sabato 10 agosto 2013

Elia da Cortona: tra realtà e mito - quarta parte




"Nella quarta parte sono presenti le relazioni del prof. Paolo Capitanucci dell'Istituto Teologico di Assisi con "Francescani e alchimia fra realtà e mito: frate Elia da Assisi e Bonaventura da Iseo" e Michele Pellegrini dell'Università di Siena con "Ordini mendicanti e istituzioni religiose nel sec. XIII: il caso di Elia da Cortona"."

La penetrazione alchemica nell'ordine francescano  e più in generale il suo rapporto con la scienza, "singolare anomalia" rispetto all'approccio del tempo. Interessante anche il secondo intervento, in particolar modo la parte finale che riguarda il rapporto tra i  Vescovi di Arezzo ed il Comune di Cortona nonché la restituzione della dignità a Frate Elia da parte del clero cortonese con l'assoluzione dalla scomunica in "articulo mortis".


Barchette di carta: Isolda

Download Isolda
Nel sito dedicato ad Isolda potete effettuare il DOWNLOAD della "barchetta di carta" di questa magnifica goletta svedese a tre alberi utilizzata prima come cargo e poi come transatlantico.
Costruita in ferro nel 1902 dai cantieri di Lödöse è stata inizialmente utilizzata per il trasporto del caffè dal Sudamerica, successivamente come cargo lungo le coste di ogni parte del mondo.
Isolda è stato l'ultimo veliero svedese che ha navigato attraverso gli oceani e, secondo gli esperti del Museo Marittimo Nazionale Svedese, è tra le navi più interessanti e storicamente significative del loro paese, forse di tutto il mondo.
Nel 1994 Isolda è stata acquistata dalla IEF (Isolda Economic Association) con lo scopo di effettuarne il restauro completo e la manutenzione per svolgere attività di trasporto passeggeri, educativa e di formazione. La nave è stata adattata per  il trasporto di disabili.
Ancora oggi si può far parte di questa grande iniziativa sponsorizzando le attività di Isolda, presentando la domanda di adesione offrendo sia denaro ma anche prodotti o servizi.
Per chi conosce la lingua svedese potrete sapere tutta la storia di Isolda nella Tesi di Sofia Olson.

Dal sito di Isolda


venerdì 9 agosto 2013


L'albero sospeso in un canotto a vela

L'albero sospeso, da "Battelli pneumatici" di A.N.Korolev e V.P. Zhohov
Interessante questa soluzione per piccoli battelli pneumatici che prevede un arco che tenga sospeso l'albero con lo scopo di aumentare lo spazio disponibile a bordo. Come si vede nella foto, in un piccolo canotto potrebbero navigare comodamente due o tre persone.

Dal libro di Peregudov
Aggiungo un altro interessante schema di realizzazione.

Dal sito The Mostly



giovedì 8 agosto 2013


Aquagliding




Considerato il successo nei risultati nel motore di ricerca, eccovi un nuovo video con l'Aquaglide in navigazione.


mercoledì 7 agosto 2013


martedì 6 agosto 2013

The dramatic lines of the mxNext

mxNext
La rivista on-line SailMagazine definisce le linee dell'mxNext addirittura "drammatiche". Attualmente in fase di test, l'mxNext è il sogno visionario del suo ideatore, l'architetto navale russo Vlad Murnikov. 
Si tratta della versione miniaturizzata di uno scafo di 100 piedi, lo SpeedDream, la barca che avrebbe l'ambizione di battere i record di velocità ottenuti addirittura dai multiscafi.
Queste sono le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 14' 4" (4.39 m)
Baglio scafo: 3' 0" (0.91 m)
Baglio massimo: 6' 6" (2.01 m)
Sup. velica randa: 110 sq. feet (10.2 mq)
Peso a vuoto: 90 lbs (40.8 kg)
Peso equipaggio: 180 lbs (81.6 kg)
Dislocamento: 270 lbs (122.4 kg)
Materiale: carbonio

mxNext
C'è anche un video di presentazione, "the lastest single-handed skiff for speed enthusiasts".




lunedì 5 agosto 2013


Don't forget your umbrella

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
Nella storia dell'architettura navale se ne sono viste di tutti i colori ma questa davvero mi è nuova e, devo ammettere, assolutamente originale.
Peter Halkett era un tenente della Royal Navy, vissuto per molti anni in Canada prima di tornare in Inghilterra, aveva sempre avuto il grande sogno delle esplorazioni. Per questo motivo coltivò un particolare interesse nel documentarsi sulla disastrosa spedizione che l'esploratore John Frankling effettuò tra il 1819 e il 1822 per la ricerca del Passaggio a Nord Ovest lungo la costa settentrionale del Canada. Questa spedizione organizzata dalla Royal Navy, chiamata Coppermine Expedition of 1819-22, si risolse in un completo disastro. Undici dei venti componenti della spedizione persero la vita e i sopravvissuti vennero accusati di omicidio e cannibalismo. I sopravvissuti poterono salvarsi solo grazie alla fantasia di un membro del gruppo che aveva modellato una piccola canoa di tela e salice che fu utilizzata per attraversare i fiumi.
Halkett, che era un inventore dilettante durante il tempo libero che gli lasciava il suo servizio in marina, si mise in testa di progettare una barca abbastanza piccola e leggera da poter essere trasportata facilmente camminando a piedi. La sua prima creazione fu la barca-mantello.

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
La fodera del mantello conteneva una specie di canotto gonfiabile, come si vede in figura, il bastone da passeggio si trasformava in una pagaia e l'ombrello in una vela. Nei primi mesi del 1844 collaudò la sua barca mantello nel Tamigi con successo e successivamente provò anche nelle acque agitate del Golfo di Biscaglia che però quel giorno si mostrarono particolarmente tranquille.

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
Spronato dal successo della barca mantello Halkett ne progettò un modello più grande da contenere in uno zainetto e, quando gonfiato, capace di contenere due persone. 
Apprezzate a livello teorico le barche di Halkett non ebbero mai uno sviluppo commerciale ma fu proprio la stessa Royal Navy che dette la più grande delusione al suo progettista rifiutandone l'utilizzo.
Nel 1885, all'età di 65 anni, Halkett abbandono definitivamente il sogno e il progetto di queste barche i cui prototipi giacciono dimenticati in qualche museo canadese.
Se ben vi ricordate noi una barca del genere l'abbiamo vista, Amibote, la barca in uno zainetto.

Tutto in uno zainetto, dal sito Amibote
Poi altri hanno esagerato, ma ve l'immaginate stare dentro a quel canotto!

Immagine tratta da forum.index.hu
Via: Wikipedia


domenica 4 agosto 2013

In un "Golfo di Sogno"


Golfo di Sogno, segnalo questa bella struttura che si trova  nei pressi di Porto Vecchio in Corsica. La particolarità, come sempre, oltre la bellezza e l'accoglienza dei luoghi e della struttura, è la possibilità di ormeggiare la barca, incluso l'utilizzo di un pontile.

"Una località perfetta per una vacanza con la famiglia ! 
La particolare ubicazione tra mare, fiume e montagna offre la possibilità di scoprire i diversi volti della Corsica e riuscirà a soddisfare tutte le tue aspettative. 
Situato a soli 7 km da Porto-Vecchio, a 30 km dall'aeroporto di Figari, a 35 km da Bonifacio ed a 140 km dalle due principali città dell'isola, Ajaccio e Bastia, il camping Golfo di Sogno propone molte prestazioni e servizi degni di un grande complesso turistico, per passare una vacanza davvero fantastica. Vacances en famille au camping Golfo di Sogno.
All’interno di un magnifico parco ombreggiato e sulla riva del mare, potrai godere di un'impareggiabile vista sul Golfo di Porto-Vecchio e di una spiaggia dal dolce declivio, perfetta per i bambini più piccoli. È in questa cornice eccezionale che il camping Golfo di Sogno è felice di accogliere i suoi ospiti per far vivere loro dei momenti indimenticabili con la famiglia o con gli amici."

Dal sito del Campeggio Golfo di Sogno
In prossimità del villaggio ci sono almeno tre scivoli, la cui descrizione dettagliata la potete trovare sulla mappa di Les Cales de Pneuboat.


Visualizza LES CALES DE PNEUBOAT in una mappa di dimensioni maggiori



sabato 3 agosto 2013

Al mare con Papì

Dalla FOTOGALLERY, Al mare con Papì
Oggi abbiamo fatto Daycation, a day vacation con Papì, solo il quarto incomodo in auto con noi visto che Tommaso è al campeggio con gli scout. In auto è entrato senza problemi, avremmo potuto tranquillamente essere in quattro, pur essendo la Fiesta relativamente piccola. Anche la gestione è stata semplice grazie al borsone che non supera i 20 kg di peso. Nonostante fossimo il 3 di agosto e di sabato non abbiamo potuto fare a meno di notare la quasi assoluta mancanza di traffico, questo la dice tutta in che situazione ci hanno cacciato i trenta anni del governo delle "autonomie", regionali, provinciali, scolastiche, sanitarie, tariffarie, etc. etc. un apparato enormemente e sconsideratamente costoso, da cui personalmente non vedo via di uscita.


Il montaggio, come previsto, è stato semplice e veloce, non più di 15 minuti, attività che ha destato molta curiosità nei bagnanti di Principina a Mare. La Rachele mi ha dato una mano.


Finalmente il varo, il mare non era dei più tranquilli, c'erano onde e regime di brezza.


Il collaudo per certi aspetti è andato bene, per altri purtroppo no, ma c'era da immaginarselo. Il principio su cui ho basato le mie modifiche è giusto, purtroppo non potevo illudermi che l'insartiamento avrebbe retto su due occhielli in metallo incollati e fissati con due viti di 3 mm. Al primo colpo di vento un occhiello ha ceduto e l'albero è venuto giù. Ciò mi ha convinto a predisporre delle modifiche molto più invasive che consisteranno in una base e due occhielli per il sartiame imbullonati sulla base del Windglider. Questo lavoro oramai lo potrò iniziare solo il prossimo autunno. 


Nel frattempo la Rachele ha usato un po' il surf e abbiamo provato anche il tanto in voga "stand up paddle". Questo è il grande vantaggio del Windglider, la sua versatilità. Quella che si vede in lontananza dietro la Rachele è l'Elba ma si vedevano anche l'Argentario e l'isola del Giglio.


Ultima nota è l'attenzione da porre nel riporre i pezzi metallici assieme alla vela, probabilmente per la vele converrebbe fare una borsa apposita.


Insomma io e Rachele, a parte la delusione del cedimento per quanto prevedibile, ci siamo divertiti da matti, l'Elena un po' meno perché, come si sa, lei non è mai stata entusiasta del mare, ama la montagna.




venerdì 2 agosto 2013

Sailing Small Living Large: Sailors Who Love their Small Boats

Il Sage 17 di Randy, da Sail Magazine
La rivista Sail Magazine ha presentato un interessante articolo in cui alcuni armatori di imbarcazioni a vela di dimensioni medio - piccole testimoniano il loro amore verso i loro "gusci di noce":

"Più grande non è sempre meglio, soprattutto quando si tratta di navigazione. In realtà questi marinai provengono da tutti gli States, alcuni si sono ridimensionati nel corso degli anni dopo aver posseduto barche più grandi, altri hanno iniziato solo di recente cercando la prossima avventura a bordo delle loro piccole imbarcazioni. Alcuni rimorchiano il loro "daysailer" lungo tutta la nazione esplorando sempre nuovi bacini di navigazione, mentre altri fanno regate o trascorrono i fine settimana in crociera con la famiglia e gli amici. Che cosa attrae questi marinai da "velieri tascabili" è semplice: le loro piccole barche hanno la perfetta combinazione di comfort, prestazioni ed estetica."

Leggi tutto l'articolo: Sailing Small Living Large: Sailors Who Love their Small Boats


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