giovedì 2 agosto 2012

Porto Verde di Pratoranieri, i soliti squali all'attacco

Esempio di un porto verde
Avevamo parlato tempo fa della delibera del Comune di Follonica per la costruzione di un "porto verde", e queste sono le novità:

“Adesso, come per incanto, – continua Vella – dal cilindro del più fantasioso dei maghi, viene riproposta una darsena che non può che far pensare ad appetiti extra nautici dato che rimangono in piedi tutte le problematiche per cui, a suo tempo, il progetto era stato accantonato. Infatti, volendo analizzare sotto il profilo socio-economico-ambientale un qualsiasi progetto in quella zona, non possiamo esimerci dall’individuare l’eventuale utenza di tale progetto, i costi relativi all’opera e, non ultimo, l’impatto sull’ambiente circostante. Sappiamo che localmente sono molti i cittadini in possesso di imbarcazioni “carrellabili” tenute a secco in garages, nei campi e in giardini privati. E sappiamo pure che sono numerosi i turisti con mezzi al traino che richiedono la possibilità di comodo alaggio e varo e che, di conseguenza, scelgono le località in base a questa possibilità. ....... Cosa dire poi – sottolinea Antonino Vella – dell’inevitabile cuneo salino derivato dall’intrusione di acque marine alle spalle della duna? Nel giro di pochi anni vedremmo morire i pini e di conseguenza avremmo il disfacimento del tombolo. L’unica opzione possibile rimane perciò l’allestimento di un Porto Verde ben organizzato, come tanti ce ne sono in Italia e nel Mediterraneo, servito da trattorini (anche elettrici) o da rotaie o monorotaie per la movimentazione dei natanti su carrello ed uno scivolo per alaggio/varo a servizio sia dei diportisti locali che dei sempre più numerosi turisti con imbarcazione al seguito. Tra l’altro dovrebbe essere in via di definizione l’iter di uno scivolo con progetto già approvato e finanziato dal Ministero competente per cui mi sembra solamente dispersivo, oltre che economicamente inutile, – conclude Vella – il voler sottoporre ad una VAS il progetto di una darsena destinato a naufragare sotto gli interessi degli speculatori di turno.”

Fonte: Il Giunco, dove potrete trovare l'articolo completo

Non posso che concordare con l'ex assessore Vella al quale va il mio più sentito appoggio, i soliti squali nostrani, quelli della peggior specie che popolano le nostre coste, quelli con i denti aguzzi pronti a spolpare qualsiasi sciagurato che si avvicina al demanio pubblico divenuto di loro esclusiva proprietà con tanto di sbarre, cartelli e lucchetti, sono tornati alla carica. Questi Signori che hanno creato il cosiddetto "indotto" della nautica italiana si sono appropriati dell'unico progetto valido di "nautica sociale" presente in Italia, nato da un disegno preciso e consapevole.
Sono nauseato dalla presenza di certi sciacalli che si presentano in televisione con tanto di fazzolettino nel taschino e abbronzatura anche in pieno inverno che parlano di quanto hanno fatturato incolpando l'attuale governo se i diportisti se ne stanno andando dall'Italia. Ma chi li regge più questi inqualificabili che hanno ridotto questo paese al punto in cui siamo, credo che debbano pensare esclusivamente a quello che avremmo potuto fatturare se solo si fosse pensato a gestire anche la piccola nautica da diporto, la nautica della gente "normale". Mi facciano il piacere, si vergognino e ci lascino in pace una volta tanto, purtroppo sciacalli, squali e avvoltoi non guardano in faccia a nessuno.

L'ex Assessore Vella da una foto tratta dalla rete
La gente per bene si riconosce da quello che dice, da quello che fa e da ciò che traspare dagli occhi. Bravo Vella!


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