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martedì 4 agosto 2015


Sovana, il video



Noi nelle "vie cave", nel cavone e nella Cattedrale di Sovana alla ricerca del Sigillo di Re Salomone. Purtroppo nel cavone, chiuso per lavori, abbiamo incontrato gli archeologi e siamo dovuti tornare indietro perché eravamo entrati con un sotterfugio, quindi niente Sigillo, magari si vede qualche indizio in altri luoghi ed in altre immagini. Chissà, vedremo.

Il cavone di Sovana


venerdì 31 luglio 2015

Da Sovana al mare, con la barca

Il parco archeologico "Città del Tufo"
Il desiderio di vistare i luoghi in cui il mio trisnonno, tra il 1859 e il 1860, aveva trovato numerosi reperti etruschi oggi conservati presso il Museo Nazionale Archeologico di Firenze era forte e finalmente ci sono riuscito, cercando di combinare il bisogno di Elena di rilassarsi assieme alla mia passione per la vela.

La barchina ormeggiata davanti all'Hotel Resort Sovana
Saremmo riusciti a fare tutto se non fosse stato che al Club Velico Grosseto non ci avessero consigliato di non uscire, c'era troppa onda e vento ed in effetti, a parte qualche barca di grandi dimensioni in lontananza, non è uscito nessuno per tutto il giorno.

Il demone alato, angeli e demoni fin dalla notte dei tempi
La visita al Parco Archeologico di Sovana che comprendeva la Necropoli Etrusca e le Vie Cave è stata semplicemente meravigliosa, la scoperta di un qualcosa di incredibile e di unico, ma anche il paesino di Sovana ci ha stupito per la sua bellezza.


Non sarei più coerente con la mia proverbiale brevità nell'esposizione se descrivessi con dovizia di particolari tutto ciò che abbiamo visto, le immagini parlano da sole, l'unica considerazione che mi viene da fare è che qui da noi in Italia non abbiamo capito proprio un bel nulla: lungo la strada pochissime indicazioni per arrivare in un posto così meraviglioso invece ho visto tantissimi capannoni e decine di fabbriche di cucine. Mi chiedo, ma chi le compra più le cucine? Non è che dovremmo cominciare a pensare a valorizzare meglio il nostro territorio unico per archeologia, arte, cultura, architettura, storia, natura e bellezza?
Non è arrivato il momento di pensare di cambiare rotta? Ditemi un po' voi, tanto più che in tutto ciò dovremmo essere i primi al mondo.

La piscina dell'Hotel Resort Sovana, tutta per noi e per pochi altri
L'elegantissimo Hotel Resort Sovana era quasi esclusivamente a nostra disposizione e di pochi altri provenienti da oltre oceano; così non abbiamo invidiato coloro che il giorno dopo abbiamo visto assiepati nelle spiagge dell'Argentario, luogo che abbiamo prontamente abbandonato.

Il Club Velico Grosseto a Principina a Mare
Al mare, nei pressi di Principina a Mare, ho individuato il luogo dove parcheggiare l'auto liberamente, scaricare la barca ed il corridoio per trasportarla fino all'acqua, il tutto nei pressi del Club Velico Grosseto e del Bagno Petite Europe, una struttura che mi è sembrata ben organizzata, pulita ed efficiente.

Il corridoio per il trasporto della barca dal parcheggio
Sono giunto alla conclusione che con la Walkerbay, nella passerella per l'accesso alla spiaggia libera o al corridoio di lancio, non conviene utilizzare il carrello bensì la ruotina posta sulla chiglia della barca stessa, credo si faccia molta meno fatica a causa della sabbia che si impasterebbe nelle ruote.


Insomma, mare mosso parte, questa gita tra Sovana ed il mare con la barca è stata meravigliosa. Imperdibile la FOTOGALLERY completa, a breve monterò anche un filmatino di noi tra le "vie cave" alla ricerca del Siglillo del Re Salomone.



I fantasmi degli etruschi si aggirano per la necropoli di Sovana


Qui ci sono sufficienti argomenti per fare una trasmissione con Roberto Giacobbo di Voyager perché se è pur vero che nelle tombe etrusche e nelle cave di Sovana io i fantasmi non li ho visti è possibile che li abbia fotografati.
Della nostra gita a Sovana fino al mare ne parlerò dettagliatamente nel prossimo articolo ma non ho potuto resistere nel volervi anticipare questa strana e misteriosa esperienza.
Mentre facevo le foto all'interno delle tombe etrusche nel "Parco Archeologico di Sovana" la macchina fotografica mi si è ripetutamente inceppata e solo attraverso una serie di accensioni e spegnimenti è ripartita fino a bloccarsi definitivamente nel corso delle foto che stavo effettuando nella "cava di San Sebastiano", forse la più misteriosa e densa di storie per le strane croci incise nelle sue pareti, nel punto esatto detto "dell'oratorio". 


La macchina fotografica poi ha ripreso a funzionare inaspettatamente il giorno dopo, una volta ripartiti da Sovana, tanto che le foto successive le abbiamo dovute fare con lo smartphone.


Questo è davvero un mistero, che i fantasmi degli etruschi non siano queste bollicine che compaiono nella foto? Mah, la nostra gita è stata davvero divertente anche questa volta, tra mito e realtà!



mercoledì 22 luglio 2015

Alla ricerca del Sigillo di Re Salomone

Dalla relazione del Conte Conestabile della Staffa del dicembre 1859 sull'Archivio Storico Italiano
Mancava solo quello e l'abbiamo trovato, era a Sovana il "Sigillo del Re Salomone", il pentacolo, successivamente ed erroneamente identificato con la stella a sei punte del Re Davide.
Che Re Salomone, specialmente negli ultimi anni del suo regno, non fosse stato un praticante della religione ebraica del tutto ortodosso a causa delle numerose mogli e figli che credevano in un'innumerevole schiera di dei lo si sapeva, e di questa stirpe si è sempre cercato traccia.
Ebbene l'abbiamo trovata a Sovana, e con numerosi indizi che ora vado ad elencare:
  • la stella a cinque punte incisa nella parte interna delle tazze di terra nera rinvenute nella necropoli etrusca di Sovana. Le tazze oggi sono conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze;
  • la svastica incisa nel "cavone" più grande della necropoli etrusca di Sovana accanto al cognome gentilizio VERTNA. La svastica, presente anche in un urna cinera rinvenuta a Vulci, è ritenuto ufficialmente dagli studiosi uno dei simboli (il nodo) collegato alla stella di Re Salomone; 
  • la tomba "Ildebranda" a forma di tempio, una delle più grandi ed importanti di tutta l'Etruria;
  • l'archetipo, assolutamente originale rispetto alle cattedrali romaniche del tempo, del duomo di Sovana è in tutto e per tutto simile a quello del tempio di Salomone. "Dietro armonia e bellezza, qui è stata inserita ad arte la sapienza che re Salomone riconobbe in Hiram, l’archetipo di Tyro chiamato a costruire il Tempio di Gerusalemme considerato il più importante mai edificato in onore dell’Altissimo. La stessa sapienza dei numeri, proporzioni, misure, simboli e forme, tradizionale retaggio dei costruttori di chiese e cattedrali che nobilitarono con la loro arte il medioevo cristiano." (Via: stampalternativa)
La ricostruzione della tomba Ildebranda a forma di tempio a Sovana
Tengo a precisare che, erroneamente, si cita come scopritore della tomba Ildebranda colui che l'ha portata alla luce nel 1924 ma di fatto il primo a notarla è stato l'archeologo inglese Ansley nel 1843 e poi successivamente, come risulta dagli annali dell'Archivio Storico Italiano, nella relazione sugli scavi etruschi della Società Colombaria, viene citata da Pietro Capei in quanto rinvenuta dal mio trisnonno nella campagna di scavi della primavera del 1861 e precedenti del 1859: 

"E ne' pianetti di Sovana altresì voluto avrebbe la direzione portare l'opera sua; conciossiachè insin dall'anno precedente avesse scorto un monticello o tumulo che pareva nascondere un sepolcrale edificio; monticello spettante alla signora Rosa Santarelli di Pitigliano : ma incontrato il 3 di aprile sulla faccia del luogo un mandatario di lei che domandava la ingente somma di scudi cinquecento per la pura e semplice licenza di scavare, dovè il signor ..... (omissis mio trisnonno) ristringersi nelle spalle, contento dello avere appurato come quel monticello, ingombro di colonne e di muri, sembri esibire ruderi di un tempietto e non di una tomba."



A questo punto appare chiaro dalle evidenze che non è plausibile che il popolo etrusco possa avere un origine ebraica ma, al contrario, una discendenza del Re Salomone non di religione ebraica.
Sembra così cadere completamente anche la tesi dello sterminio del popolo etrusco da parte dei romani, di certo c'è stata un'assimilazione, forse una estinzione parziale per motivi sociali, economici e politici ma non uno stermino vero e proprio per motivi religiosi come qualcuno ha asserito.
Il 28 siamo al Sovana Hotel Resort a verificare in loco queste ultime scoperte che poi confuteremo, non appena ci sarà possibile, con gli oggetti esposti al Museo Archeologico Nazionale di Firenze; il 29 andiamo a veleggiare all'Argentario, sempre con la barchina sul tetto dell'auto ovviamente.


Nota: Ho volutamente omesso il nome e cognome del mio trisnonno per dovere di riservatezza, essendo gli eredi impossibilitati ad autorizzarmi la divulgazione nel motore di ricerca. Questa informazione si può trovare nella documentazione dell'Archivio Storico Italiano - Resoconto degli Scavi della Società Colombaria.


venerdì 17 luglio 2015

Raggiolo fa parte dei Borghi più Belli d'Italia

Dal Blog della Brigata di Raggiolo
A Raggiolo c'eravamo ieri ed è proprio lì che abbiamo appreso la bella notizia che questo meraviglioso e caratteristico borgo in pietra situato in Casentino sotto il Pratomagno è entrato a far parte dei Borghi più belli d'Italia, grazie all'impegno e alla dedizione dei più attivi componenti della Brigata di Raggiolo, associazione di cui mi onoro di far parte fin dal suo esordio, anche se devo precisare che io sono uno di quei soci il cui unico sforzo è stato quello di rinnovare la tessera annualmente.

Elena e la Rachele, domenica a Raggiolo
Forse non è un caso che due dei luoghi che amiamo e frequentiamo di più, Castiglion del Lago e Raggiolo, abbiano avuto un riconoscimento così importante.

La piazzetta del "sepolcreto", proprio dietro la casa di Elena a Raggiolo
Ieri, dopo aver frescheggiato lungo quel "condizionatore naturale" che è il torrente Teggina che scorre nei pressi di Raggiolo

Elena tra i sassi del torrente Teggina, ieri
siamo tornati a vistare dei luoghi che erano anni che non vedevamo più, la Pieve di San Martino a Vado, caratterizzata da stupendi capitelli romanici,

Il quadrifoglio, simbolo misterioso dei cavalieri templari
e poi l'impianto castellare di Castel San Niccolò, alla ricerca dell'impronta del Diavolo.

Il castello di San Niccolò
La famosa impronta che Belzebù ha lasciato sulla pietra prima della realizzazione della rocca non l'abbiamo potuta vedere perché il castello era chiuso, ma non importa, la realtà della meraviglia dei nostri borghi è di gran lunga superiore alle leggende che, per quanto curiose, sono il simbolo di epoche lontane e caratterizzate da superstizioni e paure. 


E per chi non lo sapesse, lo strano orologio con solo sei cifre nella torre all'ingresso della porta posta a nord di Castel San Niccolò è un orologio a sei ore, cosiddetto alla "romana", sapete perché?

Sono orologi solari, che indicavano, al suono delle campane, le antiche Ore Italiche adottate, a Roma, dalla Chiesa verso la fine del XIII secolo. 
Queste Ore venivano scandite considerando l’inizio della misurazione del tempo dall’Avemaria della sera, poco dopo il tramonto, e non più dalla mezzanotte, come era consuetudine. 
Erano quindi necessari quattro giri completi della lancetta per arrivare a segnare le 24 ore, suddividendo così la giornata in quattro intervalli dal 6 ore ciascuno. 
Per garantire una migliore comprensione dell’ora, era anche prevista la cosiddetta ribotta: dopo circa un minuto, si ripeteva lo stesso numero di rintocchi per rendere così comprensibile l’ora anche per i più distratti. 
Successivamente, ci fu l’invasione delle truppe napoleoniche nel territorio italiano che portò all’introduzione delle ore dette Oltramontane o alla Francese, in cui la giornata iniziava con la mezzanotte ed era divisa in due intervalli di dodici ore. 
Questo tipo di conteggio del tempo, in breve, venne adottato in tutta Europa. 
(.......). (Via. ViaggiandoValDi).



venerdì 3 luglio 2015

Da Sorano al Lago di Bolsena, con la barca


Con la nostra barchina sul tetto dell'auto abbiamo visitato, e poi navigato, luoghi di straordinaria bellezza.

Sorano, parco archeologico "città del tufo"
Prima la cittadella di Sorano, un borgo caratterizzato da un dedalo di vicoli, cortili, archetti, portali bugnati, scale esterne, logge e cantine scavate nel tufo oltre che da edifici civili, religiosi e militari di grandissimo pregio. Sicuramente da non perdere una vista al "ghetto ebraico", alla "fortezza Orsini" e al "masso leopoldino".


Poi alle Terme di Sorano abbiamo trascorso un pomeriggio ed una nottata all'insegna del relax e dei bagni termali.


Elena ha potuto riposarsi dopo le fatiche di un anno scolastico impegnativo, formare i suoi alunni con serietà non è compito facile e privo di fatica sia fisica che mentale. E' per questo motivo che ho preferito alternare e combinare la mia passione per la vela con attività che si confacessero anche alle sue necessità.


Le Terme di Sorano è un complesso residenziale immerso nel verde della Maremma toscana dotato di un centro benessere e una piscina termale all'aperto con acqua ad una temperatura di 37°C. Il centro è stato costruito intorno ad un antico monastero, la casetta dove abbiamo soggiornato è proprio quella che si vede vicino alla chiesa. Nelle vicinanze delle piscine "moderne" si trova l'antica vasca termale del "bagno dei frati". 


Infine, il giorno dopo ci siamo orientati verso il Lago di Bolsena, molto più vicino, a soli trenta chilometri da Sorano, e non verso il mare dell'Argentario, località che per quanto meravigliosa ci avrebbe privato di un bel po' di tempo per veleggiare.. 


Ne è valsa assolutamente la pena, in questo bellissimo lago del nostro centro Italia siamo stati ospiti del Bolsena Yachting, un piccolo circolo velico situato sulle sue sponde dove non è mancata disponibilità e cortesia.


Il vento non è stato tantissimo, rafficato solo a tratti,  ma a me piace così: orientarmi tra i refoli a ricercare l'andatura giusta per volteggiare sempre e comunque, con la speranza che anche Elena trovi il coraggio di salire in barca con me.
Questa è la FOTOGALLERY completa. Stiamo già pensando di tornare in zona entro breve tempo per visitare le tombe etrusche, i cavoni e tante altre cose poste nelle vicinanze tra Sorano, Sovana, Bolsena e Orvieto.
Il viaggio con la barca sul tetto dell'auto non ha creato alcun problema, in autostrada al ritorno sarei riuscito a procedere a velocità ben superiori agli 80 km/ h ma ho cercato di mantenermi entro i limiti di legge pur essendo molto fastidioso farsi superare dagli enormi autoarticolati che la percorrono.
Conclusione: una gita fantastica!









giovedì 18 giugno 2015

I dolori del giovane "cartopper"


La foto trae volutamente in inganno perché i dolori del giovane "cartopper" ancora non sono i mal di schiena ma le distanze e il tempo tiranno.
Dovendo decidere dove veleggiare dopo l'escursione archeologica a caccia di quel che rimane del Tesoro di Montecristo a Sovana abbiamo fatto una valutazione, prima delle distanze da lì al mare e ritorno a casa e poi, visto che c'eravamo, più in generale.
La prima considerazione da fare è che che i corridoi di lancio, indispensabili durante il periodo estivo, non sono moltissimi ma ci sono:
  • Feniglia
  • Giannella
  • Albinia
  • Osa
  • Principina
  • Castiglion della Pescaia - Le Rocchette


Ho simulato il conteggio dei chilometri e delle ore giornaliere necessarie per recarsi nei luoghi più vicini e più belli e certamente per i luoghi più lontani è consigliabile fermarsi almeno due giorni, la seconda considerazione è che è fondamentale essere molto organizzati per evitare perdite di tempo; questo significa una barca facile da gestire e che si arma in poco tempo.
Inoltre la struttura o la spiaggia di fronte al corridoio di lancio deve essere facilmente accessibile e non troppo lontana da dove si lascia l'auto, non più di 3-400 metri, meglio se il parcheggio è fronte spiaggia.


Google Maps mi è stato molto di aiuto per fare tutti i conteggi e, per la gita a Sorano, dovremmo aver scelto "La Giannella" sull'Argentario, ma la bella spiaggia di Albinia anche se non ha un corridoio di lancio, non essendo ancora il periodo della ressa, rimane sempre un'alternativa valida da valutare all'ultimo momento.




sabato 13 giugno 2015

Sovana, escursione all'Ildebranda alla ricerca del tesoro di Montecristo


La prenotazione alle Terme di Sorano è stata completata e, visto che andremo lì nel pomeriggio, ci rimane una parte della giornata per fare un'escursione alle necropoli etrusche di Sovana, argomento di cui abbiamo già parlato ma che necessitava di un'accurata pianificazione.
Non riusciremo sicuramente a vedere tutto quello che ha scavato il mio trisnonno, di certo partiremo dalla più famosa Tomba Monumentale Ildebranda per addentrarci  lungo il Cavone, verso la misteriosa svastica scolpita accanto ad una scritta etrusca. QUI c'è il resoconto degli scavi stilato dallo storico ed intellettuale del tempo Pietro Capei, nel 1861, per conto della Società Colombaria.
Io credo che quella svastica sia stata incisa durante l'ultima guerra dalle truppe naziste in fuga e forse nascondono un mistero. Che lì vicino ci sia sepolto un tesoro tipo quello del Conte di Montecristo scoperto nel 2004 in un pollaio a Sovana?

Alcune delle 498 monete appartenenti al Tesoro di Montecristo esposte a Sovana
Speriamo di aver più fortuna di quando siamo andati "Alla ricerca del tesoro perduto di Re Porsenna", ma questa volta andremo a dare un'occhiata armati di paletta; speriamo però di non trovarsi in una situazione del genere.


Scherzi a parte non vedo l'ora, il giorno dopo partiremo per una bella veleggiata all'Argentario, tempo permettendo.



lunedì 25 maggio 2015

Una vacanza con la barca a Baia Verde


Al Camping Baia Verde, nei pressi di Punta Ala uno dei luoghi più belli della Costa Etrusca, è possibile portarsi dietro la barchina e tenerla sulla spiaggia in un comodo rimessaggio, QUI ci sono le tariffe, anche a forfait per tutta la stagione estiva.  
Che altro dire, a memoria, i luoghi, le spiagge e i dintorni sono meravigliosi.

Dal sito FACEBOOK di Baia Verde


martedì 12 maggio 2015

The next "Walkerbayers" Tour


Not a conventional tour, se proprio lo si vuol vedere dal punto di vista nautico, ma noi siamo quelli di terraferma e per quanto "terricoli" sappiamo bene che anche gli etruschi sono stati "thalassokràtores", ovvero come li ha definiti Dionigi d'Alicarnasso "dominatori dei mari".
Oltre Chiusi e la visita all'ipotetica tomba del grande Re etrusco Porsenna, alla ricerca del suo tesoro perduto, ci spingeremo verso le cittadelle di Sorano, sede della magnifica Fortezza Orsini, e Sovana per visitare luoghi le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
In questi paesi perduti in mezzo alla Maremma il mio trisnonno, tra il 23 marzo e l'8 maggio 1860, ha escavato ben 104 tombe etrusche rinvenendo numerosissimi reperti oggi esposti al Museo Nazionale Etrusco di Firenze.
Cammineremo nella storia attraverso le Vie Cave, denominate anche Cavoni, che costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che collega vari insediamenti e necropoli nell'area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano, sviluppandosi prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo e poi la vista alle necropoli, quelle meno conosciute, quelle che si trovano solo negli archivi delle biblioteche, e dove si possono nascondere ancora immensi tesori.

Foto tratta da Wikipedia
Attraverso le Vie Cave ci spingeremo verso la stupenda Tomba Ildebranda per proseguire verso la Necropoli di Grezzano, la Valle Buona, il Poggio della Cava, il Felciaio, i Campi della Madonna, il Pischero e il Poggio di Brisca.

Tomba Ildebranda, via Wikipedia
Terminate le visite alle rovine etrusche e alla Fortezza degli Orsini, che si dice essere magnifica, ci fermeremo fino alla mattina seguente alle Terme di Sorano.

Hotel Terme di Sorano
Il mare, che lo raggiungeremo con la barchina sul tetto dell'auto, sarà quello dalle Bocche d'Albegna in poi, nei pressi di Albinia e dell'Argentario che, in caso di venti e mari sfavorevoli, ci permetterà di girargli attorno alla ricerca di acque più tranquille nelle quali veleggiare fino a sera, quando ce ne torneremo a casa.
Sotto, una bella baietta nei pressi di Porto Santo Stefano che potrebbe essere l'ideale per noi.




lunedì 4 maggio 2015

Il lago di Chiusi, lo specchio della Dea del Cielo



Fin dall’antichità il lago ha avuto una notevole importanza per Chiusi. Gli Etruschi lo chiamavano “Chiaro di luna” perché credevano che nelle sue limpide acque venisse a specchiarsi nelle notti serene la dea del cielo, Tiu. Secondo la tradizione cristiana Santa Mustiola, fuggendo da Roma, attraversò sul suo mantello le acque del lago lasciando una scia di luce che d’allora sembra riapparire ogni anno, all’alba del terzo giorno d’aprile. In alcune memorie del Quattrocento è ricordato lo Sposalizio delle Chiane, con il quale la città rivendicava simbolicamente il possesso delle acque del lago - che segna il conteso confine con l’Umbria - gettandovi un anello d’argento. In realtà il lago, che si trova a 5 Km dal centro storico, è una sorta di “reperto”: un piccolo specchio d’acqua sopravvissuto, insieme al Lago di Montepulciano, alla bonifica della Val di Chiana che trasformò in terreni fertili un’estesa palude malarica. Oggi il lago riveste una particolare importanza ambientale per le numerose specie di pesci che lo popolano, per le moltissime piante ed erbe palustri che vi crescono e per essere il rifugio, dall’autunno alla primavera, di numerosi uccelli migratori: vi nidificano molte specie di aironi che, tra i folti rami di salici e pioppi, hanno creato una delle più importanti colonie dell’Italia centro-meridionale. Insomma, un paradiso per gli amanti della natura, per gli appassionati non solo di bird-watching, ma anche delle escursioni a bordo lago a piedi o in bicicletta, oltre che per canoisti e pescatori. 

Fonte: Pubblicazione a cura dell’Apt Chianciano Terme Val di Chiana Ideazione e testi: Simone Marrucci


Nella nostra "gita fuoriporta" del primo di maggio non abbiamo potuto fare a meno di andare a visitare il piccolo lago di Chiusi che io avevo conosciuto solo per  motivi di lavoro nel corso di alcuni "audit" svolti su impianti per la gestione del ciclo idrico integrato situati in prossimità del lago stesso.
Effettivamente me lo ricordavo come un luogo ameno, tanto bello quanto poco frequentato e così mi è sembrato sia rimasto benché quel giorno ci fossero numerosi turisti che, provenienti dalla cittadella di Chiusi, si aspettavano di trovare un momento di relax dopo le visite culturali ai musei, alle tombe e alle rovine.
Purtroppo per loro così non è stato, in prossimità di questo meraviglioso specchio d'acqua ci sono ben poche aree attrezzate e, a  parte un paio di bar ristoranti situati a cinquecento metri l'uno dall'altro, nulla sembra voler attrarre a se famiglie con bambini, turisti di passaggio e amanti degli sport acquatici e della natura.


Una caratteristica che ho notato di questo lago è che seppur in quel momento ci fosse un bel venticello le sue acque erano rimaste tranquille, protette dalle dolci colline toscane situate a ridosso e forse anche per le sue dimensioni contenute. Insomma l'ideale per praticare sport quali la canoa, la vela, il kayak e il nuoto. 
Siamo a conoscenza del fatto che esiste un circolo canottieri ma da questo a farne un'attrazione turistica ce ne corre tanto che in acqua in quel momento non c'era assolutamente nessuno.


Io credo che in un contesto naturale d'eccezione come il lago di Chiusi, in prossimità di un importante centro archeologico quale è la cittadella etrusca e tutti i suoi dintorni, la sua promozione sia un qualcosa che debba avere una priorità a livello nazionale i termini di valorizzazione e sviluppo economico.
Smettiamola di dare i soldi ai petrolieri e ai gruppi imprenditoriali, grandi e piccoli, soldi che sono utili a gestire solamente l'arroganza di prepotenti senza scrupoli che si arricchiscono sempre di più, al contrario sviluppiamo al meglio il nostro territorio dando fiducia ai giovani e a chi voglia intraprendere iniziative in questo senso.


Questa barca affondata è il simbolo dell'abbandono di questo nostro meraviglioso paese in mano a maniche di ciarlatani, una dietro l'altra, troppo pagati per poter svolgere un lavoro onestamente. Ci è rimasta solo la bellezza di questi luoghi; quel "masaniello" di turno continua a dire che la bellezza salverà il mondo ma non certamente lui; ed ecco come una meravigliosa frase di Fedor Dostoevskij può diventare tanto stucchevole quanto antipatica.




mercoledì 3 dicembre 2014

Valorizzazione dell'area ex Mineraria di Cavriglia, quanti decenni dovranno passare?

NATURE DI CAVRIGLIA, da Europa Concorsi
Valorizzazione dell'area ex Mineraria di Cavriglia in Provincia di Arezzo, articoli roboanti, concorsi, procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con tanto di carte bollate, pareri di Commissioni e quant'altro, quasi 38 milioni di Euro stanziati  .... sono passati sette anni ma ancora deve tutto cominciare.
L'area, che  si trova in un contesto naturalistico e storico d'eccezione, a metà strada tra Firenze ed Arezzo, nel cuore del Chianti Classico, potrebbe essere un punto di riferimento importantissimo da inserire nei percorsi turistici, culturali ed  enogastronomici del nostro paese.


Una volta, mentre osservavo il lago di Cavriglia dal Pratomagno, sul versante Ovest che da sul Valdarno, pensai: "come vorrei essere lì con la mia barchina!".
E' si, perché benché il lago sia molto piccolo potrebbe essere un luogo ideale per la piccola nautica, per esempio l'iniziazione alla vela con derive e dinghy. Un po' come hanno fatto in Tailandia, nel Suan Luan Rama IX Park a Bangkok, facente parte di un progetto di valorizzazione e difesa del territorio naturalistico ed acquatico.
Ma aspetta Italia, aspetta, che fretta c'é, "fricatenne e sistema iccarte"!





sabato 15 novembre 2014

In viaggio "pittorico" nella Toscana costiera



Una sorta di “Grand Tour” alla scoperta dei paesaggi costieri della nostra regione, attraverso scorci, panorami, ma anche leggende e storie dimenticate, dalla Versilia alla Maremma: c’è questo e molto altro nell’ultimo volume della collana “Le Città Ritrovate”. Parliamo del libro “Viaggio pittorico nella Toscana costiera. Fra Otto e Novecento”, che è stato presentato venerdì 14 novembre in Corso Italia ad Arezzo. A guidare la presentazione, lo storico dell’arte Carlo Sisi ed il professor Attilio Brilli, curatore del libro. “Le Città Ritrovate” è la collana che dedica ai luoghi più belli e famosi del territorio in cui opera, e che raccoglie le testimonianze di viaggio di illustri scrittori, artisti e viaggiatori europei e americani dal Cinquecento al Novecento. 
Riprese di Gianni Stanganini. TSD Notizie Flash del 15 novembre 2014.


giovedì 30 ottobre 2014

Lungo il Sentiero dei Prìncipi

Apri il Sentiero dei Prìncipi su Google Maps
Il Sentiero dei Prìncipi, è così che ho definitivamente chiamato il mio Sailonbike Tour da percorrere in barca e bici tra le terre delle mie amate Toscana e Umbria.
Perché questo nome, in parte perché attraversa un tratto del Sentiero della Bonifica che si chiama il "Sentiero dei Princeps Etruschi" ma io l'ho voluto estendere ad una striscia del tempo ben più ampia della storia dell'umanità visto che questa strada l'hanno percorsa in molti, dal mitico Re Porsenna che mise sotto scacco Roma per poi proseguire con i "generali" romani, Annibale e i Capi delle popolazioni Visigote ed Ostrogote fino Federico II di Svevia e tutti i Re ed Imperatori che gli sono succeduti, per concludere con il Granduca Pietro Leopoldo che la Valdichiana la fece Bonificare. Non ci possiamo dimenticare neppure di San Francesco d'Assisi che il Trasimeno, le sue terre, e La Verna amò come luoghi privilegiati dove coltivare e consolidare la sua fede e la sua dottrina rivoluzionaria.
Sono 113 chilometri, più gli ulteriori 56 necessari per tornare a casa, di una pista quasi completamente ed esclusivamente ciclabile immersa nelle dolci colline della campagna toscana costellata da fattorie, case leopoldine, magnifici castelli templari, pievi e monasteri meravigliosi.
Alcuni luoghi potranno essere raggiunti solo in barca, come le tre isole del Trasimeno, tutto il resto si fa in bicicletta. Nella mappa ho inserito alcuni resort e villaggi dove potersi fermare per dormire, ma sono solo esempi, secondo i gusti e le necessità.

Profilo elevazione di Google Earth
Il "profilo elevazione", tratto da Google Earth, indica un percorso tranquillo a parte due punti uno dei quali è situato proprio dietro casa e durante il quale sarà necessario scendere e trasportare la bici ed il trolley a mano. Si tratta della "collina di Sargiano" sulla cui sommità si trova il luogo dove mi sono sposato circa 25 anni fa, non potevo "bypassarlo". Dietro la Chiesa dove abbiamo pronunciato la "promessa" c'è il chiostro dove abbiamo organizzato il nostro semplice rinfresco, ben diverso dai pranzi che si usa fare oggi.

Il Monastero di Sargiano, originariamente francescano, foto tratta dal web
Sabato andremo con Elena a verificare in che stato è il sentiero. Dopo casa nostra, il Monastero di Sargiano è il secondo dei luoghi stupendi che si possono visitare lungo il "Sentiero dei Prìncipi".

La "collina di Sargiano" proprio dietro casa, unico ostacolo per la Valdichiana ed il Trasimeno da raggiungere in bici.
A causa di questo ostacolo dovrò prevedere attrezzature particolari, il trolley per esempio dovrà essere essere trasportabile anche a mano, la barca per due e non troppo ingombrante, infine le bici del tipo "mountain bike". Ho già qualche idea in merito ma ne parleremo più avanti.




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