(Condiviso, tradotto, interpretato e integrato da quanto letto in rete)
La possibilità di praticare la vela non ha vincoli particolarmente onerosi, per esempio come il tennis o il calcio tanto che se sei una schiappa non ti fanno giocare, ma agisce liberamente, proporzionalmente alla abilità e alla passione che ci metti. Questa possibilità è disponibile alla stessa maniera sia per il velista della domenica che per la medaglia olimpica, come ricompensa per il principiante che per il “solitario” intorno al mondo, oppure semplicemente il modo per rilassarsi di un modesto impiegato o di un ricco imprenditore. La sua arte consiste nel controllare la potenza del vento e delle onde in modo tale da procedere in avanti, spesso contrariamente a queste stesse forze e, indipendentemente dalla barca che si possiede, dipende tutto dal cervello. Per quanto abbiano riso al circolo velico dei tanti errori che ho fatto da principiante nessuno mi ha mai potuto negare la possibilità di praticare questa straordinaria opportunità.
Il fascino antico di questo mix ha impegnato la curiosità dell’uomo fin dalla notte dei tempi che fece della vela il principale mezzo di scoperta e comunicazione verso i “nuovi mondi”, dai Fenici fino a Cristoforo Colombo. Questo patrimonio di conoscenza aggiunge un valore storico e intellettuale al piacere della propulsione silenziosa, a ciò che a volte viene considerato solo dal punto di vista sportivo e ricreativo. E non è capitato anche a voi di considerare un semplice ormeggio a vela come un qualcosa di condiviso con gli intrepidi esploratori del passato? A me si, e più di una volta.
Affidarsi totalmente al potere naturale della vela crea un’intimità sensoriale con il mondo acquatico circostante e di conseguenza un innato rispetto per l’acqua e l’aria, i suoi principali elementi di supporto. Oggi il rispetto di questi elementi richiede una costante vigilanza contro il crescente inquinamento e le scelte sconsiderate dell’uomo che stanno minacciando l’intrinseca bellezza e purezza della natura acquatica.
Allora facciamo si che praticare la vela sia un punto di convergenza tra un passato glorioso e un passaporto duraturo per il futuro dei nostri figli.