Visualizzazione post con etichetta Ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ambiente. Mostra tutti i post

mercoledì 14 gennaio 2015

"Accessible Recreation Destinations" nello Stato di New York


Nella Google Maps, vengono indicate le destinazioni ricreative dotate di strutture organizzate per i disabili nello Stato di New York.

Sostanzialmente io non avrei nulla da ridire sul fatto che le nostre Amministrazioni statali, regionali o provinciali, secondo l'autonomia concessa ai governi locali, abbiano assunto migliaia di impiegati negli Uffici del Corpo Forestale dello Stato, anche se, sinceramente, tutte le volte che ci passiamo davanti, per ignoranza e per invidia, ci interroghiamo sempre come stiano occupando il loro personale. 
Forse è solo un problema di comunicazione, forse non si parla abbastanza del loro lavoro ed alla fine l'ignoranza favorisce il qualunquismo, quel qualunquismo che ci ha fatto parlare per mesi delle ottocento guardie forestali che sono state assunte in Sicilia, credo più di tutte quelle che sono in forza in Canada.
Ieri sera sono capitato per caso nel sito del New York State Department of Environmental Conservation e con piacere ho visto come si parla dell'ambiente e della sua tutela, ma anche di nautica, di pesca, di turismo, di natura ed infine di accessibilità per disabili, anche quando devono andare in canoa o debbano scaricare la loro barchetta in un lago.
Premesso ciò, credo che qui da noi il problema non sia di numeri ma di qualità del lavoro, qualità di come si DIRIGONO le strutture, qualità nelle capacità, in questo caso NON IMPRENDITORIALI, ma GESTIONALI perché dove non c'è l'impresa e c'è il governo ci deve essere comunque un'ORGANIZZAZIONE EFFICENTE.
Allora al caro Sig. Matteo Renzi che ci hai deliziato per mesi su come trovare il modo di licenziare i dipendenti privati, e tra non molto anche quelli pubblici, cominci a deliziarci su come mandare a casa migliaia di dirigenti pubblici incapaci e strapagati, messi lì grazie a concorsi farlocchi e appoggiati dalla altrettanto incapace classe politica che ci governa, quindi irremovibili. Allora forse, un giorno, riusciremo a far lavorare tutti senza avere il bisogno di trovare il modo di come mandarli a casa ma soprattutto avremo un governo ed uno stato efficiente, come quello di New York.

Key of Accessible Icons, da Accessible Recreation Destination dello Stato di New York


mercoledì 17 dicembre 2014

Un mare di plastica

Il sito dell'Istituto 5Gyres che ha condotto la ricerca
Oramai siamo a conoscenza da anni che ci sono enormi quantità di plastica che galleggiano nel mare. L'Istituto 5Gyres di Los Angeles ha calcolato che questi consistono esattamente in cinque miliardi e duecentocinquanta milioni di pezzi.
L'istituto ha inoltre realizzato una infografica impressionante e alcuni video sulla famigeratoa 'zuppa di plastica'. Si tratta di un ampio studio condotto da Marcus Eriksen, dove sono stati confrontati i dati provenienti da 24 studi differenti.
Inoltre, sono stati esaminati più di 1500 campioni provenienti da diversi oceani, così i ricercatori sono arrivati ​​ai cinque miliardi e passa di pezzi di plastica, che corrispondono a circa 269.000 tonnellate di plastica.

Infografica sulla presenza della plastica negli oceani in funzione delle dimensioni
I ricercatori hanno verificato che lungo le rive galleggiano i pezzi di plastica più grandi, come le bottiglie e le reti da pesca, mentre nei cinque grandi vortici nel mare creati dalle correnti e situati a migliaia di chilometri dalle coste, galleggiano le particelle più piccole.
L'indagine cerca di stabilire l'impatto di questo grave inquinamento ambientale. Attraverso le belle infografiche e i video, i ricercatori mostrano esattamente che cosa sta accadendo e perché questo è un problema.
Il seguente video mostra come l'inquinamento si diffonde nei mari e negli oceani:

Questo video dimostra quanta plastica invisibile c'è negli oceani:


Quest'altro invece ci dimostra come la plastica entri pericolosamente nella catena alimentare:


mercoledì 3 dicembre 2014

Valorizzazione dell'area ex Mineraria di Cavriglia, quanti decenni dovranno passare?

NATURE DI CAVRIGLIA, da Europa Concorsi
Valorizzazione dell'area ex Mineraria di Cavriglia in Provincia di Arezzo, articoli roboanti, concorsi, procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con tanto di carte bollate, pareri di Commissioni e quant'altro, quasi 38 milioni di Euro stanziati  .... sono passati sette anni ma ancora deve tutto cominciare.
L'area, che  si trova in un contesto naturalistico e storico d'eccezione, a metà strada tra Firenze ed Arezzo, nel cuore del Chianti Classico, potrebbe essere un punto di riferimento importantissimo da inserire nei percorsi turistici, culturali ed  enogastronomici del nostro paese.


Una volta, mentre osservavo il lago di Cavriglia dal Pratomagno, sul versante Ovest che da sul Valdarno, pensai: "come vorrei essere lì con la mia barchina!".
E' si, perché benché il lago sia molto piccolo potrebbe essere un luogo ideale per la piccola nautica, per esempio l'iniziazione alla vela con derive e dinghy. Un po' come hanno fatto in Tailandia, nel Suan Luan Rama IX Park a Bangkok, facente parte di un progetto di valorizzazione e difesa del territorio naturalistico ed acquatico.
Ma aspetta Italia, aspetta, che fretta c'é, "fricatenne e sistema iccarte"!





lunedì 22 settembre 2014


martedì 2 settembre 2014

Scaricare merda e sentirsi dalla parte della ragione




Bosa Marina, i diportisti sono sporchi, vietato dare fonda, con questo articolo la rivista SoloVela ci delinea in tutta la sua avvilente realtà lo spirito che anima ogni italiota verace, in questo caso egregiamente rappresentato dal diportista arrogante: se lo fanno gli altri perché non lo dovrei fare io?
E' già, è lo stesso discorso che fanno i nostri politici che a vari livelli stanno depredando le casse dello stato con ruberie, compiacenze, corruzione e nepotismi.
Ma rimaniamo in tema di merda, se la Capitaneria di Porto ha inteso bene di vietare la fonda vuol dire che i poveri bagnanti non ne potevano più di trovarsi nei pressi di stronzi galleggianti, eventualità che evidentemente non accade quando si ormeggia solo nei pontili o lungo il fiume. E' chiaro che una cosa è il "turn over" continuo di barche alla fonda che scaricano i loro liquami, altra cosa sono le barche ormeggiate in porto, spesso non abitate o forse solamente con gli armatori che si rendono conto che  se scaricassero tutti nell'ambito ristretto del porto si troverebbero sommersi dagli escrementi.
Non mi dilungo con ulteriori considerazioni, posso solo dare tutto il mio appoggio e comprensione alla Capitaneria di Porto di Bosa Marina e a tutti i bagnanti che frequentano quella magnifica baia e trovarmi in completo disaccordo con la rivista SoloVela che, indirettamente, vorrebbe dare giustificazione alla consolidata ed ignobile abitudine che hanno molti diportisti italiani, scaricare merda nelle baie infischiandosene degli altri e, citando Martin Luther King, ricordo a tutti che: "La mia libertà finisce dove comincia la vostra".


domenica 18 maggio 2014

Giornata Oasi WWF 2014: Salviamo l'Amazzonia



Se l'Amazzonia scompare, scompare anche il nostro futuro, dona per l'Amazzonia.

Una Natura in festa in tutta Italia: la giornata di oggi è l’occasione per grandi e piccoli per scoprire l’ ‘Amazzonia’ nascosta dietro l’angolo, ovvero, foreste e fiumi boscosi, ma anche laghi, vallate e lagune ricchi di animali e specie rare tutelate in Italia nelle 100 oasi WWF. Ogni anno la Giornata Oasi WWF, giunta alla sua 24ma edizione, accoglie migliaia di visitatori che, grazie a questo evento, possono entrare gratuitamente e partecipare alle centinaia di manifestazioni speciali organizzate in tutte le regioni. Le pagine Social del WWF saranno a disposizione dei visitatori che potranno animare la giornata anche sulla rete inviando il proprio Diario fotografico e narrativo con selfie, foto di natura, racconti. Il cuore delle Oasi batterà anche per l’Oasi del Pianeta: restano ancora 3 giorni per sostenere il Progetto Triangolo Verde dell’Amazzonia che difende dalla deforestazione un’ampia zona al confine di 3 stati, Ecuador, Colombia e Perù e garantisce una gestione sostenibile delle attività economiche per le popolazioni locali. (Dal sito del WWF).

Il nostro bel Lago di Chiusi, al termine del Sentiero della Bonifica, a due passi dal Trasimeno, è Area Naturale Protetta di Interesse Locale, Oasi del WWF, è una Zona di Protezione Speciale e si trova in un Sito di Importanza Comunitaria.

Lago di Chiusi, foto di Renato Pantini


venerdì 16 maggio 2014

Risultato del sondaggio sul divieto dello scarico delle toilette in mare

Dalla rivista På Kryss
Sulla base di quanto espresso nel post "Sondaggio, apporre il divieto dello scarico delle toilette in mare" e relativa inchiesta posta sulla barra laterale, ne comunico i risultati.

Siete d'accordo  ad apporre un divieto sullo scarico delle toilette in mare?
No: 10%
Si, nelle acque protette: 41%
Sì, solo nelle aree segnalate: 7%
Ovunque: 41%

Commento dei risultati:

Partecipanti al sondaggio:
Il primo dato che salta all'occhio è il numero dei partecipanti al sondaggio, troppo poche 39 preferenze su circa 50.000 pagine visualizzate con quasi 7000 visitatori. Se si tengono presenti quelli di ritorno hanno votato solo l'1% degli "affezionati" al blog. C'è davvero poca sensibilità sull'argomento.

Esito:
Accorpando aree protette e aree segnalate diciamo che è l'opzione che ha avuto un maggior numero di preferenze con il 48%, poi c'è il divieto ovunque con il 41% ed infine il no con il 10%.

Il prossimo sondaggio, derivato da una furiosa polemica in corso negli States, riguarderà l'obbligo di indossare il salvagente.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato.


martedì 22 aprile 2014

Ricordiamoci della Terra

Earth Day Italia
Oggi 22 aprile, come ogni anno, ricorre la Giornata Mondiale della Terra non dimentichiamocene. La Terra, come la Vita, è il bene più prezioso che abbiamo, cerchiamo di non sprecarlo. Sono tante le piccole cose che si possono fare tutti i giorni:
  • fare la raccolta differenziata e portare gli scarti elettronici e di qualsiasi altro tipo ai centri di raccolta. Se lo faccio, mi hanno dato un tesserino che mi permetterà di avere uno sconto sulla tariffa;
  • diluire il sapone per lavare i piatti. Se lo faccio, una confezione mi dura tre settimane;
  • camminare e andare in bici non solo non inquina ma fa bene alla salute e alla vita stessa. Se lo faccio dimagrisco in poche settimane di 6 kg., altro che diete;
  • ridurre il ciclo della lavatrice e lavare i piatti a mano. Se lo faccio risparmio energia;
  • utilizzare lampadine ed elettrodomestici a basso consumo. Se lo faccio risparmio sulla bolletta;
  • sprecare meno carta possibile e farsi mandare le bollette on-line. Se lo faccio forse ho salvato qualche albero;
  • controllare il riscaldamento in casa con il termostato e gli orari. Se lo faccio risparmio centinaia di Euro;
  • pianificare l'utilizzo delle auto, controllarle e fare manutenzione. Se lo faccio riduco le emissioni;
  • non gettare deiezioni e sapone in acqua dalla barca. Se lo faccio nessuno dovrà subirne le spiacevoli conseguenze.
  • vado in barca a vela. Se lo faccio vivo felice.



mercoledì 9 aprile 2014

Greener boating, look and take notice



Su cosa accadde a Beeholm, a sud di Waterhead, sulla sponda opposta di Ambleside, nel lago di Windermere nel 1889, nel corso del primo Raduno della British Canoe Association, ne sto trattando nella traduzione del mio primo vero librino proprio in questi giorni.
Allora, senza che se ne rendessero conto, nasceva la nautica da diporto in Europa, ma non solo.
Per capire di che luoghi si parlava sono arrivato a questo video davvero curioso, ma soprattutto istruttivo.
Non posso resistere nel proporvi un  piccolo anticipo dal mio librino:

Oh Windermere e le tue incantevoli magie!
Non potrò mai dimenticare 
le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; 
Ma qui piove ora e poi, qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA!

Eh bé insomma, siamo in Inghilterra, su Google Maps Beeholm dalla sponda opposta del lago, nei pressi di Ambleside.



giovedì 27 marzo 2014

Sondaggio, apporre il divieto sullo scarico delle toilette in mare

Bugliolo - Toilette, un ritorno inevitabile
Facendo seguito a quanto disposto dalla nuova normativa svedese in merito al divieto di scarico delle toilette in mare e nelle acque interne dal 15 aprile 2015, ho promosso un sondaggio che ho posizionato nella barra laterale destra. Votate numerosi!
Di questo argomento ne avevamo già parlato, "Svezia, galera per le barche che scaricano in acqua", sollevando la ragionevole osservazione che nelle nostre baie in piena estate si fa il bagno in mezzo agli escrementi di umano, e come tali rimangono anche se di ricco. Bisogna fare qualcosa, non credete? Prendiamo esempio dai paesi civili.

Via: På Kryss


venerdì 14 febbraio 2014


mercoledì 5 febbraio 2014

Quality Marine e l'idoneità all'uso di Assonautica


Il 3 febbraio 2014 presso la Sala Convegni del Circolo del Golf dell'Argentario si è tenuta una tavola rotonda sulla "grande" nautica da diporto in Maremma. 
Gli interventi si sono focalizzati sui numeri in caduta libera del fatturato, da 6.5 miliardi di euro di qualche anno fa ai 2.5 miliardi di oggi addebitandone le responsabilità, almeno così sembra dai comunicati, alla caotica successione di novità normative culminate con la Finanziaria del 2007, che riguardava le concessioni demaniali. Le conclusioni hanno puntualizzato l'esigenza di creare una rete portuale turistica nonché quella di rivedere i titoli professionali con l'ausilio del progetto, presentato da Assonautica, Quality Marine.
Questo, detto in due parole, è quello che mi sembra di aver capito.
Almeno per una volta condivido, seppur solo parzialmente, l'analisi di Assonautica, credo di aver scritto anni fa su questo blog che senza la pianificazione territoriale su larga scala della portualità turistica non si sarebbe andati da nessuna parte. Purtroppo invece in Italia ognuno ha coltivato il suo orticello e se a un Comune è partita l'idea di fare, o ingrandire, un porto non c'è stato nulla che lo abbia potuto trattenere dallo spendere milioni di euro del contribuente, senza tenere presente che magari a pochi chilometri di distanza c'era una grande area portuale dismessa che poteva essere riconvertita e/ o senza considerare i devastanti impatti ambientali, territoriali, paesaggistici e sociali che queste infrastrutture comportano. 
Non stilo elenchi, di esempi ce ne sono di buoni e di meno buoni, oppure quelli che pur presentando gli aspetti positivi della riqualificazione del territorio, vedi il nuovo porto di Marina di Pisa, vengono straziati dalla gestione privatistica dello stesso.
I risultati di questa "babele" sono nei numeri, ma non solo, perché l'approssimazione porta anche ad una scarsa qualità dell'offerta caratterizzata principalmente dai comportamenti discutibili dei gestori. L'esigenza di rivedere i requisiti professionali ha automaticamente scoperchiato anche questa "pentola".
Ho scritto che sono solo parzialmente d'accordo su questa analisi perché parte da presupposti sbagliati. 
Il primo è che non si può parlare di "grande" nautica senza parlare anche della media e piccola. E qui si torna al concetto di coltivare il proprio orticello, la pianificazione su larga scala deve essere fatta per qualsiasi tipo di portualità, che sia il grande porto che il piccolissimo "marina" turistico e/ o il porto a secco. I numeri devono comprendere tutti e questo non riveste solo un importante aspetto sociale che deve essere necessariamente tenuto presente ma anche quelli relativi alla sicurezza della navigazione e all'impatto ambientale. Non è concepibile che entro una determinata area territoriale non ci sia accoglienza per ogni tipo di barca, che sia un piccolo natante o un grande yacht di cento metri, oppure che non si tengano presenti i limiti imposti dalla conservazione del paesaggio privilegiando nell'uno, o nell'altro caso, un'area invece che un'altra. 
Il secondo presupposto di partenza sbagliato, complementare al primo, è l'innalzamento delle barriere, architettoniche e non. I gestori, normalmente poco qualificati  e spesso maleducati, si sono appropriati del territorio innalzando delle barriere con la comunità circostante. Si entra nel marina alzando una sbarra con tanto di usciere e se ne esce abbassandola: NULLA DI PIU' SBAGLIATO, NULLA DI PIU' STUPIDO, NULLA DI PIU' INSENSATO, NULLA DI PIU' ORRIBILE. Ditemi voi se nella storia dell'umanità e della marineria si era mai visto un abominio del genere.
Non vado oltre in queste considerazioni potrei scrivere per ore, ma avendo lavorato nella qualità per vent'anni credo di aver imparato che quando i risultati sono negativi bisogna saperne ricercare le cause in maniera accurata e sistematica per poi predisporre le modifiche al sistema. Una causa di non poco conto da tener presente, per esempio, è che il fatturato non è sempre garantito se non si coltivano più tipologie di clientela.
E' giunta l'ora di capire veramente, per la prima volta in questi ultimi trent'anni, cosa significa "idoneità d'uso" di una struttura portuale.

Nota: Sulla Strett View in testa le sbarre del porto di Cala Galera, queste dovrebbero essere vietate dalla legge.

Via: ANSA MARE


giovedì 9 gennaio 2014

Practical, profitable, protected: linee guida per lo sviluppo sostenibile nelle aree protette

Global Nature Fund: Practical, profitable, protected
Vi propongo questa interessante pubblicazione in inglese del Global Nature Fund che contiene idee, casi di studio, linee guida e suggerimenti per aiutare la conservazione delle aree protette in modo che imprese, comunità di accoglienza e visitatori risultino in egual modo soddisfatti e vincenti.
Qui si parla di trekking, bici, canottaggio, equitazione, riscoperta di valori e tradizioni locali nell'artigianato e nell'eno-gastronomia, studio e osservazione della flora e della fauna, nuovi strumenti di comunicazione e divulgazione dell'informazione, creazione di eventi speciali e quant'altro.
Mi sembra un ottimo sistema per cambiare il punto di vista sulla protezione ambientale, passare dall'idea che sia solo qualcosa di costoso a quella di sfruttarne al massimo le enormi potenzialità economiche e sociali.
La pubblicazione ruota sui "cinque strumenti per rendere il turismo più sostenibile":

1. Gli strumenti di misura: questi possono essere usati per misurare l'impatto del turismo e tenere traccia delle modifiche esistenti o potenziali :
  • Indicatori di sostenibilità e monitoraggio (ad es. monitoraggio visitatori - si veda il capitolo 2). 
  • Individuazione dei limiti al turismo (ad es. la capacità di carico - vedi capitolo 4).
2. Gli strumenti di comando e controllo: sono strumenti attraverso i quali il gestore è in grado di mantenere uno stretto controllo sullo sviluppo e il funzionamento, sostenuto dalla normativa: 

  • Legislazione , regolamentazione e licenze (ad es. operazioni commerciali - vedi capitolo 6) 
  • Pianificazione territoriale e controllo (ad es. zonizzazione - vedi capitolo 2) 
3. Gli strumenti economici: si identificano quali siano i mezzi finanziari migliori per inviare segnali al mercato :
  • Strumenti economici (ad es. l'applicazione di tasse - vedi capitolo 6) 
4. Gli strumenti volontari: questi strumenti forniscono quadri o processi che incoraggiano le parti interessate a rispettare approcci e pratiche sostenibili in modo volontario: 
  • Linee guida e codici di comportamento (ad es. per i visitatori - vedi capitolo 2) 
  • Sistemi di gestione (ad es. il reporting e auditing , Carta europea - vedere capitolo 3)
  • Certificazione volontaria (ad es. certificazione ISO e EMAS - vedi capitolo 3) 
5. Il sostegno: è un modo attraverso i quali i governi possono influenzare direttamente o indirettamente il sostegno alle imprese che si sforzano nello sviluppo sostenibile: 
  • Fornitura e gestione delle infrastrutture (ad es. fornitura di infrastrutture turistiche come piste , noleggio di biciclette e mezzi pubblici - vedi capitolo 4) 
  • "Building Capacity" ( vedi capitolo 3) 
  • Servizi di marketing e di informazione ( vedere capitolo 5)

Bici e barca, ma quanto ne abbiamo parlato! Dalla pubblicazione del Global Nature Fund


domenica 15 dicembre 2013

Elettrico vs. diesel, incredibile, vince l'elettrico!



Volentieri vi giro quanto trasmessoci dal nostro amico lettore Stefano in merito a questo argomento estremamente interessante e a cui anch'io rivolgo sempre la massima attenzione.
In riferimento a ciò credo che i nostri governanti, invece di elargire sconti e abbuoni ai ricchi possessori di grandi yacht, farebbero bene ad incentivare la sostituzione dei motori a scoppio con quelli elettrici/ ibridi, in particolar modo nei laghi e nelle aree marine protette

Ciao, 
in verità bisogna andare almeno a 6 nodi per rigenerare, nel video hanno barato un po' (Si riferisce al video del mio post "Oceanvolt, il motore elettrico per medie imbarcazioni"). Ti invito però a mostrare questo bel video di un match tra motore diesel ed elettrico. Impressionante come l'elettrico alla fine generi una potenza tre volte superiore del diesel che non riesce a arrivare alla coppia e sviluppare i suoi hp fino a quando la barca non prende velocità. Ho appena acquistato comunque un Oceanvolt AX5 per montarlo su un Figaro Solo Challenge che ho da poco preso. 
Ti farò sapere come funzia. 
Ciao da Stefano Leon Rodriguez


lunedì 9 dicembre 2013

Vita nei laghi di Chiusi e Montepulciano



Il bravo Alex Revelli Sorini nel programma televisivo "Esplorando", con la regia di Giuliano e Giulietta Sodi e la collaborazione di Franco Boschi dell'associazione Gens Valia, racconta la "Vita nei laghi di Chiusi e di Montepulciano". 
I temi proposti sono l'attività dei pescatori, il turismo sostenibile, l'allevamento del luccio, il centro visite della riserva naturale. La trasmissione terminerà di fronte ad una tavola con i prodotti del lago di Chiusi.
Certamente meravigliosi laghi da esplorare contestualmente al Sentiero della Bonifica di cui abbiamo già parlato. 
Credo che in queste zone sarebbe ottima un'attività di trekking velonautico, bici + canoa a vela e a remi + pesca + birdwatching + turismo eno-gastronomico storico e archeologico, immersi in una natura stupenda ed incontaminata che potrebbe attirare migliaia di turisti. 
Mah, e mentre noi italiani ci piangiamo addosso forse, alla fine, verrà qualche straniero furbo ad aprire un'attività del genere qui da noi pur essendo già presente un'importante centro sportivo di canottaggio, i Canottieri d'Aloja Chiusi.
La barca ideale per passare da un lago all'altro con la bici potrebbe essere il piccolo Sea Eagle Explorer a vela per esempio, ma nel blog ne potete trovare tantissime altre, dai faltboot, ai gonfiabili fino alle canoe e kayak in legno tutti muniti di armo velico. L'importante, in questi laghi, è il basso pescaggio e niente motore perché l'acqua del lago di Chiusi si beve.

Dal sito Seaeagle


giovedì 28 novembre 2013

Lakes: The Mirrors of the Earth - Perugia 2014

La locandina della World Lake Conference 2014
Si terrà a Perugia dal 1° a 5° settembre la 15° Conferenza Mondiale sui Laghi che vedrà giungere a Perugia oltre mille esperti di 70 paesi diversi.

"Il Trasimeno emerge come il quarto lago d’Italia, un esempio perfetto di come si intreccino la componente antropica e le fragili risorse ambientali, ponendo a chi gestisce il territorio il non facile compito di farle convivere. Ma è proprio sulla capacità di trovare un equilibrio tra integrità dell’ecosistema e benessere dell’uomo che si concentreranno i lavori della Conferenza mondiale dei laghi 2014 promossa da Ilec (International Lake Environment Committee), organizzazione scientifica internazionale con sede in Giappone, a cui l’Umbria aderisce attraverso Usma (Umbria Scientific Meeting Association), la Conferenza avrà come slogan “Lakes: the mirrors of the earth” e si pone l’intento di dimostrare come i laghi siano una preziosissima risorsa per l’intero pianeta. Per questo meritano grande attenzione e, come sottolineato da Masahisa Nakamura della Shiga University, una gestione pianificata a lungo termine e di rigore scientifico, affinché gli effetti siano duraturi e abbiano un benefico riscontro sull’ambiente e sull’uomo. In vista dell’appuntamento mondiale del prossimo anno, a Castiglione del Lago sono già state messe sul tappeto tematiche quali la gestione sostenibile dei laghi come risorsa idrica, la valorizzazione della biodioversità, la conservazione degli ecosistemi delle aree umide, gestione integrata, qualità delle acque, cambiamenti climatici, mitigazione dei periodi di magra e controllo dell’inquinamento. Una serie di nodi che riguardano molto da vicino anche il lago Trasimeno, a cui oggi viene dedicata un’attenzione particolare anche per il modo in cui, come fatto presente dal presidente della Conferenza dei sindaci Massimo Alunni Proietti, i contrasti spesso competitivi tra l’uomo e l’ambiente pongano ogni giorno a chi amministra seri problemi di gestione. Del resto, il Trasimeno è di fatto un parco naturale con una forte presenza antropica, analogamente a tante altre realtà lacuali del mondo. Qui l’impatto dell’uomo si misura in 60.000 abitanti e in oltre un milione di presenze turistiche." (Estratto da: Umbrialeft).


martedì 12 novembre 2013

Small Means and Great Ends: la protezione della costa si basa su interventi di piccola scala interconnessi tra di loro

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter
Un anno dopo che l'uragano di sabbia ha spazzato via la zona costiera del Queens, nei pressi di New York, la società svedese White Arkitekter è stata nominata vincitrice di un concorso internazionale soprannominato FAR ROC ("For a Resilient Rockaway") con un progetto che risolve tutte le problematiche legate al maltempo, la sostenibilità ambientale e l'integrazione sociale.
Il concorso, che è stato lanciato nel mese di aprile 2013 dal New York City Department of Housing Conservation and Development, ha attirato 117 professionisti da tutto il mondo.
La proposta White, sviluppata con l collaborazione degli ingegneri di Arup e lo studio di architettura globale Gensler, è intitolata "Small Means and Grat Ends" e mira a trasformare il tratto di costa di 80 acri nel Rockaways, e il quartiere conosciuto come Arverne East, in "uno sviluppo urbano flessibile e sostenibile per la comunità. "

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter
Una serie di interventi 
Invece di una soluzione onnicomprensiva per limitare i danni derivanti dalle tempeste, White propone una strategia di interventi di piccola scala interconnessi tra di loro. Questo, asseriscono, è la forza di un sistema che crea un ambiente che "interagisce, piuttosto che contrasta" con il mare e forze naturali.
Come ci ha spiegato l'architetto Sander Schuur, "se ci si basa su di una sola strategia principale e questa va male, allora tutto fallisce. Qui abbiamo diversi passaggi, e se uno non funziona come vorremmo, poi ci sono ancora tutti gli altri."
Partendo dall'ambiente off-shore, gli architetti hanno ideato un nuovo sistema di frangiflutti, sviluppando l'idea di mantenere  il "banco di sabbia" originale. Questo deriva da un sistema olandese che utilizza un "geo-tubo", un grande tubo di tessuto riempito di sabbia, che disposto sul fondo del mare, dovrebbe attirare un ulteriore accumulo di sabbia naturale.
Con lo scopo di dissipare la forza della tempesta, i nostri architetti propongono di creare dietro il frangiflutti una zona ecologica di calma, ovvero acqua poco profonda e battigia, ideali per il tempo libero durante il periodo di bel tempo. L'idea, dice Schuur, "è quello di controllare l'energia delle onde", prima con il banco di sabbia, poi con il paesaggio della spiaggia in modo che nel momento in cui queste colpiranno il centro abitato l'unico problema sarà solo quello di come farle defluire.
Una passerella lungo la costa aggiungerà un altro strato di protezione che, oltre a fornire l'accesso pedonale, con la sua struttura e conformazione contribuirà a disperdere il vento e le onde.
Tenete presente che benché questi interventi abbiano lo scopo e la necessità di contrastare condizioni estreme, il progetto si integra con la vita di tutti i giorni. Il lavoro e il tempo libero potranno continuare ad essere condotti normalmente a riva e il nuovo centro cittadino, che si troverà a ridosso della passerella ospiterà un albergo, un teatro e diverse attività sportive.

La "passerella"  mi sembra che sia già visibile su Google Maps.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Un "boulevard" passerà in mezzo tra il quartiere residenziale e quello commerciale, quest'ultimo sarà progettato per funzionare come trattenimento delle acque e di relativo deflusso avverrà lungo le aree ricreative pubbliche. Questi potranno anche diventare una sorta di autostrada sociale, interrompendo la connessione tra le costruzioni e la passerella.

Abitazioni e integrazione sociale 
Anche gli edifici abitativi e commerciali saranno progettati per interagire piuttosto che contrastare, con una logica che inserisca i servizi importanti ad un livello superiore e lasciando liberi e "apribili" i livelli più bassi in modo che, quando necessario, l'acqua possa defluire facilmente.
La speranza è che questa strategia permetta un deflusso più veloce delle acque in modo da ridurne il danno. Il programma di realizzazione degli alloggi, come spiega Sander Schuur, seguirà il modello scandinavo", concentrandosi sì sulle persone ma cercando di coinvolgere tutta la comunità." A tal fine, gli architetti immaginano una serie di "nodi sociali" - la scuola, la piazza principale, il molo, il centro sociale - che saranno allineati lungo un percorso che viaggia attraverso gli elementi residenziali e commerciali.

Sostenibilità 
Gli edifici abitativi saranno concepiti come una miscela di complessi per lo più bassi, al massimo di quattro piani, da una a quattro camere da letto per unità. Questi saranno disposti intorno a cortili comuni, come più comunemente si osserva in Europa, per favorire l'interazione sociale. Ma ci saranno anche case unifamiliari. Due torri di 12 piani vicino al mare contribuiranno a stabilire l'identità della comunità di mare e di attirare  i visitatori, uno sarà un hotel e l'altro un centro professionale destinato ai giovani. 
Una percentuale significativa delle 1.050 nuove unità abitative sarà assegnato a prezzi accessibili. Gli architetti sperano di produrre gli appartamenti e le case secondo gli standard "Passive House", Schuur ci spiega che le linee guida finali sono ancora in fase di elaborazione. 
Inoltre, se l'uso del sistema a banco di sabbia e l'allungamento della battigia sono pur sempre ambientalmente molto significativi, rispetto alle strategie normalmente utilizzate come il dragaggio la costruzione di dighe frangiflutti  il loro impatto è più sfumato e meno invadente. 
New York è in attesa di una nuova amministrazione, ma resta da vedere quanto di questo progetto rimarrà intatto.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, via Gizmag, White Arkitekter)

Il nuovo Sindaco di New York abbiamo visto che è già stato nominato, il Bill De Blasio di origini italiane, speriamo che mantenga inalterato questo interessante progetto.
Ritengo infine che molte di queste soluzioni poco invadenti ed interconnesse tra di loro possano contribuire alla riconversione delle molte aree cosiddette da "riqualificare" qui da noi in Italia.

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter


mercoledì 2 ottobre 2013

Greenpeace, accusati di pirateria




"Scendo! Scendo!" grida angosciata Sini mentre la Guardia Costiera russa spara attorno ai nostri attivisti colpi di arma da fuoco.

Nel video la drammatica sequenza dell'arresto degli attivisti di Greenpeace che, colpevoli di pacifismo, sono stati presi a fucilate.
Se sei d'accordo con me invia un'email a questo INDIRIZZO e chiedi di liberarli nonché di fermare le trivelle.

La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. 
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. 
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. 
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. 
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. 
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. 
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International. 

Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!

Attivisti in prigione, liberiamoli. Geeenpeace


giovedì 29 agosto 2013

Svezia, dal 2015 galera per le barche che scaricano in acqua



Dal 1° aprile 2015, speriamo che non sia un pesce anche questo, in Svezia saranno vietati i WC marini, ovvero "Skit inte i sjön!", che vuol dire No alla merda in acqua!.
Saranno previste multe salatissime e fino a 2 anni di galera, sarei curioso di sapere quanto darebbero in quel paese agli evasori, elusori, corruttori e riciclatori di denaro sporco che, presenti nel nostro, ricorrono alla Costituzione.
Ovviamente saranno presenti lungo tutte le coste di quel paese una serie di "ricettori" per la raccolta degli scarichi.

Stazione di scarico, dal sito Batmiljo
Via: Hamnen.se


martedì 20 agosto 2013

No alle trivelle, si al Parco

FIRMA LA PETIZIONE
Dove tutte le navi passano, dove tutti i pescatori pescano, lo Stato Italiano vorrebbe trasformare il tragitto, da libero qual è, ad una corsa ad ostacoli. 

L’Italia è il paese di navigatori, poeti e santi. Riguardo ai navigatori, le pagine di cronaca dei nostri quotidiani ci confermano che il settore della navigazione non sforna più illustri nocchieri. Come poeti siamo insuperabili, basti pensare che il petrolio si “coltiva” e gli impianti si dicono di “coltivazione”. Riguardo ai santi … non ci rimane che affidarci a loro in caso le coltivazioni vadano male. 

Segui e diffondi la nostra campagna e aiutaci a dire no alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. 
Marco Costantini, Responsabile Mare WWF Italia




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...