lunedì 14 gennaio 2013

Colpo di vento sul lago Ontario

Voice of Experience: Knockdown on Lake Ontario
Voice of Experience: knockdown of Lake Ontario, vi propongo la lettura di questo interessantissimo articolo che ho trovato su Sail Magazine. Anche per chi non conosce bene la lingua inglese il traduttore automatico è di grande aiuto e si capisce il senso della storia: i due protagonisti sono usciti con il bel tempo a farsi una tranquilla veleggiata con una birra in mano. Purtroppo il vento è aumentato improvvisamente perciò hanno acceso il motore e tirato giù la randa proseguendo con il solo genova rollabile. Mio malgrado devo ammettere che questa è un'operazione che ho fatto anch'io più di una volta quando le cose si mettevano al peggio davanti alla costa livornese ma certamente questa non è l'opzione migliore per due motivi, (l'ho vista applicata spesso anche da grandi yacht davanti alla spiaggia della Feniglia quando montava il vento).
Confidare nel solo motore è molto pericoloso perché le onde potrebbero facilmente renderlo inutilizzabile a causa della mancanza di acqua nel circuito di raffreddamento e, comunque, in condizioni difficili si potrebbe piantare a causa dei fuori giri dell'elica fuori dall'acqua; inoltre al genoa rollabile è preferibile la randa cazzata e ridotta per tutta una serie di motivi tra i quali che basta sventarla per ridurre di parecchio lo sbandamento. Nel caso dei due amici infatti, che hanno confidato troppo nella tecnologia, il genoa è rimasto bloccato a tal punto che il colpo di vento ha steso in verticale la barca con il rischio che cadessero in acqua e/ o ne perdessero il controllo. Solo il fatto che uno dei due avesse un coltello ben affilato in mano che gli ha permesso di tagliare la scotta del genoa ha potuto salvare i due da un esperienza ben peggiore, se non la morte per ipotermia considerata la temperatura dell'acqua, come da loro stessi ammesso.
Questo racconto ci ha insegnato alcune cose:
  • avere sempre un coltello a disposizione in barca, può essere necessario dover tagliare una scotta;
  • non confidare mai troppo nel solo motore;
  • secondo il mio modesto parere, al genova rollabile è preferibile la randa cazzata e ridotta;
  • quando le condizioni cambiano bisogna attuare prima possibile tutte le procedure di sicurezza, tra le quali indossare i giubbotti salvagente, l'abbigliamento idoneo alla stagione e la life-line;
  • in barca bisogna essere sempre preparati al peggio, qualsiasi siano le condizioni di partenza.
Un esempio tra tanti è il fatto di non uscire mai in inverno se non si è assolutamente preparati ed attrezzati a farlo, una caduta in acqua può essere fatale.
Concludo asserendo che, secondo me, il comandante di questo 10 metri non si è reso perfettamente conto degli errori che ha commesso dichiarando che l'aver acceso il motore gli ha permesso di portare la barca al vento e quindi di ridurre per un attimo lo sbandamento. Ammetto che a volte lo faccio anch'io ma questa è un'operazione da principianti.

Visto che ci sono voglio fare un'ultima considerazione che con questa esperienza non c'entra. Ieri mi sono imbattuto in un importante forum tedesco in cui si parlava della sorellina della mia barca, la Deltania 20. Alcuni dei soliti saccenti che frequentano questi forum, probabilmente senza esserci mai saliti e quasi certamente senza mai aver navigato davvero su di un piccolo cabinato con un minimo di coscienza e consapevolezza, asserivano che questa non era una barca seria poiché si sarebbero trovati in difficoltà in condizioni 6 Beaufort e che, a causa di ciò, la barca non era conforme alla marcatura CE. Oltre a questo il solito subdolo errore di fare continui paragoni con barche che hanno un dislocamento doppio, quindi con doppia zavorra, maggiore spessore dello scafo, più strati di vetro, etc. Non è corretto confrontare due prodotti differenti, il Navikom 20, o in qualsivoglia altro modo lo si voglia chiamare, appartiene alla Classe Micro e solo con barche appartenenti a questa classe può essere confrontato, con i suoi enormi vantaggi ma anche i suoi limiti di navigazione: in acque interne, in prossimità della costa, onde alte max 2 metri e 6 Beaufort, che comprendono la classificazione C. Ed è in merito a questi due ultimi numeri che voglio parlare, questi signori si sono mai trovati con 2 metri d'onda e il vento a circa 27 nodi? Io credo che con il Viko 20 il modo per portare la pelle a casa si trova, ed è per questo che è classificata in questo modo, ma non sono certamente le condizioni di navigazione normali per una barca del genere e per tutte quelle classificate C, anche quelle che, per esempio, hanno un dislocamento doppio. Ma la cosa ancora più grave è che questi signori non hanno ancora ben capito che queste sono condizioni impegnative per banche ben più grandi.
Aggiungo che l'indicatore di stabilità di una barca, chiamato STIX e che ne individua la classificazione, prevede una serie di parametri tra cui l'inaffondabilità e la capacità di raddrizzarsi dell'imbarcazione. E' ovvio che se nel calcolo finale non si facessero interagire tra di loro i vari parametri ben poche barche risulterebbero idonee, per esempio tutte quelle grandi barche che non hanno riserve di galleggiamento tali da renderle inaffondabili, caratteristica che invece possiede il mio Navikom 20. E' legge della fisica che un dislocamento maggiore ed un rapporto peso/ zavorra più favorevole renda meno probabile il capovolgimento di una grande barca senza riserve di galleggiamento e di questo, giustamente, si tiene conto. Ritengo altrettanto corretto tenere conto del fatto che la mia barchina è inaffondabile anche se ha una maggiore probabilità di scuffiare in condizioni critiche.
Giusto ieri mi sono imbattuto in un video sull'affondamento di un 14 metri, tra l'altro in condizioni meteo non certo sfavorevoli. Il video era molto triste, ed il suo armatore, soccorso da un'altra barca, disperato. Non so davvero perché quella bellissima barca sia affondata ma il giusto timore di essere di cattivo gusto mi ha comandato di non postarlo. Credo che questo buon gusto dovrebbero averlo anche gli utenti del Forum che si sono espressi su argomenti che non conoscono, cioè il mio meraviglioso barchino a vela.
Questi sedicenti marinai, a mio parere, sono pericoli pubblici e gli andrebbe chiesto di tacere, gli incoscienti e gli stupidi fanno danni con molto meno di 6 Beaufort e 2 metri d'onda.


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