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venerdì 19 ottobre 2012

Malamocco, porto a secco con scivolo


  Full Page Link, via Mapchennels

Un altro esempio interessante di porto a secco con scivolo presente nella Laguna Veneta. Insisto nel dire che l'Italia ne dovrebbe essere piena, ovunque raggiungibili anche con piste ciclabili lungo tutti gli ottomila e passa chilometri di coste. Se mai qualcuno che conta prima o poi riuscirà a capirlo forse sarà già troppo tardi.
Nelle immediate vicinanze ci sono anche due Bed&Breakfast, Cà Noemi ed il Glicine Fiorito.

Immagine tratta dal sito di Cà Noemi


venerdì 12 ottobre 2012

La darsena di Pully, Lac Leman


Pubblico con piacere l'immagine satellitare di questa bella darsena situata nel Lac Leman nei pressi di Losanna, una darsena che si sviluppa attorno ad uno scivolo di grandi dimensioni con pontili di supporto, porto a secco e parcheggio. Non posso esimermi dal farvi notare quanto, in un luogo dove la ricchezza è distribuita in gran parte della popolazione, si riesca ad avere particolare attenzione alla piccola nautica e ai suoi armatori. Inoltre se confrontiamo i prezzi del Club Nautique Pully, nel contesto di cui stiamo parlando, con i nostri club io credo che la maggior parte di questi ultimi dovrebbero mettersi una mano nella coscienza e rivedere qualcosa.
La metodologia di gestione della nautica in Italia è significativa e simbolica in un paese che è diventato più ingiusto di una delle contrafforti del capitalismo mondiale, e questo è tutto dire.

Elena, non lontani da Pully un bel po' di anni fa


sabato 29 settembre 2012

Il porto a secco di Punta San Giuliano


Visualizzazione ingrandita della mappa

Visto che di San Giuliano ne abbiamo parlato nel post precedente e anche quando parlammo dello STAG 18, eccovi una bella vista Punta San Giuliano, dal sito Mapchannels del porto a secco del Circolo Velico Casanova, credo il più importante riferimento italiano della piccola nautica a vela. E se San Giuliano è un Circolo Velico il vicinissimo Compound Fusina, di cui abbiamo già parlato, può essere un buon "approdo" per le vostre vacanze a vela in Laguna.


domenica 23 settembre 2012

Il porto a secco Deiva Marina Service


Deiva Marina Service offre la possibilità, unica nella Riviera Ligure, di consentire agli utenti di poter accedere con la propria auto, posteggiare all'interno della struttura ed uscire con il natante direttamente in mare, il tutto in pochi minuti. Un servizio esclusivo, comodo e di massima sicurezza per automobili e natanti. (Dal sito Deiva Marina Service).

Non conosco i prezzi ma ritengo che questa sia finalmente la risposta ai tanti armatori di piccoli natanti che non possono ottenere un posto barca al pontile. L'organizzazione mi sembra eccellente ed il contesto paesaggistico tra i più suggestivi. Notevole anche l'opportunità di arrivare in qualsiasi momento, fare varare la barca, parcheggiare auto e carrello, passare la propria giornata in mare e alla sera ritornarsene a casa.
Il sistema di alaggio e varo con l'ascensore, come si vede in figura, a me personalmente sembra il più intelligente, sicuro e veloce mai studiato. Complimenti!

Il sistema di alaggio e varo di Deiva Marina Service


lunedì 3 settembre 2012

Porti spiaggia e a secco


Visualizza Porti spiaggia e a secco in una mappa di dimensioni maggiori

Eccovi una nuova mappa che verrà aggiornata progressivamente con i porti spiaggia e a secco. Le barche a vela ideali per questo tipo di rimessaggio sono i "mini cruiser" cabinati inferiori ai 300/ 400 kg, le derive e i catamarani, a meno che non si possegga un carrello motorizzato o, in alternativa, la movimentazione venga gestita con idonei mezzi di trasporto.


lunedì 20 agosto 2012

giovedì 2 agosto 2012

Porto Verde di Pratoranieri, i soliti squali all'attacco

Esempio di un porto verde
Avevamo parlato tempo fa della delibera del Comune di Follonica per la costruzione di un "porto verde", e queste sono le novità:

“Adesso, come per incanto, – continua Vella – dal cilindro del più fantasioso dei maghi, viene riproposta una darsena che non può che far pensare ad appetiti extra nautici dato che rimangono in piedi tutte le problematiche per cui, a suo tempo, il progetto era stato accantonato. Infatti, volendo analizzare sotto il profilo socio-economico-ambientale un qualsiasi progetto in quella zona, non possiamo esimerci dall’individuare l’eventuale utenza di tale progetto, i costi relativi all’opera e, non ultimo, l’impatto sull’ambiente circostante. Sappiamo che localmente sono molti i cittadini in possesso di imbarcazioni “carrellabili” tenute a secco in garages, nei campi e in giardini privati. E sappiamo pure che sono numerosi i turisti con mezzi al traino che richiedono la possibilità di comodo alaggio e varo e che, di conseguenza, scelgono le località in base a questa possibilità. ....... Cosa dire poi – sottolinea Antonino Vella – dell’inevitabile cuneo salino derivato dall’intrusione di acque marine alle spalle della duna? Nel giro di pochi anni vedremmo morire i pini e di conseguenza avremmo il disfacimento del tombolo. L’unica opzione possibile rimane perciò l’allestimento di un Porto Verde ben organizzato, come tanti ce ne sono in Italia e nel Mediterraneo, servito da trattorini (anche elettrici) o da rotaie o monorotaie per la movimentazione dei natanti su carrello ed uno scivolo per alaggio/varo a servizio sia dei diportisti locali che dei sempre più numerosi turisti con imbarcazione al seguito. Tra l’altro dovrebbe essere in via di definizione l’iter di uno scivolo con progetto già approvato e finanziato dal Ministero competente per cui mi sembra solamente dispersivo, oltre che economicamente inutile, – conclude Vella – il voler sottoporre ad una VAS il progetto di una darsena destinato a naufragare sotto gli interessi degli speculatori di turno.”

Fonte: Il Giunco, dove potrete trovare l'articolo completo

Non posso che concordare con l'ex assessore Vella al quale va il mio più sentito appoggio, i soliti squali nostrani, quelli della peggior specie che popolano le nostre coste, quelli con i denti aguzzi pronti a spolpare qualsiasi sciagurato che si avvicina al demanio pubblico divenuto di loro esclusiva proprietà con tanto di sbarre, cartelli e lucchetti, sono tornati alla carica. Questi Signori che hanno creato il cosiddetto "indotto" della nautica italiana si sono appropriati dell'unico progetto valido di "nautica sociale" presente in Italia, nato da un disegno preciso e consapevole.
Sono nauseato dalla presenza di certi sciacalli che si presentano in televisione con tanto di fazzolettino nel taschino e abbronzatura anche in pieno inverno che parlano di quanto hanno fatturato incolpando l'attuale governo se i diportisti se ne stanno andando dall'Italia. Ma chi li regge più questi inqualificabili che hanno ridotto questo paese al punto in cui siamo, credo che debbano pensare esclusivamente a quello che avremmo potuto fatturare se solo si fosse pensato a gestire anche la piccola nautica da diporto, la nautica della gente "normale". Mi facciano il piacere, si vergognino e ci lascino in pace una volta tanto, purtroppo sciacalli, squali e avvoltoi non guardano in faccia a nessuno.

L'ex Assessore Vella da una foto tratta dalla rete
La gente per bene si riconosce da quello che dice, da quello che fa e da ciò che traspare dagli occhi. Bravo Vella!


domenica 15 luglio 2012

Il porto spiaggia di Marina di Pietrasanta

Immagine elaborata su MapChannels

Scrissi a Franco Bechini per avere suggerimenti sul mio sito poco prima della sua scomparsa, nonostante tutto mi rispose con la sua proverbiale cortesia e sagacità. Lo ricordo ancora volentieri, nel mese di luglio, con una bella vista del suo porto spiaggia e dello scivolo a lui stesso intitolato: I luoghi della piccola nautica: Marina di Pietrasanta


martedì 8 maggio 2012

Lo splashdown 2012 di un Melonseed Skiff


Abbiamo parlato in più occasioni di questo bellissimo Melonseed di Roger Crawford ed è sempre affascinante guardare i video di appassionati che vivono con semplicità la grande passione della vela in una piccola barca. Il luogo di navigazione è nel cuore dell'America, nella Riserva Eagle Creek nei pressi di Indianapolis. Colgo l'occasione per mostrare a chi mi legge come si rispetta l'ambiente e come si sfruttano al massimo le potenzialità delle coste, semplicemente con un porto a secco. Non mi stancherò mai!


Con piacere provo a tradurre le parole che ha scritto l'armatore di Three Cheers alla fine del suo video, sono le stesse che tutti noi vorremmo scrivere, e vivere, ogni qualvolta torniamo dalle nostre belle veleggiate.

"E 'difficile immaginare uno "splashdown" migliore. Sarà difficile eguagliare questa calda giornata estiva, questa brezza tesa, gli spruzzi freddi, le raffiche che risvegliano dalla pigrizia invernale, la pioggia durata poco. Per non parlare di aironi, anatre, oche, cormorani, falchi, e un aquila che ha condiviso con me la mia stessa giornata. Speriamo ancora in una stagione così! 

Il varo 2012 di Three Cheers!"

Noto con soddisfazione che le bandiere della marineria sono sempre le più belle.

La Bandiera della Marina Mercantile U.S.A., dal sito Flagsonline


giovedì 3 maggio 2012

La francese Sagemor inaugura il "porto funzionale"

Il "porto funzionale" de La Roche-Bernard, dal sito Sagemor
Beneficiare di un posto a terra con i vantaggi dell'ormeggio, questa è la filosofia del "porto funzionale" di Sagemor, Société Anonyme de Gestion du Morbihan: La Roche Bernard - Le Port Fonctionnel. In pratica la barca si tiene in acqua solo quando la si usa e nel contratto è compreso l'ormeggio gratuito per un certo numero di giorni e di porti. Mi sembra davvero un'idea pratica ed intelligente.
La Roche Bernard, la Bretagna è un luogo meraviglioso.


martedì 1 maggio 2012

Compound Fusina



"Compound" in lingua inglese significa una combinazione di più elementi, un agglomerato di strutture facenti parte di una, in questo caso Fusina. Infatti alla Fusina abbiamo un Camping Tourist Village, una darsena. un porto a secco, lo scivolo, la gru ed infine il parcheggio, il tutto davanti ad uno dei luoghi più belli del mondo, Venezia. Ce n'è abbastanza per progettare una bella vacanza in Laguna Veneta, magari lasciando la barca per qualche mese ritornando per il week end. Insomma, una soluzione che mi ha sempre attirato parecchio, questo è il LISTINO del Camping Village e questo è il LISTINO della darsena, inclusi i servizi.
Altre informazioni le potrete trovare su:

Venezia dal camping, dal sito Camping Fusina Tourist Village


lunedì 16 aprile 2012

Solo tasse, punte idee? Investiamo nella piccola nautica!


Che questi "professori" siano assolutamente privi di idee è oramai evidente visto e considerato che hanno tassato e basta, provo a dargliene una: dimezzare i rimborsi elettorali e gli amministratori presenti nelle Regioni, nelle Provincie, nei Comuni e negli Enti ed investire sulle nostre meravigliose coste e la piccola nautica. Come? Con le rampe ed i parcheggi che significano minimo impatto ambientale, minimo investimento, massimo risultato. Credo però che tutto ciò sia già troppo per il loro cervello assolutamente privo di fantasia. Comunque è sempre meglio provarci ricordandogli cosa fanno nelle economie dalle quali prendono cotanta ispirazione e saggezza: Pinellas County Boat Ramps. Pensate, queste rampe, o porto a secco, o porto verde come le vogliamo chiamare, sono state realizzate sotto un cavalcavia. Già, ma tutte queste cose le dovranno fare quelli che verranno dopo di loro, di male in peggio, mi viene da piangere!

Bellair Boat Ramp, dal sito Pinellas County, Florida


mercoledì 7 dicembre 2011

Un SUN 2000 in un porto spiaggia

Chariot de mise a l'eau italien et autonome, dal blog Sun2k
Il rimorchio motorizzato è di quelli del Gattanella Rimorchi, ma che si vedesse gestito anche un bel SUN2000 con i suoi 1400 kg di peso è veramente fantastico. Ne avevamo già parlato, infatti nello stesso Circolo Velico nei pressi di Rimini avevamo visto un Brezza 22 in un porto spiaggia. Quella del porto a secco, ed in particolare del "porto spiaggia", è una delle più grandi intuizioni del grande giornalista Franco Bechini a cui è stato dedicato lo scivolo di Marina di Pietrasanta, il primo porto spiaggia in Italia da lui stesso voluto e promosso. Insisto nel dire che, con tutte le coste che abbiamo, sarebbe opportuno che i nostri Amministratori cominciassero a pensare a sviluppare la nostra economia anche in questo modo.

Chariot de mise a l'eau italien et autonome, dal blog Sun2k
Purtroppo nel Tirreno abbiamo questo tipo di strutture solo nel Lazio e, appunto, a Marina di Pietrasanta, le altre sono quasi tutte nell'Adriatico centrale, acque sulle quali si affacciano regioni che giustamente hanno fatto del turismo, dell'accoglienza, del lavoro, della correttezza e dell'onestà i pilastri della loro economia.
La Congrega dei Velisti a Cesenatico, una grande struttura a secco, un "porto verde" e anche tante attività di alto profilo umano e sportivo.
Il porto verde, per quegli Amministratori che ancora non hanno capito come si fa, si vede anche su Maps.


sabato 3 dicembre 2011


lunedì 17 ottobre 2011

Stag 18 Mark 3, eccove el barchin

Lo STAG 18 di Claudio, dalla sua FOTOGALLERY
Lo STAG 18 del Cantiere Mark 3 è una di quelle barche che fanno riflettere, non ci possiamo spiegare perché la folle ingordigia della cantieristica italiana lo ha voluto completamente abbandonare. Bellissima linea, facilmente carrellabile, leggera, sportiva, economica insomma la barca ideale per la famiglia media che se ne vuole andare in barca a vela con poca spesa, come noi. Nessuno avrebbe preteso che non si andasse nella direzione di realizzare i mega yacht per tutto il mondo, per carità è P.I.L., ma perché non lasciare uno spazio anche ai piccoli, una produzione di serie economica e per tutti come avviene in tutti i paesi del mondo. Rimango stupito ed amareggiato ma saremmo ancora in tempo a riprenderne il progetto, rinnovarlo, ma neanche più di tanto, e riproporlo ancora, forza! Quali interessi ci sono dietro? Forse la paura che un piccolo sei metri avrebbe potuto togliere un posto barca ad uno di venti? Bé, al Circolo Velico Casanova a Punta San Giuliano, nella Laguna Veneta, hanno trovato la soluzione, una flotta di ben otto Stag 18 sono "ormeggiati" a terra nel loro magnifico porto a secco. Vedete che lo STAG 18 non avrebbe dato noia a nessuno e avrebbe permesso a tanti di acquistare un prodotto italiano, invece di andare a comprarsi una barca in Polonia.

Uno STAG 18 in navigazione, dalla FOTOGALLERY di Claudio
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.50 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.35 - 1.10 m
Peso: 550 kg
Sup. Velica: 18 mq

Ed eccovi anche un bel video di Claudio che veleggia con il suo STAG 18.



Il porto a secco di Punta San Gluiliano dove sono "ormeggiati" gli STAG 18 del Circolo Velico Casanova:



domenica 7 agosto 2011

Decreto sviluppo, misure a favore di quale nautica?

Il Parlamento, in una improbabile foto in cui quasi tutti sono presenti

Svegliati dal torpore che attanaglia potenti di destra e di sinistra arroccati sui propri privilegi, infatti ogni ricco pensa solo a se stesso, si sono messi in testa di adottare misure a favore della nautica applauditi dai soliti speranzosi in un futuro migliore: UCINA, testate giornalistiche lecchine, costruttori, etc. 
In soldoni mi si dice che verranno realizzati 40.000 posti barca in più e quindi i costi saranno più sostenibili anche per i piccoli, insomma un'equazione che ha sempre dimostrato il contrario. Aggiungo che, a mio parere, le tanto agognate misure mi sembrano, quando non sono ovvie come il discorso dei pontili galleggianti, il fare un logico ed inevitabile passo indietro sulle patenti nautiche ed infine l'alleggerimento della burocrazia nel "charter" giornaliero, uno specchietto per le allodole, fumose, generiche, insulse ed inutili come coloro che le hanno prodotte.
Tanto per non parlare a vanvera come loro darei qualche suggerimento, un po' meno ovvio però:
1) favorire lo sviluppo su tutto il territorio nazionale di "porti a secco" e di tutte le strutture ed infrastrutture necessarie, viabilità, parcheggi custoditi di auto e barche, spazi verdi, scivoli per varo e alaggio, gru, etc;
2) favorire il "merito" e non la lunghezza della barca, meno la si usa e più si paga, fino all'esclusione dal posto barca;
3) favorire la "rottamazione" di barche vecchie e vetuste che occupano inutilmente posti barca, nonché le relative attività di smaltimento e recupero dei materiali;
4) favorire la sostituzione di motori a scoppio con motori elettrici e batterie ricaricabili ad energia solare;
5) favorire la realizzazione di carrelli portabarche, motorizzati ed attrezzati per varo, alaggio e operazioni di "mast raising";
6) favorire il turismo nautico "itinerante" con la promozione dei "porti verdi", farli conoscere, credere nella loro enorme potenzialità economica e turistica;
7) favorire le concessioni dei porti spiaggia lungo il litorale e regolamentarne limiti e possibilità;
8) favorire la realizzazione ed il mantenimento nei porti dei "posti in transito", cavando di mezzo gli squali che li gestiscono;
9) favorire l'utilizzo di pontili mobili galleggianti in modo da aumentare il numero di posti barca;
10) favorire la piccola nautica concedendo ai piccoli natanti la possibilità di spiaggiare, per lo meno in una parte del litorale.
Queste sono le cose che mi vengono in mente così, fuori dai denti, senza neanche fare grandi sforzi cerebrali.
L'Italia, per cambiare, bisogna che si metta in testa che davanti a ciascun turista che visita e naviga nel nostro paese prima di tutto si mostrino correttezza e norme certe, non l'arroganza dei disonesti e dei cialtroni.


mercoledì 11 maggio 2011

Quando si dice "porto verde"


Visualizzazione ingrandita della mappa

Eccovi un porto verde, ne abbiamo parlato tanto, il Colico Vela Club ce ne offre un bell'esempio da imitare. Di seguito la planimetria della struttura completa, dotato di rimessaggio a secco delle barche recintato, magazzino e ricezione, parcheggio auto, scivolo di alaggio/ varo ed infine spiaggia.

Dal sito ColicoVelaClub

Questa piccola struttura prevede di ospitare principalmente derive, ma con l'ausilio di mezzi meccanici quali carrelli motorizzati o trattorini potrebbero essere movimentate barche di dimensioni superiori.

Dal sito Gattanella Rimorchi


martedì 26 aprile 2011

La Brezza 22 in un porto spiaggia

Dal blog di Giuseppe, La mia barca: Brezza 22
Che la Brezza 22 del Centro Nautico Adriatico sia un'ottima barca non ci sono dubbi, ma vederla attrezzata con il suo carrello motorizzato in un porto spiaggia fa veramente una bellissima impressione. Tutte le informazioni su questo veliero carrellabile e molto di più le potrete trovare nel blog di Giuseppe, La mia barca: Brezza 22.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.50 m
Larghezza: 2.50 m
Immersione: 0.22/ 1.47 m
Peso: 800 kg
Sup. velica: 22 mq
Non dico altro perché tutto quello che c'è da sapere lo potrete trovare nei link che vi ho indicato, l'unica cosa che posso aggiungere è che la Brezza 22 è una barca che consiglierei a chiunque.
Questo è un bel video di una Brezza 22 in navigazione:


Osservando il porto spiaggia nella foto mi viene da pensare che con tutte le coste che abbiamo, possibile che non si riesca ad istituzionalizzare la presenza anche di queste strutture? Tra l'altro libererebbero tanti posti inutilmente occupati nei marina che potrebbero ospitare solo barche ben più grandi o quelle in transito.

Un porto spiaggia situato nella costa adriatica

domenica 16 gennaio 2011

Porto verde Vs marina, qualche considerazione

Un Marina Park realizzato negli States
Si definisce lapalissiano un ragionamento o una affermazione le cui conclusioni appaiono immediatamente ovvie e scontate, e sarebbe quindi del tutto inutile dissertarne (da Wikipedia). A questo punto dovrei fermarmi qui, perché mettere a confronto un "marina" con un "porto verde" significa arrivare a delle conclusioni così ovvie e scontate che sembrerebbe inutile parlarne. Purtroppo non è così, io comunque mi ostino a riassumerle. Premetto che non ho mai pensato che i marina non debbano essere costruiti, anzi, ritengo altresì che debbano essere prima pianificati e poi realizzati in luoghi in cui il loro impatto ambientale non sia devastante ed in alternativa o assieme ai porti verdi destinati alla nautica piccola e popolare.
Ricordo brevemente pro e contro:

Marina:
(definisco brevemente un marina quale un porto con tanto di pontili, banchine, foranee e strutture accessorie come normalmente viene conosciuto)
  • Alti costi di progettazione e realizzazione;
  • Grandi difficoltà di realizzazione e gestione;
  • Grandi spazi per poche utenze principalmente fisse;
  • Alto impatto ambientale;
  • Alto prelievo dalle risorse pubbliche;
  • Basso ritorno alle risorse pubbliche;
  • Lunghi tempi di ammortamento;
  • Alti guadagni per i gestori privati;
  • Scarso ritorno all'economia turistica circostante;
  • Basso indotto e vantaggi nell'economia locale.
Porto verde:
(definisco brevemente porto verde come una struttura a secco consistente in un parcheggio per auto e carrello, scivoli a mare e strutture accessorie)
  • Bassi costi di progettazione e realizzazione (1 a 10 rispetto ad un marina);
  • Piccole difficoltà di realizzazione e gestione;
  • Grandi spazi per molte utenze a rotazione per tutto l'arco dell'anno;
  • Basso impatto ambientale;
  • Basso prelievo dalle risorse pubbliche;
  • Alto ritorno alle risorse pubbliche;
  • Brevi tempi di ammortamento;
  • Alti guadagni per i gestori pubblici e privati;
  • Alto ritorno all'economia turistica circostante;
  • Alto indotto e vantaggi nell'economia locale.
Ce n'è per un trattato di economia, chi può si faccia avanti.

Il Marina di Scarlino, ha un porto verde a fianco

domenica 2 gennaio 2011


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