con il mio nuovo "kanoyawl" danese




Si sta parlando di "Ethel", una delle più belle canoe a vela che siano state mai pensate e realizzate. Il suo progettista è George Holmes e i piani di costruzione sono stati resi pubblici da Dixon Kemp nel trattato "A Manual of Boat and Yacht Sailing", a pagina 504. Ne parleremo ancora.
E' assolutamente libidonoso, almeno per me, osservare come una tale meraviglia sia stata trasportata con una bicicletta elettrica. 
Tutto ciò che volete sapere su questa esperienza di autocostruzione e trasporto lo potrete trovare sul suo sito Facebook

Dal dito Facebook Kano Yawl Hjemmebyg


mercoledì 25 novembre 2015

The Dandy Rig, ovvero l'armo Dandy che si differenzia dall'armo Yawl

Dal sito Thomassondesign
Questo "vecchio e affascinante" armo velico, così come definito nel sito di Thomassondesign per reclamizzare questa stupenda Canoe Yawl 400, in realtà non è un vero e proprio armo "Yawl-Rig" ma il cosidetto "Dandy-Rig".
La differenza tra i due armi la si comprende bene dalle figure che vi propongo ma anche come descritto nel libro che già conosciamo bene di Henry Coleman Folkard "The Sailing Boat, a Treatise on Sailing Boats and Small Yachts, ....", a pagina 43.

Il Dandy-rig ha una somiglianza impressionante con il Yawl-rig, l'unica differenza sta nella vela di mezzana che nel Dandy-rig è Bermuda, in alternativa alla forma triangolare a fiocco; il vantaggio sta nel fatto che i due tipi di armo possono essere gestiti senza l'ausilio di un boma che appesantirebbe lo scafo.


Dal sito Sailingskiffs
Certo, ultima considerazione da fare è che non si finisce mai di imparare, ma anche quella che esistono delle piccole barche a vela meravigliose, molto più belle ed affascinanti dei camper galleggianti che sono andati molto in voga negli ultimi cinquant'anni, voga che sta perdendo la sua forza a causa dei costi insostenibili di manutenzione e di mantenimento nei marina, costi che hanno fatto perdere completamente a gran parte degli appassionati la voglia di sognare una barca ...... ma  osservate voi stessi: ancora si può sognare.


One-design class sailboat handbook



Un trattato che, anche se un po' datato, rende l'idea di cosa è l'one-design class, la classe delle classi in materia di vela da competizione, che non va confusa con il monotipo, l'handicap e la formula e nella quale il successo nella regata dipende molto di più dalla bravura dello skipper piuttosto che dalla sua capacità di investire in una barca più competitiva rispetto alle sue gemelle. In pratica si parla di regate tra barche che hanno le stesse specifiche e misure ma senza il vincolo di regole stringenti e dove vince sempre e solo chi arriva per primo.


lunedì 23 novembre 2015

La Lindona - construcción de mi primer pequeño velero

Il blog della Lindona
Del TIKNOT, questo meraviglioso barchino di otto piedi del quale è possibile scaricare gratuitamente i piani ne avevamo già parlato, ma osservarlo così ben fatto in costruzione amatoriale fa sempre un gran piacere, La Lindona.
C'è anche un documentatissimo canale di Youtube con tutte le fasi costruttive già visibili nel blog, nonché le fasi di scarico dall'auto.
Grazie Federico!




sabato 21 novembre 2015

2.9m tender, autocostruirsi il barchino a vela

2.9Tender, dal sito Dinghy.pl
Su dinghy.pl si possono scaricare i piani di costruzione completi di questo barchino classe diecipiedi assolutamente cartoppabile. E' molto semplice da realizzare e, come asserisce il progettista, non sono necessarie ulteriori parti per costruirselo se non quelle che si vedono in figura. Quasi quasi me lo faccio!
Comunque, qualora si volesse, si possono realizzare barche ben più grandi e complesse come questo meraviglioso "schooner" o "yawl" di 5 metri.

5.0m dayboat, dal sito dinghy.pl


venerdì 20 novembre 2015


Hartley 10 piedi, un bene durevole e divertente

Hartley 10, dal sito Landfallnavigation

L'Hartley 10 è un bene durevole, semplice, una deriva stabile adatta sia per imparare che per divertirsi. Con un ampio pozzetto, abbastanza grande per due, un piano velico semplice e con un boma posizionato in alto, la Hartley 10 offre tanto per essere una piccola barca. 
Deriva e timone in alluminio, la costruzione in "rotomolded" duro e il pacchetto opzionale a remi rendono la barca molto versatile.
La possibilità di montare anche un piccolo motore lo rende utile come tender.

Hartley 10, dal sito Zimsailing
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.94 m
Larghezza; 1,28 m
Peso: 45 kg
Sup. velica: 3.7 mq/ 5.1 mq
Capacità: 2 persone (circa 200 kg)
Prezzo: circa 3500 £

Credo sia un'ottima barca per il cartopping e per divertirsi parecchio senza tanti pensieri.


mercoledì 18 novembre 2015

Melonseed Skiff in vendita in Italia

Melonseed Skiff in vendita su Subito.it
Facendo seguito ad una gentile segnalazione effettuata sul post che feci nel lontano 2010, Melonseed di Roger Crawford, giro ai miei lettori la vendita di questa meravigliosa barca su Subito.it.

Salve, vi segnalo questo Melonseed in vendita in Italia. Credo che sia l'unico in circolazione in Europa. Nuovo di cantiere.

E' bellissimo!


lunedì 16 novembre 2015

Una bella stagione Smartkat 2015


Impressioni dalla stagione Smartkat 2015 che parte da Finikounda / Peloponneso in Grecia, poi a Silvaplana in Svizzera per proseguire fino a Le Lavandou / Côte d'Azur in Francia. Altre destinazioni sono state il lago di Gérardmer sempre in Francia, i laghi di Müritz e Ammersee in Germania ed infine il lago di Davos in Svizzera. Tutto sommato una bella stagione con ottimi venti. 

Imperdibile!




sabato 14 novembre 2015


venerdì 13 novembre 2015

La Walker Bay sulla FIAT 500L Lounge

MAE sulla FIAT 500L Lounge
Ho studiato l'eventuale disposizione di MAE qualora ci decidessimo di acquistare una FIAT 500L Lounge a GPL al posto delle due auto più piccole che possediamo attualmente. Quest'auto ci permetterebbe un maggiore spazio utile per trasportare bagagli ed accessori della barca garantendoci anche maggiori percorrenze a minor costo.
Mi sembra ottima perché il portapacchi rimovibile dovrebbe essere già disponibile nel mercato come kit personalizzabile della Thule, infatti come pesi ci siamo ma le barre dovranno essere lunghe 150 cm.

FIAT 500L Lounge con il portapacchi della Thule
Negli USA, come si vede dalle pubblicità, si promuove il "cartopping" con la FIAT 500 L Lounge.

Immagini tratte da FIAT500USA


mercoledì 11 novembre 2015

Panico a bordo, ho il mal di mare

La Rachelina ai tempi del "mal de mer"
Ci siamo passati anche noi purtroppo, ed anche in "malo modo": contare i giorni, le ore, i minuti per scappare, montare in auto, fare due ore di autostrada ed arrivare alla sognata barca, tirare su le vele, sentirsi trasportare nel vento nel silenzio con gli spruzzi dell'acqua del mare sul viso e poi, cos'è questo trambusto?  Un sospetto, ........ mi giro e vedo le donne di casa gettarsi fuori dalla battagliola per rimettere quel poco di cibo che, come nella normalità, avevano ingurgitato a colazione o a pranzo. Vi assicuro che è uno spettacolo desolante perché i rimedi, a mio parere, sono ben pochi.
Personalmente abbiamo conciliato il superamento di questo problema con il risparmio che ci ha permesso l'abbandono della costa per il lago dove le onde quasi mai arrecano questo fastidio, contrariamente al vento che va tenuto costantemente d'occhio per le sue mutevoli variazioni, a volte anche pericolose. La barca che sbanda non fa venire il mal di mare, semmai un po' di timore.
La rivista online Le Figaro Nautisme ha provato a dare qualche consiglio e devo dire che sono rimasto molto colpito sul risultato degli occhialetti dei quali avevamo parlato in un precedente post: Mal de mer la solution Boardin Ring.

Maldestramente tradotto ed interpretato da: Le Figaro Nautisme

Pochi naviganti possono vantarsi di non aver mai avuto, in un momento o in un altro, il mal di mare. Non pretendiamo di dare una cura miracolosa, ma semplicemente alcuni utili suggerimenti.

Comprendere il mal di mare 
In realtà è la stessa malattia di cui soffriamo in aereo, auto, treno e, naturalmente, in barca. A terra, i nostri movimenti sono causati dal corpo umano. A bordo, i nostri segnali visivi seguono il movimento del nostro corpo ed i nostri occhi non possono rilevare i nostri movimenti come sulla terra. In pratica, i sensori dell'equilibrio che si trovano nell'orecchio interno continuano a lavorare indipendentemente dal fatto che ci troviamo a bordo. Il cervello è costantemente alla ricerca di armonizzare tutto il sistema sensoriale con il risultato di causare patologie come il vomito.

Alcuni consigli 
Prima di parlare delle cure è bene seguire alcuni suggerimenti che possono alleviare il mal di mare.
  • Prima di tutto non state troppo in cabina. Evitate gli odori forti, inoltre la mancanza di punti di riferimento non può che facilitare la nausea.
  • Allontanatevi, se possibile, dal cattivo odore del combustibile e dei gas di scarico del motore, o di fumare sigarette. 
  •  Non state senza far niente, tenetevi occupati. Parlando, per esempio, o dando una mano sono il rimedio più efficace. 
  • Guardate l'orizzonte e il mare. In questo modo si aiuta l'orecchio interno a trovare punti di riferimento .. 
  • Evitate di stare con lo stomaco vuoto. Sentitevi liberi di mangiare le numerose e diverse pietanze tipiche dei naviganti. Un bicchiere di vino rosso con l'Hénaff paté è probabilmente la pietanza tipica dei marinai bretoni, ma non vale per tutti, mangiate invece pane secco tostato, i cracker e alcuni frutti come le banane, evitate i frutti acidi come le mele. 
  • Non patite il freddo, non esitate ad indossare un abbigliamento caldo, non appena se ne avverta il bisogno 
  • I rimedi disponibili sul mercato sono efficaci o solo un placebo? Non ci sbilanciamo in giudizi, tuttavia, tre prodotti in particolare hanno attirato la nostra attenzione per la loro originalità: gli occhiali, l'abbigliamento e il bracciale contro il mal di mare. 
Gli occhiali Boarding Ring
Coloro che frequentano i saloni nautici non possono non aver notato esposti i "Boarding Ring" dove, nel loro stand,  Hubert Jeannin presenta la sua invenzione: gli occhiali contro il mal di mare. Intorno a questi particolari occhiali ci sono dei cerchi riempiti con un liquido blu. Questo fluido mobile si sposta secondo i movimenti della barca. Gli occhi trasmettono tali informazioni al cervello poiché questi rendono alla vista ciò che percepisce l'orecchio interno. In verità il suo progettista asserisce che non è necessario indossarli continuamente ma solo ai primi sintomi di mal di mare e di rimuoverli non appena ci si sente meglio, normalmente dopo circa quindici minuti. Tutto ciò è spiegato nel foglietto illustrativo degli occhiali che sono stati studiati dal dipartimento di salute della Marina sotto l'autorità del CCPPRB della Bretagna, a Brest. Su una popolazione mista di adulti sotto i 60 anni il Boarding Ring  ha dato risultati positivi sul 95% del campione.

Abbigliamento Is My Boat 

Questi indumenti sono stati progettati da tre appassionati del mare: Trentesaux Olivier, Olivier e Philippe Danekaert Perroy. La membrana di tessuto Is My Boat è composta da un polimero / minerale che cattura la radiazione infrarossa dal sole per ritrasmetterla al corpo umano. Gli effetti degli infrarossi danno una benefica sensazione di comfort e facilitano la sua reazione. I tessuti utilizzati nella fabbricazione di questo tipo di abbigliamento (t-shirt, polo, giacca) sono prodotti e trasformati in Europa e sono conformi alla normativa REACH e Oeko-Tex (senza prodotti chimici). 

Digitopressione con braccialetto
Acupressing è un braccialetto che allevia la nausea esercitando pressione sul punto di agopuntura P6 (Nei Kuan) che si trova sul polso. Secondo il suo progettista questo può essere utilizzato da adulti e bambini illimitatamente. Nel mercato si trovano altri prodotti simili come come le solette da scarpe.

Il nostro parere 
Esiste veramente una cura miracolosa contro il mal di mare? Forse, ma probabilmente non è universale. Basta provare e sceglierne una che funziona bene su chi lo usa perché l'efficacia varia con essa.


Lo sbandamento non fa venire il mal di mare, le onde si


lunedì 9 novembre 2015

Pulse 600. la macchina da guerra di Corsair Marine



Presentato all'Hanseboot di Amburgo, questo trimarano dalle prestazioni eccezionali realizzato dalla Corsair Marine sembra non lasciare dubbi sulle sue qualità: una barca a vela da regata di fascia alta.

Pulse 600 - Brochure
Nel loro sito potete trovare la BROCHURE e tutte le informazioni per saperne di più, di seguito ne riassumo le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6 m
Larghezza aperto: 4.5 m
Larghezza chiuso: 2.45 m
Pescaggio: 0.22 - 1.2 m
Peso a vuoto: 450 kg
Sup. velica (randa + fiocco): 19.1 + 7.1 mq

Dalla FOTOGALLERY del Pulse 600
Che altro dire, è bellissimo!

Via: Yacht.de


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