domenica 6 aprile 2014

Trolley per bici autocostruito completato


Neanche io ci credevo più, invece oggi tra il taglio del prato, il bagno al cane, l'applicazione dei ganci per le bici in garage, l'acqua alle piante e ai fiori, la passeggiatina con la Meg che, per l'appunto, si era rotolata nei bisognini di cavallo, sono riuscito a terminare il mio trolley per bici. 
Non ho resistito a postarlo, domani lo aggancio alla bici e poi ci caricherò Papì per vedere come va in funzione "sailonbike" e fare un test.


Il più grande pregio di questo trolley, e difetto poi vi spiego perché, è che l'ho pagato solo 2.70 €, cioè il costo delle squadrette di metallo, tutto il resto l'ho fatto con materiali riciclati. Anche il gancio di fissaggio alla bici non l'ho pagato niente perché l'ho trovato qualche mese fa per strada.


La vernice era d'avanzo, il legname faceva parte di qualche vecchio divano, il perno è un reggimensola comprato per sbaglio, le ruote erano di una biciclettina appoggiata al bidone della spazzatura, la molla l'ho sempre vista nella cassetta degli attrezzi assieme alle viti che ho usato.
Unico difetto è che appena l'ha visto Elena mi ha chiesto se ci andavo a raccogliere i cartoni, non gliel'ho perdonata, non gli parlo da un'ora. Per me è un meraviglioso carrettino da bici!




sabato 5 aprile 2014

Kid Yatha, costruire una barchina per bambini

Kid Yatha, il piano velico
Purtroppo non sono molto bravo nell'autocostruzione, riesco a fare solo cose molto semplici, e il più grande rammarico che ho è di non aver avuto il tempo di costruire una barchina per i miei figli quando erano ancora piccoli. Gli anni sono passati troppo in fretta e prima non ero abbastanza pronto. Chissà, se Dio vorrà, sarò sempre in tempo per farlo ai miei nipotini se i miei figli ne vorranno. Ho trovato il progetto ideale, la Kid Yatha, una barchina a vela semplice,  progettata per un ragazzo di età da dieci a quattordici anni che può navigare in acque calme, nei laghi, nelle baie e nei fiumi.


Lunga un metro e mezzo e larga poco più di mezzo, è costituita principalmente da pezzi tagliati in compensato multistrato, da sei millimetri. Una volta assemblata questa può essere verniciata con apposita vernice impermeabile, oppure, ancora meglio, ricoperta di vetroresina. Nelle figure che trovate nel sito che vi ho indicato potrete trovare tutte le dimensioni utili per la sua realizzazione, per l'assemblaggio si consiglia di utilizzare colla per legno e viti in ottone. Come già visto in altri progetti il montaggio inizia con la chiglia e lo specchio di poppa, ma dettagli universali per la costruzione di una barca a vela li potete trovare sul post "Costruire il Tinkerbelle II".


giovedì 3 aprile 2014

Ropeller, il fuoribordo a manovella

Ro-Peller, dal sito Liveauctioneers
Mi sembrava impossibile che non esistesse anche il fuoribordo a manovella, dopo che ne abbiamo visti in varie versioni, a vela, a mano, con decespugliatore ed infine con il trapano elettrico.
Questa è la sua descrizione:

Boat outboard motor on stand, Ro-Peller, "New creation replaces oars... operated by one hand w/steering lever on top", aluminum, weighing 14 lbs, moves boat forward & backward, mfgd by Ro-Peller Mfg. Co.-Connersville, IN, VG orig cond, 38"H.

Motore fuoribordo su supporto, Ro-Peller, "Nuova creazione che sostituisce i remi ... azionabile con una sola mano con una leva/ sterzo posizionata in alto", in alluminio, del peso di 14 Libbre, muove  la barca in avanti e all'indietro, fabbricato da Ro-Peller Mfg. Co .- Connersville, IN

Indubbiamente è interessante, certamente per barche molto piccole, ma è soprattutto un attrezzatura "vintage" che mi piacerebbe proprio avere. Quello nella figura sottostante è in vendita su ICollector per 450$.

Ropeller su ICollector
C'è anche un video sul suo funzionamento.



Ma la cosa più interessante è che c'è chi ce lo realizzerebbe con un trapano a manovella. Davvero fantastico!

Fuoribordo a manovella con trapano a mano, dal sito humea.narod.ru



mercoledì 2 aprile 2014

SeaRail 19, exciting, affordable, light weight, trailerable trimaran

SeaRail 19
Bello questo Searail 19, un trimarano d'oltreoceano distribuito in Europa dalla Corsair Germania, un "daysailor" di tutto rispetto che si presenta come: emozionante, a prezzi accessibili, leggero e carrellabile. Cosa si vuole di più? Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5,8 m
Larghezza aperto: 4,45 m
Larghezza chiuso sul carrello: 1,8 m
Pescaggio: 0,2 - 1.17 m
Peso pronta a salpare: 320 kg
Sup. velica: 16 + 7.7 mq (randa + fiocco)
Il suo prezzo si aggira intorno ai 28.000 $, ex cantiere Saigon, Vietnam.

Il SeaRail 19 sul carrello
Eccovelo in navigazione:




martedì 1 aprile 2014


sabato 29 marzo 2014

The "country" around our home

La mia nuova bici "Country"
Visto che Tommaso si è fatto derubare della mia bici l'abbiamo dovuta ricomprare e quale occasione migliore se non il mio compleanno che ricorre domani. Non abbiamo voluto spendere tanto visto che oramai le rubano a man bassa, così abbiamo trovato questo modello "Country" all'Ipercoop super scontata per soli 99 €. Anche se costa poco a me piace ed è la bici giusta per le nostre passeggiatine intorno a casa nella campagna Toscana, un po' come quelle al Lago con Aspirina.

Elena dietro alla meravigliosa Pieve di Sant'Eugenia al Bagnoro
Sono tantissime le cose meravigliose che abbiamo vicino casa, oltre il Lago Trasimeno e Aspirina ovviamente, come la Pieve di Sant'Eugenia al Bagnoro, un capolavoro di arte romanica risalente addirittura al V secolo. Poi ci sono delle fantastiche ville nobiliari.

Villa Occhini al Bagnoro
La villa dei Conti Occhini, famiglia di appartenenza della brava attrice Ilaria.

Villa I Bossi dei Marchesi Albergotti
La stupenda Villa I Bossi dei Marchesi Albergotti, e poi tante straordinarie case di nuova costruzione.

Una bella villa di nuova costruzione in quelle che erano le tenute degli Albergotti
Poi c'è la casa in pietra dove Elena raccoglie le pigne per il focolare.

Elena ha già raccolto le pigne
Ma sono solo alcuni esempi perché c'è anche Villalba, l'unica e vera Villalba in Toscana. Mi dispiace deludere gli estimatori del famoso serial televisivo "Le Tre Rose di Eva", ma la Villalba che si vede in televisione, seppur girata in luoghi meravigliosi tra Lazio e Toscana non esiste.

L'unica e vera Villalba è questa
Così come non esistono i Monforte e la loro tenuta, i veri Signori di Villalba abitano a pochi passi da casa nostra. Di Arezzo in quel serial televisivo c'è solo la bella Anna Safroncik.

La casa dei Signori di Villalba
Ecco cosa significa abitare in un bel posto, vedere tante meraviglie in una mezz'oretta di passeggiatina in bici, sembra di essere sempre in vacanza, forse lo siamo davvero.

Un bellissimo attrezzo agricolo d'epoca preso per caso
Fino a che non si torna a casa, c'è anche la Meg da portare a spasso.

Home sweet home

venerdì 28 marzo 2014

Iseo, i suoi porti e i suoi scivoli

Dal sito dell'Autorità di Bacino Lago di Iseo
Luca che, come abbiamo visto qualche post fa, ha portato la sua Lazy Lady sul Lago d'Iseo è diventato per amore e per necessità un nuovo appassionato ammiratore dei laghi minori come me.
Nell'attesa che mi invii foto e avventure delle sue navigazioni a vela mi ha segnalato due importanti siti in cui sono visualizzabili porti, scivoli e carta nautica del bel Lago d'Iseo.
Grazie Luca.

Carta nautica e portolano del Lago d'Iseo, dal sito della Provincia di Brescia


Il Castello Isabella Guglielmi in vendita all'asta

Il Castello Isabella Guglielmi l'ultima volta che ci sono passato con Aspirina
Il Castello Isabella Guglielmi dell'Isola Maggiore sul Trasimeno verrà messo all'Asta il 4 aprile prossimo venturo presso il Tribunale di Perugia alla modica cifra di 7.720.000 €. Il progetto di ristrutturazione completo del maniero prevede un investimento di circa 30.000.000 di €, non so se in parte già spesi, vedi PERIZIA.
Bé, insomma, chi avesse 40.000.000 di € e non sapesse che farsene, ci sono qua io che posso farmi carico dell'acquisto e ristrutturazione per farne la sede del "Museo della Piccola Nautica", nonché un Centro di Piccola Nautica di eccellenza, unico in Italia.
Ulteriori informazioni, un po' di storia e foto le potrete trovare sul Giornale dell'Umbria e sul sito dell'Architetto Alessandro Devito.



giovedì 27 marzo 2014

Sondaggio, apporre il divieto sullo scarico delle toilette in mare

Bugliolo - Toilette, un ritorno inevitabile
Facendo seguito a quanto disposto dalla nuova normativa svedese in merito al divieto di scarico delle toilette in mare e nelle acque interne dal 15 aprile 2015, ho promosso un sondaggio che ho posizionato nella barra laterale destra. Votate numerosi!
Di questo argomento ne avevamo già parlato, "Svezia, galera per le barche che scaricano in acqua", sollevando la ragionevole osservazione che nelle nostre baie in piena estate si fa il bagno in mezzo agli escrementi di umano, e come tali rimangono anche se di ricco. Bisogna fare qualcosa, non credete? Prendiamo esempio dai paesi civili.

Via: På Kryss


mercoledì 26 marzo 2014

Juggernaut Rungu, il trike da spiaggia

Juggernaut, dal sito Rungu
Juggernaut è il "fat-trike" ideale per portarsi dietro surf, canoe, catamarani, barche gonfiabili e smontabili di ogni tipo attraverso le lunghe distese sabbiose delle nostre coste. 
Immaginatevi con un mezzo del genere, nei periodi di bassa stagione quindi quando pressoché deserte, decidere di percorrere chilometri nelle spiagge del nostro Mar Adriatico fino al punto dove si è deciso di navigare. Fantastico!


Via: Gizmag


martedì 25 marzo 2014

Manuale ed istruzioni del Kit Velico per canotti Sevylor

 
Traduco e maldestramente interpreto il "Manuale ed istruzioni del Kit Velico" per canotti Sevylor che ho trovato in rete. Questo Kit non viene più commercializzato da tempo ma potrebbe essere d'aiuto agli auto-costruttori per realizzarne uno simile.

Generalità
Prima di iniziare il montaggio del Kit Velico è necessario gonfiare la barca e fare un inventario di tutte le parti.
Questo Kit Velico si adatta a tutti i canotti ovali Sevylor di 2,40 m e di lunghezza superiore ad eccezione dei gonfiabili progettati per le piscine.
Il Kit può essere facilmente adattato a barche simili prodotte da altre aziende, come opzione può venire fornito il supporto per il motore.
Istruzioni per il montaggio
1 . Posizionare la traversa # 20 sul canotto gonfiato passando attraverso gli scalmi anteriori. Assicurare la traversa agli scalmi con i morsetti J al perno #  23/ 24. Effettuare questa operazione su entrambi i lati. (Vedi disegni # 2 , 3 e 4 per differenti tipi di scalmi stampati e girevoli).
Importante: Assicurarsi che l'asola di fissaggio di colore nero del bompresso si trovi esattamente al centro del canotto l.
2 . Far passare il bompresso # 1 attraverso la maniglia che è posizionata a prua del canotto. Inserire il bompresso nell'asola di plastica nera situata al centro della traversa # 20 . 
(Vedi disegno # 5. Alcune barche di età superiore o barche non Sevylor non sempre hanno una maniglia a prua, in tal caso legare il bompresso in modo sicuro all'occhio anteriore che si trova su tutti i canotti.)
3 . Montare l'albero che è suddiviso in tre pezzi  # 3 , 4 e 6 . La porzione # 3 dell'albero è già collegata al bompresso. Nel montaggio delle parti dell'albero non si può sbagliare, c'è un solo modo per assemblarle. 

4 .Inserire l'albero all'interno della cucitura della vela. L'albero e la vela ora si trovano al centro della barca .

5 . Montare il telaio collegando le varie parti # 21 e 22 tra di loro (le parti # 22 sono già collegate). C'è solo un modo per collegarle, non ci si può sbagliare.

6 . Collegate il telaio all'albero con il morsetto # 5 (come mostrato nel disegno # 6 ).
7 . Sollevare l'albero e la vela alzando il telaio e e fissandolo alla ghiera # 24 che si si trova sulla cima della tramezza utilizzando il dado e la vite # 17 e 18 (come indicato sul disegno # 7). Fate la stessa cosa dall'altra parte del telaio. 
(Importante: se si sta assemblando il Kit Velico all'aperto in una giornata ventosa, assicurarsi che la barca sia rivolta verso il vento in modo che questa si possa muovere liberamente).
8 . Inserire la coppia di tubi gemelli # 16 nella deriva # 14 . Si prega di notare che vi è una parte anteriore e una posteriore. Il raccordo ovale nero posto sui tubi ha uno smusso e una punta che corrisponde con l'apertura nella deriva. Fissare la deriva ai tubi con il bullone in acciaio lungo, la rondella di sicurezza e il dado cieco # 15. ( Vedi disegno # 8 ). 
9 . Far passare i tubi attraverso il raccordo all'estremità della traversa e posizionare il bloccaggio della deriva # 19 sui singoli tubi (come mostrato nel disegno # 8). 
Importante: verificare il funzionamento del sistema di bloccaggio che non è simmetrico. L'apertura e la chiusura del bloccaggio, che può essere invertita, permette di bloccare la deriva una volta che si è abbassata o alzata. (Quando si naviga, si abbassa la deriva e la si blocca in questa posizione.) 

10 . Fate passare il perno del timone # 25 attraverso gli occhielli di plastica della corda che troverete su tutte le barche Sevylor (disegno # 9). Se non avete una barca Sevylor è necessario acquistare un apposito montante per motore in legno e utilizzare due golfari che serviranno allo stesso scopo.

11 . Utilizzare una piccola corda in nylon per legare la parte inferiore della vela alla punta anteriore del bompresso # 1. Questo consentirà di evitare lo sbattimento della vela.

12 . Posizionate la scotta della randa # 10 come segue : Prendere il bozzello # 8 e fissatelo all'occhiello posto all'estremità esterna estrema della vela. Far passare la scotta nel bozzello e legarne un'estremità in un passa corda posto in fondo al canotto, l'altra estremità si terrà con una mano.

Alcuni suggerimenti importanti: 
Imparate a navigare e scegliete un giorno tranquillo. Non uscite mai senza avere con voi una coppia di remi e senza salvagente. Acquistate un libro sulla navigazione a vela che potete trovare nella maggior parte delle librerie. Studiate i venti e le correnti e chiedete alla gente del posto se sussistono particolari rischi o correnti che potrebbero influenzare notevolmente la vostra capacità di navigazione e mettere in pericolo la vostra vita.
Non utilizzate il canotto con più di due persone a bordo poiché è necessario spazio per muoversi. Non rischiate mai stupidamente. Seguite un corso di navigazione, primo soccorso e pronto intervento in mare.


lunedì 24 marzo 2014

Phobos 22, un piccolo cruiser sportivo

Phobos 22, il test di Tv.Yacht.de
Abbiamo già visto un paio di video promozionali su questo nuovo piccolo cruiser sportivo realizzato da DalpolYacht, oggi vi ripropongo il test che ha effettuato la rivista tedesca Yacht.de.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza totale: 6.98 m
Lunghezza scafo: 6.48 m
Larghezza scafo: 2.46 m
Pescaggio: 0,26-1,46 m
Altezza dell'albero (dalla linea di galleggiamento): 10,0 m
Zavorra: 250 kg
Peso deriva: 85 kg
Peso a vuoto: circa 1150 kg
Altezza in cabina: 1,50 m
Sup. vele: 21.0 mq
Numero di cuccette: 4

Molto interessante!

domenica 23 marzo 2014


venerdì 21 marzo 2014

Tutte le facce di uno Smartkat

Dalle immagini di Google: Smartkat
Ovviamente vale per tutti i tipi di catamarani e gonfiabili a vela, in questo caso ho preso alcune immagini significative dello Smartkat.
Notare il "sailonbike", oltre nell'acqua, sulla spiaggia, in spalla, sul tetto dell'auto, nel portabagagli e nel camper.

Da Smartkat.de
C'è anche un bel video di uno Smartkat a Torbole.


Hawk 20 is a dedicated dayboat with no pretence at being anything else

HAWK 20 CABIN
Null'altro da dire se non che è molto bello questo "dayboat" d'oltremanica che si chiama Hawk 20 Cabin. E non c'è da stupirsi perché la tradizione inglese nella fabbricazione di barche non si smentisce mai, sia per l'estetica che per le performance.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.10 m
Larghezza: 2.28 m
Sup. velica: 13 mq
Peso: 816 kg
Cuccette: 2
Per il campeggio nautico familiare è disponibile una tenda di copertura per ampliare lo "spazio notte".
Ce n'è uno bellissimo in vendita su Apolloduck per 22000 €, ma nel mercato inglese dell'usato si trovano anche a prezzi inferiori e dotati di carrello.

Hawk20 Cabin su Apolloduck
Bello da vedere soprattutto in navigazione.



mercoledì 19 marzo 2014

Making camping junkets with a motorcycle

Popular Mechanics, Giugno 1915
Fare il camping nautico con una moto
Uno sportivo di origine orientale, appassionato di canottaggio e di pesca, ma che vive a una certa distanza dall'acqua, ha messo a punto un metodo per portarsi dietro una barca con la moto in modo da poter fare le sue escursioni nautiche.
La moto è un sidecar che gli permette di trasportare un passeggero, mentre dietro ha agganciato un rimorchio a due ruote per il trasporto di una barca. Quest'ultimo è collegato alla moto mediante un semplice accoppiamento che consenta di girare facilmente e che impedisca allo stesso di scontrarsi con la motocicletta quando si azionano i freni, (oggi si chiamerebbe "gancio", ndr). 
Tutto il necessario e le attrezzature per la vacanza in campeggio sono trasportati sopra la barca, lasciando libera la moto da qualsiasi altro armamentario. 
Come si vede nella figura il varo, l'alaggio e la gestione della barca possono essere effettuate facilmente da una sola persona.
(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Popular Mechanics, Giugno 1915).

Popular Mechanics, Giugno 1915
Nella stessa rivista vediamo pubblicizzata una magnifica "Old Town" canoe di cui abbiamo già parlato.

Popular Mechanics, Giugno 1915




martedì 18 marzo 2014

Lacrime di Coccodrillo

Da un articolo di "La Stampa"
Prendo spunto da un articolo su Velablog intitolato Crisi e Leasing nel quale si fa riferimento ad un analisi di Lorenzo Pollicardo su "La Stampa" in merito alla situazione della nautica ai tempi della crisi. Come Sergio Mistro, sostanzialmente, concordo anch'io sulla correttezza dell'analisi ma con i dovuti distinguo che mi caratterizzano poiché, contrariamente a loro, forse non ho mai dimenticato il comportamento di certi soggetti "gestori" dei porti quando andavo a chiedere un posto barca per un 24 piedi: l'alternativa alla maleducazione era solo l'esosità dei prezzi.
Non torno di nuovo sull'argomento, sono stati spesi fiumi di parole ovunque tanto che per me, oggi, queste sono solo "lacrime di coccodrillo" e per dirla con la saggezza popolare dei poveri "il mal voluto non è mai troppo".
Ma il mio distinguo riguarda soprattutto la fine dell'articolo in cui l'analista di fama esorta a tornare alla "passione", a quella "piccola nautica" che chissà perché non dovremmo definire "povera", un termine che fa paura in questa società opulenta in cui l'immagine conta più della sostanza. Bé io credo che più che alla passione dobbiamo tornare alla famiglia, alla barchina in garage e poi sulla spiaggia rivalutando anche i fiumi, i torrenti, i laghi piccoli e grandi, oltre al mare che abbiamo in questo bellissimo paese.
Una volta nel più famoso forum di vela italiano lessi che un tipo asseriva che chi teneva la barca in un piccolo lago era uno sfigato, di quelli che non possono permettersi di tenerla al mare, "laghi sfigati" venivano appellati. Io credo che è stata la gente come questa che ha ridotto la nostra nautica, e il nostro paese, al lumicino, gente che molto spesso ha acquistato barche, auto e case proprio con i "leasing", pur di sentirsi padrone di qualcosa che in realtà non è mai stata sua.
Non vado oltre, la mia esortazione finale è un po' diversa: "cari italiani, compratevi una piccola barca, ricchi o poveri che siate non importa, basta che vi renda felici con la vostra famiglia e i vostri figli, in economia e semplicità per gli affari vostri, e non per quelli di faccendieri, presidenti di club, venditori di fumo o presunti tali ed infine ristoratori camuffati da circoli, .... e allora Buon Vento!".


Less is More, di Rob Kesselring

Sylph - Prof Howard Rice's sailing canoe, dal WoodenBoat Forum
Navigare in una canoa è sempre un'avventura, è così che dovrebbe essere. Invece con ciò che oggi ci offre la tecnologia accadono dei miracoli, "design ultraleggero" ed elettronica miniaturizzata offrono la possibilità di viaggiare in un deserto come se fossimo a casa.
Ma che divertimento c'è? L'idea di un fare un viaggio in un deserto non è quella di replicare le comodità che abbiamo a casa, al contrario di fuggirle.
Per mantenere le cose semplici bisogna concentrarsi sull'ambiente circostante. Accertarsi di avere ciò che serve per viaggiare in sicurezza, caldi e asciutti, ma scegliere con attenzione solo ciò di cui abbiamo veramente bisogno.
La maggior parte di noi passa la sua giornata su di una sedia, ma sedersi su un tronco caduto o su una spiaggia selvaggia è un'occasione rara e amata.
Il fatto che un oggetto sia presente su di una qualsiasi check-list non significa che è qualcosa a cui non possiamo rinunciare.
Grazie alle nuove tecnologie, molti dei canoisti delle Boundary Waters di oggi si portano molto peso in più rispetto ai loro nonni di mezzo secolo fa. Ma non dovrebbe essere così.
Con un bagaglio leggero si può viaggiare come il vento che soffia libero ovunque trovi un passaggio.
Isolarsi in mezzo alla natura solo con il poco necessario ti permetterà di conoscerla meglio e di farti conoscere meglio da lei.
Godetevi questa avventura in un deserto che vi lascerà una vita piena di ricordi.

(Liberamente tradotto ed interpretato da me medesimo da: "The Ultimate Guide to Finding an Outfitter, Planning Your Canoe Trip and More".


lunedì 17 marzo 2014

Ciclobarchina "Serenella", la video-presentazione



La versione definitiva della ciclobarchina anfibia "Serenella" è stata completata ed io, come tramite per il suo autore, ho realizzato la mia prima presentazione video. Non posso giudicarne il risultato finale ma così, oltre che conoscere meglio lo sviluppo di questa interessantissima idea, molti dei miei lettori potranno ascoltarmi. Speriamo, da bravo toscano, la mia voce "un se possa sentì" come quella di Renzi!


sabato 15 marzo 2014

Idi di Marzo


Le previsioni meteo ci avevano fatto sperare in una giornata migliore ma al lago oggi era fresco e c'era un bel po' di vento. Comunque volevo solo preparare la barca per la stagione, ho portato quasi tutto il materiale fuorché i cuscini, ho rimontato il timone ed installato il motore. Questa volta non mi sono dimenticato l'idoneo mezzo di trasporto.
In cabina tutto perfettamente asciutto, c'era solo un po' d'acqua in sentina che ho potuto vedere dallo spioncino. Ci sono rimasto male perché non era mai successo ma il mezzo metro d'acqua che è piovuto negli ultimi mesi ha trovato il modo di entrare, c'era da aspettarselo.
Bé insomma, siamo alle idi di marzo, un po' troppo presto per noi ma non per le tante barche che oggi erano sul lago, incluso un bel VIKOS 22. La prossima sarà per il trenta di marzo, tempo permettendo usciremo!

Idoneo mezzo di trasporto per motore
Il VIKOS 22 sbandava di brutto, piuttosto, il lago Trasimeno così alto, oggi a +20, non l'avevo mai visto.

L'acqua è arrivata al pari del prato


venerdì 14 marzo 2014

Una revisione davvero critica dei portolani medievali?

La mia sovrapposizione sul globo della Carta a Rombi di Vento del Conte Etemano Freducci del 1497
L'interessante Blog di Geogarage Marine, nel post "Portolan charts 'too accurate' to be medieval", riporta le tesi di un dottorando in cartografia secondo il quale i portolani risalenti al nostro medioevo sono troppo precisi per essere tali, ma non perché sono stati fatti in epoche successive e quindi falsificati, ma perché risalirebbero a conoscenze ben anteriori, di epoche arabo-bizantine-greche.
Prescindendo dal fatto che qualsiasi conoscenza si tramanda nella storia, attribuire ai nostri cartografi medievali l'unica capacità di aver "copiato" sulla base di conoscenze precedenti neanche del tutto comprese mi sembra un po' peregrina, per quanto si voglia confutarla con calcoli e dati. Lo stesso autore della tesi mi sembra che non spieghi come avrebbero potuto gli arabi conoscere la posizione della Gran Bretagna, o di altre terre alle quali non erano assolutamente interessati.
A parte questo però, l'argomento è estremamente interessante perché quando io stesso sono andato a sovrapporre la straordinariamente bella  Carta a Rombi di Vento del Conte Etemano Freducci del 1497 sul globo terrestre, grazie a Google Earth, ho constato delle corrispondenze incredibili per le conoscenze di quel tempo.
Infatti, se la "proiezione del mercatore" è stata proposta nel 1569 dal cartografo fiammingo Gerard de Cremer, tutte le carte antecedenti sembrano realizzate con questa tecnica, pertanto il dottorando asserisce che i nostri cartografi non avevano la percezione della precisione con cui producevano le loro carte, precisione che era dovuta solamente ad una specie "composizione", una sorta di "puzzle".
Non sono abbastanza preparato in materia per poter discernere questa materia, a quanto pare complessa anche per i più esperti, posso solo dire che secondo me le scoperte nella storia quasi mai sono avvenute grazie a "lampi di genio" ma successivamente a tecniche e conoscenze già utilizzate in precedenza, metodi che prima di chiamare "scientifici" abbiamo chiamato "empirici", senza scomodare greci ed arabi.


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