Scrivo queste cose oggi perché lunedì vorrei essere smentito dai fatti, lo desidero con tutto il mio cuore, ma ho poca fiducia in questo governo di tecnici, seppur senza alternative, per due motivi. Di salvatori della patria ne avevamo già visto uno ed è andato a finire nel peggiore dei modi, l'altro è che non credo molto nei professori universitari, sarà perché quelli che ho conosciuto io non erano dei migliori, e poi questa passerella di "miti", via, sembra di essere tornati ai tempi di Augusto in cui si osannava l'Imperatore nelle piazze. Che tristezza, provo un senso di vergogna.
Ieri al TG hanno comunicato il reddito medio degli italiani, ci rientriamo perfettamente e non ci avanza un euro. Credo che non avanzi neppure a chi dichiara il doppio di noi perché, normalmente, chi guadagna di più ha molte spese in più da sostenere, auto di rappresentanza, villa. mutuo, etc. etc., insomma siamo tutti nella stessa barca che affonda. Figuriamoci tutti quelli che dichiarano meno, come fanno a campare?
Le misure sembrano essere quelle previste, Pensioni, IVA, ICI, per dare fiato alle imprese, magari riducendo l'IRAP, ma quest'ultimo forse se si eliminava qualche anno fa sarebbe servito a qualcosa, oggi, come non sono bastati gli ammortizzatori sociali, non avrà nessun effetto se non quello di averci svuotato ancora di più il portafogli. Non parlo di evasione fiscale e di dismissione degli immobili pubblici, è una barzelletta, sono quarant'anni che si tirano fuori dal cilindro dei Ministri delle Finanze. Nel momento in cui l'attuale maggioranza votata dagli italiani dichiara che non vuol fare la patrimoniale, questo significa che non si vuole neppure debellare l'evasione fiscale, sic et simpliciter.
Come sempre vi elenco solo alcune cose che farei se fossi il Professore in dodici punti:
NO a tutte le Provincie e Comuni sotto i diecimila abitanti: Sindaci, Vice Sindaci, Presidenti, Vice Presidenti, Assessori, affitti, luce e gas da pagare, tornino tutti a lavorare sul serio (parlo degli Amministratori non dei Dipendenti);
NO a Regioni Autonome a Statuto Speciale, paghino le tasse come tutti gli italiani;
NO a tutti i privilegi alla classe politica, lavorino quarant'anni, vergogna;
NO agli incarichi nelle municipalizzate, bastano i direttori e i Comuni da fare da "garante", i Presidenti servono solo ad aumentare le tariffe e a farci imbestialire quando tentano di accendere il loro inutile cervello;
NO al caro tariffe e al caro benzina, riduzione immediata di tutti i balzelli di Stato, Regioni, Provincie e Comuni, questa tassazione "occulta" ha affondato la nostra economia;
NO ai contratti a termine a ai licenziamenti facili, non servono a nessuno, creano insicurezza e la gente va fatta lavorare non va licenziata;
SI ad un rinnovamento totale della scuola pubblica, più breve e più incentrata sul lavoro. Chi esce da una qualsiasi scuola deve avere in mano qualcosa con cui lavorare in ogni parte del mondo; la struttura attuale dei Licei, per quanto possa preparare, paradossalmente non offre sbocchi professionali, in aggiunta la laurea breve è servita solo ad allungare la scuola, l'età di avvio al lavoro, e a deprimere i giovani;
SI a finanziamenti a fondo perduto e alla defiscalizzazione totale per i primi anni ai giovani che abbiano un progetto d'impresa;
SI alla defiscalizzazione alle imprese, troppe tasse da pagare senza considerare il rischio imprenditoriale;
SI alla ricerca, quella vera;
SI alla cultura, ai musei, alla storia, al turismo d'elite e al loro sviluppo con massicci incentivi e promozione;
SI all'ambiente, alle fonti rinnovabili, al controllo e allo sviluppo del territorio, sono il futuro dei nostri figli.
Potrei continuare per ore, ma vi annoierei ... e poi non sono il Professore.