venerdì 11 ottobre 2013

Beccati questo e Beccati quello


Tra il lago di Chiusi e quello del Trasimeno, lungo il Sentiero della Bonifica, esattamente in mezzo al confine tra Toscana e Umbria, si trovano due torri che rappresentano un simbolo della nostra storia medievale. 
Si chiamano Beccati Questo e Beccati Quello (o Quest'altro). 

"La torre Beccati Questo, costruita nel territorio del comune di Chiusi, può essere datata intorno al 1279, ma la ricostruzione definitiva avvenne nel 1427. Venne costruita dai Guelfi dopo una vittoria sui Ghibellini, e doveva simboleggiare il loro dominio sui territori paludosi che segnavano il confine tra il territorio sotto il controllo di Siena e quello di Perugia. Pochi anni dopo, però, la controparte perugina costruì nel territorio umbro la torre di Beccati Quello (oppure Beccati Quest’altro) per sbeffeggiare a loro volta i rivali senesi. Il particolare nome delle torri, rimasto tuttora in uso, dimostra l’importanza della derisione degli avversari in epoca medievale, come strumento per evitare oppure inasprire i conflitti. (....)

Le due torri, pur apparendo come dei veri e propri fortilizi difensivi e predisposte come avamposti militari, furono in realtà utilizzate principalmente come stazioni di Gabella, ovvero per la riscossione dei tributi necessari al transito di merci e persone nei territori della Valdichiana, tra Siena e Perugia. (....)

I viaggiatori che passano nei dintorni del lago di Chiusi, diretti verso il lago Trasimeno, possono facilmente scorgere le due torri che svettano in mezzo alle campagne. Le due torri si sorvegliano reciprocamente da quasi seicento anni, l’una di fronte all’altra, tra Toscana e Umbria. E continuano a ricordare gli anni in cui, in mezzo alla palude, le repubbliche e le signorie rivali si prendevano in giro a vicenda. (....)  (parzialmente estratto da Lavaldichiana, autore Alessio Banini)


Dinghy Caravela 1.7, non c'è limite al piccolo

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Questo barchino, chiamato Caravela 1.7 di Roberto Baros, è destinato ad essere utilizzato come tender, barca a vela per il tempo libero e, in caso di emergenza, può anche essere utilizzato come imbarcazione di salvataggio. Le sue dimensioni compatte permettono di essere facilmente riposto in coperta, o sulla parte superiore della cabina di una qualsiasi barca a vela da crociera, tranne quelle più piccole.
Può andare a vela, a remi, o con un piccolo motore fuoribordo. Una ruota attaccata allo skeg aiuta il varo e l'alaggio, se il terreno non è troppo irregolare.
Come barca a vela la Caravela 1.7 offre una buona opportunità di godere la deriva quando la barca madre è all'ancora.
E' inaffondabile e stabile, può essere usata da bambini, e per questo, è una buona barca scuola.
Le due derive sono a portata di mano, ma soprattutto non prendono spazio interno.

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 1.70 m
Larghezza: 1.24 m
Peso: 35 kg
Portata: 200 kg (2 persone)
Sup. velica: 2.43 mq

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Il progetto completo gratuito l'ho trovato su SUPERENGINEER. Ottima anche da trasportare in bici.


giovedì 10 ottobre 2013


Barchette di carta: barca romana - flussliburne

Barca romana, dal sito Kallboys
A poca distanza da Mondorf, in quella che è ora la parte settentrionale di Bonn, nell' 11 a.C., venne eretta una fortezza romana con lo scopo di controllare i traffici lungo il fiume Reno. Poiché il fiume era importante , non solo come linea di confine e di controllo del territorio ma anche come via di trasporto per beni e truppe, i romani progettarono e svilupparono questo tipo di imbarcazione fluviale, chiamata Flussliburne, che andava sia a remi che a vela. Il modello di carta, scaricabile dal sito Kallboys, è in scala 1:72.
Nella mappa c'è Mondorf vista dall'altra parte del Reno.


mercoledì 9 ottobre 2013

Mini Cup

Scribd - Mini Cup
Un bel progetto completo di una piccola deriva in legno tipo laser, il Mini Cup.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 12' (3.65 m)
Larghezza: 4' (1.21 m)
Peso: 125 Lbs (56.7 kg)
Sup. velica: 75 sq. feet (6.9 mq)
Persone trasportabili: 2

Mini Cup, dal sito Stevenson Projects
E c'è anche un video, accompagnati dalle Valchirie di Wagner.




martedì 8 ottobre 2013

Långedrag Julle

Långedrag Julle J18, in vendita su Blocket
Il Långedrag Julle è una barca a vela in legno, le sue origini provengono dalla costa occidentale della Svezia. I Långedragsjullen sono disponibili in diversi formati: J10, J14, J18, J22 e J26, dove il numero indica la dimensione delle vele della barca in metri quadrati. 
Il primo dei Långedragsjullen, che è stato originariamente progettato da Hjalmar Olsson, è stato prodotto dal 1927. (Via: Wikipedia)

Che altro dire, una serie di barche meravigliose che, avendolo saputo a suo tempo, sarei andato di corsa in Svezia a prendermela considerati i prezzi.
Altre informazioni le potrete trovare sul Register över Långedragsjullarna.

A metà estate del 2009 siamo salpati dal porto di Öckerö con destinazione Götenburg,  alla Langedrag Sailing Association, che è il luogo di origine del Langedragsjulle. 
La veleggiata è stata bella, il vento era costante e anche se c'è stato qualche incontro con le grandi navi da carico siamo riusciti a mantenere la rotta. 
Verso sera siamo andati a caccia di un altro Langedragsjulle, che abbiamo trovato.

Esiste anche una versione più moderna in vetroresina di questa barca, ma che non ha nulla a che vedere con la bellezza ed il fascino del legno, comunque la sua storia la potete trovare QUI.

Il piano velico originale di Hjalmar Olsson, dal sito Julleregister
Quello che vedete di seguito è il porto di Gothenburg, un esempio in cui convive un porto a secco con gli ormeggi.




lunedì 7 ottobre 2013

Our Blue Canoe



Viaggio intorno al sogno, è uno dei capitoli imperdibili in cui nel libro "Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura" si ripercorre il viaggio in "Una ballata del mare salato" e necessariamente a pagina 79 si parla della "Waka". 
Da qui, e dalle indicazioni che vi si trovano, il passo è stato breve nel ritrovare le informazioni su questo progetto dei Pacific Voyagers: Paddle silently through the water, navigating by the star, seven crews sail across the Pacific, our blue canoe, coming soon to a theater near you.

" ... Sono bellissime, solide e leggere, come i sogni, ....., ma soprattutto la sensazione di ritornare a vivere qualcosa di vero, di riuscire a navigare nel silenzio, senza pensare al tempo e al gasolio, senza preoccuparsi troppo di venti e di onde, perché quelle vele a forma di cuore, chiudendosi come ventagli li lasceranno sfogare, e quegli scafi arcuati, pesanti e sgraziati, non le vorranno sfidare, ma le sapranno assecondare e cavalcare morbidamente, senza preoccuparsi troppo della meta, perché una meta reale non c'è. ...." (Da: Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura)

Non vi avevo detto che "e così una qualsiasi mia piccola esperienza, su Aspirina al lago per esempio, sarà come veleggiare sulle leggendarie barche di giunco che solcano l'Oceano Pacifico"?

Pacific Voyagers Film


Hugo Pratt, I Luoghi dell'Avventura

La mia postazione di "lavoro", solo per modo di dire. Da oggi invece "luogo dell'avventura"
In vita mia credo di aver azzeccato due regali su cento, e questo la dice lunga sul mio carattere distratto e introverso. Invece ieri sera la Rachele mi ha fatto un regalo tanto desiderato quanto inaspettato, il libro "Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura". 
Ho cominciato a leggerlo subito e proseguirò stamani, è bellissimo.
I suoi autori, il fotografo Marco D'Anna e lo scrittore Marco Steiner, "hanno realizzato quattordici reportage che introducessero i lettori a tutte le storie di Hugo Pratt sui luoghi percorsi da Corto Maltese nei primi anni del Novecento. Il concetto era quello di tracciare un ritratto di quegli ambienti e descrivere l'attualità di quelle situazioni geografiche con dei racconti che rispettassero la precisione storica, ma anche la suggestione di tutte le storie prattiane. (......) Le persone non fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone, diceva John Steinbeck, ma viaggiare secondo le rotte immaginarie di Corto, provando a seguire i percorsi culturali, artistici e le imprecise geografie di Hugo Pratt è un'esperienza rigenerante, forse una vera rinascita. (.....) Leggere una storia di Corto può sicuramente divertire, intrigare, incuriosire o stimolare, ma fare un viaggio per seguirla può rendere davvero felici".

Ed è proprio una sensazione di felicità che provo sempre quando leggo le storie di Corto, una sorta di immedesimazione che, per quanto improbabile, è resa possibile da quella atmosfera tra sogno e immaginazione in cui Hugo Pratt riesce ad immergermi fin da subito. 
Il sogno mi appartiene quanto la realtà e quanto il primo riesce a coinvolgermi come se vivessi la storia da protagonista tanto più il mio pensiero si adegua, si conforma, si adatta ad uno spirito avventuroso che non mi lascia neppure nella grigie giornate di una persona qualunque. E così una qualsiasi mia piccola esperienza, su Aspirina al lago per esempio alla ricerca del Santo Graal, sarà come veleggiare sulle leggendarie barche di giunco che solcano l'Oceano Pacifico, così come affrontare gli oscuri personaggi con cui Corto si trova a fianco. Ma quanti di questi ci troviamo di fronte ogni giorno, con l'ambiguità che caratterizza ogni animo umano?
Dalla locandina della mostra di Corto Maltese in mostra da Lugano, da Viaggi24 - Il Sole24Ore
Quanto documentato nel libro che mi ha regalato la Rachele è stata oggetto di una mostra tenutasi al Museo dell'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre 2011.

Il cappello da marinaio calcato sugli occhi, la giubba blu con i bottoni dorati, l'eterna sigaretta tra le labbra. 
Corto Maltese è certamente il personaggio più famoso uscito dalla penna di Hugo Pratt (1927-1995), uno dei più importanti fumettisti italiani. 
Ed è a lui, soprattutto, che è dedicata la mostra Hugo Pratt. I luoghi dell'avventura al Museo d'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre. 
Acquarelli, studi e tavole, disegni originali in bianco e nero e a colori, strisce di fumetti e materiali documentari: l'esposizione ripercorre le avventure del celebre marinaio e ne segue le tracce nei luoghi dei suoi numerosi viaggi. (.......). (Da: Viaggi24 - Il Sole24Ore).

Nel video Corto Maltese raccontato da Hugo Pratt.



domenica 6 ottobre 2013


sabato 5 ottobre 2013


LADA 4x4, la massima resa con la minima spesa

Lada 4x4 con rimorchio parcheggiata vicino casa del "citto" della Rachele
Non è particolarmente attraente, ma se si vuole un vero 4x4 con cui trainare una grande barca senza spendere una fortuna allora la LADA 4x4M è l'auto ideale del marinaio carrellatore. 
L'abbiamo vista spesso utilizzata per portare i grandi catamarani gonfiabili nel suo portabagagli attraverso gli immensi territori della Russia; qualche volta, come si vede nella foto, la vediamo anche qui da noi in Italia.
Le caratteristiche tecniche ed il prezzo di partenza di soli 12.080 € sono per quelli che vanno al "sodo", da notare il peso massimo rimorchiabile di 1490 kg; per utilizzarlo oltre i 1280 kg ci vuole la patente BE perché è maggiore della massa del veicolo in ordine di marcia.
Il produttore dovrebbe essere lo stesso della grande UAZ. Bei ricordi quando, da boy scout, facevamo le pesche per comprarla ai frati del Convento di San Domenico ad Arezzo, l'unica auto che abbia mai visto che riusciva andare a benzina e gasolio contemporaneamente!
Nel video "lada niva submarine under water car scuba diving". Questo video è incredibile, non vi azzardate a riprovarci.




L'Italia s'è fatta, ma non gli italiani




"Il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pure troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani." (frase attribuita a Massimo  Tapparelli, Marchese d'Azeglio).

Questa è la celebre citazione che mi è tornata alla mente osservando questa intervista risposta al servizio di Report "Un Decreto da Diporto", ho scritto abbastanza in passato su UCINA ed i suoi Rappresentanti quindi non mi posso permettere di fare ulteriori considerazioni.
Tutto ciò si commenta da solo, in particolar modo in giornate drammatiche come quelle che si stanno vivendo a Lampedusa, e su questo argomento è inutile aggiungere ancora ipocrisia rischiando di essere solamente demagogico e falso.
Voglio solo ricordare una cosa, anche a tutti gli altri che a questa gente si ostina a dar ragione asserendo che il gettito della tassa sulle barche è stato ininfluente.
L'odiata Tassa Monti, per certi aspetti ingiusta perché doveva prevedere anche i natanti, e quindi in minor misura per tutti progressiva secondo la lunghezza e la potenza del motore, poteva essere un formidabile strumento per contrastare l'evasione fiscale ed il minor reddito che si è avuto rispetto alle previsioni è stato causato dal suo totale stravolgimento perpetrato dalla destra berlusconiana.
Purtroppo l'abitudine di ribaltare la realtà dei fatti che ci viene mostrata ogni giorno dal partito del signor Berlusconi, che non ha nulla a che vedere con il liberalismo democratico né con la destra storica italiana, è sotto gli occhi di tutti. Questo signore con tutti i suoi lacché si sta mangiando l'Italia, per chi non se ne fosse accorto e, in linea generale, non c'è cosa più rivoltante di un ricco che fa la vittima, che sia per pagare le tasse sul suo yacht o le conseguenze dei suoi errori.
Che poi i ricchi, o i meno ricchi come me, non debbano pagare le tasse sulle loro barche perché altrimenti si toglie il lavoro al comparto della nautica è una considerazione così scandalosa che rasenta la soglia del ridicolo. Ma come possono persone a certi livelli dire certe cose, qualcuno me lo può spiegare?
Che altro dire, è proprio una vergogna, mi vergogno di essere italiano.

Precisazione: in un post in passato avevo espresso il timore che il ritorno della tassa di stazionamento avrebbe potuto portare delle ingiustizie nel senso che i piccoli natanti avrebbero pagato troppo per i servizi che, in alternativa, vengono offerti solo ai grandi yacht. Paradossalmente si è invece verificata la cosa opposta, si è tassato solo i grandi, favorendo principalmente chi, pur possedendo un costosissimo e potentissimo yacht di 9.90 m con 500 CV di potenza, non paga un bel nulla. E per quel che mi riguarda finché avrò i soldi per mantenere la mia barchina che sia per l'ormeggio, o per l'antivegetativa, o le tasse che ci metteranno la terrò, altrimenti, cercando di starmene in silenzio e rispetto per chi sta peggio di me la venderò.


venerdì 4 ottobre 2013



giovedì 3 ottobre 2013

DUO 480 C, il pocket cruiser catamaran

DUO 480 C, dal sito K-Designs
Dopo Vado pazzo per Miss Cindy e Puddle Cat Adventure, un piccolo catamarano con armo biplano, eccovi un nuovo pocket cruiser in formato catamarano, il DUO 480 C, segnalatomi dal lettore Mike che sarebbe intenzionato a costruirselo.
Effettivamente è delizioso. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.80 m
Larghezza: 2.30 m
Peso: 180 kg
Portata: 450 kg
Sup. velica: 2 x 8 mq
Tempo di costruzione: circa 300 ore
Prezzo dei piani: 85 $

DUO 480 C, dal sito K-Designs



Un Decreto da Diporto

REPORT - Un Decreto da Diporto
Confermato dagli armatori di grandi yacht, non si dice altro che quello che scrivo oramai da anni, qualsiasi tipo di tassa venga messa su tutte le barche, grandi e piccole proporzionalmente, questa influirà pochissimo sulle tasche dei loro armatori a causa degli esosi costi di ormeggio e mantenimento. Così è stato per la Tassa Monti, poi modificata, poi dimezzata, in più nulla è stato fatto per questo ipotetico rilancio della nautica.
Uno degli intervistati, tutti con teste pensanti, ha detto che la nautica delle piccole imbarcazioni potrebbe essere sviluppata molto di più, come in Francia, e portare benefici a tutti, costruttori, armatori e famiglie.
Centovencinque milioni persi non sono niente? Già, così come non sono niente i soldi ai partiti, le auto blu e le scorte inutili, le pensioni d'oro, etc. etc., mi facciano il piacere!
Comunque, mentre la Merkel va a fare la spesa da sola, i nostri politici invece fanno bene a mantenersi le scorte, se proseguono con questo andazzo presto gli serviranno eccome.


mercoledì 2 ottobre 2013

Greenpeace, accusati di pirateria




"Scendo! Scendo!" grida angosciata Sini mentre la Guardia Costiera russa spara attorno ai nostri attivisti colpi di arma da fuoco.

Nel video la drammatica sequenza dell'arresto degli attivisti di Greenpeace che, colpevoli di pacifismo, sono stati presi a fucilate.
Se sei d'accordo con me invia un'email a questo INDIRIZZO e chiedi di liberarli nonché di fermare le trivelle.

La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. 
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. 
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. 
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. 
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. 
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. 
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International. 

Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!

Attivisti in prigione, liberiamoli. Geeenpeace


martedì 1 ottobre 2013

Maxus 22 QR : un petit Polonais sympathique et sportif (Grand Pavois 2013)



Derivazione del famoso Maxus 21, dal quale prende le forme dello scafo, il nuovo Maxus 22 ha una cabina più grande.
Conforme al programma della "crociera familiare" lanciata negli anni settanta da Jeanneau con il Flirt, ne esiste una in versione più sportiva con due timoni, una deriva mobile e un armamento velico per ariette più sostenute.
Questo è il modello in mostra al Grand Pavois di La Rochelle che vi viene presentato da Laurent Charpentier.

Via: Canale di YouTube di Voiles et Voiliers


Pellicano, il grande pescatore

Il Pellicano in vendita su Subito.it
Tutte le volte che entro su Subito.it per vedere come sta andando il mercato delle piccole barche usate digito nel suo motore di ricerca interno la voce "Pellicano". 
Adoro questa barchina progettata da Ernesto Quaranta moltissimi anni fa, ne ho parlato più volte, e questo modello con legno a vista è il mio preferito. Si tratta, come saprete, di una barca a vela leggera con deriva mobile, il suo peso è intorno ai 300 kg e non è più lunga di 5 metri, con due posti letto in cabina.
Per la sua linea originale, seppur ben inserita nel contesto della nautica popolare in voga in quegli anni in Francia, credo che possa entrare a pieno diritto nella storia dell'architettura navale del nostro paese, assieme ad altre, come il Piviere.
Peccato che sia in vendita a 1153 km di distanza e non abbia a disposizione i soldi per comprarla, ma farei davvero qualche sacrificio pur di averla.
La lascerei così, con lo scafo bianco, come il "Pellicano Bianco", il grande pescatore, che nidifica al Trasimeno e che con buona probabilità veniva cacciato in quei luoghi da Federico II nella prima metà del 1200.
Ne avessi le possibilità acquisterei il progetto e la riproporrei nel mercato esattamente come la vedete nella foto.

Nell'iconografia cristiana il pellicano simboleggia Cristo che dona il proprio corpo come cibo e il proprio sangue come bevanda durante l’ultima cena. La ragione è legata ad una antica leggenda secondo la quale questo uccello nutriva i suoi piccoli con la propria carne ed il proprio sangue. In effetti è curioso come questo uccello marino trattiene il cibo pescato in una sacca che ha sotto il becco e giunto al nido nutre i piccoli con esso curvando il becco verso il petto per estrarne i pesciolini. Gli antichi, erroneamente, pensarono che l’animale si lacerasse le carni per farne uscire il sangue con cui nutrire i piccoli pellicani affamati. Per questo, il pellicano è divenuto, durante il Medio Evo, il simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli e ne ha fatto l’allegoria del supremo sacrificio di Cristo, salito sulla Croce e trafitto al costato da cui sgorgarono il sangue e l’acqua, fonte di vita per la salvezza degli uomini. Ecco perché esso compare spesso scolpito in molti altari e ricamato o dipinto nelle casule dei sacerdoti ancora oggi. (Da: Gruppo 3 Millennio)

Il Pellicano in vendita su Subito.it


lunedì 30 settembre 2013

Novità 2013: EINHEITSJOLLE 1921

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
Presentato all'INTERBOOT 2013, come leggiamo nella rivista on-line Yacht.de, il Cantiere tedesco Boots-und-Kunststoffbau GmbH, ci riporta indietro nel tempo riproponendo il progetto di un battello di servizio che ha operato fin dal 1921 nel Lago di Costanza.

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
La bella linea classica e le finiture di pregio fanno di questa barca un vero e proprio gioiello, sicuramente oggetto di desiderio dei molti partecipanti del Salone Nautico che si svolge ogni anno a Friedrichshafen e che hanno avuto la fortuna di poterla ammirare.
Nel sito web del fabbricante e nella BROCHURE si possono trovare le sue caratteristiche tecniche, nonché tante altre belle foto.

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
Nella rivista Yacht.de troviamo anche il prezzo, tutto compreso inclusivo di IVA e vele: 38000 €. Li avessi ce li spenderei.
La rivista NordMagazine ci propone un interessante video che ci parla della storia di questo"remake".

Das Comeback der Schweriner Einheitsjolle

Via: Yacht.de


BALT 26, un nuovo yacht carrellabile di otto metri

BALT 26 sul carrello, dal sito Balt Yacht
Certo  non si potrà portare con una cinquecento bensì con un potente fuoristrada ma avere la possibilità di mettere il proprio yacht di ben otto metri su di un carrello e dimenticarsene quando non lo si usa è una possibilità molto allettante. Credo che i costi di gestione, per quanto sostenuti, possano essere ripagati dalla quasi totale mancanza di spese quando un armatore è in tutt'altre cose affaccendato, come lavorare per esempio. C'è anche da aggiungere che, qualora non lo si possedesse, un fuoristrada lo si può sempre noleggiare.

BALT 26 in navigazione, dalla FOTOGALLERY di Northeaster
Il BALT 26, che quest'anno ha ricevuto il premio come miglior prodotto del 2013 al prestigioso Salone Nautico di Varsavia, è commercializzato in Italia da Northeaster. Questa è la sua BROCHURE, dalla quale estraggo le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 7.88 m
Larghezza: 2.53 m
Pescaggio: 0.38 - 1.26 m
Peso: 2300 kg
Peso deriva: 100 kg
Peso zavorra interna: 550 kg
Sup. velica (randa + genoa): 27.50 mq
Altezza in cabina: 1.86 m
Numero letti: 6
Non conosco il prezzo, che sarà certamente importante, però tutti voi lettori sapete quanto costa tenere una barca del genere all'ormeggio tutto l'anno.

Interni del BALT 26, dal Virtual Tour

domenica 29 settembre 2013

Autunno mansueto


Autunno mansueto, io mi posseggo
 e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
(Autunno, Salvatore Quasimodo)

Ci siamo trovati in mezzo tra due regate di Optimist e Laser ed è stato come partecipare ad una festa di colori ed allegria. 
Una serata inaspettata e fugace perché il tempo sembrava volgesse al brutto, invece abbiamo rischiato e ne è valsa davvero la pena.
Al rientro a casa non ci siamo persi neppure i meravigliosi tramonti in Val di Chiana, tipici di inizio dell'autunno, ascoltando una delle musiche da me preferite, Street of Philadelphia. 
Serata imperdibile!


sabato 28 settembre 2013

Intex Seahawk II (Navigator II) a vela, il progetto

Dal sito gif.fordak.ru
Mi sembra proprio un bel canotto a vela, che lo si usi come tender che come barca da trasportare ovunque in una borsa, anche in bici. Nel sito gif.fordak.ru è possibile vedere tutti i particolari costruttivi, molto interessante l'armamento e l'attrezzatura velica. 
L'Intex Seahawk II, conosciuto anche come Navigator  II, può essere acquistato presso gommonigonfiabili.it al prezzo di 239 €, con la spedizione inclusa nel prezzo.

Dal sito gif.fordak.ru
C'è anche il video.


venerdì 27 settembre 2013


giovedì 26 settembre 2013

L'Isola di Robinson




L'olandese SailWise ha oltre 35 anni di attività negli sport acquatici a prezzi accessibili per le persone con disabilità fisiche o sensoriali e malattie croniche (circa il 75%) e per le persone con disabilità intellettiva (circa il 25%). 
Metà dell'attività consiste in tour con iscrizioni individuali, la rimanente attraverso alloggi in affitto, con programmi personalizzati per gruppi come istituti, centri di riabilitazione e scuole. 
Annualmente vengono accolti migliaia di sportivi assistiti da una nutrita schiera di volontari . 

Obiettivi 

Le persone con disabilità devono avere la possibilità di sperimentare gli sport acquatici in un ambiente rilassato e sicuro, sport acquatici che vengono resi accessibili a tutti, sia dal punto di vista dei costi che delle necessità. 

Missione 

Lo sport e l'esercizio fisico migliorano lo stato psico-fisico delle persone con disabilità, per tutta la vita. Gli sport acquatici contribuiscono all'indipendenza fisica e mentale di persone con disabilità, dovrebbero quindi essere accessibili a tutti, sia fisicamente che finanziariamente. 

Valori fondamentali 

  • Rispetto, sulla base delle possibilità, non delle limitazioni;
  • Divertimento,  normalmente o con ciò che può essere appositamente studiato; 
  • Ambiente sicuro 

Sostegno 
Per mantenere queste attività negli sport acquatici accessibili c'è bisogno del sostegno finanziario di sponsor e donatori, nonché del pratico supporto di volontari, ad esempio, durante le nostre settimane di sport acquatici.

Delle barche a vela utilizzate da SailWise ne ho parlato su "Access Dinghy, sicuro, facile e accessibile", ma vedo anche il "Windrider 17, uno stupendo compagno d'avventura", e questo dimostra quanto siano sicure ed affidabili.

Tra le esperienze più belle e significative della mia vita c'è di sicuro il volontariato, prima come Capo Scout nell'A.G.E.S.C.I., poi come volontario all'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa a Firenze per concludere in Parrocchia con la Caritas. Consiglierei a chiunque una esperienza di volontariato del genere, mi piacerebbe molto avere la possibilità di farlo, anche se come istruttore di "terraferma".


Windrider 17, dal sito SailWise


mercoledì 25 settembre 2013


Faltboot Europa Expedition

Il viaggio di Franziska und Rainer, dal sito ulm-outdoor
Faltboot Europa Expedition: un viaggio durato cinque anni e sei mesi, da  maggio del 2000 a dicembre del 2005, dalla Germania fino alla Turchia, attraverso i paesi bagnati dal Danubio e poi Grecia, Italia, Francia, Spagna, Portogallo fino di nuovo a casa. Come mezzo di trasporto principale hanno utilizzato due kayak smontabili con la vela, come tetto si sono serviti di una tenda da campeggio, ma soprattutto li hanno accompagnati i loro valori:
  • cortesia,
  • tolleranza,
  • disponibilità,
  • equità,
  • disciplina,
  • lavoro di squadra,
  • creatività,
  • coraggio,
  • affidabilità,
  • determinazione,
  • motivazione,
  • indipendenza,
  • rispetto di Dio,
  • carità,
  • senso di responsabilità.
Franziska und Rainer in una spiaggia solitaria in Italia, dal sito 4-Paddlers


martedì 24 settembre 2013


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...