lunedì 11 febbraio 2013
domenica 10 febbraio 2013
Costruire un fuoribordo con un decespugliatore
Fuoribordo decespugliatore, dal sito alekssi.narod.ru |
Sarò sincero, ho comprato il mio primo ed unico decespugliatore ben quattordici anni fa, non gli ho mai fatto nulla se non mettergli la benzina e l'olio e poi accenderlo, ancora funziona benissimo.
Igor Vigovsky, l'autore di questo articolo in cui ci spiega come realizzare un fuoribordo con un decespugliatore, con tanto di FOTO esplicative, la pensa come me, un decespugliatore è economico, poco ingombrante, non puzza, è leggero e consuma pochissimo.
I suoi 700 W di potenza dovrebbero corrispondere a poco meno di 1 CV, sufficienti per piccoli velieri dal peso contenuto.
In questo caso le uniche modifiche da fare consistono nel raddrizzare l'asse, inserire l'elica e il carter di protezione.
La modifica al decespugliatore dal sito di Igor Vigovsky |
E' stato utilizzato un Craftsman R Weedwacker con piede curvo come se ne trovano in commercio in rete a dei prezzi molto bassi, intorno ai 100 €.
Craftsman Weedwacker, dal sito searsoutlet |
QUI potete trovare un altro articolo di un fuoribordo realizzato con un decespugliatore un po' più potente, un C230 Shindaiwa da 2 CV.
Più potenza la motore, dal sito alekssi.narod.ru |
Boot Holland 2013
Tante belle barche ma quella a forma di zoccoletto ha superato tutte.
Ibi semper est victoria, ubi concordia est
Dal programma IBI VICTORIA UBI CONCORDIA |
Ibi victoria ubi concordia, vi è sempre vittoria dove vi è concordia, è la frase più celebre di Publilio Siro, scrittore e drammaturgo latino vissuto all'epoca in cui la Repubblica passò a Principato, contemporaneo di Cesare e di chi lo seguì dopo la sua morte. Ora mi chiederete cosa c'entra, c'entra, c'entra perché questo motto è stato adottato da un gruppo di appassionati di camping nautico ucraini che navigano lungo le frontiere marittime del loro paese nel Mar Nero. Bel progetto e bei VIDEO di cui vi consiglio la visione.
"Riuscire con il consenso" è una frase che di questi tempi ci dovrebbe far riflettere. Troppo forti e fantastiche le coste del Mar Nero!
venerdì 8 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
Pocket Coastal Cruiser 398 - Henseval Yacht Design
La bozza del Pocket Coastal Cruiser 398 di Henseval Yacht Design disegnato per Aurelio |
Con piacere vi giro quanto comunicatomi da Aurelio in merito al suo nuovo progetto, un Pocket Coastal Cruiser personalizzato che, secondo me, risulta essere il cabinato ideale. Aurelio, via via, ci terrà informati fornendoci i piani definitivi, in aprile, e aggiornandoci sulla sua successiva realizzazione.
"Ciao, ti allego disegno preliminare e dati del nuovo progetto che l'architetto Eric Henseval sta realizzando per noi, per uso lago, laguna ( velalonga, velaraid) e veleggiate costiere ( piccola vacanza estiva di una settimana max)
un pocket costal cruiser di 3,98 metri armato a cat + gennaker su delfiniera fissa, riserva di galleggiamento in espanso sotto cuccette e pagliolato prua
lunghezza scafo cm 398 (al galleggiamento cm 398 larghezza) baglio massimo cm 200 dislocamento circa 380 kg, pescaggio cm 20/100 deriva a baionetta zavorrata in basso totale kg 100, timone sempre a baionetta, puntapiedi, scotta randa con strozza fisso ( no trasto) superficie randa circa 16 mq con 2 mani terzaroli, albero pivottante in carbonio ( idem boma) insartiato con un ordine crocette e lazy bag + gennaker 13 mq
2 cuccette singole , fornellino su ripianetto e minitavolino su scassa deriva ( asportabile) stivaggio a pruavia della scassa deriva ( tra i bagli di rinforzo supporto interno albero) tambucio trasparente e pannello di aereazione apribile, pulpiti e candelieri(battagliole, 2 finestrature ovali fisse su ogni lato.
costruzione in compensato marino di okumè 9 mm e resina epossidica, finitura in colore 2 colori ( come Aviateur 570)
se vuoi puoi pubblicare ( piani definitivi ad Aprile)
ti tengo informato Aurelio"
Bravo Aureio, mi sembra un ottimo progetto!.
Dal 1860 una gita al Lago Trasimeno
Dal sito ARBIT |
Come accade per ogni suo post l'Associazione Arbit di Castiglione del Lago ci delizia con qualcosa di bello, «Le Lac de Trasimène e la carpe monstre». Dal 1860, la cronaca di una gita al Trasimeno.
Imperdibile, "....tutto è quiete intorno a noi, un’atmosfera soave e carezzevole ci avvolge di serenità e ci versa sin nel fondo del cuore un sollievo che vorremmo durasse per sempre..".
Imperdibile, "....tutto è quiete intorno a noi, un’atmosfera soave e carezzevole ci avvolge di serenità e ci versa sin nel fondo del cuore un sollievo che vorremmo durasse per sempre..".
Vela, bici e mare dal Parco della Sterpaia fino a Cala Violina
Il Golfo di Follonica è conosciuto da tutti i praticanti della vela per il suo vento costante ed il mare protetto, quasi sempre accessibile, ma non solo. La maestosa pineta, la lunghissima spiaggia di sabbia dorata ed infine, più a sud, gli scogli e le meravigliose calette fino a Punta Ala e il Parco Regionale della Maremma creano un mix di natura ed offerta turistica tra le più variegate, anche queste accessibili a chiunque e per tutti i gusti, sia per chi se ne vuol stare tranquillo che per chi si vuol divertire, con tanti o con pochi soldi.
Il tratto di costa tra il Parco della Sterpaia e Cala Violina che vi propongo oggi può essere sicuramente uno tra i più interessanti tragitti per il "sailonbiker", facile e tranquillo per tutta la famiglia con la bici, estremamente divertente in barca a vela. I chilometri, o le miglia nautiche, non sono moltissime e credo che si possa fare in un week-end tra la terra, il mare ed il cielo della nostra bella Toscana, circa 24 km all'andata con la bici e 12 miglia al ritorno in barca.
Secondo quanto si è sportivi o meno si può scegliere di farlo con un bel cat gonfiabile oppure con un gommoncino a vela, insomma ce n'è proprio per tutti.
Anche per quanto riguarda il dormire ce n'è per tutti i gusti e le tasche, dai campeggi, ai villaggi turistici, dagli appartamenti fino agli alberghi, più o meno lussuosi.
Anche per quanto riguarda il dormire ce n'è per tutti i gusti e le tasche, dai campeggi, ai villaggi turistici, dagli appartamenti fino agli alberghi, più o meno lussuosi.
mercoledì 6 febbraio 2013
App di iPhone: Uomo in mare (Man Over Board)
Man Over-board, dal sito Cruising World |
"Chiunque va per mare dovrebbe avere questa App - Manoverboard è un'applicazione che potrebbe salvare una vita", dichiarano nel sito itunes.apple. Noi concordiamo considerato il prezzo: 1.99 $.
Semplice da usare, Manoverboard mostra la via e la posizione da fornire ai servizi di emergenza. Specialmente chi naviga da solo può avere salvata la vita. Se siete in un qualsiasi tipo di barca, yacht, motoscafo, gommone, tutto ciò che galleggia, la vostra sicurezza, quella del vostro equipaggio e degli ospiti è fondamentale. Non basta scaricare questa applicazione, fai in modo che venga utilizzata. Può essere utilizzata anche nel caso di "uomo in mare". Non c'è nulla di più semplice.
Basta premere il pulsante MOB (Man Over Board) per vedere:
Attenzione: L'uso continuato del GPS può ridurre drasticamente la durata della batteria.
Via: Cruising World
- la direzione da seguire
- il percorso residuo
- il tempo trascorso
- la posizione del MOB: latitudine e longitudine
- Quando ci si trova a meno di 100 metri il display cambia colore, da rosso a verde
- Quando si è a meno di 10 metri il display cambia mostrando MOB
- la posizione attuale
- la posizione MOB
- be safe at sea
- stay safe on the water
Attenzione: L'uso continuato del GPS può ridurre drasticamente la durata della batteria.
Via: Cruising World
martedì 5 febbraio 2013
Livorno - Giannutri, alla ricerca di se stessi. In memoria di Mauro Mancini e Franco Bechini
Questo video di Pietro Paolo, già autore del primo "memorial" in onore di Mauro Mancini e Franco Bechini allora effettuato su di un piccolo Leisure 17 di nome Noema, mi ha evocato ricordi e tanta nostalgia delle coste conosciute e amate della nostra bella Toscana.
Microadventure, un'avventura molto portabile
Da Microadventure on the Shetland Isles |
E così finalmente ho trovato il mio mentore, la guida dei miei pensieri e dei miei sogni, tutto ciò che vorrei essere, Alastair Humphreys e il suo anno di "microadventures".
Ieri sera, quando ho finito la traduzione di un articoletto trovato casualmente sul Geographical Magazine, avrei voluto pubblicarlo subito ma i miei occhi malandati, conci di buchi sulla retina tappati al laser e di glaucoma, erano davvero stanchi. Il racconto mi aveva preso completamente e, contrariamente a tante altre volte, mi importava che la traduzione fosse più possibile vicina all'originale. In questi casi non chiedo neppure aiuto ad Elena, laureata in lingue e brava insegnante, perché so bene che se non si conosce ciò di cui si parla è veramente difficile interpretare in un'altra lingua quello che l'autore intende raccontare, lo so bene da tanti anni oramai, fin da quando dovevo capire cosa significavano le Mil-Std e le A.Q.A.P. non classificate della N.A.T.O., d'altro canto cosa ne poteva sapere lei cosa erano i copper plated thru hole on multi-layer printed circuits o il controllo di qualità per le forniture militari e aerospaziali? Ma questa è un'altra storia, anche se la qualità dei materiali c'entra eccome.
Torniamo a parlare di Alastair ed della sua Microadventure on the Shetland Isles, credo che sia la "summa" ideologica di tutto ciò che vi sto raccontando da mesi, piccole e grandi avventure per scoprire la meravigliosa natura a noi più vicina, attrezzati con il minimo indispensabile, in questo caso una bici, una canoa gonfiabile ed uno zaino. Libidine!
Un'avventura molto portatile
(liberamente tradotto ed interpretato da me medesimo dal Geographical Magazine)
Eravamo su una spiaggia ai piedi di una scogliera nelle Isole Shetland. Le onde si alzavano e la visibilità era scarsa. Se la traversata della più grande isola delle Shetland, Mainland, aveva provato la mia bici pieghevole, la breve pagaiata per l'isola di Yell, che l'ha obbligata a navigare contro una forte corrente, certamente ha messo alla prova anche la mia barca pieghevole. Dopo averla presa dal mio zaino e averla montata sulla spiaggia, ho piegato la bici il più rapidamente possibile e ce l'ho fissata. Il vento era forte, la corrente veloce e io ero in ansia. Per tirarmi su il morale ho sospirato e sorriso al mio amico, Joe Sheffer. Poi siamo saliti sulle nostre barche e abbiamo iniziato a remare verso il mare.
L'idea di questo viaggio ci era venuta un pomeriggio, a casa, mentre ascoltavamo la partita di cricket alla radio. Durante il pranzo parlammo con un guardiano del faro delle Isole Shetland che, con voce cadenzata, ci raccontava come aveva spesso ascoltato il cricket dal faro più a nord della Gran Bretagna, sulle scogliere tempestose di Muckle Flugga.
'Muckle Flugga! Che bel nome, pensai. 'Devo andare là assolutamente.' Andai subito nel mio atlante a cercarla ed eccola lì, situata al largo della costa di Unst, l'isola abitata più settentrionale del Regno Unito, più di 160 chilometri a nord di John O'Groats.
Così cominciai a programmare il mio viaggio immediatamente, e quando il pranzo era finito, avevo già pensato a quello che c'era da fare. Era mia intenzione percorrere per tutta la loro la lunghezza le isole Shetland fino a raggiungere Muckle Flugga. Avevo bisogno di una bicicletta per la terraferma e una canoa per attraversare il mare. Per poter essere autosufficiente e avere una attrezzatura portatile, avrei utilizzato la stessa bici pieghevole che mi serviva per districarmi nelle trafficate strade di Londra e di una barca pieghevole che avevo già comprato per attraversare l'Islanda.
Ovviamente questa non aveva l'ambizione di essere una grande spedizione, ma si sarebbe perfettamente inserita in quello che avevo chiamato “il mio anno di microavventure”, durante il quale avevo scelto di esplorare il mio paese, invece di passare lunghi periodi all'estero.
Tutti noi spiriamo da esperienze stimolanti ed entusiasmanti ma nella nostra vita moderna siamo spesso troppo presi nell'ottenerle. L'idea della microavventura invece era quello di ottenere una breve ma forte esperienza, lasciando le comodità per poco tempo visitando luoghi in cui non ero mai stato prima, facendolo nei i limiti della mia vita normale.
Mentre preparavo l'attrezzatura giunsi alla conclusione che avrei potuto fare tutto con materiale che avevo già, il viaggio era sufficientemente breve da poter rischiare di avventurarsi con un kit non del tutto appropriato. Una tenda, un sacco a pelo, un fornello da campeggio, una padella, una giacca impermeabile e una gran quantità di insaccati di carne di maiale, erano tutto ciò che c'era nel mio zaino.
Due ruote verso il nord
Situate a 60° N, queste isole sono selvagge e remote. Sono un paradiso per i kayakers, i subacquei, gli appassionati di birdwatching e per gli amanti della natura. Non sono l'ideale per chi apprezza il cibo esotico, anche se un furgone porta cibo cinese ai piccoli villaggi una volta al mese, ma il pesce fresco e il meraviglioso paesaggio appaiono come un'alternativa equa. È possibile raggiungere le isole velocemente in aereo. oppure più lentamente e con più divertimento con un traghetto notturno che arriva da Aberdeen per mezzo delle Isole Orkney.
Abbiamo iniziato la nostra 'spedizione' dalla punta sud del continente, dopo una lunga serie di viaggi in metropolitana, treni e traghetti partendo da Londra. Puffins ha imitato comicamente come io e Joe abbiamo attraversato i vicoli tortuosi della terraferma. Le strade sono tranquille e strette, più simili a corsie, ed i villaggi piccoli e assonnati. Ogni curva sembrava aprire orizzonti diversi di quel mare pulito e freddo: non si è mai lontani dal mare mentre si attraversa l'arcipelago più settentrionale della Gran Bretagna.
Questo è stato il primo viaggio in bicicletta che avevo intrapreso da quando ho finito di girare per il mondo dalla fine del 2005, ed è stato emozionante scoprire che il sapore della vita quotidiana sulle strade dello Shetland era identico a quello che avevo vissuto durante il mio viaggio di 74 mila chilometri. Tuttavia ci sono delle differenze. E' opportuno osservare che le bici pieghevoli non sono progettate per visitare luoghi remoti. Le loro dimensioni “originali” rendono difficile trovare i pezzi di ricambio ed è difficile trasportarci attrezzature. I rapporti non sono sufficienti sui pendii impegnativi e sono meno confortevoli delle biciclette normali, specialmente sulle lunghe distanze. L'aspetto positivo è che sono facili da gestire nei mezzi pubblici, sono divertenti e, soprattutto per noi in questo caso, sono facili da fissare in barca.
Tornare in barca
Come molte altre cose, si ottiene quello che si paga con una bicicletta pieghevole. Si trovano a 100 sterline, ma qualcosa di decente costerà molto di più. Tutto ciò che riguarda una bicicletta pieghevole è un compromesso ed è necessario capire quali siano le caratteristiche da privilegiare. I fattori chiave, quali prezzo, peso, facilità di piegatura, dimensioni da piegata e quanto bene ci si va.
La bici di Joe aveva dei portapacchi che gli hanno permesso di portare la maggior parte del suo equipaggiamento. Credo che questa sia la soluzione migliore per ogni tipo di viaggio in bicicletta. Tuttavia, in questa occasione io ho portato tutto in un sacco da canoa. Era a compartimento unico, che era irritante, e la gomma mi faceva sudare la schiena. Ma il suo sistema di fissaggio ha assicurato che mia attrezzatura rimanesse all'asciutto.
Le nostre canoe erano di buona qualità, Alpacka, FlyWeight Design e Sevylor, tutte gonfiabili, ideali per ogni tipo di navigazione e di prezzo.
Abbiamo affrontato due situazioni principali per raggiungere Muckle Flugga. Uno era il tratto snervante e difficile tra l'isola e Yell. L'altro, da Yell a Unst, che ci ha coinvolto in uno specchio di mare tranquillo, cieli azzurri e lontre marine.
Le distanze erano molto brevi, ma non avevo idea di come la canoa se la sarebbe cavata con le correnti oceaniche, attraverso la nebbia, il vento e la pioggia. Nel tratto tra Yell e Unst siamo stati osservati da turisti stupefatti che stavano attraversando il canale su un traghetto che navigava accanto a noi. L'acqua era limpida e blu, e mi sono guardato attorno con entusiasmo nella vana speranza di scorgere i delfini e le balene killer che a volte attraversano quelle acque. Non avevo remato molto durante i 12 mesi precedenti, ma nonostante le condizioni del mare - e la mia ansia - ho apprezzato di essere di nuovo in barca. Uno degli scopi principali della mia serie di microadventures era di fare dei viaggi da poter raccontare. Con questo in mente, abbiamo ripreso il viaggio per le Shetland. L'apparecchiatura video, oltre alla fotocamera, era un treppiede e un registratore audio. Effettuare delle riprese “stabili” con un suono nitido sono il segreto per effettuare un buon video. Se si prevede di effettuare un video da una barca bisogna avere una custodia impermeabile per la fotocamera ma esistono telecamere ad alta definizione impermeabili. Sono piccole e di buona qualità e poco costose, (attenzione però: queste telecamere non galleggiano, come ho scoperto durante una ripresa nel Tamigi).
Fine della strada
Io e Joe facevamo baldoria mentre scendevamo dalle canoe approdate sulla spiaggia di sabbia della costa meridionale di Unst. Avevamo raggiunto la parte più settentrionale abitata del Regno Unito.
Alcuni Pony Shetland pascolavano accanto alla strada che saliva tranquilla verso nord. I muretti a secco erano allineati lungo la strada dove abbiamo visto un pastore portare un gregge bianco di pecore giù dalla palude mentre noi salivamo velocemente.
Sul lato opposto della strada siamo passati davanti alla birreria più settentrionale della Gran Bretagna, ma non abbiamo sentito il bisogno di fermarsi: eravamo troppo presi dal nostro itinerario. Accanto a una deserta spiaggia di sabbia bianca abbiamo raggiunto la fine della strada: a nord da qui non ci sono più strade fino al Polo Nord.
A questo punto abbiamo serbato una punizione finale per le nostre biciclette pieghevoli, portandole fuori strada, in salita, attraverso una palude e giù per le scogliere. Volevamo portarle fino alla fine, e quale fine.
Abbiamo piantato la tenda in un prato piatto solo un passo o due dal bordo della scogliera. Personalmente ho avuto la fortuna di accamparmi in alcuni dei luoghi più belli del mondo, ma la vista sul faro del Muckle Flugga, nella penombra, a mezzanotte, nel solstizio d'estate, è stato uno spettacolo tra i migliori.
L'anno delle microavventure di Alastair
Le isole Shetland sono state una delle scoperte più affascinanti della mia serie di microavventure. Per incoraggiare i lettori del mio blog a prenderle da esempio, ho iniziato l'anno con delicatezza impegnando solo il fine settimana. I viaggi successivi sono cresciuti costantemente in dimensioni: da dormire su una collina raggiunta in mountain bike, poi remando fino all'isola di Skye.
La mia microavventura preferita è il nuoto per due giorni lungo il Tamigi, fiume che non evoca grandi visioni della natura e di bellezza. Ma dopo che ci ho portato la mia attrezzatura da campeggio dietro di me in una sacca, ho sentito quel mondo come selvaggio e avventuroso, come se stessi nuotando nello Zambesi.
Ten of the best
Idealmente, un microavventura richiede il minimo equipaggiamento possibile. Per una breve e forte esperienza in una notte o un week-end lungo, può apparire superfluo trascorrere ore per preparare un sacco pesante che sarà, successivamente, un pesante fardello da portare. Tuttavia, alcune situazioni possono richiedere attrezzature specializzate. E nel caso della navigazione con Alastair Humphrey alle Shetland, la portabilità del suo kit è stato fondamentale.
(liberamente tradotto ed interpretato da me medesimo dal Geographical Magazine)
Eravamo su una spiaggia ai piedi di una scogliera nelle Isole Shetland. Le onde si alzavano e la visibilità era scarsa. Se la traversata della più grande isola delle Shetland, Mainland, aveva provato la mia bici pieghevole, la breve pagaiata per l'isola di Yell, che l'ha obbligata a navigare contro una forte corrente, certamente ha messo alla prova anche la mia barca pieghevole. Dopo averla presa dal mio zaino e averla montata sulla spiaggia, ho piegato la bici il più rapidamente possibile e ce l'ho fissata. Il vento era forte, la corrente veloce e io ero in ansia. Per tirarmi su il morale ho sospirato e sorriso al mio amico, Joe Sheffer. Poi siamo saliti sulle nostre barche e abbiamo iniziato a remare verso il mare.
L'idea di questo viaggio ci era venuta un pomeriggio, a casa, mentre ascoltavamo la partita di cricket alla radio. Durante il pranzo parlammo con un guardiano del faro delle Isole Shetland che, con voce cadenzata, ci raccontava come aveva spesso ascoltato il cricket dal faro più a nord della Gran Bretagna, sulle scogliere tempestose di Muckle Flugga.
'Muckle Flugga! Che bel nome, pensai. 'Devo andare là assolutamente.' Andai subito nel mio atlante a cercarla ed eccola lì, situata al largo della costa di Unst, l'isola abitata più settentrionale del Regno Unito, più di 160 chilometri a nord di John O'Groats.
Così cominciai a programmare il mio viaggio immediatamente, e quando il pranzo era finito, avevo già pensato a quello che c'era da fare. Era mia intenzione percorrere per tutta la loro la lunghezza le isole Shetland fino a raggiungere Muckle Flugga. Avevo bisogno di una bicicletta per la terraferma e una canoa per attraversare il mare. Per poter essere autosufficiente e avere una attrezzatura portatile, avrei utilizzato la stessa bici pieghevole che mi serviva per districarmi nelle trafficate strade di Londra e di una barca pieghevole che avevo già comprato per attraversare l'Islanda.
Ovviamente questa non aveva l'ambizione di essere una grande spedizione, ma si sarebbe perfettamente inserita in quello che avevo chiamato “il mio anno di microavventure”, durante il quale avevo scelto di esplorare il mio paese, invece di passare lunghi periodi all'estero.
Tutti noi spiriamo da esperienze stimolanti ed entusiasmanti ma nella nostra vita moderna siamo spesso troppo presi nell'ottenerle. L'idea della microavventura invece era quello di ottenere una breve ma forte esperienza, lasciando le comodità per poco tempo visitando luoghi in cui non ero mai stato prima, facendolo nei i limiti della mia vita normale.
Mentre preparavo l'attrezzatura giunsi alla conclusione che avrei potuto fare tutto con materiale che avevo già, il viaggio era sufficientemente breve da poter rischiare di avventurarsi con un kit non del tutto appropriato. Una tenda, un sacco a pelo, un fornello da campeggio, una padella, una giacca impermeabile e una gran quantità di insaccati di carne di maiale, erano tutto ciò che c'era nel mio zaino.
Due ruote verso il nord
Situate a 60° N, queste isole sono selvagge e remote. Sono un paradiso per i kayakers, i subacquei, gli appassionati di birdwatching e per gli amanti della natura. Non sono l'ideale per chi apprezza il cibo esotico, anche se un furgone porta cibo cinese ai piccoli villaggi una volta al mese, ma il pesce fresco e il meraviglioso paesaggio appaiono come un'alternativa equa. È possibile raggiungere le isole velocemente in aereo. oppure più lentamente e con più divertimento con un traghetto notturno che arriva da Aberdeen per mezzo delle Isole Orkney.
Abbiamo iniziato la nostra 'spedizione' dalla punta sud del continente, dopo una lunga serie di viaggi in metropolitana, treni e traghetti partendo da Londra. Puffins ha imitato comicamente come io e Joe abbiamo attraversato i vicoli tortuosi della terraferma. Le strade sono tranquille e strette, più simili a corsie, ed i villaggi piccoli e assonnati. Ogni curva sembrava aprire orizzonti diversi di quel mare pulito e freddo: non si è mai lontani dal mare mentre si attraversa l'arcipelago più settentrionale della Gran Bretagna.
Questo è stato il primo viaggio in bicicletta che avevo intrapreso da quando ho finito di girare per il mondo dalla fine del 2005, ed è stato emozionante scoprire che il sapore della vita quotidiana sulle strade dello Shetland era identico a quello che avevo vissuto durante il mio viaggio di 74 mila chilometri. Tuttavia ci sono delle differenze. E' opportuno osservare che le bici pieghevoli non sono progettate per visitare luoghi remoti. Le loro dimensioni “originali” rendono difficile trovare i pezzi di ricambio ed è difficile trasportarci attrezzature. I rapporti non sono sufficienti sui pendii impegnativi e sono meno confortevoli delle biciclette normali, specialmente sulle lunghe distanze. L'aspetto positivo è che sono facili da gestire nei mezzi pubblici, sono divertenti e, soprattutto per noi in questo caso, sono facili da fissare in barca.
Tornare in barca
Come molte altre cose, si ottiene quello che si paga con una bicicletta pieghevole. Si trovano a 100 sterline, ma qualcosa di decente costerà molto di più. Tutto ciò che riguarda una bicicletta pieghevole è un compromesso ed è necessario capire quali siano le caratteristiche da privilegiare. I fattori chiave, quali prezzo, peso, facilità di piegatura, dimensioni da piegata e quanto bene ci si va.
La bici di Joe aveva dei portapacchi che gli hanno permesso di portare la maggior parte del suo equipaggiamento. Credo che questa sia la soluzione migliore per ogni tipo di viaggio in bicicletta. Tuttavia, in questa occasione io ho portato tutto in un sacco da canoa. Era a compartimento unico, che era irritante, e la gomma mi faceva sudare la schiena. Ma il suo sistema di fissaggio ha assicurato che mia attrezzatura rimanesse all'asciutto.
Le nostre canoe erano di buona qualità, Alpacka, FlyWeight Design e Sevylor, tutte gonfiabili, ideali per ogni tipo di navigazione e di prezzo.
Abbiamo affrontato due situazioni principali per raggiungere Muckle Flugga. Uno era il tratto snervante e difficile tra l'isola e Yell. L'altro, da Yell a Unst, che ci ha coinvolto in uno specchio di mare tranquillo, cieli azzurri e lontre marine.
Le distanze erano molto brevi, ma non avevo idea di come la canoa se la sarebbe cavata con le correnti oceaniche, attraverso la nebbia, il vento e la pioggia. Nel tratto tra Yell e Unst siamo stati osservati da turisti stupefatti che stavano attraversando il canale su un traghetto che navigava accanto a noi. L'acqua era limpida e blu, e mi sono guardato attorno con entusiasmo nella vana speranza di scorgere i delfini e le balene killer che a volte attraversano quelle acque. Non avevo remato molto durante i 12 mesi precedenti, ma nonostante le condizioni del mare - e la mia ansia - ho apprezzato di essere di nuovo in barca. Uno degli scopi principali della mia serie di microadventures era di fare dei viaggi da poter raccontare. Con questo in mente, abbiamo ripreso il viaggio per le Shetland. L'apparecchiatura video, oltre alla fotocamera, era un treppiede e un registratore audio. Effettuare delle riprese “stabili” con un suono nitido sono il segreto per effettuare un buon video. Se si prevede di effettuare un video da una barca bisogna avere una custodia impermeabile per la fotocamera ma esistono telecamere ad alta definizione impermeabili. Sono piccole e di buona qualità e poco costose, (attenzione però: queste telecamere non galleggiano, come ho scoperto durante una ripresa nel Tamigi).
Fine della strada
Io e Joe facevamo baldoria mentre scendevamo dalle canoe approdate sulla spiaggia di sabbia della costa meridionale di Unst. Avevamo raggiunto la parte più settentrionale abitata del Regno Unito.
Alcuni Pony Shetland pascolavano accanto alla strada che saliva tranquilla verso nord. I muretti a secco erano allineati lungo la strada dove abbiamo visto un pastore portare un gregge bianco di pecore giù dalla palude mentre noi salivamo velocemente.
Sul lato opposto della strada siamo passati davanti alla birreria più settentrionale della Gran Bretagna, ma non abbiamo sentito il bisogno di fermarsi: eravamo troppo presi dal nostro itinerario. Accanto a una deserta spiaggia di sabbia bianca abbiamo raggiunto la fine della strada: a nord da qui non ci sono più strade fino al Polo Nord.
A questo punto abbiamo serbato una punizione finale per le nostre biciclette pieghevoli, portandole fuori strada, in salita, attraverso una palude e giù per le scogliere. Volevamo portarle fino alla fine, e quale fine.
Abbiamo piantato la tenda in un prato piatto solo un passo o due dal bordo della scogliera. Personalmente ho avuto la fortuna di accamparmi in alcuni dei luoghi più belli del mondo, ma la vista sul faro del Muckle Flugga, nella penombra, a mezzanotte, nel solstizio d'estate, è stato uno spettacolo tra i migliori.
L'anno delle microavventure di Alastair
Le isole Shetland sono state una delle scoperte più affascinanti della mia serie di microavventure. Per incoraggiare i lettori del mio blog a prenderle da esempio, ho iniziato l'anno con delicatezza impegnando solo il fine settimana. I viaggi successivi sono cresciuti costantemente in dimensioni: da dormire su una collina raggiunta in mountain bike, poi remando fino all'isola di Skye.
La mia microavventura preferita è il nuoto per due giorni lungo il Tamigi, fiume che non evoca grandi visioni della natura e di bellezza. Ma dopo che ci ho portato la mia attrezzatura da campeggio dietro di me in una sacca, ho sentito quel mondo come selvaggio e avventuroso, come se stessi nuotando nello Zambesi.
Ten of the best
Idealmente, un microavventura richiede il minimo equipaggiamento possibile. Per una breve e forte esperienza in una notte o un week-end lungo, può apparire superfluo trascorrere ore per preparare un sacco pesante che sarà, successivamente, un pesante fardello da portare. Tuttavia, alcune situazioni possono richiedere attrezzature specializzate. E nel caso della navigazione con Alastair Humphrey alle Shetland, la portabilità del suo kit è stato fondamentale.
lunedì 4 febbraio 2013
Foldable Travel Sail Kit
Dal sito Boatstogo |
Niente male questo Foldable Travel Sail Kit, un kit universale a vela da poter applicare a catamarani, gommoni, kayak, canoe e piccole barche in generale. Completamente smontabile, leggero, pratico, trasportabile in una piccola borsa da aggiungere a quella della barca e per concludere economico, costa solo 199$.
E' possibile scegliere la forma della vela, triangolare da 5.6 mq oppure trapezoidale da 5.2 mq.
E' possibile scegliere la forma della vela, triangolare da 5.6 mq oppure trapezoidale da 5.2 mq.
Dal sito Boatstogo |
Nel sito Boatstogo è possibile trovare con facilità il tipo di barca "gonfiabile" a cui si vuole applicare il kit vela, io non avrei dubbi, lo applicherei a questo MINICAT molto carino che costa 600$.
Dal sito Boatstogo |
Quindi con 800$ più le spese ho fatto il mio "minicat" da portarmi nel portabagagli del'auto, in bici e da utilizzare come tender per Aspirina. Fantastico!
C'è anche il video di test del Foldable Travel Sail Kit.
C'è anche il video di test del Foldable Travel Sail Kit.
Barchette di carta: Vacationer e non solo
Il Vacationer, dal sito Custompocketyachts |
Il Vacationer e ben altri tre modellini di barchette di carta si trovano nel sito Custompocketyachts che potrete scaricare dalla sezione FREE STUFF.
Il Vacationer, dal sito Custompocketyachts |
Del Pocket Cruiser del Signor Stevenson ne avevamo già parlato, ma della barchetta vera e di come costruirsela.
Il Pocket Cruiser, dal sito Stevenson Projects |
domenica 3 febbraio 2013
Alexcat, UKRAINE KATAMAPAH
Dal sito Alexcat |
E' bellissimo questo catamarano gonfiabile prodotto il Ucraina dalla ALEXCAT. L'aspetto interessante è che il fabbricante lo fornisce anche in parti separate per l'autocostruzione, il tutto a dei prezzi estremamente abbordabili considerate le sue grandi dimensioni.
ALEXCAT può essere definito un vero e proprio catamarano da crociera con cui si possono effettuare lunghe percorrenze attrezzandolo, all'occorrenza, con una tenda. Mi piace molto.
Dal sito Alexcat |
Queste sono alcune delle sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.2 m
Larghezza: 2.4 m
Diametro tubi: 0.5 m
Sup. velica: 12.2 mq (randa+fiocco)
Prezzo: 3/4000 € tutte le spese escluse
Per concludere un breve VIDEO di Alexcat in navigazione.
venerdì 1 febbraio 2013
Faltboot Kombination
Dal sito WEB.DE Fotoalbum |
Dal sito WEB.DE Fotoalbum |
Dal sito Foldinkayaks.org |
Dal sito Foldinkayaks.org |
Dal sito Foldinkayaks.org |
Kabine, dal sito Faltbootbastlen |
Klepper sottobraccio, da un catalogo storico Klepper |
Klepper sottobraccio, da un catalogo storico Klepper |
Klepper , da un catalogo storico Klepper |
PIonier sottobraccio, da un catalogo storico Pionier |
Faltboot a mano, dal sito de.academic.ru |
Dal blog SEAEAGLE |
Dal blog SEAEAGLE |
I dubbi e gli incomprensibili perché sulla darsena di Pratoranieri
La nuova darsena di Pratoranieri, da Il Tirreno |
La rivista on-line Il Giunco rientra in merito alla costruzione della darsena di Pratoranieri, a Follonica, che viene data già per realizzata anche da un noto giornale del settore con tanto di particolari conditi dai soliti atteggiamenti trionfalistici sui nuovi numeri della nautica, 400 posti in più entro il 2015, centri commerciali, cooperative che si occupano di tutto, etc. un disco rotto che angoscia e sconforta per la ottusa e pervicace ripetitività con cui viene trasmesso dai media.
Non entro in merito a valutazioni ambientali e altri aspetti che riguardano tecnici ed amministratori ma insisto nel dire che il progetto originario di un "porto verde", se non verrà realizzato, sarà una grande occasione persa per Follonica.
Cosa porteranno i 400 posti della nuova darsena? Credo solo vantaggi per pochi e forse neanche a quelli perché i numeri di "quella" nautica sono in declino, anzi in caduta libera.
I costi esorbitanti di mantenimento di una barca anche di piccole-medie dimensioni, il redditometro promesse elettorali a parte, il ridimensionamento generale della ricchezza della popolazione dovuto alla globalizzazione, l'aumento spropositato dei costi dei carburanti e della vita, l'impossibilità di utilizzare la barca per un tempo sufficiente ad ammortizzarne i costi in una società in cui tutti devono correre e lavorare parecchio per guadagnare relativamente poco, la concorrenza spietata dei paesi esteri emergenti, sono tutti aspetti che dovrebbero far riflettere chi deve fare delle scelte che debbano portare dei vantaggi a tutto il territorio e non solo a pochi.
Tanto più che in quella zona esistono realtà portuali importanti e strategiche che sono quelle dei marina di Scarlino, incluso il "fossino", e quello di Punta Ala che tutti assieme dovrebbero contenere intorno ai duemila posti barca. Pochi chilometri a nord ci sono anche i marina di Salivoli e di Terrerosse che potrebbero essere addirittura ampliati senza investimenti così onerosi, pur avendo già a disposizione assieme un migliaio di posti barca. Mi sembra che con questa inutile opera si voglia perpetrare una mentalità campanilistica e da "tettoia" all'uscio di casa visto e considerato che nell'arco delle 15 miglia nautiche del Golfo di Follonica abbiamo già contato oltre 3000 posti barca.
Sono perplesso, nello scorso anno tutti gli operatori commerciali del settore non hanno fatto altro che lamentarsi sulla forte contrazione di questo mercato, quindi mi chiedo:
"Ha veramente senso in questo contesto avviare un progetto che potrebbe esporre a dei rischi tutto il territorio? Ha veramente senso investire 10 milioni di euro, più gli oneri, altrimenti destinabili ad altre iniziative sicuramente più redditizie?".
In merito a questo argomento faccio un'ultima considerazione, si parla di barche dai 7 ai 10 metri, quindi appartenenti ad una fascia di popolazione che non può permettersi di spendere più di 3/ 4000 euro per il solo posto barca. Tolti gli oneri finanziari per la costruzione, gli interessi passivi e poi i costi di mantenimento della struttura che sono altissimi, quanti anni ci vorranno per ammortizzare l'investimento?
Ma torniamo alla filosofia del "porto verde", una struttura che costa relativamente poco, certamente un decimo, destinata ad una nautica, quella delle derive e dei piccoli cabinati, accessibile a tutti, specialmente ai non residenti che arrivano a Follonica con la loro barchetta appresso, la tengono lì durante il soggiorno e poi se la riportano a casa, ma non solo. Anche i residenti, e non, possono lasciare la loro deriva, o il gommone, parcheggiati per tutto l'anno pagando un prezzo certamente inferiore ma che ripagherà l'investitore in un tempo esponenzialmente inferiore. Centinaia di posti a terra, di cui una parte a rotazione da gestire con un sistema simile a quello di una sosta camper a pagamento, sarebbero sicuramente un investimento migliore, più sicuro o duraturo per Follonica, ambientalmente compatibile e attirando quel tipo di turismo più consono alla sua vocazione, da sempre attenta alla piccola e media borghesia. Non ultima la grande attenzione che Follonica ha sempre dato alle regate delle derive, questa struttura potrebbe diventare il più grande centro di accoglienza esistente in Italia.
Perché tradire queste aspettative?
DRY FLUSH, la toilette a secco
Dal sito Dry Flush |
L'ho vista ieri sera su ACQUA, la TV dedicata al mondo del mare, presentata in una Fiera Nautica negli States e mi ha colpito per la sua praticità.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
- non ha bisogno né di acqua né di prodotti chimici;
- funziona con la batteria della barca;
- è silenziosa e non emette odori;
- è leggera e portatile ovunque;
- è semplice da utilizzare;
- è ecologica.
Non posso dire che pur essendo un WC è anche bella da vedersi ma devo dire che mi piace molto. Nel sito del fabbricante ci sono una serie di VIDEO che ne spiegano il funzionamento e come si ricambia la cartuccia che dovrebbe essere sufficiente per 16-17 "evacuazioni".
Unico neo è il PREZZO, circa 600 $.
giovedì 31 gennaio 2013
Acqua, terra e cielo
Il Trasimeno ed i suoi meravigliosi dintorni.
LUCI, la lampada gonfiabile
LUCI, la lanterna solare gonfiabile, dal sito Gizmag |
In un mondo dove si gonfia di tutto, dalle tette alle barche e, diciamo la verità, anche i gabbasisi degli elettori che non ne possono più di promesse che non verranno mai mantenute a mezzo agende, contratti truccati e profezie verbali, non poteva mancare la lampada gonfiabile. Si chiama LUCI ed è prodotto dalla MPOWERD.
L'idea è geniale perché, oltre a funzionare a pannelli solari quando si sgonfia si assottiglia, credo utilissima nelle nostre piccole barche in cui la mancanza di spazio è sempre un'emergenza e, battute a parte, appare un'invenzione davvero utile a basso costo, meno di 16 $.
L'idea è geniale perché, oltre a funzionare a pannelli solari quando si sgonfia si assottiglia, credo utilissima nelle nostre piccole barche in cui la mancanza di spazio è sempre un'emergenza e, battute a parte, appare un'invenzione davvero utile a basso costo, meno di 16 $.
Via: Gizmag
La canoa smontabile che ha attraversato l'Atlantico
Lindemanns Klepper folding kayak al Deutsches Museum a Monaco, dal sito WDR.de |
Il Liberia III, un "folding kayak" della Klepper, modello commerciale Aerius II, lungo 5.2 metri e del peso di 27 kg, è in assoluto la più piccola barca che abbia mai attraversato l'oceano. Questa grande avventura è stata condotta da un medico tedesco, Hannes Lindemann, che senza dire nulla a nessuno si è accinto ad attraversare l'Altantico in canoa per studiare le reazioni della mente umana in condizioni estreme, e questa era già la sua seconda traversata.
Alla sua conclusione Lindemann definirà questo esperimento "Spiel mit dem Tod", un gioco con la morte durato ben 72 giorni, dalle Isole Canarie fino ai Caraibi, 3000 miglia in cui ha incontrato tempeste con vento e raffiche fino a forza 9. Durante una di queste tempeste la sua canoa si è capovolta e ci è rimasto aggrappato per una notte intera.
Il Liberia III, la più piccola barca che abbia mai attraversato l'oceano, si ammira nel Deutesches Museum a Monaco di Baviera.
Per carità, ad ognuno il suo, ma di fronte a questi navigatori né i Vendée Globe, né le corse in Maserati riescono a suscitare in me il benché minimo interesse, anzi devo ammettere che rimango un po' infastidito da tanto clamore che non riesco a comprendere.
Tutto il resoconto della storia la potrete trovare sulla rivista LIFE del Luglio 1957.
Tutto il resoconto della storia la potrete trovare sulla rivista LIFE del Luglio 1957.
mercoledì 30 gennaio 2013
Battellino da pesca
Navigator II a vela |
Ecco come potrebbe essere realizzato un battellino a vela da pesca con circa 500€ di spesa e che avevamo ipotizzato in un post precedente, Vintage, classico come un Barbour. Il canotto è un Navigator II, costa meno di 300€, il resto lo fanno legno, tela, drizze e bozzelli.
La bici potrebbe essere la ripiegabile Montague Paratropper, la bici ripiegabile dei parà svizzeri, e non solo.
Una Montague Paratropper con rimorchio trovata in rete |
Questa bici è fantastica, costa sui 1000 € ma credo che li valga tutti.
Montague Paratropper, dal sito Montague |
Per un carico non troppo impegnativo sia nelle dimensioni che nei pesi può andare benissimo un Maya Bicycle Trailer o similare, il suo prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 €.
Bay Raider Expedition Test
Del Bay Raider Expedition avevamo già avuto modo di parlare in occasione della sua uscita nel mercato agli inizi dello scorso anno.
Imperdibile questo video di Practical Boat Owner in cui lo si può vedere in tutto il suo straordinario fascino.
Le Tiwal sbarca in Italia con Sailyachting
SCARICA LA BROCHURE IN ITALIANO
Ho il piacere di informarvi che SAILYACHTING è diventato l'importatore in Italia di le TIWAL, questa fantastica deriva sportiva trasportabile in due borse. Finalmente avremo anche qui da noi l'opportunità di vederla, provarla e, perché no, acquistarla con la garanzia di essere consigliati e seguiti da dei professionisti.
In un paese in cui tutti, e dico tutti, hanno la possibilità di raggiungere le coste al massimo in due ore, possedere una barca a vela che si porta "a mano" e si monta in 20 minuti credo che sia un vantaggio che non ha prezzo: divertirsi tutto il giorno al mare, o al lago, per tornarsene a casa la sera senza il pensiero di dove, come, e quanto ci costa tenere la barca.
Con i suoi 50 kg di peso e le sue due comode borse le Tiwal può essere facilmente trasportabile anche con la bici, aggiungendo un grande valore al divertimento perché in questo modo si può arrivare in luoghi altrimenti irraggiungibili in auto.
Le Tiwal ha avuto un grandissimo ed indiscusso successo sia al Salone di Parigi che a quello di Dusseldorf ricevendo ordinazioni da tutto il mondo, diversi sono i rivenditori che si sono fatti avanti, dalla Cina fino ai Paesi Arabi. Penso che valga davvero la pena farci qualcosa di più che un pensierino.
Sailyachting, già concessionario per la Campania di Comar, Delphia e Wauquiez, rivenditore del bel Varianta 18 di cui abbiamo già parlato, ha sede a Napoli in Via Caracciolo, 2 - Tel. +39 081 19576050 - mob. 3473303713.
Le Tiwal, un'idea fantastica, da sito Tiwal |
martedì 29 gennaio 2013
Costruire un catamarano gonfiabile
Dal sito Masteraero |
Per chi si volesse accingere alla autocostruzione di un catamarano gonfiabile, sul sito Masteraero troverete molte indicazioni interessanti. In questo caso si tratta di un catamarano di cinque metri per due, ma le dimensioni potrebbero essere ridotte, come lo si può trovare in quest'altro SITO dove ti insegnano, tra l'altro, a fare di tutto.
Il catamarano da "zaino", dal sito Самоделки |
Nel sito HENSHAW potrete trovare tutti i materiali e gli accessori utili per l'autocostruzione degli scafi come la tela, le colle, i coni, le valvole per il gonfiaggio, etc.. Per quanto riguarda il trapezio, il sartiame, il timone, le vele e le attrezzature di coperta si possono trovare facilmente come parti di ricambio di altri catamarani, se proprio non si vuole costruirseli da soli.
I coni degli scafi, dal sito Henshaw |
Se avete qualche problema nella traduzione rivolgetevi pure al famigerato "Circolo dell'inchiostro a china".
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