venerdì 28 febbraio 2014

Holzboot Charter, das blaue paradies

HOLZBOOT CHARTER
Non rimpiango i tempi in cui prendevo la mia valigetta per andare in giro da clienti e fornitori, spessissimo in Italia, qualche volta in Germania, ma di quest'ultimo paese ho un bellissimo ricordo, delle sue acque, delle sue foreste, delle sue casette immerse nel verde intenso di dolci colline ed infine della gente che, per quanto seria nel lavoro, non è mai stata avara di sorrisi e disponibilità.
Ho molta nostalgia della Germania e mi piacerebbe tornarci, questa volta con Elena, e sono sicuro che piacerebbe anche a lei.
Allora perché non in una meravigliosa barchetta in legno d'epoca presa da Holzboot Charter nel "blaue paradies", nei laghi di Postdam o nel Brandeburg Havel ma volendo anche nel Mar Baltico, con dei PREZZI che vanno per un week end a meno di 200 € fino ad un massimo di 1000 € per una settimana in alta stagione, ma c'è anche la possibilità di uscite giornaliere.
Sarebbe davvero fantastico!



giovedì 27 febbraio 2014

Claude Monet, le sue marine e le sue barche


Claude Monet è stato il pittore impressionista più impressionista di tutti e se tutti hanno dipinto scene marine, barche, fiumi e porti credo che mai nessuno di loro sia arrivato al punto di costruirsi in giardino una rimessa per barche per poter dipingere nell'acqua. 
Nella pubblicazione che ho inserito nel post potrete vedere moltissime delle sue meravigliose barche a vela navigare sulla Senna e nel mare della Normandia.


mercoledì 26 febbraio 2014

Assicurazioni, la Top Ten delle rivalse in USA

BOATUS
10° Posizione: Fulmine
Anche se solo l'1.2 % delle rivalse riguarda questo tipo di incidente rimane uno dei più costosi, più della collisione, a causa dei danni molto estesi allo scafo o delle ferite mortali. Purtroppo in questo caso dare consigli veramente validi è anche molto difficile.

9° Posizione: Furto
Il furto è il tipo di rivalsa più caro in assoluto, pur essendo al nono posto in quantità. Il 90% dei furti avviene su barche che sono sul loro rimorchio.

8° Posizione: Ferite
Quasi tutti gli incidenti che provocano ferite riguardano ospiti o equipaggio inesperto. Per questo motivo è assolutamente indispensabile avere un'assicurazione e segnalare agli ospiti i pericoli come le superfici scivolose e quant'altro.

7° Posizione: Impatto con gli scogli
Buone carte nautiche, esperienza nella loro lettura ed ecoscandaglio prevengono in buona parte questo tipo di incidente.

6° Posizione: Collisione
La maggior parte delle collisioni sono il risultato di una combinazione di tre fattori: la disattenzione, i punti ciechi, e la troppa velocità. Normalmente questi avvengono tra due imbarcazioni ma anche "incontri ravvicinati" con pontili, boe, moli ed altri oggetti fissi, questi ultimi provocano molto meno danni.

5° Posizione: Incendio/ esplosione
La rivalsa relativa ai danni è seconda solo al furto poiché normalmente l'incendio e l'esplosione provocano la perdita totale della barca. Le cause principali dipendono dai cablaggi di approvvigionamento gas e combustibile difettosi. Oltre i doverosi controlli agli impianti, assicuratevi sempre di avere un estintore a bordo.

4° Posizione: Collisione con oggetti semisommersi
A differenza del caso precedente è difficile arrivare alla perdita totale della barca, anche se si possono provocare danni gravi. Quando si sente un tonfo è sempre buona norma controllare attentamente lo scafo.

3° Posizione: Meteo/ vento
Ovviamente non si parla di uragani che è al primo posto, ma le condizioni meteo estreme sono sempre una causa importante di incidenti anche quando la barca è ormeggiata. Il consiglio è di tenerla in un luogo protetto.

2° Posizione: Naufragio
La prima regola della navigazione è tenere l'acqua fuori dalla barca, troppo spesso però questa regola viene disattesa. Nel 2011 i sinistri pagati per l'affondamento hanno superato quelli dell'Uragano Irene. L'acqua molto spesso trova la sua strada attraverso quei buchi fastidiosi posti al di sotto della linea di galleggiamento.
Molti fori subacquei hanno un sistema per essere tenuti chiusi quando non sono necessari, sono le prese a mare, ma le prese a mare spesso rimangono aperte grazie all'utilizzo di raccordi e tubi che tengono l'acqua fuori.
Controllate sempre, spremete, e tirate tutti i raccordi sotto la linea di galleggiamento almeno una volta per stagione per assicurarsi che la vostra barca rimanga a galla.

1° Posizione: Uragano
Tra il 2008 e il 2012, ci sono stati tre grandi uragani, Ike, Irene e Sandy, gli ultimi due hanno avuto un numero di sinistri che contavano migliaia di barche danneggiate. Il payout medio per sinistro, però, arriva per ultimo perché l'imbarcazione nella maggior parte dei casi può essere recuperata. Difendersi da un uragano significa preparare un piano di protezione della barca ben congegnato.

(Maldestramente tradotto, ma soprattutto interpretato da me medesimo, da: Boatus).

Via: Dailyboater

Con un catamarano gonfiabile alle Isole Shantar, nel Mare di Okhotsk



Di un'avventura simile effettuata in queste latitudini ne avevamo già parlato nel post "Navigare l'Arcipelago delle Curili, tra le Isole del Nord ed un secolo e mezzo di controversie". 
Oggi vi propongo un video in cui si naviga con un catamarano gonfiabile della classe Stalker nell'Arcipelago dell'Isola di Shantar, sempre nel Mare di Okhotsk, per circa 1100 km, accolti da megattere, balene beluga, narvali, orsi e banchi di salmoni rosa che depositano le uova. Imperdibile.



martedì 25 febbraio 2014

Prova di tenuta albero e satiame di Papì


Tanto per dimostrare ulteriormente la praticità di questa "deriva gonfiabile" vi posso assicurare che ho fatto tutto in tre quarti d'ora, montaggio, smontaggio e test di tenuta dell'albero e del sartiame.
Per prima cosa ho deciso di utilizzare il boma originale, è ugualmente leggero e qualora si volesse fare il surf è lì pronto.
Ovviamente per effettuare il test non c'è stato bisogno di montare deriva e timone.


La prova è consistita nel ruotare prima il boma e la vela e poi la barca fino a ribaltarla completamente.


L'albero non si è mosso dal vano che lo contiene.....


.... nel quale è infilato per circa 30 mm e fissato con dei cordini alla base.


Unica modifica che ho deciso di apportare riguarda il fissaggio delle "sartie", costituite da due cimette, con un morsetto fissa cavi del tipo in figura, il semplice nodo potrebbe non essere sufficiente, in questo modo invece le continue sollecitazioni sull'albero non andranno a modificare più di tanto la tensione delle sartie.


Concludendo, il test mi è sembrato soddisfacente, come si vede dall'ultima foto l'albero e il sartiame nonostante le sollecitazioni e i ribaltamenti sono rimasti al loro posto.


Il prossimo test sarà al mare.


lunedì 24 febbraio 2014


domenica 23 febbraio 2014

VOILIER - CORSAIRE su Leboncoin

Voilier Corsaire (Morin) su Leboncoin
E' un'altra di quelle barche che se ne avessi la possibilità l'andrei a prendere senza pensarci un attimo. Ce ne sono due modelli bellissimi in vendita su Leboncoin, quello nella figura sopra a 4700€, quello nella figura sotto a 8000€. Mitico il Corsaire di J.J. Herbulot.

Voilier Corsaire de 2007 su Leboncoin


sabato 22 febbraio 2014

Yachtshipyard, qualche suggerimento per una piacevole piccola crociera

«Большие мелочи» для малой яхты.
In un post dell'interessante blog russo Yachtshipyard danno alcuni suggerimenti per rendere più piacevole la crociera anche in piccoli cabinati.
Uno di questi, e certamente il più interessante a parte le tre grazie a bordo, è il boma rollabile che qui da noi rimane incomprensibilmente un privilegio solo per le barche più grandi.
Eppure, come si vede nelle immagini sottostanti, si tratta di mettere due cuscinetti, uno in fondo ed uno in cima al boma, in modo che questo possa ruotare liberamente. Ovviamente occorre qualche accorgimento per la scotta della randa e del vang. Nella figura hanno posizionato la prima in fondo al boma, nello stesso punto di aggancio dell'amantiglio, il secondo invece ha la possibilità di allungarsi secondo la rotazione del boma. Comunque sia si potrebbe risolvere tutto con un piccolo "carter" indipendente dalla rotazione del boma.

«Большие мелочи» для малой яхты.


venerdì 21 febbraio 2014

Lavori a bordo di Papì


Finalmente ho potuto mettere mano al mio amato Papì che ha atteso pazientemente diversi mesi di essere messo nuovamente in condizioni di navigare. Avevamo detto che i punti di fissaggio dell'albero erano deboli e necessitavano di un imbullonamento alla base che, come vedete, ho realizzato con la modica spesa di 4 €. 
La base dell'albero ho preferito non vincolarla con un perno per permettere l'utilizzo di Papì anche come "windsurf", l'albero rimarrà semplicemente infilato per circa 3 cm nel suo vano con dei cordini che lo tengono. Se ci fossero problemi di tenuta in futuro potrei mettere il perno ma credo che sia meglio procedere passo passo cercando di evitare il più possibile modifiche invasive. Infatti l'inserimento del perno mi obbligherebbe a staccare circa 40 cm della copertura del pianale per poi doverla incollare di nuovo, operazione che vorrei evitare.


Ho effettuato la prima prova di tenuta, avrei dovuto farla prima, ruotando Papì di 90°. Il risultato è stato ottimo, nessun segno di cedimento. Comunque nei prossimi giorni provvederò a rimontare completamente l'armo velico in giardino per rifare la stessa prova con tutta l'attrezzatura montata.


Non vedo l'ora di riprovare Papì in mare, con il vento sostenuto e costante della meravigliosa Costa Etrusca, credo i primi giorni di Giugno, un giorno infrasettimanale quando le lunghissime spiagge a ridosso del Parco Regionale della Maremma sono pressoché deserte.


A presto Papì!


giovedì 20 febbraio 2014

Sealander, sviluppo di un dispositivo multifunzionale per il trekking

BraunPreis 2007, Sealander
"Sealander" fonde le caratteristiche di una  "chaise longue bike" con la tecnologia di una barca pieghevole in modo che possa essere utilizzata per le attività di viaggio e tempo libero nelle regioni in cui corsi d'acqua e terreno si alternano. La combinazione delle due modalità di trasporto permette un adattamento flessibile ai diversi requisiti ambientali e la possibilità di viaggiare senza ostacoli su lunghe distanze. Nella sua realizzazione si è riusciti a integrare il  telaio della bicicletta nella struttura della barca in modo da permettere il doppio utilizzo dei numerosi elementi funzionali. Un'altra importante innovazione consiste nell'ottimizzazione dei materiali, spazi e pesi garantiscono la qualità del prodotto. Grazie alla sua flessibilità, "Sealander" permette al viaggiatore di esplorare luoghi precedentemente inaccessibili e allo stesso tempo di pianificare liberamente ogni tipo di itinerario. (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo via: media.braun)

Sealander, bauhausverein

Il "Sealander" è un veicolo da trasporto che si basa sulla propulsione muscolare, realizzato in modo che possa essere utilizzato sia a terra che in acqua, un mezzo ottimale per svolgere trekking senza limitazioni.
Il progetto non è altro che il risultato tra la fusione di una bicicletta con un kayak, un mezzo anfibio che possa interagire con le caratteristiche topografiche del paesaggio.
Progettato per percorsi a lungo raggio, lungo regioni paesaggistiche attraenti in cui si incontrano reti terresti e vie navigabili, questo tipo di veicolo permetterà di esplorare luoghi in altro modo non visitabili.
La caratteristica principale del Sealander è che esso può essere utilizzato completamente nella rispettiva modalità di trasporto, che sia bicicletta che kayak. Il telaio della bicicletta è completamente integrato nella costruzione del kayak, così da garantire un notevole risparmio di peso, e allo stesso tempo tutti i componenti del mezzo vengono riutilizzati in modo che non rimangano parti nella conversione. (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Bauhausverein)

forschung-fuer-die-zukunft
Purtroppo non ci sono ulteriori novità su questa interessantissima idea sviluppata qualche anno fa da due studenti della Hochschule Anhalt di Dessau, Gregor Zeilder e Falko Strauch.

Via: PM Magazin


mercoledì 19 febbraio 2014

1.5 HP Mini Trolling Outboard

Small Outboard Engine
Small Outboard Engine produce piccoli motori per piccole barche, estremamente leggeri, portatili e poco costosi, sono l'ideale per tutti coloro che non si vogliono ammazzare di fatica quando devono montare il motore in barca. 
Non credo che ancora sia commercializzabile in Europa  a causa del marchio CE e di tutti gli obblighi ad esso correlato ma penso che una soluzione del genere sia  molto attraente.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche, tenendo presente che la gamma di motori fuoribordo va dai 1.5 ai 2.0 HP, a 2 e a 4 tempi.

Peso: circa 8 kg
Velocità max: 3.5 nodi
Tempi: 1.5 HP solo 2 tempi, 2.0 HP 2 e 4 tempi
Capacità serbatoio: 1 litro
Marce: 1, con rotazione motore 360°
Raffreddamento: aria
Prezzi: da 475 a 620 $

Questo tipo di motore è l'ideale per kayak, canoe, piccoli cabinati, gommoni, dinghy e quant'altro non superi qualche centinaio di kg di peso, ovviamente.



martedì 18 febbraio 2014


domenica 16 febbraio 2014



sabato 15 febbraio 2014

West Wight Potter Ax-15 in vendita su YachtWorld

West Wight Potter AX -15ft, Walton on the Naze, Essex, United Kingdom
Questo West Wight Potter AX è un piccolo, popolare e stabile cruiser realizzato da Martin Pook. Questo particolare modello, è uno dei 16 costruiti da Mr Pook, in compensato marino leggero e molto resistente.
Lo AX 'speciale' indica le sue caratteristiche rispetto al'originale 'A' di Potter, che prevede un extra di 14'' in più di lunghezza rispetto al progetto ed è anche un po' più largo. Il 'Potter' è improntato tutto sulla semplicità, è così leggero che una persona da sola lo può varare e alare, è grande abbastanza da ospitare due adulti in crociera, allo stesso tempo è abbastanza piccolo per essere trainato da una piccola auto ed essere tenuto in giardino. La barca è in ottime condizioni, lo scafo è stato revisionato di recente e recentemente è stato rinnovato il sartiame e la vernice. Le vele sono in buone condizioni, ed è dotato di un ottimo carrello. Il Potter è stato progettato per essere stabile e con la sua chiglia retrattile è ideale per fare crociera su estuari, fiumi e coste poco profonde. La sua prua alta permette di far fronte alle condizioni più estreme e il suo pozzetto autosvuotante aiuta con una sufficiente esperienza di navigazione. Una grande barca e un ottimo investimento di sole £ 3250 (sterline). (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Yacht World).

Se ne avessi la possibilità andrei di corsa a comprarlo, anche con il rischio di schiantarmi sulle Bianche Scogliere di Dover. E' bellissimo!

West Wight Potter AX -15ft, Walton on the Naze, Essex, United Kingdom


OMG: una nave da carico spagnola di 100 metri si spezza in due sulle coste francesi



C'è da chiedersi che senso abbia interrogarsi sula stabilità o meno di una barca, quanto piuttosto cosa ci si voglia fare, dove ci si voglia andare e perché.

La Francia ha sollevato un allarme inquinamento dopo che una nave cargo spagnola si è spezzata in due su un frangiflutti vicino a Bayonne, sulla costa atlantica. Alla deriva, dopo un guasto al motore, il Luno si è schiantato contro il frangiflutti a Anglet, dividendosi perfettamente in due, con le due metà su entrambi i lati delle rocce. Tutti i 12 membri dell'equipaggio sono stati salvati con il verricello da un elicottero, uno alla volta. Solo un membro dell'equipaggio si è rotto il naso.


Il salvagente per l'iPad

Lifejacketcase
Poiché la vita a bordo può essere difficile anche per un iPad, con il quale oramai si fa praticamente tutto incluso misurare la velocità del vento e della barca oltre che pianificare la rotta e sapere con quali navi ci potremmo scontrare, perciò anche lui ha bisogno di molte attenzioni e protezione.
Il giubbotto di salvataggio Lifejacketcase è impermeabile, galleggiante e dispone di una staffa di montaggio.
Costa $ 100.

Via: Cruising World


venerdì 14 febbraio 2014




Con una "sanpierota" attraverso l'Atlantico

Dal sito di Marco Tapetto
La "sanpierota", tipica imbarcazione veneziana in legno che misura circa 6.70 metri di lunghezza e 0.8 metri di larghezza, sarà dotata di tutta l'attrezzatura necessaria per garantirne l’immediata rintracciabilità nonché di un autogonfiabile.
“Achab”, è il suo nome, si appresta a sfidare l'Atlantico con a bordo due intrepidi navigatori, Marco Tapetto e sua moglie Ursula Zancarlin. Questa Sanpierota che è stata progettata e costruita dallo stesso Tapetto, ideatore dell’impresa, abile carpentiere navale ed esperto velista, partirà dal porto di la Spezia tra il 15 e il 18 febbraio a bordo di una nave cargo alla volta dell’Isola di Sal, nell’arcipelago di Capo Verde, dove giungerà alla fine del mese. Da Sal, una volta salpati, Marco e Ursula giungeranno in circa un mese, prima alle Barbados e dopo ad Antigua navigando per circa 2500 miglia con il solo ausilio delle correnti marine e degli Alisei, conosciuti anche come i venti del commercio, in quanto i viaggi di esplorazione seguirono proprio la loro direzione.
Per seguire la loro grande avventura vi potete collegare al loro sito: www.marcotapetto.com.


Via: Ansa Mare, Venezia Today



giovedì 13 febbraio 2014

Aspirina è sotto il Ponte di Brooklyn


In una fredda giornata di febbraio, nell'attesa di climi più miti per salpare, Aspirina naviga con l'immaginazione in luoghi lontani, forse non impossibili visto che l'Atlantico si è attraversato in canoa. Per ora sotto il Ponte di Brooklyn grazie ad Iperegocentrico, a SketchUp e a Google Earth: LINK.


mercoledì 12 febbraio 2014


martedì 11 febbraio 2014

Arezzo, il Casentino e le sue bellezze antiche



Il bravo Alex Revelli Sorini direttore dell'Accademia Italiana di Gastronomia Storica nella trasmissione RAI Unomattina Verde - racconta le bellezze del Casentino.
Mi sono tornati alla mente i tempi in cui io e Elena, molto più giovani, liberi e belli, abbiamo visitato tutti i meravigliosi castelli del Casentino (circa 100) partendo dalla sua casina a Raggiolo.



La ciclobarchina "Serenella" a vela, qualche anticipazione

Ciclobarchina "Serenella", vista laterale in versione "acqua"
C'è chi ha scatenato la sua immaginazione creando un vero e proprio mezzo "anfibio" realizzando uno dei grandi sogni dell'umanità, avere la possibilità di procedere in acqua e sulla terra con lo stesso mezzo.
Sono settimane che ci sta lavorando e ancora non ha raggiunto la versione definitiva ma, avendomela messa a disposizione, non ho saputo trattenermi dal pubblicarla subito, salvo aggiornamenti futuri.

Ciclobarchina "Serenella", vista dall'alto in versione "acqua"
Come potete osservare dalle figure la versione vela prevede tutto ciò che serve per navigare: gli scafi, la deriva, il timone, l'elica a pedali, l'albero e la vela. Gli scafi, a questo punto del progetto, consistono in tubi in PVC riempiti da poliuretano a bassa densità, o altro materiale che garantisca galleggiamento e spinta, con un semplice sistema di rotazione che permetta di sollevarli. Non sono escluse però altre soluzioni.

Ciclobarchina "Serenella", vista laterale in versione "strada"
Una volta sollevati gli scafi, il timone e la deriva il gioco è fatto, si procede per strada dallo scivolo. Fantastica questa ciclobarchina "Serenella", poi è a due posti!

Ciclobarchina "Serenella", vista dall'alto in versione "strada"
Sono convinto che i tanti lettori "teutonici" che leggono questo blog e maestri nella meccanica sarebbero in grado di realizzarla al meglio.


domenica 9 febbraio 2014

Les Phares de la Côte - Bretagne


"Oggi i guardiani dei fari sono scomparsi, superati dalla "modernità". Solo i fari con la loro presenza, ormai quasi tutti abbandonati, testimoniano ancora un passato non così lontano. Questo video è un modesto omaggio a quegli uomini e donne che hanno rischiato la loro vita e hanno a lungo "sfidato" gli elementi della natura per salvare naviganti in difficoltà. Le splendide immagini aeree sono della nostra amata costa della Bretagna .... I fari potrebbero raccontarci delle tempeste che hanno superato, della loro eroica resistenza alle onde dell'inverno che colpiscono ancora, ancora e ancora. Loro sono sempre in piedi ad affrontare il mare, senza batter ciglio. Ma la mancanza di mezzi di sostentamento per le loro colonne di pietra li stanno facendo morire lentamente ..."-

Via: Canale Youtube MGROYAUME



sabato 8 febbraio 2014

Giallo sul blu, il ritorno di un colore intelligente?

Lo stupendo Armagnac giallo "Fricco", dal blog Voilier-Fricco
Una volta quando ad un nostro lettore dissi che Aspirina mi sarebbe piaciuta più di colore blu, questi mi fece giustamente osservare che il blu sul blu poteva non essere poi una scelta ideale a causa della difficoltà a distinguerla per poi rischiare abbordi in mare. Non ho potuto fare a meno di concordare, ed aggiungo che spesso nella scelta del colore della barca ragioniamo più col sentimento e l'estetica che con la ragione.
Nella rivista yacht.de potrete trovare un interessante anticipo su di un articolo della rivista che rivaluta il giallo che era molto in auge nella metà del secolo scorso.
Quelli della mia età si ricorderanno che molti dei primi "Pivere" erano di colore giallo, colore che progressivamente è stato coperto con il bianco o il blu, così come gli Armagnac simili allo stupendo Fricco.

Dal post "Un Piviere e il suo carrello"
Via: Yacht.de


venerdì 7 febbraio 2014

Mr. Punch a bordo

Mr. Punch aflot, dal Progetto Gutemberg
Mr. Puch afloat è un'esilarante serie di aneddoti e storielle marinaresche raffigurate creata per rappresentare la "crema" dell'humor nazionale inglese. Il tema forte della comicità britannica è l'autoironia, rappresentata in modo distaccato ed impassibile, con le emozioni sepolte sotto un umorismo che appare distaccato ed insensibile alle altre culture. 

Purtroppo la necessità di tradurre ed interpretare i testi non ne rendono semplice la comprensione, neppure a chi conosce la lingua, vale però assolutamente la pena di sforzarsi e cercare di capire come sono capaci di prendersi in giro i più grandi navigatori del mondo.
Nel mondo nostrano della nautica italiana ho visto una capacità del genere solo con "Il vademecum del perfetto navigatore" di Neri Tanfucio e altri suoi racconti.

Nota: Mr. Punch è una maschera inglese utilizzata nei teatri dei burattini. La figura clownesca di Punch è un derivato di Pulcinella, dalla commedia dell'arte italiana, prima approdato in Francia come Polichinelle e di qui giunto a Londra come Punchinello (in seguito abbreviato in "Punch"). Le scenette di Punch e Judy erano eseguite da un solo burattinaio. Punch apparve nei teatri dei burattini inglesi nel XVII secolo, ma solo nel XVIII si definirono le sue caratteristiche: la gobba, il lungo naso adunco che quasi si unisce al mento ricurvo. Il vestito, a differenza della casacca bianca di Pulcinella, è un appariscente abito giallo e rosso da giullare. Si caratterizzò come maschera negativa, dedito alle peggiori malefatte e sempre capace di sfuggire alla "giusta punizione" facendosi beffe delle istituzioni umane (il boia) o addirittura di forze soprannaturali (incluso Satana in persona). (estratto da: Wikipedia)

Sembro io!!!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...